RAPPORTO DI SETTORE 2015

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1 L industria italiana delle macchine, attrezzature e stampi per la lavorazione di materie plastiche e gomma RAPPORTO DI SETTORE (sintesi) ASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI DI MACCHINE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA

2 L industria italiana delle macchine, attrezzature e stampi per la lavorazione di materie plastiche e gomma RAPPORTO DI SETTORE (sintesi) estratto della versione integrale presentata il 28 giugno 2016 in occasione dell assemblea annuale dei soci assocomaplast a cura di Centro Studi Assocomaplast INDICE pag. 2 L evoluzione settoriale nell ultimo decennio pag. 6 Il commercio estero italiano nel triennio - pag. 12 Le prospettive 2016 FONTI: ASSOCOMAPLAST, ISTAT e altri istituti di statistica dei Paesi citati RIPRODUZIONE: su richiesta e autorizzazione della Direzione ASSOCOMAPLAST PER ULTERIORI INFORMAZIONI: Stefania Arioli (tel s.arioli@assocomaplast.org) ASSOCOMAPLAST Centro Direzionale Milanofiori - Pal. F/3 P.O. Box Assago Mi (Italy) tel. (+39) fax (+39) info@assocomaplast.org

3 01 assocomaplast L EVOLUZIONE SETTORIALE NELL ULTIMO DECENNIO Il si può definire un anno di deciso consolidamento e ripresa per i costruttori italiani di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma che hanno archiviato l esercizio, almeno dal punto di vista strettamente statistico, con tutti gli indicatori in positivo, come emerge chiaramente dai dati contenuti nella tabella 1. Il fattore che ha fornito maggiore fiducia alle aziende italiane ma non si tratta di una sorpresa né di una novità - è quello relativo alla performance delle esportazioni, che ancora una volta si confermano motore propulsivo per il settore. Infatti, una decisa accelerazione registrata negli ultimissimi mesi del ha dato ulteriore slancio alle vendite all estero che, oltrepassando la soglia dei 2,9 miliardi di euro, hanno stabilito un nuovo record storico, ampiamente superiore al precedente di 2,75 miliardi realizzato nel Parallelamente, non a caso, la quota percentuale delle esportazioni sulla produzione ha ormai toccato il 70, contro il 67 del. In funzione della spinta dell export e del consistente aumento del fatturato registrato dalle imprese associate ad ASSOCOMAPLAST che rappresentano una quota preponderante sul totale nazionale - la produzione complessiva del settore è stimata nell ordine dei 4,15 miliardi di euro, valore che rafforza il trend positivo registrato a partire dal 2010, dopo la pesante flessione registrata in concomitanza con l ultima crisi economica mondiale. Il rimbalzo delle esportazioni ha di conseguenza contribuito a migliorare ulteriormente il tradizionale ampio saldo positivo della bilancia commerciale, che ha superato i 2,15 miliardi di euro, il risultato migliore di sempre. Nel dettaglio, dal punto di vista merceologico, si rileva che i saldi positivi più consistenti corrispondono alle tipologie di macchine con la maggiore propensione alla vendita all estero, ovvero estrusori/linee di estrusione, macchine per soffiaggio, attrezzature per la stampa. L analisi sommaria dei principali quadranti di destinazione dell export italiano settoriale (che viene approfondita nell apposito capitolo di questo rapporto) evidenzia quanto segue: l Unione Europea si conferma di gran lunga quale prima area di riferimento per gli esportatori italiani, conquistando nuove quote fino a sfiorare il 50 del totale e mettendo a segno un incremento di oltre dieci punti percentuali. In quest ambito, si colloca il primo, storico mercato di destinazione delle vendite del Made in Italy di settore, ovvero la Germania, verso cui le esportazioni sono aumentate del 14. I mercati europei extra-unione, invece, si contrappongono con una complessiva flessione, generata in primo luogo dalla perdurante contrazione del mercato russo, tuttora penalizzato dalle ben note turbolenze economiche e politiche i Paesi NAFTA mettono a segno l incremento più rilevante (+38) rispetto al - risultato soprattutto di maggiori forniture ai trasformatori statunitensi - che incide ulteriormente in positivo sulla crescita già registrata nel sul, sostenuta dalla ripresa dell economia americana nel suo complesso e dal manifatturiero locale in particolare. Rafforzamento nell ordine dei 20 punti anche per quanto concerne Messico e Canada, mercati peraltro strettamente collegati a quello statunitense l Estremo Oriente evidenzia un aumento delle vendite del 6 in media, grazie alla progressione a due cifre 2

4 assocomaplast 01 di quelle destinate a Paesi quali il Giappone, l India, l Indonesia, la Tailandia; segno meno, invece, per le forniture alla Cina, diminuite del 5, evidentemente condizionate dal rallentamento dell economia locale. Occorre sottolineare che, in base alle statistiche di fonte cinese, l import del Paese di macchine per materie plastiche e gomma nel suo complesso è calato in misura ancora maggiore; inoltre, le rilevazioni tedesche indicano che la Germania ha subito una riduzione ancora più significativa delle proprie forniture ai trasformatori cinesi: -17 circa sul (peraltro, è considerevolmente aumentata la produzione degli stabilimenti in territorio cinese dei costruttori tedeschi). Per quanto concerne le altre aree geografiche, si notano perlopiù contrazioni, per esempio: il Sud America, influenzato in primo luogo dalla performance negativa delle vendite al Brasile, dove l industria trasformatrice non fa eccezione rispetto alla fase di recessione attraversata dal Paese (del resto, secondo l Associazione di categoria locale la produzione di manufatti è calata dell 8,7 nel rispetto al ). Un altro importante e storico mercato di riferimento nell area, ovvero l Argentina, continua a mostrare segni di cedimento; è ancora troppo recente il cambio della Presidenza per valutarne gli effetti. I piccoli Paesi dell America centrale, verso cui è destinato complessivamente meno dell 1 dell export italiano di settore, per un valore sotto i 20 milioni di euro, mostrano invece un maggiore dinamismo l Africa, con i Paesi della sponda mediterranea in fase di stagnazione e quelli dell area sub-sahariana in contrazione, sulla scia di un rallentamento emerso già nel, evidentemente spia delle difficoltà di approccio a mercati interessanti, dinamici ma complessi come quelli africani l Oceania, ovvero essenzialmente l Australia, che mostra invece una performance positiva, con vendite che sono pressoché raddoppiate, fino a 20 milioni (ma che rappresentano solo lo 0,8 sul totale). L incremento del 18 delle importazioni che rafforza il +8 registrato nel sul - conferma la sensazione di ripresa del mercato interno, più volte segnalata dagli operatori del settore nel corso dell anno e probabilmente sostenuta anche dai benefici effetti delle agevolazioni sugli investimenti introdotte dalla legge di Stabilità 2016 e dai vari provvedimenti adottati anche a livello regionale. In effetti, la somma algebrica di produzione e import al netto delle esportazioni determina un valore della domanda nazionale nell ordine dei 2 miliardi di euro, registrando una crescita del 2,3 rispetto al. Tale risultato, però, assume un segno opposto se osservato su un orizzonte temporale più ampio, ovvero a livello triennale e decennale, evidenziando una perdurante debolezza strutturale dell industria trasformatrice nazionale. Una sommaria analisi geografica degli acquisti dall estero di tecnologia da parte dei trasformatori italiani evidenzia come la Germania sia il primo Paese di provenienza, con una quota pari a un terzo sul totale e un incremento di quasi venti punti sul, determinato soprattutto da maggiori approvvigionamenti di stampatrici flessografiche e stampi. Parimenti, risultano in crescita le importazioni da Cina e Austria con, rispettivamente, più acquisti di stampi e macchine a iniezione. tabella 1 ITALIA - MERCATO DELLE MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA (milioni di euro) 15/14 medio triennio medio decennio produzione ,8 1,2 1,2 export ,0 4,2 2,9 import ,2 6,5 2,9 mercato interno ,3-0,9-0,4 saldo commerciale (attivo) ,1 3,4 2,9 3

5 01 assocomaplast Grafico 1 ITALIA - EVOLUZIONE DELLA PRODUZIONE, EXPORT, IMPORT, MERCATO INTERNO E SALDO COMMERCIALE (MILIONI DI EURO) produzione export import mercato interno saldo commerciale Grafico 2 ITALIA - EVOLUZIONE DELLA PRODUZIONE E DEL MERCATO INTERNO (MILIONI DI EURO) produzione mercato interno 4

6 assocomaplast 01 Grafico 3 ITALIA - EVOLUZIONE DELLA PRODUZIONE E DELL EXPORT (MILIONI DI EURO) produzione export Grafico 4 ITALIA - EVOLUZIONE DEL SALDO DELLA BILANCIA COMMERCIALE (MILIONI DI EURO)

7 02 assocomaplast Il commercio estero italiano nel triennio - A completamento di quanto già accennato in precedenza riguardo l import-export italiano di macchine per materie plastiche e gomma a livello di valori aggregati, con le tabelle 2-5 si propone un analisi più dettagliata sia dal punto di vista merceologico sia geografico. L incremento complessivo delle importazioni dell Italia è stato in primo luogo determinato dal trend decisamente positivo registrato per alcune tipologie di macchine (limitandoci a esaminare quelle i cui acquisti hanno superato i 20 milioni di euro, a prescindere dalle voci doganali più generiche ed eterogenee), che hanno mostrato progressioni oltre i venti punti percentuali: macchine a iniezione, con approvvigionamenti che nel hanno sfiorato il record storico dei 100 milioni. Un terzo è stato ordinato a costruttori tedeschi e una quota analoga a quelli austriaci mentre dal Giappone ne sono state importate per un valore di circa 13 milioni di euro; marginale (circa un milione) la quota proveniente dalla Cina estrusori, con un valore all import che lo scorso anno ha confermato e rafforzato il trend di crescita iniziato dal. In questo caso, la Germania si è confermata primo fornitore, con quasi il 45 del totale, seguita dall Austria con il 23 stampatrici flessografiche che, analogamente alle macchine a iniezione, hanno raggiunto nel il record storico di importazioni, con oltre 24 milioni di euro; Germania e Svizzera hanno fornito, rispettivamente, il 55 e il 15 del totale. Caso a sé - ma sicuramente degno di nota - gli stampi, che rappresentano quasi il 40 del totale all import: i trasformatori italiani ne hanno acquistati dall estero per un valore vicino ai 300 milioni di euro (+9 rispetto al ), soprattutto da fornitori tedeschi (per oltre 75 milioni; erano stati 67 nel ) e cinesi (più di 62 milioni, contro i poco meno di 50 del ). Da una diversa prospettiva, si può mettere a fuoco il ruolo dei primi cinque Paesi di provenienza dei macchinari importati, nell ordine: Germania, da cui sono stati acquistati in primo luogo stampi, macchine a iniezione, stampatrici flessografiche, estrusori Cina, fornitrice essenzialmente di stampi Austria, macchine a iniezione e stampi Svizzera, stampi, termoformatrici, macchine a iniezione e stampatrici flessografiche Repubblica Ceca, con una forte preponderanza di stampi. Relativamente a questo Paese, è opportuno ricordare che vi hanno sede filiali produttive di diverse importanti aziende costruttrici, europee e non, di varie tipologie di impianti. Sul fronte dell export italiano di settore, si rileva una certa stagnazione per le macchine per la trasformazione primaria mentre un andamento decisamente più dinamico caratterizza nel complesso le vendite oltreconfine degli ausiliari. 6

8 assocomaplast 02 Limitando la panoramica alle macchine a iniezione, agli estrusori e a quelle per soffiaggio che peraltro costituiscono quote sul totale di un certo rilievo si nota che le minori vendite all estero sono in maggiore misura riconducibili a: un rallentamento delle forniture verso Regno Unito, Polonia, Iran per le macchine a iniezione una perdita di quote di mercato in Russia, Arabia Saudita, India per gli estrusori un arretramento nei confronti di Russia e Brasile per le macchine per soffiaggio. Vale la pena un accenno al caso delle stampatrici flessografiche, con un analisi estesa a livello dell ultimo decennio: infatti, dopo il picco negativo toccato nel 2008, con soli 75 milioni di euro, si rileva una progressione ininterrotta fino ad arrivare ai 157 milioni del. I primi mercati di destinazione di questa tipologia di apparecchiature sono stati, nell ordine, Stati Uniti, Spagna e Polonia. Per quanto concerne le prime cinque destinazioni dell export complessivo italiano di settore, si evidenzia quanto segue. Germania: una quota vicina al 60 delle nostre vendite ai trasformatori tedeschi è costituita tradizionalmente da stampi Stati Uniti, Polonia e Francia: dove sono stati diretti principalmente stampi, estrusori e stampatrici flessografiche Cina: con forniture di rilievo di estrusori, stampi, termoformatrici e macchine per soffiaggio. tabella 2 ITALIA - IMPORT-EXPORT DI MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA (migliaia di euro) import Δ 14/13 Δ 15/14 stampatrici flessografiche , , , ,9 impianti per mono e multifilamenti , , , ,2 macchine a iniezione , , , ,5 estrusori , , , ,3 macchine per soffiaggio , , , ,0 termoformatrici , , , ,5 presse per pneumatici e camere d'aria , , , ,3 presse , , , ,8 macchine per formare o modellare, altre , , , ,2 macchine per resine reattive , , , ,5 macchine per materiali espansi , , , ,1 attrezzature per riduzione dimensionale , , , ,2 mescolatori, impastatori e agitatori , , , ,4 taglierine e macchine per taglio , , , ,0 altre macchine , , , ,1 parti e componenti , , , ,1 stampi , , , ,1 totale , , , ,4 export Δ 14/13 Δ 15/14 7

9 02 assocomaplast tabella 3 ITALIA - PRIMI 10 PAESI DI ORIGINE DELL IMPORT DI MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA (migliaia di euro) sul totale Δ 13/12 sul totale Δ 14/13 sul totale Germania ,3-5, ,9 3, ,2 19,3 Cina ,6-3, ,2 14, ,1 36,9 Austria ,8-0, ,2 2, ,2 17,1 Svizzera ,3 12, ,3-7, ,3 17,0 Repubblica Ceca ,6-8, ,7 70, ,4-7,9 Francia ,4-27, ,3-44, ,1 44,7 Stati Uniti ,0-27, ,1 14, ,1 18,3 Polonia ,7 12, ,1 22, ,8 8,6 Giappone ,6 41, ,1 43, ,4 39,2 Spagna ,9-21, ,8 59, ,3-3,6 altri Paesi ,9-2, ,3 16, ,0 10,1 totale ,0-5, ,0 8, ,0 18,0 Δ 15/14 Grafico 5 ITALIA - PRIMI 10 PAESI DI ORIGINE DELL IMPORT DI MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA ( SUL TOTALE) 40 34,3 32,9 33, Germania Cina Austria Svizzera Repubblica Ceca Francia Stati Uniti Polonia 11,6 12,2 14,1 Giappone 9,8 9,2 9,2 Spagna 7,3 6,3 6,3 altri 3,6 5,7 4,4 6,4 3,3 4,1 3,0 3,1 3,1 2,7 3,1 2,8 1,6 2,1 2,4 1,9 2,8 2,3 17,9 19,3 18,0 0 8

10 assocomaplast 02 Grafico 6 ITALIA - EXPORT DI MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA (VARIAZIONE ANNO SU ANNO) tabella 4 ITALIA - EXPORT DI MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA PER AREE GEOGRAFICHE (migliaia di euro) sul totale Δ 13/12 sul totale Δ 14/13 sul totale Δ 15/14 UE ,5-1, ,7 10, ,7 10,6 6,2 altri Europa ,4-5, ,5-2, ,5-0,7-3,0 Estremo Oriente ,0 0, ,6 1, ,4 6,1 2,7 NAFTA ,8-6, ,8 15, ,7 37,5 14,0 Sud America ,2 9, ,7-14, ,4-12,4-6,4 Medio Oriente ,0 3, ,4 15, ,4-17,6-0,4 Nord Africa ,3 22, ,0-5, ,7 0,1 5,1 altri Africa ,4 18, ,1-8, ,8-8,4-0,1 Oceania ,6-34, ,6 5, ,8 47,0 0,5 Centro America ,8-4, ,6-14, ,6 7,0-4,3 mondo ,0-0, ,0 5, ,0 8,4 4,2 Δ medio

11 02 assocomaplast Grafico 7 ITALIA - EXPORT DI MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA PER AREE GEOGRAFICHE ( SUL TOTALE) 50 UE altri Europa Estremo Oriente NAFTA Sud America Medio Oriente Nord Africa altri Africa Oceania 46,5 48,7 49, Centro America 12,4 11,5 10,5 12,0 11,6 11,4 9,8 10,8 13,7 8,2 6,7 5,4 4,0 4,4 3,4 3,3 3,0 2,7 2,4 2,1 1,8 0,6 0,6 0,8 0,8 0,6 0,6 10

12 assocomaplast 02 tabella 5 ITALIA - PRIMI 20 MERCATI DI SBOCCO DELL EXPORT DI MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA (migliaia di euro) sul totale Δ 13/12 Germania ,4-2,6 Germania ,9-5,5 Germania ,6 14,1 Stati Uniti ,6-9,9 Stati Uniti ,5 21,2 Stati Uniti ,9 49,7 Polonia ,9 5,0 Polonia ,0 6,1 Polonia ,0 9,1 Francia ,7-16,7 Francia ,2-4,1 Francia ,5-6,3 Cina ,7-12,8 Cina ,8 7,2 Cina ,2-4,8 Spagna ,4-2,2 Spagna ,2 32,4 Spagna ,0 2,5 Regno Unito ,7 8,0 Regno Unito ,2 20,2 Regno Unito ,9-0,2 Messico ,1-5,5 Messico ,2 7,5 Messico ,5 19,1 Rep. Ceca ,5 4,9 Rep. Ceca ,8 56,7 Rep. Ceca ,3-6,7 Turchia ,2-7,4 Turchia ,5 13,6 Turchia ,2 0,1 Romania ,7-17,1 Romania ,7 4,2 Romania ,8 78,9 Russia ,7-9,4 Russia ,9-11,7 Russia ,4-32,4 Brasile ,1-3,1 Brasile ,6-11,5 Brasile ,1-11,7 Svizzera ,7 22,8 Svizzera ,6 1,5 Svizzera ,0 29,3 Austria ,6-11,4 Austria ,0 30,0 Austria ,9 7,3 India ,4-31,4 India ,5 14,7 India ,7 16,0 Ungheria ,9-13,0 Ungheria ,4 69,6 Ungheria ,5 16,1 Bielorussia ,3 1,1 Bielorussia ,3 18,2 Bielorussia ,4 364,9 Slovacchia ,5 22,0 Slovacchia ,5 6,0 Slovacchia ,4 0,3 Canada ,1 7,7 Canada ,1 10,9 Canada ,3 19,6 totale top ,1-5,4 totale top ,0 8,0 totale top ,6 10,8 altri Paesi ,9 11,8 altri Paesi ,0-1,5 altri Paesi ,4 2,5 mondo ,0-0,7 mondo ,0 5,1 mondo ,0 8,4 sul totale Δ 14/13 sul totale Δ 15/14 11

13 03 assocomaplast Le prospettive 2016 L indice della produzione industriale italiana, elaborato dall ISTAT, ha mostrato nel corso del una crescita debole e intermittente ma comunque effettiva in termini di tendenza, fino a raggiungere il valore di 93,5 a dicembre (base 100 = 2010), partendo dal livello minimo di 90,4 registrato a inizio anno. Parallelamente, però, negli ultimi mesi del e a inizio del 2016 la fiducia delle imprese del manifatturiero ha mostrato qualche segnale di cedimento, prova anch essa delle difficoltà che ancora rendono stentata una effettiva ripresa economica nel suo complesso. Anche le stime diffuse dal Ministero dell Economia riguardo la crescita del PIL nel 2016 nonché le relative correzioni, anche da parte della Commissione non contribuiscono certo a creare e rafforzare la sensazione di una imminente, netta e duratura inversione di tendenza per quanto concerne l andamento economico nazionale. Sempre secondo ISTAT, in un contesto internazionale incerto, il prodotto interno lordo dell Eurozona dovrebbe espandersi a un ritmo moderato, pari allo 0,4 in ciascuno dei primi tre trimestri del 2016, sostenuto dalla maggiore domanda interna. La ripresa degli investimenti, legata al crescente utilizzo della capacità produttiva, dovrebbe rafforzarsi nel corso dell anno, favorita dal basso costo del denaro. Ipotizzando un prezzo del petrolio stabile nell ordine dei 40 dollari al barile e un tasso di cambio del dollaro intorno a 1,12 nei confronti dell euro, l inflazione è attesa ancora negativa o solo lievemente positiva. L organizzazione mondiale del commercio stima per il 2016 una crescita del commercio globale del 2,8, ovvero un tasso in linea con quello del e comunque sotto la soglia del 3, per il quinto anno consecutivo. La progressione viene sostenuta dalla ripresa della domanda delle economie asiatiche e potrebbe rinforzarsi nel 2017, quando è atteso un +3,6. La già citata debolezza dell euro dovrebbe continuare a sostenere le esportazioni italiane, ovviamente anche quelle di macchine per materie plastiche e gomma, che continuano a rappresentare il volano del comparto. Contemporaneamente, però, il contesto politico ed economico internazionale resta fluido, condizionato da avvenimenti vecchi e nuovi che rendono davvero difficile fare previsioni che vadano al di là di qualche mese. In ambito europeo, i segnali positivi a livello economico - a cui si è già fatto cenno - sono mitigati dalle incertezze derivanti dal quadro politico e dalle conseguenze di una possibile sospensione o revisione degli accordi di Schengen, a fronte dei sempre più consistenti flussi migratori che, se da un lato e nel medio-lungo periodo potrebbero fornire uno stimolo ai consumi e costituire un fattore di sostegno per il sistema del welfare nel Vecchio Continente, dall altro costituiscono evidentemente una sfida senza precedenti. 12

14 assocomaplast 03 La fuoriuscita del Regno Unito dall Unione Europea, alla luce dei risultati del referendum, che potrebbe rappresentare un fattore fortemente destabilizzante per gli equilibri economici continentali. Se, comunque, nei Paesi dell UE si rileva mediamente un discreto ottimismo, grazie a performance economiche positive (soprattutto nel settore del manifatturiero) da parte di Paesi quali Germania e Polonia, in ambito extra-unione resta l incognita della Russia dove, come ormai evidente, l applicazione delle sanzioni istituite in seguito al conflitto con l Ucraina ha finito per danneggiare in misura maggiore i suoi partner fornitori (oltre al crollo del prezzo di gas e petrolio). Al di fuori del Vecchio Continente, si osservano fattori di incertezza per quanto concerne importanti mercati quali la Cina la cui crescita nell ultimo periodo è evidentemente rallentata e rimane soggetta agli effetti difficilmente prevedibili e quantificabili delle manovre via via imposte dal Governo in tema economico e il Brasile dove tante aspettative erano state riposte alla luce della consistenza degli investimenti avviati ma a cui si contrappongono le ben note vicende giudiziarie che stanno investendo leader politici del Paese passati e presenti. La fase di transizione attraversata dall Iran, in seguito al progressivo ridimensionamento dell impianto sanzionatorio (che peraltro per i costruttori/esportatori italiani si traduceva essenzialmente nell inoperatività delle banche), è ancora tutta da valutare: il Paese è sempre stato, fino all introduzione delle restrizioni, un importante partner commerciali dell Italia e tra le prime destinazioni dell export italiano di macchine per materie plastiche e gomma, anche grazie alla disponibilità di risorse economiche da parte degli operatori locali. Dal 2000 le vendite al paese sono costantemente cresciute, raggiungendo il massimo nel 2005 con poco meno di 70 milioni di euro. Anche nel periodo delle sanzioni, i flussi, seppur in sensibile contrazione, non si sono mai arrestati e nel le forniture si sono attestate sui 13 milioni. Ben diversi i segnali che provengono dal Nordamerica. Infatti, la locomotiva USA che tanta influenza ha nel determinare le fasi recessive mondiali - viaggia attualmente a ritmi sostenuti, trainando anche le economie messicana e canadese. Gli stessi costruttori statunitensi di macchine per materie plastiche e gomma hanno aspettative piuttosto ottimistiche per l anno in corso, grazie a un portafogli ordini in miglioramento, alla luce di un industria trasformatrice caratterizzata da indici diffusamente in crescita. Per i propri investimenti, potendo essere soddisfatti solo in misura ridotta dalla produzione locale, le aziende locali produttrici di manufatti si rivolgono in larga misura ai costruttori europei e giapponesi e, non a caso, le importazioni da questi quadranti geografici sono in deciso aumento. Se quella messicana continua ad essere la seconda economia dell America Latina ma soprattutto quella che gode di miglior salute lo si può imputare non solo all influenza del vicino statunitense ma anche al fatto che oltre al Brasile anche gli altri Paesi sudamericani non stanno attraversando una congiuntura favorevole: solo per citare i principali, l Argentina attende l esecuzione e i risultati delle misure annunciate dal nuovo Presidente Macri, volte a favorire il ritorno degli investimenti esteri e un riavvicinamento agli Stati Uniti; il Venezuela appare ormai inghiottito da una gravissima recessione che sembra senza ritorno; la Colombia, che in effetti risulta essere una tra le economie più stabili nell area, deve comunque far fronte, a intervalli regolari, a proteste interne contro le politiche del Governo Santos e le richieste di aumento dei salari e miglioramento del servizio sanitario. 13

15 03 assocomaplast Caso a parte quello del continente africano. In particolare, il settore sub-sahariano, guardato ormai da qualche anno con un certo interesse dai costruttori europei, non appare ancora pronto per investimenti sistematici in tecnologia avanzata e, non a caso, sono in costante crescita gli acquisti dalla Cina. Non fa eccezione, purtroppo, neppure il Sud Africa, dove Italia e Germania hanno perso molto terreno rispetto ai livelli di forniture di pochi decenni orsono. I Paesi della fascia mediterranea, invece, appaiono tuttora condizionati negativamente dall instabilità politica e sociale, che non sembra vicina a una soluzione. In sintesi, i costruttori italiani appaiono moderatamente ottimisti anche per il 2016, attendendosi un ulteriore progressione - in termini di fatturato ed export seppure non particolarmente consistente. Invece, i concorrenti tedeschi hanno una visione meno ottimistica sull andamento del comparto nel 2016 e si aspettano una crescita pari a zero. 14

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