PIANO STRUTTURALE COMUNALE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PIANO STRUTTURALE COMUNALE"

Transcript

1 COMUNE DI ISOLA DI CAPO RIZZUTO REGIONE CALABRIA PROVINCIA DI CROTONE PIANO STRUTTURALE COMUNALE RELAZIONE AGRO-PEDOLOGICA codice lavoro Emissione Giugno 2014 Progettazione StudioSilva S.r.l. sede legale: via Mazzini 9/2, Bologna P.I CF sede operativa: via G. Ferrari 4, Novara tel fax studiosilva.no@studiosilva.it Progettista dott. for. Mattia Busti Collaborazione dott. Daniele Vandoni Progettista Dott. Agr. Stefano Poeta Studio professionale Via Della Libertà, 30/C, Reggio Calabria tel fax +39 fax P.I CF. PTOSFN66M21H224L poeta.stefano@libero.it dott. agr. Stefano Poeta Collaborazione dott. agr. Marco Geria Elaborato PROGETTO PRELIMINARE Relazione tecnica Committente Via degli Apostoli n Isola di Capo Rizzuto (KR) revisione oggetto data controllato 1 2 3

2 Sommario 1 PREMESSA INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E ANTROPOLOGICO INQUADRAMENTO CLIMATICO CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE DEL TERRITORIO ALTIMETRIA, PENDENZE ED ESPOSIZIONI INQUADRAMENTO AGRO PEDOLOGICO DEFINIZIONE DEI SOTTOSISTEMI PEDOLOGICI INTERAZIONI E ATTITUDINI DEL SISTEMA AGRO-PEDOLOGICO Fenomeni erosivi Attitudine del territorio allo spargimento dei reflui oleari Vulnerabilità ai nitrati Desertificazione CARATTERISTICHE DEL SISTEMA AGRO PEDOLOGICO Tessitura Reazione Sostanza organica Carbonati totali USO E QUALITÀ DEL SUOLO PREMESSA USO DEL SUOLO DEL COMUNE DI ISOLA DI CAPO RIZZUTO DESCRIZIONE DELLE CATEGORIE INDIVIDUATE ANALISI DELL ECOMOSAICO A DUE SOGLIE TEMPORALI: 1955 E CAPACITÀ D USO DEI SUOLI IL SISTEMA AMBIENTALE ED ECOLOGICO DALLA VALENZA ALLA VALORIZZAZIONE TRAMITE I FONDI STRUTTURALI ED IL PSR LUNGO IL SOLCO DELLA P.A.C OBIETTIVI E SCOPI DEL PSC DALLA VALENZA ALLA VALORIZZAZIONE E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE STRUMENTI DI VALORIZZAZIONE E SVILUPPO TERRITORIALE MISURE ATTIVABILI DAI PROGETTI INTEGRATI PER LE AREE RURALI (PIAR) MISURA 125 MIGLIORAMENTO E SVILUPPO DELLE INFRASTRUTTURE IN PARALLELO CON LO SVILUPPO E L ADEGUAMENTO DELL AGRICOLTURA E DELLA SILVICOLTURA StudioSilva srl Bologna 1 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

3 9.5.1 Ambito di intervento Impegni ed obblighi del beneficiario Intensità dell aiuto MISURA 216 SOSTEGNO AGLI INVESTIMENTI NON PRODUTTIVI Ambito di intervento Finalità della misura Descrizione tecnica della misura Intensità dell aiuto MISURA 227 SOSTEGNO AGLI INVESTIMENTI NON PRODUTTIVI Ambito di intervento Descrizione tecnica della misura Intensità dell aiuto MISURA 321 SERVIZI ESSENZIALI PER L ECONOMIA E LE POPOLAZIONI RURALI Ambito dell intervento Descrizione tecnica della Misura Intensità dell aiuto LE PROSPETTIVE DELLA PAC: HEALTH CHECK ED EUROPA I cambiamenti climatici La Gestione delle risorse idriche La Biodiversità Biodiversità di interesse agricolo ALLEGATI Tavola 1 Carta dell uso del suolo attuale Tavola 2 Carta dell uso del suolo storico Tavola 3 Carta pedologica Tavola 4 Carta della zonizzazione agricola Tavola 5 Carta ambientale StudioSilva srl Bologna 2 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

4 1 PREMESSA La metodologia seguita per la redazione della componente agroforestale del PSC del comune di Isola di Capo Rizzuto fa riferimento a quanto previsto dalla Legge Urbanistica Regionale 16 aprile 2002, n. 19 e successive integrazioni. In base a quanto previsto dalle linee guida regionali (titolo VII, artt. 50, 51, 52 e 56), presupposto fondamentale per l attuazione del PSC è l individuazione ed interpretazione del territorio comunale, della sua vocazionalità dal punto di vista agro-forestale nel rispetto della tutela idrogeologica e della sicurezza del territorio, anche in relazione alle interazioni tra patrimonio rurale esistente, attività agricola esistente e potenziale, condizioni a valenze paesaggistico ambientali e del turismo rurale. Ciò sia in area urbana che in area periurbana. Pertanto il territorio è stato analizzato in relazione a: status colturale e vegetativo; caratteristiche pedo-climatiche e geologiche in relazione all uso del suolo; caratteristiche pedo-climatiche e geologiche in relazione al potenziale uso del suolo. Tra gli obiettivi generali della componente agroforestale del PSC vi è innanzitutto quello di riuscire ad individuare ed interpretare la propria vocazionalità dal punto di vista agroforestale sulla scorta delle specificità e peculiarità territoriali e produttive. In secondo luogo occorre inoltre considerare le interazioni tra patrimonio rurale esistente, attività agricola esistente e potenziale, condizioni e valenze paesaggistico-ambientali senza tralasciare le potenzialità offerte dal turismo rurale e dal turismo verde in generale. Il tutto tenendo conto della tutela idrogeologica e del mantenimento dell assetto territoriale. Il presente elaborato costituisce quanto necessario per lo studio preliminare del PSC. StudioSilva srl Bologna 3 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

5 2 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E ANTROPOLOGICO L area oggetto di studio è stata inclusa tra le aree rurali in ritardo di sviluppo o tra le aree rurali intermedie diversificate dal PSR 2007/2013 della Calabria nell ambito della individuazione di macro aree omogenee in relazione ad una serie di variabili territoriali, produttive ed organizzative. In particolare, la proposta di classificazione territoriale del PSN (Piano Strategico Nazionale) è stata opportunamente adattata al territorio calabrese ed integrata sulla base di un analisi regionale condotta ad hoc. Tale analisi, consente di individuare sei aree di cui cinque rurali con caratteristiche distintive. Aree PSN Poli urbani Aree rurali ad agricoltura intensiva e specializzata Aree rurali intermedie Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo Aree PSR Calabria Aree urbane Aree rurali urbanizzate ad agricoltura intensiva e specializzata Aree rurali ad agricoltura intensiva e specializzata Aree rurali intermedie diversificate Aree rurali intermedie ad agricoltura estensiva Aree rurali in ritardo di sviluppo Isola di Capo Rizzuto Nelle aree rurali intermedie diversificate, ricadono 64 comuni e il 12% circa della popolazione regionale; si tratta di territori che sono stati oggetto, negli ultimi dieci anni, a fenomeni di spopolamento (-0,90%) al di sotto dei valori medi regionali (-2%). La percentuale di occupati in agricoltura è poco più bassa rispetto alla media regionale (12,7%). Anche il valore della superficie agricola su quella territoriale presenta valori inferiore a quelli medi regionali (50%) Nella aree rurali in ritardo di sviluppo, le più critiche della regione, ricadono 225 comuni, il 32% della popolazione e il 46% della superficie regionale. In questi territori l incidenza della superficie agricola su quella territoriale presenta valori uguali a quelli medi regionali (59%) e sono stati oggetto, negli ultimi dieci anni, a fenomeni di spopolamento elevati e molto più alti di quelli medi regionali (-5,62%). La percentuale di occupati in agricoltura è poco più alta rispetto alla media regionale (17%). StudioSilva srl Bologna 4 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

6 3 INQUADRAMENTO CLIMATICO Il clima calabrese è da ascriversi a quello temperato caldo con estati secche più comunemente definito come clima mediterraneo. I centri di azione che principalmente influenzano il tempo sul Mediterraneo sono l anticiclone delle Azzorre, l anticiclone russo siberiano e la depressione dell Islanda. In questo tipo di clima il periodo autunno-vernino è caratterizzato da piogge frequenti e temperature basse ma miti che, lungo le coste, raramente scendono al di sotto dello zero. A primavera il clima diventa meno rigido, meno umido ma molto più instabile; durante la stagione estiva si hanno giornate calde e secche, la situazione meteorologica è stabile, il cielo quasi completamente sereno e non piove, tranne che per rari intervalli con rovesci o temporali di breve durata. Le temperature massime (intorno ai C) sono mitigate dalla rinfrescante brezza marina e dai venti settentrionali. Successivamente viene analizzato l andamento climatico, ed in particolar modo l andamento termopluviometrico, del comune oggetto di studio. I dati relativi all andamento meteorologico nell area sono stati ottenuti dalla stazione termo-pluviometrica di Isola di Capo Rizzuto Campolongo (cod. 1700), afferente alla rete di stazioni in telemisura gestite dal Centro Funzionale Meteoidrologico della Regione Calabria. La stazione di Isola di Capo Rizzuto è ubicata ad una quota di 161 m s.l.m. alle seguenti coordinate geografiche: N, E Le serie storiche di dati pluviometrici disponibili (piogge medie mensili) fanno riferimento agli anni , mentre le serie storiche di dati delle temperature medie mensili fanno riferimento soltanto agli anni Anno Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Tot 1922»»»» 23,0 0,0 0,0 0,0 0,0 88,0 12,0 104,0» ,0 100,0 86,0 16,0 10,0 16,0 0,0 15,0» 0,0 160,0 194,0» ,0 141,0 60,0 22,0 4,0 35,0 11,0 0,0 0,0 126,0 174,0 94,0 844, ,0 110,0 74,0 84,0 60,0 41,0 0,0 0,0 59,0 356,0 98,0 54,0 950, ,0 2,0 6,0 26,0 43,0 46,0 14,0 0,0 14,0 44,0 40,0 48,0 314,0 1927» 14,0 63,0 20,0 5,0 0,0 0,0 0,0 35,0 15,0»»» 1928» 44,0 288,7 48,0 15,0 0,0 0,0 0,0 0,0 4,0 16,5 37,5» ,1 110,0 102,5 23,0 35,0 8,3 0,0 100,9 214,5 126,5 190,5 80,0 1061, ,5 239,5 56,5 29,5 25,5 32,0 3,5 0,0 41,5 163,0 16,0 409,0 1156, ,2 201,5 64,0 109,8 19,8 2,5 0,0 0,0 27,0 21,0 197,0 179,0 919, ,0 61,0 256,0 59,5 0,0 14,0 0,0 0,0 76,1 10,5 575,8 149,5 1336, ,6 50,0 53,0 48,5 16,0 24,0 0,0 7,0 46,0 28,5 279,7 279,5 1037, ,0 154,0 71,0 34,0 15,0 10,0 0,0 0,0 0,0 284,2 64,8 92,0 798, ,0 35,0 78,0 5,0 4,0 10,0 0,0 0,0 20,0 55,0 298,2 73,0 642, ,9 78,0 7,0 66,0 55,0 33,0 0,0 10,0 7,0 64,1 158,0 71,0 577, ,0 90,0 28,0 48,0» 0,0 2,0 0,0 18,0 26,5 107,9 117,7» ,0 119,5 63,7 59,1 37,8 0,0 0,0 9,4 3,1 72,1 122,9 202,3 752,9 StudioSilva srl Bologna 5 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

7 Anno Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Tot ,7 161,9 65,8 32,2 56,0 40,5 0,0 71,6 232,6 79,4 51,0 143,9 957, ,7 20,9 23,0 65,7 30,1 54,2 0,6 10,2 1,8 72,9 54,2 88,0 691, ,5 19,5-45,7 33,7 23,3 8,4 0,0 35,8 18,6 222,7 20,0 477, ,2 116,0 117,5 8,7 1,0 28,4 1,8 55,4 0,0 5,0 62,5 85,5 584, ,9 108,0 242,7 30,0 4,8 1,0 0,0 0,0 101,0 350,3 184,5 44,3 1107, ,0 68,2 79,1 23,6 8,2 0,0 0,0 0,0 25,3 158,0 68,2 272,8 742, ,4 0,3 14,0 1,0 12,1 0,7 0,0 15,5 95,7 14,0 132,5 65,3 545, ,0 10,5 84,5 12,7 5,2 0,0 0,0 0,0 0,0 100,5 45,3 597,8 1197, ,3 89,4 4,0 36,7 18,3 2,3 0,2 0,6 4,4 212,0 74,4 72,6 759, ,7 56,3-23,6 37,3 18,0 0,0 0,0 44,7 91,0 261,2 88,5 658, ,9 11,7 75,7 4,7 7,0 0,0 0,5 10,0 11,8 200,8 217,1 21,0 655, ,5 65,4 183,8 34,2-0,0 2,0 14,5 3,4 25,4 77,7 87,9 721, ,6 50,3 90,4 20,5 38,9 0,0 5,5 53,0 124,1 545,5 98,2 147,0 1350, ,0 35,2 73,3 30,2 23,5 0,0 10,4 0,0 1,4 15,4 68,3 188,3 518, ,1 16,9 66,0 55,1 93,0 11,5 0,0 18,7 6,2 625,7 188,6 121,9 1285, ,7 138,0 161,7 30,5 35,1 76,6 0,0 1,2 2,0 73,5 184,9 77,2 865, ,5 34,6 64,2 79,0 0,0 11,5 5,4 12,4 116,7 149,6 36,9 12,5 686, ,0 189,1 36,8 7,0 11,7 19,1 19,8 0,0 2,5 14,8 110,4 130,3 575, ,1 1,8 50,9 30,7 19,4 0,0 0,0 3,8 14,3 302,6 365,8 106,6 1013, ,0 7,1 50,7 27,6 15,5 2,0 26,6 0,0 119,1 85,8 290,1 64,6 767, ,9 11,5 79,5 62,4 43,5 113,1 0,6 112,9 26,1 43,1 337,2 53,7 920, ,8 30,2 204,7 57,8 60,0 0,8 10,5 0,0 66,4 37,8 99,9 124,7 748, ,4 51,7 90,7 12,7 13,4 6,6 0,0 0,0 0,0 138,0 8,4 19,1 465, ,4 53,2 94,0 16,4 20,2 3,5 6,6 4,2 4,7 130,9 198,0 89,5 647, ,0 36,4 52,3 28,6 58,5 18,8 6,5 21,4 3,5 232,5 31,8 132,7 649, ,4 35,3 40,0 14,5 31,0 30,4 14,4 8,4 40,8 153,8 114,2 100,7 727, ,3 44,6 49,8 3,7 11,2 0,0 0,2 47,2 119,8 128,8 14,9 34,9 632, ,5 6,7 70,5 23,0 37,1 9,4 0,0 1,0 56,3 85,0 73,2 158,8 598, ,6 120,9 37,3 58,1 19,0 7,8 12,2 29,8 13,6 65,3 61,7 95,6 559, ,3 59,1 42,4 11,8 11,4 27,4 0,0 4,8 0,8 7,2 53,0 201,0 531, ,4 50,0 146,0 7,2 16,6 1,2 7,2 47,8 78,6 77,7 19,6 166,5 707, ,6 20,7 53,5 5,8 8,0 16,6 2,4 3,0 37,0 96,3 16,0 246,1 530, ,0 53,9 43,5 28,4 5,6 2,6 22,6 0,0 87,2 54,2 22,4 77,0 491, ,3 48,9 15,7 45,6 11,0 0,0 11,6 13,6 65,5 92,8 1,5 193,7 790, ,7 30,5 172,2 97,8 7,0 0,0 17,4 46,4 31,8 220,8 32,6 69,4 897, ,8 68,0 47,0 99,8 22,2 2,0 5,8 60,6 21,6 81,7 83,8 74,0 617, ,2 161,4 29,8 11,2 23,4 2,8 0,4» 0,2 68,0 225,5»» ,6 73,4 56,4 38,6 23,0 15,1 0,0 4,0 1,0 174,8 356,0 111,9 898, ,8 1,5 0,4 33,3 0,8 16,4 0,0 6,0 23,4 2,8 59,4 45,8 205, ,1 32,7 28,2 66,9 19,6 0,0 0,0 0,0 4,0 177,7 4,4 65,6 506, ,7 162,4 38,8 27,8 62,0 13,6 0,0 37,6 0,0 116,7 203,2 10,6 709, ,8 16,7 121,8 7,8 41,4 4,6 0,0» 30,3 73,5 79,8 51,2» ,6 60,8 12,2 50,6 34,4 0,0 36,2» 17,4»»»» 1988»»»»»»»» 51,2 21,8 111,8 40,4» ,6 14,0 22,2 25,8 15,0 15,8 29,6 6,6 81,8 49,0 14,8 54,4 384,6 StudioSilva srl Bologna 6 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

8 Anno Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Tot ,0 31,2 2,4 22,0 10,6 0,2 0,0 2,8 1,8 56,6 357,8 200,8 740, ,2 82,4 77,0 56,4 13,2 2,0 14,6»»» 12,4 26,8» ,0» 22,8 98,2 42,2 3,0 11,4 0,6 53,4 44,2 8,8 350,0» ,4 109,4 73,0 5,6 51,8 0,4 0,0 0,0 0,0 59,4 211,0 35,2 586, ,0 114,0 2,2 42,6 8,6 5,2 4,6 1,2 7,0 75,0 24,6 69,8 434, ,4 7,0 190,6 61,4 10,8 2,2 2,6 137,4 17,6 3,4 90,2 224,4 756, ,4 129,2 175,2 38,8 27,8 7,0 6,2 15,2 62,4 219,4 16,4 69,8 924, ,4 24,2 47,0 41,6 1,2 0,6 1,8 11,8 126,2 98,0 130,4 21,4 610, ,4 45,0 35,2 26,6 46,0 0,0 2,4 0,0 66,2 39,0 73,4 53,8 435, ,8 3,6 18,0 5,2 8,4 14,8 32,8 30,8 50,2 11,6 115,2 53,8 437, ,6» 7,4 9,8 8,4 0,2 9,0 0,0 281,0 97,6 43,8 76,0» ,0 38,0 35,4 12,4 4,2 12,2 0,4 0,0 16,8 3,0 20,2»» 2002» 29,6 24,6 108,8 ### 0,0 39,4 52,6 90,0 28,0 86,8 167,0» ,8 64,4 26,8 111,2 3,0 13,8 19,4 52,4 1,2 35,0 21,4 54,6 507, ,6 11,8 119,2 65,6 23,8 23,6 17,6-28,2 50,6 99,2 315,8 809, ,8 46,0 9,0 27,4 54,4 13,4 2,4 6,8 21,2 81,2 48,6 158,8 522, ,2 43,2 31,8 56,2 0,8 45,0 61,2 9,6 107,4 2,0 7,4 115,4 515, ,0 41,2 35,8 63,6 14,2 4,2 0,0 0,0 56,4 59,8 78,8 89,0 445, ,8 5,8 67,4 13,4 13,4 3,8 0,6 0,8 33,8 31,4 162,8 157,4 518, ,0 42,4 77,6 47,4 3,0 23,8 2,4 5,2 413,6 143,6 24,8»» ,6 109,0 126,6 13,4 15,8 9,0 8,8 0,4 95,0 232,0 102,8»» ,4 118,2 87,4 85,2 43,4 9,4 0,4 0,0 44,2 38,8 149,6 80,0 754, ,8 247,6 71,4 52,8 9,4 0,2 18,6 22,2 23,0 119,2 110,6 21,4 735, ,4 82,2 89,6 21,0 1,8 4,4 4,2 1,8 32,4 32,4 238,2 232,8 798, ,8 149,0 95,0 47,6 29,6»»»»»»»» : dati mancanti Valori medi mensili ed annuale Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Tot 96,0 67,1 69,9 38,4 23,1 12,6 6,5 15,0 47,6 101,4 117,6 117,6 712,9 Anno Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Med 1979»»»»»»»»»» 12,2»» ,2 8,6 9, ,6 16,8 23,2»» 18 13»» 1981» 7,6» 13,2 16,6 22,1»»»»»»» 1988»»»»»»»»» 19 11,7 9,6» ,4 10,6 13,2 14,6 17,1 20,8 24,9 25, , , ,7 12,2 13,3 14,2 18,4 22,2 25,9 25,2 22, ,6 9,6 17, ,1 8,9 12,7 12,4 14,8 21,9 24,9»»» 14,3 7,6» ,5 9,1 11, ,1 21,1 24,2 27,2 22, , , ,4 7,7 9,9 13,9 18,5 22,5 24,9 26,9 22, , , ,6 9,8 12,8 13,7 18,6 22,3 26,2 27,7 24, , , ,6 10,1 12,6 17,5 22,2 26,4 24,2 21, , , ,5 8,6 9,8 13,2 17,9 22,7 24,5 25,2 19, , ,3 StudioSilva srl Bologna 7 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

9 Anno Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Med ,4 10,2 11,3 10,7 19,1 23,2 24,9 24,3 22, , , ,1 11,2 9, ,7 23, , ,7 9 17, ,4 8,4 11,3 14,1 19,5 23,7 24,9 26,8 22, , , ,2 11,2 15,1 19,9 24,1 25,8 27, , ,5 10,2 14,5 13,8 18,9 22,6 25,9 26,9 22, ,3»» 2002» 12,1 12,5 14,2 18,1 24,1 25,5 24,9 20, ,4 11» ,9 6,6 10, , ,8 27,9 22, , , ,2 10, ,2 22, ,8 22, , , ,8 7,8 11,1 13,6 18,9 22,5 25,9 24,6 22, ,8»» 2006» 10» 15,2 19,8 23,8 26, , ,1 12» ,9 13,1 15,7 19,6 24,5 27,9 27,1 21, ,9 9,5 18, ,7 9,9 12,6 14,5 18,6 23,8 26,6 27,3 21, , ,0» » »» , » 16»» , , ,4 23, , , ,1 12,4 12,5 14,7»»»»»»»» Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Med 10,0 9,8 11,7 14,0 18,2 22,8 25,9 26,4 22,3 18,7 14,3 11,0 18 Le piogge, concentrate prevalentemente nel periodo autunno-invernale, raggiungono il valore massimo nel mese di novembre e di dicembre (117,6 mm) ed il minimo nel mese di luglio (6,5 mm). La media annuale delle precipitazioni è di 712,9 mm. StudioSilva srl Bologna 8 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

10 4 CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE DEL TERRITORIO 4.1 Altimetria, pendenze ed esposizioni L analisi delle caratteristiche morfologiche del territorio rappresenta un presupposto fondamentale per la successiva analisi delle caratteristiche agro-pedologiche e paesaggistiche. Il territorio oggetto di studio presenta una grande variabilità altimetrica, partendo dal litorale tirrenico fino ai 1832 m s.l.m. che si registrano nel territorio comunale di Sinopoli. Per la classificazione del territorio del PSC sulla base delle caratteristiche altimetriche, sono state considerate le seguenti fasce: 1) Fascia litoranea 2) Fascia costiera: da 0 fino a 250 m s.l.m. 3) Fascia collinare: da 250 fino a 650 m s.l.m. 4) Fascia submontana: da 650 m fino a 950 m s.l.m. 5) Fascia montana: da 950 m fino a 1450 m s.l.m. 6) Fascia montana superiore: > 1450 m s.l.m. Per quanto riguarda le pendenze, le classi che si propongono sono quelle adottate nella Guida alla redazione della Carta della stabilità (Regione Emilia Romagna) e poi riprese dalla linee guida della pianificazione regionale e schema base della carta regionale dei luoghi in attuazione alla legge urbanistica della Calabria n 19 del 16/04/2002. Classi di pendenza: % % % % > 80 StudioSilva srl Bologna 9 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

11 19,18% 22,29% 32,02% Fascia litoranea (0 50) Fascia costiera inferiore (50 100) Fascia costiera superiore ( ) Fascia sub collinare ( ) 26,51% Per quanto riguarda le pendenze, le classi che si propongono sono quelle adottate nella Guida alla redazione della Carta della stabilità (Regione Emilia Romagna) e poi riprese dalla linee guida della StudioSilva srl Bologna 10 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

12 pianificazione regionale e schema base della carta regionale dei luoghi in attuazione alla legge urbanistica della Calabria n 19 del 16/04/2002. Classi di pendenza: % % % % > 80 In base a queste classi la superficie individuata dal PSC risulta così ripartita: 13,3% 0 10 % % 81,2% 4,7% 0,7% 0,8% 0,1% 0,0% % % % > 80 % Classi di pendenza Percentuale di territorio Superficie in Ha 0-10 % 81, % 13, % 4, % 0, % 0,13 16 > 80 % 0,00 0 TOTALE StudioSilva srl Bologna 11 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

13 Esposizione Ettari Percentuale di superficie Superficie piana (-1) ,66 Nord (0-22.5) ,96 Nord-est ( ) ,72 Est ( ) ,23 Sud-est ( ) ,33 Sud ( ) ,15 Sud-ovest ( ) ,05 Ovest ( ) 909 7,26 Nord-ovest ( ) 707 5,65 Nord ( ) 375 2,99 TOTALE ,00 StudioSilva srl Bologna 12 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

14 9% 7% 6% 3% 20% Superficie piana ( 1) Nord (0 22.5) Nord est ( ) Est ( ) 9% Sud est ( ) Sud ( ) 13% Sud ovest ( ) Ovest ( ) 10% 12% 11% Nord ovest ( ) Nord ( ) StudioSilva srl Bologna 13 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

15 5 INQUADRAMENTO AGRO PEDOLOGICO 5.1 Definizione dei sottosistemi pedologici Il territorio regionale è caratterizzato da una grande variabilità del substrato geologico. Gli ambiti territoriali sufficientemente omogenei che ci consentono, per grandi linee, di evidenziare l evoluzione dei suoli e gli elementi che li caratterizzano sono: i rilievi interni della Sila, delle Serre e dell Aspromonte (Soil Region 66.5); il massiccio del Pollino (Soil Region 59.7); le aree collinari attraverso le quali i rilievi interni degradano verso il mare (Soil Region 62.3), ed i rilievi collinari dell alto versante jonico (Soil Region 61.1). Il comune interessato dal PSC ricade in parte nella Soil Region 62.3 ed in parte nella Le Regioni sopra descritte sono suddivise ulteriormente in 18 Provincie Pedologiche (Soil Sub Regions) caratterizzate per tipologia di substrato, per morfologia, morfometria e per clima. Il comune oggetto del PSC ricadono all interno delle cosiddette province riportate nella Tabella n. 11; Province che a loro volta sono differenziate in sottosistemi pedologici (Soilscapes) in modo tale da ottenere una descrizione molto più accurata dal punto di vista pedologico. Di seguito vengono descritte in modo più accurato le Soil Sub Regions ed i sottosistemi pedologici ricadenti all interno dei comuni interessati dal PSC usando come riferimento cartografico lo stralcio della carta pedologica. StudioSilva srl Bologna 14 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

16 Regioni pedologiche (Soil Regions) 62.3 Aree collinari e montane della Calabria e della Sicilia con pianure incluse Rocce calcaree e dolomitiche del Cenozoico, alluvioni del Quaternario Clima mediterraneo, subcontinentale e subtropicale Cambisols, Vertisols, Luvisols Province pedologiche (Soil Sub Regions) 8 Ambiente collinare del versante tirrenico 9 Ambiente collinare interno Litologia Formazioni plioceniche a granulometria varia. Formazioni mioplioceniche Morfologia Morfometria Altimetria m s.l.m. Pendenza % Formula climatica C.W. THORNTHWAITE A.W.C. 150 mm Elaborazioni Termo-Pluviometriche Pedoclima Billaux Regime di temperatura Regime di umidità AWC 100 mm AWC 150 mm AWC 200 mm Rilievi collinari a gradiente basso e pianure alluvionali < B2sB1 a Termico Udico , ,65 3,57 Rilievi collinari a gradiente medio e pianure alluvionali B2sB1 a Mesico Xerico Udico , ,32 13,92 Precipitazioni (mm) Temperatura media ( C) Estensione (ha) Incidenza sul territorio regionale (%) 66.5 Rilievi appenninici calabresi e siciliani su rocce ignee e metamorfiche Clima mediterraneo in aree montane Cambisols, Leptosols, Regosols, Luvisols 11 Altopiano della Sila delle Serre e dell Aspromonte 12 Rilievi montuosi della Sila, delle Serre e dell Aspromonte 13 Rilievi collinari Graniti, granodioriti, gneiss e scisti Rocce ignee e metamorfiche Rilievi montuosi a gradiente basso > 800 < 13 ArB1 a Mesico Udico > , ,43 4,72 Rilievi montuosi a gradiente medio > ArB1 a Mesico Udico , ,92 15,73 della Sila delle Serre e dell Aspromonte Rocce ignee e metamorfiche Rilievi collinari a gradiente alto e pianure alluvionali B2sB1 a Mesico Xerico Udico , ,27 17,38

17 Regione pedologica (Soil Region): 62.3 Aree collinari e montane della Calabria e della Sicilia con pianure incluse. Rocce calcaree e dolomitiche del Cenozoico, alluvioni del Quaternario. Clima mediterraneo, subcontinentale e subtropicale. Cambisols, Vertisols, Luvisols, Andosols. Provincia pedologica (Soil Subregion) 8 Ambiente collinare del versante tirrenico - Versanti da moderatamente acclivi ad acclivi (6-35%) a quote inferiori a 300 m s.l.m., Il substrato è costituito da formazioni plioceniche a granulometria varia. Le precipitazioni medie annue sono comprese fra 800 e mm con prevalente distribuzione inverno-primaverile. Le temperature medie annue oscillano fra 14 e 17 C. Regosols, Vertisols, Calcisols, Andosols, Luvisols, Arenosols, Cambisols, Fluvisols. Uso del suolo prevalente: frutteto, oliveto, seminativo irriguo. Sistema pedologico (Great Soilscape): pianura alluvionale. Parent material costituito da sedimenti olocenici a granulometria varia. Suoli da moderatamente profondi a profondi, con tessitura da media a grossolana, da non calcarei a scarsamente calcarei, da neutri ad alcalini. StudioSilva srl Bologna 16 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

18 Sottosistemi pedologici (Soilscape) Unità Catalogo Paesaggio cartografica regionale 8.3 Alluvioni del fiume Mesima, Petrace ed impluvi minori, costituiti da sedimenti grossolani. Uso del suolo: seminativo ed agrumeto MEA 2 Descrizione dei suoli suoli a profilo A-BC-C, profondi, con scheletro assente, a tessitura grossolana, neutri, scarsamente calcarei, con riserva idrica moderata e drenaggio buono Classificazione USDA Fluventic Haploxerepts, coarse loamy, mixed, thermic Classificazione WRB Eutri-Fluvic Cambisols Capacità d uso IIs Sistema pedologico (Great Soilscape): terrazzi. Parent material costituito da sabbie e conglomerati rossastri del Quaternario, localmente ricoperto da materiale vulcanico. Suoli molto profondi, a tessitura moderatamente fine, non calcarei, da subacidi a neutri. Sottosistemi pedologici (Soilscape) Unità cartografica Paesaggio Catalogo regionale Descrizione dei suoli Classificazione USDA Classificazione WRB Capacità d uso 8.4 Superfici terrazzate poste a quote comprese tra 50 e 250 m s.l.m. con substrato costituito da depositi grossolani del Quaternario, a volte incisi da impluvi minori. Uso del suolo: oliveto DEL 1 suoli a profilo Ap-Bt, molto profondi, con scheletro scarso, a tessitura moderatamente fine, da neutri a subacidi, non calcarei, con riserva idrica elevata, e drenaggio buono Typic Hapludalfs, fine, mixed, mesic Cutani-Chromic Luvisols Sistema pedologico (Great Soilscape): rilievi collinari moderatamente acclivi. Parent material costituito da sedimenti mio-pliocenici. Suoli da moderatamente profondi a profondi, a tessitura da grossolana a moderatamente fine, da non calcarei a molto calcarei, da acidi ad alcalini. I ottosistemi pedologici (Soilscape) Unità cartografica Paesaggio Catalogo regionale 8.7 Aree caratterizzate da versanti a morfologia dolcemente ondulata, a substrato argilloso-siltoso del Pliocene. Uso del suolo: seminativo ed oliveto FOR 1 ELA 1 Descrizione dei suoli Associazione di: suoli a profilo Ap-Bk-Cgk, moder. profondi, con scheletro scarso, tessitura moder. fine, alcalini, molto calcarei, con riserva idrica elevata e drenaggio mediocre, discreta tendenza a fessurare durante la stagione asciutta suoli a profilo Ap-Bw-C, moderatamente profondi, con scheletro assente, tessitura media, alcalini, moderatamente calcarei, con riserva idrica elevata e drenaggio mediocre Classificazione USDA Vertic Eutrudepts, fine silty, mixed, mesic --- Typic Eutrudepts, fine loamy, mixed, mesic Classificazione WRB Hapli-Gleyic Calcisols Hapli-Calcaric Cambisols Capacità d uso IIIse IIIse StudioSilva srl Bologna 17 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

19 Provincia pedologica (Soil Subregion) 9 Ambiente collinare interno - Colline interne a quote comprese tra 300 e 800 m s.l.m., con versanti acclivi (20-35%), localmente terrazzate. Il substrato è costituito da formazioni mio-plioceniche a granulometria varia. Le precipitazioni medie annue sono comprese fra 800 e mm. Le temperature medie annue oscillano fra 12 e 15 C. Fluvisols, Umbrisols, Andosols, Luvisols, Phaeozems, Cambisols, Leptosols, Regosols. Uso del suolo prevalente: oliveto e bosco di latifoglie. Sistema pedologico (Great Soilscape): terrazzi. Parent material costituito da depositi di origine vulcanica, sabbie e conglomerati bruno rossastri. Suoli da profondi a molto profondi, a tessitura media, subacidi. Sottosistemi pedologici (Soilscape) Unità Paesaggio Catalogo Descrizione dei Classificazione Classificazione Capacità cartografica regionale suoli USDA WRB d uso Antiche superfici di spianamento, localmente incise da idrografia superficiale, con ricoprimenti grossolani bruno rossastri pleistocenici. Uso del suolo: oliveto, seminativo e bosco di latifoglie Superfici terrazzate di origine marina, poste a quote medie pari a 600 m s.l.m. e ricoperte da materiali di natura vulcanica. Uso del suolo: seminativo Antiche superfici di spianamento localmente incise da idrografia superficiale, con ricoprimenti bruno rossastri grossolani e localmente di origine vulcanica. Uso del suolo: seminativo e macchia mediterranea ULI 1 ERE 1 PRU 1 ULI 1 PRU 1 Associazione di: suoli a profilo Ap-Bt 1 -Bt 2-2BC, profondi, con scheletro scarso, a tessitura media, subacidi, con riserva idrica elevata, drenaggio buono --- suoli a profilo A-Bt 1 -Bt 2, profondi, con scheletro frequente, a tessitura media, subacidi, con riserva idrica elevata, drenaggio buono suoli a profilo Ap-Bw-Ab- 2Bw, molto profondi, con scheletro assente, a tessitura media, subacidi, con riserva idrica molto elevata, drenaggio buono Complesso di suoli a profilo Ap-Bt1- Bt2-BC, profondi, con scheletro scarso, a tessitura media, subacidi, con riserva idrica elevata, drenaggio buono / suoli a profilo Ap-Bw-Ab, molto profondi, con scheletro assente, a tessitura media, subacidi, con riserva idrica molto elevata, drenaggio buono Ultic Hapludalfs, fine loamy, mixed, mesic --- Ultic Hapludalfs, loamy skeletal, mixed, mesic Typic Hapludands, medial, amorphic, mesic Ultic Hapludalfs, fine loamy, mixed, mesic / Typic Hapludands, medial, amorphic, mesic Dystri-Cutanic Luvisols Cutani-Chro-mic Luvisols (Dystric) Pachi- Silic Andosols (Umbric) Dystri-Cutanic Luvisols Pachi-Silic Andosols (Umbric) IIs IIIs IIs IIs IIs Sistema pedologico (Great Soilscape): rilievi collinari moderatamente acclivi. Parent material costituito da sedimenti mio-pleistocenici. Suoli da sottili a molto profondi, con tessitura da moderatamente grossolana a moderatamente fine, da molto scarsamente calcarei a molto calcarei, da subacidi ad alcalini. StudioSilva srl Bologna 18 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

20 Sottosistemi pedologici (Soilscape) Unità cartografi ca Paesaggio Catalo go region ale Aree a morfologia ondulata, localmente incise dal reticolo idrografico, con evidenti fenomeni di erosione, con substrato costituito da depositi sabbioso conglomeratici plio-pleistocenici. Uso del suolo: oliveto e macchia mediterranea Versanti a profilo rettilineo con pendenze da deboli a moderate ed aree sommitali. Substrato costituito da arenarie, spesso a cemento calcareo. Uso del suolo: macchia mediterranea e oliveto GIR 1 PIS 1 PAP 1 RON 1 FEB 1 Descrizione dei suoli Associazione di: suoli a profilo A-Ct, da moderatamente profondi a profondi, con scheletro comune e tessitura moderat. grossolana, da neutri a subalcalini, molto scars. calcarei, con riserva idrica moderata e drenaggio buono --- suoli a profilo Ap-Bk-Bw, profondi, con scheletro assente; a tessitura media, subalcalini, scarsamente calcarei, con riserva idrica moderata e drenaggio buono --- suoli a profilo Ap-Bt, molto profondi, con scheletro comune, a tessitura moderat. fine, subacidi, con riserva idrica elevata, drenaggio buono Associazione di: suoli a profilo A-C-R, da sottili a moderatamente profondi, con scheletro comune, a tessitura moderatamente grossolana, alcalini, scarsamente calcarei, con riserva idrica bassa e drenaggio buono --- suoli a profilo Ap-Bk-Bw 1 -Bw 2, molto profondi, con scheletro scarso, a tessitura moderatamente grossolana, alcalini, scarsamente calcarei, con riserva idrica elevata, drenaggio buono Classifica zione USDA Typic Hapludolls, coarse loamy, mixed, mesic --- Typic Eutrudepts, coarse loamy, mixed, mesic --- Typic Paleudalfs, fine loamy, mixed, mesic Lithic Xerorthents, coarse loamy, mixed (calcareous), mesic --- Typic Eutrudepts, coarse loamy, mixed, mesic Classific azione WRB Haplic Phaeozem s Hapli- Calcaric Cambisols Chromi Profondic Luvisols (Cutanic) Hapli- Calcaric Leptosols Hapli- Eutric Cambisols Capac ità d uso IIIs IIIs IIs IVse IIs Sistema pedologico (Great Soilscape): rilievi collinari con versanti acclivi. Parent material costituito da sedimenti mio-pleistocenici. Suoli da molto sottili a moderatamente profondi, con tessitura da grossolana a fine, da non calcarei a fortemente calcarei, da neutri a molto alcalini. Sottosistemi pedologici (Soilscape) Unità cartogra fica Paesaggio Catalo go region ale Descrizione dei suoli Classifica zione USDA Classific azione WRB Capac ità d uso 9.9 Versanti da moderatamente acclivi ad acclivi costituiti da depositi sabbioso conglomeratici bruno rossastri. Uso del suolo: macchia mediterranea GIR 2 PIS 2 Associazione di: suoli a profilo A-Ct, moderatamente profondi, con scheletro da scarso a comune, a tessitura moderatamente grossolana, da neutri a subalcalini, molto scarsamente calcarei, con riserva idrica moderata e drenaggio buono --- suoli a profilo Ap-Bk-C, moderatamente profondi, con scheletro scarso, a tessitura grossolana, alcalini, molto calcarei, con riserva idrica moderata, e drenaggio buono Typic Hapludolls, coarse loamy, mixed, mesic --- Typic Eutrudepts, coarse loamy, mixed, mesic Haplic Phaeozem s Hapli- Calcaric Cambisols IVe IVe StudioSilva srl Bologna 19 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

21 Unità cartogra fica 9.11 Paesaggio Versanti da moderatamente acclivi ad acclivi con substrato costituito prevalentemente da depositi argillosi e marnosi. Uso del suolo: seminativo e pascolo Catalo go region ale FAB 2 ROT 2 Descrizione dei suoli Associazione di: suoli a profilo Ap-B/Cgk-Cgk, moderatamente profondi, con scheletro assente, tessitura media, alcalini, fortemente calcarei, con riserva idrica moderata, drenaggio mediocre --- suoli a profilo Ap 1 -Ap 2 -B/Cgk-Cgk, moderatamente profondi, con scheletro assente, a tessitura media, alcalini, fortemente calcarei, con riserva idrica da moderata ad elevata e drenaggio lento Classifica zione USDA Vertic Eutrudepts, fine loamy, mixed, mesic --- Aquic Eutrudepts, fine, mixed, mesic Classific azione WRB Hapli- Calcaric Cambisols Haplic Calcisols Capac ità d uso IVse IVsew Regione pedologica (Soil Region): 66.5 Rilievi appenninici calabresi e siciliani su rocce ignee e metamorfiche. Clima mediterraneo in aree montane. Cambisols, Leptosols, Umbrisols. Provincia pedologica (Soil Subregion) 11 Altopiano della Sila delle Serre e dell Aspromonte - Morfologia ondulata, con pendenze inferiori al 13%, a quote superiori agli 800 m s.l.m.. Il substrato è costituito in prevalenza da granito, granodiorite, gneiss e scisti. Le precipitazioni medie annue superano i mm. La temperatura media annua è compresa tra 6 e 10 C. Fluvisols, Andosols, Umbrisols. Uso del suolo prevalente: bosco di latifoglie, conifere, bosco misto, seminativo in aree irrigue, prato stabile. Sistema pedologico (Great Soilscape): altopiano. Parent material costituito da rocce ignee e metamorfiche, localmente ricoperto da depositi conglomeratici bruno rossastri e da depositi vulcanici. Suoli da moderatamente profondi a molto profondi, a tessitura da moderatamente grossolana a media, da acidi a subacidi. Sottosistemi pedologici (Soilscape) Unità Paesaggio Catalogo Descrizione dei suoli Classifica Classifi Cap cartograf regionale zione cazion acità ica USDA e WRB d us o Antiche superfici di erosione dei rilievi metamorfici e cristallini, con ricoprimenti costituiti da depositi conglomeratico sabbiosi e da materiali di origine vulcanica Uso del suolo: seminativo e pascolo Antiche superfici di erosione dei rilievi metamorfici e cristallini con ricoprimento costituito prevalentemente da depositi conglomeratico sabbiosi Uso del suolo: seminativo e pascolo PRU 2 CEC 1 CEC 1 RES 1 Associazione di: suoli a profilo Ap-A-Bw-2Bw, molto profondi, con scheletro assente, evidenti proprietà andiche, acidi, con riserva idrica molto elevata e drenaggio buono --- suoli a profilo Ap 1 -Ap 2 -Bw-Cr, moderatamente profondi, con scheletro da scarso a comune, a tessitura moderatamente grossolana, da acidi a subacidi, con riserva idrica moderata e drenaggio buono Complesso di: suoli a profilo Ap 1 -Ap 2 -Bw-Cr, moderatamente profondi, con scheletro da scarso a comune, a tessitura moderatamente grossolana, da acidi a subacidi, con riserva idrica moderata e drenaggio buono / suoli a profilo A-Bt-Cr, moderatamente profondi, con scheletro assente, a tessitura moderatamente grossolana, da acidi a subacidi, con riserva idrica moderata e drenaggio buono Typic Hapludand, medial, amorphic, mesic --- Humic Pachic Dystrudepts, coarse loamy, mixed, mesic Humic Pachic Dystrudept, coarse loamy, mixed, mesic / Humic Dystrudepts, coarse loamy, mixed, mesic Pachi- Silic Andosols (Umbric) Hapli- Humic Umbrisol s Hapli- Humic Umbrisol Hapli- Humic Umbrisol s IIIsc IIIc IIIc IIIsc StudioSilva srl Bologna 20 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

22 Unità cartograf ica Paesaggio Zone sommitali e pianori intramontani dei rilievi metamorfici. Uso del suolo: bosco di latifoglie e conifere, pascolo Superfici subpianeggianti caratterizzate da morfologia ondulata e debole pendenza con substrato di natura metamorfica. Uso del suolo: bosco di latifoglie e conifere, pascolo Catalogo regionale DIL 1 COZ 1 DIL 2 COZ 2 Descrizione dei suoli Associazione di: suoli a profilo Oi-A-Bw-BC, moderatamente profondi, con scheletro comune, a tessitura media, acidi, con riserva idrica da moderata ad elevata, e drenaggio buono --- suoli a profilo A-Bw-C, moderatamente profondi, con scheletro comune, a tessitura media, pietrosità superficiale comune, da acidi a subacidi, con riserva idrica moderata e drenaggio buono Associazione di: suoli a profilo Oi-A-Bw-BC, moderatamente profondi, con scheletro comune, a tessitura media, acidi, con riserva idrica da moderata ad elevata, e drenaggio buono --- suoli a profilo A-Bw-C, moderatamente profondi, con scheletro comune e pietrosità superficiale elevata, a tessitura media, da acidi a subacidi, con riserva idrica moderata e drenaggio buono Classifica zione USDA Humic Dystrudepts, coarse loamy, mixed, mesic --- Typic Dystrudepts, coarse loamy, mixed, mesic Humic Dystrudepts, coarse loamy, mixed, mesic --- Typic Dystrudepts, coarse loamy, mixed, mesic Classifi cazion e WRB Hapli- Humic Umbrisol s Hapli- Dystric Cambisol s Hapli- Humic Umbrisol s Hapli- Dystric Cambisol s Cap acità d us o IIIsc IIIsc IVsec IVsec Provincia pedologica (Soil Subregion) 12 Rilievi montuosi della Sila, delle Serre e dell Aspromonte - Quote maggiori di 800 m s.l.m., con versanti da moderatament acclivi a molto acclivi (13-35%). Il substrato è costituito in prevalenza da granito, granodiorite, gneiss e scisti. Le precipitazioni medie annue sono comprese tra i e i mm. La temperatura media annua è compresa tra 6 e i 12 C. Leptosols, Umbrisols. Uso del suolo prevalente: bosco di latifoglie, conifere, bosco misto, prato stabile. Sistema pedologico (Great Soilscape): rilievi montuosi moderatamente acclivi. Parent material costituito da rocce ignee e metamorfiche. Suoli moderatamente profondi, a tessitura da grossolana a media, da acidi a subacidi. Sottosistemi pedologici (Soilscape) Unità Catalogo Classificazione Classificazione Capacità Paesaggio Descrizione dei suoli cartografica regionale USDA WRB d uso 12.1 Aree con versanti a pendenze da deboli a moderate, costituiti da rocce granitiche fortemente alterate. Uso del suolo: bosco misto, rimboschimento BOC 2 ARO 2 CRI 1 Associazione di: suoli a profilo Oi-A-Bw-Cr, moderatamente profondi, con scheletro comune, pietrosità superficiale frequente, a tessitura grossolana, acidi, con riserva idrica bassa, drenaggio rapido --- suoli a profilo Oi-A-Bw-Cr, moderatamente profondi, con scheletro da scarso a comune, a tessitura moderatamente grossolana, acidi, con riserva idrica elevata e drenaggio buono --- suoli a profilo Oi-A-Bw- BC-Cr, moderatamente profondi, con scheletro comune, a tessitura Humic Psammentic Dystrudepts, mixed, mesic --- Humic Dystrudepts, coarse loamy, mixed, mesic --- Typic Dystrudepts, coarse loamy, mixed, mesic Humi-Arenic Umbrisols Hapli-Humic Umbrisols Hapli-Dystric Cambisols StudioSilva srl Bologna 21 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria IVsec IVsec IIIsc

23 moderatamente grossolana, a reazione acida, con riserva idrica moderata e drenaggio buono Sistema pedologico (Great Soilscape): rilievi montuosi da acclivi a molto acclivi. Parent material costituito da rocce ignee e metamorfiche. Suoli da molto sottili a sottili, grossolani, acidi. Sottosistemi pedologici (Soilscape) Catalog Unità Classifica Capac o Classificazi cartogra Paesaggio Descrizione dei suoli zione ità regional one USDA fica WRB d uso e Versanti acclivi costituiti da rocce granitiche fortemente alterate. Uso del suolo: bosco di latifoglie e conifere, rimboschimento Versanti a profilo rettilineo a morfologia acclive, con substrato costituito da rocce a diverso grado di metamorfismo. Uso del suolo: bosco di latifoglie e conifere, rimboschimento BOC 3 ARO 3 SOR 1 DIL 3 Complesso di: suoli a profilo A-Cr, sottili, con scheletro scarso, a tessitura grossolana, acidi, con riserva idrica bassa e drenaggio rapido / suoli a profilo Oi-A-Bw-Cr, moderatamente profondi,con scheletro da scarso a comune, a tessitura moderatamente grossolana, acidi, con riserva idrica elevata e drenaggio buono / roccia affiorante Complesso di: suoli a profilo A-R, molto sottili, con scheletro frequente, a tessitura grossolana, acidi, con riserva idrica molto bassa, e drenaggio rapido / suoli a profilo Oi-A-Bw-BC, moderatamente profondi, con scheletro comune, a tessitura media, acidi, con riserva idrica da moderata ad elevata, e drenaggio buono / roccia affiorante Humic Psammentic Dystrudepts, mixed, mesic / Humic Dystrudepts, coarse loamy, mixed, mesic / Rock outcrop Humic Lithic Dy-strudepts, coarse loamy, mixed, mesic / Humic Dystrudepts, coarse loamy, mixed, mesic / Rock outcrop Humi-Arenic Umbrisols Hapli-Humic Umbrisols Umbrihumic Leptosols (Dystric) Hapli-Humic Umbrisols Provincia pedologica (Soil Subregion) 13 Rilievi collinari della Sila, delle Serre e dell Aspromonte - Quote tra i 300 e gli 800 m s.l.m., con versanti da moderatamente acclivi a molto acclivi (13-60%). Il substrato è costituito da graniti, granodioriti, filladi, scisti e gneiss. Le precipitazioni medie annue sono comprese tra gli 800 e i mm. La temperatura media annua è compresa tra 12 e i 15 C. Fluvisols, Cambisols, Leptosols, Umbrisols. Uso del suolo prevalente: bosco misto, rimboschimento, macchia mediterranea, oliveto. Sistema pedologico (Great Soilscape): pianure fluvio alluvionali. Parent material costituito da sedimenti grossolani olocenici. Suoli sottili, a tessitura grossolana, neutri a subacidi. Sottosistemi pedologici (Soilscape) Unità cartografica 13.1 Paesaggio Depositi alluvionali recenti dei corsi d acqua minori a granulometria grossolana. Uso del suolo: seminativo Catalogo regionale PIR 1 Descrizione dei suoli suoli a profilo Ap-C, sottili, con scheletro frequente, a tessitura grossolana, da neutri a subacidi, con riserva idrica molto bassa e drenaggio rapido Classificazione USDA Typic Xerofluvents, sandy skeletal, mixed (nonacid), mesic Classificazione WRB Skeleti-Arenic Fluvisols VIse VIse VIII VIIse VIse VIII Capacità d uso IVs StudioSilva srl Bologna 22 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

24 Sistema pedologico (Great Soilscape): rilievi collinari acclivi Parent material costituito da rocce ignee e metamorfiche. Suoli da sottili a moderatamente profondi, a tessitura moderatamente grossolana, da acidi a subacidi. Sottosistemi pedologici (Soilscape) Unità cartografi ca Paesaggi o Catalo go region ale Descrizione dei suoli Classificazi one USDA Classific azione WRB Capac ità d uso Versanti acclivi, costituiti da rocce granitiche fortemente alterate. Uso del suolo: rimboschime nto e macchia mediterrane a Versanti a profilo rettilineo acclivi, costituiti da rocce a basso e medio grado di metamorfis mo. Uso del suolo: rimboschime nto e macchia mediterrane a INA 1 FIR 1 LAD 1 SCI 2 Complesso di: suoli a profilo A-BC-Cr, moderatamente profondi, con scheletro da comune a frequente, tessitura moderatamente grossolana, da acidi a subacidi, con riserva idrica da bassa a moderata, drenaggio rapido / suoli a profilo A-C-Cr, da sottili a moderatamente profondi, con scheletro abbondante, a tessitura moderatamente grossolana, da acidi a subacidi, con riserva idrica molto bassa, a drenaggio rapido / roccia affiorante Complesso di: suoli a profilo A-R, sottili, con scheletro abbondante, a tessitura grossolana, acidi, con riserva idrica molto bassa e drenaggio rapido / suoli a profilo Oi-A-Bw-Cr, moderatamente profondi, con scheletro comune, a tessitura moderatamente fine, acidi, con riserva idrica bassa, drenaggio buono / roccia affiorante Humic Dystroxerepts, sandy, mixed, mesic / Typic Xerorthents, loamy skeletal, mixed (nonacid), mesic / Rock outcrop Humic Lithic Dystroxerepts, sandy skele-tal, mixed, mesic / Typic Dystroxerepts, fine loamy, mixed, mesic / Rock outcrop Endoskele ti-humic Umbrisols Hapli- Dystric Leptosols Areni- Leptic Umbrisols (Skeletic) Hapli- Dystric Cambisols VIse VIIe VIII VIse VIse VIII StudioSilva srl Bologna 23 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

25 Sistema pedologico (Great Soilscape): rilievi collinari molto acclivi Parent material costituito da rocce ignee e metamorfiche. Suoli da molto sottili a sottili, a tessitura da grossolana a moderatamente grossolana, da subacidi ad acidi. Sottosistemi pedologici (Soilscape) Unità cartografica Paesaggio Catalogo regionale Descrizione dei suoli Classificazione USDA Classificazione WRB Capacità d uso Versanti a profilo rettilineo, con pendenza elevata, costituiti da rocce granitiche fortemente alterate. Uso del suolo: macchia mediterranea e rimboschimento Versanti con pendenze elevate, costituiti da rocce a basso e medio grado di metamorfismo. Uso del suolo: rimboschimento e macchia mediterranea VAT 1 FIR 2 LAD 2 Complesso di: suoli a profilo Oi-AB-R, molto sottili, con scheletro comune, a tessitura grossolana, da subacidi ad acidi, con riserva idrica molto bassa e drenaggio rapido / suoli a profilo A-C-Cr, da sottili a moderatamente profondi, con scheletro abbondante, a tessitura moderatamente grossolana, da acidi a subacidi, con riserva idrica molto bassa, a drenaggio rapido / roccia affiorante Complesso di: suoli a profilo A-R, sottili, con scheletro abbondante, a tessitura moderatamente grossolana, acidi, con riserva idrica molto bassa, drenaggio rapido / roccia affiorante Humic Lithic Dystroxerepts, sandy, mixed, mesic / Typic Xerorthents, loamy skeletal, mixed, mesic / Rock outcrop Humic Lithic Dystroxerepts, sandy skeletal, mixed, mesic / Rock outcrop Umbrihumic Leptosols (Dystric) Hapli-Dystric Leptosols Areni-Leptic Umbrisols (Skeletic) VIIse VIIse / VIII VIIse VIII StudioSilva srl Bologna 24 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

26 5.2 Interazioni e attitudini del sistema agro-pedologico Fenomeni erosivi Per quanto concerne la vulnerabilità del suolo rispetto all erosione, si ricorda che il valore medio di perdita di suolo per l Italia è di 3,11 t/ha/anno ed è stato calcolato a livello europeo con il modello PESERA (Pan European Soil Erosion Risk Assessment - Gobin et al., 1999). Poiché il suddetto dato medio nazionale è circa il doppio rispetto a quello europeo, è evidente il motivo per cui la difesa del suolo dal rischio di erosione rappresenta una delle quattro linee strategiche dell asse Ambiente proposte dal Piano Strategico Nazionale. Il territorio calabrese è soggetto ad elevato rischio potenziale di erosione a causa della forte aggressività climatica (erosività delle piogge), dell elevata erodibilità del suolo e dell elevata pendenza dei versanti. Per le aree interne si tratta, tuttavia, di un rischio teorico attualmente controllato in larga misura dalla copertura vegetale. Le aree interessate da fenomeni erosivi di forte intensità, riguardano i comprensori agricoli di collina ed in particolare i rilievi collinari del versante tirrenico. Tali aree sono destinate in prevalenza alla coltivazione del grano duro in monosuccessione ed a oliveto. La messa a coltura di versanti acclivi, fino agli anni 60 destinati a pascolo o ad arbusteti, è stata la causa principale del degrado dei suoli in questi comprensori ed ha favorito l espansione delle zone prive di copertura pedologica e conseguentemente prive di copertura vegetale. La perdita irreversibile di capacità produttiva dei suoli consente di identificare queste aree come desertificate o in via di progressiva desertificazione. Secondo i dati dell ARSSA, che ha realizzato la Carta del Rischio di erosione attuale e potenziale, oltre il 50% del territorio regionale risulta soggetto ad erosione idrica. Nella figura seguente è rappresentato graficamente il rischio di erosione del territorio interessato dal PSC. StudioSilva srl Bologna 25 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

27 Legenda Classi di erosione mm/anno Erosione nulla o trascurabile 0,0 0,05 Erosione leggera 0,05 0,5 Erosione moderata 0,5 1,5 Erosione severa 1,5 5,0 Erosione molto severa 5,0 20,0 Erosione catastrofica > 20 Presso il territorio comunale di Isola di Capo Rizzuto, si riscontrano diverse aree a rischio di erosione molto severa. Dalla rappresentazione grafica riportata precedentemente, possiamo notare come circa il XX % della superficie del territorio interessato dal PSC ricade in aree ad erosione nulla o trascurabile. Si tratta prevalentemente delle aree boscate situate in zone pedemontane. La funzione del bosco nella difesa del suolo è di fondamentale importanza ed il bosco rappresenta un fattore di controllo e di riduzione dell erosione superficiale. Gli organi aerei delle piante intercettano le gocce di pioggia, riducendone la velocità e quindi l energia cinetica con la quale raggiungono il terreno. In tal modo diminuisce l azione battente della pioggia in grado di determinare il distaccamento delle particelle di terreno StudioSilva srl Bologna 26 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

28 e di renderle più facili da trasportare da parte del deflusso superficiale. L intercettazione da parte dell apparato aereo in genere determina un aumento della quantità di acqua che si infiltra nel terreno e una riduzione di quella che scorre in superficie. Ancora più importante dell azione svolta dalle chiome è l azione della lettiera forestale e degli orizzonti umiferi superficiali capaci di rallentare il deflusso, di evitare la concentrazione delle acque in rivoli e, soprattutto, di favorirne assorbimento all interno dei numerosi macro e micropori che caratterizzano il suolo forestale. Come conseguenza, l erosione idrica incanalata è rara in bosco, nonostante le pendenze talvolta molto accentuate. Un avversità del patrimonio forestale, che ha uno stretto collegamento con il rischio di degradazione del suolo e il dissesto idrogeologico, è costituita dagli incendi. Il passaggio del fuoco infatti, oltre a distruggere la copertura vegetale riducendone l azione regimante ed antierosiva, causa anche l innesco di processi chimico-fisici nel suolo che ne facilitano il degrado sia dal punto di vista della fertilità complessiva che dal punto di vista fisico. Il calore sviluppato dall incendio infatti, con temperature che raggiungono e superano i 500 C, altera sensibilmente le proprietà del suolo. Da un punto di vista fisico il suolo non è più plastico, la porosità diminuisce, i singoli granuli diventano duri e disaggregati, più disponibili ad essere erosi. In sostanza si ha distruzione della struttura del suolo. Possiamo notare, invece, come le classi di erosione severa e molto severa non siano particolarmente presenti sul territorio, occupando, rispettivamente, il XX% ed il XX%, rappresentando, nel complesso, circa un XXXXX del territorio oggetto di studio. In particolare, l erosione molto severa e severa è localizzata presso le aree collinari prospicienti il mare, anche il litorale ha problemi di erosione severa, infine un altra area critica si individua nella zona nord orientale del territorio interessato dal PSC. Il rischio di erosione è in decremento per effetto di diverse componenti quali la tendenza alla diminuzione dei seminativi a vantaggio della coltivazioni permanenti: la diminuzione graduale ma costante della superficie investita a seminativo secondo i dati ISTAT del 4 e del 5 censimento agricoltura, sia in valore assoluto che in termini di incidenza sulla SAU, risulta evidente, nonostante vi sia un certo grado di abbandono delle superfici coltivate. Si pone l attenzione, comunque, sulla salvaguardia delle aree a rischio di erosione attraverso riconversioni colturali e soprattutto tramite pratiche di gestione agronomica adeguate e sistemazioni idraulico-agrarie idonee a garantire una riduzione di questo fenomeno: inerbimento controllato, lavorazioni superficiali, manutenzione dei solchi acquai. Pratiche auspicate anche dalla eco-condizionalità imposta dall UE Attitudine del territorio allo spargimento dei reflui oleari La Carta di attitudine dei suoli allo spargimento dei reflui oleari è stata elaborata dalla Regione Calabria (Programma interregionale Agricoltura Qualità, misura 5) e pubblicata nel Sul territorio del comune interessato dal PSC sono stati rilevati suoli non idonei allo spargimento dei reflui oleari, in quanto zone a forte pendenza o zone con limitazioni legate alla presenza di falda superficiale e suoli idonei allo spargimento dei reflui oleari. Questi ultimi però, presentano delle limitazioni moderate dovute alla combinazione di più fattori, quali: limitazioni legate alla capacità di ritenzione-degradazione della sostanza organica (che dipende dalla granulometria e dalla profondità del suolo) (t), limitazioni legate alla capacità di accettazione dei reflui senza StudioSilva srl Bologna 27 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

29 che ci sia pericolo di run-off (r), limitazioni legati al calcare attivo (c) e limitazioni legate al ph (p) dando quindi origine alle classi, presenti nel territorio in esame, S2c, S2r, S2pc, S2rtpc. La dose massima ammessa su questi suoli non può superare i 40 m3/ha per singola somministrazione ad intervalli superiori ai 30 giorni; le somministrazioni devono comunque essere preferibilmente accompagnate da interventi agronomici volti a favorire il drenaggio e le lavorazioni meccaniche lungo le curve di livello con attrezzi che massimizzano la rugosità del terreno superficiale, oppure garantire adeguata copertura vegetale del suolo (> 50%) con erbe infestanti e/o residui di potatura. Nelle aree in cui, poi, esistono anche limitazioni legate al ph (p) o al calcare attivo (c), mantenendo i limiti e gli accorgimenti sopra descritti, è prescritto il monitoraggio dei principali parametri chimici dell orizzonte superficiale del suolo almeno ogni 3 anni o, in alternativa l effettuazione di operazioni di correzione del terreno con Calce (CaO). StudioSilva srl Bologna 28 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

30 Ordine (Tipo di attitudine) Classe (Grado di intensità delle limitazioni) Sottoclasse (Tipo di limitazioni) Limitazioni esistenti S Suoli idonei allo spargimento S3 Limitazioni elevate S3dr S3tc d = Limitazioni legate al drenaggio interno t = limitazioni legate alla capacità di ritenzionedegradazione della sostanza organica (che dipende dalla granulometria e dalla profondità del suolo) r = limitazioni legate alla capacità di accettazione dei reflui senza che ci sia pericolo di run-off c = limitazioni legati al calcare attivo N Suoli non idonei allo spargimento Nw Limitazioni legate alla falda Nx Limitazioni legate alla pendenza Vulnerabilità ai nitrati Come possiamo vedere dalla rappresentazione cartografica riportata di seguito, sono parecchie le aree agricole del comune che ricadono all interno delle aree vulnerabili ai nitrati, secondo la Carta della vulnerabilità da nitrati di origine agricola elaborata dalla Regione Calabria (Programma interregionale Agricoltura Qualità, misura 5). Questo pone limitazioni al possibile sviluppo del territorio in chiave agricola o zootecnica. StudioSilva srl Bologna 29 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

31 Legenda Aree agricole vulnerabili Aree agricole non vulnerabili Aree forestali e seminaturali Aree urbanizzate, industriali ed estrattive Laghi Desertificazione L ARPACAL, in qualità di partner del Progetto Interreg IIIB Medocc, denominato DESERTNET, ha realizzato, alla scala 1: , la carta delle aree sensibili alla desertificazione attraverso il metodo MEDALUS che deriva tali aree dal prodotto di quattro componenti: 1) l indice di Qualità Climatica (CQI Climate Quality Index); 2) l indice di Qualità del Suolo (SQI Soil Quality Index); 3) l indice di Qualità della Vegetazione (VQI Vegetation Quality Index); 4) l indice di Qualità Gestionale (MQI Management Quality Index). Questi sub-indici, a loro volta, sono derivati da diversi fattori, a ciascuno dei quali è associato un peso variabile in funzione della sua influenza sul processo di desertificazione (The MEDALUS Project, 1999) StudioSilva srl Bologna 30 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

32 Fig. 1 Schema della metodologia MEDALUS Di seguito riportiamo uno stralcio delle cartografie degli indici utilizzati nella metodologia MEDALUS per il calcolo dell indice di desertificazione. Indice di qualità climatica Indice di qualità dei suoli Indice di qualità della vegetazione Indice della qualità della gestione Come accennato in precedenza, questi 4 sub-indici, a loro volta, ci consentono di definire l indice di desertificazione ESA. Indice di desertificazione ESA StudioSilva srl Bologna 31 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

33 5.3 Caratteristiche del sistema agro pedologico Tessitura Come possiamo vedere dalla rappresentazione cartografica riportata successivamente, le aree a valenza agricola del territorio interessato dal PSC, presentano, prevalentemente, una tessitura moderatamente fine con una notevole connotazione argillosa. Fanno eccezione alcune aree collinari nell entroterra che presentano una tessitura di medio impasto. Legenda Tessitura dei suoli Grossolana (S, SF) Moderatamente Grossolana (FS Grossolana, FS e FS Fine) Media (FS molto fine, F, FL, L) Moderatamente Fine (FSA, FA, FLA) Fine (A, AS, AL) La connotazione argillosa del territorio impone scelte di gestione agronomica che impediscano l eccessivo ristagno dell acqua e favoriscano l ottimale gestione della risorsa idrica evitando, nel contempo, fenomeni di erosione superficiale del terreno e la creazione di un habitat agro-pedologico inidoneo alla crescita delle piante coltivate. StudioSilva srl Bologna 32 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

34 5.3.2 Reazione Come possiamo vedere dalla rappresentazione cartografica riportata successivamente, le aree agricole del territorio interessato dal PSC, presentano, prevalentemente, una caratteristica di reazione alcalina e subalcalina (ph compreso tra 7,4 e 8,4). Legenda Reazione dei suoli Acida (4,5 5,5 ph) Sub-Acida (5,6 6,5 ph) Neutra (6,6 7,3 ph) Sub-Alcalina (7,4 7,8 ph) Alcalina (7,9 8,4 ph) La reazione del terreno di questo territorio non rappresenta un fattore limitante per le colture tipicamente praticate ma andrebbe tenuta in considerazione in quanto influenza la disponibilità di macro- e micronutrienti necessari per la crescita delle piante e quindi per la redazione dei piani di concimazione delle colture erbacee ed arboree. StudioSilva srl Bologna 33 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

35 5.3.3 Sostanza organica Dalla rappresentazione cartografica riportata successivamente si evidenzia che le aree agricole del territorio interessato dal PSC presentano, prevalentemente, un contenuto in sostanza organica medio (1,5 2,3%). Nelle zone collinari nell entroterra, invece, abbiamo delle zone che presentano un contenuto in sostanza organica scarso (0,7-1,5%). La sostanza organica è capace di influire profondamente e positivamente su tutte o quasi le proprietà del terreno, sia se parliamo di proprietà fisiche che di proprietà chimiche e biologiche. Legenda Contenuto in sostanza organica dei suoli Molto Scarsa (< 0,7 %) Scarsa (0,7 1,5 %) Media (1,5 2,3 %) Elevata (2,3 3 %) Molto elevata (> 3 %) Appare pertanto evidente, in aree agricole caratterizzate da un contenuto scarso in sostanza organica, l importanza agronomica dell utilizzo della fertilizzazione organica con funzione ammendante e protettiva nei confronti del suolo. StudioSilva srl Bologna 34 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

36 5.3.4 Carbonati totali La rappresentazione cartografica riportata successivamente indica che le aree agricole del territorio interessato dal PSC presentano, prevalentemente, una connotazione calcarea rilevante, con contenuti in CaCO 3 quasi ovunque superiori al 5%. Per calcare totale si intende la componente minerale costituita prevalentemente da carbonati di calcio, magnesio e sodio. Dato che il primo è predominante rispetto agli altri convenzionalmente il calcare del terreno viene espresso come carbonato di calcio (CaCO 3 ). Esso può costituire in alcuni suoli alcalini più della metà della frazione solida del terreno contribuendo in maniera determinante a definirne le proprietà. La presenza di calcare nel suolo, entro certi limiti, è da considerarsi positiva per la funzione nutrizionale esplicata dal calcio nei riguardi delle piante e per gli effetti favorevoli sulla struttura e sulla mineralizzazione delle sostanze organiche. Quando però il calcare è presente in quantità eccessive e soprattutto in forme mineralogiche molto attive, si possono manifestare i tipici inconvenienti dei terreni "costituzionalmente alcalini", quali i fenomeni di insolubilizzazione di elementi quali il ferro ed il fosforo. Questa caratteristica di alcune aree suggerisce di orientare le valutazioni agronomiche verso scelte tendenti all esclusione di colture particolarmente suscettibili al calcare attivo del terreno, la scelta di portainnesti adeguati per i fruttiferi, l evitare le lavorazioni profonde che provochino inversione o rimescolamento degli strati, la scelta di adeguati prodotti per la concimazione, e quant altro in suoli di questo tipo, possa consentire la creazione di un adeguato ambiente di crescita per le piante coltivate. StudioSilva srl Bologna 35 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

37 Legenda Contenuto in Carbonati Totali Non Calcareo (< 0,5% CaCO 3 ) Molto Scarsamente Calcareo (0,5 1% CaCO 3 ) Scarsamente Calcareo (1-5% CaCO 3 ) Moderatamente Calcareo (5-10% CaCO 3 ) Molto Calcareo (10-25% CaCO 3 ) Fortemente Calcareo (25-40% CaCO 3 ) StudioSilva srl Bologna 36 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

38 6 USO E QUALITÀ DEL SUOLO 6.1 Premessa Per uso del suolo si intende la modalità di utilizzo del terreno in relazione a funzioni antropiche o naturalistiche (Fonte: GLOSS. ENI). Per qualità del suolo si intende generalmente la capacità del suolo stesso a soddisfare le esigenze dell utilizzatore (ISO 8402); nel caso del suolo tale capacità si manifesta principalmente attraverso due aspetti: - la capacità del suolo a svolgere le funzioni di volta in volta necessarie a garantire il mantenimento di un equilibrio ambientale, economico, sociale, ecc.; tale capacità è legata principalmente alle caratteristiche strutturali ed ecologiche del suolo; - l adeguatezza all uso (fitness for use) correlata all influenza delle attività umane che incidono in maniera più o meno intensa modificando talvolta drasticamente le caratteristiche naturali del suolo. Una conoscenza ambientale approfondita della matrice suolo, deve basarsi sulla disponibilità e sull esame dei dati a diverse scale di dettaglio (APAT). In particolare occorre considerare: Informazioni relative all uso del suolo ricavabili mediante fotointerpretazione delle ortofoto o immagini satellitari, integrate con rilievi in situ ; Informazioni di base sui suoli contenute nelle carte dei suoli, elemento chiave per la scelta dei siti di monitoraggio e per l interpretazione dei risultati; Informazioni derivanti da reti di monitoraggio degli inquinanti inorganici ed organici o di eventuali caratteristiche di semplice misura (es: carbonio organico, CSC, ph ) configurata sulla base di una maglia predefinita. In alternativa, utili informazioni possono derivare dall analisi dei campioni di suolo prelevati per la realizzazione delle carte dei suoli; La creazione della carta dell uso del suolo del territorio interessato dal PSC si basa sulla metodologia di classificazione dei suoli adottata dal progetto CORINE Land Cover Il programma CORINE (Coordination de l Information sur l Environment) è stato approvato dal Consiglio della Comunità Europea nel 1985, con lo scopo di descrivere le dinamiche dello stato dell ambiente nell area comunitaria, fotografare la situazione esistente, proporre eventuali correttivi e infine uniformare le direttrici delle politiche ambientali degli stati membri. All interno del programma CORINE, il progetto CORINE Land Cover era specificatamente destinato al rilevamento e al monitoraggio, ad una scala compatibile con le necessità comunitarie, delle caratteristiche del territorio, con particolare attenzione alle esigenze di tutela. Il progetto CORINE Land Cover ha previsto tra l altro, la realizzazione di una cartografia delle coperture del suolo alla scala di 1: con una legenda di 44 voci, articolate su 3 livelli gerarchici. Il primo di questi descrive le maggiori categorie di copertura superficiale continentale (territori modellati artificialmente, territori agricoli, terreni boscati e ambienti semi-naturali, zone umide, corpi idrici). La carta finale risultante, in formato numerico, costituisce la base di riferimento geografico e tematico del Sistema Informativo CORINE. Per ogni paese membro CE è stata identificata una National Authority deputata alla realizzazione del progetto e alla diffusione dei prodotti raggiunti. Per l Italia l Authority è stata identificata nell Agenzia per la StudioSilva srl Bologna 37 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

39 Protezione dell Ambiente e per i servizi Tecnici (APAT). Il progetto CLC 2000 ha provveduto alla fotointerpretazione delle immagini satellitari e alla classificazione della copertura del suolo. In Italia, nell ambito del sottoprogetto del CLC 2000, sono stati individuati due ulteriori obiettivi aggiuntivi consistenti nella realizzazione di un maggior dettaglio tematico mediante l implementazione della legenda del IV livello CORINE per le voci relative alle superfici boscate ed altri ambienti seminaturali, secondo la classificazione elaborata dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio, nonché nella validazione al suolo della cartografia attraverso la realizzazione di una rete di monitoraggio che dovrà diventare il riferimento permanente per i cambiamenti di uso del suolo. 6.2 Uso del suolo del comune di Isola di Capo Rizzuto L uso del suolo del territorio interessato dal PSC di Isola di Capo Rizzuto, è stato rilevato mediante fotointerpretazione delle ortofoto del 2012 e successive verifiche in campo dello stato di fatto dei luoghi. Seguendo i canoni della metodologia Corine Land Cover, ci si è basati su una articolazione su IV livelli delle classi di uso del suolo, il che consente una caratterizzazione tematica degli ambienti forestali e semi-naturali sufficiente a supportare scelte di pianificazione territoriale, specie nel quadro di una gestione sostenibile delle risorse naturali (APAT, 2005). Le classi rilevate per il territorio oggetto di studio sono riportate nella Tabella seguente, ed articolate, appunto, su 4 livelli tematici che saranno oggetto di descrizione, di interpretazione ed analisi statistica StudioSilva srl Bologna 38 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

40 Livello I Livello II Livello III Livello IV 1 - TERRITORI MODELLATI ARTIFICIALMENTE 2 - SUPERFICI AGRICOLE UTILIZZATE 3 - TERRITORI BOSCATI E AMBIENTI SEMI-NATURALI 11 INSEDIAMENTO RESIDENZIALE 12 INSEDIAMENTI PRODUTTIVI, INFRASTRUTTURE 13 - ZONE ESTRATTIVE, CANTIERI, DISCARICHE E TERRENI ARTEFATTI E ABBANDONATI 14 ZONE VERDI ARTIFICIALI NON AGRICOLE 21 SEMINATIVI 22 COLTURE PERMANENTI 31 AREE BOSCATE 32 AMBIENTI SEMI-NATURALI CARATTERIZZATE DA VEGETAZIONE ARBUSTIVA E/O ERBACEA 110 CENTRI ABITATI, TESSUTO RESIDENZIALE, Centri abitati, tessuto residenziale, nuclei insediativi NUCLEI INSEDIATIVI 121 AREE INDUSTRIALI COMMERCIALI E DEI SERVIZI Aree industriali, commerciali e dei servizi 122 RETI ED AREE INFRASTRUTTURALI, STRADALI, 1221 Reti stradali e territoriali con zone di pertinenza FERROVIARIE E SPAZI ACCESSORI, AREE PER 1222 Reti ferroviarie comprese le superfici annesse GRANDI IMPIANTI DI SMISTAMENTO MERCI 1224 Aree per impianti delle telecomunicazioni 123 AREE PORTUALI 1230 Aree portuali AREE ESTRATTIVE 1310 Aree estrattive 132 DISCARICHE E DEPOSITI DI ROTTAMI 1321 Discariche e depositi di rottami 133 CANTIERI E SUOLI RIMANEGGIATI 1331 Cantieri, spazi in costruzione e scavi AREE RICREATIVE E SPORTIVE 1422 Strutture di sport e tempo libero CIMITERI Cimiteri SEMINATIVI IN AREE NON IRRIGUE Seminativi 2112 Seminativi arborati 212 COLTURE IN SERRA 2124 Colture in serra permanenti Vivaio Forestale VIGNETI Vigneti FRUTTETI E FRUTTI MINORI Agrumeti 2222 Altri frutteti ULIVETI Uliveti Boschi a prevalenza di querce 3113 Boschi misti di latifoglie BOSCHI DI LATIFOGLIE Boschi di castagno Boschi di faggio Boschi a prevalenza di latifoglie non native (Robinia, Eucalipti,..) 312 BOSCHI DI CONIFERE Boschi a prevalenza di pini Boschi di abete 313 BOSCHI MISTI DI CONIFERE E LATIFOGLIE Boschi misti di conifere e latifoglie Bosco misto di Faggio e Abete 321 AREE INCOLTE A VEGETAZIONE ERBACEA, PASCOLI, PRATERIE Aree incolte a vegetazione erbacea, pascoli, prat* 322 CESPUGLIETI ED ARBUSTETI Cespuglieti ed arbusteti 323 AREE A VEGETAZIONE SCLEROFILLA Aree a vegetazione sclerofilla AREE A VEGETAZIONE BOSCHIVA ED ARBUSTIVA IN EVOLUZIONE E BOSCAGLIE RADE Aree a veget bos ed arb in evoluz e boscaglie rade

41 Livello I Livello II Livello III Livello IV 5 - AMBIENTE DELLE ACQUE 33 ZONE APERTE CON VEGETAZIONE RADA O ASSENTE 51 ACQUE CONTINENTALI SPIAGGE, DUNE E SABBIE 3310 Spiagge Rocce nude, falesie, rupi, affioramenti (Falesie, ROCCE NUDE, FALESIE, RUPI, AFFIORAMENTI Scogliere) Zone costiere caratterizzate da vegetazione rupicola AREE CON VEGETAZIONE RADA Aree con vegetazione rada o assente 334 AREE PERCORSE DA INCENDI 3340 Aree percorse da incendi 511 CORSI D ACQUA, CANALI 5111 Alvei di fiumi e torrenti con vegetazione scarsa 512 BACINI D ACQUA 5122 Bacini con prevalente utilizzazione per scopi irrigui

42 6.3 Descrizione delle categorie individuate 2121 Seminativi 2122 Seminativi arborati I seminativi sono diffusi in particolar modo nell areale dei piani dell Aspromonte che si sviluppano dai 900 ai 1200 m s.l.m., areale di grande pregio dal punto di vista orografico e microclimatico dove sono abitualmente coltivati gli ortaggi in pieno campo Uliveti Nel territorio del PSC l uliveto rappresenta la coltura arborea tipica e più diffusa. Gli uliveti sono localizzati prevalentemente in una fascia altimetrica compresa tra 450 e 650 m s.l.m. Gli uliveti hanno una importanza non solo economica, ma anche paesaggistica. La varietà prevalente è rappresentata dalla Sinopolese, tipica del contesto olivicolo Tirrenico, seguita dalla Ottobratica. Tali varietà, rappresentano anche le più utilizzate per gli impianti moderni, con presenza, tuttavia, di cultivar quali Leccino, Roggianella, Frantoio, ed altre. Gli uliveti sono per la maggior parte costituiti da piante secolari e la tecnica di allevamento utilizzata è la forma a vaso tradizionale. La modalità di raccolta delle drupe prevalente è la raccolta da terra attraverso delle reti dopo la naturale caduta dalla pianta. Tuttavia, negli ultimi anni, le aumentate esigenze di ottenimento di un prodotto di qualità, raccogliendo le drupe al momento ottimale di maturazione (invaiatura), hanno spinto molti produttori ad attuare delle potature di riforma delle piante secolari, allo scopo di adattare le stesse alla raccolta meccanizzata mediante scuotitore. Ciò ha consentito, in molti casi, di produrre olio extravergine di oliva, ovvero la categoria merceologicamente più pregiata. Il POR Agricoltura ed il PSR hanno consentito e consentiranno di effettuare miglioramenti lungo tutta la filiera olivicola-olearia tramite investimenti da parte dei soggetti della filiera con contributi che arrivano fino al 50% a fondo perduto. Attività con finalità collettive sia ambientali che miranti alla qualità del prodotto, da parte delle Organizzazioni di Produttori, sono state finanziate con i cosiddetti Programmi qualità (Reg. Ce 1334/00, Reg. Ce 1331/04; Reg. Ce 2080/05) che proseguono con programmi triennali a valere sul Reg, Ce 867/ Boschi a prevalenza di querce Questa classe comprende vegetazione forestale ed arbustiva di tipo termofilo presente dal livello del mare fino gli m s.l.m.. Si tratta di formazioni sempreverdi caducifoglie o miste, rinvenibili su substrati di varia natura. Si riscontrano specie sempreverdi quali leccete (Quercus ilex) e sugherete (Quercus suber L.), e caducifoglie rappresentate da diverse specie appartenenti al ciclo delle Quercus pubscens Will. (Brullo et al, 1999). I boschi di leccio sono in genere governati a ceduo per la produzione di legna da ardere. La morfologia delle aree interessate da soprassuoli di leccio, puri o misti, e generalmente caratterizzata da pendenze piuttosto elevate, tali, avvolte, da rendere questi boschi agibili con grande difficoltà. Questa condizione ne ha limitato l utilizzazione e contribuito indirettamente alla loro conservazione. Per quanto concerne le Querce caducifoglie ed in particolare modo la Quercia Roverella nel territorio oggetto di studio e molto diffusa anche in ambito agricolo, frequentissima lungo i confini e lungo le strade StudioSilva srl Bologna 41 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

43 interpoderali e sfruttata per il pascolo delle ghiande; a tale scopo era rilasciata anche nei boschi e boschetti più vicini ai centri rurali ed anche in mezzo ai seminativi, dove sono ancora presenti degli esemplari di grandi dimensioni, che oggi hanno assunto un valore paesaggistico-ambientale Boschi a prevalenza di castagno I cedui di castagno (Castanea sativa) rappresentano uno degli aspetti peculiari dell area, costituendo una realtà estremamente importante sia dal punto di vista economico che storico-culturale. Tali formazioni sono diffuse nella fascia altimetrica compresa tra i 200 m s.l.m. ed i 900 m s.l.m. circa. Queste formazioni arboree possono essere considerate dei veri e propri interventi di arboricoltura da legno, realizzati molti decenni fa. La loro gestione, basata sulla forma di governo a ceduo, ha subito nel tempo solo delle leggere modificazioni legate all andamento del mercato degli assortimenti ritraibili. Per molti anni questa coltivazione ha rappresentato la più importante attività silvo-colturale della Regione, con il legname che veniva commercializzato attraverso la vicina rete stradale ed attraverso il porto. Si tratta di soprassuoli piuttosto densi con ceppaie ad ettaro, che, nel caso di turni brevi, possono arrivare anche a 5000 piante/ha; i turni correntemente applicati sono compresi tra 14 e 18 anni Boschi a prevalenza di faggio Boschi misti di Faggio e Abete Il faggio (Fagus sylvatica) è diffuso nella fascia altimetrica compresa tra i 1000 m s.l.m. ed i 1800 m s.l.m. circa. Si tratta essenzialmente di faggete governate a fustaia e diffuse su vaste superfici. Tali faggete possono essere ascritte a due tipologie, tra le tre presenti nel massiccio aspromontano; si tratta della Faggeta con caglio peloso (Galio hirsuti-fagetum), faggeta macroterma legata ad un clima con attenuati caratteri di oceanicità e caratterizzata dall assenza o dalla sporadica presenza dell agrifoglio (Ilex aquifolium) e dalla buona presenza di caglio peloso (Galium rotundifolium subsp. hirsutum) che è compresa in una fascia altimetrica tra i 1000 m ed i 1500 m s.l.m., e della Faggeta con campanula a calice peloso (Campanulo trichocalycinae fagetum), faggeta microterma distribuita tra i 1500 e le quote più alte del massiccio aspromontano (Montalto 1956 m) dove il faggio, trovandosi al suo limite altitudinale, assume un portamento arbustivo (Spampinato et al., 2008). Fagus sylvatica tende a costituire dei popolamenti puri ma, soprattutto sui pendii più acclivi, si associa con l abete bianco appenninico (Abies alba subsp. appenninica), che, però, ha un ruolo subordinato. (aggiungere prescrizioni di massima taglio) 3117 Boschi a prevalenza di latifoglie non native (Robinia, Eucalipti,..) La presenza di questa latifoglia non nativa è legata a rimboschimenti artificiali attraverso specie a rapido accrescimento effettuati fin dalla prima parte del XIX secolo e proseguiti a partire dagli anni 70 del 900 sulla spinta di un ipotetico utilizzo per la produzione di cellulosa prima e di energia da biomassa poi Boschi a prevalenza di pini Le formazioni vegetali di questo tipo includono soprattutto interventi di rimboschimento realizzati in attuazione alla I ed alla II Legge speciale Calabria, finalizzati alla ricostituzione della copertura forestale su terreni che ne erano temporaneamente privi per cause antropiche, per raggiungere una pronta copertura del suolo ed una difesa contro l azione erosiva delle piogge in tempi brevi, sono state utilizzate le specie quali il StudioSilva srl Bologna 42 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

44 pino laricio (Pinus nigra Arnold ssp. Calabrica = Pino laricio Poiret), il pino marittimo (Pinus pinaster, Aiton) e, localmente, il pino domestico (Pinus pinea L.) e la Douglasia (Pseudotsuga menziesii). Il pino laricio presenta una rapido accrescimento iniziale ed una elevata capacità di attecchimento, è stata la specie maggiormente impiegata nell area, soprattutto in occasione dell attuazione della I Legge Speciale Calabria su ex coltivi abbandonati. Il pino marittimo possiede elevate capacità produttive e contemporaneamente, anche una grande fragilità; l introduzione di tale specie non ha avuto successo nel medio e lungo periodo, tanto che sarebbe plausibile favorire, con interventi selvicolturali, l introduzione di latifoglie Boschi di Abete bianco L abete bianco ha in genere un ruolo subordinato all interno della faggeta, aumentando di importanza nelle aree più acclivi con suoli meno evoluti, caratterizzate da una minore oceanicità del clima. In alcune aree limitate intorno ai 1600 m, su suoli rocciosi poco evoluti di stazioni cacuminali ben ventilate, l abete bianco diventa dominante e da luogo a delle formazioni più o meno pure in genere diradate Aree incolte a vegetazione erbacea, pascoli, prati In questa categoria sono stati inclusi tutti quei terreni utilizzati per l allevamento dei bovini ed ovini in forma estensiva, generalmente non soggetti a periodiche lavorazioni. Si tratta di aree foraggere a bassa produttività, spesso situate in zone accidentate. In diversi casi interessano superfici rocciose, con presenza di roveti ed arbusteti. Sulle aree interessate dalla classe non sono di norma presenti siepi, muri o recinti di delimitazione particellare. La presenza diffusa del pascolo costituisce un residuo dell antica tradizione di pastorizia che contraddistingueva nel passato l areale. In questa categoria sono stati inclusi anche i coltivi abbandonati, cioè i terreni agricoli che non sono più soggetti a lavorazioni periodiche, terreni saldi, invasi da vegetazione infestante erbacea ed arbustiva nonché arborea, ma con un grado di copertura inferiore al 20% che non permette la classificazione come bosco. Sono terreni la cui destinazione originaria prevalente era rappresentata da seminativi localizzati in aree collinari e pedemontane Cespuglieti ed arbusteti In questi territori si sviluppano, spesso formazioni vegetali basse e chiuse, composte principalmente da cespugli, arbusti e piante erbacee. Sono presenti l Erica (Erica arborea), la Ginestra odorosa (Spartium junceum L.), il Rovo comune (Rubus ulmifolius), il Mirto (Myrtus communis), il lentisco (Pistacia lentiscus) (ricerca sulle specie principali ed aggiunta ed aggiornamento). In Aspromonte è ancora diffusa la raccolta del ciocco di erica. La radica che se ne ottiene è una delle più apprezzate per la realizzazione di pipe. La maggior parte degli arbusti della macchia mediterranea resiste con facilità a siccità anche prolungate grazie alla presenza nei tessuti vegetali di oli essenziali capaci di fissare le molecole d'acqua quale scorta idrica. Tali oli al contempo sono però estremamente infiammabili. Da qui la facilità con cui tale vegetazione brucia e le elevate intensità di fronte di fiamma che si sviluppano nei suoi incendi. La macchia è un fondamentale e necessario passaggio per ottenere un bosco climax adulto. Si può senz'altro sostenere che essa sia un bosco "in nuce". StudioSilva srl Bologna 43 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

45 Essa infatti, non solo arricchisce il terreno creando un humus grazie al quale i giovani alberi potranno poi crescere al meglio, ma soprattutto alle quote più basse, permette la nascita delle plantule di molte specie, quali la roverella ed il leccio, che, nei primi anni di vita, sono strettamente sciafile (amano cioè ambienti ombrosi, freschi, umidi e riparati dal vento), al contrario, ad esempio, delle plantule di pino marittimo strettamente eliofile Boschi a prevalenza di specie igrofite (NO) Si ritrovano prevalentemente lungo i corsi d acqua o comunque in zone umide. Le specie prevalenti sono salici (Salix spp.), pioppi (Populus spp.) e ontani (Alnus spp.). La loro gestione segue spesso regole strettamente connesse all alto valore biologico delle aree umide e alla preservazione della stabilità e sicurezza delle sponde di fiumi e di torrenti Arbusteti termofili Trattasi di formazioni vegetali basse e chiuse, composte principalmente da cespugli, arbusti e piante erbacee. Sono presenti l Erica (Erica arborea), la Ginestra odorosa (Spartium junceum), il Rovo comune (Rubus ulmifolius), il Mirto (Myrtus communis), il lentisco (Pistacia lentiscus). In Aspromonte è ancora diffusa la raccolta del ciocco di erica. La radica che se ne ottiene è una delle più apprezzate per la realizzazione di pipe Macchia Alta Trattasi di formazioni associazioni vegetali dense composte da numerose specie arbustive tipiche mediterranee a dominanza di sclerofille sempreverdi (Pistacio-Rhamnetalia). La maggior parte degli arbusti della macchia mediterranea resiste con facilità a siccità anche prolungate grazie alla presenza nei tessuti vegetali di oli essenziali capaci di fissare le molecole d'acqua quale scorta idrica. Tali oli al contempo sono però estremamente infiammabili. Da qui la facilità con cui tale vegetazione brucia e le elevate intensità di fronte di fiamma che si sviluppano nei suoi incendi. La macchia è un fondamentale e necessario passaggio per ottenere un bosco climax adulto. Si può senz'altro sostenere che essa sia un bosco "in nuce". Essa infatti, non solo arricchisce il terreno creando un humus grazie al quale i giovani alberi potranno poi crescere al meglio, ma soprattutto alle quote più basse, permette la nascita delle plantule di molte specie, quali la roverella ed il leccio, che, nei primi anni di vita, sono strettamente sciafile (amano cioè ambienti ombrosi, freschi, umidi e riparati dal vento), al contrario, ad esempio, delle plantule di pino marittimo strettamente eliofile Macchia bassa e Garighe La gariga può essere facilmente confusa con la macchia bassa, dalla quale, oltre a differire sensibilmente per la composizione floristica, si distingue anche per le diverse tonalità di verde: appare glaucescente e tendente al grigio. Alcune formazioni a gariga possono avere un aspetto suggestivo in alcuni periodi dell'anno in occasione della fioritura di determinate specie, se il loro grado di copertura è significativo. In questi casi la tonalità si arricchisce con il colore azzurro-violaceo nelle formazioni ricche di Rosmarino, violaceo in quelle ricche di Lavandula stoechas, giallo in quelle ricche di Elicriso o di arbusti dei generi Genista e Calycotome. Per gran parte dell'anno, però, la gariga appare paesaggisticamente desolata, specie quando si estende su grandi superfici; nella stagione arida, poi, esibisce un tipico aspetto "bruciato", dovuto al disseccarsi delle foglie. StudioSilva srl Bologna 44 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

46 Una caratteristica tipica della gariga è l'intenso profumo emanato dalle numerose specie aromatiche presenti, riconducibili alle famiglie delle Labiatae e delle Asteraceae; le loro foglie, già piccole coriacee e aromatiche per difendersi dall'aridità, in estate appaiono spesso "stropicciate", un ulteriore espediente adottato per ridurre la superficie traspirante. Queste associazioni cespugliose discontinue tipiche delle piattaforme calcaree mediterranee che nascono e proliferano su terreni particolarmente ostili, per cui si crea una conformazione di piccoli arbusti misti a roccia in un ambiente caratterizzato da elevate luminosità, temperatura e aridità. Sono costituite da arbusti bassi e frutici, che al massimo raggiungono 1-1,5 metri, ma in genere inferiori ai 50 cm. La gariga rappresenta il penultimo stadio involutivo delle associazioni fitoclimatiche e si colloca fra la macchia xerofila dell'oleo-ceratonion e la steppa, perciò la sua presenza diffusa può essere un indice della desertificazione in ambiente mediterraneo Rocce nude, falesie rupi affioramenti Rientrano in questa categoria le formazioni rocciose affioranti rilevate sul territorio. Queste formazioni, spesso possono presentare un notevole interesse paesaggistico. Questa tipologia di uso del suolo è stata rilevata nel territorio oggetto di studio per estensioni molto piccole e per la loro rappresentazione cartografica si rimanda alle tavole di uso del suolo Aree con vegetazione rada Questa categoria comprende le steppe xerofile, le steppe alofile, le tundre e le aree calanchive in senso lato. Questa tipologia di uso del suolo è stata rilevata nel territorio oggetto di studio per estensioni molto piccole e per la loro rappresentazione cartografica si rimanda alle tavole di uso del suolo Torrenti Le Fiumare rappresentano un ambiente particolare tipico della costa Jonica. Sono corsi d acqua con regime torrentizio caratterizzati da ampi greti ciottolosi, che possono essere più o meno asciutti durante la stagione estiva. Rispetto ai torrenti del versante tirrenico che precipitano in mare dal massiccio cristallino, le bianche fiumare gradualmente raggiungono la foce con anse molto ampie e variabili nel tempo, spesso molto fertili ed a volte coltivate (Previtera, 2004). La presenza di questo peculiare ambiente è da collegare al particolare regime delle precipitazioni e alla natura dei substrati geologici, rappresentati in genere da metamorfici facilmente alterati, friabili e facilmente erodibili per l accentuata pendenza. I vistosi fenomeni di erosione da parte delle acque meteoriche determinano un notevole trasporto di materiali solidi, che vengono depositati lungo l alveo del corso d acqua, via via che l energia della corrente fluviale diminuisce. Si vengono così a formare gli ingenti depositi alluvionali di natura ghiaiosa che caratterizzano i greti delle fiumare (Spampinato, 2002). 6.4 Analisi dell ecomosaico a due soglie temporali: 1955 e 2014 In base allo shape derivante dalla fonte cartografica catastale, la superficie comunale dell Isola di Capo Rizzuto risulta essere pari a 12234,2 ettari. In seguito all acquisizione delle foto aeree storiche risalenti al 1955 è stato possibile effettuare un confronto sull uso del suolo reale a due soglie temporali: attuale e StudioSilva srl Bologna 45 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

47 storica, risalente appunto al Siccome la fotointerpretazione delle foto aeree storiche necessariamente comporta una perdita di dati (ad es. i prati non sono distinguibili dai seminativi) si è reso indispensabile ridurre le categorie di uso del suolo effettivamente rilevate nella fotointerpretazione delle foto aeree attuali. Una volta uniformata la base dati, è stato possibile confrontare l uso del suolo e arrivare alla realizzazione della seguente tabella di confronto SUPERFICIE 2014 SUPERFICIE HA % HA % Zone urbanizzate 34,0 0,3 602,4 4,9 Reti stradali 105,0 0,9 320,0 2,6 Aree aeroportuali 182,1 1,5 182,1 1,5 Seminativi 9495,1 77,6 6093,1 49,8 Uliveti 739,8 6,0 1569,3 12,8 Zone boscate 284,2 2,3 579,1 4,7 Zone caratterizzate da vegetazione arbustiva e/o erbacea 1346,4 11,0 2091,4 17,1 Zone aperte con vegetazione rada o assente (spiagge, dune e sabbie) 11,5 0,1 760,6 6,2 Corsi d'acqua 36,1 0,3 36,1 0, , ,2 100 In circa sessant anni il territorio comunale ha subito notevoli cambiamenti. Le zone urbanizzate sono passate da soli 34 ettari del 1955 a più di 600 ettari nel Ciò è dovuto essenzialmente all incremento demografico fatto registrare dagli anni Sessanta in poi e alla spinta all urbanizzazione, soprattutto delle aree costiere, causato dal turismo. Le reti stradali sono aumentate, come conseguenza e a supporto dell urbanizzazione, passando da 105 ettari cartografabili a circa 320 ettari. Le aree agricole (seminativi) sono diminuite in quanto storicamente l urbanizzazione avviene su aree rese pianeggiante e dissodate dagli agricoltori. Questa diminuzione vale circa 3500 ettari ed è dovuta anche al passaggio della popolazione attiva dal settore primario ad altri settori produttivi; invece gli Uliveti sono quasi raddoppiati, a testimonianza di una zona vocata alla produzione di olio, e alla risposta che il territorio ha avuto alla domanda di olio da parte del mercato nazionale e internazionale. Le zone boscate sono anch esse raddoppiate, probabilmente in seguito all abbandono, da parte dell agricoltura, delle aree marginali e di più difficile coltivazione. Sono aumentate anche le superfici cespugliate che passano da circa 1350 ettari a circa 2090 ettari. Un altra variazione significativa è l aumento di aree con vegetazione rada o assente, questo probabilmente è dovuto al processo di desertificazione che interessa aree non trascurabili dell Italia meridionale. StudioSilva srl Bologna 46 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

48 StudioSilva srl Bologna 47 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

49 7 CAPACITÀ D USO DEI SUOLI La conoscenza approfondita del fattore suolo è di fondamentale importanza poiché spesso è soggetto a processi degenerativi gravi ed irreversibili, imputabili, in molti casi, ad un cattivo uso ed a una smodata gestione da parte dell uomo. Le pressioni, che gravano sul suolo, provengono nella maggior parte dei casi da una maggiore o minore densità di popolazione e dalle attività produttive ad essa collegate ed anche dai cambiamenti climatici e dalle variazioni nell uso del suolo stesso. I maggiori problemi che insistono sui suoli italiani sono l erosione, la contaminazione puntuale e diffusa, l impoverimento di sostanza organica, la compattazione degli strati superficiali, la salinizzazione, i fenomeni franosi. La carta di capacità d uso dei suoli ai fini agro-forestali descrive l attitudine dei diversi tipi di suolo a sostenere l attività agricola e si basa sulle informazioni desumibili dalle carte regionali dei suoli, le fonti disponibili più aggiornate. I singoli tipi di suolo che compongono le delineazioni (aree di suolo caratterizzate dalla prevalenza dello stesso suolo o degli stessi suoli e ad un identico modello di distribuzione) sono descritti attraverso schede che riportano sia i caratteri generali che i caratteri di gestione. Questi ultimi, in particolare, riportano: - qualità agronomiche - dati chimico fisici derivanti dall analisi dei terreni - scelta delle colture agrarie - limitazioni alla frutticoltura ed alla viticoltura - scelta delle specie forestali - sistemazione del terreno - coltivazione e lavorazione - fertilizzazione - attività sperimentali I suoli vengono raggruppati in 8 classi di capacità d uso e la logica di attribuzione si basa sul carattere del suolo maggiormente limitante. La valutazione della capacità d uso dei singoli suoli si basa sull analisi di una serie di dati rappresentativi delle caratteristiche fisiche e agronomiche importanti per valutare la potenzialità all uso agricolo, di seguito elencati: 1) profondità utile per le radici 2) lavorabilità 3) pietrosità superficiale e/o rocciosità 4) fertilità 5) salinità 6) disponibilità di ossigeno 7) rischio di inondazione 8) pendenza 9) rischio di franosità 10) rischio di erosione 11) rischio deficit idrico 12) interferenza climatica StudioSilva srl Bologna 48 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

50 I dati quantitativi relativi ai caratteri elencati sono riportati nello schema seguente e correlati ad ogni singola classe di capacità d uso: Tab. 1 Definizione delle classi di capacità d uso dei suoli Classe Profondità utile per le radici (cm) Lavorabilità Pietrosità superficiale e/o rocciosità Fertilità Salinità Disponibilità di ossigeno Rischio di inondazione Pendenza Rischio di franosità Rischio si erosione Rischio di deficit idrico Interferenza climatica I >100 II > 50 III > 50 IV > 25 Facile (resis: scarsa; temp:breve Moderata (resis: moderata; temp: medio) Difficile (resis. Elevata; temp:lungo) m. difficile (resis:molto elev.; temp:lungo) V > 25 qualsiasi VI > 25 qualsiasi VII > 25 qualsiasi VIII 25 qualsiasi <0,1% e assente 0,1-3 % e assente 4-15 % e < 2% 4-15 % e/o 2-10% < 16 % e/o < 11% % e/o < 25% % e/o % > 50% e/o > 50% buona Parz. Buona Moderat a Bassa da buona a bassa da buona a bassa m. bassa Qualsia si <=2 primi 100 cm 2-4 (primi 50 cm) e/o >8 (tra 50 e 100 cm) 4-8 (primi 50 cm) e/o > 8 (tra 50 e 100 cm) > 8 primi 100 cm qualsiasi qualsiasi qualsiasi qualsiasi buona nessuno <10% assente assente assente Moderata Imperfetta Scarsa Da buona a scarsa Da buona a scarsa Da buona a scarsa Molto scarsa Raro e <= 2 gg Raro e da 2 a 7 gg o occasional e e <= 2 gg Occasional e e > 2gg nessuna o molto lieve <10% basso basso assente lieve <35% basso moderato lieve <35% moderato Alto moderato Frequente <10% assente assente Da assente a moderato qualsiasi <70% elevato Molto alto forte qualsiasi 70% Molto elevato qualsiasi Molto forte Moderata ( m) Da nessuna a moderata Da nessuna a moderata Forte ( m) Molto forte (> 1800 m) qualsiasi quasiasi qualsiasi qualsiasi qualsiasi qualsiasi Circa le classi individuate, quelle progressivamente numerate con i numeri romani da I a IV, sono riconducibili ai terreni cosiddetti arabili, mentre le restanti classi, numerate dal VI a VIII, comprendono terreni il cui uso è limitato al pascolo, alla forestazione od al mantenimento dell ambiente naturale. Di seguito viene riportata la descrizione sintetica di ogni singola classe di capacità d uso dei suoli: I Classe I suoli in I Classe hanno poche limitazioni che ne restringono l uso. I suoli in questa classe sono idonei ad un ampia gamma di colture e possono essere destinati senza problemi a colture agrarie, prati, pascoli, e ad ospitare coperture boschive o habitat naturali. Sono quasi pianeggianti o appena dolcemente inclinati e il rischio di erosione idrica o eolica è basso. Hanno buona capacità di ritenzione idrica e sono abbastanza forniti di nutrienti oppure rispondono prontamente agli apporti di fertilizzanti. I suoli in I Classe non sono soggetti a inondazioni dannose. Sono produttivi e idonei a coltivazioni intensive. Il clima locale deve essere favorevole alla crescita di molte delle comuni colture di campo. Nelle aree servite da irrigazione, i suoli possono essere collocati nella I Classe se le limitazioni del clima arido sono state rimosse con impianti irrigui relativamente fissi. Questi suoli irrigui (o suoli potenzialmente irrigabili) sono quasi piani, hanno un notevole spessore radicabile, hanno permeabilità e capacità di ritenzione idrica favorevoli, e sono facilmente mantenuti in buone condizioni strutturali. Possono richiedere interventi migliorativi iniziali, quali il livellamento, l allontanamento di sali leggermente eccedenti, l abbassamento della falda stagionale. Qualora le limitazioni dovute ai sali, alla falda, al rischio di inondazione o di erosione ricorrano frequentemente, i suoli sono considerati come soggetti a limitazioni naturali permanenti e non sono inclusi nella I Classe. StudioSilva srl Bologna 49 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

51 Suoli che sono umidi e hanno un subsoil con permeabilità lenta non sono collocati nella I Classe. Qualche tipo di suolo della I Classe può essere sottoposto a drenaggio artificiale come misura di miglioramento per aumentare le produzioni e facilitare le operazioni. I suoli della I Classe che sono coltivati richiedono pratiche di gestione ordinarie per mantenere sia fertilità che struttura del suolo. Tali pratiche possono includere l uso di fertilizzanti e calce, sovesci e cover-crops, interramento di residui colturali e concimi animali e rotazioni. II Classe I suoli in II Classe hanno qualche limitazione che riduce la scelta di piante o richiede moderate pratiche di conservazione. I suoli nella II Classe richiedono un accurata gestione del suolo, comprendente pratiche di conservazione, per prevenire deterioramento o per migliorare la relazione con aria e acqua quando il suolo è coltivato. Le limitazioni sono poche e le pratiche sono facili da attuare. I suoli possono essere utilizzati per piante coltivate, pascolo, praterie, boschi, riparo e nutrimento per la fauna selvatica. Le limitazioni dei suoli di II Classe possono includere (singolarmente o in combinazione) (1) gli effetti di lievi pendenze, (2) moderata suscettibilità a erosione idrica o eolica o moderati effetti sfavorevoli di passata erosione, (3) profondità del suolo inferiore a quella ideale, (4) struttura e lavorabilità del suolo leggermente sfavorevole, (5) salinità o sodicità da lieve a moderata facilmente correggibile ma anche che si ripresenta facilmente, (6) occasionali inondazioni dannose, (7) umidità regolabile con drenaggi ma presente permanentemente come moderata limitazione, (8) leggere limitazioni climatiche all uso ed alla gestione del suolo. I suoli di questa classe danno all agricoltore una minor libertà nella scelta delle colture o nelle pratiche di gestione rispetto ai suoli della I Classe. Essi possono anche richiedere speciali sistemi di coltura per la conservazione del suolo, pratiche di conservazione del suolo, sistemi di controllo dell acqua o metodi di dissodamento, quando utilizzati, per colture coltivate. Ad esempio, suoli profondi di questa classe con leggera pendenza soggetti a moderata erosione quando coltivati possono richiedere terrazzamenti, semina a strisce, lavorazioni a girapoggio, rotazioni colturali includenti foraggere e leguminose, fossi inerbiti, sovesci o cover-crops, pacciamatura con stoppie, fertilizzazioni, letamazioni e calcitazioni. La giusta combinazione di pratiche varia da un luogo all altro, in base alle caratteristiche del suolo, secondo il clima locale e i sistemi agricoli. III Classe I suoli in III Classe hanno severe limitazioni che riducono la scelta di piante e/o richiedono speciali pratiche di conservazione. I suoli in III Classe hanno più restrizioni di quelli in II Classe e quando sono utilizzati per specie coltivate le pratiche di conservazione sono abitualmente più difficili da applicare e da mantenere. Essi possono essere utilizzati per specie coltivate, pascolo, boschi, praterie o riparo e nutrimento per la fauna selvatica. Le limitazioni dei suoli in III Classe restringono i quantitativi di prodotto, il periodo di semina, lavorazione e raccolto, la scelta delle colture o alcune combinazioni di queste limitazioni. Le limitazioni possono risultare dagli effetti di uno o più dei seguenti elementi: (1) pendenze moderatamente ripide; (2) elevata suscettibilità all erosione idrica o eolica o severi effetti negativi di passata erosione; (3) inondazioni frequenti accompagnate da qualche danno alle colture; (4) permeabilità molto lenta nel subsoil; (5) umidità o durevole saturazione idrica dopo drenaggio; (6) presenza a bassa profondità di roccia, duripan, fragipan o claypan che limita lo strato radicabile e l immagazzinamento di acqua; (7) bassa capacità di mantenimento StudioSilva srl Bologna 50 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

52 dell umidità; (8) bassa fertilità, non facilmente correggibile; (9) moderata salinità o sodicità, o (10) moderate limitazioni climatiche. Quando coltivati, molti suoli della III Classe quasi piani con permeabilità lenta in condizioni umide richiedono drenaggio e sistemi colturali che mantengano o migliorino la struttura e gli effetti delle lavorazioni del suolo. Per prevenire il ristagno idrico e migliorare la permeabilità è comunemente necessario apportare materiale organico al suolo ed evitare le lavorazioni in condizioni di umidità. In alcune aree servite da irrigazione, parte dei suoli in III Classe hanno un uso limitato a causa della falda poco profonda, della permeabilità lenta e del rischio di accumulo di sale o sodio. Ogni particolare tipo di suolo della III Classe ha una o più combinazioni alternative di uso e di pratiche richieste per un utilizzo sicuro, ma il numero di alternative possibili per un agricoltore medio è minore rispetto a quelle per un suolo di II Classe. IV Classe I suoli in IV Classe hanno limitazioni molto severe che restringono la scelta delle piante e/o richiedono una gestione molto accurata. Le restrizioni nell uso per i suoli di IV Classe sono maggiori di quelle della III Classe e la scelta delle piante è più limitata. Quando questi suoli sono coltivati, è richiesta una gestione più accurata e le pratiche di conservazione sono più difficili da applicare e da mantenere. I suoli della IV Classe possono essere usati per colture, pascolo, boschi, praterie o riparo e nutrimento per la fauna selvatica. I suoli della IV Classe possono adattarsi bene solo a due o tre delle colture comuni oppure il raccolto prodotto può essere basso rispetto agli input per un lungo periodo di tempo. L uso per piante coltivate è limitato per effetto di uno o più aspetti permanenti quali (1) pendenze ripide; (2) severa suscettibilità all erosione idrica ed eolica; (3) severi effetti di erosione passata; (4) suoli sottili; (5) bassa capacità di trattenere l umidità; (6) frequenti inondazioni accompagnate da severi danni alle colture; (7) umidità eccessiva con frequenti rischi di saturazione idrica dopo drenaggio; (8) severa salinità o sodicità; (9) clima moderatamente avverso. Molti suoli pendenti in IV Classe in aree umide sono utilizzati per coltivazioni occasionali e non frequenti. Alcuni suoli della IV Classe mal drenati e pressoché piani non sono soggetti a erosione ma sono poco adatti per colture intercalari a causa del tempo necessario al suolo per asciugarsi completamente in primavera e per la bassa produttività per piante coltivate. Alcuni suoli della IV Classe sono adatti ad una o più specie particolari, come frutticole, alberi ornamentali e arbusti, ma questa idoneità da sola non è sufficiente per metterli in IV Classe. Nelle aree sub-umide e semiaride, i suoli di IV Classe con piante coltivate, adatte a questi ambienti, possono produrre: buoni raccolti negli anni con precipitazioni superiori alla media, raccolti scarsi negli anni con precipitazioni nella media e fallimenti nelle annate con precipitazioni inferiori alla media. Nelle annate con precipitazioni inferiori alla media il suolo deve essere salvaguardato anche se l aspettativa di prodotto vendibile è bassa o nulla. Sono richiesti pratiche e trattamenti particolari per prevenire le perdite di suolo, per conservarne l umidità e mantenerne la produttività. Talvolta è necessario trapiantare la coltura o effettuare lavorazioni di emergenza allo scopo principale di conservare il suolo in annate con precipitazioni basse. Queste pratiche devono essere adottate più frequentemente o più intensamente che nei suoli di III Classe. V Classe I suoli in V Classe hanno rischi di erosione assenti o lievi ma hanno altre limitazioni impossibili da rimuovere che restringono l uso principalmente a pascolo, prateria, bosco, riparo e nutrimento per la fauna selvatica. StudioSilva srl Bologna 51 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

53 I suoli in V Classe hanno limitazioni che restringono i tipi di piante che possono essere coltivate e che impediscono le normali lavorazioni per le colture. Essi sono pressoché piani ma alcuni sono umidi, sono spesso sommersi da corsi d acqua, sono pietrosi, hanno limitazioni climatiche o hanno qualche combinazione di queste limitazioni. Esempi di suoli di V Classe sono (1) suoli di aree basse soggetti a frequenti inondazioni che impediscono la normale produzione delle colture, (2) suoli pressoché piani con un periodo utile per la crescita delle piante che ostacola la normale produzione delle colture, (3) suoli piani o quasi piani pietrosi o rocciosi, (4) aree con acqua stagnante dove il drenaggio per le colture non è praticabile ma in cui i suoli sono utilizzabili per foraggere o arboree. A causa di queste limitazioni la coltivazione delle colture più comuni non è possibile; i pascoli però possono essere migliorati e si possono attendere profitti in caso di gestione adeguata. VI Classe I suoli in VI Classe hanno severe limitazioni che li rendono generalmente inutilizzabili per la coltivazione e limitano il loro uso principalmente al pascolo o prateria, boschi o riparo e nutrimento per la fauna selvatica. Le condizioni fisiche dei suoli in VI Classe sono tali per cui è consigliabile effettuare miglioramenti dei pascoli e delle praterie, se necessari, quali semine, calcitazioni, fertilizzazioni e regimazioni delle acque tramite fossi perimetrali, fossi drenanti, fossi trasversali o diffusori d acqua (water spreader). I suoli in VI Classe hanno limitazioni durevoli che non possono essere corrette, quali (1) pendenze ripide, (2) severi rischi di erosione, (3) effetti della passata erosione, (4) pietrosità, (5) strato radicabile sottile, (6) eccessiva umidità o inondabilità, (7) bassa capacità di trattenimento dell umidità, (8) salinità o sodicità o (9) clima rigido. A causa di una o più di queste limitazioni questi suoli generalmente non sono usati per piante coltivate. Essi però possono essere usati per pascolo, prateria, bosco, riparo per gli animali o per qualche combinazione di questi. Alcuni suoli della VI Classe possono essere utilizzati senza rischi per le colture comuni purchè venga adottata una gestione intensiva. Alcuni suoli appartenenti a questa classe sono inoltre adatti a colture particolari come frutteti inerbiti, blueberries o simili, che necessitino di condizioni diverse da quelle richieste dalle colture tradizionali. In base ai caratteri del suolo ed al clima locale, i suoli possono essere molto o poco adatti all utilizzo a bosco. VII Classe I suoli in VII Classe hanno limitazioni molto severe che li rendono inutilizzabili per la coltivazione e restringono il loro uso principalmente al pascolo, al bosco o alla vegetazione spontanea. Le condizioni fisiche nei suoli di VII Classe sono tali per cui è sconsigliabile attuare miglioramenti dei pascoli o delle praterie quali semine, calcitazioni, fertilizzazioni, regimazione delle acque con fossi perimetrali, canali di scolo, fossi trasversali o diffusori d acqua. Le restrizioni del suolo sono più severe di quelle della VI Classe a causa di una o più limitazioni durevoli che non possono essere corrette, quali (1) pendenze molto ripide, (2) erosione, (3) suoli sottili, (4) pietre, (5) suoli umidi, (6) sali o sodio, (7) clima sfavorevole o (8) altre limitazioni che li rendono inutilizzabili per le colture più comuni. Essi possono essere utilizzati senza problemi per pascoli, boschi o riparo e nutrimento per la fauna selvatica o per alcune combinazioni di questi con una adeguata gestione. In base alle caratteristiche dei suoli ed al clima locale i suoli di questa classe possono essere molto o poco adatti all utilizzo a bosco. Essi non sono adatti a nessuna delle colture comunemente coltivate; in casi particolari, alcuni suoli di questa classe possono essere utilizzati per colture particolari con pratiche di StudioSilva srl Bologna 52 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

54 gestione particolari. Alcune zone di VII Classe possono necessitare di semine o piantagioni per proteggere il suolo e prevenire danni ad aree adiacenti. VIII Classe Suoli ed aree in VIII Classe hanno limitazioni che ne precludono l uso per produzioni vendibili e restringono il loro uso alla ricreazione, vegetazione naturale, approvvigionamento idrico o per scopi estetici. Per suoli ed aree in VIII Classe non si devono attendere profitti significativi dall uso a colture, foraggi, piante arboree benché siano possibili profitti da uso a vegetazione spontanea, protezione dall erosione idrica o ricreazione. Le limitazioni, che non possono essere corrette, possono risultare dagli effetti di (1) erosione o rischio di erosione, (2) clima rigido, (3) suolo umido, (4) pietre, (5) bassa capacità di trattenere l umidità e (6) salinità o sodicità. Calanchi, rocce affioranti, spiagge sabbiose, alvei fluviali, zone limitrofe ad aree estrattive ed altre aree sterili sono incluse nella VIII Classe. Può essere necessario salvaguardare e gestire la crescita delle piante in suoli ed aree della VIII Classe in modo da proteggere altri suoli di maggiore interesse, per proteggere le acque, per la fauna e la flora selvatiche o per ragioni estetiche. L appartenenza all una o all altra classe di capacità d uso viene fatta in base alla valutazione dei dati rappresentativi del suolo precedentemente elencati e, in particolare, l elemento più limitante risulta essere il rischio di deficit idrico. Se non viene considerata l irrigazione, in certi casi alcuni suoli vengono particolarmente penalizzati. Per questo la carta finale della capacità d uso dei suoli si basa sulla valutazione degli stessi in presenza di irrigazione. StudioSilva srl Bologna 53 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

55 StudioSilva srl Bologna 54 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

56 8 IL SISTEMA AMBIENTALE ED ECOLOGICO Nel territorio sono compresi 3 siti d interesse comunitario, mentre 2 siti sono esterni ma continui, verso nord est. Nessuna ZPS ricade nel territorio oggetto di studio. Secondo la Legge Regionale n 10 del 14/07/2003, Art. 30, comma 8, i siti di importanza comunitaria sono habitat o ambienti di limitata estensione aventi valore naturalistico e paesaggistico, individuati nel territorio regionale in base ai criteri contenuti nella direttiva 92/43 CEE, sono tutelati dalla disciplina di attuazione della normativa stessa; in conformità alla predetta legge (art. 30, comma 9) i siti individuati sul territorio calabrese sulla base del loro valore naturalistico e della rarità delle specie presenti, assurti a proposta SIC ai sensi del D.M. 3 aprile 2000, a Zone di Protezione Speciali (ZPS), a siti di interesse nazionale (SIN) ed a siti di interesse regionale (SIR) ai sensi delle direttive 92/43 CEE e 79/409 CEE, dando vita alla rete europea denominata «Natura 2000», vengono iscritti nel Registro Ufficiale delle aree protette della Regione Calabria Nel territorio interessato dal PSC ricadono le seguenti zone SIC. Aree SIC IT Dune di Sovereto; IT Capo Rizzuto; IT Fondali da Crotone a Le Castella; IT Capo Colonne esterno, a nord est; IT Colline di Crotone esterno, a nord est StudioSilva srl Bologna 55 Dott. Agr. Stefano Poeta Reggio Calabria

Regione Friuli Venezia Giulia azienda dimostrativa MAURO ZANONE. Localizzazione. azienda agricola dimostrativa Mauro Zanone

Regione Friuli Venezia Giulia azienda dimostrativa MAURO ZANONE. Localizzazione. azienda agricola dimostrativa Mauro Zanone Localizzazione Legenda: azienda agricola dimostrativa Mauro Zanone area di progetto (soil region di Italia: 18.7-18.8) I SUOLI DELL AZIENDA L azienda gestisce terreni in ambienti tra loro diversi per situazione

Dettagli

Regione Friuli Venezia Giulia azienda dimostrativa EUROAGRICOLA di Denis Paron. Localizzazione

Regione Friuli Venezia Giulia azienda dimostrativa EUROAGRICOLA di Denis Paron. Localizzazione Localizzazione Legenda: azienda agricola dimostrativa Euroagricola di Denis Paron area di progetto (soil region di Italia: 18.7-18.8) I SUOLI DELL AZIENDA L azienda gestisce terreni in ambienti di bassa

Dettagli

PIANO DI PROTEZIONE CIVILE INTERCOMUNALE. Cantalupo Ligure. Carrega Ligure. COM 13 - Comuni della Val Borbera

PIANO DI PROTEZIONE CIVILE INTERCOMUNALE. Cantalupo Ligure. Carrega Ligure. COM 13 - Comuni della Val Borbera [ ] Comunità Montana Agenzia di sviluppo TERRE DEL G I A R O L O Regione Piemonte Provincia di Alessandria PIANO DI PROTEZIONE CIVILE INTERCOMUNALE Albera Ligure Borghetto Borbera Cabella Ligure Cantalupo

Dettagli

COMUNE DI SAN VERO MILIS

COMUNE DI SAN VERO MILIS RELAZIONE AGRONOMICA "$" % & ' ( ) * ' +,,, - 1 RELAZIONE AGRONOMICA (./01) + 2, 2, 3 4 5 )64.7789 ' $ 5 9, 2 RELAZIONE AGRONOMICA : ' $ ( $ ; 3/? 3 "$ ( ( @8A0 59B8B053

Dettagli

Elaborazione ERSAL CREMA ( )

Elaborazione ERSAL CREMA ( ) . INQUADRAMENTO CLIMATICO In generale, l area oggetto di studio è caratterizzata da un regime di tipo continentale sublitoraneo, tipico della Pianura Padana, con inverni rigidi ed estati relativamente

Dettagli

Carta dei Suoli. del Veneto. in scala 1:

Carta dei Suoli. del Veneto. in scala 1: Carta dei Suoli del Veneto in scala 1:250.000 in scala 1:250.000 VERSIONE 2015 VERSIONE 2015 LA CARTA DEI SUOLI DEL VENETO IN SCALA 1:250.000 pag. 3 GUIDA ALLA LEGENDA pag. 3 LEGENDA pag. 7 Province di

Dettagli

TETTO FRATI limoso-grossolana, fase tipica TTF1

TETTO FRATI limoso-grossolana, fase tipica TTF1 TETTO FRATI limoso-grossolana, fase tipica TTF1 Distribuzione geografica e pedoambiente Si tratta di una tipologia pedologica diffusa nella piana del Po dal confine tra le provincia di Torino e Cuneo fino

Dettagli

ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA

ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA 1 / 20 ST-001 ALLEGATO I ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA 2 / 20 ST-001 DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI METEOCLIMATICHE Gli impianti di trattamento e di compressione gas della Concessione Stoccaggio

Dettagli

Allegato D1. Descrizione dei suoli

Allegato D1. Descrizione dei suoli Allegato D1 Descrizione dei suoli 2 Profili pedologici descritti ex novo (2010) vedi Cap.2, paragrafo 2.4 P1 Località: Civiglio, a monte di San Nicola Coordinate: 1509351, 5073592 Quota: 730 m s. l. m.

Dettagli

suolo Sorgenti del Piave frequente (25-50%) USDA: Typic Haplorthods coarse-loamy, mixed, frigid WRB: Epileptic Entic Podzols

suolo Sorgenti del Piave frequente (25-50%) USDA: Typic Haplorthods coarse-loamy, mixed, frigid WRB: Epileptic Entic Podzols 37.1 - Leptosol-Region con Podzols e Cambisols delle Alpi centrali, in parte con ghiacciai o copertura nevosa permanente. Materiale parentale: rocce ignee e metamorfiche (graniti, gneiss e scisti). MA

Dettagli

ARÈ franco-grossolana su scheletrico-sabbiosa, fase tipica ARE1

ARÈ franco-grossolana su scheletrico-sabbiosa, fase tipica ARE1 ARÈ franco-grossolana su scheletrico-sabbiosa, fase tipica ARE1 Distribuzione geografica e pedoambiente Suolo tipico degli antichi conoidi ghiaiosi e sabbiosi, ormai da migliaia di anni non più interessati

Dettagli

Processi degradativi dei suoli nelle regioni pedologiche italiane, a cura di Edoardo A.C. Costantini e Gaia Righini 1

Processi degradativi dei suoli nelle regioni pedologiche italiane, a cura di Edoardo A.C. Costantini e Gaia Righini 1 1 2.1. Processi degradativi dei suoli nelle regioni pedologiche italiane, a cura di Edoardo A.C. Costantini e Gaia Righini 1 2.1.1. Introduzione L'orientamento della politica agricola dell' Unione Europea

Dettagli

Bollettino agrometeorologico regionale mensile. Mese di dicembre 2010

Bollettino agrometeorologico regionale mensile. Mese di dicembre 2010 REGIONE SICILIANA Assessorato Risorse Agricole e Alimentari Servizio VI - Assistenza Tecnica in Agricoltura, Programmazione e Sistemi Informativi Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano Bollettino

Dettagli

Mese di maggio Andamento meteorologico Sicilia Maggio 2015 Media regionale stazioni SIAS

Mese di maggio Andamento meteorologico Sicilia Maggio 2015 Media regionale stazioni SIAS Bollettino agrometeorologico regionale mensile REGIONE SICILIANA Assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca mediterranea Servizio VI - Assistenza Tecnica in Agricoltura Programmazione e Sistemi Informativi

Dettagli

Parte VII 1 La componente geologica, idrogeologica e sismica

Parte VII 1 La componente geologica, idrogeologica e sismica 1 1 Inquadramento climatico 1.1 Il clima del territorio di Giussano Parte VII 1 La componente geologica, idrogeologica e sismica Il territorio del Comune di Giussano, ricade nel cosiddetto mesoclima padano,

Dettagli

Progetto Carta dei suoli d Italia in scala 1:250 000 Programma interregionale Agricoltura e Qualità, misura 5

Progetto Carta dei suoli d Italia in scala 1:250 000 Programma interregionale Agricoltura e Qualità, misura 5 Direzione Generale Sviluppo Economico Settore Foreste e Patrimonio Agro-Forestale Progetto Prima approssimazione della base di dati georeferenziata dei suoli in scala 1:250.000 LEGENDA DELLA CARTA DEI

Dettagli

SCHEDA ANOMALIA 28 BG

SCHEDA ANOMALIA 28 BG Università degli Studi di Bergamo Centro Studi sul Territorio Lelio Pagani ANALISI DELLE FOTOGRAFIE AEREE SCHEDA ANOMALIA 28 BG Georeferenziazione dell anomalia su C.T.R. e stralcio dell elaborato di fotointerpretazione

Dettagli

Regione Lombardia azienda dimostrativa REBOLLINI. Localizzazione. azienda agricola dimostrativa Rebollini. area di progetto I SUOLI DELL AZIENDA

Regione Lombardia azienda dimostrativa REBOLLINI. Localizzazione. azienda agricola dimostrativa Rebollini. area di progetto I SUOLI DELL AZIENDA Localizzazione azienda agricola dimostrativa Rebollini area di progetto I SUOLI DELL AZIENDA L azienda si sviluppa nel Distretto pedologico della Bassa collina interna ad Est della Val Staffora nell ambito

Dettagli

Relazione agro-pedologica Documento preliminare (bozza a cura del dott. agronomo Michele Santaniello)

Relazione agro-pedologica Documento preliminare (bozza a cura del dott. agronomo Michele Santaniello) Relazione agro-pedologica Documento preliminare (bozza a cura del dott. agronomo Michele Santaniello) 1 Relazione agro-pedologica Documento preliminare (bozza a cura del dr. Agronomo Michele Santaniello)

Dettagli

Bollettino agrometeorologico regionale mensile. Mese di settembre 2012

Bollettino agrometeorologico regionale mensile. Mese di settembre 2012 REGIONE SICILIANA Assessorato Risorse Agricole e Alimentari Servizio VI - Assistenza Tecnica in Agricoltura, Programmazione e Sistemi Informativi Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano Bollettino

Dettagli

La vocazionalità territoriale per l olivo

La vocazionalità territoriale per l olivo La vocazionalità territoriale per l olivo in provincia di Piacenza Dr. Alessandro Ferrarini Università di Parma sgtpm@libero.it Dr. Alessandro Ferrarini 1 Obiettivi del lavoro svolto 1 definire il profilo

Dettagli

Schede di progetto. Comune di Boltiere. Comune di Bonate Sotto. Comune di Dalmine. Comune di Filago. Comune di Madone. Comune di Osio Sopra

Schede di progetto. Comune di Boltiere. Comune di Bonate Sotto. Comune di Dalmine. Comune di Filago. Comune di Madone. Comune di Osio Sopra Comune di Boltiere Comune di Bonate Sotto Comune di Dalmine Comune di Filago Comune di Madone Comune di Osio Sopra Comune di Osio Sotto DGR 11 maggio 2006 8/2512: 10.000 ettari di nuovi boschi e sistemi

Dettagli

Cambiamenti climatici in Valle d Itria ed impatti sulla viticoltura

Cambiamenti climatici in Valle d Itria ed impatti sulla viticoltura Cambiamenti climatici in Valle d Itria ed impatti sulla viticoltura Vulnerabilità dei sistemi colturali ai cambiamenti climatici Bari, 18 e19 ottobre 2007 Dott. Fabio Pastore CRSA- Locorotondo (Bari) Valle

Dettagli

I CLIMI IN ITALIA: LE AREE TEMPERATE CALDE MEDITERRANEE A SICCITA ESTIVA

I CLIMI IN ITALIA: LE AREE TEMPERATE CALDE MEDITERRANEE A SICCITA ESTIVA I CLIMI IN ITALIA: LE AREE TEMPERATE CALDE MEDITERRANEE A SICCITA ESTIVA Introduzione Continuiamo la trattazione sui climi italiani affrontando l analisi del clima mediterraneo identificato, nella convenzione

Dettagli

DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SARDEGNA

DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SARDEGNA PRESIDENZA DIREZIONE GENERALE AGENZIA REGIONALE DEL DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SARDEGNA DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SARDEGNA CLIMB - General Assembly Climate Change Impacts on Water and Security (in Southern

Dettagli

AGOGNA scheletrico-franca, fase tipica AGO1

AGOGNA scheletrico-franca, fase tipica AGO1 AGOGNA scheletrico-franca, fase tipica AGO1 Distribuzione geografica e pedoambiente Terrazzi medio-recenti posti in prossimità dei corsi d'acqua che li hanno generati: La morfologia è caratterizzata da

Dettagli

COMUNE DI GUASILA. Provincia di CAGLIARI

COMUNE DI GUASILA. Provincia di CAGLIARI Timbri: COMUNE DI GUASILA Provincia di CAGLIARI Impianto di recupero rifiuti non pericolosi della ditta C.AP.R.I. s.c. a r.l. Sig. Carlo Schirru Tecnico: Dott. Ing. Pierpaolo Medda Dott. Geol. Fabio Sanna

Dettagli

Mese di Ottobre Andamento meteorologico Sicilia ottobre 2014 Media regionale stazioni SIAS

Mese di Ottobre Andamento meteorologico Sicilia ottobre 2014 Media regionale stazioni SIAS Bollettino agrometeorologico regionale mensile REGIONE SICILIANA Assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca mediterranea Servizio VI - Assistenza Tecnica in Agricoltura Programmazione e Sistemi Informativi

Dettagli

Relazione Agropedologica

Relazione Agropedologica Comune di San Lorenzo del Vallo PSC Piano Strutturale Comunale LA PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO AGRARIO E FORESTALE Relazione Agropedologica Rossano (CS) lì, 22 maggio 2008 Roberto Sabatino Dott. Agronomo

Dettagli

Andamento meteorologico del mese

Andamento meteorologico del mese Bollettino agrometeorologico mensile settembre 2006 Temperatura Massima - Numero dei giorni superiori alla soglia di 25 C dal 01/09/2006 al 30/09/2006 Tempo prevalentemente stabile. 0 4 8 12 16 20 24 C

Dettagli

Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente del Friuli-Venezia Giulia

Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente del Friuli-Venezia Giulia Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente del Friuli-Venezia Giulia settore Osservatorio Meteorologico Regionale Via Oberdan, 18/a Visco (UD) Andamento Meteorologico 2008 in Friuli Venezia Giulia

Dettagli

SCENARI DI SVILUPPO E STRUMENTI DI GOVERNO PER IL PAESAGGIO RURALE TOSCANO. Cambiamenti di uso del suolo cambiamenti di paesaggio rurale

SCENARI DI SVILUPPO E STRUMENTI DI GOVERNO PER IL PAESAGGIO RURALE TOSCANO. Cambiamenti di uso del suolo cambiamenti di paesaggio rurale SCENARI DI SVILUPPO E STRUMENTI DI GOVERNO PER IL PAESAGGIO RURALE TOSCANO Cambiamenti di uso del suolo cambiamenti di paesaggio rurale Scuola Superiore Sant Anna, Pisa 5 ottobre 2010 Università di Bologna,

Dettagli

Figura 3.1 Inquadramento dei paesaggi della parte nord-orientale della provincia di Venezia

Figura 3.1 Inquadramento dei paesaggi della parte nord-orientale della provincia di Venezia 41 3. i suoli DEL LISON-PRAMAGGIORE 3.1 Inquadramento geografico e fattori della pedogenesi Geologia, geomorfologia e idrologia Il territorio tra Livenza e Tagliamento in cui ricade l area oggetto di studio

Dettagli

CUNEO scheletrico-franca, fase tipica CNO1

CUNEO scheletrico-franca, fase tipica CNO1 CUNEO scheletrico-franca, fase tipica CNO1 Distribuzione geografica e pedoambiente E' diffusa nella parte sinistra del conoide dello Stura di Demonte, nel tratto fra il suo sbocco in pianura e Centallo

Dettagli

I CLIMI IN ITALIA: LE AREE MEDITERRANEE SECCHE TENDENTI ALLO STEPPICO

I CLIMI IN ITALIA: LE AREE MEDITERRANEE SECCHE TENDENTI ALLO STEPPICO I CLIMI IN ITALIA: LE AREE MEDITERRANEE SECCHE TENDENTI ALLO STEPPICO Introduzione Terminiamo la trattazione sui climi italiani affrontando l analisi delle aree caratterizzate da clima mediterraneo tendente

Dettagli

P.A.T. RELAZIONE AGRONOMICA. COMUNE DI ROMANO D'EZZELINO Provincia di Vicenza. Scala. Elaborato GENNAIO 2011 REGIONE VENETO SINDACO SEGRETARIO

P.A.T. RELAZIONE AGRONOMICA. COMUNE DI ROMANO D'EZZELINO Provincia di Vicenza. Scala. Elaborato GENNAIO 2011 REGIONE VENETO SINDACO SEGRETARIO COMUNE DI ROMANO D'EZZELINO Provincia di Vicenza P.A.T. Elaborato Scala RELAZIONE AGRONOMICA REGIONE VENETO 083134 083131 083144 083141 083154 PROVINCIA VICENZA 083133 083132 083143 083142 SINDACO 104014

Dettagli

Tutela della rete idrografica e delle relative pertinenze e sicurezza idraulica. Norme di Attuazione: Titolo 4

Tutela della rete idrografica e delle relative pertinenze e sicurezza idraulica. Norme di Attuazione: Titolo 4 Tutela della rete idrografica e delle relative pertinenze e sicurezza idraulica Norme di Attuazione: Titolo 4 Elaborati grafici di riferimento: Tavola 1 OBIETTIVI DEL PTCP COORDINAMENTO dei diversi STRUMENTI

Dettagli

Mese di settembre 2015

Mese di settembre 2015 Bollettino agrometeorologico regionale mensile REGIONE SICILIANA Assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca mediterranea Servizio VI - Assistenza Tecnica in Agricoltura Programmazione e Sistemi Informativi

Dettagli

Capacità protettiva e rischio di percolazione dell azoto nei suoli della pianura veneta

Capacità protettiva e rischio di percolazione dell azoto nei suoli della pianura veneta Convegno Il comportamento di nitrati e fitofarmaci nel suolo Milano 24 novembre 9 Capacità protettiva e rischio di percolazione dell azoto nei suoli della pianura veneta Francesca Ragazzi ARPAV Servizio

Dettagli

Tempo e clima. Tempo meteorologico. Clima. condizione momentanea determinata dai vari elementi meteorologici che si verifica in un preciso momento

Tempo e clima. Tempo meteorologico. Clima. condizione momentanea determinata dai vari elementi meteorologici che si verifica in un preciso momento Tempo e clima Tempo meteorologico condizione momentanea determinata dai vari elementi meteorologici che si verifica in un preciso momento Clima media delle condizioni meteorologiche verificatesi in un

Dettagli

Gestione ed elaborazione dei dati meteorologici rilevati dalle stazioni presso la Tenuta Cannona anno 2014

Gestione ed elaborazione dei dati meteorologici rilevati dalle stazioni presso la Tenuta Cannona anno 2014 Gestione ed elaborazione dei dati meteorologici rilevati dalle stazioni presso la Tenuta Cannona anno 2014 Introduzione La conoscenza del territorio intesa come l insieme dell interazione tra suolo e clima,

Dettagli

INDAGINE IDROGEOLOGICA

INDAGINE IDROGEOLOGICA Via Berti Pichat, 2/4 BOLOGNA Oggetto: RAPPORTO FINALE INDAGINE IDROGEOLOGICA COMPARTO IMPIANTI HERA S.p.A. S.S. N. 309 Km 2,600 RAVENNA I tecnici: Dott. Geol. Michela Lavagnoli Dott. Geol. Fabrizio Morandi

Dettagli

MISURE DI TUTELA E CONSERVAZIONE -relazione geologica- AREA 4

MISURE DI TUTELA E CONSERVAZIONE -relazione geologica- AREA 4 RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA DIRETTIVA 92/437CEE DPR 357/97 MISURE DI TUTELA E CONSERVAZIONE -relazione geologica- AREA 4 IT9210141 LAGO LA ROTONDA Dott.ssa SARLI Serafina INDICE PREMESSA Pag. 2

Dettagli

Bollettino agrometeorologico regionale mensile Mese di aprile 2003

Bollettino agrometeorologico regionale mensile Mese di aprile 2003 REGIONE SICILIANA Assessorato Agricoltura e Foreste Servizio IX - Assistenza Tecnica, Sperimentazione, Ricerca Applicata e Divulgazione Unità Operativa 5 SIAS - Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano

Dettagli

SALASCO franco-grossolana, fase tipica SLS1

SALASCO franco-grossolana, fase tipica SLS1 SALASCO franco-grossolana, fase tipica SLS1 Distribuzione geografica e pedoambiente Suolo che copre ampi territori posizionati sul livello fondamentale della pianura. Sono depositi relativamente antichi

Dettagli

CASTEL BOGLIONE franco-grossolana, fase tipica CSB1

CASTEL BOGLIONE franco-grossolana, fase tipica CSB1 CASTEL BOGLIONE franco-grossolana, fase tipica CSB1 Distribuzione geografica e pedoambiente Rilievi collinari di notevole mole rispetto alle colline tipiche del Monferrato. I crinali allungati, spesso

Dettagli

ASPETTI AMBIENTALI: RAPPORTO AMBIENTALE PARTE I. σ Studio Geologico Sigma DOTT.GEOLOGO FRANCO MENETTI DOTT.SSA BIOLOGA ANTONELLA GRAZZINI

ASPETTI AMBIENTALI: RAPPORTO AMBIENTALE PARTE I. σ Studio Geologico Sigma DOTT.GEOLOGO FRANCO MENETTI DOTT.SSA BIOLOGA ANTONELLA GRAZZINI DOTT.GEOLOGO FRANCO MENETTI σ Studio Geologico Sigma DOTT.SSA BIOLOGA ANTONELLA GRAZZINI Responsabile del Procedimento DOTT.ARCH. MARIO DAMIANI (fino al 31/12/2007) DOTT.ING. ARISTIDE SERGIO BORRACCHINI

Dettagli

Osservatorio meteorologico di Moncalieri Collegio Carlo Alberto (TO) Statistiche anemometriche del periodo

Osservatorio meteorologico di Moncalieri Collegio Carlo Alberto (TO) Statistiche anemometriche del periodo Società Meteorologica Italiana - www.nimbus.it Osservatorio meteorologico di Moncalieri Collegio Carlo Alberto (TO) Statistiche anemometriche del periodo 2002-2012 L anemometro e la banderuola all osservatorio

Dettagli

Andamento meteorologico del mese

Andamento meteorologico del mese Bollettino agrometeorologico mensile Novembre 2010 Temperature minime e massime superiori alla norma. Piogge superiori alla norma, come frequenza sulle aree orientali, come quantità sulle province occidentali.

Dettagli

Figura 1 L area italiana caratterizzata dal clima Csb

Figura 1 L area italiana caratterizzata dal clima Csb I CLIMI IN ITALIA: LE AREE MEDITERRANEE CON ESTATE MODERATAMENTE CALDA Introduzione Continuiamo la trattazione sui climi italiani affrontando l analisi del clima identificato, nella convenzione internazionale,

Dettagli

AGLIANO argilloso-fine, fase tipica AGL1

AGLIANO argilloso-fine, fase tipica AGL1 AGLIANO argilloso-fine, fase tipica AGL1 Distribuzione geografica e pedoambiente Rilievi collinari più o meno simmetrici, con crinali allungati e versanti con pendenza molto lieve ma regolare; le valli

Dettagli

Bollettino agrometeorologico regionale mensile. Mese di maggio 2004

Bollettino agrometeorologico regionale mensile. Mese di maggio 2004 REGIONE SICILIANA Assessorato Agricoltura e Foreste Servizio IX - Assistenza Tecnica, Sperimentazione, Ricerca Applicata e Divulgazione Unità Operativa 5 SIAS - Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano

Dettagli

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

INQUADRAMENTO TERRITORIALE INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il territorio comunale di Montebello Jonico ha una estensione di 55,67 Kmq ed è posizionato al margine meridionale dello spazio geografico che da secoli viene denominato con

Dettagli

LAVORI DI COMPLETAMENTO DEL MOLO FORANEO DI SOPRAFLUTTO DEL PORTO DI TERMINI IMERESE PROGETTO DEFINITIVO STUDIO CLIMATOLOGICO

LAVORI DI COMPLETAMENTO DEL MOLO FORANEO DI SOPRAFLUTTO DEL PORTO DI TERMINI IMERESE PROGETTO DEFINITIVO STUDIO CLIMATOLOGICO AUTORITA PORTUALE DI PALERMO Porti di Palermo etermini Imerese LAVORI DI COMPLETAMENTO DEL MOLO FORANEO DI SOPRAFLUTTO DEL PORTO DI TERMINI IMERESE PROGETTO DEFINITIVO PROGETTO GENERALE STUDIO CLIMATOLOGICO

Dettagli

REGIONE SICILIANA Assessorato Agricoltura e Foreste Area II - Studi e Programmazione Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano

REGIONE SICILIANA Assessorato Agricoltura e Foreste Area II - Studi e Programmazione Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano REGIONE SICILIANA Assessorato Agricoltura e Foreste Area II - Studi e Programmazione Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano Bollettino agrometeorologico regionale mensile Mese di maggio 27 Analisi

Dettagli

L esperienza della Regione Veneto nell utilizzo delle informazioni sui suoli nella programmazione agroambientale

L esperienza della Regione Veneto nell utilizzo delle informazioni sui suoli nella programmazione agroambientale L esperienza della Regione Veneto nell utilizzo delle informazioni sui suoli nella programmazione agroambientale Parleremo di Valutazione Ambientale Strategica del PSR 2007-2013 Definizione del rischio

Dettagli

ASSE II. Obiettivi, articolazione e criticità. Parte I - Agricoltura. Antonella Trisorio Istituto Nazionale di Economia Agraria

ASSE II. Obiettivi, articolazione e criticità. Parte I - Agricoltura. Antonella Trisorio Istituto Nazionale di Economia Agraria Rete Rurale Nazionale 2007-2013 Principi e strumenti della Politica di Sviluppo Rurale Hotel Diana, Roma, 8 settembre 2009 ASSE II Obiettivi, articolazione e criticità Parte I - Agricoltura Antonella Trisorio

Dettagli

PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE ALLEGATO 4: UNITÀ DI TERRE SCHEDE. ELABORATO DEFINITIVO Settembre 2009

PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE ALLEGATO 4: UNITÀ DI TERRE SCHEDE. ELABORATO DEFINITIVO Settembre 2009 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PIANO PAESAGGISTICO DELLA COLLINA DI PINEROLO Adottato con D.G.P. n. 622-590753/2007 in data 5 giugno 2007 Acquisito parere di conformità al PTR con D.G.R.

Dettagli

Bollettino agroclimatico mensile Gennaio 2017

Bollettino agroclimatico mensile Gennaio 2017 Bollettino agroclimatico mensile Gennaio 2017 Servizio Idro-Meteo-Clima -Precipitazioni molto inferiori alla norma -Temperature Minime notevolmente inferiori alla norma -Temperature Massime inferiori alla

Dettagli

Luglio Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali

Luglio Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali Il Clima in Piemonte Luglio 2013 In Piemonte il mese di Luglio 2013 è risultato moderatamente caldo ed umido. Nella serie storica degli ultimi 56 anni si classifica come il decimo mese più caldo con un

Dettagli

CARTA DELL EROSIONE REALE DEL SUOLO A SCALA 1: Giovannozzi M., Martalò PF., Mensio F.

CARTA DELL EROSIONE REALE DEL SUOLO A SCALA 1: Giovannozzi M., Martalò PF., Mensio F. CARTA DELL EROSIONE REALE DEL SUOLO A SCALA 1:250.000 Giovannozzi M., Martalò PF., Mensio F. La Carta dell Erosione Reale dei Suoli Piemontesi a scala 1: 250.000, è stata elaborata utilizzando il modello

Dettagli

Analisi a grande scala del territorio terrazzato della Liguria

Analisi a grande scala del territorio terrazzato della Liguria Regione Liguria - Dipartimento Pianificazione Territoriale Analisi a grande scala del territorio terrazzato della Liguria Area terrazzata nello Spezzino Con il rilievo dall alto ad esempio non si è in

Dettagli

1. DATI CLIMATICI DELLA LOCALITA 2 2. DISPERSIONI DEI LOCALI CALCOLO INVERNALE 4 3. RISULTATI DEI CALCOLI ESTIVI 6

1. DATI CLIMATICI DELLA LOCALITA 2 2. DISPERSIONI DEI LOCALI CALCOLO INVERNALE 4 3. RISULTATI DEI CALCOLI ESTIVI 6 INDICE DEL CONTENUTO 1. DATI CLIMATICI DELLA LOCALITA 2 2. DISPERSIONI DEI LOCALI CALCOLO INVERNALE 4 3. RISULTATI DEI CALCOLI ESTIVI 6 Pag. 1 1. DATI CLIMATICI DELLA LOCALITA Caratteristiche geografiche

Dettagli

CLIMA: il susseguirsi del tempo atmosferico nel corso dell anno. Come varia il tempo atmosferico nel corso di un anno in un determinato luogo.

CLIMA: il susseguirsi del tempo atmosferico nel corso dell anno. Come varia il tempo atmosferico nel corso di un anno in un determinato luogo. CLIMA: il susseguirsi del tempo atmosferico nel corso dell anno. Come varia il tempo atmosferico nel corso di un anno in un determinato luogo. Cause del clima in Italia: La latitudine: è la distanza dall

Dettagli

METEO REPORT Provincia Autonoma di Trento

METEO REPORT Provincia Autonoma di Trento METEO REPORT Provincia Autonoma di Trento LE PIOGGE DELL INVERNO E PRIMAVERA 28 (a cura di Serenella Saibanti e Roberto Barbiero) La prima parte dell anno è stata caratterizzata dalle abbondanti e frequenti

Dettagli

Bollettino agrometeorologico regionale mensile. Mese di settembre 2013

Bollettino agrometeorologico regionale mensile. Mese di settembre 2013 REGIONE SICILIANA Assessorato Risorse Agricole e Alimentari Servizio VI - Assistenza Tecnica in Agricoltura, Programmazione e Sistemi Informativi Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano Bollettino

Dettagli

Precipitazioni (mm.) ,6 875,4 571,4 727,5 463,6 391,8 208,4 511,2 465,6 806,6

Precipitazioni (mm.) ,6 875,4 571,4 727,5 463,6 391,8 208,4 511,2 465,6 806,6 CLIMATOLOGIA I dati relativi alla climatologia sono stati forniti dal Servizio meteorologico della Protezione Civile e riguardano gli anni dal 1999 al 2008. Le stazioni meteo considerate sono due e rispettivamente

Dettagli

Impatti dei cambiamenti climatici a livello locale LIGURIA

Impatti dei cambiamenti climatici a livello locale LIGURIA CRES - Climaresilienti II INCONTRO: Misure di adattamento ai cambiamenti climatici Impatti dei cambiamenti climatici a livello locale LIGURIA Cosa è già cambiato Un riscaldamento globale medio di 0,74

Dettagli

Dr. Alessandro Ferrarini

Dr. Alessandro Ferrarini La vocazionalità territoriale per l olivo in provincia di Reggio Emilia Dr. Alessandro Ferrarini Quattro Castella 17 dicembre 2011 1 vocazionalità territoriale l attitudine di una porzione del territorio

Dettagli

Le iniziative del Ministero dell Ambiente in materia di difesa delle coste dal 2006 e gli obiettivi di indirizzo generali

Le iniziative del Ministero dell Ambiente in materia di difesa delle coste dal 2006 e gli obiettivi di indirizzo generali Le iniziative del Ministero dell Ambiente in materia di difesa delle coste dal 2006 e gli obiettivi di indirizzo generali Leonardo Di Maggio Consulente Sogesid presso la Direzione Generale per la Salvaguardia

Dettagli

climaticamente questa vasta area ed eventualmente verificare se sono stati registrati cambiamenti significativi degli stessi

climaticamente questa vasta area ed eventualmente verificare se sono stati registrati cambiamenti significativi degli stessi I CLIMI IN ITALIA: LE AREE TEMPERATE UMIDE CON ESTATE CALDA Introduzione Con questo articolo inauguriamo una rassegna sui climi italiani iniziando da quelli identificati, nella convenzione internazionale,

Dettagli

IL CLIMA MEDITERRANEO MEDITERRANEA

IL CLIMA MEDITERRANEO MEDITERRANEA IL CLIMA MEDITERRANEO E LA MACCHIA MEDITERRANEA Il clima mediterraneo, secondo la classificazione climatica è il meno esteso dei climi temperati. È caratterizzato da un lungo periodo di siccità estiva

Dettagli

Bollettino mensile di monitoraggio della siccità

Bollettino mensile di monitoraggio della siccità REGIONE AUTÒNOMA DE SARDIGNA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ARPAS Dipartimento Meteoclimatico Servizio Meteorologico, Agrometeorologico ed Ecosistemi Bollettino mensile di monitoraggio della siccità AGENZIA

Dettagli

ANALISI CLIMATICA DEL 2016

ANALISI CLIMATICA DEL 2016 Provincia Autonoma di Trento METEOTRENTINO REPORT ANALISI CLIMATICA DEL 1 Dipartimento Protezione Civile Servizio Prevenzione Rischi Ufficio Previsioni e Pianificazione Via Vannetti, 1-31 Trento Tel. 1/977

Dettagli

Elaborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto S.S.A. Sistema Complesso Qualità dell Aria, Rumore, CEM Pag.

Elaborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto S.S.A. Sistema Complesso Qualità dell Aria, Rumore, CEM Pag. 2 - LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA (Elaborazioni grafiche a cura di Michele Stortini e Marco Deserti ARPA - S M R) 2.1 - Gli indicatori meteorologici per lo studio

Dettagli

Metodologia applicata per la valutazione della vocazione olivicola del territorio e primi dati sull analisi socio-economica

Metodologia applicata per la valutazione della vocazione olivicola del territorio e primi dati sull analisi socio-economica Progetto Interreg ITA-SLO UELIJE II Metodologia applicata per la valutazione della vocazione olivicola del territorio e primi dati sull analisi socio-economica dott. Davide Bianco Cividale del Friuli,

Dettagli

Piero Gagliardo Il processo di desertificazione in Calabria

Piero Gagliardo Il processo di desertificazione in Calabria Piero Gagliardo Il processo di desertificazione in Calabria ARACNE Copyright MMVIII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133 A/B 00173 Roma (06) 93781065

Dettagli

Latitudine e precipitazioni

Latitudine e precipitazioni Macroclima (clima regionale) il tipo di clima che si manifesta a livello territoriale in relazione con la geografia (long, lat, orografia, altitudine, ecc.) Mesoclima la variazione del macroclima, in relazione

Dettagli

Carta dei Suoli. del Veneto. Catalogo dei suoli ARPAV. Carta dei Suoli del Veneto - Catalogo dei suoli. Agenzia Regionale per la Prevenzione e

Carta dei Suoli. del Veneto. Catalogo dei suoli ARPAV. Carta dei Suoli del Veneto - Catalogo dei suoli. Agenzia Regionale per la Prevenzione e ARPAV ARPAV Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto Direzione Generale Via Matteotti, 27 35137 Padova (Italy) Tel. +39 049 823 93 41-354 Fax +39 049 660 966 e-mail: dg@arpa.veneto.it

Dettagli

(Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA - SIMC)

(Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA - SIMC) Elaborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto 21 3 - LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA (Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA

Dettagli

Il clima degli ultimi 50 anni in Veneto

Il clima degli ultimi 50 anni in Veneto Abano Terme, 27 29 Aprile 2007 Il clima degli ultimi 50 anni in Veneto Adriano Barbi, Alessandro Chiaudani, Irene Delillo ARPAV Centro Meteorologico di Teolo Sabato 28 Aprile 2007 In collaborazione con

Dettagli

INDICE Paragrafi. Appendici al testo

INDICE Paragrafi. Appendici al testo INDICE Paragrafi PREMESSA 1 - CARATTERISTICHE DELL INTERVENTO 2 - METODOLOGIA D INDAGINE ED ELABORATI GRAFICI 3 - INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO, GEOLOGICO E LITOTECNICO 4 - CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE

Dettagli

REPORT METEOROLOGICO DEL MESE DI FEBBRAIO 2017 NELLA REGIONE ABRUZZO.

REPORT METEOROLOGICO DEL MESE DI FEBBRAIO 2017 NELLA REGIONE ABRUZZO. Servizio Presidi Tecnici di Supporto al Settore Agricolo Ufficio Coordinamento Servizi vivaistici e Agrometeo Scerni(Ch) REPORT METEOROLOGICO DEL MESE DI FEBBRAIO 2017 NELLA REGIONE ABRUZZO. Bruno Di Lena

Dettagli

2 Il numero di giorni piovosi in Veneto Variazioni dei valori medi evidenziate dal confronto tra i periodi e

2 Il numero di giorni piovosi in Veneto Variazioni dei valori medi evidenziate dal confronto tra i periodi e 2 Il numero di giorni piovosi in Veneto Variazioni dei valori medi evidenziate dal confronto tra i periodi 1994-2004 e 2005-2015 Francesco Rech 1, Edoardo Furlani 2 1 Servizio Meteorologico Teolo (PD)

Dettagli

1.3.1 LA PRECIPITAZIONE

1.3.1 LA PRECIPITAZIONE Allegato 13 1.3.1 LA PRECIPITAZIONE Precipitazioni annuali La precipitazione media annua (Figura 1.3), considerando i dati del periodo 1961-90, varia dagli 800 mm riscontrabili nella parte più meridionale

Dettagli

Ottobre 2017: dopo la parentesi di settembre di nuovo piogge notevolmente inferiori alla norma.

Ottobre 2017: dopo la parentesi di settembre di nuovo piogge notevolmente inferiori alla norma. Bollettino agroclimatico mensile Servizio Idro-Meteo-Clima Ottobre 2017 quasi completa assenza di pioggia dal bolognese occidentale al piacentino; dopo le piogge di settembre, con ottobre ritorna la siccità:

Dettagli

Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio Servizio Meteorologico. Precipitazioni sul Veneto. Anno Francesco Rech Irene Delillo

Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio Servizio Meteorologico. Precipitazioni sul Veneto. Anno Francesco Rech Irene Delillo Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio Servizio Meteorologico Precipitazioni sul Veneto Francesco Rech Irene Delillo Anno 2013 Precipitazioni anno 2013 considerazioni generali Nell anno

Dettagli

Regione Calabria ARPACAL. Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria

Regione Calabria ARPACAL. Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria Regione Calabria ARPACAL Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria CENTRO FUNZIONALE MULTIRISCHI DELLA CALABRIA (Centro Funzionale Decentrato di Protezione Civile - Legge n. 100

Dettagli

Metodologia per la stima dei carichi di azoto (N) di origine agricola della Regione Veneto

Metodologia per la stima dei carichi di azoto (N) di origine agricola della Regione Veneto Metodologia per la stima dei carichi di azoto (N) di origine agricola della Regione Veneto La stima dei carichi azotati di origine agricola derivanti dagli apporti delle concimazioni organiche e minerali

Dettagli

BOLLETTINO STRAORDINARIO RISERVE IDRICHE

BOLLETTINO STRAORDINARIO RISERVE IDRICHE Riserva idrica (Milioni di mc) STATO DELLE Quadro generale per l'area alpina e prealpina Riserve idriche Anno 216 (a) Totale Lombardia - Situazione al 22/5/216 Anno medio di riferimento (media periodo

Dettagli

Inverno con temperature più alte rispetto al trentennio di riferimento : temperature massime +2,1 gradi e minime +0,9 gradi.

Inverno con temperature più alte rispetto al trentennio di riferimento : temperature massime +2,1 gradi e minime +0,9 gradi. Andamento meteorologico dell inverno a Bologna - dati aggiornati a febbraio 2017 - Inverno con temperature più alte rispetto al trentennio di riferimento 1961-90: temperature massime +2,1 gradi e minime

Dettagli

REPORT METEOROLOGICO DEL MESE DI MARZO 2017 NELLA REGIONE ABRUZZO.

REPORT METEOROLOGICO DEL MESE DI MARZO 2017 NELLA REGIONE ABRUZZO. Servizio Presidi Tecnici di Supporto al Settore Agricolo Ufficio Coordinamento Servizi vivaistici e Agrometeo Scerni(Ch) REPORT METEOROLOGICO DEL MESE DI MARZO 2017 NELLA REGIONE ABRUZZO. Bruno Di Lena

Dettagli

Allegato C 1. Precipitazioni (grafico dimostrativo )

Allegato C 1. Precipitazioni (grafico dimostrativo ) Allegato C 1 Precipitazioni (grafico dimostrativo ) 1 segue Allegato C 1 Precipitazioni Mappe relative al numero di giorni in cui si sono verificate precipitazioni superiori ai 5 mm nei vari mesi degli

Dettagli

LA VARIANTE DEL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE. La Variante del Piano Paesaggistico Regionale: a che punto siamo CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE

LA VARIANTE DEL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE. La Variante del Piano Paesaggistico Regionale: a che punto siamo CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE giovedì 29 giugno 2017 // Centro Studi PIM - Villa Scheibler La Variante del Piano Paesaggistico Regionale: a che punto siamo [Centro Studi PIM] PROGRAMMA 2 UNA NUOVA GENERAZIONE DI PIANI PAESAGGISTICI

Dettagli

McGraw-Hill. Tutti i diritti riservati. Indice

McGraw-Hill. Tutti i diritti riservati. Indice Caso 1 Stima per comparazione con i prezzi di mercato di un fondo rustico di 34 ha ubicato nella pianura modenese. L indirizzo produttivo è cerealicolo con colture industriali, con la presenza di un appezzamento

Dettagli

GLI SCENARI DEGLI INCENDI

GLI SCENARI DEGLI INCENDI Giovanni Bovio CAPITOLO 8 GLI SCENARI DEGLI INCENDI INDICE 1 GLI SCENARI DEGLI INCENDI 3 1.1 Scenari estivi 7 1.2 Scenari invernali 8 1 GLI SCENARI DEGLI INCENDI Si riportano descrizioni e informazioni

Dettagli

17 giugno Suolo e Vegetazione: due elementi strettamente legati e in equilibrio

17 giugno Suolo e Vegetazione: due elementi strettamente legati e in equilibrio TERRITORIO: CONOSCERE PER GESTIRE E TUTELARE Progetto pilota per contrastare fenomeni di siccità e desertificazione nel territorio della Regione Piemonte Suolo e Vegetazione: due elementi strettamente

Dettagli

24 novembre 2009 NITRATI E FITOFARMACI: LA CAPACITA PROTETTIVA DEI SUOLI IN PIEMONTE

24 novembre 2009 NITRATI E FITOFARMACI: LA CAPACITA PROTETTIVA DEI SUOLI IN PIEMONTE 24 novembre 2009 NITRATI E FITOFARMACI: LA CAPACITA PROTETTIVA DEI SUOLI IN PIEMONTE LA TABELLA DI VALUTAZIONE DELLA CAPACITA PROTETTIVA DEI SUOLI La tabella di valutazione utilizzata in Piemonte è stata

Dettagli

LOMBARDORE franco-fine, fase tipica LOM1

LOMBARDORE franco-fine, fase tipica LOM1 LOMBARDORE franco-fine, fase tipica LOM1 Distribuzione geografica e pedoambiente I suoli Lombardore si trovano nel Torinese tra Venaria e Fiano; nel Canavese tra Balangero,Volpiano e Lombardore(Vauda).Il

Dettagli

La classificazione dei climi

La classificazione dei climi La classificazione dei climi Clima: l'insieme delle condizioni meteorologiche che caratterizzano un luogo e determinano lo sviluppo degli organismi animali e vegetali. Climatologia: disciplina che studia

Dettagli