EOLICO, AVIFAUNA E RUMORE di Lorenzo Partesotti
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1 EOLICO, AVIFAUNA E RUMORE di Lorenzo Partesotti Due tra le maggiori problematiche ambientali legate all'eolico, e cioè il rumore e la mortalità dell'avifauna, sono legate al movimento e rotazione delle pale causata dal vento, movimento che renderebbe le pale stesse non visibili o poco visibili per l avifauna, rotazione che genera pure fruscii aerodinamici, e dunque rumore. E infatti certo il fatto che se/quando le pale non ruotano (per mancanza di vento), non vi è mortalità di avifauna, dato che gli uccelli percepiscono gli ostacoli fissi come alberi, case, ecc., come, sostanzialmente, non vi è rumore, dato che il rumore del vento contro un ostacolo fisso ma aerodinamico, come sono le pale, è irrilevante ed inferiore al rumore del vento contro un ostacolo fisso ma non aerodinamico come sono gli alberi. Nell analizzare queste due problematiche emissioni sonore e impatto di avifauna contro le pale movimento emerge dunque che un fondamentale elemento è dato dal fatto che tali oggetti le pale sono in movimento, più precisamente in rotazione. Gli elementi che dunque occorre analizzare al fine di quantificare le problematiche (quanto rumore, quanta mortalità), riguardano: 1. la velocità di rotazione; 2. la dimensione delle pale; 3. il numero di aereogeneratori; 4. l aereodinamicità delle pale. Relativamente al rumore, l alta velocità di rotazione e l aerodinamicità delle pale sono certamente i due fattori principali, dato che il rumore aumenta con l aumentare della velocità e diminuisce fino ad arrivare all assenza di emissioni sonore in caso di assenza di movimento di rotazione delle pale e di assenza di movimento dell aria (vento). Parallelamente è evidente il fatto che un oggetto in movimento se è aerodinamico oppone poca resistenza all aria (il vento) e genera poco rumore, all opposto di un oggetto non aerodinamico. In questo contesto la dimensione ed il numero delle turbine dovrebbero sostanzialmente essere elementi secondari, ed infatti nel caso vi sia un alto numero di oggetti di grandi dimensioni ma con un ottimo profilo aerodinamico e con una velocità di rotazione molto bassa, le emissioni sonore dovrebbero comunque essere contenuti a modesti livelli (come si avrebbe nel caso di sfere, pure di enormi dimensioni, che ruotano a bassa velocità). Rispetto all impatto di uccelli contro le pale movimento, certamente l alta velocità di rotazione è un elemento che diminuisce la percettibilità delle pale stesse (vedi pure All. 4) e pure riduce la possibilità per l uccello di evitare lo scontro riducendone i tempi di reazione, per contro se le pale sono di grandi dimensioni la percettibilità aumenta. Occorre a questo punto osservare come i quattro elementi che determinano le caratteristiche e le dimensioni quantitative dei due problemi (rumore e mortalità dell avifauna), si siano nel tempo estremamente modificati nell arco di circa 20 anni, cioè da quando gli impianti eolici hanno iniziato a diffondersi nel mondo. In questi 20 anni, infatti l evoluzione tecnologica di questo settore è stata talmente radicale da potersi confrontare solo con l evoluzione avuta nel settore dell informatica o delle telecomunicazioni. In altri termini, un impianto eolico costruito negli ultimi anni è paragonabile ad un impianto eolico costruito a metà degli anni 80, come lo è il PC o il telefonino che utilizziamo tutti i giorni con un PC o uno dei primi telefoni portatili di circa 20 anni fa. Si tratta insomma di evoluzioni tecnologiche, di efficienze, prestazioni, costi, o dimensioni così sostanziali, da non consentire generici parallelismi. Si tratta insomma di manufatti con lo stesso nome turbine eoliche, PC, telefonini ma con caratteristiche così diverse da non essere confrontabili quanto non lo è una automobile di questi anni, rispetto ad una automobile non di 20 anni fa, ma di cento anni fa. Occorre dunque analizzare nello specifico quali sono le differenze tra i moderni impianti eolici e quelli di I generazione degli anni 80, rispetto ai 4 elementi che determinano le problematiche del rumore e quelle della mortalità dell avifauna.
2 ANNI 80 OGGI VELOCITÀ DI ROTAZIONE 70 rpm (giri/minuto) 20 rpm (giri/minuto) (media tra diversi modelli di turbine) LUNGHEZZA DELLE PALE 8 / 10 m 28 / 40 m NUMERO DI AEREOGENERATORI fino a 5300 in una sola centrale 5 / 50 turbine (Altmon Pass California) AEREODINAMICITÀ DELLE PALE Efficienze modeste Efficienze elevate Dalla tabella emergono con evidenza le radicali differenze di valori in gioco, tali da permettere di trarre alcune considerazioni che dovranno poi essere verificate sul campo: Le emissioni sonore di turbine eoliche con piccole pale con elevati numeri di giri al minuto mediamente almeno 1 giro al secondo/60 giri al minuto - tipiche degli anni 80 e primi anni 90, erano molto più elevate di quelle attuali proprio per gli evidenti motivi fisici legati all alto numero di giri, oltre che per le modeste efficienze dei profili alari di seguito perfezionati; Per contro il basso numero di giri/minuto delle pale delle moderne turbine, pure in abbinamento con l affinamento dei profili alari permette di contenere entro modestissimi livelli le emissioni sonore delle attuali turbine; L alta mortalità dell avifauna nelle aree con centrali eoliche a cui fanno riferimento tutti gli esperti ornitologici e di avifauna, riguardano essenzialmente le centrali californiane degli anni 80 (Altmon Pass, Tohachapi Pass, San Gregorio Pass), tutte composte da migliaia di turbine eoliche (ben 5300 nella centrale di Altmon Pass), tutte di piccola taglia e con elevati regimi di rotazione; tali vecchi impianti, non sono assolutamente comparabili con quelli attuali per dimensioni delle turbine e pale e n. di giri al minuto, quindi per percettibilità delle stesse turbine; l alta percettibilità delle moderne turbine è pure provata dall emergere di una problematica - il cosiddetto impatto visivo mai considerata per le vecchie turbine alte 15/20 m, proprio per il fatto che l alta visibilità di una turbina di grande dimensione che gira molto lentamente è certamente tanto elevata quanto lo sono le dimensioni delle pale; tutti gli studi sulla mortalità riportano valori con grandi differenze: si và da 0,02 uccelli/anno/turbina a 2 o 3 uccelli/anno/turbina. In ogni caso si tratta di % che in un moderno impianto di media dimensione (20 turbine circa), comporterebbe al massimo la morte di alcune unità o al massimo alcune decine di uccelli contro le centinaia/migliaia registrate nelle centrali californiane; una grave ed incomprensibile lacuna nel panorama dei pur numerosissimi studi sul rapporto eolico/avifauna è dato dalla quasi assoluta assenza di studi che analizzino le problematiche, a partire dalla mortalità, in relazione alle diverse tecnologie, alle non comparabili dimensioni e caratteristiche tecniche che nel settore eolico si sono evolute in 10/20 anni; l errore in cui probabilmente è accorsa la maggior parte degli ornitologi ed esperti di avifauna è stato quello di affrontare, superficialmente, un solo lato della problematica, cioè considerando il problema solo nell ottica dell avifauna e ignorando la tecnologia con cui l avifauna si relaziona, cioè le turbine eoliche e l evoluzione storica delle stesse; In particolare rispetto alla mortalità, i numerosi dati riportati dalla letteratura parlano per i vecchi impianti con migliaia di piccole turbine ad elevato n. di giri, di valori medi di 0,2/0,3 uccelli/anno/turbina, mentre nelle moderne centrali con poche decine di grandi turbine i numeri registrati sono mediamente ridotti di un fattore 10, cioè di circa 0,03 uccelli/anno/turbina.
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4 I bassi valori di mortalità dei moderni impianti sono probabilmente non lontani da quelli della mortalità naturale, e certamente non comparabili, almeno per numero, alle morti causate anche da un singolo cacciatore. CONCLUSIONI Una analisi delle problematiche del rumore e del rapporto con l avifauna delle centrali eoliche che non sia superficiale e che analizzi tali aspetti alla luce delle attuali tecnologie e dimensioni, dovrebbe dunque confermare il radicale sostanziale miglioramento in termine di impatto ambientale delle moderne turbine ed impianti, che dunque ora presentano problemi di entità minima salvo particolari e specifiche situazioni. Relativamente alle emissioni sonore, le verifiche strumentali (All. B), la dimostrazione viene dalla emissioni bassissime 36 db registrate ai piedi di una turbina in funzione. Relativamente all avifauna tutti gli elementi disponibili, ad una attenta lettura confermano tassi di mortalità modestissimi per centrali di medie e piccole dimensioni (da 1 a 20/30 turbine) e con moderne turbine. In ogni caso è evidente l aspetto fondamentale della localizzazione di un impianto: se in linea di massima un impianto di medie dimensioni potrà comportare rischi per pochi esemplari l anno, nel caso di un sito eolico posto nei pressi dell area di nidificazione di una specie a rischio di estinzione, è evidente che la perdita di anche un solo individuo avrebbe effetti gravissimi ed inaccettabili. E poi evidente l urgenza di effettuare studi con la partecipazione di esperti di avifauna pure esperti in tecnologie ed impianti eolici, che con approccio scientifico, con oggettività, e soprattutto senza alcuna prevenzione legata a troppo datate esperienze, studino il reale impatto degli attuali per dimensione e tecnologia - impianti eolici con l avifauna, pure in considerazione della complessità degli ecosistemi e quindi che le problematiche globali legate all effetto serra potranno avere dirette e ben più drastiche conseguenze sugli ecosistemi e quindi pure sull avifauna
5 Rispetto alle verifiche sulle tesi prima esposte si allegano alcuni studi che riguardano: All.1 misurazione strumentale sulle emissioni sonore rilevabili nell impianto eolico di San Benedetto Val di Sembro (BO composto da dieci turbine monopala con regime di rotazione di circa 70 rpm (giri/minuto) di vecchia concezione; All. 2 misurazione strumentale sulle emissioni sonore rilevabili nell impianto eolico di Montemignaio (AR) composto da tre turbine tripala da 600 Kw di moderna concezione; All. 3 Abstract dello studio effettuato dal Centro ornitologico Toscano per conto della Regione Toscana, che analizza 89 ricerche effettuate sul campo All. 4 Estratti le sole due ricerche tra le 89 citate dallo studio del Centro ornitologico Toscano, che analizzino pure le tecnologie, pur se con una probabile limitata conoscenza delle stesse.
6 ALL. 3.
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8 ALL. 4
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