Formazione Capi - Verifica Percorsi Formativi

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1 PUNTO Formazione Capi - Verifica Percorsi Formativi ALLEGATO 1 - Dettagli degli indicatori qualitativi e quantitativi per le tre aree EFFICACIA, UTILITA ed IMPATTO Questo documento, supporto ai risultati presentati negli documenti preparatori del Consiglio Generale 2016, è suddiviso in due parti organicamente complementari relative alle: Analisi delle risposte ai questionari somministrati (area EFFICACIA) Elaborazioni degli indicatori sulla base delle serie storiche censimenti (aree UTILITA ed IMPATTO). Ognuna delle due parti è costituita da una presentazione generale seguita dagli opportuni dettagli numerici / grafici. Pag 1 di 47

2 Parte 1 Area EFFICACIA Rispetto le mozioni 41/2008 e 20/2012 che prevedevano 3 ambiti di verifica del percorso formativo: l EFFICACIA rapporto tra obiettivi dell azione formativa e risultati conseguiti o benefici prodotti l UTILITÀ risultati e benefici prodotti in rapporto alla problematica organizzativa che si intendeva affrontare l IMPATTO benefici prodotti nel sistema dell organizzazione I questionari On-line contribuiscono all ambito di verifica dell EFFICACIA, i cui aspetti principali erano stati indicati (2008) come: 1) Lo sviluppo delle capacità di progettare e attuare da parte dei capi itinerari personali di formazione continua. 2) Un positivo livello di soddisfazione (ad esempio sulle aree del Progetto del Capo) dei partecipanti agli eventi formativi. 3) Il riconoscimento della fruizione di formazione metodologica nei CFM più adeguata. Nel 2015, a 7 anni di distanza, tenendo anche conto dei lavori in corso in area Formazione Capi dedicati a valutare l efficacia ed eventuali azioni di miglioramento dell impianto dei CFM (punto 3), gli aspetti principali di indagine dell EFFICACIA attraverso i questionari sono stati: 1) Adeguatezza percorsi formativi per Zonali, capigruppo, Capi Brevettati. 2) Efficacia eventi Iter per Zonali, capigruppo; partec. CFT, CFM, CFA. 3) Progettazione e gestione Tirocinio e CFT, per Zonali, Capigruppo e partec. CFT. 4) Utilizzo del Progetto del capo per capigruppo, partec. CFT, CFM, CFA. 5) Utilizzo occasioni formative extra iter per Capi Brevettati. Soggetti interpellati Capi Gruppo e Zonali: tutte le comunità capi e Zone. Capi con CFT anno 2015 che al 15 giugno 2015 non avessero ancora partecipato ad un CFM. Capi con CFM anno scout 2014, ricensiti nel 2015 e che al 15 giugno 2015 non avessero ancora partecipato a un CFA. Capi con CFA anno scout 2014, ricensiti nel 2015 e che al 15 giugno 2015 non avessero ancora ottenuto il brevetto di nomina a capo. Capi brevettati (nomina a capo) nell anno Solare 2013 ricensiti nel Di seguito: Il riassunto delle risposte significative presentato rispetto la sequenza degli aspetti principali individuati, con evidenziati alcuni elementi di interesse per eventuali approfondimenti e/o prime ipotesi di chiavi di lettura del fenomeno rappresentato dalle domande Sinottici delle % delle risposte ricevute in due parti: Zonali, capi Gruppo, capi brevettati e partecipanti a CFA, CFM, CFT (con le caratterizzazioni di cui sopra): L ordine delle domande/grafici e % risposte nei due sinottici ricalca sostanzialmente la sequenza delle domande dei questionari. Il numero (1-5) nella prima colonna rappresenta il legame delle singole Domande / Risposte con i cinque aspetti principali di questa sintesi. Pag 2 di 47

3 1) Adeguatezza percorsi formativi per Zone, capi Gruppo, capi brevettati Rispetto l adeguatezza di modalità e contenuti del percorso istituzionale di Formazione Capi (CFT, CFM, CFA) Zone e capi Gruppo ritengono: adeguata nei contenuti e modalità, 36% adeguata nei contenuti e NON nelle modalità 55% Capi brevettati ritengono: adeguata nei contenuti e modalità, 60% adeguata nei contenuti e NON nelle modalità 32% 1) In generale oltre il 90% di capi Gruppo/Zone e capi brevettati ritiene che il percorso sia adeguato nei contenuti. 2) Netta differenza invece rispetto le modalità (tempi, calendari): Solo un terzo circa di capi Gruppo e Zone lo ritengono adatto anche nelle modalità. Ben due terzi dei capi brevettati lo ritiene adatto anche nelle modalità. Interessante provare a dare delle spiegazioni questa differenza. Una possibile chiave di lettura è legata ai vincoli delle autorizzazioni: Capi Gruppo e Zone che hanno la responsabilità della autorizzazione dei Gruppi sentono il bisogno di avere dei capi che completano la formazione in breve tempo per poter avere il pallino verde sulle autorizzazioni (ad esempio la mediana di circa circa 6 anni per ottenere il brevetto e 4 per partecipare il CFA, cozzano contro i vincoli del regolamento autorizzazioni). La formazione è un percorso costituito sia da eventi istituzionali, sia dal mio cammino personale, all interno dello staff, nel servizio in unità e in comunità capi. Praticamente il 100% dei capi che hanno frequentato il CFM o CFA o sono brevettati è concorde con questa proposizione che è una delle basi fondanti del nuovo percorso formativo del capo (2008). Rispetto la capacità di orientamento alle scelte, ai valori e alla consapevolezza della progettualità Circa l 80% dei capi Gruppo dichiarano che Il complesso degli eventi di Formazione capi (CFT, CFM, CFA), ha contribuito POSITIVAMENTE. 2) Efficacia eventi Iter per Zone, capi Gruppo; partecipanti CFT, CFM, CFA Tra l 85% ed il 90% delle Zone e dei capi Gruppo sono ABBASTANZA / MOLTO d accordo sul fatto che: Dopo la partecipazione al CFT, si rileva una maggior consapevolezza delle proprie scelte. Dopo la partecipazione al CFM, negli incontri delle Branche di Zona si rileva una maggior competenza ed una partecipazione più consapevole, in Gruppo si rileva una maggior qualità circa le competenze metodologiche e la capacità di riflessione pedagogica ed educativa. Dopo la partecipazione al CFA si rileva una maggiore maturità personale e consapevolezza del vivere l Associazione. Oltre il 90% dei capi che hanno partecipato al CFM ed al CFA sono ABBASTANZA / MOLTO d accordo sul fatto che: L esperienza del CFA - CFM - CFT ha contribuito a rendere la mia visione metodologica e pedagogica più ampia ed è stata utile a verificare la propria adesione all Associazione. Dopo la partecipazione al CFA - CFM si ha percezione che la propria azione educativa è parte di uno sforzo condiviso da molti (l Associazione) per rendere più giusto questo mondo ed annunciare il Vangelo. Tra il 70 ed il 90% dei capi che hanno partecipato ad un CFT-CFM-CFA ritengono che sia stato: Un esperienza, in generale di crescita personale. Un momento di verifica rispetto il proprio percorso di formazione. Un occasione di approfondimento e/o di verifica delle mie scelte rispetto al Patto associativo. Vista la forbice del 20% (70% 90%) interessante provare ad analizzare ed approfondire le lievi ma significative differenze tra le diverse affermazioni ed i tipi di campo. Pag 3 di 47

4 3) Tirocinio e CFT, per Zone, capi Gruppo e partecipanti CFT Presentazione del Tirocinio ai tirocinanti da parte delle comunità capi: Oltre il 50% delle comunità capi presenta il Tirocinio come alcuni incontri con i capi Gruppo e/o un tutor, la partecipazione al CFT ed alcuni incontri di Zona. Nel 30 % circa delle comunità capi solo alcuni incontri con i capi Gruppo e/o un tutor e la partecipazione al CFT. Nel 20 % delle comunità capi come sola partecipazione al CFT. Questo stato rispetto la presentazione del Tirocinio rappresenta un interessante aspetto da approfondire. Rispetto gli incontri specifici per tirocinanti organizzati dalla Zona, oltre il CFT: Circa il 20% delle Zone NON organizza incontri per Tirocinanti. Circa il 70% delle Zone organizza annualmente fino a 2 incontri specifici per Tirocinanti. Rispetto la partecipazione effettiva agli incontri specifici di Zona per tirocinanti oltre il CFT, quando realizzati: Circa il 75% delle Zone e capi Gruppo ritiene che la partecipazione sia MEDIO/ALTA cioè a questi incontri partecipa annualmente più della metà dei tirocinanti. Poco più del 10% ritiene la partecipazione BASSA (meno della metà). Dal punto di vista dei Tirocinanti poco più del 40% dice di aver partecipato e trovato utile il percorso (poco più del 5% ha partecipato e NON ha trovato utile il percorso). Sostanzialmente le valutazioni di partecipazione da parte dei tirocinanti e dei quadri sono in accordo. Rispetto alla definizione del percorso di formazione tirocinanti: Solo nel 20% delle Zone / Gruppi c è coinvolgimento attivo dei capi Gruppo nell organizzazione e la gestione del percorso formazione tirocinanti In circa il 50% delle Zone / gruppi NON c è coinvolgimento dei capi Gruppo ed il percorso per tirocinanti è organizzato e gestito dal livello di Zona SENZA i capi Gruppo (Comitato e ) Interessante aspetto organizzativo: sostanzialmente nel 50% di Zone e Gruppi una fetta di formazione dei tirocinanti NON risulta coordinata tra livello di Gruppo e Comitato di Zona. Il posizionamento del CFT all interno del tirocinio risulta più utile posto: Per oltre il 50% delle Zone e Capi Gruppo nel momento iniziale dell intero percorso di tirocinio. Per oltre il 40% delle Zone e Capi Gruppo nel momento centrale dell intero percorso di tirocinio. 4) Progetto del capo per capi Gruppo, partecipanti CFT, CFM, CFA Per i capi Gruppo, il progetto del capo, come strumento per l orientamento e la progettualità della formazione personale, nella comunità capi: Viene utilizzato da circa il 90% delle comunità capi. Verificato con continuità solo nel 35 % delle comunità capi, sporadicamente nel rimanente 55% circa. Rispetto ai capi che hanno partecipato al CFT, CFM o CFA, il progetto del capo: Per l 80% dei capi partecipanti ad un CFT, CFM, CFA la propria comunità utilizza il progetto del capo e risulta utile per la definizione del proprio progetto di servizio. CFT, CFM e CFA contribuiscono alla scoperta ed all acquisizione delle capacità di orientamento e progettualità personali del capo Praticamente il 100% dei capi che hanno frequentato il CFM o CFA è concorde con questa affermazione. Pag 4 di 47

5 5) Utilizzo occasioni formative extra iter per capi brevettati Utilizzo percentuale di occasioni formative sfruttate ABBASTANZA / MOLTO dai capi brevettati negli ultimi anni di servizio (almeno uno dopo il brevetto). Organizzate dallo staff circa 65% Organizzate dalla comunità capi circa 80% Organizzate dalla Zona circa 80% Organizzate dalla Regione circa 65% Esterne individuate autonomamente circa 50% Esterne suggerite da contesti associativi circa 30% Interessante notare come la maggior parte delle occasioni formative è ricercata e trovata all interno dell Associazione nel primi livelli della struttura (comunità capi e Zona). Pag 5 di 47

6 Sintesi Risposte Questionari 2015 Verifica Percorsi Formativi - Sinottico_Zonali_cGruppo_Brev "Aspetto Domande e risposte chiuse (dei relativi questionari) Riepilogo Zonali Riepilogo CGruppo Riepilogo Brevettati principale" (In generale ordinate nella sequenza dei questionari) 119 risposte 1392 risposte 364 risposte 3 Rispetto gli incontri specifici per tirocinanti organizzati dalla Zona, oltre il CFT: La Zona NON organizza incontri specifici per tirocinanti delle comunità capi della Zona 23 19% La Zona organizza fino a due eventi annuali per tirocinanti 80 67% La Zona organizza più di due eventi annuali per tirocinanti 16 13% 3 In questi anni, la partecipazione effettiva agli incontri specifici di Zona per tirocinanti oltre il CFT, risulta: BASSA: partecipa meno della metà dei tirocinanti presenti nelle comunità capi della Zona 11 9% % MEDIA: partecipa circa la metà circa la metà dei tirocinanti presenti nelle comunità capi della Zona 33 28% % ALTA: partecipa più della metà dei tirocinanti presenti nelle comunità capi della Zona 54 45% % La Zona NON organizza incontri specifici per tirocinanti 21 18% % 3 Rispetto alla definizione del percorso di formazione tirocinanti in questi anni, il Consiglio di Zona (ovvero i capi Gruppo) è: Coinvolto sia nella fase di progettazione che attuazione 23 19% % Coinvolto solo nella fase di progettazione 28 24% % Coinvolto solo nella fase di attuazione 16 13% 116 8% Non coinvolto perché progetta e gestisce il comitato di Zona 52 44% % 3 In questi anni, il posizionamento del CFT all interno del tirocinio risulta più utile posto: nel momento iniziale dell intero percorso di tirocinio 61 51% % nel momento centrale dell intero percorso di tirocinio 53 45% % nel momento finale dell intero percorso di tirocinio 5 4% 66 5% Pagina 6 di 47

7 Sintesi Risposte Questionari 2015 Verifica Percorsi Formativi - Sinottico_Zonali_cGruppo_Brev "Aspetto Domande e risposte chiuse (dei relativi questionari) Riepilogo Zonali Riepilogo CGruppo Riepilogo Brevettati principale" (In generale ordinate nella sequenza dei questionari) 119 risposte 1392 risposte 364 risposte 3 In questi anni si percepisce una più entusiasta e consapevole voglia di partecipare al CFM dopo aver partecipato al CFT? (nel breve termine - subito dopo il CFT) per niente 5 4% 102 7% poco 25 21% % abbastanza 42 35% % molto 47 39% % 3 In questi anni si percepisce una più entusiasta e consapevole voglia di partecipare al CFM dopo aver partecipato al CFT? (nel medio termine - nei mesi successivi) per niente 4 3% 75 5% poco 29 24% % abbastanza 77 65% % molto 9 8% % 2 In questi anni, dopo che i capi hanno partecipato al CFT, si rileva una maggior consapevolezza delle proprie scelte? per niente 25 2% poco % abbastanza % molto % 2 In questi anni, dopo che i capi hanno partecipato al CFM: [Zona] nelle proposta offerta negli incontri delle Branche di Zona si rileva una maggior competenza ed una partecipazione più consapevole)? [capi Gruppo] si rileva una maggior qualità circa le competenze metodologiche e la capacità di riflessione pedagogica ed educativa? per niente 1 1% 9 1% poco 6 5% 125 9% abbastanza 90 76% % molto 22 18% % Pagina 7 di 47

8 Sintesi Risposte Questionari 2015 Verifica Percorsi Formativi - Sinottico_Zonali_cGruppo_Brev "Aspetto Domande e risposte chiuse (dei relativi questionari) Riepilogo Zonali Riepilogo CGruppo Riepilogo Brevettati principale" (In generale ordinate nella sequenza dei questionari) 119 risposte 1392 risposte 364 risposte 2 La partecipazione al CFA è un momento di verifica e ripensamento del proprio agire educativo. In questi anni, dopo che i capi vi hanno partecipato si rileva una maggiore maturità personale e consapevolezza del vivere l associazione? per niente 13 1% poco % abbastanza % molto % 1 Il percorso istituzionale di Formazione Capi (CFT, CFM, CFA), per modalità e contenuti, rispetto la situazione dei capi presenti in Zona in questi anni, ritengo che sia: Adeguato nei contenuti e nelle modalità 43 36% % % Adeguato nei contenuti ma non adeguato nelle modalità (durata degli eventi, calendari) 67 56% % % Adeguato nelle modalità ma non nei contenuti 5 4% 63 5% 25 7% Non adeguato nei contenuti e nelle modalità 4 3% 50 4% 3 1% 1 Il complesso degli eventi di Formazione Capi (CFT, CFM, CFA), rispetto la capacità di orientamento alle scelte, ai valori e alla consapevolezza della progettualità personale del capo, in questi anni ritengo che: Contribuiscano positivamente % Non contribuiscano (o solo in minima parte) perché questi aspetti si sviluppano invece nella vita di staff e comunità capi % 4 In questi anni, il Progetto del capo, come strumento per l orientamento e la progettualità della formazione personale, nella tua comunità capi: viene utilizzato e verificato con continuità % viene utilizzato e verificato sporadicamente % non si utilizza il Progetto del Capo ma si preferiscono altre modalità, utilizzate e verificate con continuità 45 3% non si utilizza il Progetto del Capo ma si preferiscono altre modalità, anche se le si utilizzano sporadicamente 58 4% Pagina 8 di 47

9 Sintesi Risposte Questionari 2015 Verifica Percorsi Formativi - Sinottico_Zonali_cGruppo_Brev "Aspetto Domande e risposte chiuse (dei relativi questionari) Riepilogo Zonali Riepilogo CGruppo Riepilogo Brevettati principale" (In generale ordinate nella sequenza dei questionari) 119 risposte 1392 risposte 364 risposte 1 Dopo il conseguimento del brevetto (nomina a capo) penso che: La formazione è un percorso costituito sia da eventi istituzionali, sia dal mio cammino personale, all interno dello staff, nel servizio in unità e in comunità capi % La formazione è costituita solo da eventi istituzionali 2 1% 5 Negli ultimi due anni di servizio ho sfruttato occasioni formative offerte da: lo staff per niente 38 10% poco 88 24% abbastanza % molto % 5 Negli ultimi due anni di servizio ho sfruttato occasioni formative offerte da: la comunità capi per niente 17 5% poco 61 17% abbastanza % molto % 5 Negli ultimi due anni di servizio ho sfruttato occasioni formative offerte da: la Zona Agesci per niente 13 4% poco 66 18% abbastanza % molto % 5 Negli ultimi due anni di servizio ho sfruttato occasioni formative offerte da: la Regione Agesci per niente 35 10% poco 98 27% abbastanza % molto 79 22% Pagina 9 di 47

10 Sintesi Risposte Questionari 2015 Verifica Percorsi Formativi - Sinottico_Zonali_cGruppo_Brev "Aspetto Domande e risposte chiuse (dei relativi questionari) Riepilogo Zonali Riepilogo CGruppo Riepilogo Brevettati principale" (In generale ordinate nella sequenza dei questionari) 119 risposte 1392 risposte 364 risposte 5 Negli ultimi due anni di servizio ho sfruttato occasioni formative offerte da: esterne individuate autonomamente per niente 71 20% poco % abbastanza % molto 56 15% 5 Negli ultimi due anni di servizio ho sfruttato occasioni formative offerte da: esterne suggerite da contesti associativi per niente % poco % abbastanza 85 23% molto 28 8% Pagina 10 di 47

11 Sintesi Risposte Questionari 2015 Verifica Percorsi Formativi - Sinottico_CFA_CFM_CFT "Aspetto Domande e risposte chiuse (dei relativi questionari) Riepilogo CFA Riepilogo CFM Riepilogo CFT principale" (In generale ordinate nella sequenza dei questionari) 713 risposte 597 risposte 797 risposte Rispetto l'anno di ingresso in comunità capi, ho partecipato al (CFA - CFM - CFT) [NOTA: il periodo temporale dal questionario è solamente indicativo. Il riferimento sono le analisi dei dati censimenti] CFT Nei primi 5 mesi % Entro il primo anno % Dal secondo anno in poi % CFM Entro il primo anno % Nel secondo anno % Dal terzo anno in poi % CFA Entro il secondo anno 85 12% Nel terzo anno % Dal quarto anno in poi % 3 Il tirocinio in comunità capi ti è stato presentato come: La sola partecipazione al CFT % Uno o più incontri con i capi Gruppo e/o un tutor e poi la partecipazione al CFT % Alcuni incontri con i capi Gruppo e/o un tutor, la partecipazione al CFT ed alcuni incontri di Zona % 3 Rispetto al percorso per tirocinanti, oltre al CFT la mia Zona: Organizza un percorso per tirocinanti, io ho partecipato ed è stato utile % Organizza il percorso ma io NON ho partecipato % Organizza un percorso per tirocinanti, io ho partecipato e non è stato utile 44 6% NON organizza un percorso per tirocinanti % Pagina 11 di 47

12 Sintesi Risposte Questionari 2015 Verifica Percorsi Formativi - Sinottico_CFA_CFM_CFT "Aspetto Domande e risposte chiuse (dei relativi questionari) Riepilogo CFA Riepilogo CFM Riepilogo CFT principale" (In generale ordinate nella sequenza dei questionari) 713 risposte 597 risposte 797 risposte 4 Rispetto al Progetto del Capo: La mia comunità capi lo utilizza e lo trovo utile per la definizione del mio progetto di servizio % % % La mia comunità capi lo utilizza e NON lo trovo utile per la definizione del mio progetto di servizio 27 4% 27 5% 44 6% La mia comunità capi NON lo utilizza e si preferiscono altre modalità, che trovo utili per la definizione del mio progetto di servizio 42 6% 42 7% 56 7% La mia comunità capi NON lo utilizza e si preferiscono altre modalità, che NON trovo utili per la definizione del mio progetto di servizio 59 8% 38 6% 56 7% 1 Dopo la partecipazione al CFA - CFM - CFT penso che: La formazione è un percorso costituito sia da eventi istituzionali, sia dal mio cammino personale, all interno dello staff, nel servizio in unità ed in comunità capi % % La formazione è costituita solo da eventi istituzionali 9 1% 2 0% 2 L esperienza del CFA - CFM - CFT ha contribuito a rendere la mia visione metodologica e pedagogica più ampia ed è stata utile a verificare la mia adesione all Associazione? per niente 10 1% 1 0% poco 53 7% 15 3% abbastanza % % molto % % 2 Dopo la partecipazione al CFA - CFM ho percezione che la mia azione educativa è parte di uno sforzo condiviso da molti (Associazione) per rendere più giusto questo mondo ed annunciare il Vangelo: per niente 7 1% 3 1% poco 51 7% 38 6% abbastanza % % molto % % Pagina 12 di 47

13 Sintesi Risposte Questionari 2015 Verifica Percorsi Formativi - Sinottico_CFA_CFM_CFT "Aspetto Domande e risposte chiuse (dei relativi questionari) Riepilogo CFA Riepilogo CFM Riepilogo CFT principale" (In generale ordinate nella sequenza dei questionari) 713 risposte 597 risposte 797 risposte 4 Penso che CFT, CFM e CFA: contribuiscono alla scoperta ed all acquisizione delle capacità di orientamento e progettualità personali del capo % % NON contribuiscono alla scoperta ed all acquisizione delle capacità di orientamento e progettualità personali del capo 8 1% 12 2% 2 Penso che il CFA - CFM - CFT sia stato : un esperienza, in generale di crescita personale per niente 14 2% 3 1% 18 2% poco 84 12% 27 5% % abbastanza % % % molto % % % 2 Penso che il CFA - CFM - CFT sia stato : un momento di verifica rispetto al mio attuale percorso di formazione per niente 12 2% 3 1% 24 3% poco % 59 10% % abbastanza % % % molto % % % 2 Penso che il CFA - CFM - CFT sia stato : un occasione di approfondimento e/o di verifica delle mie scelte rispetto al Patto Associativo per niente 21 3% 23 4% 32 4% poco % % % abbastanza % % % molto % % % Pagina 13 di 47

14 Parte 2 Aree UTILITA ed IMPATTO Rispetto le mozioni 41/2008 e 20/2012 che prevedevano 3 ambiti di verifica del percorso formativo: l EFFICACIA rapporto tra obiettivi dell azione formativa e risultati conseguiti o benefici prodotti l UTILITÀ risultati e benefici prodotti in rapporto alla problematica organizzativa che si intendeva affrontare l IMPATTO benefici prodotti nel sistema dell organizzazione Le analisi delle serie storiche censimenti contribuiscono agli ambiti di verifica dell UTILITA ed IMPATTO, i cui aspetti principali indicati nelle mozioni in oggetto erano: In riferimento all area dell UTILITÀ: 1. Una maggiore tenuta nel tempo dei capi giovani. 2. La riduzione complessiva del turn-over dei capi. 3. La riduzione dei tempi della formazione (anni per ottenere la nomina a capo). 4. Analisi tempi occorrenti per il completamento del percorso formativo sino al conseguimento della nomina a capo per il periodo (in particolare dalla mozione 20/2012). In riferimento all area dell IMPATTO: 5. L aumento dei partecipanti agli eventi formativi. 6. L incremento degli educatori formati (e) 7. La continuità del servizio educativo e non. 8. L aumento delle unità censite. NOTA: Interessante evidenziare che gli aspetti principali definiscono il tipo di indicatore da analizzare (pur se descritto in linguaggio corrente ) ed anche il risultato atteso (desiderata). Operativamente nella mozione 41/2008 si accennava all implementazione di un sistema di raccolta dati dedicato a questa verifica. Sistema di raccolta dati che non è mai stato realizzato. Per le analisi si è fatto ricorso a quanto disponibile più vicino alle esigenze, le serie storiche dei dati delle procedure delle autorizzazioni e censimenti; anni e anno Nelle pagine seguenti sono riportati i dettagli del lavoro di analisi, così articolati in paragrafi: 1. DESCRIZIONE SINTETICA (tabellata) dei RISULTATI delle analisi effettuate per ogni aspetto delle aree UTILITA ed IMPATTO, in termini di conferma o meno del risultato atteso : chi è interessato solo ai risultati può fermarsi a questo paragrafo. 2. DESCRIZIONE SINTETICA (tabellata) degli INDICATORI individuati che si sono ipotizzati correlati ad ogni aspetto delle aree UTILITA ed IMPATTO. 3. DETTAGLI NUMERICI DEI RISULTATI di ogni singolo INDICATORE (non tutti gli indicatori sono stati interamente sviluppati allo stesso livello di approfondimento). 4. APPROFONDIMENTI TECNICI come aiuto alla comprensione di dettagli specifici. AVVERTENZE per quanto riguarda i RISULTATI: Variazioni degli indicatori di pochi punti percentuali in + o in tra i diversi anni, senza una netta tendenza (Trend) in aumento o diminuzione costanti, sono interpretati come sostanziale ASSENZA di cambiamento dell indicatore negli anni. Ove possibile sono stati indicati alcuni elementi di interesse per eventuali approfondimenti e/o prime ipotesi di chiavi di lettura del relativo indicatore. Sempre per quanto possibile si è cercato di esprimere tali valutazioni con criteri di praticità, oggettività, legame con l esperienza associativa e buon senso. Pag 14 di 47

15 1) DESCRIZIONE SINTETICA (tabellata) dei RISULTATI: UTILITA ed IMPATTO AREA Aspetti delle verifica secondo mozione e Risultato analisi indicatori Eventuali Note UTILITA 1. Una maggiore tenuta nel tempo dei capi giovani. Dall analisi del trend indicatore NON SI NOTANO variazioni significative della tenuta capi giovani negli anni (che non siano legati alla differente numerosità ingressi in comunità capi annuali). In particolare però la quota parte di capi entrati come soci adulti nelle comunità capi direttamente da partenza dalla Branca RS ha una tenuta nel tempo maggiore rispetto i soci entrati dall esterno. Per loro caratterizzazione, le entrate in comunità capi da partenze dirette dalla Branca RS interessa la fascia di età anni, cioè capi giovani. In generale si può quindi affermare che i capi giovani entrati direttamente dalle partenze di Branca RS hanno una tenuta nel tempo maggiore. UTILITA 2. La riduzione complessiva del turn-over dei capi. Dall analisi del trend indicatori del turnover NON SI NOTANO riduzioni significative UTILITA 3. La riduzione dei tempi della formazione (anni per ottenere la nomina a capo). Dall analisi del trend indicatori del turnover NON SI NOTANO riduzioni significative dei tempi della formazione. 4. Analisi tempi occorrenti per il completamento del percorso formativo sino al conseguimento della nomina a capo per il periodo (moz ). Il tempo occorrente per il completamento del percorso formativo sino al conseguimento della nomina a capo (inteso come mediana e quartile della distribuzione, vedi approfondimenti) NON CAMBIA significativamente. Pag 15 di 47

16 AREA Aspetti delle verifica secondo mozione e Risultato analisi indicatori Eventuali Note IMPATTO 5. L aumento dei partecipanti agli eventi formativi. Dall analisi del trend indicatori NON SI NOTA aumento dei partecipanti agli eventi formativi (anzi è in sensibile diminuzione). IMPATTO 6. L incremento degli educatori formati (e). 7. La continuità del servizio educativo e non. Dall analisi del trend indicatori SI NOTA: un lieve (pochi punti percentuali), ma significativo e generale, aumento % degli educatori formati, in particolare nel ruolo dei capi unità ; un lieve, ma individuabile, aumento della permanenza media (o anzianità di comunità capi )dei capi in comunità capi. Comunque la correlazione della permanenza media con la continuità del servizio educativo non è al momento elaborabile; Un significativo aumento delle unità autorizzate (capi unità) con senza diarchia (SD) con un corrispondente calo della numerosità dei capi unità ed aumento degli aiuti capi; In parallelo la numerosità delle unità in cui la mancanza di diarchia è calcolata a livello di staff (capi + aiuti) rimane costante. Una spiegazione plausibile può essere l utilizzo dell autorizzazione unità senza diarchia- SD come espediente per sopperire alle difficoltà di autorizzazione unità generate dai vincoli del regolamento autorizzazioni. IMPATTO 8. L aumento delle unità censite. Dall analisi del trend indicatori NON SI NOTA un aumento delle unità censite. Pag 16 di 47

17 2) DESCRIZIONE SINTETICA (tabellata) degli INDICATORI definiti ed elaborati AVVERTENZA: rispetto la formulazione iniziale degli indicatori (giugno 2015) ed inserita nei Documenti preparatori per il consiglio generale 2016 ; le successive modellizzazioni / elaborazioni / analisi su dati hanno evidenziato la difficoltà di calcolo o la non significatività di un certo numero di indicatori proposti inizialmente. Si è provveduto perciò a modificare / integrare alcuni indicatori per renderli maggiormente significativi senza snaturare il fenomeno che vanno a misurare. Di seguito l elenco puntuale degli indicatori definitivi, a dicembre 2015, e le motivazioni del cambiamento. AREA Aspetti delle verifica secondo mozione e Indicatori verifica finale del 2015 definiti a giugno 2015 Indicatori verifica finale del 2015 elaborati a dicembre 2015 Note UTILITA 1. Una maggiore tenuta nel tempo dei capi giovani. A. Trend annuale % di capi età <= 24 anni ricensiti nell anno entrati "n" anni prima (n= tre anni). B. Trend annuale % di capi età <= 24 anni ricensiti nell anno entrati "n" anni prima (n= tre anni), rispetto il totale stessa fascia di età entrati n anni prima. A. Trend annuale % soci entrati da Partenze RS n anni prima (n=6 anni). B. Trend annuale % soci entrati dall esterno n anni prima (n=6 anni).. Dopo aver elaborato e definito il modello del turnover ed aver esaminato la composizione in fascie di età corrispondenti ai due flussi di nuovi entrati in comunità capi nell anno, si sono formulati diversamente gli indicatori per l analisi della tenuta dei capi giovani in naiera sia coerente con il modello di turnover proposto. C. Percentuale capi in uscita ogni anno (censiti fino all anno precedente) divisi in fasce di permanenza media ( anzianità ) rispetto l ingresso in comunità capi. C. Percentuale capi in uscita ogni anno (censiti fino all anno precedente) divisi in fasce di permanenza media ( anzianità ) rispetto l ingresso in comunità capi. [NON ELABORATO ]. La soglia di età <=24 anni proposta inizialmente per i capi giovani coincide con la fascia di età degli ingressi diretti da Partenze R/S. UTILITA 2. La riduzione complessiva del turn-over dei capi. A. Calcolo del turnover annuale globale dei capi. B. Calcolo del turnover stratificato per anni di anzianità in comunità capi. C. Calcolo del turnover stratificato per Formazione capi. A. Calcolo del turnover annuale globale dei capi. B. Calcolo del turnover annuale dei capi nelle comunità capi senza considerare gli Assistenti ecclesiastici né i soci censiti nei livelli di Zona e Regione. C. Calcolo del turnover stratificato per Formazione capi [NON ELABORATO]. Il modello del turnover adottato con il flusso dei rientri in comunità capi rende non significativi i calcoli dei 2.B e 2.C iniziali perché non si è in grado di determinare i capi che rimangono continuativamente in comunità capi rispetto le uscite-rientri. La nuova formulazione del 2.B è una restrizione del 2.A,più vicina al concetto di soci adulti / capi a contatto educativo con i ragazzi UTILITA 3. La riduzione dei tempi della formazione (anni per ottenere la nomina a capo). 4. Analisi tempi occorrenti per il completamento del percorso formativo sino al conseguimento della nomina a capo per il periodo (moz ). A. Trend annuale del tempo medio in anni (mediana della distribuzione) trascorso tra entrata in comunità capi (prima entrata in comunità capi) e conseguimento della nomina a capo. B. Elaborare stesso indicatore (3.A) anche per CFA. C. Trend numerosità partecipanti agli eventi formativi per fascia di età anagrafica (fino a 22, 23, 24, 25, 26, 28, 30 anni). A. Trend annuale del tempo medio in anni (mediana della distribuzione) trascorso tra entrata in comunità capi (prima entrata in comunità capi) e conseguimento della nomina a capo. B. Elaborare stesso indicatore (3.A) anche per CFA. C. Trend numerosità partecipanti agli eventi formativi per fascia di età anagrafica (fino a 22, 23, 24, 25, 26, 28, 30 anni) [NON ELABORATO]. Ad una più approfondita analisi. l indicatore 3.C nella formulazione iniziale non ha elementi di correlazione diretta con l analisi dei tempi per la formazione per cui non è stato elaborato. Pag 17 di 47

18 AREA Aspetti delle verifica secondo mozione e Indicatori verifica finale del 2015 definiti a giugno 2015 Indicatori verifica finale del 2015 elaborati a dicembre 2015 Note IMPATTO 5. L aumento dei partecipanti agli eventi formativi. A. Trend numero partecipanti annuali ai diversi tipi evento dell Iter Formazione capi. A. Trend numero partecipanti annuali ai diversi tipi evento dell Iter Formazione capi. IMPATTO 6. L incremento degli educatori formati (e). 7. La continuità del servizio educativo e non. A. Trend annuale livello di formazione dei capi unità (anche suddiviso per branca). B. Trend annuale livello di formazione dei capi unità +aiuto capi (anche suddiviso per branca). C. Trend annuale livello di formazione di tutti i capi censiti in comunità capi. A. Trend annuale livello di formazione dei soci adulti dell Associazione. B. Trend annuale livello di formazione dei soci adulti in comunità capi senza gli Assistenti ecclesiastici (senza i soci dei livelli Zona e Regione). C. Trend annuale livello di formazione dei capi unità + aiuto capi / MDN (senza assistenti ecclesiastici in Gruppo, senza i soci con servizio in Gruppo e senza i soci dei livelli Zona e Regione. C1 Trend annuale del massimo livello di formazione per unità a livello dei soli capi unità e degli staff di unità suddiviso per Branca. L evidenza dei fenomeno dei capi con ruolo multiplo falsa la significatività del calcolo del livello di Formazione Capi suddiviso per branca. L analisi è stata fatta a livello globale sulle branche tenendo conto o meno dei soci non censiti direttamente in comunità capi ed ulteriormente rispetto i soci adulti (capi) a diiretto contatto educativo con i ragazzi. A livello di branche si sono effettuate analisi a livello delle unità andando a monitorare il massimo livello di Formazione capi riscontrato tra i capi unità e l intero staff. Come possibile semplificazione di un concetto di formazione media negli staff di unità che vada oltre il semplice calcolo aritmetico. D. Trend permanenza media ( anzianità ) in comunità capi. D. Trend permanenza media ( anzianità ) in comunità capi. E. Trend autorizzazioni in deroga (senza diarchia, etc.). E. Trend autorizzazioni in deroga (senza diarchia, etc) e capi con ruolo multiplo ( doppio servizio ). IMPATTO 8. L aumento delle unità censite A. Trend unità censite. B. Trend Gruppi censiti. C. Trend numerosità ragazzi. A. Trend unità censite. B. Trend Gruppi censiti. C. Trend numerosità ragazzi. Alle analisi presenti sul bilancio di missione si sono aggiunti dettagli rsipetto la numerosità unità negli anni. Pag 18 di 47

19 3) DETTAGLI NUMERICI DEI RISULTATI degli INDICATORI PREMESSA: Attenzioni rispetto la lettura delle analisi sulle serie storiche. Periodo temporale: In seguito, come da consuetudine AGESCI, l anno scout è definito dalla data fine anno sociale: ad esempio l anno scout 2015 inizia il 1 ottobre 2014 e termina il 30 settembre I dati disponibili fanno riferimento agli anni scout e Mancano i dati anno 2014 non disponibili alla data delle analisi. Perciò alcuni indicatori, dove risulta necessario confrontare i dati di due anni successivi - esempio il turnover dei capi, sono limitati all anno 2013 come riferimento più recente. Qualità dei dati: E noto che le serie storiche dei dati dei censimenti sono interessate da alcuni errori sistematici: Codici socio multipli (capi o RS rientrati in servizio nelle rispettive comunità capi sono stati ricensiti con nuovi codici) con perdita dei riferimenti univoci sull anno di ingresso in comunità capi (anno di primo ingresso) oppure della frequentazione degli eventi di formazione. La storicizzazione della data effettiva (giorno, mese, anno) degli eventi di formazione dell Iter risulta completa negli anni per le nomine a capo e la partecipazione ai CFA, per CFM e CFT è limitata al solo anno scout nel periodo (assenza di gestione informatizzata globale precedente al 2012). Registrazioni eventi di formazione doppi per un numero parziale di soci (causa sovrapposizione nel tempo tra gestione a mano ed informatizzata - Eventi e Buonacaccia ). Discontinuità nella registrazione dell anno di un evento dell iter frequentato (CFM e CFA) tra il 2007 ed il 2008: fino al 2007 l anno era l anno solare, dal 2008 è diventato l anno scout. In alcuni casi (CFM) questa discontinuità non è correggibile. Si sono perciò adottati adeguati metodi di pulizia dei dati per limitare l insorgenza di errori nel calcolo di alcuni indicatori. Ove non possibile si sono limitate le analisi solo su dati certi (ad esempio i tempi medi necessari per la frequentazione di un evento dell iter dall ingresso in comunità capi sono limitati ai CFA e alle nomine a capo, dove è disponibile la data puntuale di inizio evento). Pur avendo già individuato ed adottato questi meccanismi di correzione, sono presenti ancora alcuni errori sistematici residui sui dati. Ad esempio non sono stati rilevati i codici socio multipli per i quali alcuni dati significativi variano di poco (data di nascita differente di un giorno in più o in meno, luogo di nascita inserito con testo differente esempio Trieste e Trieste (TS) ) che non possono essere rilevati da algoritmi e richiederebbero la correzione a mano evidentemente dispendiosa e non facilmente realizzabile. Sono errori che comunque portano a differenze (nei valori assoluti) con ordine di grandezza attorno a frazioni di un punto percentuale, significativamente accettabili per gli scopi della verifica. Inoltre tali errori sono presenti in egual modalità su tutti i conteggi annuali, minimizzando l impatto sulle tendenze degli andamenti degli indicatori (trend) dove si vanno a confrontare i valori su diversi anni. Nei successivi dettagli di presentazione degli indicatori si è perciò preferito dar priorità ai valori percentuali degli indicatori stessi rispetto i singoli valori assoluti dei conteggi che li determinano. E che, tra l altro, esprimono più facilmente la rappresentazione del fenomeno misurato. Significatività dei risultati: Le analisi sono state effettuate su base nazionale, ed in tale scenario sono significative. Le stesse analisi su base regionale porterebbero a risultati che si discostano sensibilmente causa la diversa numerosità e trend annuali dei rispettivi fenomeni (dati) su base regionale. Ciò non è un errore. Pag 19 di 47

20 Analisi sulla compagine sociale: soci adulti e ragazzi. Area IMPATTO: indicatore l aumento delle unità censite 8.A) Trend unità censite, 8.B) Trend Gruppi censiti 8.C) Trend numerosità soci giovani ( ragazzi ) Dati rilevati dal Bilancio di missione Le analisi riportate annualmente sul bilancio sociale AGESCI evidenziano puntualmente i trend dei soci giovani ed adulti, dei Gruppi e delle unità: sostanzialmente dal 2012 ad oggi la numerosità dei soci è in aumento. Pag 20 di 47

21 Di seguito alcune analisi di maggior dettaglio nel periodo corrispondente all intervallo temporale di verifica dei percorsi formativi. Confronto numerosità soci giovani ed adulti con numerosità Gruppi ed unità: NOTA: lo sfondo delle caselle (gradiente tra due colori) indica la vicinanza del valore contenuto al massimo o al minimo nel periodo temporale analizzato (che possono non coincidere con gli estremi temporali del periodo). trend annuale min max max-min % totale soci ,6% soci adulti ,8% soci giovani ,0% trend annuale min max max-min % gruppi ,9% unità (LC, EG, RS) ,2% trend annuale min max max-min % media soci giovani per unità media soci giovani per gruppo 22,5 22,6 22,6 22,5 22,5 22,9 22,8 23,2 23,3 22,5 23,3 3,6% 73,3 74,2 73,6 73,2 73,0 73,9 74,0 74,3 75,3 73,0 75,3 3,2% trend annuale min max max-min % soci giovani per ogni socio adulto 4,49 4,49 4,42 4,40 4,39 4,49 4,45 4,45 4,50 4,39 4,50 2,5% Analisi dei risultati: L andamento totale dei soci (determinato dall andamento dei soci giovani) presenta un calo dal 2008 al 2011, minimo nel 2011, ed andamento in crescita a partire dal L andamento dei soci adulti presenta un minimo nel Il numero delle unità nel periodo risulta in calo con una % relativa maggiore rispetto quella dei Gruppi. Il calo è dovuto alla progressiva riduzione negli anni delle unità monosessuate a favore delle unità miste, in aumento (vedi analisi successive). Di conseguenza aumenta sensibilmente (oltre il 3% nell intero periodo) il numero medio di soci giovani per unità e Gruppo. Il rapporto tra soci giovani e soci adulti ( soci giovani per ogni soci adulto ) nel 2015 è al livello del 2007, con minimi negli anni tra il 2009 e il Pag 21 di 47

22 Analisi sulla numerosità unità rispetto i soci, per branca e globale: valori trend LC unità monosessuate unità miste unità totali LC soci LC totali media soci LC per unità EG unità monosessuate unità miste unità totali EG soci EG totali media soci EG per unità RS unità monosessuate unità miste unità totali RS soci RS totali media soci RS per unità tutti unità monosess unità miste unità totali tutti soci giovani totali media soci gv. per unità Analisi dei risultati: Le unità monosessuate delle Branche LC ed EG si riducono di circa il 20% dal 2007 al 2015, della Branca RS di circa l 80% dal 2007 al I valori assoluti delle unità monosessuate delle Branca EG sono superiori di molto rispetto LC ed RS, la loro riduzione non riesce ad essere compensata dal relativo aumento delle unità miste. Il trend globale della numerosità unità, in diminuzione, è determinato sostanzialmente dal trend unità EG (vedi evidenziati) Pag 22 di 47

23 Analisi sui soci adulti: numerosità % per ruolo: La suddivisione della numerosità dei soci adulti in funzione del ruolo nelle unità del Gruppo (capi unità, aiuti, assistenti ecclesiastici, altri ruoli in Gruppo) richiede alcune attenzioni nel calcolo ed alcune approssimazioni: E necessario separare i soci adulti censiti nel livelli di Zona, Regione, nazionale rispetto i soci adulti censiti nei Gruppi (le comunità capi ). Si adotta come criterio univoco di appartenenza il Gruppo di censimento. La principale difficoltà è identificare univocamente il ruolo nella comunità capi nei casi di socio con ruolo multiplo, magari diverso nelle unità (esempio: capo clan ed aiuto capo reparto). Nel caso di ruoli multipli, il criterio adottato non l unico possibile ma quello che sembra più di buon senso - è: Il ruolo di capo unità prevale su aiuto capo, maestro dei novizi ed assistente ecclesiastico (ci sono sparuti casi di assistenti ecclesiastici brevettati che sono anche capo unità, in questo caso sono conteggiati come capo unità ) il ruolo di assistente ecclesiastico prevale su quello di aiuto capo e maestro dei novizi. Inoltre i capi Gruppo sono assimilati ai capi unità (anche perché nella maggior parte dei casi il ruolo multiplo è prerogativa dei capi Gruppo - esempio capo Gruppo e capo clan), i maestri dei novizi assimilati agli aiuto capo. Con il generico servizio in Gruppo sono identificati indifferentemente i generici ruoli in Gruppo (come da Statuto art 6) come anche l assenza di assegnazione degli stessi prima del Analisi dei risultati: La costante diminuzione dei capi unità presenta una discontinuità evidente nell anno 2011, anno in cui c era, al contrario, un picco locale di massimo nel numero delle unità. Una analisi approfondita del fenomeno in seguito. Pag 23 di 47

24 Dal 2012 si nota una diminuzione di soci con generico ruolo di servizio in Gruppo. Spiegazione diretta è la modifica del Regolamento AGESCI dopo il Consiglio Generale 2011 (ed i relativi SW per le autorizzazioni ed i censimenti): Dopo decisione del Consiglio Generale 2011 (modifica articolo 6 ed 8 Statuto 2011), a partire dall anno scout 2012 è diventato obbligatorio assegnare un ruolo in fase di autorizzazione e censimento a tutti i soci adulti non esplicitamente inseriti con ruolo di capo o aiuto capo / maestro dei novizi nelle unità oppure assistente ecclesiastico (servizio di supporto al Gruppo, di supporto alla azione educativa, quadro o formatore censito in Gruppo). Inoltre il capo a disposizione diventa capo temporaneamente non in servizio ed è possibile censirlo solo nei livelli di Zona o Regione. Analizzando il trend delle percentuali di soci adulti indicati con il generico servizio in Gruppo si ritiene che le percentuali a partire dal 2012 siano quelle rappresentative della situazione reale nelle comunità capi, diversamente dagli anni precedenti. In precedenza, infatti, poteva succedere che ai soci adulti censiti in comunità capi mediante censimenti integrativi non venisse assegnato alcun ruolo anche se in pratica potevano svolgere il ruolo di aiuto capi in unità. Nell anno scout 2015 in particolare, il relativo aumento % dei soci adulti con generico servizio in Gruppo è da correlare con la puntuale diminuzione % del numero degli assistenti ecclesiastici. Effetto del vincolo a partire dall anno 2015 di censire come assistente ecclesiastico esclusivamente i presbiteri. Pag 24 di 47

25 Area UTILITA : indicatore La riduzione complessiva del turn-over dei capi 2.A) Calcolo del turnover annuale globale dei capi. 2.B) Calcolo del turnover annuale dei capi nelle comunità capi senza considerare gli assistenti ecclesiastici né i soci censiti nei livelli di Zona e Regione. SI possono proporre diverse definizioni (indicatori) per il Turnover associativo (annuale) dei soci adulti: 1. La sostituzione dei soci che lasciano l Associazione. 2. La sostituzione dei soci censiti in comunità capi, che lasciano l Associazione (quindi esclusi i livelli di Zona, Regione e nazionale e gli assistenti ecclesiastici). 3. La sostituzione dei soci censiti in comunità capi esclusi gli assistenti ecclesiastici, che lasciano l Associazione (quindi esclusi i livelli di Zona, Regione e nazionale e gli assistenti ecclesiastici). 4. La sostituzione dei capi unità (o capi + aiuti) che lasciano l Associazione. 5. La sostituzione dei capi unità (o capi + aiuti) che cambiano Branca. 6. Il tempo trascorso (in anni) in cui il numero di soci adulti entrati in comunità capi nell anno X si dimezza (definizione proposta nella Verifica Percorsi formativi intermedia del 2011). etc. etc. Facendo riferimento all impatto sui capi e sugli staff, ed alle modalità di calcolo, si ritiene interessante assumere come modello del Turnover globale in comunità capi le proposte numero 1 e 3, andando a misurare: La sostituzione globale dei soci adulti (indicatore 1). La sostituzione dei soci adulti in comunità capi esclusi gli assistenti ecclesiastici (indicatore 3) come modello che approssima i soci censiti in comunità capi in ruolo educativo diretto. Modello più significativo rispetto le comunità capi. (Visto il cambiamento delle modalità di assegnazione dei ruoli di servizio in Gruppo da quelli direttamente in unità nell anno 2012 ed il fatto che precedentemente non fossero esplicitamente inseriti negli archivi dei censimenti, risulta impossibile identificare univocamente i capi in servizio educativo diretto negli anni fino al 2012: la numerosità rilevata degli aiuto capi risulterebbe in difetto portando errori sistematici nelle comparazioni dell indicatore di turnover numero 4). Modello per la determinazione del turnover annuale: Di seguito la rappresentazione dei flussi annuali in entrata ed in uscita dei soci adulti nelle comunità capi, per i soci In entrata è evidenziata la differenziazione tra nuovi entrati ed i ricensiti in comunità capi. E significativo il flusso di capi ricensiti usciti (dalla comunità capi) in anni precedenti rispetto i nuovi entrati in comunità capi da RS o dall esterno per la prima volta. I capi ricensiti usciti in anni precedenti pur essendo nuovi entrati nell anno e conteggiati come tali sono importanti perché riportano in comunità capi esperienza e formazione precedentemente maturate. Le analisi numeriche successive sono limitate al periodo , mancando i dati di dettaglio anno Pag 25 di 47

26 2.A) Turnover tipo 1, relativo ai soci adulti in Associazione (Globale): 2.B) Turnover tipo 3, soci adulti censiti in comunità capi, senza gli assistenti ecclesiastici di Gruppo, senza i soci censiti nei livelli regionale e zonale: Analisi dei risultati: Circa il 17 % di turnover annuale: mediamente 1 componente la comunità capi su 6 cambia ogni anno. Il trend si mantiene stazionario negli anni, con variazioni dell ordine di grandezza di frazioni di punto percentuale. Non si individuano variazioni apprezzabili dopo il nuovo percorso formativo CG Pag 26 di 47

27 Analisi di dettaglio sulle entrate annuali dei soci adulti Secondo il modello dei flussi di turnover proposto viene analizzato l andamento numerico dei soci adulti entrati nell anno suddividendo i tre flussi di ingresso: Le entrate dirette di soci adulti dalla Branca RS (partenze) anno precedente. Le entrate dall esterno comprendenti anche soci che nel passato (almeno due anni prima) hanno avuto precedente esperienza scout nella Branca RS dell AGESCI. I rientri di soci adulti usciti dalle comunità capi negli anni precedenti (almeno da due anni) L elaborazione è effettuata nelle due situazioni: Globale tutta l Associazione (cioè soci adulti censiti in tutti i livelli associativi indipendentemente dal ruolo) solo soci adulti censiti nelle comunità capi senza assistenti ecclesiastici di Gruppo (senza i censiti nei livelli di Zona e Regione). Globale tutta l'associazione soci adulti entrati in AGESCI nell'anno totali soci adulti nuovi da partenze RS anno prec ,1% 33,8% 34,5% 35,6% 36,0% 35,1% soci adulti nuovi da esterno (anche con precedente esperienza scout) ,1% 41,4% 42,5% 43,1% 40,2% 41,8% rientri da soci adulti usciti dall'associazione anni precedenti (almeno da due anni) ,8% 24,9% 23,0% 21,3% 23,8% 23,1% Solo soci censiti in comunità capi - senza assistenti ecclesiastici soci adulti entrati in comunità capi nell'anno - senza ssistenti ecclesiastici - totali soci adulti nuovi in comunità capi da partenze RS anno precedente ,9% 37,1% 37,7% 38,4% 39,1% 38,8% soci adulti nuovi da esterno (anche con precedente esperienza scout) ,5% 39,9% 41,0% 41,5% 38,8% 40,2% rientri da soci adulti usciti dalla comunità capi anni precedenti (almeno da due anni) ,6% 23,0% 21,3% 20,2% 22,1% 21,0% E interessante osservare che gli indicatori sostanzialmente non cambiano negli anni salvo per qualche punto percentuale, in generale: Poco meno del 40 % dei soci adulti nuovi entrati nell anno provengono da partenze Branca RS; Circa il 40% dell esterno dell associazione; Poco più del 20% rappresenta i rientri nelle comunità capi di soci adulti usciti dalle comunità capi stesse negli anni precedenti (almeno due anni prima). Pag 27 di 47

28 Analisi di dettaglio sulla distribuzione delle fasce di età dei soci adulti entrati nell anno: A livello di entrata globale e per ognuno dei 3 flussi di entrata dei soli soci adulti in comunità capi senza gli assistenti ecclesiastici (turnover tipo 3 più rappresentativo della situazione delle comunità capi), viene effettuato il confronto della distribuzione in fasce di età considerando gli estremi dell intervallo temporale in oggetto: nel 2008 e nel 2013: Le distribuzioni annuali sostanzialmente non cambiano nell arco di un periodo temporale di 6 anni, si individua: Un picco nella fascia di età anni per le entrate da partenze RS anno precedente. Un picco nella fascia di età anni ed un secondo nella fascia anni con distribuzione significativa fino a per gli ingressi dall esterno. Un picco relativo nella fascia di età anni con distribuzione significativa fino a anni per i rientri Nella distribuzione globale un picco nella fascia di età anni ed un secondo nella fascia anni con distribuzione significativa fino a anni. Pag 28 di 47

29 UTILITA : La riduzione dei tempi della formazione (anni per ottenere la nomina a capo): Analisi tempi occorrenti per il completamento del percorso formativo sino al conseguimento della nomina a capo per il periodo (moz ). 3/4.A) Trend annuale del tempo medio in anni (mediana della distribuzione) trascorso tra entrata in comunità capi (prima entrata in comunità capi) e conseguimento della nomina a capo. 3/4.B) Elaborare lo stesso indicatore (3/4.A) anche per CFA. Nelle successive tabelle, seguite dalla rappresentazione grafica, sono indicati per ogni anno i valori significativi caratterizzanti la distribuzione annuale del tempo necessario al conseguimento della nomina a capo o la partecipazione al CFA. Vista la particolare distribuzione statistica dei due fenomeni, il concetto di MEDIANA è quello che approssima nella maniera migliore il concetto di il tempo (medio) necessario per. Per significato di MEDIANA, primo e terzo quartile vedi paragrafo 4 approfondimenti tecnici. Sono prese in esame tutte le nomine a capo nell anno solare, ovvero la partecipazione ai CFA nell anno scout relativo (anno scout del CFA). Il tempo necessario è espresso in anni (con 1 decimale) e, per ogni nomina a capo o singola partecipazione al CFA, è calcolato come differenza tra: la data (anno /mese/giorno) di conseguimento della nomina a capo (o data inizio CFA). la data di entrata in comunità capi, posta convenzionalmente il 15 ottobre dell anno solare antecedente l anno scout di ingresso in comunità capi registrato negli archivi su ogni socio adulto (esempio: anno scout ingresso in comunità capi 2012, la data convenzionale corrispondente è 15 ottobre 2011). anno solare nomina a capo (per le nomine il riferimento è l'anno solare e non anno scout) valori espressi in anni, 1 decimale quartile 0 "tempo necessario" (minimo) 2,3 2,3 2,2 2,3 2,2 2,3 2,4 2,4 2,7 quartile 1 "tempo necessario" (quartile 25%) 4,5 4,4 4,6 4,7 4,5 4,7 4,9 4,7 4,9 quartile 2 "tempo necessario" (mediana) 5,9 5,7 5,9 5,9 5,9 6,0 5,9 5,9 6,1 quartile 3 "tempo necessario" (quartile 75%) 7,9 7,7 7,7 7,5 7,9 8,0 8,1 7,6 8,1 quartile 4 "tempo necessario" (massimo) 29,9 28,0 25,7 22,0 23,1 24,1 34,1 37,6 27,1 anno scout CFA (per i CFA il riferimento è l'anno scout e non anno solare) valori espressi in anni, 1 decimale quartile 0 "tempo necessario" (minimo) 1,4 1,5 1,4 1,4 1,5 1,4 1,4 1,4 1,4 quartile 1 "tempo necessario" (quartile 25%) 2,8 2,8 2,7 2,8 2,8 2,8 2,8 2,8 2,8 quartile 2 "tempo necessario" (mediana) 3,8 3,8 3,7 3,8 3,8 3,7 3,8 3,8 3,8 quartile 3 "tempo necessario" (quartile 75%) 5,0 5,0 5,1 5,2 5,1 4,8 5,4 5,0 5,4 quartile 4 "tempo necessario" (massimo) 27,9 27,0 26,0 21,8 28,9 29,6 36,4 25,9 28,4 Analisi dei risultati Il trend annuale della MEDIANA e del PRIMO E TERZO QUARTILE non presenta variazioni significative negli anni, posizionandosi a circa 6 anni per il conseguimento della nomina a capo e 3,8 anni per la frequentazione del CFA. La conclusione è che sostanzialmente l indicatore NON CAMBIA negli anni. Pag 29 di 47

30 Zoom grafico trend mediana e quartili (1 e 3) tempo necessario per la nomina a capo. Zoom grafico trend mediana e quartili (1 e 3) tempo necessario per la partecipazione al CFA. Pag 30 di 47

31 IMPATTO: L aumento dei partecipanti agli eventi formativi 5.A) Trend numero partecipanti annuali ai diversi tipi evento dell Iter Formazione capi Dati aggiornati anno scout Per le nomine a capo aggiornamento all anno solare 2015 (31/12/2015). Viene effettuato il conteggio delle registrazioni partecipazioni ai relativi eventi formativi. Analisi dei risultati. Analizzando l andamento della partecipazione la numerosità dei partecipanti risulta sostanzialmente costante negli anni (probabilmente in leggera diminuzione), e si assesta su questi valori medi: Poco oltre 3000 presenze annuali per CFT, circa 2200 per CFM, circa 1400 per CFA. La conclusione è che sostanzialmente l indicatore NON CAMBIA negli anni. Non aumenta, anzi è in lieve diminuzione per alcuni tipi Evento - CFA. Pag 31 di 47

32 IMPATTO: L incremento degli educatori formati e continuità del servizio educativo e non 6/7.A) Trend annuale livello di formazione dei soci adulti dell Associazione. 6/7.B) Trend annuale livello di formazione dei soci adulti in comunità capi senza gli assistenti ecclesiastici (senza i soci dei livelli Zona e Regione). 6/7.C) Trend annuale livello di formazione dei capi unità + aiuto capi / MDN (senza assistente ecclesiastico in Gruppo, senza i soci con servizio in Gruppo e senza i soci dei livelli Zona e Regione). 6/7.C1) Trend annuale del massimo livello di formazione per unità a livello dei soli capi unità e degli staff di unità suddiviso per Branca 6/7.D) Trend permanenza media ( anzianità ) in comunità capi 6/7.E)Trend autorizzazioni in deroga (senza diarchia, etc.) e soci con ruolo multiplo ( doppio servizio ). Gli indicatori sono calcolati su dati relativi alla FINE dei ogni anno scout, gli unici disponibili. Per la definizione di capi unità ed aiuto capi si fa riferimento al ruolo inserito nelle autorizzazioni annuali. Le percentuali dei diversi livelli di formazione riscontrati si riferiscono volta per volta alla diversa base di calcolo. Il livello di formazione di ogni singolo socio, rilevato a FINE anno scout, in generale può essere diverso (maggiore) rispetto il livello di formazione al momento della definizione del ruolo (l autorizzazione) posto all inizio dell anno scout. Le successive analisi mostrano quindi trend migliorativi rispetto la situazione reale di inizio anno scout ovvero termine autorizzazioni annuali (15 gennaio di ogni anno). Facendo però il confronto tra anni diversi questa condizione non impatta le considerazioni perché è interessante osservare la tendenza (trend) del valore degli indicatori piuttosto che il valore assoluto di ogni anno. Analisi dei risultati: Dall analisi del trend indicatori SI NOTA : Un lieve (pochi punti percentuali) ma significativo e generale aumento % degli educatori formati (nomina a capo o CFA), in particolare nel ruoli di servizio a diretto contatto con i soci giovani (capo unità, aiuto capo, maestro dei novizi). Un lieve ma individuabile aumento della permanenza media (o anzianità di comunità capi ) dei capi in comunità capi. Anche se la correlazione della permanenza media con la continuità del servizio educativo non è al momento elaborabile. Un significativo aumento delle unità autorizzate (capi unità) con senza diarchia (SD) con un corrispondente calo della numerosità dei capi unità ed aumento degli aiuti capi. In parallelo la numerosità delle unità in cui la mancanza di diarchia è calcolata a livello di staff (capi + aiuti) rimane costante. Una sensibile diminuzione delle unità autorizzate in deroga (capi unità) con almeno un capo unità senza CFM. Un trend in sensibile crescita dei soci adulti con ruolo multiplo (doppio servizio) in particolare i capi Gruppo. Di seguito i dettagli in forma grafica, con successivi approfondimenti di analisi. Pag 32 di 47

33 6/7.A) Trend annuale livello di formazione dei soci adulti dell Associazione: 6/7.B) Trend annuale livello di formazione dei soci adulti in comunità capi senza gli assistenti ecclesiastici in Gruppo e senza i soci dei livelli Zona e Regione: Pag 33 di 47

34 6/7.C) Trend annuale livello di formazione dei soci adulti in servizio nelle unità (capi unità + aiuto capi + maestri dei novizi), senza i soci con servizio in Gruppo, senza gli assistenti ecclesiastici in Gruppo e senza i soci dei livelli Zona e Regione: Pag 34 di 47

35 Approfondimenti: 6/7.C1 Trend annuale del MASSIMO LIVELLO DI FORMAZIONE negli staff di unità, relativo ai soli capi unità o agli staff completi (capi + aiuti/maestri dei novizi), suddiviso per branca. L analisi del livello di formazione dei soci adulti nella comunità capi dà una visione globale, mediata a livello associativo, della situazione delle comunità capi. E interessante andare a valutare il livello di formazione a livello delle unità per avere un quadro più indicativo della realtà nelle comunità capi e relative unità di branca. Ci sono alcune attenzioni da avere nel passaggio dai singoli capi agli staff di unità ruoli dei capi dovute ad alcune caratteristiche associative: La coesistenza di unità miste con unità monosessuate (in particolare Branca EG) rende difficile il confronto riguardo la diarchia, non richiesta per le unità monosessuate. La numerosità delle unità miste autorizzate in condizione di senza diarchia rende disuniforme il confronto a livello di capi unità per le unità miste. La realtà degli Incarichi multipli (esempio: capo Gruppo e capo clan, oppure capo Gruppo ed aiuto capo reparto) per una sensibile percentuale di soci adulti in servizio negli staff (circa il 10%) e che interessa circa il 50% dei capi Gruppo (vedi successivamente) rende complesso il confronto a livello di numerosità dei soci rispetto i ruoli tra le unità delle diverse branche. Per queste ragioni si sono scelti degli indicatori riassuntivi di riferimento della situazione del livello di formazione capi dei singoli staff di unità, che permettano un confronto agevole tra le diverse branche: Viene preso a riferimento il MASSIMO livello di formazione riscontrabile in ogni staff; calcolato separatamente sui ruoli dei soli capi unità e su tutti i componenti di ogni staff (capi unità, aiuto capi, maestri dei novizi). Il principale difetto di questa rappresentazione è la valutazione in senso ottimistico: anche se uno solo dei due capi unità di una unità mista è brevettato, si assume che per quella unità il riferimento per il livello della formazione sia la nomina a capo come nel caso di due capi unità entrambi brevettati. Nella pratica questo difetto si riduce pensando al ruolo dello staff come comunità di educatori per quella unità : l apporto dell azione educativa anche di un solo capo brevettato nello staff è senza dubbio garanzia di maggior qualità dell azione educativa di quello staff. Il doppio confronto tra i soli capi unità e tutti i componenti dello staff è inteso proprio a completamento di quest ottica, dove spesso capi brevettati (nomina a capo) di esperienza e che hanno avuto precedentemente il ruolo di capo unità - sono inseriti negli staff con il ruolo di aiuto capo per accompagnare la formazione nel ruolo dei nuovi capi unità (si ricorda che, per le analisi, in Branca RS i maestri dei novizi sono assimilati agli aiuto capo). Analisi dei risultati Nelle pagine seguenti gli indicatori suddivisi nelle tre branche, si nota immediatamente la netta differenza delle Branca RS rispetto la Branca EG/ ed LC: Risulta evidente come nelle comunità capi si privilegia la composizione di staff delle Branca RS con gli educatori più formati della comunità capi. E interessante notare anche, per le Branche LC ed EG, la percentuale di unità in cui il massimo livello di formazione è il CFM di branca risulta circa il 20 % delle unità su base nazionale (evidenziato nei grafici successivi), leggermente maggiore per la Branca EG. Ciò rende particolarmente attuale l attenzione che l Associazione ha e nell immediato futuro dovrà avere - rispetto la qualità della proposta dei campi di Formazione metodologica, che per una sensibile fetta delle unità, su base nazionale, di fatto abilitano alla conduzione dell unità stessa da parte di capi che stanno completando il loro cammino di formazione. Di seguito la rappresentazione grafica delle analisi. Pag 35 di 47

36 Branca LC Pag 36 di 47

37 Branca EG Pag 37 di 47

38 Branca RS Pag 38 di 47

39 6/7.D) Trend Permanenza Media in comunità capi (in anni scout): Riferimento per il calcolo della permanenza è l anno di (primo) ingresso in comunità capi rispetto l anno di elaborazione indicatore; NON si considerano le uscite/rientri dei singoli soci (per semplicità di calcolo). Sempre per semplicità di calcolo si utilizza il valor medio equivalente della distribuzione e non la mediana. Analisi dei risultati: Pur con indicatori semplificati (calcoli sui soli anni di riferimento, uso della media), si nota un trend in sensibile aumento rispetto la permanenza in comunità capi dei soci brevettati (nomina a capo). Possibili letture: Una effettiva maggior tenuta in comunità capi dei soci adulti formati. Possibile aumento dei rientri in comunità capi di soci che per qualche anno sono usciti dall Associazione, in questo caso il calcolo sull anno di primo ingresso in comunità capi non tiene conto del periodo tra le uscite ed i rispettivi rientri in Associazione (comunità capi). Pag 39 di 47

40 6/7.E) Trend autorizzazioni in deroga (senza diarchia, etc.) e soci con ruolo multiplo ( doppio servizio ): Deroghe unità senza diarchia : Oltre il conteggio delle unità con deroga senza diarchia desunte dalle autorizzazioni annuali, che fanno riferimento ai soli ruoli di capo unità, è stato elaborato il conteggio annuale delle unità in cui la condizione di senza diarchia è determinata all interno dei componenti degli staff di unità tra i soci adulti con almeno il CFM, indicatore denominato senza diarchia VERA. NOTA: Il calcolo relativo ai soci adulti in staff con almeno il CFM è effettuato su dati di formazione aggiornati a fine anno scout, quindi ottimistico rispetto i dati delle autorizzazioni che fanno riferimento ai primi mesi del rispettivo anno scout. Ciò nonostante la differenza del trend (stazionario per la senza diarchia VERA ) oltre che nei valori assoluti è evidente. Ed è una misura oggettiva di quanto l autorizzazione delle unità in senza Diarchia in aumento negli anni sia diretto indicatore delle difficoltà da parte dei soci adulti delle Comunità capi a completare l iter di formazione con i vincoli temporali attuali. Pag 40 di 47

41 Deroghe rispetto al formazione minima dei ruoli di capo unità / capo Gruppo : Come noto, si fa riferimento all articolo 13 del Regolamento per le unità e articolo 12 per i capi Gruppo (nella numerazione anno 2015 del Regolamento AGESCI), cui si rimanda per i dettagli. NOTA: non si considera la deroga articolo 13_e che fa riferimento a di ruolo Capo unità con CFA vecchio per più di due anni, quindi quasi alla conclusione cammino di formazione: con un ragionamento di buon senso rappresenta una criticità inferiore rispetto le aspettative di qualità della proposta educativa rispetto i Capi unità senza CFM. Pag 41 di 47

42 Trend annuale dei soci adulti con ruolo multiplo ( spesso identificato con doppio servizio ): Pag 42 di 47

43 Analisi Risultati trend deroghe: IMPATTO DEL VINCOLO PERCORSO FORMATIVO sulle AUTORIZZAZIONI Si ricordano i principali vincoli introdotti dal percorso formativo Consiglio Generale 2008: Anno scout 2009 introduzione nuovi percorsi formativi, obbligatorietà CFT per nuovi ingressi in comunità capi. Possibilità di essere autorizzati a condurre le unità come capi unità senza aver partecipato al CFM di branca limitatamente ad un solo scout. Da anno scout 2011 termine norma transitoria per l autorizzazione a condurre le unità con CFA antecedente il Da anno scout 2012 termine norma transitoria per l autorizzazione a condurre le unità con CFM antecedente il Da Anno scout 2009, validità del CFM per la conduzione delle unità: 3 anni. Validità del CFA per la conduzione delle unità: 2anni. Si cerca di quantificare se tali vincoli possano aver avuto un impatto sulle comunità capi / Staff di unità. 1) Capi ed aiuto capi unità con ruolo multiplo assegnato nell anno scout: capi e aiuto capo con ruolo multiplo (più di un servizio in unità ) capi Gruppo ruolo mutiplo (capo unità od aiuto capo anche in una o più unità) ,3% 8,4% 8,8% 9,1% 9,3% 9,3% 9,1% 9,4% 53,2% 54,0% 55,3% 57,5% 58,9% 59,6% 60,8% 61,1% Trend in aumento a partire dal 2009, aumento principale dal 2010 al Netto aumento dei capi Gruppo con Ruolo multiplo (anche capo unità o aiuto capo in unità di branca): aumento relativo di circa il 15% dal 2007 (% di aumento delle percentuali rispetto la globalità dei capi/aiuto/maestri dei novizi: da 53% a 61% aumento relativo del 15%). La percentuale di capi Gruppo con più di un ruolo (servizio) si attesta oltre il 60% 2) Unità miste Senza Diarchia, unità in deroga sul livello minimo di formazione dei capi unità totale unità "SD" su unità miste 5,8% 6,7% 14,7% 13,4% 17,3% 22,2% % unità in "deroga" su livello minimo fomazione capi unità (CFM) 15,6% 14,1% 13,7% 12,9% 12,7% 12,2% % totale unità "SD" + "deroga" 21,4% 20,8% 28,3% 26,3% 30,0% 34,4% Unità in senza diarchia in costante aumento dal 2009 con netta discontinuità (aumento)tra anno Possibile concausa del fenomeno la fine validità della norma transitoria per l autorizzazione a condurre le unità con CFA e CFM antecedenti l anno scout 2009 (validi sino all anno 2010 e 2011 rispettivamente). Unità in deroga con un capo unità senza il CFM in calo dal 2009 al 2013, poi costante fino al Globalmente l insieme delle unità in SD e deroga rappresentano circa il 30 % delle unità con una crescita dal 20 ad oltre il 30% negli anni. Una possibile interpretazione può essere quindi l utilizzo dell autorizzazione unità senza diarchia- SD come espediente per sopperire alle difficoltà di autorizzazione unità generate dai vincoli del regolamento autorizzazioni (nella comunità capi presenza di sufficienti capi unità con livello di formazione minimo richiesto nei tempi previsti). 3) Numerosità dei capi unità. numerosità % capi unità su tot. in comunità capi, senza assistenti ecclesiastici in Gruppo numerosità % capiunità su tot. in comunità capi. senza assistenti ecclesiastici né servizio in Gruppo ,5% 45,5% 45,7% 45,5% 43,3% 44,3% 43,6% 42,1% 55,1% 55,0% 54,9% 53,8% 51,5% 50,7% 48,7% 47,8% numerosità unità Risulta oggettiva e quantificata la difficoltà delle comunità capi evidenziata anche dal calo dei ruoli di capo unità a partire dal 2012 (ed aumento corrispondente degli aiuto capo) in controtendenza al trend della numerosità unità. Anche in questo caso una possibile concausa va ricercata nei vincoli del percorso formativo Consiglio generale Pag 43 di 47

44 APPENDICE INDICATORI dal documento di progettazione Verifica Percorsi Formativi: Ulteriore indicatore interessante è la distribuzione del livello di formazione dei capi al 7 anno in comunità capi cioè dopo 6 anni dall anno di entrata in comunità capi (6 anni infatti è la mediana del tempo occorrente per il conseguimento della nomina a capo). Questo indicatore trova corrispondenza nel documento del nuovo percorso formativo del 2008: L ATTUAZIONE E LE MODALITÀ DI VERIFICA Durata L attuazione dei nuovi Percorsi formativi avrà come momento di avvio il 1 ottobre 2008, per coloro che, entrando in comunità capi in quel momento, iniziano il proprio primo anno di servizio educativo e quindi di tirocinio. La durata complessiva della attuazione dei nuovi Percorsi formativi è prevista in sette anni, prevedendo una raccolta dati per tutto il periodo, cioè fino al 30 settembre Questo lungo periodo temporale è necessario per poter osservare un ciclo completo di percorsi formativi individuali: si presume quindi che allo scadere del settimo anno tutti i capi entrati in comunità capi nell ottobre 2008 [anno scout 2009 ] abbiano completato il proprio percorso formativo (oppure abbiano lasciato l associazione). Questo periodo si considera per altro utile per poter avere un riscontro di dati in modo numericamente significativo. L indicatore è calcolato su tre periodi temporali con inizio separato da un triennio uno dall altro: Soci adulti entrati in associazione nel 2003 e ricensiti nel 2009 (numeri entrate nel 2003 con possibili errori residui). Soci adulti entrati in associazione nel 2006 e ricensiti nel 2012 (numeri entrate nel 2006 con possibili errori residui). Soci adulti entrati in associazione nel 2009 e ricensiti nel Rifacendosi al modello del turnover, sono considerati come soci adulti in (prima) entrata in Associazione nell anno i soci provenienti dalla branca RS partenze - ed i nuovi entrati dall esterno. Vengono esclusi i soci adulti rientrati usciti negli anni precedenti dall Associazione. soci adulti in (prima) entrata in Associazione nel ** ** ricensiti nel (anno di riferimento) soci ricensiti anno rif. rispetto capi entrati in associazione 7 anni prima 35,5% 34% 35% Analisi dei risultati: di cui % capi ricensiti rispetto entrati 7 anni prima comina a capo 44,2% 44,0% 41% % capi ricensiti rispetto entrati 7 anni prima con CFA 20,0% 20,0% 21% % capi ricensiti rispetto entrati 7 anni prima con CFM 20,3% 22,0% 20% % capi ricensiti rispetto entrati 7 anni prima con CFT 6,8% 2,0% % capi ricensiti rispetto entrati 7 anni prima senza formazione 9,7% 12,0% 18% ** possibili errori residui su anno ingresso A parte variazioni di pochi punti percentuali (esempio aumento del 3-4% dei ricensiti dopo 7 anni con nomina) sostanzialmente gli indicatori non cambiano. L Associazione, dal punto di vista dell insieme dei soci adulti, sembra essere un sistema complesso ma robusto e stabile nel tempo, resiliente ai cambiamenti. Anche e soprattutto in termini positivi vista la mutata condizione sociale ed economica nell ultimo quinquennio. Ed il presupposto del 2008 allo scadere del ciclo completo (7 anni) tutti i capi [ ] abbiano completato il proprio percorso formativo (oppure abbiano lasciato l Associazione) NON si è verificato. Pag 44 di 47

45 Dettaglio per gli anni 2009 e 2015 tutti i soci adulti Dettaglio anni 2009 e 2015 soci adulti in comunità capi, senza AE in gruppo, senza censiti nei livelli Zona e Regione Analisi dei risultati: E interessante evidenziare che i nuovi soci adulti entrati da partenze della Branca RS (tipicamente capi giovani età 20-24) presentano: Una tenuta media nel tempo nettamente superiore ai soci entrati dall esterno (44% circa di ricensiti a 7 anni contro circa il 28%). Una tendenza a completare l iter di formazione in un tempo sensibilmente minore (% con nomina a capo maggiore). Pag 45 di 47

46 Area UTILITA : indicatore Una maggiore tenuta nel tempo dei capi giovani. 1.A/B) Trend annuale % soci entrati da Partenze RS e da esterno n=6 anni prima. Per verificare la validità della differenza di tenuta media nel tempo dei nuovi ingressi in comunità capi da partenze RS anno precedente, rispetto i soci adulti entrati dall esterno: Si è determinata, per ogni anno di entrata dal 2008 al 2011, la percentuale annuale di soci ricensiti negli anni successivi (fino al 6 anno). Con elaborazione limitata ai due soli flussi di soci adulti in ingresso nell anno (vedi modello del turnover): Nuovi dall esterno, Nuovi direttamente da partenze RS anno precedente. Escludendo gli assistenti ecclesiastici in Gruppo ed i censiti nel livelli di Zona e Regione come miglior approssimazione della realtà delle comunità capi. Analisi dei risultati: E interessante notare l andamento nel tempo delle percentuali di ricensiti negli anni successivi a quello di ingresso. In pratica non ci sono differenze tra i diversi anni di ingresso (le% cambiano solo per qualche punto percentuale): non si individuano variazioni apprezzabili dopo il nuovo percorso Formativo CG 2008 Netta differenza tra i due flussi di ingresso: o I nuovi entrati dall esterno si riducono a poco meno del 50% al 4 anno. o i nuovi ingressi da partenze RS (soci adulti giovani fascia di età anni) si riducono al 50% mediamente al 6 anno di permanenza in comunità capi. Tenuta nel tempo maggiore di circa due anni. Pag 46 di 47

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