LODE di Arezzo. Presidenza. Assemblea. Verbale dell Assemblea del 9 Aprile 2014 Dibattito concernente le linee di attuazione della LRT n.

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1 Verbale dell del 9 Aprile 2014 Dibattito concernente le linee di attuazione della LRT n. 5/2014 Presidenza Comuni presenti Loro Ciuffenna - Anghiari 1 Lucignano - Arezzo 2 Marciano della Chiana - Badia Tedalda - Montemignaio - Bibbiena 3 Monterchi - Bucine 4 Monte S. Savino 9 Capolona 5 Montevarchi - Caprese Michelangelo - Ortignano Raggiolo - Castel Focognano 6 Pergine Valdarno 10 Castelfranco di sopra - Pian di Scò - Castel S. Niccolò - Pieve S. Stefano - Castiglion Fibocchi - Poppi 11 Castiglion Fiorentino - Pratovecchio - Cavriglia - San Giovanni V.no 12 Chitignano - Sansepolcro 13 Chiusi della Verna - Sestino - Civitella della Chiana 7 Stia - Cortona 8 Subbiano - Foiano della Chiana - Talla - Laterina - Terranuova Bracciolini - Presidente: Assessore Marcello Caremani Segretario: Dr.ssa Gabriella Cecchi

2 Presidenza Alle ore 10,30, verificato il numero legale a norma di Regolamento, il Presidente Marcello Caremani apre la seduta illustrando i contenuti della LRT n. 5/2014 con particolare riferimento ai requisiti individuati dall art. 2 della stessa legge che al comma 1 lett. a), b), c), d) fissa le condizioni per la vendita degli alloggi di proprietà pubblica. Di seguito dà la parola al Presidente di Arezzo Casa spa per l illustrazione di dettaglio. Il Presidente del Soggetto gestore, Gilberto Dindalini, esordisce ricordando che la Regione nel corso del 2008 decise di sospendere le procedure di vendita degli alloggi e.r.p., a suo tempo iniziate in esecuzione della Legge 560/1993; a decorrere dal 2009 è intervenuto il blocco delle vendite. La nuova legge regionale, che rimette in moto il meccanismo dell alienazione del patrimonio abitativo, viene ad incrociarsi con un recentissimo decreto legge, che contiene il così detto piano casa Lupi. Resta da capire se e come le due normative possano essere tra loro compatibili, in Toscana più che altrove, considerato che in questo ambito regionale le abitazioni erp sono da tempo divenute proprietà dei Comuni. Da una prima lettura della Legge regionale sono emerse diffuse difficoltà soprattutto sotto il profilo organizzativo. Appare evidente che la Società di gestione deve essere molto operativa, mentre il LODE deve esprimersi in proposito al piano di vendita. Però, di fatto, le proposte sono fortemente vincolate sia dalla Legge regionale, sia dal decreto attuativo emesso a firma del dirigente regionale, al quale sono allegati moduli da compilare a cura di Arezzo Casa, i quali sostanzialmente definiscono le caratteristiche di ciò che può essere alienato. Dalla normativa regionale si desumono questi profili: 1. Il patrimonio alienabile è identificato agli artt. 2 e 3 della legge. E richiesto di verificare le fasce di priorità nelle quali si inseriscono gli alloggi che insistono su questo territorio. 2. Identificando le fasce prioritarie, sulla base delle nostre analisi e della casistica presente nell ambito provinciale, esistono soltanto due fattispecie da prendere in considerazione. Inoltre si è verificata una situazione particolare, relativa ad un alloggio nel Comune di Pieve Santo Stefano (presso il valico di via Maggio) che presenta le condizioni di essere inserito nella 4 fascia: la legge prevede che in tali casi si predisponga un regolamento, la qual cosa appare inutile, trattandosi, come detto, di un unica abitazione. 3. Per quanto riguarda le due fasce considerate, le unità abitative gestite da Arezzo Casa, sono: a. Alloggi inseriti in condomini misti con proprietà pubblica inferiore al 50%: dalle rilevazioni compiute risultano 321 gli alloggi rispondenti a questa categoria; b. Sono 553 gli alloggi inseriti in condomini misti, con proprietà pubblica uguale o superiore al 50%. E stato costruito un prospetto riassuntivo, da cui si desume, in applicazione della LRT n. 5/2014: - che gli edifici in condomini misti sono 140; - che non sussistono edifici di proprietà di un Comune collocati nel territorio di altro Comune; - che nella terza fascia, composta dai condomini misti, con maggioranza privata inferiore al 50%, si collocano 49 edifici. La normativa fa riferimento anche ad altri alloggi alienabili : ma nel nostro territorio non esistono altri alloggi alienabili che non siano quelli delle fasce sopra descritte. Per quanto attiene la vendita dell alloggio localizzato nel valico di Via Maggio a nostro parere sarebbe possibile sulla base del valore di stima, ovvero a valore intero. Su tali presupposti, riteniamo che sia sufficiente un atto di indirizzo del LODE, concernente il patrimonio

3 non residenziale. Arezzo Casa invierà i moduli, predisposti dalla stessa Regione, che costituiscono Presidenza la proposta di piano: il Piano delle alienazioni è unico, elaborato a livello regionale, avrà durata quinquennale e sarà attuato per lotti annuali. Comunque rimangono aspetti irrisolti: non è chiaro come possa funzionare, all atto pratico, un piano delle vendite di dimensione regionale, articolato per ambiti locali (provinciali). In proposito, finora, i Soggetti gestori non hanno ricevuto, in sede regionale, risposte conclusive ai quesiti posti nel corso delle specifiche riunioni. Si rileva anche un problema di ordine politico-amministrativo. La normativa regionale interviene sul patrimonio abitativo che è di proprietà comunale. Perciò il piano delle vendite riguarda direttamente i Comuni, ma la normativa prevede un piano singolo, redatto dalla Regione, riproponendo lo stesso modello operativo utilizzato in attuazione della Legge 560/1993, quando il patrimonio e.r.p. sostanzialmente apparteneva alla Regione ed era gestito attraverso le aziende regionali (ATER). Tale problematica è stata sollevata anche in sede di discussione della proposta di legge, ma evidentemente l ANCI non ha prestato particolare attenzione a questo aspetto che attiene l autonomia economica e patrimoniale dei Comuni. Arezzo Casa ha già predisposto la suddivisione del patrimonio e.r.p. per fasce, all interno delle quali si collocano i criteri di priorità per l alienazione; alla data odierna si presenta una prima proposta di suddivisione, soggetta a modifiche, anche sulla base del decreto dirigenziale pubblicato proprio stamani. Una situazione particolare riguarda invece il patrimonio non residenziale, che Arezzo Casa gestisce solo parzialmente, anche se tale patrimonio è comunque vincolato al regime e.r.p.. Si tratta di numeri esigui: circa 70 unità immobiliari che però hanno una loro funzione sociale ed economica. Tali immobili sono prevalentemente ubicati nel Comune capoluogo (sedi di scuole materne, di associazioni a scopo sociale e simili), oltre unità aventi vocazione commerciale, talvolta importante per la loro utilità sociale essendo inseriti in contesti urbani difficili. Inoltre una minima parte di patrimonio è costituita da accessori, quali soffitte e garage, rimasti esclusi per vari motivi da precedenti percorsi di vendita patrimoniale. Il presidente ritiene che l orientamento da assumere debba essere il seguente: 1. Laddove il patrimonio corrisponde a edifici tutti di proprietà pubblica, non è utile che questa venga suddivisa e depotenziata attraverso l alienazione; 2. Il rilievo speciale che assumono i locali utilizzati per scopi sociali e/o educativi, dove ancora esistano, deve essere valutato come elemento ostativo alla vendita; 3. Possono essere alienate tutte quelle parti marginali (garage, cantine, soffitte) non più collegati ad alloggi e attività, perché non garantiscono più nessuna funzione rilevante sotto il profilo economico e sociale. Questo è l unico indirizzo che oggi, in questa assemblea, si sente in grado di formulare e sottoporre all approvazione del LODE. Per quanto riguarda i criteri di priorità, all interno delle fasce stabilite dalla legge regionale e all interno di ogni singola fascia, si ricorda che le priorità sono così declinate dalla stessa normativa: 1. anzianità dell edificio 2. ubicazione nel Comune ad alta densità abitativa; 3. anzianità della conduzione degli aventi titolo. Questi elementi prioritari saranno discriminante per chi avrà la possibilità di acquisire l alloggio in funzione dei risultati del piano regionale, per il quale occorre: la raccolta complessiva di questi dati;

4 l inserimento in un unico contesto; una valutazione delle possibilità di vendita, limitata ai sensi dell art. 5 della Presidenza legge regionale; rispetto al numero di alloggi realizzati o recuperati, il Presidente presume sia necessaria una divisione in quote distribuite nell ambito territoriale. Sulla base di queste sarà attivata la seconda fase, di gestione del piano di vendita, che riguarda l utilizzo della quota assegnata attraverso graduatoria, a scalare. Il meccanismo individuato dalla Regione funzionerebbe agevolmente se questa quota fosse indifferente rispetto al soggetto assegnatario dell alloggio. Ma, ovviamente, esiste una norma di salvaguardia a favore dei residenti. E presumibile che per molti di questi alloggi, collocati in percentuale minoritaria nei condomini misti, non acquistati in precedenza, non sussistano oggi condizioni economiche favorevoli all acquisto. La normativa tende a salvaguardare gli anziani e i disabili che allo stato attuale non sono in grado di acquistare l abitazione assegnata. Sono queste le condizioni più frequenti per l utenza debole : non è possibile la mobilità e non è possibile, presumibilmente, la vendita. Inoltre il valore degli alloggi è stato rideterminato. La stima sarà fatta sulla base dei valori di mercato riportati dalle tabelle OMI, divisi per Comune e, all interno di ogni Comune, per aree; i valori sono rappresentati attraverso una forbice che consente di apprezzare gli interventi di ristrutturazione eventualmente effettuati. Il valore della decurtazione sul valore va da un minimo del 25% ad un massimo del 40%, con un incremento anno dello 0,5% per ogni anno di anzianità dell immobile La vetustà del fabbricato si abbatte nel momento in cui sono stati fatti interventi di ristrutturazione. Gli interventi di ristrutturazione modificano la valutazione, ma non è chiaro se la ristrutturazione debba riguardare l alloggio o l edificio. La rendicontazione e il reinvestimento hanno mantenuto la stessa tempistica che aveva in precedenza: 30 giugno, 31 dicembre. Prende nuovamente la parola il presidente Caremani ringraziando il presidente Dindalini per l ampia relazione su di una questione che appare senz altro complessa e, per taluni aspetti, ancora incerta sotto il profilo procedurale. La dr.ssa Cecchi, a nome dell Ufficio unico di LODE, chiede la parola per porre alcuni quesiti al presidente di Arezzo Casa, stante il fatto che agli uffici casa dei Comuni non è pervenuta alcuna specifica informativa, da parte della Regione, sulle modalità di attuazione della LRT n. 5/2014. Chiede conferma circa il fatto che a differenza di quanto accaduto in vigenza della Legge 560/1993 non è sufficiente che l assegnatario presenti domanda di acquisto dell alloggio: occorre che quello stesso alloggio sia parte di un piano provinciale collocato in un programma regionale; altrimenti l alloggio non può essere acquistato. E questo un aspetto importante, da far capire agli assegnatari, perché introduce una procedura molto diversa rispetto al passato. Attraverso questo intento di programmazione dovrebbe essere garantito il bilanciamento tra la quota di alloggi alienabili e la quota di alloggi realizzati. Infatti l art. 5 della Legge regionale prevede che debba esserci compensazione, per non provocare un decremento del patrimonio e.r.p. a livello provinciale e regionale. Altresì sembra confermato il fatto che i Comuni sono considerati soltanto nudi proprietari degli immobili e.r.p. che si sono accollati con la riforma introdotta dalla LRT n. 77/1998. Nel caso specifico appare evidente che i Comuni saranno esclusi da qualsiasi decisione sulle procedure di vendita dello

5 stesso patrimonio: la Regione determinerà gli alloggi assoggettabili alla vendita, indipendentemente dalla volontà del Comune nudo proprietario, il quale partecipa soltanto a livello Presidenza propositivo ad un piano che la Regione si riserva di accogliere e di calibrare. Inoltre si deve constatare come chiaramente emerso dall analisi dei dati sul fabbisogno abitativo a livello provinciale nell ultimo quadriennio che in tutti i Comuni si è lavorato soltanto grazie agli alloggi di risulta. Perciò non esistono, nell ambito provinciale, alloggi non assegnati: in questi ultimi anni è stato possibile scorrere le graduatorie e.r.p., nel Capoluogo come in altri Comuni, assegnando velocemente gli alloggi di vecchia costruzione che con altrettanta velocità sono stati resi disponibili da Arezzo Casa. Gli alloggi di risulta sono una risorsa a cui non si può rinunciare a fronte di un disagio abitativo così tangibile e sempre più difficile da gestire e risolvere. Appare inoltre evidente che, a fronte di un alloggio disponibile, ancorché facente parte del futuro piano di vendita, si deve procedere subito all assegnazione, nei tempi e nei modi previsti dalla LRT n. 96/1996, a favore dei soggetti utilmente collocati in graduatoria. Non si può certo lasciare gli alloggi vuoti a tempo indefinito, in attesa che si svolgano le procedure di vendita. Risponde il Presidente di Arezzo Casa che effettivamente sembrano mutate le procedure e le finalità rispetto al precedente percorso di vendita degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Oggi si sostiene che l alienazione serva a realizzare e valorizzare il patrimonio, mantenendo sostanzialmente immutato il numero degli alloggi disponibili per l assegnazione. La legge regionale sembra finalizzata a stabilire una correlazione tra gli alloggi che saranno venduti e quelli di nuova costruzione, ma non sarà cosa facile. Le risorse per costruire e manutenere il patrimonio abitativo non sono sufficienti. La morosità che grava sugli alloggi assegnati non trova sostegno se non attraverso le compensazioni a carico dei bilanci comunali. Indubbiamente, trasferendo questo patrimonio ai Comuni, la Regione, a suo tempo, si è liberata di un notevole preso che si è scaricato sui Comuni e sulle Società di gestione. Di seguito il Presidente Caremani chiede ai componenti del LODE se intendono porre domande o formulare loro intendimenti rispetto all argomento illustrato. Prende la parola il vice Sindaco del Comune di Pieve Santo Stefano, che ringrazia per le spiegazioni date dal presidente di Arezzo Casa. Pur comprendendo la gravità del problema della casa in molti Comuni della provincia, si sente in obbligo di evidenziare che nel suo ambito locale la situazione appare diversa: sono poche le domande degli aspiranti assegnatari e sono molto bassi i punteggi attribuiti nella relativa graduatoria. Chiede dunque che ogni Comune possa decidere se dismettere, in tutto o in parte, il patrimonio e.r.p., secondo le effettive necessità della popolazione residente. Risponde il Presidente di Arezzo Casa evidenziando che le decisioni sulla vendita degli alloggi non possono in alcun modo essere adeguate alle situazioni locali. Come già detto, il piano non appartiene ai Comuni, deve osservare le fasce, le priorità e la tempistica stabilite dalla Regione. Non è previsto infatti un margine di autonomia né per stabilire criteri né per costruire una metodologia di livello provinciale, da realizzarsi attraverso il LODE. Prende la parola il rappresentante del Comune di San Giovanni Valdarno chiedendo quali sono i tempi per l attuazione del piano e come sarà calcolato il numero degli alloggi che possono essere alienati. Il Presidente di Arezzo Casa risponde che gli alloggi alienabili saranno pari al numero di quelli realizzati e recuperati nell anno precedente, secondo i dati risultanti dall Osservatorio sociale

6 Regionale. Di seguito la rappresentante del Comune di Cortona chiede se, a fronte Presidenza di questo piano di alienazione non esista un piano corrispondente per nuove costruzioni o acquisto di altri alloggi. Il Presidente Dindalini risponde che allo stato attuale non può esistere questa corrispondenza: il reimpiego delle risorse sarà possibile soltanto dopo il decollo del piano delle vendite. Prende la parola il rappresentante del Comune di Capolona chiedendo ulteriori informazioni sulla possibilità, da parte dei singoli assegnatari, di presentare domanda per l acquisto dell alloggio. Il Presidente di Arezzo Casa ribadisce che saranno interessati al procedimento soltanto gli assegnatari di alloggi inseriti nel piano delle vendite. Conferma altresì che nell ambito provinciale, come detto dalla dr.ssa Cecchi, non esistono alloggi non utilizzati e, a fronte di eventuali disponibilità, i Comuni devono procedere ai sensi della LRT n. 96/1996, assegnando quanto prima sulla base delle loro graduatorie: in effetti le famiglie collocate in graduatoria hanno diritto all assegnazione entro i 30 giorni prescritti. Prende nuovamente la parola il vice Sindaco del Comune di Pieve Santo Stefano sollecitando un intervento presso la Regione perché siano consentite scelte più autonome nei diversi ambiti provinciali, sulla base delle differenze socio-economiche dei singoli territori. Il Presidente Caremani si impegna ad affrontare il tema in sede di Comitato esecutivo di LODE, verificando la possibilità di proporre alla Regione una maggiore flessibilità nella composizione del futuro piano delle vendite. Poiché nessun altro chiede di intervenire sull argomento, viene dato atto che che le linee operative illustrate dal Presidente di Arezzo Casa sono condivise all unanimità dal LODE, con l impegno di approfondire il tema, per tutto ciò che occorra, in successive assemblee, assumendo le necessarie deliberazioni. ************* Ai sensi dell'art. 4, punti 4 e 5, del Regolamento generale del L.O.D.E., il presente dibattito si è svolto nella seduta del 9 aprile 2014, in II convocazione, con la maggioranza dei Comuni componenti l', accertata in misura superiore ad 1/3 come prescritto dal Regolamento del L.O.D.E. Il Segretario (Dr.ssa Gabriella Cecchi)

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