IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE DEI CONTI SEZIONE GIURISDIZIONALE PER LA REGIONE LAZIO IL GIUDICE UNICO DELLE PENSIONI. dott.

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1 SENT. 805/2012 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE DEI CONTI SEZIONE GIURISDIZIONALE PER LA REGIONE LAZIO IL GIUDICE UNICO DELLE PENSIONI dott. Luigi IMPECIATI nella pubblica udienza del 6 giugno 2012, con l assistenza del segretario d udienza sig. Antonio FUCCI, esaminati gli atti ed i documenti di causa, uditi l avv. Sabrina Pàncari per l INPS ex gestione INPDAP, l avv. Davide Losi, su delega dell avv. Gentili, per il ricorrente e l avv. Umberto Verdacchi per l ENAV, ha pronunciato la seguente SENTENZA nel giudizio pensionistico iscritto al n /PC del registro di Segreteria promosso dal sig. Pasquale POMPOSIELLO, rappresentato e difeso dagli avv.ti Giuseppe Sottile e Maria Paola Gentili, elettivamente domiciliato presso lo studio del secondo difensore in Roma, via Nemorense n. 18 AVVERSO L errata liquidazione di trattamento di quiescenza. SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Il sig. POMPOSIELLO, già Controllore di Volo dell ENAV, in quiescenza dal 1 marzo 2009 per limiti di età, ha adìto questa Corte lamentando che l INPDAP, ora INPS, sulla base di dati contabili forniti dall ENAV, avrebbe erroneamente liquidato il suo trattamento di quiescenza nella parte in cui non avrebbe esattamente previsto l inclusione, sia in quota A che in quota B dell indennità di controllo.

2 Sostiene il ricorrente che le somme corrisposte a titolo di indennità di controllo ex art. 51 CCNL 2008/2011 debbano essere comprese nella quota A di pensione (nella misura del 60% del totale) e nella quota B della pensione in ragione di quanto previsto dall art. 13 del D. Lgs. n. 503/92 e dall art. 2, commi 9 e 11 della legge n. 335/95 con riferimento anche alla previgente normativa di settore in materia di indennità di controllo (art. 4 della legge n. 248/90). Sempre in ragione della stessa norma di contrattazione collettiva il sig. POMPOSIELLO sostiene che la indennità che precede, essendo assoggettata a contribuzione previdenziale per il suo ammontare totale, deve quindi rientrare nell ipotesi di cui all art. 2 comma 9 della legge n. 335/95. Conclude chiedendo che, in accoglimento del ricorso, sia riconosciuto il diritto alla riliquidazione della pensione comprendendo l indennità di controllo ex art. 51 CCNL nella quota A per il 60% e per l intero ammontare nella quota B. Con memoria del 24 maggio 2012 si è costituito l INPS il quale, preliminarmente, chiede che sia estromesso dal giudizio per difetto di legittimazione passiva, essendo il potere provvedimentale e contributivo rimane in capo alle singole Amministrazioni. Nel merito contesta la tesi attorea sulla base di una diversa (e opposta) lettura della medesima normativa. In sostanza ritiene che l indennità di controllo ora liquidata dal 2008 non può essere sovrapposta a quella di cui alla legge n. 248/90 essendo stata reintrodotta dal CCNL del 2008, con assoggettamento alla particolare disciplina del D.Lgs. n. 503/92 e dell art. 2 comma 9 della legge n. 335/95. Si è poi costituito l ENAV, con memoria del nella quale, in via preliminare e pregiudiziale contesta la giurisdizione di questa Corte in favore di quella del Giudice del lavoro e, nel merito, si limita a ritienere infondate le pretese di parte attrice. Con successiva memoria del , nella quale chiede di essere estromesso dal giudizio essendo, a suo dire, privo di legittimazione passiva, assume, nel merito, che l indennità di controllo

3 ex lege n. 248/90 è stata assorbita dal superminimo fin dal 2000 e quindi la indennità avente medesima denominazione è emolumento sicuramente diverso dal precedente, e, come tale, da includersi nella quota B. Chiede respingersi il ricorso. All odierna udienza i rappresentanti delle parti hanno richiamato le argomentazioni diffusamente riportate nei loro atti defensionali ed hanno insistito per l accoglimento delle rispettive pretese. MOTIVI DELLA DECISIONE Il sig. POMPOSIELLO, già controllore di volo, in quiescenza dal , ha adìto questa Corte per sentir affermare, con ogni conseguente determinazione, il suo diritto pensionistico, puntuale nel computo delle varie voci retributive concorrenti alla determinazione del quantum. In particolar si duole che nella pensione non sia sta correttamente valutata, sia nella quota A che nella quota B l indennità di controllo, già prevista dall art. 4 della legge n. 248/1990 e dall art. 51 CCNL 2008/2011. In via pregiudiziale e preliminare questo Giudice deve respingere l eccezione di difetto di giurisdizione di questa Corte sollevata (ancorché sia questione rilevabile d ufficio) dalla difesa dell ENAV, peraltro carente di qualsiasi motivazione. A tal fine deve precisarsi che la giurisdizione di questa Corte, in siffatta materia, trova fondamento negli artt. 13 e 62 del R.D. n. 1214/34, i quali stabiliscono un ambito di conoscenza pieno ed esclusivo solo sui trattamenti di quiescenza pubblici (o a tali equiparati). Come espressamente e ripetutamente stabilito dalla Suprema Corte di Cassazione (cfr. ex multis SS.UU. n /06, n. 170/08 e n /95), la giurisdizione è determinata dall oggetto della domanda, per cui il criterio in base al quale debbono essere regolati i rapporti tra le diverse giurisdizioni è quello del petitum sostanziale, cioè dello specifico oggetto e della reale natura della controversia, da identificarsi non soltanto in funzione della causa petendi, come noto costituita dal

4 contenuto della posizione soggettiva dedotta in giudizio e relativa alla sostanziale protezione accordata dall ordinamento. Cosicché, secondo la prospettazione di quei Giudici, che merita assoluta condivisione, la giurisdizione di questa Corte non può essere esclusa dalla circostanza dell attualità di un rapporto di lavoro oppure dalla mancanza di un provvedimento pensionistico, atteso cha ha rilievo la materia delle pensioni, riferibile cioè (e anche) a provvedimenti che, pur privi dell anzidetto contenuto diretto e immediato, siano tuttavia destinati ad avere esclusiva influenza ai fini della determinazione della prestazione pensionistica. Nella specie, non vi è dubbio che la pretesa azionata appare connotata da un immediata finalità pensionistica ricadente nell alveo del comparto pubblico, per cui dev essere affermata la giurisdizione di questa Corte. Del pari deve essere respinta la pretesa di estromissione dal giudizio dell ENAV in quanto la carenza di legittimazione non può essere ravvisata nei confrotni di tale Ente atteso che la pronuncia del giudice non può che avere effetti sui soggetti portatori di interessi coinvolti in giudizio o, comunque, destinari del decisum. E sufficiente ricordare che lo stesso ENAV, nella sua difesa, ammette che sta provvedendo a riliquidare il trattamento di quiescenza del sig. POMPOSIELLO secondo le indicazioni ricevute dall INPDAP in esito alla inclusione dell indennità di controllo in quota B. Lo stesso convincimento riguarda la legittimazione dell INPS ex gestione INPDAP, soggetto deputato alla liquidazione del trattamento di quiescenza e, quindi, assolutamente titolare di interesse, ex art. 100 c.p.c., a contraddire in questo procedimento. Anche in questo caso deve essere respinta la richiesta dell Istituto ad essere estromesso dal giudizio. Nel merito la pretesa è infondata, per le ragioni che seguono e, per tale motivo il ricorso dev essere respinto.

5 Il ricorrente deduce che viene leso il suo diritto a ricevere pensione definitiva nella quale l indennità di controllo, ex art. 51 CCNL per il personale ENAV 2008/2011 dev essere computata nella base pensionabile utile ai fini del calcolo della quota A (nella misura del 60%) e, contemporaneamente della quota B (nell intero ammontare), quote previste dalla legge n. 503/92. La base motivazionale usata per supportare tale pretesa sconta però, ad avviso di questo Giudice, alcune ricostruzioni normative non condivisibili. In buona sostanza il ricorrente sostiene che l indennità di controllo prevista dall art. 4 della legge n. 248/90 debba essere computata nella base pensionabile (c.d. quota A ), nella misura del 60% e, poi, nel suo intero ammontare, nella quota B, anche alla luce di quanto previsto dall art. 51 CCNL 2008/2011. Al riguardo questo Giudice osserva che l indennità di controllo già prevista dalla summenzionata legge n. 248/90, come correttamente evidenziato dai resistenti, è stata soppressa, in data , dall accordo ENAV/OO.SS. integrativo del CCNL 1998/2001 perché il relativo importo ha mutato la propria natura da accessoria a retributiva base venendo inglobata nel superminimo professionale. Come tale, nella sua interezza è ricompresa nella voce stipendiale già computata in quota A. Tale possibilità discende dalla previsione dell art. 44, comma 3 del contratto collettivo richiamato che, come noto, in base all art.2, comma 2 del D. Lgs. n. 165/2001 ha forza di norma primaria tra le parti. In questo contesto va da sé che la indennità di controllo è scomparsa dal panorama retributivo sino alla sua nuova istituzione nel 2008, istituzione ex novo che non può essere ricollegata e ricollocata, come pretende parte attrice, nella previsione dell art. 4 della legge n. 248/90. Fra l altro, il trattamento è più favorevole per il lavoratore perché, come si evince dalla circolare n. 52 dell INPDAP del , nella quota A di pensione, a decorrere dal CCNL

6 1998/2001, rientrano il superminimo professionale nella sua quota integrale (e non al 60%) e, che per esplicita previsione normativa ai fini della determinazione della misura del trattamento di quiescenza l aumento del 18% della base pensionabile si applica sullo stipendio, scatti di anzianità e superminimo professionale, La pretesa, quindi, di una riedizione ai fini di computo della abrogata indennità di controllo è infondata proprio in applicazione di normativa contrattuale che ha profondamente innovato (in senso migliorativo, ritiene questo Giudice) la struttura stipendiale della categoria. Quanto all inclusione della nuova indennità di controllo in quota B, secondo i dettami previsti dalla legge n. 503/92 e dell art. 2 della legge n. 335/95, lo stesso ENAV condivide la pretesa attorea circa la sua computabilità in quota B e vi sta provvedendo (cfr. memoria ENAV del ). La doglianza di un mancato rispetto della normativa da parte dell Ente è perciò infondata. Per quanto detto, pertanto, il ricorso è, nel suo complesso, è infondato e deve essere respinto. Condanna il ricorrente a pagare all INPS e all ENAV, la somma di. 500,00 cadauno, oltre IVA e CPA per spese di difesa. P.Q.M. Il Giudice Unico delle Pensioni della Corte dei Conti - Sezione Giurisdizionale per la regione Lazio, definitivamente pronunciando, RESPINGE il ricorso n /PC del registro di Segreteria proposto dal sig. Pasquale POMPOSIELLO. Condanna il ricorrente a pagare all INPS e all ENAV la somma di. 500,00 cadauno, oltre IVA e CPA per spese di difesa. Così deciso in Roma nell udienza del 6 giugno 2012, nella quale è stata data lettura del dispositivo. IL GIUDICE

7 F.to dott. Luigi IMPECIATI Depositata in Segreteria il 3 agosto 2012 Pubblicata mediante deposito in Segreteria il 03/08/2012 P. Il Direttore IL RESPONSABILE DEL SETTORE PENSIONISTICO f.to Paola ACHILLE