Gestione integrata dei rifiuti

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1 Gestione integrata dei rifiuti

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3 Catania, facoltà di Farmacia: studenti tra paura e omertà «Oggi nessuno vuole parlare, nessuno vuole esporsi. E si ricostruisce la storia attraverso la sofferenza di chi, in quei corridoi, ha perso un figlio, una sorella, un amico. A dire la loro soltanto le cronache recenti, nero su bianco. Si apprendono le circostanze attraverso i racconti, i diari di chi in quelle aule avrebbe perso la speranza, la gioia, la vita, ma mai l amore per la ricerca. A distanza di un paio d anni si riaccendono i riflettori sul caso Facoltà di Farmacia di Catania, ma guai a chiedere. Non ho nulla da dire, Le cose vanno bene così, Preferisco non rilasciare interviste. Che sia paura o omertà, risulta difficile poter fare un quadro circa le condizioni dei laboratori al centro delle indagini Corriere della sera.it IBLOG - 17 ottobre 2013

4 IL RUOLO DELL ATENEO NELLA GESTIONE E NELLA TUTELA DELL AMBIENTE AMIANTO ACQUA APS ARIA RIFIUTI

5 LA GESTIONE UNICA DEI RIFIUTI DELL ATENEO Regolamento di Ateneo per la gestione dei rifiuti per assegnare responsabilità e compiti Manuale operativo di procedura contratto unico di raccolta trasporto e smaltimento dei rifiuti SISTEMA DI GESTIONE RIFIUTI!!!

6 COSA PREVEDE IL REGOLAMENTO D ATENEO? Titolare Dirigente di Ateneo Responsabile Referenti Locali Direttori dipartim. Docenti. Studenti, ricercatori Responsabili delle Strutture Universitarie/DG = responsabili della gestione dei propri rifiuti

7 COSA PREVEDE IL REGOLAMENTO D ATENEO? del Sovrintendente del Sistema Gli obblighi. VIGILANZA Corretta applicazione regolamento Formazione ed informazione Riunioni periodiche Diffusione regolamento dei Responsabili di Struttura/DG dei Referenti locali/responsabile Corretta classificazione CER e confezionamento Gestione dei depositi temporanei Compilaz. Registro C/S Compilaz.Formulario Compilaz. MUD Richieste smaltimento (Costi)

8 COSA PREVEDE IL REGOLAMENTO? LE PROCEDURE. per saper riconoscere i rischi per illustrare quali azioni intraprendere per eliminarli o ridurli

9 IL QUADRO NORMATIVO Il D.Lgs. n. 152 del 03/04/2006 e ss.mm.ii., c.d. Testo Unico in materia Ambientale, ha sostituito la quasi totalità della precedente normativa a partire dal D.Lgs. 22/97 (Decreto Ronchi) sul quale, sino ad oggi, si è basata la gestione dei rifiuti speciali prodotti nell Università di Catania (parte IV).

10 IL QUADRO NORMATIVO Per rifiuto si intende Qualsiasi sostanza di cui il detentore od il produttore si disfi o abbia l obbligo di disfarsi!!

11 PERCHÉ? Per evitare l eliminazione dei rifiuti liquidi e solidi attraverso: -lo scarico diretto nel lavandino -il mescolamento con i rifiuti urbani -l abbandono indiscriminato nell ambiente

12 FASI NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI C L A S S I F I C A Z I O N E

13 CLASSIFICAZIONE ORIGINE rifiuti urbani rifiuti speciali art. 184 CARATTERISTICHE DI PERICOLOSITÀ non pericolosi pericolosi La corretta codifica del rifiuto è a carico del produttore e va verificata con l APS

14 COSA PREVEDE IL T.U.A.? Sono rifiuti speciali: art. 184 a) i rifiuti da attività agricole ed agro-industriali; b) i rifiuti derivanti dalle attività di demolizioni, costruzione, nonché i rifiuti pericolosi che derivano dalle attività di scavo; c) i rifiuti da lavorazioni industriali (escluso il coke da petrolio utilizzato come combustibile per uso produttivo); d) i rifiuti da lavorazioni artigianali; e) i rifiuti da attività commerciali; f) i rifiuti da attività di servizio; g) i rifiuti derivanti dall attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi; h) i rifiuti derivanti da attività sanitarie; i) i macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti; l) i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti; l-bis) il combustibile derivato da rifiuti (CDR).

15 I RIFIUTI PRODOTTI NEI NS LABORATORI ASSIMILABILI AGLI URBANI - D.P.I. NON CONTAMINATI - RIFIUTI DEL CIRCUITO DELLA R.D. (CARTA VETRO PLASTICA) PERICOLOSI - A RISCHIO CHIMICO: SOLIDI (IMBALLAGGI, PUNTALI, PROVETTE, D.P.I. CONTAMINATI) LIQUIDI (ACIDI, BASI, SOLVENTI ALOGENATI E NON, REAGEN. OBSOLETO) NON PERICOLOSI LIQUIDI O MISCELE CHE CONTENGONO SOST. CHIMICHE IN % TALE DA NON CONFERIRE PERICOLOSITÀ (TAMPONI DILUITI, SCARICO DI ALCUNE TITOLAZIONI) - A RISCHIO BIOLOGICO: N.B. QUESTI RIFIUTI COLTURE CELLULARI, RICHIEDONO CMQ ANIMALI (PARTI DI) DA PARTICOLARI MODALITÀ DI ESPERIM., LIQUIDI SMALTIMENTO BIOLOGICI

16 RIFIUTI.COME ORIENTARSI? CATALOGO EUROPEO DEI RIFIUTI (CER) I rifiuti speciali sono classificati secondo un Codice (CER) composto da 6 cifre, il quale li distingue Per categoria o attività che genera il rifiuto (prima coppia di numeri) RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI... Poi per processo produttivo che ne ha causato la produzione (seconda coppia di numeri) RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI. Rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di sali, loro soluzioni e ossidi metallici.... ed infine per le caratteristiche specifiche del rifiuto stesso (ultima coppia di numero) * RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI. Sali e loro soluzioni, contenenti metalli pesanti La pericolosità del rifiuto è indicata da un asterisco (*) alla fine del CER

17 NEL LABORATORIO I rifiuti devono essere riuniti secondo le varie tipologie negli appositi contenitori di raccolta, a norma (marcato CE), in materiale adeguato, a doppia chiusura, maneggiabili e impilabili. Utilizzare il contenitore appropriato: -Gli aghi e gli altri materiali taglienti e pungenti devono essere messi in appositi contenitori di plastica rigida prima di essere posti nei contenitori di cartone; -I rifiuti liquidi devono essere versati in taniche di capienza max da lt 10, munite di dispositivi per la presa, così da garantire un più agevole trasporto al deposito temporaneo. È necessario, inoltre, prevedere dei bacini di contenimento, in materiale idoneo, per contenere sversamenti; - I rifiuti solidi pericolosi devono essere contenuti in sacchi e successivamente sistemati in opportuni contenitori resistenti (es. di plastica) chiusi e protetti dall ingresso di acqua e umidità.

18 I CONTENITORI.COME ORIENTARSI? La raccolta dei rifiuti deve avvenire in contenitori a norma! per i rifiuti solidi: per i rifiuti liquidi: per oggetti taglienti e pungenti:

19 ETICHETTATURA

20 NEL LABORATORIO - I rifiuti chimici incompatibili (suscettibili, cioè, di reagire pericolosamente tra di loro, dando luogo alla formazione di prodotti esplosivi, infiammabili e tossici, o allo sviluppo di notevole quantità di calore), devono essere stoccati in modo che non possano venire a contatto tra di loro. E necessario assicurarsi di conoscere tutte le proprietà e le compatibilità delle sostanze chimiche miscelate; per verificare le eventuali incompatibilità è possibile consultare le schede di sicurezza che per legge devono essere presenti in ogni laboratorio. - E consigliabile riunire il più possibile le sostanze da eliminare rispettando le compatibilità e la tipologia CER allo scopo di ridurre al massimo il numero di contenitori, nell'ambito del laboratorio. -I rifiuti pericolosi non devono essere tenuti nei laboratori o nelle stanze più del necessario (max 20 lt). - E vietato aggiungere sostanze in un recipiente di cui non si possa risalire al contenuto, così come lasciare o mantenere in uso contenitori non contrassegnati.

21 I RIFIUTI CHIMICI INCOMPATIBILI

22 I RIFIUTI CHIMICI INCOMPATIBILI

23 I RIFIUTI CHIMICI INCOMPATIBILI

24 I RIFIUTI CHIMICI INCOMPATIBILI

25 NEL LABORATORIO - E necessario tenere separati i composti alogenati da quelli non alogenati (sono considerati rifiuti alogenati quelli che contengono una concentrazione di alogeni superiore allo 0.5%). ES: (F) (Cl) (Br) (I) - I rifiuti chimici e biologici devono essere conservati lontano da fonti di calore, irraggiamento solare e quadri elettrici. Devono essere chiusi ermeticamente e non devono essere collocati in alto o comunque in posizioni di equilibrio precario. - È obbligatorio tenere i contenitori di rifiuti liquidi in un bacino di contenimento (in caso di rifiuti chimici sotto cappa) e di dotare il laboratorio di materiali assorbenti da utilizzare in caso di spandimenti. - I contenitori di solventi e/o fitofarmaci, opportunamente svuotati, devono essere lasciati aperti sotto cappa, in modo da favorire la completa evaporazione delle tracce di residuo, e poi lavati per rimuovere le eventuali tracce di sostanze residue. - I lavaggi vanno ripetuti più volte, i liquidi di lavaggio sono un rifiuto speciale il quale, a seconda delle caratteristiche chimiche della sostanza in soluzione, devono essere raccolti e smaltiti come rifiuti speciali pericolosi.

26 GESTIONE ERRATA Garze nel contenitore errato aghi nel contenitore errato Carta pulita nel contenitore errato

27 GESTIONE ERRATA The container is open and it is near a fire extinguisher

28 GESTIONE CORRETTA The containers are in compliance with the law. They are stocked in a basin and are labeled!

29 PRINCIPALI OPERAZIONI DA ESEGUIRE C L A S S I F I C A Z I O N E

30 IL TRASPORTO AL DEPOSITO TEMPORANEO: raggruppamento dei rifiuti effettuatonel luogo in cui gli stessi sono prodotti REGOLE OPERATIVE Il trasporto di contenitori di rifiuti chimici dal luogo di produzione al deposito temporaneo (ove previsto) deve essere effettuato da personale autorizzato avendo cura di rispettare alcuni principi generali di sicurezza: Prima della movimentazione, controllare che i contenitori siano integri, ben chiusi e non siano sporchi.

31 IL TRASPORTO AL DEPOSITO TEMPORANEO: raggruppamento dei rifiuti effettuatonel luogo in cui gli stessi sono prodotti REGOLE OPERATIVE - Verificare che le etichette siano chiare e leggibili, così da non ingenerare confusione al momento del travaso e/o del prelievo da parte della Ditta incaricata dello smaltimento. - Utilizzare dispositivi di protezione individuale idonei (guanti, occhiali) per effettuare i travasi sul luogo di deposito.

32 1 COPIA IN LABORATORIO COMPILAZIONE C/S

33 ADEMPIMENTI TECNICI IL DEPOSITO TEMPORANEO: CARATTERISTICHE TECNICHE I RECIPIENTI, fissi e mobili, comprese le vasche ed i bacini, destinati a contenere rifiuti pericolosi devono possedere adeguati requisiti di resistenza in relazione alle proprietà chimico-fisiche ed alle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti contenuti..omologati!! I RIFIUTI INCOMPATIBILI (suscettibili, cioè, di reagire pericolosamente tra di loro, dando luogo alla formazione di prodotti esplosivi, infiammabili e tossici, o allo sviluppo di notevole quantità di calore), devono essere stoccati in modo che non possano venire a contatto tra di loro. NEI LUOGHI DI DEPOSITO ESTERNI, è buona norma proteggere i depositi con idonee tettoie per evitare l irraggiamento diretto dei contenitori (con conseguenti pericoli di surriscaldamento e formazione prodotti gassosi) e l accumulo di acqua piovana nei bacini di contenimento;

34 ADEMPIMENTI TECNICI IL DEPOSITO TEMPORANEO: SEGNALETICA DI AVVERTIMENTO DIVIETO ACCESSO AI NON AUTORIZZATI "PERICOLO GENERICO" DIVIETO FUMO ED USO FIAMME LIBERE USO DI DPI DURANTE I TRAVASI

35 DEPOSITI TEMPORANEI!

36 DEPOSITO TEMPORANEO?!?

37 RIFIUTI SANITARI DPR n. 254/2003 I rifiuti prodotti nei laboratori biologici di ricerca.... i rifiuti sanitari speciali, prodotti al di fuori delle strutture sanitarie, che come rischio risultano analoghi ai rifiuti pericolosi a rischio infettivo Si considerano RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO tutti i materiali che sono venuti a contatto con fluidi biologici infetti o presunti tali. Sono assimilabili a questo tipo di materiali rifiuti di laboratorio e di ricerca chimico-biologica ( es. piastre di coltura e materiale monouso) che siano venuti a contatto con materiale biologico, non necessariamente infetto.... identificati con i codici CER * e *.

38 RIFIUTI SANITARI DPR n. 254/2003

39 RIFIUTI SANITARI A RISCHIO INFETTIVO Nel caso possano essere presenti materiali taglienti (es. lame, siringhe, ecc.) devono essere predisposti imballaggi rigidi a perdere, resistenti alla puntura, recanti la scritta "Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo taglienti e pungenti". Occorre evitare di caricare troppo i contenitori di rifiuti: infatti l eccessivo peso può determinare, durante le fasi di trasporto, la rottura degli stessi (es. quando sono utilizzati i contenitori esterni di cartone) Il deposito temporaneo di rifiuti deve essere effettuato in condizioni tali da non causare alterazioni che comportino rischi per la salute e può avere una durata massima di 5 giorni dal momento della chiusura del contenitore. Può essere esteso a 30 giorni per quantitativi inferiori a 200 lt nel rispetto dei requisiti di igiene e sicurezza

40 IL RUOLO DELL ATENEO NELLA GESTIONE E NELLA TUTELA DELL AMBIENTE AMIANTO ACQUA APS ARIA RIFIUTI

41 COSA È L AMIANTO? L amianto o asbesto è un nome generico con cui si indica un gruppo di silicati idrati che si trovano in natura: - Crisotilo; - Crocidolite; - Amosite; - Antofillite; - Tremolite; - Actinolite. 41

42 COSA È L AMIANTO? CARATTERISTICHE TECNICHE + - Elevata resistenza al fuoco ed al calore; - Elevata resistenza all azione di agenti chimici e biologici, - Elevata resistenza all abrasione ed all usura; - Proprietà fonoassorbenti e buon isolante elettrico COSTO BASSO = LARGA DIFFUSIONE ED IMPIEGO IN MOLTEPLICI APPLICAZIONI! 42

43 QUALI SONO I RISCHI ASSOCIATI ALL AMIANTO? La pericolosità consiste nella capacità dei materiali di amianto di rilasciare fibre potenzialmente inalabili: hanno infatti la tendenza a suddividersi longitudinalmente in fibrille sempre più sottili, hanno diametri sufficientemente fini (inferiori ai 3 micron) da essere respirate e penetrare profondamente negli alveoli polmonari. BIOPERSISTENZA: permangono negli alveoli polmonari per un tempo pressoché indefinito. 43

44 COSA È STATO FATTO PER RIDURRE IL RISCHIO? ASBESTOS 1992: l Italia mette al bando l amianto (L. 257/92) Disposizioni specifiche: - Controllo imprese di bonifica - Criteri di classificazione rifiuti - Obbligo per i proprietari immobili: notifica e piano di controllo e manutenzione - Controlli per ASL ALL UNIVERSITÀ? L APS, in accordo con quanto stabilito nella L. 257/92, ha censito tutti i MCA presenti nelle strutture universitarie, ha già eliminato i MCA in matrice friabile ed i MCA in matrice compatta danneggiati (criteri di priorità), e monitora i MCA in matrice compatta non rimossi.

45 WARNING! Do not damage the products containing asbestos, which are marked by this signal:

46 FOR EXAMPLE... floor counters laboratory

47 FOR EXAMPLE... laboratory equipment vessels

48 GRAZIE PER L ATTEZIONE Area della Prevenzione e della Sicurezza - TEL: AGATA BASILE TEL: LEILA CASTIGLIONE TEL: NADIA LA MELA TEL: ANTHONY MUSUMARRA apsrifiuti@unict.it

Il Sistema Gestione Ambientale dell Ateneo. Gestione integrata dei rifiuti

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