La Partita IVA: Cos'è e come funziona

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1 La Partita IVA: Cos'è e come funziona Prosegue il nostro cammino alla scoperta dei piccoli e grandi segreti del fisco. Negli articoli precedenti abbiamo parlato abbondantemente di partita IVA, regimi fiscali, agevolazioni e chi più ne ha, più ne metta, ma non ci siamo mai soffermati sul punto centrale: il funzionamento della partita IVA. Ma, alla fine che cosa è questa famigerata IVA e perché dobbiamo pagarla? Il vostro commercialista di fiducia (il sottoscritto :D ) è qui per spiegarvelo e cercare di fare un po di chiarezza in materia. I.V.A. è l acronimo dell Imposta sul Valore Aggiunto. È un'imposta che si applica sul valore aggiunto di ogni fase della produzione e dello scambio di beni e servizi. Per capirci meglio, è un'imposta generale sui consumi, il cui calcolo si basa solo sull'incremento di valore che un bene o un servizio acquista ad ogni passaggio economico (valore aggiunto), a partire dalla produzione fino ad arrivare al consumo finale del bene o del servizio stesso. In parole "semplicissime" e per fare un esempio che possono comprendere anche i bambini alle prese con aritmetica e geometrica, significa che se acquisto un bene a 100,00 uro e lo rivendo a 110,00 uro, l'iva va pagata sui 10,00 uro di differenza (che è il valore aggiunto!) Come funziona l IVA? Il funzionamento dell Iva prevede l obbligo per l impresa o professionista che fornisce il bene o presta il servizio nel territorio dello Stato, di addebitare l imposta al proprio cliente in misura proporzionale al corrispettivo applicato. Questo obbligo dell addebito è detto obbligo di rivalsa. Lo stesso meccanismo, solo che invertito, vale anche quando il soggetto passivo acquista beni e servizi da altri soggetti passivi. La base imponibile delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi è costituita, in generale, dal corrispettivo addebitato dal cedente (venditore del bene o prestatore del servizio) al cessionario (acquirente del bene o committente del servizio). L aliquota ordinaria dell imposta è del 22% della base imponibile. Per alcuni beni di prima necessità e alcune particolari operazioni l aliquota è ridotta al 4% o al 10% (alcuni generi alimentari, pane, pasta, etc ). Nell'applicazione del meccanismo dell'imposta sul valore aggiunto occorre quindi distinguere il contribuente di fatto (il consumatore finale) ed il contribuente di diritto (imprenditore o 1 / 6

2 professionista). Il contribuente di fatto è il consumatore finale, cioè colui sui quali grava il pagamento dell IVA che pur non essendo il soggetto passivo dell imposta ne sopporta l onere economico. Il contribuente di diritto è l imprenditore o il professionista su cui gravano gli obblighi del soggetto passivo dell imposta anche se per lui l imposta è e resta neutrale. Ti faccio un esempio banale per farti capire il meccanismo. Se acquisti un servizio per un valore di 100,00 uro, pagherai in tutto 122,00 uro, dal momento che l'iva è pari a 22,00 uro (il 22% di 100,00 uro appunto). Supponiamo adesso che hai realizzato un sito web per un tuo cliente facendoti pagare 1.000,00 + IVA. Al momento della consegna del sito il tuo cliente ti pagherà la tua fattura per somma di uro 1.220,00 (1.000, ,00). La somma che dovrai versare al fisco italiano è di 220,00 uro 22,00 uro = 198,00 uro che sarebbe l IVA che tu hai ricevuto dal consumatore finale al netto di quella versata per acquistare i tuoi beni e servizi per la tua attività. In questo senso, tu che sei il webmaster freelance sei il soggetto passivo d'imposta e puoi detrarre l'imposta pagata sugli acquisti (i 22,00 uro dell esempio di prima) dall'imposta addebitata sulle vendite (i 220,00 uro versati dal tuo cliente consumatore finale). Come vedi, tu sei neutrale rispetto all'iva. Hai ricevuto dal consumatore finale 220,00 uro di IVA, ne hai versati 22,00 uro per l acquisto del servizio e 198,00 uro allo Stato. Quindi in termini di IVA non hai guadagnato ma nemmeno perso niente. Chiaro? 2 / 6

3 Il tuo cliente, se è un consumatore finale, sopporta il peso dell IVA versata allo stato e non detrae nulla. Se invece ha partita IVA, ecco che inizia un nuovo giro! Come si versa l IVA allo Stato? I contribuenti titolari di partita IVA sono obbligati alla liquidazione periodica dell IVA che consiste nella determinazione della posizione debitoria o creditoria relativamente a un determinato periodo di tempo. La liquidazione dell IVA può essere mensile o trimestrale e viene effettuata nei registri IVA che occorre tenere obbligatoriamente per legge. Coloro che effettuano la liquidazione IVA mensilmente, devono versare l IVA entro il 16 del mese successivo. Esempio: L IVA della liquidazione del mese di gennaio 2014 deve essere versata entro il 16 febbraio Coloro che effettuano la liquidazione trimestrale devono versare l IVA nel modo seguente: I trimestre: gennaio, febbraio, marzo (versamento entro il 16 maggio); II trimestre: aprile, maggio, giugno (versamento entro il 16 agosto); III trimestre: luglio, agosto, settembre (versamento entro il 16 novembre); IV trimestre: ottobre, novembre, dicembre (versamento entro il 16 marzo in sede di conguaglio annuale salvo la possibilità di usufruire dei maggiori termini previsti per il versamento delle imposte in base alla dichiarazione dei redditi). Come puoi vedere, le imprese e i lavoratori autonomi (che come abbiamo capito sono i soggetti passivi di imposta), devono ogni mese oppure ogni tre mesi (in questo caso occorre però aggiungere gli interessi trimestrali dell 1%), a seconda delle opzioni esercitate o del proprio volume d'affari, calcolare (liquidare) l'imposta dovuta e provvedere al pagamento. La liquidazione (cioè il calcolo dell'imposta) si fa sommando l'iva incassata dai propri clienti in via di rivalsa e sottraendo da tale importo l'iva pagata ai propri fornitori. Se dalla liquidazione (calcolo) scaturisce un credito, non occorre versare nulla. Altro esempio pratico. In un ipotetico periodo (mese o trimestre) hai emesso 2 fatture ai tuoi clienti dall importo di 1.000,00 uro + IVA ciascuna. Hai invece ricevuto 2 fatture di acquisto. Una dell importo di 460,00 uro + IVA e un altra fattura dell importo di 232,00 uro + IVA. 3 / 6

4 Facciamo il calcolo dell IVA da versare. Ovviamente questo è un esempio molto semplice. Nella pratica il conteggio raramente è così semplice. Ci possono essere delle fatture di acquisto con IVA indetraibile o che presentano dei limiti alla detrazione dell IVA. Ma andiamo avanti! Se da tale differenza scaturirà un debito verso l'erario tale differenza sarà versata tramite il modello di pagamento F24. 4 / 6

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6 Powered by TCPDF ( Your Inspiration Web Se viceversa scaturirà un credito questo potrà essere riportato al periodo successivo per essere scalato dalla successiva liquidazione o, a certe condizioni, potrà essere chiesto a rimborso o utilizzato in compensazione, cioè detratto da altri tributi dovuti dal contribuente. Inoltre, entro la data del 27 dicembre i contribuenti titolari di partita IVA devono versare allo Stato un acconto (IVA). Il calcolo può essere effettuato scegliendo uno dei metodi di calcolo: metodo storico, metodo previsionale e metodo analitico. Con il metodo storico, l acconto IVA sarà pari all 88% del versamento effettuato o che avrebbe dovuto essere effettuato, per il mese o trimestre dell anno precedente. Il metodo previsionale si basa invece sul fare una stima delle operazioni che si ritiene di effettuare entro la data del 31 dicembre. Il metodo analitico si basa sulle operazioni effettuate fino alla data del 20 dicembre. Non voglio confonderti però! Tranquillo. Per fare questi calcoli e per la corretta tenuta dei registri IVA e degli altri libri obbligatori ci pensa il tuo commercialista. Dopo questo articolo ti è più chiaro il funzionamento dell IVA e tutto ciò che implica? 6 / 6

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