La difesa integrata del pomodoro da mensa

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1 SPECIALE DIFESA ORTICOLE CONOSCERE I PARASSITI PER LIMITARNE LA PERICOLOSITÀ La difesa integrata del pomodoro da mensa La difesa dalle principali avversità del pomodoro da mensa è fondamentale per garantire gli elevati standard qualitativi richiesti dal mercato. È però molto importante integrare le diverse strategie di difesa (agronomica, biologica e chimica) per rispettare le esigenze di operatori, consumatori e ambiente di Domenico D Ascenzo, Daniela Di Silvestro Il pomodoro da mensa costituisce, probabilmente, la specie orticola più coltivata in assoluto in Italia essendo presente in quasi tutte le regioni italiane dove, in molti casi, si sono sviluppate coltivazioni con elevate connotazioni locali e caratterizzate da forti tradizioni territoriali. La Sicilia costituisce la più importante area di coltivazione con più del 40% della produzione nazionale seguita da Calabria, Puglia, Campania e Sardegna. Circa il 30% proviene dalle coltivazioni in serre, sia tradizionali che molto avanzate e con una innovazione tecnologica molto spinta che, attraverso uno stretto controllo dei parametri climatici, consente di ottenere produzioni in ogni periodo dell anno. La gestione fitosanitaria di questa coltura si presenta complessa per il gran numero di fitopatie di diverso genere che la possono interessare e che impone una rigida programmazione della difesa, fondamentale per l ottenimento di elevati standard qualitativi richiesti dal mercato nel rispetto delle esigenze dell ambiente, dell operatore e del consumatore. Strategie alternative all uso dei fumiganti Nelle colture in serra la sempre minore adozione di opportune rotazioni colturali e la progressiva eliminazione e/o riduzione di impiego di prodotti ad azione fumigante in grado di contrastare patogeni tellurici ha determinato un ampia diffusione della tecnica dell innesto, molto valida per ottenere piantine resistenti e/o tolleranti a Fusarium oxysporum f.sp. lycopersici, Fusarium oxysporum f.sp. radicis lycopersici, Verticillium spp. Pyrenocheta lycopersici ecc. Allo scopo si utilizzano soprattutto ibridi interspecifici di Lycopersicon hirsutum L. esculentum dei quali i più utilizzati sono Beaufort, Maxifort e He-Man. Molto più complessa è la problematica dei nematodi galligeni nei confronti dei quali nessun portinnesto appare completamente resistente. Sempre al fine di superare la problematica dei funghi terricoli si stanno sempre più diffondendo, in ambiente protetto, le coltivazioni «fuori suolo» attraverso l utilizzo di substrati inerti. Come per tutte le colture ortive l adozione di corrette pratiche agronomiche quali l utilizzo di piantine sane acquistate in vivai che rispettano rigorose norme igieniche e fitosanitarie, l eliminazione della vegetazione infetta, l adozione di ampie rotazioni colturali, l esecuzione di corrette pratiche irrigue e di concimazioni, costituiscono una importante integrazione alle strategie chimiche necessarie, però, per il buon esito delle coltivazioni. Ampia offerta di prodotti disponibili L ampia gamma di formulati registrati nei confronti di questa importante coltura consente l adozione di strategie di difesa che assicurano un elevato controllo delle fitopatie. In questa nota vengono riportate le malattie a maggiore rilevanza indicandone il controllo sulla base delle indicazioni dei disciplinari di produzione integrata a cui, sempre più, la grande distribuzione organizzata fa riferimento. Gravi disseccamenti per attacco di Tuta absoluta su pomodoro da mensa 39

2 Le malattie fungine del pomodoro da mensa Lesioni da peronospora su fusto di pomodoro Le malattie fungine del pomodoro possono interessare l apparato fogliare, il frutto, il fusto, il colletto e l apparato radicale. Peronospora La peronospora (Phytophthora infestans) è una patologia molto temuta per le sue capacità distruttive essendo in grado di attaccare tutti gli organi aerei della pianta: foglie, fusto e bacche. Inizialmente si manifesta con macchie traslucide di forma irregolare che, con il progredire dell infezione, tendono ad assumere un colore marrone scuro; solo in condizioni di elevata umidità sulla pagina inferiore delle foglie si possono osservare le strutture propagative del fungo costituite dai rami sporangiofori che differenziano gli sporangi al cui interno vengono prodotte le zoospore che sono responsabili della diffusione della malattia. Sul fusto si osservano, invece, tipiche lesioni necrotiche allungate che tendono a interessare l intera circonferenza determinando la distruzione della parte superiore della pianta mentre sui frutti si evidenziano ampie macchie scure, dure al tatto, di aspetto rugoso. La peronospora sopravvive da una stagione all altra sui residui colturali e le infezioni si verificano solo con un andamento climatico piovoso e umido e con intervalli termici compresi tra i 10 e i 23 C. Sono note due razze T0 e T1 caratterizzate da un diverso grado di virulenza. Difesa. La difesa contro la peronospora del pomodoro da mensa è essenzialmente di tipo chimica ed a carattere preveniva e deve essere effettuata molto attentamente nelle fasi fenologiche a maggior rischio (soprattutto dopo lo sviluppo del secondo palco fiorale) e in presenza di condizioni climatiche predisponenti, tenendo conto che temperature superiori ai 30 C bloccano l evoluzione della malattia (tabella 1). TABELLA 1 - PERONOSPORA - Prodotti consigliati su pomodoro I.S. (giorni) Prodotti rameici Poltiglia bordolese (20) Ossicloruro di rame (50) Idrossido di rame (50) Solfato tribasico (15,2) Carbammati Propamocarb (66,5) ( 1 ) Ditocarbammati Propineb (70) (serra) 7 (pieno ( 2 ) campo) Metiram (71,2) ( 2 ) Alcoilfosfonati + s.a. copertura Fosetil-Al + rame ( ) Acetammidi Cimoxanil (20) ( 3 ) Cianoimidazoli Ciazofamide (14,8) 50 7 ( 3 ) Azoxistrobin (23,2) ( 4 ) Metossicarbammati + s.a. copertura metiram (5 + 55) ( 4 ) I.S. (giorni) Morfoline + acetammidi Famoxadone + cimoxanil ( 4 ) Aminoacido-ammidi-carbammati CAA + s.a copertura 7 (in serra) Iprovalicarb + rame (4,2 + 35,6) (pieno ( 5 ) campo) Dimetomorf + metiram (9 + 44) (pieno campo) ( 5 ) ( 6 ) Dimetomorf + rame (6 + 40) ( 5 ) Bentiavalicarb + rame (1, ) ( 5 ) Fenilammidi + s.a di copertura Metalaxil-M + rame (2 + 14,19) ( 7 ) Metalaxil + rame (3,5 + 18,5) ( 7 ) Benalaxil + rame (4 + 33) ( 7 ) Mandelammidi Mandipropamide (23,4) ( 5 ) Benzammidi Zoxamide (21,8) 62, ( 8 ) Pirimidil-ammide + CAA Ametoctradina + dimetomorf ( ,3) 80 3 ( 3 ) ( 5 ) Pirimidil-ammide + ditiocarbammati Ametocradina + metiram ( ) ( 2 ) I.S. = intervallo di sicurezza. ( 1 ) Sono consentiti al massimo 2 interventi all anno. ( 2 ) Sono consentiti al massimo 3 interventi all anno indipendentemente dall avversità. ( 3 ) Sono consentiti al massimo 3 interventi all anno. ( 4 ) Al fine di evitare l insorgenza di resistenze, indipendentemente dall avversità azoxistrobin, famoxadone e piraclostrobin possono essere utilizzati per un massimo di 3 interventi all anno. ( 5 ) Con i CAA (iprovalicarb, dimetomorf, mandipropamide e bentiavalicarb) sono consentiti al massimo 4 interventi all anno. ( 6 ) Autorizzato solo in pieno campo. ( 7 ) Con fenilammidi sono consentiti al massimo 3 interventi all anno. ( 8 ) Sono consentiti al massimo 4 interventi all anno indipendentemente dall avversità. 40

3 Alternaria L alternaria (Alternaria solani) è una patologia sempre più diffusa e, anch essa, molto pericolosa poiché è in grado di distruggere le piante infette nel volgere di poco tempo. È in grado di attaccare tutte le parti della pianta ma la manifestazione più evidente si ha sulle foglie dove forma tipiche macchie nerastre necrotiche di forma irregolare sulle quali sono facilmente individuabili cerchi concentrici che, con il progredire della malattia, si espandono interessando l intera lamina fogliare. Sui frutti si possono verificare lesioni necrotiche di aspetto coriaceo, soprattutto all inserzione del peduncolo come conseguenza dell attacco fiorale. L accresciuto interesse nei confronti di questa malattia è determinato, probabilmente, dall aumento delle temperature medie durante il periodo della vegetazione. Infatti le infezioni si verificano in presenza di umidità e temperature piuttosto elevate, comprese tra 25 e 35 C con un optimum compreso tra 24 e 29 C. Sopravvive da un anno TABELLA 2 - ALTERNARIA - Prodotti consigliati su pomodoro Prodotti rameici Poltiglia bordolese (20) Ossicloruro di rame (50) Idrossido di rame (50) Solfato tribasico (15,2) Azoxistrobin (23,2) ( 1 ) Benzammidi Zoxamide (21,8) 62, ( 2 ) Metossicarbammati + ditiocarbammati metiram (5 + 55) ( 1 ) Triazoli Difenoconazolo (23,23) 50 7 ( 3 ) I.S. = intervallo di sicurezza. (1) Al fine di evitare l insorgenza di resistenze, indipendentemente dall avversità azoxistrobin, famoxadone e piraclostrobin possono essere impiegati per un massimo di 3 interventi all anno. ( 2 ) Sono consentiti al massimo 4 interventi all anno indipendentemente dall avversità. ( 3 ) Con IBE sono consentiti al massimo 3 interventi all anno indipendentemente dall avversità. all altro sui residui colturali infetti ma è nota anche la trasmissibilità attraverso il seme che può costituire, quindi, una pericolosa fonte di inoculo. Difesa. Generalmente la difesa contro l alternaria del pomodoro viene associata a quella antiperonosporica poiché molti fungicidi impiegati hanno azione nei confronti di entrambi i patogeni (tabella 2). Oidio L oidio (Leveillula taurica, Oidium lycopersici) interessa soprattutto le coltivazioni in serra. È una malattia molto nota e facilmente riconoscibile per il tipico feltro biancastro che può ricoprire le foglie colpite. TABELLA 3 - OIDIO - Prodotti consigliati su pomodoro Zolfo (80) ( 1 ) Azoxistrobin (23,2) 80 3 ( 2 ) Triazoli Miclobutanil (4,5) ( 3 ) Penconazolo (19) 12, ( 3 ) Tebuconazolo (25) 50 3 ( 3 ) Difenconazolo (23,23) 50 7 ( 3 ) Ciproconazolo (3,81) ( 3 ) Metossicarbammati + anilidi boscalid (6,7 + 26,7) Metossicarbammati + ditiocarbammati metiram (5 + 55) ( 1 ) ( 4 ) Amidossime Ciflufenamid (10) ( 5 ) Biofungicidi Ampilomyces quisqualis (58) I.S. = intervallo di sicurezza. ( 1 ) Evitare di intervenire nelle ore più calde della giornata. ( 2 ) Al fine di evitare l insorgenza di resistenze, indipendentemente dall avversità azoxistrobin, famoxadone e piraclostrobin posso essere impiegati per un massimo di 3 interventi all anno. ( 3 ) Con gli IBE si consiglia di non effettuare più di 3 interventi all anno. ( 4 ) Utilizzabile solo in pieno campo. ( 5 ) Sono consentiti al massimo 2 interventi all anno. Tipiche aree necrotiche causate da alternaria su pomodoro Leveillula taurica è la specie più diffusa ed è caratterizzata dallo sviluppo endofitico (interno). Infatti dopo essere penetrato attraverso gli stomi si sviluppa all interno della foglia dalla quale fuoriesce sulla pagina inferiore producendo l efflorescenza biancastra costituita dai conidi. Le infezioni sono favorite da elevati livelli di umidità e temperature comprese tra 18 e 24 C e, in fase iniziale, sulle foglie si evidenziano piccole aree decolorate di colore verde chiaro determinate dalla forma agamica del fungo, Oidiopsis sicula. Oidium lycopersici, di cui non è stata individuata la forma sessuata, si differenzia dalla precedente per l andamento ectofitico (esterno) e per la necessità di temperature leggermente più fresche. Anche in questo caso la foglia viene ricoperta completamente dal feltro miceliare biancastro. Difesa. Gli interventi contro l oidio del pomodoro vengono effettuati, generalmente, alla comparsa dei primi sintomi e vengono ripetuti in funzione delle condizioni climatiche favorevoli al suo sviluppo e alle caratteristiche delle sostanze attive utilizzate (tabella 3). Muffa grigia La muffa grigia (Botrytis cinerea) interessa soprattutto le coltivazioni protette, è caratterizzata da una elevata polifagia ed è in grado di persistere per lungo tempo nel terreno grazie alla possibilità di produrre sclerosi (strutture di conservazione) che, in condizioni di elevata umidità, possono germinare producendo micelio e conidi che danno avvio ai processi infettivi. Il suo insediamento nella pianta avviene prevalentemente attraverso ferite di diversa origine (meccaniche o causate da insetti) ma anche per azione attiva attraverso la formazione di appressori ossia strutture di aderenza attraverso le quali il fungo è in grado di perforare la cuticola della parte attaccata. Generalmente le infezioni prendono avvio dai fiori, subito do- 41

4 SPECIALE DIFESA ORTICOLE TABELLA 4 - BOTRITE - Prodotti consigliati su pomodoro Anilino pirimidine Pirimetanil (37,4) ( 1 ) Idrossanilidi Fenexamide (42,8) ( 1 ) Anilino pirimidine + fenilpirroli Ciprodinil + fludioxonil (37,5 + 25) 80 7 ( 1 ) Metossicarbammati + anilidi boscalid (6,7 + 26,7) ( 2 ) Carbossimmidi Penthiopirad (200) ( 3 ) Imidazoli Imazalil (2) ( 6 ) ( 7 ) ( 4 ) Pyrazolinoni Fenpirazamina (50) ( 3 ) Biofungicidi Bacillus amyloquifaciens (25) ( 5 ) I.S. = intervallo di sicurezza. ( 1 ) Sono consentiti al massimo 2 interventi all anno in alternativa agli altri prodotti. ( 2 ) Al fine di evitare l insorgenza di resistenze, indipendentemente dall avversità azoxistrobin, famoxadone e piraclostrobin posso essere impiegati al massimo 3 interventi all anno. ( 3 ) È consentito al massimo 1 intervento all anno indipendentemente dall avversità. ( 4 ) Utilizzabile solo nei confronti delle infezioni sul fusto con applicazioni localizzate. Utilizzabile solo in serra. ( 5 ) Sono consentiti al massimo 6 interventi all anno. ( 6 ) Vaporizzare il prodotto. ( 7 ) Non richiesto. Piante di pomodoro attaccate da fusariosi TABELLA 5 - CLADOSPORIOSI - Prodotti consigliati su pomodoro po l allegagione e attraverso la cavità calicina possono penetrare nei frutti. Su di essi le infezioni possono essere molto gravi e si possono manifestare in evidenti marcescenze ma anche attraverso le cosiddette «macchie fantasma» ossia anulature concentriche di colore verde chiaro determinati dalla penetrazione dei conidi nei giovani frutti e successivo arresto della formazione del micelio. Questa situazione, pur non causandone la marcescenza, ne determina l incommerciabilità. Gli attacchi al fusto sono molto gravi poiché riducono la funzionalità della pianta distruggendo la vegetazione sovrastante le infezioni. Difesa. Il controllo della muffa grigia su pomodoro si basa soprattutto sull adozione di corrette misure agronomiche (densità di impianto non elevate, limitati apporti idrici, arieggiamento delle serre, basse densità di impianto, ecc.) e interventi chimici specifici effettuati, soprattutto, dopo alcune operazioni colturali finalizzati alla disinfezione delle eventuali lesioni (tabella 4). Cladosporiosi Azoxistrobin (23,2) 80 3 ( 1 ) Triazoli Difenconazolo (23,23) 50 7 ( 2 ) Ciproconazolo (3,81) ( 2 ) Ditiocarbammati Metiram (71,2) ( 3 ) Metossicarbammati + anilidi boscalid (6,7) ( 1 ) I.S. = intervallo di sicurezza. ( 1 ) Al fine di evitare l insorgenza di resistenze, indipendentemente dall avversità azoxistrobin, famoxadone e piraclostrobin posso essere impiegati per un massimo di 3 interventi all anno. ( 2 ) Con gli IBE si consiglia di non effettuare più di 3 interventi all anno. ( 3 ) Al massimo 3 interventi all anno indipendentemente dall avversità. La cladosporiosi (Cladosporium fulvum) è una grave patologia esclusivamente per le coltivazioni in serra. I sintomi sono a carico delle foglie più vecchie sulla cui pagina superiore si evidenziano macchie clorotiche in corrispondenza delle quali sulla pagina inferiore si osserva una abbondante efflorescenza di colore bruno-olivastro con aspetto molto compatto. Più raramente possono essere interessati anche i fiori, i fusti e le bacche. I conidi e il micelio si conservano a lungo nei residui colturali infetti tra le strutture fisiche delle serre e le infezioni sono favorite da elevata umidità e temperature comprese tra i 22 e 24 C. È nota anche la trasmissibilità attraverso il seme (tabella 5). Patogeni tellurici I funghi che possono essere trasmessi dal terreno e che causano, in genere, seri danni, sono divisi, essenzialmente, in due gruppi, il primo che riguarda l apparato vascolare e il secondo agenti di marciumi che possono interessare sia le radici che la zona del colletto delle piante. Patogeni dell apparato vascolare Questo gruppo comprende le patologie causate dalle fusariosi, in particolare Fusarium oxisporum f.sp. lycopersici e dalle tracheoverticilliosi, Verticillium dahliae e V. albo-atrum. Sintomi e fattori predisponenti. Sia per le fusariosi che per le tracheoverticilliosi la sintomatologia evidenzia ingiallimenti e avvizzimenti delle foglie, ripiegamento della parte apicale della pianta verso il basso, imbrunimenti più o meno estesi dei fasci vascolari, che si evidenziano facilmente sezionando il fusto delle piante affette, e appassimento della pianta specialmente nelle ore più calde del giorno. Penetrano, entrambi, attraverso ferite presenti nelle radici e si localizzano all interno dei vasi xilematici e da essi traslocano nella pianta attraverso il flusso linfatico. Si differenziano, però, per la diversa gamma di piante ospiti, più di 300 specie per Verticillium ed esclusivamente pomodoro per F. oxisporum f.sp. lycopersici e per il fatto che le esigenze termiche ottimali sono molto diverse, circa 28 C per le fusariosi, C per le tracheoverticilliosi. 42

5 SPECIALE DIFESA ORTICOLE Difesa. Il controllo chimico di fusariosi e tracheoverticilliosi del pomodoro è molto difficile ed è affidato soprattutto al miglioramento genetico con la ricerca di cultivar resistenti e/o tolleranti e all utilizzo della pratica dell innesto erbaceo che, come detto in apertura, è una pratica che si va sempre più diffondendo. La difesa chimica può essere attuata con tecniche preventive che prevedono la solarizzazione, la disinfezione dei substrati con vapore o l utilizzo di formulati ad azione fumigante quali dazomet, metam-sodio o metam-potassio. Agenti di marciume Tra gli agenti di marciumi si segnalano la radice suberosa, Pyrenocheta lycopersici e Fusarium oxisporum f.sp radicis lycopersici. Pyrenocheta lycopersici determina lesioni necrotiche e fessurazioni longitudinali nelle giovani radici che favoriscono l ingresso di altre entità microbiche che, secondariamente, possono causare il completo disfacimento delle stesse. Le piante affette vanno, facilmente, incontro a stress idrici e nutrizionali e mostrano diffusi ingiallimenti delle foglie basali. Il fungo si perpetua attraverso picnidi e microsclerozi che ne permettono la sopravvivenza nel terreno per diversi anni. Si tratta di un patogeno che nel corso degli anni ha visto un notevole incremento di presenza e ciò è stato messo in relazione al progressivo impoverimento di sostanza organica nel suolo che assicurava la presenza di una importante microflora antagonista. Fusarium oxisporum f.sp radicis lycopersici provoca marciumi radicali e dei tessuti parenchimatici a livello del colletto con un interessamento dei tessuti vascolari che, però, si estendono sul fusto non oltre i primi cm. Anche in questo caso le piante tendono ad avvizzire soprattutto in presenza di elevate temperature. Si tratta di un fungo che è in grado di colonizzare anche substrati inerti e, pertanto, può costituire un potenziale pericolo anche per le colture fuori suolo. Difesa. Nei confronti degli agenti di marciumi del pomodoro possono essere utilizzati funghi antagonisti quali Trichoderma viride e Tricoderma harzianum che, colonizzando il terreno e le superfici radicali, sottraggono spazio e nutrizione ai miceti fitopatogeni. 43

6 Edizioni L Informatore Agrario Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d Autore e le sue successive modificazioni. Ogni utilizzo di quest opera per usi diversi da quello personale e privato è tassativamente vietato. Edizioni L Informatore Agrario S.r.l. non potrà comunque essere ritenuta responsabile per eventuali malfunzionamenti e/o danni di qualsiasi natura connessi all uso dell opera.

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