COMUNE DI CODIGORO (PROVINCIA DI FERRARA)

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1 COMUNE DI CODIGORO (PROVINCIA DI FERRARA) ADEGUAMENTO ALLE NORME DI PREVENZIONE INCENDI DEL PLESSO SCOLASTICO DI PONTELANGORINO, COMPRENDENTE LA SCUOLA DELL'INFANZIA, LA SCUOLA PRIMARIA "MARIO CAPUZZO" E LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO "GIOVANNI PASCOLI" Titolo: RELAZIONE TECNICA ALLEGATA ALL ISTANZA DI DEROGA - PRATICA N. 542 Data: NOVEMBRE 206 Il Dirigente Servizi Tecnici Dott. Arch. Alessandro Ghirardini Il Tecnico incaricato: Dott. Ing. Edi Massarenti

2 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 INDICE ELENCO DEROGHE... 7 VERIFICA DELLA RISPONDENZA AL D.M. 26/08/ SCOPO CAMPO DI APPLICAZIONE CLASSIFICAZIONE SEPARAZIONI RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI COMPARTIMENTAZIONE SCALE ASCENSORI E MONTACARICHI AFFOLLAMENTO CAPACITÀ DI DEFLUSSO SISTEMA DI VIA DI USCITA LARGHEZZA DELLE VIE DI USCITA LUNGHEZZA DELLE VIE DI USCITA LARGHEZZA TOTALE DELLE USCITE DI OGNI PIANO NUMERO DELLE USCITE SPAZI PER ESERCITAZIONI SPAZI PER DEPOSITI SERVIZI TECNOLOGICI AUTORIMESSE SPAZI PER SERVIZI LOGISTICI IMPIANTI ELETTRICI SISTEMI DI ALLARME MEZZI ED IMPIANTI FISSI DI PROTEZIONE ED ESTINZIONE DEGLI INCENDI SEGNALETICA DI SICUREZZA NORME DI ESERCIZIO ALLEGATI 2

3 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 PREMESSA L'attività in oggetto è costituita da un edificio scolastico, di proprietà del Comune di Codigoro, ubicato a Pontelangorino di Codigoro (FE), comprendente la Scuola dell Infanzia, la Scuola Primaria Mario Capuzzo e la Scuola Secondaria di I grado Giovanni Pascoli, con un numero di persone superiore a 50 ed inferiore a 300. L edificio è risalente alla fine degli anni 70 ed è costituito da un edificio, in parte distribuito su due piani ed in parte ad un unico piano fuori terra, con annessa palestra. La struttura scolastica si presenta in buono stato di manutenzione, ma le disposizioni in materia di prevenzione incendi vigenti prevedono diverse di opere di adeguamento. Ubicazione dell edificio scolastico 3

4 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 All interno del fabbricato trovano collocazione: - La Scuola dell Infanzia per un totale di 28 alunni. - La Scuola Primaria Mario Capuzzo" con: - n. classe prima per un totale di 9 alunni; - n. classe seconda per un totale di 20 alunni; - n. classe terza per un totale di 5 alunni; - n. classe quarta per un totale di 8 alunni; - n. classe quinta per un totale di 7 alunni; - La Scuola Secondaria di I Grado Giovanni Pascoli" con: - n. classe prima per un totale di 5 alunni; - n. classe seconda per un totale di 9 alunni; - n. classe terza per un totale di 8 alunni; Sono, inoltre, presenti: - n. 25 docenti circa (non presenti contemporaneamente); - n. 9 personale ATA; per un totale di n. 203 persone. Considerando i singoli piani dell'edificio, attualmente, si ha: piano terra: - n. 6 classi per un totale di 7 alunni + n. 5 docenti; - n. 6 collaboratori scolastici; per un totale di n. 38 persone piano primo: - n. 3 classi per un totale di 52 alunni + n. 0 docenti; - n. 3 collaboratori scolastici; per un totale di n. 65 persone. Come riportato in precedenza, l intervento in progetto è finalizzato al miglioramento della sicurezza ai fini antincendio: per l edificio scolastico è stato presentato un progetto ai fini dell adeguamento antincendio, approvato con prescrizioni, con nota prot. n. 357 del 30/05/2000, pratica n 542, dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Ferrara. L attività è individuata al punto 67 cat. B della tabella allegata al D.P.R. agosto 20, n. 5 (attività principale). 4

5 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 Poiché, inoltre, è previsto l utilizzo della palestra da parte di persone estranee all attività scolastica, trattandosi di palestra di superficie lorda in pianta al chiuso superiore a 200 m2, anche se con capienza decisamente inferiore a 00 persone (max 20 persone effettive), l attività risulta ricompresa al punto 65 cat. B dell allegato I al D.P.R. agosto 20, n. 5 (attività secondaria). È, infine, presente un impianto di produzione calore (generatore di calore installato in locale adibito a centrale termica) di potenzialità pari a 3 kw: attività individuata al punto 74 cat. A della tabella allegata al D.P.R. 0 agosto 20, n. 5 (attività secondaria). In fase di redazione del progetto esecutivo delle opere di adeguamento, a seguito di approfonditi sopralluoghi presso l immobile, sono emerse alcune problematiche, tali da non consentire l'integrale osservanza della regola tecnica di prevenzione incendi vigente (D.M. 26 agosto 992): si presenta, pertanto, istanza di deroga al rispetto della normativa antincendio, ai sensi dell'art. 7 Deroghe del D.P.R. 0 agosto 20, n. 5 e secondo quanto anche previsto al punto 4. Deroghe del D.M. 26 agosto

6 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 RIFERIMENTI NORMATIVI Decreto del Ministero dell Interno del 26 agosto 992. Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica. Decreto del Presidente della Repubblica n. 5 del agosto 20. Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell articolo 49, comma 4-quater, del decreto-legge 3 maggio 200, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 200, n. 22. Lettera Circolare del Ministero dell Interno n. 306 del 06/0/20. Nuovo regolamento di prevenzione incendi D.P.R. agosto 20, n. 5: Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell articolo 49 comma 4quater, decreto-legge 3 maggio 200, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 30 luglio 200, n. 22. Primi indirizzi applicativi. Decreto del Ministero dell Interno del 20 dicembre 202. Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi Decreto del Ministero dell Interno del 7 agosto 202. Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze concernenti i procedimenti di prevenzione incendi e alla documentazione da allegare, ai sensi dell articolo 2, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica agosto 20, n. 5. Decreto del Ministero dell Interno del 6/02/2007. Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione. Decreto del Ministero dell Interno del 9/03/2007. Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Decreto n. 37 del 22//2008. Regolamento concernente l'attuazione dell'art. quartedecies, comma 3, let. a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti degli edifici. 6

7 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 ELENCO DEROGHE n. Norma Punto norma Decreto M.I. del 26 agosto Resistenza al fuoco delle strutture Descrizione L edificio è stato costruito con strutture che non garantiscono una resistenza al fuoco di almeno R 60 (strutture portanti) e REI 60 (strutture separanti) per edifici con altezza antincendi fino a 24 m. Sono rispettati i requisiti di resistenza al fuoco per le strutture delle aree a rischio specifico. Caratteristiche e/o vincoli L edificio scolastico è stato costruito nel 978. Successivamente è stato realizzato un ampliamento nel 99. Nel 2000 è stato edificato il dormitorio della Scuola dell Infanzia. L edificio non ha subito opere di ristrutturazione dalla data di costruzione. Da un attenta valutazione delle relazioni di calcolo delle strutture, redatte dai progettisti, si è riscontrato che le strutture esistenti non garantiscono la resistenza al fuoco prescritta al citato punto 3.0 del Decreto. Questa circostanza è stata confermata anche dai rilievi effettuati sull immobile. Da quanto si è potuto accertare, l edificio è realizzato con una struttura portante con pilastri in c.a. e solai di diverse tipologie. Nello specifico: i pilastri presentano mediamente un copriferro pari a,5 cm; i solai presentano cipriferri o spessori di intonaco inferiori al minimo richiesto per garantire la resistenza al fuoco richiesta. La riqualificazione delle strutture, realizzabile con idonei rivestimenti protettivi (lastre, intonaci, ecc.) risulta molto problematica, in quanto comporterebbe ingenti interventi alle strutture esistenti, che coinvolgerebbero la totalità dell edificio e con risultati non del tutto certi, a fronte di un impegno economico estremamente rilevante e con notevolissimi problemi legati alla necessaria sospensione dell attività didattica per un 7

8 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 periodo di tempo molto lungo. Come si evince dalla documentazione fotografica, alle strutture portanti (pilastri, travi, ecc.) sono, infatti, direttamente fissati gli infissi ed alcuni impianti: per poter aumentare gli spessori dei rivestimenti sarebbe necessario sostituire tutti gli infissi, in quanto diminuirebbero le luci di apertura. Valutazione del rischio aggiuntivo Vista la situazione rilevata, la valutazione del rischio aggiuntivo, conseguente alla mancata osservanza delle norme cui si chiede di derogare, risulta essenzialmente legata al rischio di collasso strutturale, senza garantire un tempo utile ad assicurare che: - gli occupanti lascino l edificio indenni o che gli stessi siano soccorsi in altro modo; - le squadre di soccorso possano operare in condizioni di sicurezza. Poiché l edificio è completamente isolato da altri fabbricati, risulta meno rilevante, anche se comunque presente, la maggiore probabilità di propagazione dell incendio ad altri edifici. Misure tecniche compensative A compensazione del maggior rischio, si propone quanto di seguito riportato:. significativa riduzione del carico di incendio, come da relazione di calcolo allegata, in modo da garantire il mantenimento dei requisiti di resistenza al fuoco degli elementi strutturali per un periodo congruo con la gestione dell emergenza, conformemente alle prescrizioni del D.M. 6/02/2007 Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione e del D.M. 09/03/2007 Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del C.N.VV.V.. Nello specifico le tipologie ed i quantitativi di materiali, che saranno presenti nelle varie zone, saranno tali da richiedere una classe di resistenza al fuoco pari a 5, con esclusione di depositi e biblioteche. Come si evince dalle relazioni di calcolo, le strutture esistenti sono idonee 8

9 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 a garantire una classe di resistenza al fuoco pari a 5; per depositi e biblioteche si provvederà alla realizzazione di pareti/contropareti e controsoffitti in grado di garantire una resistenza al fuoco pari a EI/REI Incremento delle uscite di sicurezza al piano terra ed al piano primo, in modo che: - almeno una porta verso l esterno sia immediatamente visibile dalla porta di ingresso di ogni aula, - sia raggiungibile con percorsi brevi (non più di 9 m per la zona aule didattiche e 29 m per la palestra, rispetto ai 60 m previsti dal Decreto), così da garantire un esodo rapido e diretto. Rispetto al progetto già approvato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Ferrara con nota prot. n. 357 del 30/05/2000, è prevista la realizzazione di n. 6 nuove uscite al piano terra: - n. 2 nella zona di edificio adibita a Scuola dell Infanzia; - n. 4 nella zona di edificio adibita a Scuola Primaria; - n. al piano primo, con scala di sicurezza esterna metallica. 3. Realizzazione di un nuovo impianto di rivelazione incendi, non previsto nel progetto approvato nel L impianto sarà rispondente ai requisiti della Norma UNI 9795:203 e consentirà di rilevare e segnalare tempestivamente ed automaticamente l'insorgere di un incendio, nonché allarmare le persone a rischio. Esso sarà utilizzato per comandare e attivare il dispositivo di apertura dell infisso del vano scala. 4. Misure gestionali. A seguito della valutazione del rischio aggiuntivo, particolare attenzione verrà posta alle procedure di evacuazione, al fine di poter consentire una riduzione dei tempi di esodo, limitando comportamenti scorretti e/o istintivi. Le procedure, diversificate in base all età degli alunni, sono dettagliatamente descritte al successivo punto 2. 9

10 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 Si riportano di seguito integralmente, per comodità, i punti della seguente relazione di Verifica della Rispondenza al D.M. 26/08/992, specificatamente attinenti all istanza di deroga: 3. COMPORTAMENTO AL FUOCO Resistenza al fuoco delle strutture. Il Decreto prescrive che le strutture siano realizzate in modo da garantire una resistenza al fuoco di almeno R 60 (strutture portanti) e REI 60 (strutture separanti) per edifici con altezza antincendi fino a 24 m. Come citato in premessa, dalle verifiche effettuate sull immobile e riportate nelle relazioni di calcolo allegate, si è riscontrato che l edificio non è rispondente a quanto sopra richiesto, in quanto la struttura portante (costituita da pilastri in c.a. e solai di diverse tipologie), presenta le seguenti caratteristiche: - i pilastri presentano mediamente un copriferro pari a,5 cm; - i solai presentano cipriferri o spessori di intonaco inferiori al minimo richiesto per garantire la resistenza al fuoco richiesta. Negli allegati alla presente relazione vengono riportati le valutazioni tabellari o analitiche delle strutture presenti. Come già evidenziato, risulta particolarmente oneroso e complesso riqualificare tutte le strutture (verticali ed orizzontali), mediante il rivestimento con idonei prodotti certificati, in modo da poter garantire il requisito R/REI 60 richiesto dal D.M. 26 agosto 992 vigente. Si procede pertanto a presentare istanza di deroga, in base all art. 7 del DPR 5/20, in quanto l attività presenta caratteristiche tali da non consentire l integrale osservanza delle regole tecniche di prevenzione incendi vigenti. Quali misure compensative per il parziale mancato rispetto della normativa antincendio si propone la realizzazione delle seguenti opere, dettagliatamente in seguito descritte: - significativa riduzione del carico di incendio, come da relazione di calcolo allegata, in modo da garantire il mantenimento dei requisiti di resistenza al fuoco degli elementi strutturali per un periodo congruo con la gestione dell emergenza, conformemente alle prescrizioni del D.M. 6/02/2007 e del D.M. 09/03/2007: le tipologie ed i quantitativi di materiali, che saranno presenti nelle varie zone, saranno 0

11 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 tali da richiedere una classe di resistenza al fuoco pari a 5, con esclusione di depositi e biblioteche. Tale classe di resistenza al fuoco è garantita dalle strutture esistenti (vedi allegato 3.). Per depositi, biblioteche e aula di scienze si provvederà alla realizzazione di pareti/contropareti e controsoffitti in grado di garantire una resistenza al fuoco pari a EI/REI 20, tenuto conto dell effettiva classe richiesta (gli interventi di realizzazione di rivestimenti protettivi sono dettagliatamente riportati negli elaborati grafici allegati). - Incremento delle uscite di sicurezza al piano terra ed al piano primo. - Realizzazione di un nuovo impianto di rivelazione incendi. - Misure gestionali Sistema di via di uscita. La Scuola sarà provvista di un sistema organizzato di vie di uscita sovradimensionato rispetto al massimo affollamento sopra calcolato, in funzione della capacità di deflusso ed è dotata di più di 2 uscite verso luogo sicuro, come di seguito specificato. L edificio è già dotato, oltre che della scala che serve al normale afflusso, anche di una scala di sicurezza esterna; il presente progetto prevede la realizzazione di una ulteriore scala di sicurezza esterna. Questo al fine di garantire che: - almeno una porta verso l esterno sia immediatamente visibile dalla porta di ingresso di ogni aula, - ogni uscita sia raggiungibile con percorsi brevi, in modo da garantire un esodo rapido e diretto Larghezza delle vie di uscita. La larghezza delle vie di uscita è multipla del modulo di uscita e non inferiore a due moduli (,20 m), misurata nel punto più stretto della luce Lunghezza delle vie di uscita. La lunghezza massima delle vie di uscita, misurata dall esterno alla porta di ogni locale frequentato dagli studenti o dal personale docente e non docente, sarà pari a circa 9 m (e, quindi, molto inferiore a 60 metri).

12 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/ Larghezza totale delle uscite di ogni piano Numero delle uscite. L edificio scolastico è dotato delle seguenti uscite, dotate di porte apribili verso l esterno e dotate di maniglioni antipanico: o piano primo: 42 persone: saranno presenti tre scale: una interna esistente, di tipo aperto, di larghezza pari a,78 m, corrispondente a n. 2 moduli; una esterna esistente, metallica, di larghezza pari a,20 m, corrispondente a n. 2 moduli; una esterna di nuova realizzazione, con spazio calmo al piano primo, metallica, di larghezza pari a,30 m, corrispondente a n. 2 moduli; per un totale di n. 6 moduli: la capacità di deflusso calcolata è: 42 / 6 = 24 < 60 o piano terra: zona Scuola Primaria: 94 persone: sono presenti n. 6 uscite direttamente verso l esterno, ciascuna di larghezza non inferiore a,20 m, per un totale di n. 2 moduli: la capacità di deflusso calcolata è: 94 / 2 = 7 < 60 Non è stata considerata nel computo l uscita del refettorio/mensa, direttamente verso l esterno. o piano terra: zona Scuola Infanzia: 82 persone: sono presenti n. 3 uscite direttamente verso l esterno, ciascuna di larghezza non inferiore a,20 m, per un totale di n. 6 moduli: la capacità di deflusso calcolata è: 82 / 6 = 4 < 60 Non sono state considerate nel computo le uscite del refettorio/mensa e del dormitorio, direttamente verso l esterno. La larghezza delle uscite risulta significativamente sovradimensionata, anche considerando l affollamento calcolato al precedente punto 5., che, come accennato in precedenza, risulta numericamente molto superiore alle persone effettivamente presenti. Essendo previste uscite per un totale di 30 moduli, le persone evacuabili risultano essere, infatti, pari a

13 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/ Impianti fissi di rilevazione e/o di estinzione degli incendi. A seguito della valutazione del rischio aggiuntivo e quale misura compensativa, è stata rilevata l opportunità di installare un impianto di rivelazione di incendio in tutto l edificio, al fine di poter consentire un rapido allertamento, con conseguente riduzione dei tempi di evacuazione; questo è progettato e sarà realizzato a regola d arte, rispondente ai requisiti della Norma UNI 9795:203. L impianto prevede i seguenti apparati principali: - centrale di rivelazione incendio indirizzata, con una copertura di 8 zone collegate, a Loop, espandibile, dotata di porta Ethernet; - sensori indirizzati ottici (n. 6 apparecchi) o termovelocimetrici (n. 2 apparecchi) di fumo, con isolatore integrato, installati in ogni ambiente; - ripetitori ottici a led nei corridoi, relativo allo stato del sensore non direttamente visibile; - n. 22 pulsanti a rottura di vetro per l invio di segnalazioni di allarme manuali alla centrale di rivelazione incendi; - n. 47 avvisatori ottico-acustici, in modo da essere immediatamente udibili e visibili in ogni parte dell edificio; - sirene autoalimentate per esterni, di colore rosso, con lampeggiante a led; - alimentatore ausiliario, con una corrente totale massima di 5 A. Il sistema proposto sarà quindi in grado di: ) rilevare un incendio; 2) segnalare un incendio, sia internamente all edificio che all esterno; 3) intervenire, comandando gli attuatori di apertura infisso vano scale. Le caratteristiche principali di funzionamento saranno le seguenti: - la segnalazione di allarme proveniente da uno qualsiasi dei rivelatori utilizzati determinerà una segnalazione ottica ed acustica di allarme incendio nella centrale di controllo e segnalazione, la quale sarà ubicata in ambiente sempre presidiato (ingresso); - l impianto consentirà l azionamento automatico dei dispositivi di allarmi posti nell attività entro i seguenti tempi: a) 2 minuti dall emissione della segnalazione di allarme proveniente da due o più rivelatori o dall azionamento di un qualsiasi pulsante manuale di segnalazione di incendio; 3

14 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 b) 5 minuti dall emissione di una segnalazione di allarme proveniente da un qualsiasi rivelatore, qualora la segnalazione presso la centrale di allarme non sia tacitata dal personale preposto; Lungo le vie di esodo e in luoghi presidiati dal personale ausiliario, saranno installati dei dispositivi manuali di attivazione del sistema di allarme, segnalati con appositi cartelli. Non sono presenti locali interrati, per cui non si ritiene necessaria la realizzazione di impianti automatici di estinzione (Lettera Circolare 30 ottobre 996, n. 2244/422). 2. NORME DI ESERCIZIO. Sarà cura del Dirigente Scolastico e del Responsabile di sede garantire che non vengano in alcun modo superati i quantitativi di materiali previsti e le loro modalità di deposito. E stato predisposto il piano di emergenza, come di seguito specificato. Sarà cura del titolare dell'attività: - aggiornare costantemente il registro dei controlli periodici, con annotati tutti gli interventi ed i controlli relativi all'efficienza degli impianti elettrici, dell'illuminazione di sicurezza, dei presidi antincendio, dei dispositivi di sicurezza e di controllo, delle aree a rischio specifico e dell'osservanza della limitazione dei carichi d'incendio nei vari ambienti dell'attività; - dare disposizioni affinché: le vie di uscita siano tenute costantemente sgombre da qualsiasi materiale; non sia compromessa la funzionalità dei serramenti delle uscite di sicurezza, verificandone l'efficienza prima dell'inizio delle lezioni; siano controllati periodicamente attrezzature ed impianti di sicurezza; venga rispettato il divieto di fumare e/o di fare uso di fiamme libere; nei depositi i materiali siano depositati in modo da consentire una facile ispezionabilità, lasciando corridoi e passaggi di larghezza non inferiore a 0,90 m; la distanza delle scaffalature, dall'intradosso del solaio, sia non inferiore a 0,60 m. Nell edificio scolastico non è previsto l uso di liquidi infiammabili e di gas compressi e/o liquefatti. 4

15 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 L attività didattica non prevede, inoltre, l uso di apparecchiature o utensili alimentati con combustibili liquidi o gassosi. Il titolare dell'attività garantirà che non vengano alterate le condizioni di sicurezza, avvalendosi, per tale compito, di un responsabile della sicurezza A seguito della valutazione del rischio aggiuntivo, particolare attenzione verrà posta alle procedure di evacuazione, al fine di poter consentire una riduzione dei tempi di esodo ed evitare il più possibile comportamenti non corretti. Le procedure verranno diversificate in base all età degli alunni e saranno note a tutti gli operatori (insegnanti e personale ausiliario). Le linee generali saranno le seguenti: verrà individuato un operatore, quale incaricato di dare l allarme generale, per ogni ordine di scuola; all inizio di ogni anno scolastico verrà illustrato agli studenti il Piano di Evacuazione, dagli insegnanti; verranno organizzate prove di evacuazione, almeno due volte nel corso di ogni anno scolastico, programmate e a sorpresa; per la Scuola dell Infanzia e per le prime classi della Scuola Primaria: o gli insegnanti insegneranno ai bimbi una canzoncina, che ha lo scopo di aggregare e mantenere uniti (tenendosi per mano) i bambini nel momento dell emergenza, per facilitarne l esodo. La canzone verrà frequentemente cantata, durante la normale attività didattica; per le ultime classi della Scuola Primaria e per la Scuola Secondaria di I Grado: o gli insegnanti renderanno gli alunni parte integrante del Piano stesso, in modo da coinvolgerli e responsabilizzarli, assegnando i seguenti incarichi: alunno aprifila: avrà l incarico di guidare i compagni verso l uscita di sicurezza, seguendo le vie di fuga; alunno serrafila (o chiudifila): avrà l incarico di controllare che l evacuazione si svolga in modo corretto e che tutti gli alunni abbiano lasciato l aula; alunno aiutante: avrà il compito di aiutare gli alunni portatori di handicap o gli alunni che vengono presi dal panico. 5

16 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 o Le simulazioni e le prove di evacuazione verranno paragonate agli allenamenti fatti dagli atleti: un allenamento serio permetterà di fare una bella figura in gara. In caso di evacuazione: l insegnante porterà con sé il registro di classe. Una volta raggiunta la zona di raccolta, il docente farà l appello (essendo a conoscenza degli alunni assenti dalle attività scolastiche). Gli alunni più piccoli: o verranno preparati all esodo dagli insegnanti ed usciranno prendendosi per mano in fila per due, accompagnati dagli educatori di sezione, cantando la canzoncina. I ragazzi più grandi: o dovranno mantenere la calma; o interrompere ogni attività; o mantenere l ordine e l unità della classe durante e dopo l esodo; o per garantire libertà nei movimenti tralasciare il recupero di oggetti personali (eventualmente, se è a portata di mano, prendere un indumento pesante per proteggersi dal freddo); o disporsi in fila evitando il vociare, l urlare e il richiamo (la fila sarà aperta dall aprifila e chiusa dal serra-fila); o seguire le indicazioni dell insegnante per rispettare le precedenze; o camminare in modo sollecito, senza correre disordinatamente e gridare; o collaborare con l insegnante per controllare le presenze dei compagni prima e dopo lo sfollamento; o raggiunta l uscita allontanarsi prontamente per non ostacolare il deflusso delle persone e/o di eventuali soccorritori; o raggiungere la zona di raccolta assegnata e attendere istruzioni; o non rientrare nell edificio per NESSUN motivo. 6

17 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 RELAZIONE TECNICA - D.M. 07/08/2 - Allegato I - Punto B. - Documentazione relativa ad attività regolate da specifiche disposizioni antincendio VERIFICA DELLA RISPONDENZA AL D.M. 26/08/992 (Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica) NOTA. Come già riportato nella documentazione presentata ai fini dell esame progetto, approvata con nota prot. n. 357 del 30/05/2000, l edificio scolastico è esistente, in quanto realizzato a partire dal 978. Secondo quanto previsto al punto 3. Norme transitorie del D.M. 26/08/992, nelle pagine seguenti, si è verificata la rispondenza alle prescrizioni contenute nei seguenti articoli del Decreto citato: scuole realizzate successivamente all'entrata in vigore del Decreto Ministeriale 8 dicembre 975: 2.4, 3, 4, 5, 6., 6.2, 6.3, 6.4, 6.5, 6.6, 7, 8, 9, 0, 2. 7

18 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/ GENERALITA'.0 Scopo. I presenti elaborati sono finalizzati all adeguamento del plesso scolastico alle vigenti norme di sicurezza antincendio. I termini, le definizioni e le tolleranze adottate sono quelli di cui al D.M. 30// Campo di applicazione. All attività si applicano le disposizioni contenute nel successivo punto 3., poiché il fabbricato è esistente e non è stato oggetto, né sono in progetto, ristrutturazioni tali da comportare modifiche sostanziali, come definite dal Decreto stesso: rifacimento di oltre il 50% dei solai, oppure rifacimento strutturale delle scale, oppure aumento di altezza..2 Classificazione. L attività è costituita da un edificio scolastico isolato da altri fabbricati, comprendente una Scuola dell Infanzia (ex Scuola Materna), unaa Scuola Primaria (ex Scuola Elementare) ed una Scuola Secondaria di I grado (ex Scuola Media), con un numero di persone pari a circa 203. La scuola è, quindi, di: tipo : scuola con numero di presenze contemporanee da 0 a 300 persone 8

19 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/ CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE Separazioni. L attività scolastica è ubicata in un edificio isolato, destinato esclusivamente a tale attività. Non è presente alloggio del custode. Relativamente alla palestra, locale pertinente all edificio stesso, si rimanda all allegata specifica relazione. 3. COMPORTAMENTO AL FUOCO Resistenza al fuoco delle strutture (punto oggetto di deroga). Il Decreto prescrive che le strutture siano realizzate in modo da garantire una resistenza al fuoco di almeno R 60 (strutture portanti) e REI 60 (strutture separanti) per edifici con altezza antincendi fino a 24 m. Come citato in premessa, dalle verifiche effettuate sull immobile e riportate nelle relazioni di calcolo allegate, si è riscontrato che l edificio non è rispondente a quanto sopra richiesto, in quanto la struttura portante (costituita da pilastri in c.a. e solai di diverse tipologie), presenta le seguenti caratteristiche: - i pilastri presentano mediamente un copriferro pari a,5 cm; - i solai presentano cipriferri o spessori di intonaco inferiori al minimo richiesto per garantire la resistenza al fuoco richiesta. Negli allegati alla presente relazione vengono riportati le valutazioni tabellari o analitiche delle strutture presenti. Come già evidenziato, risulta particolarmente oneroso e complesso riqualificare tutte le strutture (verticali ed orizzontali), mediante il rivestimento con idonei prodotti certificati, in modo da poter garantire il requisito R/REI 60 richiesto dal D.M. 26 agosto 992 vigente. Si procede pertanto a presentare istanza di deroga, in base all art. 7 del DPR 5/20, in quanto l attività presenta caratteristiche tali da non consentire l integrale osservanza delle regole tecniche di prevenzione incendi vigenti. Quali misure compensative per il parziale mancato rispetto della normativa antincendio si propone la realizzazione delle seguenti opere, dettagliatamente in seguito descritte: - significativa riduzione del carico di incendio, come da relazione di calcolo 9 9

20 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 allegata, in modo da garantire il mantenimento dei requisiti di resistenza al fuoco degli elementi strutturali per un periodo congruo con la gestione dell emergenza, conformemente alle prescrizioni del D.M. 6/02/2007 e del D.M. 09/03/2007: le tipologie ed i quantitativi di materiali, che saranno presenti nelle varie zone, saranno tali da richiedere una classe di resistenza al fuoco pari a 5, con esclusione di depositi e biblioteche. Tale classe di resistenza al fuoco è garantita dalle strutture esistenti (vedi allegato 3.). Per depositi, biblioteche e aula di scienze si provvederà alla realizzazione di pareti/contropareti e controsoffitti in grado di garantire una resistenza al fuoco pari a EI/REI 20, tenuto conto dell effettiva classe richiesta (gli interventi di realizzazione di rivestimenti protettivi sono dettagliatamente riportati negli elaborati grafici allegati). - Incremento delle uscite di sicurezza al piano terra ed al piano primo. - Realizzazione di un nuovo impianto di rivelazione incendi. - Misure gestionali. 3.. Reazione al fuoco dei materiali. Per quanto riguarda la reazione al fuoco, i materiali installati sono i seguenti: - parte di edificio ad un unico piano fuori terra: a) nell atrio, nei corridoi, nei disimpegni e nei passaggi in genere sono presenti materiali in classe 0: pareti e solai intonacati, pavimenti in ceramica; b) nelle aule in genere sono presenti materiali in classe 0: pareti e solai intonacati, pavimenti in ceramica. - parte di edificio a due piani fuori terra: a) negli atri, nei corridoi, nei disimpegni e nei passaggi in genere sono presenti: - pareti e solai intonacati in classe 0 di reazione al fuoco; - pavimenti in linoleum certificato in classe di reazione al fuoco, con superficie molto inferiore al 50% della superficie totale di pavimenti + pareti + soffitto + proiezioni orizzontali delle scale; La scala interna è realizzata con materiali in classe 0: pareti e solai intonacati, e gradini in marmo; b) nelle aule in genere e nella palestra sono presenti: - pareti e solai intonacati in classe 0 di reazione al fuoco; - pavimenti in linoleum certificato in classe di reazione al fuoco. Nell edificio, inoltre: 20 20

21 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 non sono presenti rivestimenti lignei; non sono presenti materiali di rivestimento combustibili; tutti i materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce (tendaggi, ecc.) saranno di classe di reazione al fuoco non superiore a. 4. SEZIONAMENTI Compartimentazione. L edificio è costituito da un unico compartimento, costituito dai due piani del fabbricato, di superficie pari a circa 2.535,00 m2 e, quindi, inferiore a quella indicata dal Decreto (6.000 m2 per edifici fino a 2 m di altezza antincendi). 4.. Scale. Il piano primo è servito dalle seguenti scale a rampe rettilinee, con pianerottoli intermedi di riposo: una scala interna di tipo aperto di larghezza pari a circa,60 m; una scala di sicurezza esterna di larghezza pari a,20 m. Il vano scala sarà dotato di infisso motorizzato, installato a parete nella parte alta del vano scala, con apertura comandata dalla centrale di rivelazione incendi e con azionamento manuale a distanza; la superficie netta di apertura dell infisso sarà pari ad m2. Come precedentemente riportato è, inoltre, prevista la realizzazione di una nuova ulteriore scala di sicurezza esterna di larghezza pari a,20 m, con pianerottolo al piano primo, quale luogo sicuro statico, contiguo e comunicante con la via di esodo, per la permanenza di persone con ridotte o impedite capacità motorie in attesa di soccorso. Al piano terra verranno realizzate n. 5 nuove scale esterne di sicurezza, di larghezza pari a,20 m, per il collegamento con l'area cortiliva esterna al fabbricato, in corrispondenza delle nuove uscite di progetto. Tutte le scale non presenteranno restringimenti ed avranno gradini a pianta rettangolare, con alzata e pedata costanti, rispettivamente non superiore a 7 cm e non inferiore a 30 cm. 2 2

22 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/ Ascensori e montacarichi. Non sono presenti ascensori, né montacarichi. È stato installato un servoscala a servizio della scala interna. 5. MISURE PER L'EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA. L'attività è provvista di un sistema organizzato di vie di uscita per il deflusso rapido e ordinato degli occupanti verso l'esterno. La misurazione delle uscite è eseguita nel punto più stretto delle vie di esodo. Le porte dei locali (ad es.: aule studenti), che si aprono verso il corridoio interno, utilizzato come via di deflusso, sono realizzate in modo da non ridurre la larghezza utile del corridoio stesso. Tutte le uscite di sicurezza sono munite di infissi, apribili nel verso dell esodo. Il sistema di apertura delle porte è realizzato con maniglioni antipanico, che consentono l'apertura delle porte con semplice spinta. Sulle porte di uscita sono installati cartelli con la scritta USCITA DI SICUREZZA APERTURA A SPINTA - ad un'altezza non inferiore a due metri dal suolo. Le uscite di sicurezza sono segnalate e mantenute sempre sgombre da materiali o da altri impedimenti che possono ostacolarne l'uso Affollamento. Come stabilito dal Decreto, il massimo affollamento è stato assunto pari a: - aule: 26 persone per aula; - aree destinate a servizi: persone effettivamente presenti + 20%; ovvero: o piano primo (Scuola Secondaria di I Grado n. sezione): aule 5 x 26 = 30 persone; atrio collaboratori scolastici + sala insegnanti e biblioteca: persone max presenti % = 2 persone; 22 22

23 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 per un totale di: 42 persone o piano terra (Scuola Primaria n. sezione): aule 7 x 26 = 82 persone; atrio collaboratori scolastici + sala insegnanti e biblioteca: persone max presenti % = 2 persone; per un totale di: 94 persone o piano terra (Scuola dell Infanzia): aule 3 x 26 = 78 persone; atrio collaboratori scolastici + sala insegnanti: persone max presenti % = 4 persone; per un totale di: 82 persone Si sottolinea che il calcolo è stato effettuato in condizioni molto sfavorevoli, in quanto sono state conteggiate anche tutte le aule con destinazione specifica (aule informatica, scienze, ecc.), che sono occupate, a turno, dalle varie classi. In realtà, quindi, il numero di persone effettivamente presenti è significativamente inferiore (203 persone presenti nel corrente anno scolastico contro 48 persone di calcolo, ai fini del dimensionamento delle vie d esodo). Si precisa che il numero effettivo degli alunni e del personale docente e non docente può variare da un anno scolastico all altro, in maniera, comunque, poco significativa. Relativamente ai refettori e palestra si evidenzia che questi locali avranno uscite direttamente verso l esterno. Relativamente alle persone presenti: palestra: la densità di affollamento sarà molto inferiore a 0,4 persone/m2; refettori: verrà considerata la densità di affollamento sarà molto inferiore a 0,4 persone/m2. Qualora le persone effettivamente presenti siano numericamente diverse, l'indicazione del numero di persone risulterà da dichiarazione del Dirigente Scolastico, secondo quanto previsto dalla Lettera Circolare 30 ottobre 996, n. 2244/ Capacità di deflusso. La capacità di deflusso per l edificio scolastico risulta non superiore a 60 per ogni piano, come di seguito specificato

24 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/ Sistema di via di uscita (misura compensativa). La Scuola sarà provvista di un sistema organizzato di vie di uscita sovradimensionato rispetto al massimo affollamento sopra calcolato, in funzione della capacità di deflusso ed è dotata di più di 2 uscite verso luogo sicuro, come di seguito specificato. L edificio è già dotato, oltre che della scala che serve al normale afflusso, anche di una scala di sicurezza esterna; il presente progetto prevede la realizzazione di una ulteriore scala di sicurezza esterna. Questo al fine di garantire che: - almeno una porta verso l esterno sia immediatamente visibile dalla porta di ingresso di ogni aula, - ogni uscita sia raggiungibile con percorsi brevi, in modo da garantire un esodo rapido e diretto Larghezza delle vie di uscita. La larghezza delle vie di uscita è multipla del modulo di uscita e non inferiore a due moduli (,20 m), misurata nel punto più stretto della luce Lunghezza delle vie di uscita. La lunghezza massima delle vie di uscita, misurata dall esterno alla porta di ogni locale frequentato dagli studenti o dal personale docente e non docente, sarà pari a circa 9 m (e, quindi, molto inferiore a 60 metri) Larghezza totale delle uscite di ogni piano Numero delle uscite. L edificio scolastico è dotato delle seguenti uscite, dotate di porte apribili verso l esterno e dotate di maniglioni antipanico: o piano primo: 42 persone: saranno presenti tre scale: una interna esistente, di tipo aperto, di larghezza pari a,78 m, corrispondente a n. 2 moduli; una esterna esistente, metallica, di larghezza pari a,20 m, corrispondente a n. 2 moduli; una esterna di nuova realizzazione, con spazio calmo al piano primo, metallica, di larghezza pari a,30 m, 24 24

25 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 corrispondente a n. 2 moduli; per un totale di n. 6 moduli: la capacità di deflusso calcolata è: 42 / 6 = 24 < 60 o piano terra: zona Scuola Primaria: 94 persone: sono presenti n. 6 uscite direttamente verso l esterno, ciascuna di larghezza non inferiore a,20 m, per un totale di n. 2 moduli: la capacità di deflusso calcolata è: 94 / 2 = 7 < 60 Non è stata considerata nel computo l uscita del refettorio/mensa, direttamente verso l esterno. o piano terra: zona Scuola Infanzia: 82 persone: sono presenti n. 3 uscite direttamente verso l esterno, ciascuna di larghezza non inferiore a,20 m, per un totale di n. 6 moduli: la capacità di deflusso calcolata è: 82 / 6 = 4 < 60 Non sono state considerate nel computo le uscite del refettorio/mensa e del dormitorio, direttamente verso l esterno. La larghezza delle uscite risulta significativamente sovradimensionata, anche considerando l affollamento calcolato al precedente punto 5., che, come accennato in precedenza, risulta numericamente molto superiore alle persone effettivamente presenti. Essendo previste uscite per un totale di 30 moduli, le persone evacuabili risultano essere, infatti, pari a.800. o Palestra. La palestra è dotata di un sistema di vie d uscita indipendente da quello della zona aule didattiche. Nella palestra è solitamente presente una classe (per la lezione di educazione fisica): 26 persone. L affollamento è, quindi, molto inferiore a quello calcolato: 424 m2 x 0,4 persone/m2 = 70 persone sono presenti n. 2 uscite direttamente verso l esterno, di larghezza pari a circa,60 m e 2,5 m, per un totale di n. 5 moduli: 25 25

26 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 la capacità di deflusso calcolata è: 70 / 5 = 34 < 60 Alcune porte delle aule hanno larghezza pari a 0,90 m, le restanti larghezza superiore a,20 m; secondo quanto previsto dalla Lettera Circolare del Ministero dell Interno n. P954/422 sott. 32 del 7/05/996, si ritiene che non sia richiesto l adeguamento della larghezza delle porta (da 0,90 m a,20 m):.. Al riguardo atteso quanto stabilito dal decreto legislativo 9 settembre 994, così come modificato dal decreto legislativo 9 marzo 996, n. 242, relativamente alle uscite dei locali di lavoro, si ritiene opportuno chiarire che, nell'ambito delle strutture scolastiche costruite od utilizzate prima del 27 novembre 994, i locali destinati ad aule didattiche ed esercitazioni, non dovranno essere adeguati al terzo comma del punto 5.6 dell'allegato al D.M. 26 agosto 992, per quanto attiene la larghezza delle porte, essendo le misure ivi previste in contrasto con i citati decreti legislativi. Come già riportato, ciascun locale destinato ad uso collettivo (spazi per esercitazioni, mense, dormitorio) sarà dotato, oltre che della normale porta di accesso, anche di una uscita di larghezza non inferiore a due moduli, apribile nel senso del deflusso, con sistema a semplice spinta, che adduca direttamente all esterno, in luogo sicuro. Si evidenzia che per gli spazi per esercitazioni presenti (aule di scienze, informatiche) non è richiesta la realizzazione sia dell'uscita che adduca direttamente in luogo sicuro, che di strutture REI 60, prevista dal combinato disposto dei p.ti 5.6 (2 capoverso) e 6. (5 capoverso), ai sensi della Lettera Circolare 30/0/996, n. 2244/422. Nell aula di scienze non è previsto l utilizzo di becchi Bunsen, né il deposito di sostanze esplosive e/o infiammabili (Nota prot. n. P287/422 sott. 32 del 20/0/998). 6. SPAZI A RISCHIO SPECIFICO. 6.. Spazi per esercitazioni. Nell edificio scolastico non sono presenti spazi per esercitazioni, come definiti dal Decreto. Secondo quanto indicato nella Lettera Circolare prot. n. P2244/422 sott. 32 del

27 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 ottobre 996, infatti, si chiarisce.. che non rientrano in tali fattispecie, ad esempio, le aule di disegno, informatiche, di linguistica, per esercitazioni musicali o similari Spazi per depositi. Saranno presenti n. 5 depositi/ripostigli: ) n. 2 nella Scuola dell Infanzia, ubicati al piano terra, di superficie pari a circa 8,0 e 0,0 m2; 2) n. nella Scuola Primaria, ubicato al piano terra, di superficie pari a circa 0,0 m2; 3) n. nella Scuola Secondaria di I Grado, ubicato al piano primo, di superficie pari a circa 8,8 m2; 4) n. nella Palestra, ubicato al piano terra, di superficie pari a circa 6,3 m2, per la conservazione di materiali e testi per uso didattico e per attrezzature in uso alla palestra: tali locali sono, quindi, definiti dal Decreto come "spazi per deposito o magazzino". In questi locali non è prevista la presenza continuativa di personale. I locali di cui sopra avranno ciascuno un apertura di aerazione di superficie pari a /40 della superficie in pianta, protetta da griglia a maglia fitta. Il carico d incendio dei locali di cui ai precedenti punti ), 2), 3) e 4) verrà limitato a 30 kg/m2 (vedi relazione di calcolo allegata). Sono, inoltre, presenti: 5) n. biblioteca nella Scuola Primaria, ubicata al piano terra, di superficie pari a circa 22,8 m2; 6) n. biblioteca nella Scuola Secondaria di I Grado, ubicato al piano primo, di superficie pari a circa 3,5 m2; 7) n. aula di scienze nella Scuola Secondaria di I Grado, ubicata al piano primo, di superficie pari a circa 49,5 m2, normalmente utilizzati durante l attività scolastica. La Lettera Circolare prot. n. P2244/422 sott. 32 del 30 ottobre Allegato "A" Chiarimenti - 3) Punto 6.2 Spazi per depositi chiarisce che: per "deposito" devono essere intesi gli ambienti destinati alla conservazione dei materiali per uso didattico e per i servizi amministrativi, con l'esclusione degli archivi e delle biblioteche in cui sia prevista la presenza continuativa di personale durante l'orario di attività 27 27

28 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 scolastica. Si ritiene, pertanto, che tali locali non siano assimilabili a depositi veri e propri, in quanto normalmente presidiati durante l attività scolastica dall insegnante vicario e/o da docenti a disposizione. Il carico d incendio dei locali di cui ai precedenti punti 5), 6) e 7) verrà limitato a 60 kg/m2 (vedi relazione di calcolo allegata). In caso ogni locale di cui sopra costituirà compartimento antincendio: è, infatti, prevista la riqualificazione delle strutture portanti e separanti di ciascun locale, in modo da garantire una resistenza al fuoco pari a REI 20, con porta di accesso REI 20, dotata di dispositivo di auto chiusura. Nei locali, inoltre, sarà realizzato un impianto automatico di rivelazione di incendio. In ogni locale è prevista l installazione un estintore, di tipo approvato, di capacità estinguente pari a 34A-233B-C. All interno del volume dell edificio, per esigenze igienico-sanitarie, verrà tenuto un modesto quantitativo di liquidi infiammabili, comunque inferiore a 20 litri, in armadio metallico, dotato di bacino di contenimento. In tutti i locali è fatto divieto di fumare o fare uso di fiamme libere Servizi tecnologici Impianti di produzione di calore. La centrale termica esistente sarà rispondente alla specifica normativa vigente (D.M. 2/04/996), come da specifica relazione in allegato. Il riscaldamento degli ambienti avviene per mezzo di radiatori ad acqua calda. Non sono presenti impianti di condizionamento e/o di ventilazione centralizzati, né condotte aerotermiche. Per il riscaldamento degli ambienti è vietato l uso di stufe funzionanti a combustibile liquido o gassoso Impianti di condizionamento e di ventilazione. Nel locale adibito a dormitorio Scuola Infanzia sono presenti due apparecchi di 28 28

29 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 condizionamento localizzati, tipo mono-split, azionabili con comando manuale. Non sono presenti condotte aerotermiche e/o impianti a ricircolo di aria Condizionamento localizzato. Gli apparecchi installati utilizzano fluido refrigerante non infiammabile Impianti centralizzati per la produzione di aria compressa. Non presenti Spazi per l'informazione e le attività parascolastiche. Non presenti Autorimesse. Non presenti Spazi per servizi logistici Mense. Sono presenti due locali adibiti a mensa/refettorio, uno a servizio della Scuola dell Infanzia e l altro a servizio della Scuola Primaria; ciascun locale sarà dotato di uscita direttamente all esterno. Non sono presenti cucine o apparecchiature per il lavaggio delle stoviglie, alimentate a combustibile liquido o gassoso Dormitori. Non sono presenti locali destinati all alloggiamento. 7. IMPIANTI ELETTRICI Generalità. Gli impianti elettrici dell edificio scolastico saranno sottoposti ad un accurato intervento di 29 29

30 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 manutenzione straordinaria, con rifacimento di linee di distribuzione, quadri elettrici, ecc. e sostituzione apparecchiature in modo da garantire il corretto funzionamento degli impianti installati e verificarne la conformità ai disposti di cui alla legge marzo 968, n. 86. All atto della presentazione della S.C.I.A., verrà presentata la dichiarazione di conformità di cui al D.M. n. 37/08, relativamente agli interventi realizzati. L edificio sarà dotato tre interruttori generali, posti in posizione segnalata, nelle vicinanze degli ingressi; ciascun interruttore consentirà di togliere tensione all'impianto elettrico dell intero edificio. Ogni eventuale modifica necessaria verrà progettata da tecnico abilitato. 7.. Impianto elettrico di sicurezza. L edificio scolastico sarà dotato di impianto di sicurezza alimentato da sorgente distinta da quella ordinaria. L'impianto elettrico di sicurezza alimenterà: a) illuminazione di sicurezza: sono previste lampade con alimentazione autonoma (autoalimentate); b) impianto di allarme. L'autonomia della sorgente di sicurezza è non inferiore ai 30 minuti. È prevista la manutenzione straordinaria delle apparecchiature installate (lampade di emergenza, ecc.), in modo da garantirne un corretto funzionamento. 8. SISTEMI DI ALLARME Generalità. La scuola sarà munita di un sistema di allarme in grado di avvertire, in caso di pericolo, gli alunni ed il personale presenti, collegato all impianto di rivelazione incendi di nuova realizzazione e dotato anche di comandi manuali, posti nelle zone costantemente presidiate durante l orario di apertura

31 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/ di impianto. Il sistema di allarme è costituito, trattandosi di scuola di tipo, da pannelli ottico-acustici di allarme incendio, con suono opportunamente convenuto con gli occupanti e riportanti la scritta "allarme incendio". È, inoltre, prevista l installazione di sirene esterne, per segnalazione di allarme incendio. 9. MEZZI ED IMPIANTI FISSI DI PROTEZIONE ED ESTINZIONE DEGLI INCENDI. 9.. Rete idranti. L edificio scolastico è già dotato di una rete ad idranti UNI 45, realizzata come da progetto approvato con nota prot. n 357 del 30/05/2000 ed in grado di garantire ai 3 idranti idraulicamente più sfavoriti una portata di 20 l/min cad., con una pressione residua al bocchello non inferiore a,5 bar, per un tempo pari a 60 min. Sono previste: o la sostituzione del gruppo pompe esistente in quanto obsoleto, con un nuovo gruppo antincendio, avente le seguenti caratteristiche e componenti: una elettropompa, ad accensione automatica, avente caratteristiche non inferiori a: portata: 360 l/min prevalenza: 5,0 bar una elettropompa di compensazione (pilota) in parallelo a quella di alimentazione; una riserva idrica da 25 mc. Il nuovo gruppo antincendio sarà di tipo preassemblato, per esterno, fuori terra, conforme alla norma UNI EN 2845 e Norma UNI 292 ed avrà alimentazione elettrica da linea preferenziale esterna, indipendente dalle altre utenze elettriche. Il prelievo dell acqua per alimentare la riserva idrica, verrà fatto da acquedotto pubblico. 3 3

32 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 o la manutenzione generale dell impianto; o l installazione di un nuovo idrante UNI 45 nella palestra e di un nuovo gruppo di attacco autopompa VV.F. UNI 70 ad un attacco, per installazione esterna. La relazione di verifica idraulica dell impianto è allegata alla documentazione già depositata presso Codesto Comando e riportata nell allegato. alla presente relazione Estintori. L'attività è dotata di un adeguato numero di estintori portatili. Gli estintori sono di tipo omologato dal Ministero dell'interno ai sensi del D.M. del 07/0/2005; sono distribuiti in modo uniforme nell'area da proteggere, e si trovano: - in prossimità degli accessi; - in vicinanza di aree di maggior pericolo; sono ubicati in posizione facilmente accessibile e visibile, con appositi cartelli segnalatori, per facilitarne l'individuazione, anche a distanza. Sono stati previsti i seguenti estintori (un estintore per ogni 200 m 2 di pavimento o frazione di detta superficie, con un minimo di due estintori per piano): Piano Superficie N. Classe Piano Terra (esclusi depositi) 280 m2 7 Polvere chimica 34A-233B-C Piano Primo (esclusi depositi) 470 m2 3 Polvere chimica 34A-233B-C Palestra 470 m2 3 Polvere chimica 34A-233B-C Depositi (*) 5 Polvere chimica 34A-233B-C Biblioteche (*) 2 Polvere chimica 34A-233B-C Centrale termica (*) Polvere chimica 34A-233B-C (*) : un estintore per locale Impianti fissi di rilevazione e/o di estinzione degli incendi (misura compensativa). A seguito della valutazione del rischio aggiuntivo e quale misura compensativa, è stata rilevata l opportunità di installare un impianto di rivelazione di incendio in tutto l edificio, al fine di poter consentire un rapido allertamento, con conseguente riduzione dei tempi di evacuazione; questo è progettato e sarà realizzato a regola d arte, rispondente ai requisiti della Norma UNI 9795:

33 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 L impianto prevede i seguenti apparati principali: - centrale di rivelazione incendio indirizzata, con una copertura di 8 zone collegate, a Loop, espandibile, dotata di porta Ethernet; - sensori indirizzati ottici (n. 6 apparecchi) o termovelocimetrici (n. 2 apparecchi) di fumo, con isolatore integrato, installati in ogni ambiente; - ripetitori ottici a led nei corridoi, relativo allo stato del sensore non direttamente visibile; - n. 22 pulsanti a rottura di vetro per l invio di segnalazioni di allarme manuali alla centrale di rivelazione incendi; - n. 47 avvisatori ottico-acustici, in modo da essere immediatamente udibili e visibili in ogni parte dell edificio; - sirene autoalimentate per esterni, di colore rosso, con lampeggiante a led; - alimentatore ausiliario, con una corrente totale massima di 5 A. Il sistema proposto sarà quindi in grado di: ) rilevare un incendio; 2) segnalare un incendio, sia internamente all edificio che all esterno; 3) intervenire, comandando gli attuatori di apertura infisso vano scale. Le caratteristiche principali di funzionamento saranno le seguenti: - la segnalazione di allarme proveniente da uno qualsiasi dei rivelatori utilizzati determinerà una segnalazione ottica ed acustica di allarme incendio nella centrale di controllo e segnalazione, la quale sarà ubicata in ambiente sempre presidiato (ingresso); - l impianto consentirà l azionamento automatico dei dispositivi di allarmi posti nell attività entro i seguenti tempi: a) 2 minuti dall emissione della segnalazione di allarme proveniente da due o più rivelatori o dall azionamento di un qualsiasi pulsante manuale di segnalazione di incendio; b) 5 minuti dall emissione di una segnalazione di allarme proveniente da un qualsiasi rivelatore, qualora la segnalazione presso la centrale di allarme non sia tacitata dal personale preposto; Lungo le vie di esodo e in luoghi presidiati dal personale ausiliario, saranno installati dei dispositivi manuali di attivazione del sistema di allarme, segnalati con appositi cartelli. Non sono presenti locali interrati, per cui non si ritiene necessaria la realizzazione di impianti automatici di estinzione (Lettera Circolare 30 ottobre 996, n. 2244/422)

34 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/ SEGNALETICA DI SICUREZZA. È prevista l affissione di cartellonistica conforme al D.Lgs. n. 8/2008, ad integrazione di quella già esistente; in particolare appositi cartelli segnaleranno: l ubicazione degli idranti e degli estintori; l attacco per l autopompa VV.F.; le norme comportamentali da osservare durante un eventuale emergenza; le uscite e le vie di esodo; gli interruttori generali atti a porre fuori tensione l'impianto elettrico; la valvola di intercettazione generale del gas metano; il divieto di fumare; il divieto di accesso alle persone non autorizzate nei locali in cui è prevista la presenza solo di personale addetto (centrale termica, depositi, ecc.) questo al fine di: vietare comportamenti che potrebbero causare pericolo; prescrivere determinati comportamenti necessari ai fini della sicurezza; fornire indicazioni relative alle uscite di sicurezza, o ai mezzi di soccorso, ecc. 2. NORME DI ESERCIZIO (misura compensativa). Sarà cura del Dirigente Scolastico e del Responsabile di sede garantire che non vengano in alcun modo superati i quantitativi di materiali previsti e le loro modalità di deposito. E stato predisposto il piano di emergenza, come di seguito specificato

35 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 Sarà cura del titolare dell'attività: - aggiornare costantemente il registro dei controlli periodici, con annotati tutti gli interventi ed i controlli relativi all'efficienza degli impianti elettrici, dell'illuminazione di sicurezza, dei presidi antincendio, dei dispositivi di sicurezza e di controllo, delle aree a rischio specifico e dell'osservanza della limitazione dei carichi d'incendio nei vari ambienti dell'attività; - dare disposizioni affinché: le vie di uscita siano tenute costantemente sgombre da qualsiasi materiale; non sia compromessa la funzionalità dei serramenti delle uscite di sicurezza, verificandone l'efficienza prima dell'inizio delle lezioni; siano controllati periodicamente attrezzature ed impianti di sicurezza; venga rispettato il divieto di fumare e/o di fare uso di fiamme libere; nei depositi i materiali siano depositati in modo da consentire una facile ispezionabilità, lasciando corridoi e passaggi di larghezza non inferiore a 0,90 m; la distanza delle scaffalature, dall'intradosso del solaio, sia non inferiore a 0,60 m. Nell edificio scolastico non è previsto l uso di liquidi infiammabili e di gas compressi e/o liquefatti. L attività didattica non prevede, inoltre, l uso di apparecchiature o utensili alimentati con combustibili liquidi o gassosi. Il titolare dell'attività garantirà che non vengano alterate le condizioni di sicurezza, avvalendosi, per tale compito, di un responsabile della sicurezza A seguito della valutazione del rischio aggiuntivo, particolare attenzione verrà posta alle procedure di evacuazione, al fine di poter consentire una riduzione dei tempi di esodo ed evitare il più possibile comportamenti non corretti. Le procedure verranno diversificate in base all età degli alunni e saranno note a tutti gli operatori (insegnanti e personale ausiliario). Le linee generali saranno le seguenti: verrà individuato un operatore, quale incaricato di dare l allarme generale, per ogni ordine di scuola; all inizio di ogni anno scolastico verrà illustrato agli studenti il Piano di 35 35

36 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 Evacuazione, dagli insegnanti; verranno organizzate prove di evacuazione, almeno due volte nel corso di ogni anno scolastico, programmate e a sorpresa; per la Scuola dell Infanzia e per le prime classi della Scuola Primaria: o gli insegnanti insegneranno ai bimbi una canzoncina, che ha lo scopo di aggregare e mantenere uniti (tenendosi per mano) i bambini nel momento dell emergenza, per facilitarne l esodo. La canzone verrà frequentemente cantata, durante la normale attività didattica; per le ultime classi della Scuola Primaria e per la Scuola Secondaria di I Grado: o gli insegnanti renderanno gli alunni parte integrante del Piano stesso, in modo da coinvolgerli e responsabilizzarli, assegnando i seguenti incarichi: alunno aprifila: avrà l incarico di guidare i compagni verso l uscita di sicurezza, seguendo le vie di fuga; alunno serrafila (o chiudifila): avrà l incarico di controllare che l evacuazione si svolga in modo corretto e che tutti gli alunni abbiano lasciato l aula; alunno aiutante: avrà il compito di aiutare gli alunni portatori di handicap o gli alunni che vengono presi dal panico. o Le simulazioni e le prove di evacuazione verranno paragonate agli allenamenti fatti dagli atleti: un allenamento serio permetterà di fare una bella figura in gara. In caso di evacuazione: l insegnante porterà con sé il registro di classe. Una volta raggiunta la zona di raccolta, il docente farà l appello (essendo a conoscenza degli alunni assenti dalle attività scolastiche). Gli alunni più piccoli: o verranno preparati all esodo dagli insegnanti ed usciranno prendendosi per mano in fila per due, accompagnati dagli educatori di sezione, cantando la canzoncina. I ragazzi più grandi: o dovranno mantenere la calma; o interrompere ogni attività; o mantenere l ordine e l unità della classe durante e dopo l esodo; 36 36

37 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 o per garantire libertà nei movimenti tralasciare il recupero di oggetti personali (eventualmente, se è a portata di mano, prendere un indumento pesante per proteggersi dal freddo); o disporsi in fila evitando il vociare, l urlare e il richiamo (la fila sarà aperta dall aprifila e chiusa dal serra-fila); o seguire le indicazioni dell insegnante per rispettare le precedenze; o camminare in modo sollecito, senza correre disordinatamente e gridare; o collaborare con l insegnante per controllare le presenze dei compagni prima e dopo lo sfollamento; o raggiunta l uscita allontanarsi prontamente per non ostacolare il deflusso delle persone e/o di eventuali soccorritori; o raggiungere la zona di raccolta assegnata e attendere istruzioni; o non rientrare nell edificio per NESSUN motivo

38 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 In merito ai punti del D.M. 26/08/992 di cui non è richiesta l osservanza, si precisa che l edificio scolastico è completamente rispondente ai punti: 2.0. Scelta dell area L edificio scolastico è ubicato in zona residenziale. Non vi sono in prossimità attività che comportino rischi di incendio e/o di esplosione. 2.. Ubicazione I locali ad uso scolastico sono ubicati in un edificio indipendente costruito per tale specifica destinazione ed isolato da altri Accesso all'area. È assicurato l intervento dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco, attraverso un accesso carrabile, direttamente su strada pubblica (Via Italia), di larghezza superiore a 3,50 m (vedi planimetria generale) Accostamento autoscale. L edificio è a due piani fuori terra: piano terra e piano primo; non vi sono pertanto locali siti ad altezza superiore a 2 m

39 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA Foto Prospetto Edificio zona Scuola dell Infanzia al P.T. e Secondaria di I Grado al P.P. Foto Prospetto Edificio zona Scuola Primaria al P.T.

40 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798 Foto Prospetto Edificio zona scala di sicurezza esistente Scuola Secondaria di I Grado (è prevista la chiusura con muratura delle finestre che si affacciano sulla scala).

41 ALLEGATI ALL ISTANZA DI DEROGA - PRATICA N. 542 ALLEGATO N. DIMENSIONAMENTO RETE IDRANTI (come da relazione tecnica vistata con nota prot. n. 357 del 30/05/2000)

42 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798

43 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798

44 Studio Tecnico Ing. E. Massarenti - Via Roma, 0 - Codigoro - Tel./fax 0533/73798

45 ALLEGATI ALL ISTANZA DI DEROGA - PRATICA N. 542 ALLEGATO N. 2 RELAZIONE DI CAOLO DEL CARICO DI INCENDIO Il tecnico

46 RELAZIONE CAOLO CARICO INCENDIO D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 6 Febbraio 2007 GENERALITA' L attività sarà costituita da un unico compartimento, con esclusione dei depositi, delle biblioteche e dell aula di scienze (che costituiscono compartimenti antincendio). Essendo presenti locali con destinazione d uso diversa, il calcolo del carico di incendio è stato eseguito in relazione alle diverse zone presenti: Nome zona / compartimento Area [mq] Aula tipo Scuola Infanzia (Piano Terra) Aula tipo Scuola Primaria (Piano Terra) Aula tipo Scuola Secondaria I Grado (Piano Primo) Palestra Deposito tipo Scuole (*) Deposito palestra Spogliatoio tipo Laboratorio di Informatica Piano Primo (*) Biblioteca Scuola Secondaria di I Grado (*) Aula di scienze Scuola Secondaria di I Grado (*): viene considerato il locale più sfavorito. RIFERIMENTO NORMATIVO Per il calcolo del carico di incendio si applicano le presenti norme tecniche di prevenzione incendi: Decreto del Ministero dell Interno del 09 Marzo 2007 Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Decreto del Ministro dell interno 6 Febbraio 2007 Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere di costruzione ; Lettera Circolare del Ministero dell Interno prot. 968 del 5 febbraio 2008 Pareti di muratura portanti resistenti al fuoco ; Lettera Circolare del Ministero dell Interno prot. 44/422 sott.55 recante il titolo DM 9 marzo 2007 Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del CNVVF. Chiarimenti ed indirizzi applicativi.

47 CAOLO DEL CARICO DI INCENDIO Con il termine Carico di Incendio si intende, ai sensi delle definizioni di cui al punto.c del D.M. 09 marzo 2007, il potenziale termico netto della totalità dei materiali combustibili contenuti all interno di un compartimento. Tale valore è inoltre corretto in base ai parametri indicativi della partecipazione alla combustione dei singoli elementi. Il calcolo del carico di incendio, viene effettuato con il metodo previsto dal suddetto decreto del Ministero dell'interno 09 marzo Successivamente a tale calcolo, viene determinato il carico di incendio specifico di progetto, indicato più brevemente con qf,d,mediante l introduzione di fattori moltiplicativi e riduttivi riferiti a: Determinazione del rischio incendio in relazione alle dimensioni dei compartimenti; Determinazione del rischio incendio in relazione all attività svolta nel compartimento; Misure di protezione attiva e passiva adottate. dai quali sarà possibile determinare la classe del compartimento. Determinazione del carico di incendio specifico di progetto Il valore del carico d incendio specifico di progetto (qf,d) è determinato secondo la seguente relazione: [] qf,d = δq δq2 δn qf [MJ/m2] dove: δq è il fattore che tiene conto del rischio di incendio in relazione alla dimensione del compartimento e i quali valori sono definiti in tabella Tabella Superficie A in pianta lorda del compartimento (m2) A <500 δq2,00 Superficie A in pianta lorda del compartimento (m2) A <5.000, A <.000, A <0.000, A <2.500,40 A ,00 δq δq è il fattore che tiene conto del rischio di incendio in relazione al tipo di attività svolta nel compartimento e i quali valori sono definiti in tabella 2 Tabella 2 Classi di rischio Descrizione δq2 I Aree che presentano un basso rischio di incendio in termini di probabilità di innesco, velocità di propagazione delle fiamme e possibilità di controllo dell incendio da parte 0,80 delle squadre di emergenza II Aree che presentano un moderato rischio di incendio come probabilità d innesco, velocità di propagazione di un incendio e possibilità di controllo dell incendio stesso da,00 parte delle squadre di emergenza III Aree che presentano un alto rischio di incendio in termini di probabilità d innesco, velocità di propagazione delle fiamme e possibilità di controllo dell incendio da parte,20 delle squadre di emergenza 2

48 n ni è il fattore che tiene conto delle differenti misure di protezione e i quali valori sono definiti in: i Tabella 3 dni, Funzione delle misure di protezione Sistemi automatici di estinzione Sistemi di Sistemi evacuazione automatici di automatica di rivelazione, fumo e calore segnalazione e allarme di incendio ad acqua altro δn δn2 δn3 δn4 0,60 0,80 0,90 0,85 qf Squadra aziendale dedicata alla lotta antincendio Rete idrica antincendio Percorsi protetti di accesso Accessibilità ai mezzi di soccorso VVF interna Interna ed esterna δn5 δn6 δn7 δn8 δn9 0,90 0,90 0,80 0,90 0,90 è il valore nominale della carico d incendio specifico da determinarsi secondo la formula: n g H m [2] qf = i i i i A i [MJ/m2] dove: gi massa dell i-esimo materiale combustibile Hi mi potere calorifico inferiore dell i-esimo materiale combustibile [MJ/kg] fattore di partecipazione alla combustione dell i-esimo materiale combustibile pari a 0,80 per il legno e altri materiali di natura cellulosica e,00 per tutti gli altri materiali combustibili fattore di limitazione della partecipazione alla combustione dell i-esimo materiale combustibile pari a 0 per i materiali contenuti in contenitori appositamente progettati per resistere al fuoco; 0,85 per i materiali contenuti in contenitori non combustibili e non appositamente progettati per resistere al fuoco; in tutti gli altri casi superficie in pianta netta del compartimento [m2] i A [kg] Richieste di prestazione Il D.M. 9 Marzo 2007 al punto 3 prevede diverse richieste di prestazione alle costruzioni, in funzione degli obiettivi di sicurezza prefissati, così come individuate nei livelli del seguente schema: Livello I Livello II Livello III Livello IV Livello V Nessun requisito specifico di resistenza al fuoco dove le conseguenze della perdita dei requisiti stessi siano accettabili o dove il rischio di incendio sia trascurabile Mantenimento dei requisiti di resistenza al fuoco per un periodo sufficiente all evacuazione degli occupanti in luogo sicuro all esterno della costruzione Mantenimento dei requisiti di resistenza al fuoco per un periodo congruo con la gestione dell emergenza Requisiti di resistenza al fuoco tali da garantire, dopo la fine dell incendio, un limitato danneggiamento della costruzione Requisiti di resistenza al fuoco tali da garantire, dopo la fine dell incendio, il mantenimento della totale funzionalità della costruzione stessa 3

49 LIVELLO DI PRESTAZIONE PREVISTO Per questa struttura è stato previsto un livello di prestazione III. Determinazione della CLASSE Il D.M. 9 marzo 2007, al punto prevede che le classi di resistenza al fuoco necessarie per garantire il livello III sono riportate nella seguente tabella in funzione del carico d incendio specifico di progetto (q f,d) così come prima definito. Carichi d incendio specifici di progetto (qf,d) Classe Non superiore a 00 MJ/m2 0 Non superiore a 200 MJ/m2 5 Non superiore a 300 MJ/m2 20 Non superiore a 450 MJ/m2 30 Non superiore a 600 MJ/m Non superiore a 900 MJ/m Non superiore a 200 MJ/m Non superiore a 800 MJ/m 20 Non superiore a 2400 MJ/m Superiore a 2400 MJ/m 240 RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE Le caratteristiche di resistenza al fuoco degli elementi portanti orizzontali e verticali saranno rispondenti ai criteri e alle modalità specificate dal DM del 6/02/

50 ELENCO MATERIALI ZONA: Aula tipo Scuola Infanzia (Piano Terra) Materiale Quantità Pot. Calorifico m Psi Totale (*)Banco scolastico metallico (*)Sedia (*)Porta in Legno (*)Cattedra insegnante (*)Sedia Non Imbottita (**)Libri (**)Giocattoli (*)Pavimento in linoleum (*)Lampada 2 x 58 W (*)Lampada di emergenza (***)Libri/quaderni (***)Giocattoli MJ/pz 40 MJ/pz 368,68 MJ/Pz 590 MJ/pz 66,76 MJ/cad. 6,93 MJ/Kg 3000 MJ/m³ 76 MJ/m² 60 MJ/pz 40 MJ/pz 6,93 MJ/Kg 3000 MJ/m³ ,00 MJ 320,00 MJ 589,90 MJ 472,00 MJ 53,4 MJ 230,38 MJ.275,00 MJ 2.432,00 MJ 480,00 MJ 40,00 MJ 35,52 MJ 600,00 MJ Nella zona sono presenti elementi composti (Contrassegnati da *) che vengono considerati come materiali singoli, per essi si considera il potere calorifico medio. (**): il materiale combustibile in aula verrà limitato allo stretto necessario e conservato in armadi metallici (***): materiale in uso durante l attività didattica La somma in MJ degli elementi inseriti nella zona è pari a 8.628,2 MJ. Ne discende dove A è l estensione della zona, si che applicando la [2] determina il carico di incendio nominale riferito al m2 qf = 269,63 MJ/m2 ELENCO MATERIALI ZONA: Aula tipo Scuola Primaria (Piano Terra) Materiale Quantità Pot. Calorifico m Psi Totale (*)Banco scolastico metallico (*)Sedia (*)Porta in Legno (*)Cattedra insegnante (*)Sedia Non Imbottita (**)Libri (*)Lampada 2 x 58 W (*)Lampada di emergenza (***)Libri/quaderni (***)Zaini MJ/pz 40 MJ/pz 368,68 MJ/Pz 590 MJ/pz 66,76 MJ/cad. 6,93 MJ/Kg 60 MJ/pz 40 MJ/pz 6,93 MJ/Kg 25 MJ/pz ,00 MJ 800,00 MJ 294,95 MJ 472,00 MJ 53,4 MJ 575,95 MJ 480,00 MJ 40,00 MJ.06,39 MJ 625,00 MJ Nella zona sono presenti elementi composti (Contrassegnati da *) che vengono considerati come materiali singoli, per essi si considera il potere calorifico medio. (**): il materiale combustibile in aula verrà limitato allo stretto necessario e conservato in armadi metallici (***): materiale in uso durante l attività didattica La somma in MJ degli elementi inseriti nella zona è pari a 9.357,70 MJ. Ne discende che applicando la [2] dove A è l estensione della zona, si determina il carico di incendio nominale riferito al m2 qf = 90,97 MJ/m2 5

51 ELENCO MATERIALI ZONA: Aula tipo Scuola Secondaria I Grado (Piano Primo) Materiale Quantità Pot. Calorifico m Psi Totale (*)Banco scolastico metallico (*)Sedia (*)Porta in Legno (*)Cattedra insegnante (*)Sedia Non Imbottita (*)Lampada 2 x 58 W (*)Pavimento in linoleum (*)Lampada di emergenza (***)Libri/quaderni (***)Zaini MJ/pz 40 MJ/pz 368,68 MJ/Pz 590 MJ/pz 66,76 MJ/cad. 60 MJ/pz 76 MJ/m² 40 MJ/pz 6,93 MJ/Kg 25 MJ/pz ,00 MJ 800,00 MJ 294,95 MJ 472,00 MJ 53,4 MJ 480,00 MJ 3.648,00 MJ 40,00 MJ.693,98 MJ 625,00 MJ Nella zona sono presenti elementi composti (Contrassegnati da *) che vengono considerati come materiali singoli, per essi si considera il potere calorifico medio. (***): materiale in uso durante l attività didattica Non è prevista la presenza di altro materiale combustibile in aula La somma in MJ degli elementi inseriti nella zona è pari a 3.07,34 MJ. Ne discende dove A è l estensione della zona, si che applicando la [2] determina il carico di incendio nominale riferito al m2 qf = 273,07 MJ/m2 ELENCO MATERIALI ZONA: Palestra Materiale Quantità Pot. Calorifico m Psi Totale (*)Pavimento in linoleum Polipropilene (*)Porta in Legno (*)Lampada 2 x 58 W (*)Lampada di emergenza MJ/m² 46,00 MJ/Kg 368,68 MJ/Pz 60 MJ/pz 40 MJ/pz ,00 MJ 920,00 MJ.79,8 MJ.920,00 MJ 400,00 MJ Nella zona sono presenti elementi composti (Contrassegnati da *) che vengono considerati come materiali singoli, per essi si considera il potere calorifico medio. La somma in MJ degli elementi inseriti nella zona è pari a ,8 MJ. Ne discende che applicando la [2] dove A è l estensione della zona, si determina il carico di incendio nominale riferito al m2 qf = 86,42 MJ/m2 6

52 ELENCO MATERIALI COMPARTIMENTO: Deposito tipo Scuole Materiale Quantità Pot. Calorifico m Psi Totale Materiali vari per ufficio (*)Lampada 36 W (*)Pavimento in linoleum PVC rigido MJ/m³ 70 MJ/pz 76 MJ/m² 6,93 MJ/Kg.680,00 MJ 70,00 MJ 608,00 MJ 846,99 MJ Nel compartimento sono presenti elementi composti (Contrassegnati da *) che vengono considerati come materiali singoli, per essi si considera il potere calorifico medio. La somma in MJ degli elementi inseriti nel compartimento è pari a 3.204,99 MJ. Ne discende dove A è l estensione del compartimento, si che applicando la [2] determina il carico di incendio nominale riferito al m2 qf = 400,62 MJ/m2 ELENCO MATERIALI COMPARTIMENTO: Deposito palestra Materiale Quantità Pot. Calorifico m Psi Totale (*)Attrezzatura sportiva varia MJ/kg 6.800,00 MJ Nel compartimento sono presenti elementi composti (Contrassegnati da *) che vengono considerati come materiali singoli, per essi si considera il potere calorifico medio. La somma in MJ degli elementi inseriti nel compartimento è pari a 6.800,00 MJ. Ne discende che applicando la [2] dove A è l estensione del compartimento, si determina il carico di incendio nominale riferito al m2 qf = 47,8 MJ/m2 7

53 ELENCO MATERIALI ZONA: Spogliatoio tipo Materiale Quantità Pot. Calorifico m Psi Totale (*)Panca metallica imbottita MJ/pz ,00 MJ Nella zona sono presenti elementi composti (Contrassegnati da *) che vengono considerati come materiali singoli, per essi si considera il potere calorifico medio. La somma in MJ degli elementi inseriti nella zona è pari a.20,00 MJ. Ne discende dove A è l estensione della zona, si che applicando la [2] determina il carico di incendio nominale riferito al m2 qf = 93,33 MJ/m2 ELENCO MATERIALI ZONA: Laboratorio di Informatica Piano Primo Materiale Quantità Pot. Calorifico m Psi Totale (*)Banco scolastico metallico (*)Sedia (*)Porta in Legno (*)Cattedra insegnante (*)Sedia Non Imbottita (**)Libri (*)Lampada 2 x 58 W (*)Pavimento in linoleum (*)Lampada di emergenza (*)Computer MJ/pz 40 MJ/pz 368,68 MJ/Pz 590 MJ/pz 66,76 MJ/cad. 6,93 MJ/Kg 60 MJ/pz 76 MJ/m² 40 MJ/pz 67,40 MJ/Pz ,00 MJ 800,00 MJ 294,95 MJ 472,00 MJ 53,4 MJ 575,95 MJ 480,00 MJ 3.648,00 MJ 40,00 MJ 2.5,08 MJ Nella zona sono presenti elementi composti (Contrassegnati da *) che vengono considerati come materiali singoli, per essi si considera il potere calorifico medio. (**): il materiale combustibile in aula verrà limitato allo stretto necessario e conservato in armadi metallici La somma in MJ degli elementi inseriti nella zona è pari a 3.875,39 MJ. Ne discende che applicando la [2] dove A è l estensione della zona, si determina il carico di incendio nominale riferito al m2 qf = 270,79 MJ/m2 8

54 ELENCO MATERIALI COMPARTIMENTO: Biblioteca Scuola Secondaria di I Grado Materiale Quantità Pot. Calorifico m Psi Totale (*)Tavolo Medio (*)Sedia metallica Imbottita (*)Lampada 2 x 58 W (*)Pavimento in linoleum (*)Lampada di emergenza Libri ,5 MJ/cad. 89,68 MJ/Pz 60 MJ/pz 76 MJ/m² 40 MJ/pz 6,93 MJ/Kg ,22 MJ 286,98 MJ 480,00 MJ 3.648,00 MJ 40,00 MJ ,58 MJ Nel compartimento sono presenti elementi composti (Contrassegnati da *) che vengono considerati come materiali singoli, per essi si considera il potere calorifico medio. La somma in MJ degli elementi inseriti nel compartimento è pari a ,78 MJ. Ne discende dove A è l estensione del compartimento, si che applicando la [2] determina il carico di incendio nominale riferito al m2 qf =.227,55 MJ/m2 ELENCO MATERIALI COMPARTIMENTO: Aula di scienze Scuola Secondaria di I Grado Materiale Quantità Pot. Calorifico m Psi Totale (*)Banco scolastico metallico (*)Sedia (*)Cattedra insegnante (*)Sedia Non Imbottita (*)Lampada 2 x 58 W (*)Pavimento in linoleum (*)Lampada di emergenza (*)Armadio in legno con libri PVC rigido (***)Libri/quaderni (***)Zaini MJ/pz 40 MJ/pz 590 MJ/pz 66,76 MJ/cad. 60 MJ/pz 76 MJ/m² 40 MJ/pz 3000 MJ/pz 6,93 MJ/Kg 6,93 MJ/Kg 25 MJ/pz ,00 MJ 800,00 MJ 472,00 MJ 53,4 MJ 480,00 MJ 3.648,00 MJ 40,00 MJ ,00 MJ 8.469,89 MJ.693,98 MJ 625,00 MJ Nel compartimento sono presenti elementi composti (Contrassegnati da *) che vengono considerati come materiali singoli, per essi si considera il potere calorifico medio. (***): materiale in uso durante l attività didattica La somma in MJ degli elementi inseriti nel compartimento è pari a ,28 MJ. Ne discende che applicando la [2] dove A è l estensione del compartimento, si determina il carico di incendio nominale riferito al m2 qf = 94,79 MJ/m2 9

55 CAOLO DELLA CLASSE DELLA ZONA: Aula tipo Scuola Infanzia (Piano Terra) Per quanto indicato al punto 2 del D.M. 09/03/2007 si ha che il carico di incendio specifico di progetto è determinato dalla [] qf,d = δq δq2 δn qf [MJ/m2]. Si ha pertanto δq= essendo la superficie A pari a 32 m2 (vedi tabella ) δq2= essendo la classe di rischio uguale a II (vedi tabella 2) Per le misure di protezione si ha: δn= δn2= δn3= δn4= δn5= δn6= 0,90 δn7= δn8= 0,90 δn9= 0,90 (presenza di sistema automatico di estinzione ad acqua) (presenza di altro sistema automatico di estinzione) (presenza di sistema di evacuazione automatica di fumo e calore) (presenza di sistema automatico di rivelazione, segnalazione ed allarme di incendio) (presenza di squadra aziendale dedicata alla lotta antincendio) (presenza di rete idrica antincendio interna) (presenza di rete idrica antincendio interna ed esterna) (presenza di percorsi interni protetti di accesso): condizione verificata in quanto la zona ha accesso direttamente dall esterno (Lettera-Circolare Prot. n. P44/422 sott. 55 del 28/03/08) (presenza di accessibilità ai mezzi di soccorso VVF) Eseguendo la [] si ha che il carico di incendio specifico di progetto è qf,d= 96,56, MJ/m2 da cui ne discende che la classe della zona per la tabella 4 è REI 5 0

56 CAOLO DELLA CLASSE DELLA ZONA: Aula tipo Scuola Primaria (Piano Terra) Per quanto indicato al punto 2 del D.M. 09/03/2007 si ha che il carico di incendio specifico di progetto è determinato dalla [] qf,d = δq δq2 δn qf [MJ/m2]. Si ha pertanto δq= essendo la superficie A pari a 49 m2 (vedi tabella ) δq2= essendo la classe di rischio uguale a II (vedi tabella 2) Per le misure di protezione si ha: δn= δn2= δn3= δn4= δn5= δn6= 0,90 δn7= δn8= 0,90 δn9= 0,90 (presenza di sistema automatico di estinzione ad acqua) (presenza di altro sistema automatico di estinzione) (presenza di sistema di evacuazione automatica di fumo e calore) (presenza di sistema automatico di rivelazione, segnalazione ed allarme di incendio) (presenza di squadra aziendale dedicata alla lotta antincendio) (presenza di rete idrica antincendio interna) (presenza di rete idrica antincendio interna ed esterna) (presenza di percorsi interni protetti di accesso): condizione verificata in quanto la zona ha accesso direttamente dall esterno (Lettera-Circolare Prot. n. P44/422 sott. 55 del 28/03/08) (presenza di accessibilità ai mezzi di soccorso VVF) Eseguendo la [] si ha che il carico di incendio specifico di progetto è qf,d= 39,22, MJ/m2 da cui ne discende che la classe della zona per la tabella 4 è REI 5

57 CAOLO DELLA CLASSE DELLA ZONA: Aula tipo Scuola Secondaria I Grado (Piano Primo) Per quanto indicato al punto 2 del D.M. 09/03/2007 si ha che il carico di incendio specifico di progetto è determinato dalla [] qf,d = δq δq2 δn qf [MJ/m2]. Si ha pertanto δq= essendo la superficie A pari a 48 m2 (vedi tabella ) δq2= essendo la classe di rischio uguale a II (vedi tabella 2) Per le misure di protezione si ha δn= δn2= δn3= δn4= δn5= δn6= 0,90 δn7= δn8= 0,90 δn9= 0,90 (presenza di sistema automatico di estinzione ad acqua) (presenza di altro sistema automatico di estinzione) (presenza di sistema di evacuazione automatica di fumo e calore) (presenza di sistema automatico di rivelazione, segnalazione ed allarme di incendio) (presenza di squadra aziendale dedicata alla lotta antincendio) (presenza di rete idrica antincendio interna) (presenza di rete idrica antincendio interna ed esterna) (presenza di percorsi interni protetti di accesso): condizione verificata in quanto la zona ha accesso direttamente dall esterno (Lettera-Circolare Prot. n. P44/422 sott. 55 del 28/03/08) (presenza di accessibilità ai mezzi di soccorso VVF) Eseguendo la [] si ha che il carico di incendio specifico di progetto è qf,d= 99,07, MJ/m2 da cui ne discende che la classe della zona per la tabella 4 è REI 5 2

58 CAOLO DELLA CLASSE DELLA ZONA: Palestra Per quanto indicato al punto 2 del D.M. 09/03/2007 si ha che il carico di incendio specifico di progetto è determinato dalla [] qf,d = δq δq2 δn qf [MJ/m2]. Si ha pertanto δq= essendo la superficie A pari a 424 m2 (vedi tabella ) δq2= essendo la classe di rischio uguale a II (vedi tabella 2) Per le misure di protezione si ha: δn= δn2= δn3= δn4= δn5= δn6= 0,90 δn7= δn8= 0,90 δn9= 0,90 (presenza di sistema automatico di estinzione ad acqua) (presenza di altro sistema automatico di estinzione) (presenza di sistema di evacuazione automatica di fumo e calore) (presenza di sistema automatico di rivelazione, segnalazione ed allarme di incendio) (presenza di squadra aziendale dedicata alla lotta antincendio) (presenza di rete idrica antincendio interna) (presenza di rete idrica antincendio interna ed esterna) (presenza di percorsi interni protetti di accesso): condizione verificata in quanto la zona ha accesso direttamente dall esterno (Lettera-Circolare Prot. n. P44/422 sott. 55 del 28/03/08) (presenza di accessibilità ai mezzi di soccorso VVF) Eseguendo la [] si ha che il carico di incendio specifico di progetto è qf,d= 63,00, MJ/m2 da cui ne discende che la classe della zona per la tabella 4 è REI 0 3

59 CAOLO DELLA CLASSE DEL COMPARTIMENTO: Deposito tipo Scuole Il carico di incendio nominale calcolato, riferito al m2 è qf= 400,62, MJ/m2 - corrispondente a: 22 kg/m2 Rif.: Punto Spazi per depositi - del D.M. 26 agosto 992 I locali destinati a deposito saranno realizzati con strutture di separazione e porte aventi resistenza al fuoco: REI 20 CAOLO DELLA CLASSE DEL COMPARTIMENTO: Deposito palestra Il carico di incendio nominale calcolato, riferito al m2 è qf= 47,8, MJ/m2 - corrispondente a: 23 kg/m2 Rif.: Punto Spazi per depositi - del D.M. 26 agosto 992 I locali destinati a deposito saranno realizzati con strutture di separazione e porte aventi resistenza al fuoco: REI 20 4

60 CAOLO DELLA CLASSE DELLA ZONA: Spogliatoio tipo Per quanto indicato al punto 2 del D.M. 09/03/2007 si ha che il carico di incendio specifico di progetto è determinato dalla [] qf,d = δq δq2 δn qf [MJ/m2]. Si ha pertanto δq= essendo la superficie A pari a 2 m2 (vedi tabella ) δq2= essendo la classe di rischio uguale a II (vedi tabella 2) Per le misure di protezione si ha δn= δn2= δn3= δn4= δn5= δn6= 0.90 δn7= δn8= δn9= 0.90 (presenza di sistema automatico di estinzione ad acqua) (presenza di altro sistema automatico di estinzione) (presenza di sistema di evacuazione automatica di fumo e calore) (presenza di sistema automatico di rivelazione, segnalazione ed allarme di incendio) (presenza di squadra aziendale dedicata alla lotta antincendio) (presenza di rete idrica antincendio interna) (presenza di rete idrica antincendio interna ed esterna) (presenza di percorsi interni protetti di accesso) (presenza di accessibilità ai mezzi di soccorso VVF) Eseguendo la [] si ha che il carico di incendio specifico di progetto è qf,d= 75,60, MJ/m2 da cui ne discende che la classe della zona per la tabella 4 è REI 0 5

61 CAOLO DELLA CLASSE DELLA ZONA: Laboratorio di Informatica Piano Primo Per quanto indicato al punto 2 del D.M. 09/03/2007 si ha che il carico di incendio specifico di progetto è determinato dalla [] qf,d = δq δq2 δn qf [MJ/m2]. Si ha pertanto δq= essendo la superficie A pari a 5.24 m2 (vedi tabella ) δq2= essendo la classe di rischio uguale a II (vedi tabella 2) Per le misure di protezione si ha: δn= δn2= δn3= δn4= δn5= δn6= 0,90 δn7= δn8= 0,90 δn9= 0,90 (presenza di sistema automatico di estinzione ad acqua) (presenza di altro sistema automatico di estinzione) (presenza di sistema di evacuazione automatica di fumo e calore) (presenza di sistema automatico di rivelazione, segnalazione ed allarme di incendio) (presenza di squadra aziendale dedicata alla lotta antincendio) (presenza di rete idrica antincendio interna) (presenza di rete idrica antincendio interna ed esterna) (presenza di percorsi interni protetti di accesso): condizione verificata in quanto la zona ha accesso direttamente dall esterno (Lettera-Circolare Prot. n. P44/422 sott. 55 del 28/03/08) (presenza di accessibilità ai mezzi di soccorso VVF) Eseguendo la [] si ha che il carico di incendio specifico di progetto è qf,d= 97,4, MJ/m2 da cui ne discende che la classe della zona per la tabella 4 è REI 5 6

62 CAOLO DELLA CLASSE DEL COMPARTIMENTO: Biblioteca Scuola Secondaria di I Grado Per quanto indicato al punto 2 del D.M. 09/03/2007 si ha che il carico di incendio specifico di progetto è determinato dalla [] qf,d = δq δq2 δn qf [MJ/m2]. Si ha pertanto δq= essendo la superficie A pari a 3.5 m2 (vedi tabella ) δq2= essendo la classe di rischio uguale a II (vedi tabella 2) Per le misure di protezione si ha: δn= δn2= δn3= δn4= δn5= δn6= 0,90 δn7= δn8= 0,90 δn9= 0,90 (presenza di sistema automatico di estinzione ad acqua) (presenza di altro sistema automatico di estinzione) (presenza di sistema di evacuazione automatica di fumo e calore) (presenza di sistema automatico di rivelazione, segnalazione ed allarme di incendio) (presenza di squadra aziendale dedicata alla lotta antincendio) (presenza di rete idrica antincendio interna) (presenza di rete idrica antincendio interna ed esterna) (presenza di percorsi interni protetti di accesso): condizione verificata in quanto la zona ha accesso direttamente dall esterno (Lettera-Circolare Prot. n. P44/422 sott. 55 del 28/03/08) (presenza di accessibilità ai mezzi di soccorso VVF) Eseguendo la [] si ha che il carico di incendio specifico di progetto è qf,d= 894,88, MJ/m2 da cui ne discende che la classe del compartimento per la tabella 4 è REI 60 I locali destinati a biblioteca saranno realizzati con strutture di separazione e porte aventi resistenza al fuoco: REI 20 7

63 CAOLO DELLA CLASSE DEL COMPARTIMENTO: Aula di scienze Scuola Secondaria di I Grado Per quanto indicato al punto 2 del D.M. 09/03/2007 si ha che il carico di incendio specifico di progetto è determinato dalla [] qf,d = δq δq2 δn qf [MJ/m2]. Si ha pertanto δq= essendo la superficie A pari a 49.5 m2 (vedi tabella ) δq2= essendo la classe di rischio uguale a II (vedi tabella 2) Per le misure di protezione si ha: δn= δn2= δn3= δn4= δn5= δn6= 0,90 δn7= δn8= 0,90 δn9= 0,90 (presenza di sistema automatico di estinzione ad acqua) (presenza di altro sistema automatico di estinzione) (presenza di sistema di evacuazione automatica di fumo e calore) (presenza di sistema automatico di rivelazione, segnalazione ed allarme di incendio) (presenza di squadra aziendale dedicata alla lotta antincendio) (presenza di rete idrica antincendio interna) (presenza di rete idrica antincendio interna ed esterna) (presenza di percorsi interni protetti di accesso): condizione verificata in quanto la zona ha accesso direttamente dall esterno (Lettera-Circolare Prot. n. P44/422 sott. 55 del 28/03/08) (presenza di accessibilità ai mezzi di soccorso VVF) Eseguendo la [] si ha che il carico di incendio specifico di progetto è qf,d= 666,88, MJ/m2 da cui ne discende che la classe del compartimento per la tabella 4 è REI 60 I locali destinati a biblioteca saranno realizzati con strutture di separazione e porte aventi resistenza al fuoco: REI 20 8

64 ALLEGATI ALL ISTANZA DI DEROGA - PRATICA N. 542 ALLEGATO N. 3 RELAZIONE TECNICA VALUTAZIONE DELLA RESISTENZA AL FUOCO DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI Il tecnico

65 La presente relazione riporta la valutazione della Resistenza al Fuoco degli elementi strutturali che costituiscono l edificio scolastico. Nello specifico l edificio è stato realizzato con: ) Strutture portanti verticali costituiti da pilastri che presentano mediamente un copriferro pari a,50 cm: Pilastro tipo 2) Strutture portanti orizzontali costituite da solai e travi di diversa tipologia: (a) Solai dell edificio scolastico, con esclusione della zona dormitorio Scuola Infanzia, a lastra con alleggerimento e copriferro medio pari a 2,00 cm: Solaio tipo (a)

66 (b) Solaio zona dormitorio Scuola Infanzia, in laterocemento a travetti con alleggerimento, con intonaco di spessore mediamente pari a,00 cm: Solaio tipo (b) (c) Travi in calcestruzzo armato ordinario di diversa sezione, comunque superiore a 6,0 cm e con distanza delle armature dalla superficie esposta pari a,50 cm: Travi tipo (c)

67 Relativamente al pilastro tipo (a) ed al solaio tipo (b) si è provveduto alla verifica della resistenza al fuoco mediante metodo analitico, di cui all art. 2 commi 3 e 5 del D.M. 6/02/2007. Relativamente al solaio tipo (a) ed alle travi tipo (c) si è provveduto alla verifica della resistenza al fuoco mediante metodo tabellare, di cui all art. 2 commi 3 e 6 del D.M. 6/02/2007.

68 RELAZIONE TECNICA DI VERIFICA DELLA RESISTENZA AL FUOCO, SECONDO IL METODO TABELLARE ALLEGATO D D.M. 6/02/2007 Solaio di tipo (a): a lastra con alleggerimento Spessore totale H = 240 mm copriferro medio: a = 20 mm In base alla Tabella D.5.. si ha: La classe del solaio risulta pari a 30, superiore alla classe richiesta in base al carico di incendio specifico, pari a 5.

69 Si precisa che si provvederà a realizzare opportuni sfoghi per le sovrappressioni: Travi di tipo (c): in calcestruzzo armato ordinario di diversa sezione Larghezza b della sezione > 60 mm distanza delle armature dalla superficie esposta: a = 5 mm In base alla Tabella D.6.. si ha: La classe delle travi risulta pari a 30, superiore alla classe richiesta in base al carico di incendio specifico, pari a 5.

70 RELAZIONE TECNICA DI VERIFICA DELLA RESISTENZA AL FUOCO, SECONDO IL METODO TABELLARE Pilastro tipo : in calcestruzzo armato ordinario Dimensioni minime: 300x300 mm copriferro medio: 5 mm RIFERIMENTO NORMATIVO UNI ENV EUROCODICE Basi di calcolo ed azioni sulle strutture Parte 2.2: Azioni sulle strutture - Azioni sulle strutture esposte al fuoco UNI ENV EUROCODICE 2 Progettazione delle strutture in calcestruzzo Parte.2: Regole generali Progettazione della resistenza all incendio DM Classificazione di resistenza al fuoco dei materiali. DM Nuove norme tecniche per le costruzioni. Pagina

71 GENERALITÀ Scopo della presente relazione tecnica è la valutazione analitica della resistenza al fuoco, in merito alle capacità portanti, di un elemento strutturale in c.a. (c.a.p.). La valutazione della resistenza al fuoco, in accordo con quanto richiesto dall Eurocodice UNI ENV e dal D.M è stata articolata mediante la successione dei seguenti passi: Individuazione dell incendio di progetto appropriato alla costruzione in esame Determinazione della distribuzione di temperatura nell elemento strutturale al variare del tempo di esposizione Determinazione della variazione delle proprietà meccaniche dei materiali costruttivi al variare della temperatura Verifica della capacità portante allo stato limite ultimo di collasso con il metodo semiprobabilistico agli stati limiti La verifica della resistenza al fuoco viene eseguita controllando che la resistenza meccanica venga mantenuta per il tempo corrispondente alla classe di resistenza al fuoco della struttura con riferimento alla curva nominale di incendio. Le azioni sull elemento strutturale, in base alle quali eseguire la verifica della resistenza al fuoco, sono state determinate in funzione delle richieste del D.M , rappresentate dalla più gravosa delle condizioni: F fi,d G, A * G G2 P Ad 2, * QK, 2,i * QK,i i F fi,d Azione di calcolo G G2 P QK, Peso proprio di tutti gli elementi strutturali Peso proprio di tutti gli elementi non strutturali Pretensione e precompressione Valore caratteristico dell azione variabile considerata come principale QK,i Valore caratteristico delle altre azioni variabili Ad Valori di progetto delle azioni derivanti dall esposizione all incendio G, A Coefficiente parziale di sicurezza per le azioni permanenti per situazioni eccezionali (in caso di incendio G, A è posto pari a ) Coefficiente di combinazione relativo all azione variabile considerata come principale 2, 2,i Coefficiente di combinazione generico delle azioni variabili considerate come secondarie. I valori di 2, e 2,i assumono i seguenti valori: Pagina 2

72 0j 0,7 0,7 0,7 0,7,0 0,7 0,7 0,0 0,6 0,5 0,7 0,6 Categoria/Azione variabile Categoria A Ambienti ad uso residenziale Categoria B Uffici Categoria C Ambienti suscettibili di affollamento Categoria D Ambienti ad uso commerciale Categoria E Biblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad uso industriale Categoria F Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso 30 kn) Categoria G Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso > 30 kn) Categoria H Coperture Vento Neve (a quota 000 m s.l.m.) Neve (a quota > 000 m s.l.m.) Variazioni termiche j 0,5 0,5 0,7 0,7 0,9 0,7 0,5 0,0 0,2 0,2 0,5 0,5 2j 0,3 0,3 0,6 0,6 0,8 0,6 0,3 0,0 0,0 0,0 0,2 0,0 Non si prende in considerazione la possibilità di concomitanza dell incendio con altre azioni eccezionali e con le azioni sismiche (DM ). In considerazione delle suddette sollecitazioni sono state determinate le seguenti caratteristiche della sollecitazione, utilizzate per la verifica della resistenza al fuoco, che sono esposte nella relazione di calcolo. Il numero di sollecitazioni a cui è stata sottoposta la sezione è: 2 N. N [dn] M [dn m] T [dn] Descrizione Condizione di carico n. Condizione di carico n. 0 0 Tese Attive si-no NO NO Direzione DIR_X DIR_Y METODO DI RISOLUZIONE Il problema della determinazione delle temperature all'interno di un solido, note le condizioni al contorno, è un problema non lineare. Infatti, a un qualunque istante t, la temperatura di un blocco è funzione sia delle temperature dei blocchi circostanti che della sua medesima (inoltre la conduttività termica e la massa volumica variano in funzione della temperatura stessa). La curva di variazione della temperatura è quella prevista da:iso834 Il grafico Tempo-Temperatura della curva sopra citata è di seguito riportato. Il calcolo delle temperature viene condotto attraverso il metodo alle differenze finite con formulazione implicita, in cui la temperatura dell elemento i esimo al tempo t è funzione della temperatura dello stesso all istante precedente t ed altresì dipendente dalle temperature dei nodi vicini all istante t. Pagina 3

73 La formula generale implicita è del tipo 2T 2T T 2 2 X n,t t,cent Y n,t t,cent t n,t t,ind da questa si ricavano le equazioni nodali nella forma implicita che, per un nodo generico, generalizzando le equazioni, ad un numero qualunque di dimensioni spaziali e ad una spaziatura s della griglia di base, che può variare con la posizione e la direzione: Tnt Tnt t * Tmt Tnt Rmn * Cn Dove Tnt temperatur a al nodo n esimo all' istante t t n T temperatur a al nodo nesimo all' istante t Tmt temperatur a al nodo m esimo confinante all' istante t Δt passo temporale R mn Δs k * A k,mn dove A k,mn indica l' area attraverso cui si effettua il trasporto termico per conduzione tra i nodi m ed n R mn α mn * A c,mn dove A c,mn indica l' area attraverso cui si effettua il trasporto termico per convezione tra i nodi m ed n C n ρ * c * Vn dove Vn è l' elemento di volume determinat o dai valori di Δs in corrispond enza del nodo nesimo La sezione dell'elemento strutturale è stata suddivisa in 900 mesh (elementi finiti) di dimensioni 0 x 0 [mm]. La matrice globale ha dimensioni 900 x 900 ed è del tipo tridiagonale a bande. La risoluzione del sistema, attraverso il metodo del Gradiente Coniugato, avviene per mezzo di successive iterazioni con ricerca del minimo della funzione soluzione per grado di precisione stimato non al di sopra di ELEMENTO STRUTTURALE Il calcolo è stato effettuato considerando l'elemento strutturale con le seguenti caratteristiche costruttive: La sezione risulta essere costituita dai seguenti poligoni : Pagina 4

74 Poligono n. di ClsRck costituito dai seguenti vertici : N X [cm] Rck [MPa] 25 Y [cm] Poligono n. 2 di ClsRck costituito dai seguenti vertici : N X [cm] Rck [MPa] 25 Y [cm] Le proprietà termiche e fisiche del calcestruzzo ClsRck risultano essere: Calore specifico per aggregati silicei e calcarei Conduttività termica Massa volumica Pagina 5

75 L'elemento strutturale risulta sollecitato dall'incendio nel seguente modo: Intradosso: SI Estradosso: SI Laterale Destro: SI Laterale Sinistro: SI Elemento Descrizione Fronte della sezione investito direttamente dalle fiamme Protezione ARMATURE Proprietà Geometriche N. Ascissa [cm] Ordinata [cm] Diametro 4 [mm] 4 [mm] 4 [mm] 4 [mm] Area [cmq] Angolo Piegati / Proprietà Caratteristiche N Acciaio Classe Acciaio Tens. Snerv. [dn\cmq] Tens. Rott. [dn\cmq] Tens. Prec. [dn\cmq] Tens. Tiro [dn\cmq] LEGENDA = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Tens. Snerv:Tensione caratteristica allo snervamento (Armature Precompresse: fpk, Armature Lente: fyk) Tens. Rott:Tensione caratteristica a rottura: (Armature Precompresse: fptk, Armature Lente: ftk) Tens. Prec:Tensione allo 0.% da precompressione (Solo per Armature Precompresse: Fp0,k) Tens. Tiro:Tensione di tiro depurata della perdita (Solo per Armature Precompresse) Pagina 6

76 CARATTERISTICHE DEI MATERIALI Dati Generali Opzioni di Calcolo Coefficiente di Sicurezza imposto.00 Coefficiente di Sicurezza Calcestruzzo.00 Coefficiente di Sicurezza Acciaio.00 Dati dei materiali utilizzati Rck di omogeneizzazione [MPa] 25 El. Calcestruzzo [dn/cm²] Mod El. Acc. Prec. [dn/cm²] Mod El. Acc. Lente. [dn/cm²] fctk (dn/cm²) 6. fcd (dn/cm²) fctd (dn/cm²) 6. Proprietà Caratteristiche Calcestruzzo Età (gg) 28 Calcestruzzo Classe CEM 42.5 R Staffa di Acciaio Laminato a Caldo Staffa per armature Pre - Tese Rilascio Graduale Elemento Strutturale Vincolo Sinistro Estremità Vincolata Vincolo Destro Vincolato Lunghezza Elemento Presenza Vincolo cedevole SI Lunghezza massima Vincolo - Vincolo Cedevole 0.00 VERIFICA SLU N, M aggiuntivi Passo di Calcolo Direzione X N [dn] Mx [dn m] Direzione Y N [dn] My [dn m] Pagina 7

77 Condizione n. Condizione di carico n. Caratteristiche delle sollecitazioni esterne N. N* [dn] M* [dn m] T [dn] Descrizione Condizione di carico n. Tese Attive si-no NO Direzione DIR_X * Per ogni passo di calcolo ai dati di input sono aggiunte le sollecitazioni aggiuntive calcolate dal programma, precedentemente indicate nella sezione N, M aggiuntivi. Passo di calcolo 30 minuti Temperatura Armature N Arm. Area Temp. C C. Rid. Lente Lam. a Caldo - C. Rid. Lente Traf. a Freddo C. Rid. Tese - LEGENDA C. Rid. Lente Lam. a Caldo:valore per il parametro della relazione sforzo-deformazione dell acciaio di armatura laminato a caldo a elevate temperature (fsy,temp. / fyk) C. Rid. Lente Traf. a Freddo:valore per il parametro della relazione sforzo-deformazione dell acciaio di armatura trafilato a freddo a elevate temperature (fsy,temp. / fyk) C. Rid. Tese:valori per il parametro della relazione sforzo-deformazione dell acciaio da pretensione trafilato a freddo (cw) (fili e trefoli) e bonificato e temperato (q & t) (barre) a elevate temperature Livello armature Y = - Passo di calcolo 30 minuti Pagina 8

78 Fase A (Calcoli per M diverso da zero) Descrizione Campo di rottura Posizione asse neutro dal lembo di rottura [cm] Area calcestruzzo compresso a rottura [cmq] Sforzo calcestruzzo a rottura [dn] Risultante delle forze interne [dn] Momento ultimo [dnm] Momento ultimo di verifica [dnm] Coefficiente di sicurezza Valore Fase B (Calcoli per N diverso da zero) Descrizione Campo di rottura Posizione asse neutro dal lembo di rottura [cm] Area calcestruzzo compresso a rottura [cmq] Sforzo calcestruzzo a rottura [dn] Risultante delle forze interne [dn] Sforzo normale ultimo [dn] Sforzo di esercizio [dn] Coefficiente di sicurezza Valore Fase C (Calcoli per M, N diversi da zero) Descrizione Campo di rottura Posizione asse neutro dal lembo di rottura [cm] Area calcestruzzo compresso a rottura [cmq] Sforzo calcestruzzo a rottura [dn] Risultante delle forze interne [dn] Momento ultimo [dnm] Momento ultimo di verifica [dnm] Sforzo normale ultimo [dn] Sforzo di esercizio [dn] Coefficiente di sicurezza Valore Coefficiente globale di sicurezza =.09 Pagina 9

79 Fase A - Deformazione Acciaio teso (M diverso da zero) a rottura N Armatura Deformazi one % Acciaio N Armatura Deformazi Acciaio one % Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Fase A - Deformazione calcestruzzo compresso (M diverso da zero) a rottura Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Pagina 0

80 Fase A - Tensione Acciaio a rottura (M diverso da zero) N Armatura Acciaio Pos. [cm] Temp. [ C] Area. [cmq] Coef. rid. Tensione [dn/cm²] Sforzo [dn] Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Fase A - Sforzo Acciaio a rottura (M diverso da zero) N Armatura Sforzo [dn] Acciaio N Armatura Sforzo [dn] Acciaio Deformazi Acciaio one % Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Fase B - Deformazione Acciaio teso (N diverso da zero) a rottura N Armatura Deformazi one % Acciaio N Armatura Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Pagina

81 Fase B - Deformazione calcestruzzo compresso (N diverso da zero) a rottura Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Fase B - Tensione Acciaio a rottura (N diverso da zero) N Armatura Acciaio Pos. [cm] Temp. [ C] Area. [cmq] Coef. rid. Tensione [dn/cm²] Sforzo [dn] Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Pagina 2

82 Fase B - Sforzo Acciaio a rottura (N diverso da zero) N Armatura Sforzo [dn] Acciaio N Armatura Sforzo [dn] Acciaio Deformazi Acciaio one % Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Fase C - Deformazione Acciaio teso (M, N diverso da zero) a rottura N Armatura Deformazi one % Acciaio N Armatura Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Pagina 3

83 Fase C - Deformazione calcestruzzo compresso (M, N diverso da zero) a rottura Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Fase C - Tensione Acciaio a rottura (M, N diverso da zero) N Armatura Acciaio Pos. [cm] Temp. [ C] Area. [cmq] Coef. rid. Tensione [dn/cm²] Sforzo [dn] Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Pagina 4

84 Fase C - Sforzo Acciaio a rottura (M, N diverso da zero) N Armatura Sforzo [dn] Acciaio N Armatura Sforzo [dn] Acciaio Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Dai calcoli effettuati la sezione risulta avere resistenza meccanica al fuoco R = 30. coefficiente di sicurezza globale calcolato è.09. Verifica Globale resistenza meccanica R 30, superiore alla classe richiesta in base al carico di incendio specifico, pari a 5 Pagina 5

85 Condizione n. 2 Condizione di carico n. Caratteristiche delle sollecitazioni esterne N. N* [dn] M* [dn m] T [dn] Descrizione Condizione di carico n. Tese Attive si-no NO Direzione DIR_Y * Per ogni passo di calcolo ai dati di input sono aggiunte le sollecitazioni aggiuntive calcolate dal programma, precedentemente indicate nella sezione N, M aggiuntivi. Passo di calcolo 30 minuti Temperatura Armature N Arm. Area Temp. C C. Rid. Lente Lam. a Caldo - C. Rid. Lente Traf. a Freddo C. Rid. Tese - LEGENDA C. Rid. Lente Lam. a Caldo:valore per il parametro della relazione sforzo-deformazione dell acciaio di armatura laminato a caldo a elevate temperature (fsy,temp. / fyk) C. Rid. Lente Traf. a Freddo:valore per il parametro della relazione sforzo-deformazione dell acciaio di armatura trafilato a freddo a elevate temperature (fsy,temp. / fyk) C. Rid. Tese:valori per il parametro della relazione sforzo-deformazione dell acciaio da pretensione trafilato a freddo (cw) (fili e trefoli) e bonificato e temperato (q & t) (barre) a elevate temperature Livello armature Y = - Passo di calcolo 30 minuti Pagina 6

86 Fase A (Calcoli per M diverso da zero) Descrizione Campo di rottura Posizione asse neutro dal lembo di rottura [cm] Area calcestruzzo compresso a rottura [cmq] Sforzo calcestruzzo a rottura [dn] Risultante delle forze interne [dn] Momento ultimo [dnm] Momento ultimo di verifica [dnm] Coefficiente di sicurezza Valore Fase B (Calcoli per N diverso da zero) Descrizione Campo di rottura Posizione asse neutro dal lembo di rottura [cm] Area calcestruzzo compresso a rottura [cmq] Sforzo calcestruzzo a rottura [dn] Risultante delle forze interne [dn] Sforzo normale ultimo [dn] Sforzo di esercizio [dn] Coefficiente di sicurezza Valore Fase C (Calcoli per M, N diversi da zero) Descrizione Campo di rottura Posizione asse neutro dal lembo di rottura [cm] Area calcestruzzo compresso a rottura [cmq] Sforzo calcestruzzo a rottura [dn] Risultante delle forze interne [dn] Momento ultimo [dnm] Momento ultimo di verifica [dnm] Sforzo normale ultimo [dn] Sforzo di esercizio [dn] Coefficiente di sicurezza Valore Coefficiente globale di sicurezza =.09 Pagina 7

87 Fase A - Deformazione Acciaio teso (M diverso da zero) a rottura N Armatura Deformazi one % Acciaio N Armatura Deformazi Acciaio one % Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Fase A - Deformazione calcestruzzo compresso (M diverso da zero) a rottura Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Pagina 8

88 Fase A - Tensione Acciaio a rottura (M diverso da zero) N Armatura Acciaio Pos. [cm] Temp. [ C] Area. [cmq] Coef. rid. Tensione [dn/cm²] Sforzo [dn] Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Fase A - Sforzo Acciaio a rottura (M diverso da zero) N Armatura Sforzo [dn] Acciaio N Armatura Sforzo [dn] Acciaio Deformazi Acciaio one % Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Fase B - Deformazione Acciaio teso (N diverso da zero) a rottura N Armatura Deformazi one % Acciaio N Armatura Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Fase B - Deformazione calcestruzzo compresso (N diverso da zero) a rottura Pagina 9

89 Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Fase B - Tensione Acciaio a rottura (N diverso da zero) N Armatura Acciaio Pos. [cm] Temp. [ C] Area. [cmq] Coef. rid. Tensione [dn/cm²] Sforzo [dn] Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Pagina 20

90 Fase B - Sforzo Acciaio a rottura (N diverso da zero) N Armatura Sforzo [dn] Acciaio N Armatura Sforzo [dn] Acciaio Deformazi Acciaio one % Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Fase C - Deformazione Acciaio teso (M, N diverso da zero) a rottura N Armatura Deformazi one % Acciaio N Armatura Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Pagina 2

91 Fase C - Deformazione calcestruzzo compresso (M, N diverso da zero) a rottura Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Fase C - Tensione Acciaio a rottura (M, N diverso da zero) N Armatura Acciaio Pos. [cm] Temp. [ C] Area. [cmq] Coef. rid. Tensione [dn/cm²] Sforzo [dn] Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Pagina 22

92 Fase C - Sforzo Acciaio a rottura (M, N diverso da zero) N Armatura Sforzo [dn] Acciaio N Armatura Sforzo [dn] Acciaio Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Dai calcoli effettuati la sezione risulta avere resistenza meccanica al fuoco R = 30. coefficiente di sicurezza globale calcolato è.09. Verifica Globale resistenza meccanica R 30, superiore alla classe richiesta in base al carico di incendio specifico, pari a 5 Pagina 23

93 RELAZIONE TECNICA DI VERIFICA DELLA RESISTENZA AL FUOCO, SECONDO IL METODO TABELLARE Solaio tipo (b): in laterocemento a travetti con alleggerimento : Spessore medio intonaco: 5 mm RIFERIMENTO NORMATIVO UNI ENV EUROCODICE Basi di calcolo ed azioni sulle strutture Parte 2.2: Azioni sulle strutture - Azioni sulle strutture esposte al fuoco UNI ENV EUROCODICE 2 Progettazione delle strutture in calcestruzzo Parte.2: Regole generali Progettazione della resistenza all incendio DM Classificazione di resistenza al fuoco dei materiali. DM Nuove norme tecniche per le costruzioni. Pagina

94 GENERALITÀ Scopo della presente relazione tecnica è la valutazione analitica della resistenza al fuoco, in merito alle capacità portanti, di un elemento strutturale in c.a. (c.a.p.). La valutazione della resistenza al fuoco, in accordo con quanto richiesto dall Eurocodice UNI ENV e dal D.M è stata articolata mediante la successione dei seguenti passi: Individuazione dell incendio di progetto appropriato alla costruzione in esame Determinazione della distribuzione di temperatura nell elemento strutturale al variare del tempo di esposizione Determinazione della variazione delle proprietà meccaniche dei materiali costruttivi al variare della temperatura Verifica della capacità portante allo stato limite ultimo di collasso con il metodo semiprobabilistico agli stati limiti La verifica della resistenza al fuoco viene eseguita controllando che la resistenza meccanica venga mantenuta per il tempo corrispondente alla classe di resistenza al fuoco della struttura con riferimento alla curva nominale di incendio. Le azioni sull elemento strutturale, in base alle quali eseguire la verifica della resistenza al fuoco, sono state determinate in funzione delle richieste del D.M , rappresentate dalla più gravosa delle condizioni: F fi,d G, A * G G2 P Ad 2, * QK, 2,i * QK,i i F fi,d Azione di calcolo G G2 P QK, Peso proprio di tutti gli elementi strutturali Peso proprio di tutti gli elementi non strutturali Pretensione e precompressione Valore caratteristico dell azione variabile considerata come principale QK,i Valore caratteristico delle altre azioni variabili Ad Valori di progetto delle azioni derivanti dall esposizione all incendio Coefficiente parziale di sicurezza per le azioni permanenti per situazioni eccezionali (in G, A caso di incendio G, A è posto pari a ) Coefficiente di combinazione relativo all azione variabile considerata come principale 2, 2,i Coefficiente di combinazione generico delle azioni variabili considerate come secondarie. Pagina 2

95 I valori di 2, e 2,i assumono i seguenti valori: 0j 0,7 0,7 0,7 0,7,0 0,7 0,7 0,0 0,6 0,5 0,7 0,6 Categoria/Azione variabile Categoria A Ambienti ad uso residenziale Categoria B Uffici Categoria C Ambienti suscettibili di affollamento Categoria D Ambienti ad uso commerciale Categoria E Biblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad uso industriale Categoria F Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso 30 kn) Categoria G Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso > 30 kn) Categoria H Coperture Vento Neve (a quota 000 m s.l.m.) Neve (a quota > 000 m s.l.m.) Variazioni termiche j 0,5 0,5 0,7 0,7 0,9 0,7 0,5 0,0 0,2 0,2 0,5 0,5 2j 0,3 0,3 0,6 0,6 0,8 0,6 0,3 0,0 0,0 0,0 0,2 0,0 Non si prende in considerazione la possibilità di concomitanza dell incendio con altre azioni eccezionali e con le azioni sismiche (DM ). In considerazione delle suddette sollecitazioni sono state determinate le seguenti caratteristiche della sollecitazione, utilizzate per la verifica della resistenza al fuoco, che sono esposte nella relazione di calcolo. Il numero di sollecitazioni a cui è stata sottoposta la sezione è: 2 N. N [dn] M [dn m] T [dn] Descrizione 2* Condizione di carico n. Condizione di carico n Tese Attive si-no NO NO Direzione DIR_X DIR_Y * Sollecitazioni determinate in fase di calcolo, dovute alla presenza di vincolo che genera sollecitazioni aggiuntive, indicate nella sezione N, M aggiuntivi. METODO DI RISOLUZIONE Il problema della determinazione delle temperature all'interno di un solido, note le condizioni al contorno, è un problema non lineare. Infatti, a un qualunque istante t, la temperatura di un blocco è funzione sia delle temperature dei blocchi circostanti che della sua medesima (inoltre la conduttività termica e la massa volumica variano in funzione della temperatura stessa). La curva di variazione della temperatura è quella prevista da:iso834 Il grafico Tempo-Temperatura della curva sopra citata è di seguito riportato. Pagina 3

96 Il calcolo delle temperature viene condotto attraverso il metodo alle differenze finite con formulazione implicita, in cui la temperatura dell elemento i esimo al tempo t è funzione della temperatura dello stesso all istante precedente t ed altresì dipendente dalle temperature dei nodi vicini all istante t. La formula generale implicita è del tipo 2T 2T T 2 2 X n,t t,cent Y n,t t,cent t n,t t,ind da questa si ricavano le equazioni nodali nella forma implicita che, per un nodo generico, generalizzando le equazioni, ad un numero qualunque di dimensioni spaziali e ad una spaziatura s della griglia di base, che può variare con la posizione e la direzione: t n T Tmt Tnt T t * Rmn * Cn t n Dove Tnt temperatur a al nodo n esimo all' istante t t n temperatur a al nodo nesimo all' istante t t m T temperatur a al nodo m esimo confinante all' istante t Δt passo temporale T R mn Δs k * A k,mn dove A k,mn indica l' area attraverso cui si effettua il trasporto termico per conduzione tra i nodi m ed n R mn α mn * A c,mn dove A c,mn indica l' area attraverso cui si effettua il trasporto termico per convezione tra i nodi m ed n C n ρ * c * Vn dove Vn è l' elemento di volume determinat o dai valori di Δs in corrispond enza del nodo nesimo La sezione dell'elemento strutturale è stata suddivisa in 3500 mesh (elementi finiti) di dimensioni 0 x 0 [mm]. La matrice globale ha dimensioni 3500 x 3500 ed è del tipo tridiagonale a bande. La risoluzione del sistema, attraverso il metodo del Gradiente Coniugato, avviene per mezzo di successive iterazioni con ricerca del minimo della funzione soluzione per grado di precisione stimato non al di sopra di ELEMENTO STRUTTURALE Il calcolo è stato effettuato considerando l'elemento strutturale con le seguenti caratteristiche costruttive: Pagina 4

97 La sezione risulta essere costituita dai seguenti poligoni : Poligono n. di ClsRck costituito dai seguenti vertici : N X [cm] Rck [MPa] 25 Y [cm] Poligono n. 2 di Elementi forati di Laterizio (foratura 65 %) costituito dai seguenti vertici : N X [cm] Y [cm] Poligono n. 3 di Elementi forati di Laterizio (foratura 65 %) costituito dai seguenti vertici : N X [cm] Y [cm] Poligono n. 4 di Elementi forati di Laterizio (foratura 65 %) costituito dai seguenti vertici : N X [cm] Y [cm] Poligono n. 5 di Intonaco di calce e sabbia interno costituito dai seguenti vertici : N X [cm] Y [cm] Pagina 5

98 Le proprietà termiche e fisiche del calcestruzzo ClsRck risultano essere: Calore specifico per aggregati silicei e calcarei Conduttività termica Massa volumica I dati di trasmissione del calore del materiale sono variabili nel tempo secondo la seguente tabella: Materiale Elementi forati di Laterizio (foratura 65 %) Temperatura [ C] 20 Conduttività termica Densità [Kg/mc] [W/m*K] Calore specifico [J/Kg*K] 840 Materiale Elementi forati di Laterizio (foratura 65 %) Temperatura [ C] 20 Conduttività termica Densità [Kg/mc] [W/m*K] Calore specifico [J/Kg*K] 840 Materiale Elementi forati di Laterizio (foratura 65 %) Temperatura [ C] 20 Conduttività termica Densità [Kg/mc] [W/m*K] Calore specifico [J/Kg*K] 840 Pagina 6

99 Materiale Intonaco di calce e sabbia interno Temperatura [ C] Conduttività termica Densità [Kg/mc] [W/m*K] Calore specifico [J/Kg*K] 840 L'elemento strutturale risulta sollecitato dall'incendio nel seguente modo: Intradosso: SI Estradosso: NO Laterale Destro: NO Laterale Sinistro: NO Elemento Descrizione Fronte della sezione investito direttamente dalle fiamme Fronte della sezione non investito direttamente dalle fiamme Protezione ARMATURE Proprietà Geometriche N. Ascissa [cm] Ordinata [cm] Diametro 5 [mm] 5 [mm] 5 [mm] 5 [mm] 5 [mm] 5 [mm] 5 [mm] 5 [mm] Area [cmq] Angolo Piegati / Proprietà Caratteristiche N Acciaio Classe Acciaio Tens. Snerv. [dn\cmq] Tens. Rott. [dn\cmq] Tens. Prec. [dn\cmq] Tens. Tiro [dn\cmq] Pagina 7

100 LEGENDA = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Tens. Snerv:Tensione caratteristica allo snervamento (Armature Precompresse: fpk, Armature Lente: fyk) Tens. Rott:Tensione caratteristica a rottura: (Armature Precompresse: fptk, Armature Lente: ftk) Tens. Prec:Tensione allo 0.% da precompressione (Solo per Armature Precompresse: Fp0,k) Tens. Tiro:Tensione di tiro depurata della perdita (Solo per Armature Precompresse) CARATTERISTICHE DEI MATERIALI Dati Generali Opzioni di Calcolo Coefficiente di Sicurezza imposto.00 Coefficiente di Sicurezza Calcestruzzo.00 Coefficiente di Sicurezza Acciaio.00 Dati dei materiali utilizzati Rck di omogeneizzazione [MPa] 25 El. Calcestruzzo [dn/cm²] Mod El. Acc. Prec. [dn/cm²] Mod El. Acc. Lente. [dn/cm²] fctk (dn/cm²) 6. fcd (dn/cm²) fctd (dn/cm²) 6. Proprietà Caratteristiche Calcestruzzo Età (gg) 28 Calcestruzzo Classe CEM 32.5 N Staffa di Acciaio Laminato a Caldo Staffa per armature Pre - Tese Rilascio Graduale Elemento Strutturale Vincolo Sinistro Estremità Vincolata Vincolo Destro Vincolato Lunghezza Elemento Presenza Vincolo cedevole SI Lunghezza massima Vincolo - Vincolo Cedevole 0.00 Pagina 8

101 Dati per la verifica a Taglio Dati Armature Generali Presenza di armature trasversali SI Dati Armature a Taglio (Piegati) Numeri Piegati 0 Intervallo di verifica con presenza di piegati Dati armature a Taglio (Staffe) Angolo Staffa (g/360) Diametro Staffa (mm) 4.00 Ric. staffe (cm) 2.00 Passo Staffa (cm) fyk Staffa (dn/cm²) Acciaio Staffa Laminato a Caldo Numero Bracci della staffa Temperatura staffe Max VERIFICA SLU N, M aggiuntivi Passo di Calcolo Direzione X N [dn] Mx [dn m] Direzione Y N [dn] My [dn m] Pagina 9

102 Condizione n. Condizione di carico n. Caratteristiche delle sollecitazioni esterne N. N* [dn] M* [dn m] T [dn] Descrizione Condizione di carico n. Tese Attive si-no NO Direzione DIR_X * Per ogni passo di calcolo ai dati di input sono aggiunte le sollecitazioni aggiuntive calcolate dal programma, precedentemente indicate nella sezione N, M aggiuntivi. Passo di calcolo 60 minuti Temperatura Armature N Arm. Area Temp. C C. Rid. Lente Lam. a Caldo C. Rid. Lente Traf. a Freddo C. Rid. Tese - LEGENDA C. Rid. Lente Lam. a Caldo:valore per il parametro della relazione sforzo-deformazione dell acciaio di armatura laminato a caldo a elevate temperature (fsy,temp. / fyk) C. Rid. Lente Traf. a Freddo:valore per il parametro della relazione sforzo-deformazione dell acciaio di armatura trafilato a freddo a elevate temperature (fsy,temp. / fyk) C. Rid. Tese:valori per il parametro della relazione sforzo-deformazione dell acciaio da pretensione trafilato a freddo (cw) (fili e trefoli) e bonificato e temperato (q & t) (barre) a elevate temperature Livello armature Y = - Passo di calcolo 60 minuti Pagina 0

103 Fase A (Calcoli per M diverso da zero) Descrizione Campo di rottura Posizione asse neutro dal lembo di rottura [cm] Area calcestruzzo compresso a rottura [cmq] Sforzo calcestruzzo a rottura [dn] Risultante delle forze interne [dn] Momento ultimo [dnm] Momento ultimo di verifica [dnm] Coefficiente di sicurezza Valore Fase B (Calcoli per N diverso da zero) Descrizione Campo di rottura Posizione asse neutro dal lembo di rottura [cm] Area calcestruzzo compresso a rottura [cmq] Sforzo calcestruzzo a rottura [dn] Risultante delle forze interne [dn] Sforzo normale ultimo [dn] Sforzo di esercizio [dn] Coefficiente di sicurezza Valore Fase C (Calcoli per M, N diversi da zero) Descrizione Campo di rottura Posizione asse neutro dal lembo di rottura [cm] Area calcestruzzo compresso a rottura [cmq] Sforzo calcestruzzo a rottura [dn] Risultante delle forze interne [dn] Momento ultimo [dnm] Momento ultimo di verifica [dnm] Sforzo normale ultimo [dn] Sforzo di esercizio [dn] Coefficiente di sicurezza Valore Coefficiente globale di sicurezza =.73 Pagina

104 Fase A - Deformazione Acciaio teso (M diverso da zero) a rottura N Armatura Deformazi one % Acciaio N Armatura Deformazi Acciaio one % Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Fase A - Deformazione calcestruzzo compresso (M diverso da zero) a rottura Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Fase A - Tensione Acciaio a rottura (M diverso da zero) N Armatura Acciaio Pos. [cm] Temp. [ C] Area. [cmq] Coef. rid. Tensione [dn/cm²] Sforzo [dn] Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Pagina 2

105 Fase A - Sforzo Acciaio a rottura (M diverso da zero) N Armatura Sforzo [dn] Acciaio N Armatura Sforzo [dn] Acciaio Deformazi Acciaio one % Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Fase B - Deformazione Acciaio teso (N diverso da zero) a rottura N Armatura Deformazi one % Acciaio N Armatura Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Pagina 3

106 Fase B - Deformazione calcestruzzo compresso (N diverso da zero) a rottura Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Fase B - Tensione Acciaio a rottura (N diverso da zero) N Armatura Acciaio Pos. [cm] Temp. [ C] Area. [cmq] Coef. rid. Tensione [dn/cm²] Sforzo [dn] Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Pagina 4

107 Fase B - Sforzo Acciaio a rottura (N diverso da zero) N Armatura Sforzo [dn] Acciaio N Armatura Sforzo [dn] Acciaio Deformazi Acciaio one % Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Fase C - Deformazione Acciaio teso (M, N diverso da zero) a rottura N Armatura Deformazi one % Acciaio N Armatura Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Pagina 5

108 Fase C - Deformazione calcestruzzo compresso (M, N diverso da zero) a rottura Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Fase C - Tensione Acciaio a rottura (M, N diverso da zero) N Armatura Acciaio Pos. [cm] Temp. [ C] Area. [cmq] Coef. rid. Tensione [dn/cm²] Sforzo [dn] Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Pagina 6

109 Fase C - Sforzo Acciaio a rottura (M, N diverso da zero) N Armatura Sforzo [dn] Acciaio N Armatura Sforzo [dn] Acciaio Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Verifica di taglio - Passo di calcolo 60 minuti Parametri caratteristici Descrizione parametro [] TAGLIO RESISTENTE [2] SFORZO DI TAGLIO [3] TAGLIO CAESTRUZZO [4] SFORZO ASSORBITO DALLE STAFFE [5] SFORZO ASSORBITO DAI PIEGATI [6] TAGLIO DA FARE ASSORBIRE ALLE ARMATURE ( [2] - [3] ) [7] SFORZO COMPLESSIVO STAFFE E PIEGATI ( [4] + [5] ) Valore parametro Conclusioni La sezione è verificata al taglio se sono verificate le due condizioni seguenti: A) Il taglio resistente [] deve essere maggiore dello sforzo di taglio [2]. B) Lo sforzo complessivo delle staffe e piegati [7] deve essere maggiore del taglio da fare assorbire alle armature [6]. Essendo vere entrambe le condizioni si ha che la sezione è verificate al taglio. Sezione verificata a taglio (R = 60) Dai calcoli effettuati la sezione risulta avere resistenza meccanica al fuoco R = 60. coefficiente di sicurezza globale calcolato è.73. Verifica Globale resistenza meccanica R 60, superiore alla classe richiesta in base al carico di incendio specifico, pari a 5 Pagina 7

110 Condizione n. 2 Condizione di carico n. Caratteristiche delle sollecitazioni esterne N. N* [dn] M* [dn m] T [dn] Descrizione Condizione di carico n. Tese Attive si-no NO Direzione DIR_Y * Per ogni passo di calcolo ai dati di input sono aggiunte le sollecitazioni aggiuntive calcolate dal programma, precedentemente indicate nella sezione N, M aggiuntivi. Passo di calcolo 60 minuti Temperatura Armature N Arm. Area Temp. C C. Rid. Lente Lam. a Caldo C. Rid. Lente Traf. a Freddo C. Rid. Tese - LEGENDA C. Rid. Lente Lam. a Caldo:valore per il parametro della relazione sforzo-deformazione dell acciaio di armatura laminato a caldo a elevate temperature (fsy,temp. / fyk) C. Rid. Lente Traf. a Freddo:valore per il parametro della relazione sforzo-deformazione dell acciaio di armatura trafilato a freddo a elevate temperature (fsy,temp. / fyk) C. Rid. Tese:valori per il parametro della relazione sforzo-deformazione dell acciaio da pretensione trafilato a freddo (cw) (fili e trefoli) e bonificato e temperato (q & t) (barre) a elevate temperature Livello armature Y = - Passo di calcolo 60 minuti Pagina 8

111 Fase A (Calcoli per M diverso da zero) Descrizione Campo di rottura Posizione asse neutro dal lembo di rottura [cm] Area calcestruzzo compresso a rottura [cmq] Sforzo calcestruzzo a rottura [dn] Risultante delle forze interne [dn] Momento ultimo [dnm] Momento ultimo di verifica [dnm] Coefficiente di sicurezza Valore Fase B (Calcoli per N diverso da zero) Descrizione Campo di rottura Posizione asse neutro dal lembo di rottura [cm] Area calcestruzzo compresso a rottura [cmq] Sforzo calcestruzzo a rottura [dn] Risultante delle forze interne [dn] Sforzo normale ultimo [dn] Sforzo di esercizio [dn] Coefficiente di sicurezza Valore Fase C (Calcoli per M, N diversi da zero) Descrizione Campo di rottura Posizione asse neutro dal lembo di rottura [cm] Area calcestruzzo compresso a rottura [cmq] Sforzo calcestruzzo a rottura [dn] Risultante delle forze interne [dn] Momento ultimo [dnm] Momento ultimo di verifica [dnm] Sforzo normale ultimo [dn] Sforzo di esercizio [dn] Coefficiente di sicurezza Valore Coefficiente globale di sicurezza = 2.26 Pagina 9

112 Fase A - Deformazione Acciaio teso (M diverso da zero) a rottura N Armatura Deformazi one % Acciaio N Armatura Deformazi Acciaio one % Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Fase A - Deformazione calcestruzzo compresso (M diverso da zero) a rottura Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Pagina 20

113 Fase A - Tensione Acciaio a rottura (M diverso da zero) N Armatura Acciaio Pos. [cm] Temp. [ C] Area. [cmq] Coef. rid. Tensione [dn/cm²] Sforzo [dn] Pagina 2

114 Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Fase A - Sforzo Acciaio a rottura (M diverso da zero) N Armatura Sforzo [dn] Acciaio N Armatura Sforzo [dn] Acciaio Deformazi Acciaio one % Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Fase B - Deformazione Acciaio teso (N diverso da zero) a rottura N Armatura Deformazi one % Acciaio N Armatura Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Fase B - Deformazione calcestruzzo compresso (N diverso da zero) a rottura Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Pagina 22

115 Pagina 23

116 Pagina 24

117 Pagina 25

118 Fase B - Tensione Acciaio a rottura (N diverso da zero) N Armatura Acciaio Pos. [cm] Temp. [ C] Area. [cmq] Coef. rid. Tensione [dn/cm²] Sforzo [dn] Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Fase B - Sforzo Acciaio a rottura (N diverso da zero) N Armatura Sforzo [dn] Acciaio N Armatura Sforzo [dn] Acciaio Deformazi Acciaio one % Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Fase C - Deformazione Acciaio teso (M, N diverso da zero) a rottura N Armatura Deformazi one % Acciaio N Armatura Pagina 26

119 Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Fase C - Deformazione calcestruzzo compresso (M, N diverso da zero) a rottura Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Ord. Concio [cm] Area [cmq] Deformazione % Pagina 27

120 Pagina 28

121 Pagina 29

122 Fase C - Tensione Acciaio a rottura (M, N diverso da zero) N Armatura Acciaio Pos. [cm] Temp. [ C] Area. [cmq] Coef. rid. Tensione [dn/cm²] Sforzo [dn] Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Fase C - Sforzo Acciaio a rottura (M, N diverso da zero) N Armatura Sforzo [dn] Acciaio N Armatura Sforzo [dn] Acciaio Legenda = Laminato a Caldo TF = Trafilato a Freddo Dai calcoli effettuati la sezione risulta avere resistenza meccanica al fuoco R = 60. coefficiente di sicurezza globale calcolato è Verifica Globale resistenza meccanica R 60, superiore alla classe richiesta in base al carico di incendio specifico, pari a 5 Pagina 30

123 RELAZIONE ILLUSTRATIVA PROTEZIONI PER RIQUALIFICAZIONE STRUTTURE AI FINI DELLA RESISTENZA AL FUOCO Come dettagliatamente individuato negli elaborati grafici allegati, nei depositi, nelle biblioteche e nell aula di scienze, tenuto conto del carico di incendio specifico, si provvederà alla realizzazione di pareti/contropareti e controsoffitti in grado di garantire una resistenza al fuoco pari a EI/REI 20. Tali locale costituiranno, infatti, compartimenti antincendio. Le tipologie di protezioni previste sono le seguenti:

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