L'Europa carolingia. Statua in stucco raffigurante Carlomagno, Abbazia San Giovanni, Mustair (IX sec)

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1 L'Europa carolingia Statua in stucco raffigurante Carlomagno, Abbazia San Giovanni, Mustair (IX sec)

2 Perché i Franchi?

3 Perché i Franchi? 496 d.c. battesimo di Clodoveo Capacità di cooptare, integrare, assimilare l'elite gallo-romana ruolo religione, vescovi Questione dell' identità : Quale identità per i popoli barbarici? Identità per contatto/differenza Miti dell'origine, modelli culturali Un'identità debole, una strategia vincente

4 Perché i Franchi? Regno Franco a metà VII sec.

5 Clodoveo Il battesimo di Clodoveo, tavoletta in avorio del IX sec. dinastia Merovingi Post-Clodoveo: Tendenze autonomistiche dell'aristocrazia Lex Salica : divisione del regno tra i figli (concezione personale istituzionale del potere) Indebolimento della monarchia Merovingia

6 I Pipinidi Miniatura, Clotario II, re fannullone» del VII-VIII sec. Il re regna ma non governa rois fainéants merovingi l'ascesa dei Pipinidi majores domus di palazzo (Neustria), capostipite Pipino di Heristal (inizio VIII sec.) Le tre funzioni del Re indoeuropeo (Dumézil): 1) sacra, cosmica 2) Guerriera 3) prosperità

7 Carlo Martello Carlo Martello (suo figlio): Battaglia di Poitiers, 732 VS Arabi VS Turingi e Alemanni Controlla Austrasia, Neustria, Borgogna + Aquitania + Frisia, Alemannia, Turingia

8 Legame con la Chiesa: Wynfrid-Bonifacio (monaco irlandese) e la sua opera di evangelizzazione presso Frisoni e Sassoni Donazioni e fondazioni di chiese e monasteri (prestigio aristocrazia) Memoria ed elaborazione culturale ( vedi dopo rinascita carolingia ) Concili di Vescovi Legame con la Chiesa

9 Pipino il Breve 751 Pipino il breve (figlio di Carlo Martello) si fa proclamare re da un'assemblea di grandi a Soissons, unto da Bonifacio 754 nuova unzione ad opera di papa Stefano II Pipino con il papa in Italia VS Longobardi Re Desiderio VS Bizantini + minaccia Roma; Pipino lo sconfigge Pace tra Long e Franchi: matrimonio figli di pipino con principesse longobarde (Carlo ed Ermengarda) + appoggio ai missionari Wynfried- Bonifacio in Frisia e Sassonia Alleanza Franchi-Chiesa di Roma

10 Carlo Magno Statua in stucco raffigurante Carlomagno, Abbazia San Giovanni, Mustair (IX sec) Azione politica e militare: VS Longobardi (Italia) VS «Saraceni» o «Mori» (Spagna) VS Sassoni e Frisoni (Nord-Ger) VS Rivolta in Baviera (duca Tassilone); Austria, Carinzia VS Slavi (Boemia, Ungheria, Slovenia) VS impero Bizantino (Istria, Dalmazia, Venezia)

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12 L impero carolingio e l Unione Europea: A lato, manifesto celebrativo per la firma del Trattato di Roma (1957), il primo passo del lungo processo che ha portato alla costruzione dell Unione Europea così come la conosciamo oggi. Notate come la mappa raffigurante i primi 6 stati coinvolti (Italia, Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo) assomigli molto di più alla costruzione politica di Carlomagno che non all Impero Romano

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14 Rapporti vassallaticobeneficiari Costituzione di una rete di rapporti di fedeltà personalimilitari (cerimonia omaggio) mobilitazione esercito e risorse guerre di conquista Malles Venosta, chiesa S.Benedetto; Affresco: il fondatore laico della chiesa VIII-IX sec.

15 Servizio armato Beneficium = feudo in gestione

16 Pergamena del IX sec., guerrieri franchi Colonna traiana (II sec.), particolare, cavalieri dell esercito romano Armatura pesante Staffa

17 Il diritto ad usufruire di una proprietà terriera può quindi essere dovuto a: 1) proprietà privata della terra = allodio (dal ger. Hallod), appartenente al patrimonio familiare 2) beneficio (=feudo) conseguito in cambio del servizio militare presso il signore rapporto vassallatico-beneficiario (da 'vassus' = giovane, colui che si mette al servizio). Il signore usa le sue proprietà per legare a sé una vasta clientela armata. = essere parte della clientela armata del sovrano 3) in quanto titolare della carica pubblica di 'conte' (o marchese o duca), ovvero colui che all'interno della giurisdizione della contea amministra la giustizia, i tributi e la difesa militare; la terra è lo stipendio per il servizio del conte (regno suddiviso in ca. 200 contee) = far parte dell'amministrazione del regno

18 Politica culturale Costruzione culturale dell idea e dell istituzione «impero» Sacro Romano Impero: Sacro: unzione e incoronazione papale, notte di Natale 800, alleanza tra Chiesa di Roma e Carlomagno Romano: eredità culturale e di mandato storico-politico dell impero romano Impero: oltre la particolarità dei singolo regna, un potere che si pensa e propone come «universale», coincidente con la cristianità occidentale Chiesa e Impero come poteri e istituzioni universali, «tipici» del medioevo Il simbolo con cui Carlo firmava i documenti. Si distinguono le lettere K a sinistra, A al centro, R in alto, O al centro (sovrapposta con la A), L in basso e S a destra

19 Rinascita carolingia Riforma ecclesiastica: perché Cultura = patrimonio pressoché esclusivo degli ecclesiastici Carlomagno sostiene l opera culturale degli ecclesiastici I dotti ecclesiastici vedono in Carlo l erede dell impero, del potere universale e cristiano Missionari: evangelizzazione popolazioni pagane Europa centro-orientale Costruzione di chiese ed edifici in pietra (es. capitale Aquisgrana)

20 Amministrazione dell impero Circa 200 contee (simili: marche e ducati) Conte: difesa, giustizia, tasse Contrappesi al potere locale dei conti: Vassi dominici Istituto dell immunità Potere regio: Missi dominici Il palazzo Conti palatini Capitolari = leggi dell imperatore valide per tutto l impero Importanza della chiesa da cui importanza riforma ecclesiastica

21 Carlo Magno «Egli era di corporatura robusta e forte, di alta statura, ma tuttavia non sproporzionata; infatti la sua altezza corrispondeva a sette dei suoi piedi. Egli aveva una testa rotonda, gli occhi molto grandi e vivaci, il naso un po più lungo della media, bei capelli canuti, un viso piacevole e vivace. Sia se stava in piedi, sia se stava seduto, dava sempre una forte impressione di autorità e di dignità. Sebbene il suo collo fosse grasso e un po corto e il ventre un po prominente, ciò non danneggiava la proporzione di tutte le altre membra. Egli aveva un andatura sicura e un atteggiamento assolutamente virile. La voce era chiara, ma non era adatta al suo aspetto fisico. Egli godeva di ottima salute; solo negli ultimi quattro anni di vita fu colto da frequenti attacchi di febbre e verso la fine dei suoi giorni zoppicò anche da un piede.» Eginardo, , biografo di Carlo Magno, Vita di Carlo Magno

22 Carlo Magno 23. Vestiva alla foggia del suo popolo, cioè dei Franchi. A contatto della pelle metteva una camicia e cosciali di lino, poi una tunica con orlo di seta e calzoni, e chiudeva polpacci e piedi in fasce e calzari; d inverno teneva petto e spalle protetti da una pelliccia di lontra o di altri roditori. Portava un mantello azzurro, ed era sempre cinto con una daga, con elsa e bandoliera d oro o d argento; talvolta aveva anche una spada ornata di gemme, ma questo soltanto nelle occasioni solenni o quando venivano ambasciatori dall estero. Gli abiti di foggia straniera, anche i più belli, non gli piacevano e non sopportava di indossarli. Soltanto a Roma vestì una tunica lunga, una clamide e anche dei calzari di foggia romana; ciò avvenne una prima volta su richiesta di papa Adriano e una seconda volta per preghiera del suo successore Leone. Nelle occasioni solenni si presentava in pubblico con una veste intessuta d oro, dei calzari ornati di gemme e una fibbia d oro a chiudere il mantello, e portava anche una corona decorata con oro e gemme; ma nei giorni normali il suo abbigliamento non era molto diverso da quello della gente comune. Denaro d'argento di Carlo Magno, inizio IX sec. Carlo è raffigurato in maniera simile agli imperoatori romani sulle loro monete Eginardo, , biografo di Carlo Magno, Vita di Carlo Magno

23 Carlo Magno 24. Nel mangiare e nel bere usava moderazione; nel bere, soprattutto, perché l ubriachezza gli faceva orrore in chiunque, tanto più in sé stesso e nei suoi. Non riusciva invece ad astenersi dal cibo, e si lamentava anzi che i digiuni gli facevano male alla salute. Teneva banchetti solo molto di rado, e soltanto in occasione delle feste più importanti; ma quando ciò avveniva, i convitati erano moltissimi. Il suo pasto quotidiano consisteva di quattro sole portate, oltre all arrosto che i cacciatori gli portavano sullo spiedo e che gli piaceva più di qualsiasi altro cibo. Durante il pasto ascoltava qualcuno che recitava o leggeva: si faceva leggere racconti e storie degli antichi, ma gli piacevano anche i libri di sant Agostino, in particolare La città di Dio. Nel vino e nelle bevande in genere era molto sobrio: raramente durante i pasti beveva più di tre bicchieri. In estate dopo il pasto di mezzogiorno mangiava un po di frutta e beveva un bicchiere, poi si toglieva vestiti e calzari, come faceva di notte, e riposava per due o tre ore. La notte dormiva svegliandosi quattro o cinque volte, e in quei casi anche si alzava. Mentre si metteva vestiti e calzari, non soltanto faceva entrare gli amici, ma, se capitava che il conte palatino dovesse dirimere una lite che comportava una decisione del re, faceva subito introdurre anche i contendenti e, sentiti i termini della questione, pronunciava il suo giudizio come fosse in tribunale. Di più: durante la vestizione sbrigava tutte le faccende amministrative della giornata, e dava a ciascuno dei dignitari gli ordini necessari. Eginardo