Applicazione del Decreto 16 marzo 1998 del Ministero dell Ambiente Tecniche di rilevamento e misurazione dell inquinamento acustico

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1 Applicazione del Decreto 6 marzo 998 del Ministero dell Ambiente Tecniche di rilevamento e misurazione dell inquinamento acustico Come sintesi della discussione all interno del gruppo costituito dagli operatori che, nelle Sezioni ARPA, si occupano della problematica inquinamento acustico, vengono di seguito delineate alcune linee interpretative del DPCM 4//97 e di omogeneizzazione con le norme tecniche e la normativa precedente. a presente analisi, compiuta dal gruppo tecnico Arpa, si propone di fornire da un lato una interpretazione su alcune incertezze presenti nel Decreto e dall altro di meglio articolare alcuni importanti punti circa la metodologia di misura. Punto : Strumentazione art.2 del D.M indica dettagliatamente quali siano le caratteristiche cui deve soddisfare la strumentazione affinché possa essere usata per le misure acustiche. In merito all interpretazione dei termini sistema di misura, strumentazione, catena di misura ed alla documentazione che deve essere disponibile, si ritiene opportuno specificare: Il sistema o strumentazione di misura, cioè, ad es., il fonometro (comprensivo di microfono e/o set di filtri), l analizzatore di spettro in tempo reale, la scheda hardware omologata come fonometro integratore, ecc, deve essere conforme alla specifica norma (se esistente) europea e/o di ente internazionale. Occorrerà, quindi, assicurarsi della presenza della dichiarazione di conformità all atto dell acquisto; Per la catena di misura, cioè l insieme di strumentazione e degli eventuali elementi di completamento (quali ad es. il calibratore, il registratore magnetico, il registratore grafico, ecc ), ai sensi del comma 5 dell art.2 del D.M , dovrà essere assicurato dal tecnico competente il rispetto dei limiti di tolleranza della classe. Questo eventualmente può essere assicurato attraverso una taratura periodica, con cadenza biennale, che ogni elemento della catena di misura rispetti i limiti di tolleranza della propria normativa tecnica compatibile con la classe della strumentazione o sistema di misura a catena di misura prima e dopo ogni ciclo di misura, deve essere controllata con un calibratore di classe IEC 942/88. I controlli per la verifica della conformità alle specifiche tecniche del sistema o strumentazione di misura dovranno essere effettuati almeno ogni due anni da un laboratorio accreditato da un servizio di taratura nazionale (legge.8.9 n 273) che rilascerà il certificato di taratura. Per gli strumenti nuovi si ritiene valido per i primi due anni il certificato di prova e conformità alle specifiche tecniche rilasciato dal produttore. Prot-misure definitivo.docdata 4/0/

2 Il punto 4 dell allegato B del D.M stabilisce che il microfono da campo libero deve essere orientato verso la sorgente di rumore; nel caso in cui la sorgente non sia già localizzabile o siano presenti più sorgenti deve essere usato un microfono per incidenza casuale. Si sottolinea che per fare tale variazione non occorre necessariamente cambiare il microfono a campo libero ma è sufficiente, qualora si usino fonometri dotati di apposito switch, variare elettronicamente la risposta da incidenza frontal a random oppure utilizzare il correttore meccanico d incidenza casuale. Si ribadisce la necessità che l operatore, durante le misure, si ponga ad una distanza non inferiore a 3 metri dal microfono. Punto 2: Misura del livello di rumore ambientale ivello continuo equivalente di pressione sonora ponderata A relativo al lungo termine T ( Aeq,T ) - Il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata A relativo al tempo a lungo termine T ( Aeq,T ) viene utilizzato per il confronto con i valori di attenzione. A parità di classificazione d uso del territorio e di tempo di riferimento, i valori di attenzione sono diversi a seconda che vengano riferiti ad un ora o all intero tempo di riferimento. nel primo caso il Aeq,T è costituito dalla media energetica dei livelli misurati nei singoli intervalli di un ora all interno del T O contenente il fenomeno da analizzare ed è necessario che le misure si protraggano per l intero intervallo orario M 0,( Aeq, TM ) i Aeq, T = 0 log 0 dba M con T M = ora M = numero di T M = numero di giorni considerati; nel secondo caso è costituito dalla media energetica dell insieme dei livelli associati ai singoli periodi (diurni e notturni) che si ottengono per integrazione continua o per campionamenti rappresentativi dei tempi di osservazione che compongono il tempo di riferimento N 0,( Aeq, TR) i Aeq, T = 0 log 0 dba N. con N = numero di T R considerati. ivello di emissione - Il livello di emissione è definito (punto 4 Allegato A Decreto ) come il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A dovuto alla sorgente specifica ed è da confrontare con i limiti specifici di emissione (Tabella B DPCM 4..97). Prot-misure definitivo.docdata 4/0/

3 Tale definizione non fornisce indicazioni, però, circa dove e come debba essere misurato il livello di emissione. Per quanto riguarda il dove la.447/95 stabilisce che la misura va fatta in prossimità della sorgente stessa ed il D.P.C.M precisa in corrispondenza degli spazi utilizzati da persone e comunità, introducendo quanto meno un elemento confondente (il concetto di emissione è normalmente associato al tipo di sorgente, indipendentemente dal contesto in cui la sorgente stessa è posta). Per quanto riguarda il come, l art.2 del DPCM 4//97 rimanda ad una specifica norma UNI contenente le modalità di misura di tale parametro, attualmente non ancora emanata Tenendo conto di ciò si ritiene di essere nell impossibilità, in questa fase, di effettuare misure di tale parametro. ivello di rumore ambientale ( Aeq ) a modalità di misura del livello di rumore ambientale cambia a seconda che ci si trovi in ambiente interno od esterno agli edifici. Ambiente interno - I livelli misurati all interno degli ambienti di vita sono i Aeq riferiti al tempo di misura (T M ) in quanto utilizzati per la valutazione del rispetto del valore limite differenziale (art.4 D.P.C.M. 4//97) Ambiente esterno - I livelli di rumore misurati in ambiente di vita esterno agli edifici sono riferiti al tempo di riferimento (T R ) e sono utilizzati per la verifica del rispetto dei limiti assoluti, ovvero i limiti assoluti di immissione (art.3 D.P.C.M. 4//97) e i limiti di accettabilità (regime transitorio D.P.C.M. 4//98 che mantiene validi i limiti dell art.6, comma D.P.C.M..3.9). a misura del livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata A nel periodo di riferimento T R può essere condotta per integrazione continua, misurando il rumore ambientale durante l intero periodo di riferimento, o con tecniche di campionamento. Nel primo caso occorre essere in possesso di strumentazione che permetta un rilievo in continuo sull intero periodo di riferimento garantendo, pur in assenza dell operatore, la possibilità di escludere gli eventi sonori singolarmente identificabili di natura eccezionale; in caso contrario l operatore deve presenziare alla misura per tutto il tempo di riferimento. Utilizzando invece la tecnica del campionamento vengono scelti N tempi di osservazione T O rappresentativi ognuno di condizioni omogenee di rumore e tali che T R = N T Oi a scelta di ogni tempo di osservazione To i deve essere opportunamente motivata. All interno dei tempi di osservazione T O si individuano i tempi di misura. Il livello misurato diventa così rappresentativo del tempo di osservazione in cui è contenuto il tempo della misura effettuata. Il livello corrispondente al tempo di riferimento T R si ottiene: Prot-misure definitivo.docdata 4/0/

4 N 0,( Aeq, T O ) i Aeq, TR = 0 log TO 0 i dba TR Pertanto anche se la sorgente disturbante funziona per un periodo inferiore al tempo di riferimento, la valutazione deve essere comunque riferita all intero T R. e correzioni di cui al punto 6 dell allegato A per rumore a tempo parziale non si applicano al Aeq,TR, restando valide nel caso di determinazione del valore limite differenziale. Punto 3: Verifica della presenza di componenti tonali e/o impulsive. Tenuto conto di quanto indicato al punto dell Allegato B del D.M circa la necessità di caratterizzare preliminarmente il tipo di emissione acustica, e di quanto già riportato nel DPCM.3.9 circa la facoltà di procedere al rilevamento strumentale di componenti tonali e/o impulsive solo nel caso in cui l operatore ne riconoscesse soggettivamente la presenza, si ritiene interpretazione coerente anche con il nuovo decreto che la verifica strumentale della presenza di tali componenti sia effettuata qualora il tecnico competente ne riconosca soggettivamente la necessità. In tale caso potranno eventualmente essere utilizzate tecniche di rilievo alternative, ritenute più semplici, purché venga dimostrato almeno la rispondenza, se non la maggiore cautela, con i criteri stabiliti dal nuovo decreto. In particolare occorre precisare che nell applicazione del criterio differenziale, nel caso in cui, secondo le modalità stabilite dal decreto ministeriale, vengano riconosciute componenti tonali e/o impulsive nel rumore ambientale si procederà alla penalizzazione del A riferito a T M, ottenendo: C,TM = A,TM +K I + K T + K B Occorrerà, quindi, verificare l eventuale presenza delle stesse componenti nel rumore residuo e nel caso applicare ad esso gli stessi fattori correttivi ottenendo: RC,TM = R,TM +K I + K T + K B Il livello differenziale del rumore sarà dato dalla differenza dei livelli di rumore ambientale e residuo corretti: D = C,TM - RC,TM. Punto 4: Situazione più gravosa (punto 5 Allegato B) Nel caso del superamento di entrambe le soglie indicate all art.4 del DPCM si procederà alla valutazione del differenziale sia a finestre aperte che chiuse. a situazione più gravosa è individuata dal valore massimo dei differenziali così calcolati. Nel caso il superamento delle soglie si verifichi solo a finestre aperte ovvero chiuse, il differenziale verrà calcolato in relazione alla situazione in cui si è avuto il superamento della soglia. Prot-misure definitivo.docdata 4/0/

5 Punto 5: Campo di frequenza Per quanto riguarda l analisi in frequenza la ISO 226:987 prevede valori delle curve isofoniche per l intervallo di frequenza compreso tra 20 Hz e 2.5 khz. Pertanto è sufficiente effettuare la valutazione in tale intervallo ai fini dell identificazione delle componenti tonali Punto 6: Allegato D Secondo quanto indicato dal decreto si dovrà valutare che la velocità del vento durante l effettuazione delle misurazioni sia inferiore a 5 m/sec. In situazioni di dubbio la valutazione della velocità del vento dovrà diventare misurazione. a direzione del vento dovrà essere misurata qualora questo parametro sia ritenuto dal tecnico competente significativo per la valutazione della misura effettuata. Tale valutazione non risulta necessaria qualora la sorgente di rumore ed il ricettore siano all interno dello stesso edificio. Nel rapporto di prova è sufficiente siano indicati gli estremi del certificato di verifica della taratura della strumentazione. Il rapporto deve essere firmato dal tecnico competente che ha eseguito le misure (punto o). art.2 comma 8 della egge quadro 447/95 indica quali tecnici competenti in ambito pubblico quegli operatori che alla data di entrata in vigore della egge (fine dicembre 95) svolgevano la propria attività nel campo dell acustica ambientale. Gli operatori che hanno iniziato ad esercitare l attività nel campo dell acustica in ambito pubblico (ARPA) dopo l entrata in vigore della egge quadro ricadono nel comma 7 art.2 della egge n.447/95. Prot-misure definitivo.docdata 4/0/

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