COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO ITALIANO GAS CIG INCIDENTI DA GAS COMBUSTIBILE DELL ANNO 2006
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- Agostina Bernardi
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1 COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO ITALIANO GAS CIG INCIDENTI DA GAS COMBUSTIBILE DELL ANNO 2006 Il presente comunicato stampa è stato rilasciato dal Comitato Italiano Gas - CIG in occasione della presentazione della Statistica incidenti da gas combustibile, che per il 2 anno consecutivo viene abbinata al convegno Il Trinomio della sicurezza, organizzato con la collaborazione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. La Statistica incidenti da gas combustibile viene prodotta dal CIG sin dal 1988, mentre ha assunto la veste giuridica attuale a seguito alle disposizioni dell Autorità per l energia elettrica e il gas, di cui alla delibera 236/00 e n. 168/04 in virtù delle quali è stato conferito al CIG il ruolo istituzionale per la redazione di dette statistiche. Le disposizioni dell Autorità per l energia elettrica e il gas in merito alla statistica sono state confermate anche nella delibera 168/04 che ha sostituito la delibera 236/00. Nel corso dell anno 2006, gli incidenti da gas combustibile relativi al gas distribuito per canalizzazioni (prevalentemente gas naturale e residualmente GPL) hanno fatto registrare un decremento rispetto all anno precedente. 1
2 Gli incidenti da gas combustibile relativi gas di petrolio liquefatto (GPL) distribuito in bombole hanno presentato anch essi un lieve decremento rispetto all anno precedente. Non sono stati registrati incidenti relativi al gas di petrolio liquefatto (GPL) distribuito a mezzo di piccoli serbatoi. Gli utenti (clienti finali civili) del gas naturale sono stati nell anno e quelli del GPL In totale quindi utenze domestiche risultano attualmente interessate all utilizzo di gas combustibili, per riscaldamento, per produzione di acqua calda sanitaria e per cottura cibi. I dati del 2006, nella distribuzione del gas canalizzato per usi civili, hanno fatto rilevare 170 incidenti, dei quali 14 mortali che hanno causato 26 decessi. Gli infortunati sono stati 334. Per il GPL distribuito in bombole, sono stati rilevati 127 incidenti, dei quali 9 mortali che hanno causato 10 decessi. Gli infortunati sono stati 154. Per il terzo anno, sono stati considerati separatamente gli atti volontari (utilizzo del gas a fini dannosi) distinti in atti dolosi e in suicidi/tentati suicidi. Relativamente al gas distribuito per canalizzazioni è stato riportato 1 incidente dovuto ad atto doloso, senza infortuni e decessi mentre per il GPL distribuito in bombole sono stati provocati 4 incidenti senza infortunati e nessun decesso. In merito a incidenti causati da suicidi o tentati suicidi, per il gas canalizzato si sono registrati 13 incidenti con 9 infortunati e 4 deceduti, mentre per il GPL distribuito in bombole, per gli stessi motivi, sono stati rilevati 3 incidenti con 2 infortunati e senza decessi. 2
3 INCIDENZA CLIMATICA Il numero di incidenti e di decessi è stato come in passato maggiore nei mesi dell anno più freddi. Riportiamo di seguito i dati riassuntivi che tengono conto di tale fattore. GAS CANALIZZATO Considerando il periodo più freddo dell anno, nei primi tre mesi del 2006 si sono verificati 73 incidenti (il 43% degli incidenti dell intero anno) di cui 8 mortali (il 57%), con 139 persone infortunate (il 41,6%) e 12 decedute (46%); negli ultimi due mesi si sono verificati 48 incidenti (il 28,2%), di cui 5 mortali (il 36%), 101 infortunati (il 30,3%) e 10 deceduti (il 38,4%). Nei mesi da aprile a ottobre si sono verificati 49 incidenti (il 28,8% degli incidenti annuali), di cui 1 mortale (il 0,7%), con 94 persone infortunate (il 28%) e 4 persone decedute (il 15%). GAS IN BOMBOLE Considerando il periodo più freddo dell anno, nei primi tre mesi del 2005 si sono verificati 48 incidenti (il 37,8% degli incidenti annuali) di cui 4 mortali (il 44,4%), con 70 persone infortunate (il 45,4%) e 5 deceduti (il 50%); mentre negli ultimi due mesi 24 incidenti (il 18,8 %), di cui 3 mortali (il 33,3%), 34 infortunati (il 22%) e 3 deceduti (il 30%). Nei mesi da aprile a ottobre si sono verificati 55 incidenti (il 43,3% degli incidenti annuali) di cui 2 mortali (il 22,2%), con 50 persone infortunate (il 32,4%) e 2 persone decedute (il 20%). 3
4 CAUSE DEGLI INCIDENTI Riportiamo di seguito i dati riassuntivi riferiti alle cause degli incidenti: GAS CANALIZZATO La principale causa degli incidenti e dei decessi è riferibile all impianto di evacuazione dei prodotti della combustione non idoneo o mancante e/o insufficiente ricambio d aria, che per il gas canalizzato ha causato il 30,6 % degli incidenti ed il 30,8% dei decessi. La carenza di manutenzione è stata la seconda causa di incidenti provocandone il 21,2% e l 11,5% dei decessi. GAS IN BOMBOLE La principale causa degli incidenti 34,6% è dovuta alla carenza di manutenzione che ha causato il 20% dei decessi. La disattenzione insieme all uso scorretto delle apparecchiature o errata manovra sulle stesse ha causato il 27,6 degli incidenti e il 10% dei decessi. RIFLESSIONI SULLE CAUSE DEGLI INCIDENTI Le cause degli incidenti portano a concludere che a prescindere da accadimenti di particolare rilievo per la drammaticità della manifestazione, oggi le problematiche più gravi nel contesto degli incidenti da gas, sono riferibili a problematiche legate all impianto di evacuazione dei prodotti della combustione e a carenza di manutenzione. Il Comitato Italiano Gas ritiene che per limitare/ridurre tali accadimenti sia necessario un preciso impegno da parte di tutti, in primo luogo delle Istituzioni. Il CIG continuerà a sensibilizzare le istituzioni competenti sul fatto che un corretto turnover degli apparecchi vetusti ed il mantenimento degli impianti alimentati a gas in condizione di efficienza, porterebbe ad una sicura riduzione degli incidenti. 4
5 Viene inoltre ritenuto necessario: Continuare a promuovere campagne di informazione per i cittadini per evidenziare con messaggi di immediato recepimento, anche multilingue, i rischi connessi ad una non corretta utilizzazione dei gas combustibili e gli adempimenti in materia previsti dalla legislazione vigente; Sensibilizzare tutti i soggetti interessati circa le problematiche relative alle canne fumarie. Non va dimenticato nel contesto che spesso alcune problematiche di specie insorgono già al momento della progettazione e costruzione delle stesse. In questo specifico contesto s inquadra anche la recente campagna del CIG che oltre ad informare i clienti finali civili sulle modalità dell assicurazione per loro disposta si sofferma anche sugli aspetti di sicurezza per la prevenzione degli incidenti. PUNTI DI ATTENZIONE Il CIG ricorda che per evitare e/o ridurre gli incidenti da gas rende necessario rispettare alcune semplici regole: come prevede la legge, è necessario provvedere alla verifica (manutenzione) degli apparecchi, con particolare attenzione alle condizioni degli stessi, al corretto ed efficiente tiraggio del camino ed alle aperture di aerazione e ventilazione dei locali di installazione, che occorre mantenere libere e prive di occlusioni; occorre prestare altrettanta attenzione agli apparecchi di riscaldamento non raccordati a condotto di evacuazione dei prodotti della combustione quali ad esempio le stufe, gli scaldabagni, provvedendo a far eseguire anche su questi apparecchi e sull'efficienza del loro sistema di evacuazione le dovute verifiche; 5
6 è fortemente sconsigliata la coesistenza di apparecchi alimentati a gas a camera aperta (Tipo B) e camini a legna; Nei casi di prevista coesistenza tra apparecchi alimentati a gas e camini a legna, è necessario installare apparecchi a gas con la camera di combustione stagna rispetto all'ambiente (Tipo C). Nel caso in cui già coesistano apparecchi a gas di tipo B e camini alimentati a legna, è indispensabile fare eseguire periodicamente da personale competente ed abilitato, un controllo che accerti la corretta evacuazione dei prodotti della combustione della caldaia con il camino a legna in funzione. La forte aspirazione (tiraggio) della canna fumaria del camino a legna, infatti può impedire ai prodotti della combustione della caldaia di essere correttamente evacuati, creando così condizioni di reale pericolo per chi soggiorna nell ambiente; massima attenzione va posta all'aerazione dei locali per avere sempre una situazione di non pericolosità e idonea igienicità degli ambienti con permanenza di persone. Spesso i principali problemi relativi agli impianti domestici a gas sono legati all inefficienza delle canne fumarie e/o a condizioni dei canali da fumo non idonee. Quasi mai è il gas stesso a mettere in pericolo la vita umana: diversamente i sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione sono frequentemente causa di incidenti; i controlli vanno quindi fatti alle scadenze previste o ogni qualvolta sia ritenuto necessario; gli eventuali adeguamenti non devono essere procrastinati; 6
7 infine non bisogna sottovalutare sintomi, come cefalea o nausea, specie se ricorrenti o riferibili alla permanenza nell'abitazione. Talvolta, infatti questi malesseri possono dipendere dalla presenza di prodotti della combustione all'interno degli ambienti; per limitare i rischi di fuoriuscite incontrollate di gas negli ambienti domestici, in modo particolare in quelli dove vivono persone anziane, è fortemente consigliato installare piani di cottura dotati all'origine di dispositivi di sicurezza per la rilevazione di fiamma su singoli fuochi (termocoppie). Il CIG, con la collaborazione dei fabbricanti dei piani di cottura, sta cercando di mandare ad effetto a breve la prescrizione dell obbligatorietà dei dispositivi di sicurezza per la sorveglianza di fiamma su tale tipo di apparecchi, dove sono utilizzati tubi di gomma per il collegamento apparecchio-impianto, bisogna eseguire un controllo periodico sullo stato di conservazione del tubo di gomma; in ogni caso il tubo va sostituito entro la data di scadenza stampigliata sullo stesso; Anche i tubi di collegamento apparecchio-impianto, flessibili, metallici, devono essere periodicamente controllati. Il Comitato Italiano Gas - CIG intende incrementare il proprio impegno istituzionale, con il sostegno dei suoi stakeolders, per la più ampia diffusione della cultura della sicurezza nelle utilizzazioni dei gas combustibili, anche attraverso il perseguimento di una maggiore efficacia delle azioni di prevenzione degli incidenti. Comitato Italiano Gas Roma, 16 Maggio
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