Pietro Comba e Lucia Fazzo Reparto di Epidemiologia Ambientale Istituto Superiore di Sanità
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1 Pietro Comba e Lucia Fazzo Reparto di Epidemiologia Ambientale Istituto Superiore di Sanità Diocesi di Caserta Venerdì 19 aprile 2013 Da ecodisastro a dramma umanitario: i danni all ambiente e alla popolazione nelle province di Napoli e Caserta
2 L IMPATTO SULLA SALUTE DEL CICLO DEI RIFIUTI IN CAMPANIA Da alcuni decenni in Campania una parte del territorio delle province di Napoli e Caserta è caratterizzata dalla pratica illegale dello smaltimento di rifiuti pericolosi e della combustione incontrollata di rifiuti pericolosi e solidi urbani. (Legambiente Osservatorio Ambiente e Legalità Rapporto Ecomafia Roma, 2007)
3 Registrazioni MUD dal 1997 in poi discariche autorizzate Censimento ARPA Campania Discariche non autorizzate e siti di abbandono incontrollato di rifiuti
4 Uno studio epidemiologico sul possibile impatto sanitario di questo fenomeno fu commissionato nel 2004 dal Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio al Centro Europeo Ambiente e Salute dell OMS, Istituto Superiore di Sanità e Consiglio Nazionale delle Ricerche.
5 CLUSTER ANALYSIS OF MORTALITY AND MALFORMATIONS IN AN AREA OF CAMPANIA WITH MULTIPLE TOXIC WASTE DUMPING SITES Lucia Fazzo 1, Stefano Belli 1, Fabrizio Minichilli 2, Francesco Mitis 3, Michele Santoro 4, Lucia Martina 4, Renato Pizzuti 4, Pietro Comba 1, Marco Martuzzi 3, Fabrizio Bianchi 2 and the Working Group 1 Istituto Superiore di Sanità, Dipartimento di Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria, Roma, Italia 2 Consiglio Nazionale della Ricerca, Istituto di Fisiologia Clinica, Pisa, Italia 3 WHO, European Centre for Environment and Health, Roma, Italia 4 Osservatorio Epidemiologico Regione Campania, Napoli, Italia Ann Ist Super Sanità 2008; Vol. 44, No. 1:
6 RISULTATI Cluster con eccessi statisticamente significativi: di mortalità per tumore del fegato, stomaco, vescica, rene e polmone di prevalenza di malformazioni congenite totali, sistema cardio-vascolare, tratto urogenitale e degli arti I cluster evidenziati sono localizzati nell area a cavallo delle due province Ann Ist Super Sanità 2008; Vol. 44, No. 1:
7 Ann Ist Super Sanità 2008; Vol. 44, No. 1: Capodrise Marcianise Roccarainola Roccarainola Marigliano Acerra San Cipriano d'aversa Acerra Gricignano di Aversa A B C Figure 2 Mortalità per tumore del fegato (A: popolazione totale; B: uomini; C: donne)
8 Ann Ist Super Sanità 2008; Vol. 44, No. 1: Casagiove Marano di Napoli Marano di Napoli A Figure 4 Mortalità per tumore della vescica (A: popolazione totale; B: uomini) B
9 Ann Ist Super Sanità 2008; Vol. 44, No. 1: Santa Maria a Vico Casaluce Acerra Figure 8 Prevalenza alla nascita di malformazioni congenite del tratto urogenitale
10 LE DISCARICHE SONO AMBIENTI COMPLESSI CHE POSSONO DETERMINARE UNA VARIETÀ DI SCENARI DI ESPOSIZIONE I PRINCIPALI RISCHI PER LA SALUTE DERIVANO DALL EMISSIONE DI MISCELE DI AGENTI CHIMICI O DI AGENTI INFETTANTI IL PROBLEMA È RESO PIÙ COMPLESSO A FRONTE DEL FENOMENO DELLO SMALTIMENTO ILLEGALE DI RIFIUTI PERICOLOSI
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12 .. Pur tenendo conto dei limiti degli studi, la letteratura scientifica sugli effetti sanitari delle DISCARICHE fornisce alcune indicazioni di associazione tra residenza in prossimità di un sito di discarica ed effetti avversi sulla salute. L evidenza, seppure più forte per gli esiti riproduttivi che per i tumori, non è sufficiente per stabilire la causalità dell associazione. Comunque, una risposta di sanità pubblica è necessaria a causa del piccolo ma significativo eccesso di rischio di diversi esiti riproduttivi i avversi e dell ampia porzione di popolazione mondiale esposta a discariche, visto che il livello di evidenza disponibile suggerisce che potenziali implicazioni sulla salute non possano essere escluse
13 Per quanto riguarda gli INCENERITORI, gli studi che evidenziano un eccesso di sarcomi dei tessuti molli e linfomi non Hodgkin supportano l ipotesi l del ruolo eziologico della 2,3,7,8T4CDD. L evidenza viene definita inadeguata per trarre conclusioni che diano indicazioni per scelte sull incenerimento incenerimento. Inoltre, si evidenzia come gli eccessi riscontrati si riferiscono o ad impianti di vecchia generazione e come le emissioni dei nuovi siano notevolmente ente inferiori. Per questi ultimi viene comunque sottolineato che non sono ancora disponibili indagini dell impatto complessivo sull ambiente generale e sulla salute umana anche attraverso meccanismi indiretti.
14 TRATTAMENTO DEI RIFIUTI IN CAMPANIA: IMPATTO SULLA SALUTE UMANA CORRELAZIONE TRA RISCHIO AMBIENTALE DA RIFIUTI, MORTALITÀ E MALFORMAZIONI CONGENITE
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17 Cancer mortality and congenital anomalies in a region of Italy with intense environmental pressure due to waste M Martuzzi 1, F Mitis 1, F Bianchi 2, F Minichilli 2, P Comba 3, L Fazzo 3 1 World Health Organization Regional Office for Europe 2 Unit of Epidemiology, CNR Institute of Clinical Physiology Pisa, Italy 3 Department of Environment and Primary Prevention, Istituto Superiore di Sanità, Rome, Italy Occup Environ Med 2009;66: doi: / : /oem
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19 Comuni per Indicatore di esposizione a Rifiuti V gruppo (8 comuni a maggiore pressione ambientale da rifiuti): Acerra, Aversa, Bacoli, Caivano, Castel Volturno, Giugliano in Campania, Marcianise, Villa Literno IV gruppo (24 comuni): Boscoreale, Boscotrecase, Cardito, Casaluce, Casal di Prinicpe, Caserta, Casoria, Cesa, Frignano, Lusciano, Maddaloni, Mondragone, Orta di Atella, Pozzuoli, Qualiano, Sant Antimo, San Felice a Cancello, San Gennaro Vesuviano, San Marcellino, San Marco Evangelista, San Nicola la Strada, Teverola, Torre Annunziata, Torre del Greco III gruppo (25 comuni): Afragola, Ailano, Baia e Latina, Capua, Casapulla, Carbonara di Nola, Dragoni, Gricignano d Aversa, Grumo Nevano, Letino, Nola, Pimonte, Pollena Trocchia, Prata Sannita, Sant Arpino, San Gregorio Matese, San Vitaliano, Serrara Fontana, Teano, Trentola Ducenta, Tufino, Vairano Patenora, Valle Agricola, Villaricca, Villa di Briano II gruppo (35 comuni): Allignano, Barano d Ischia, Caianello, Casagiove, Casalnuovo di Napoli, Castello del Matese, Cervino, Crispano, Ercolano, Forio, Frattaminore, Galluccio, Giano Vetusto, Gioia Sannita, Liveri, Marano di Napoli, Marinaro, Massa di Somma, Monte di Procida, Napoli, Palma Campania, Pietramelara, Pomigliano d Arco, Presenzano, Quarto, Roccaromana, Rocchetta e Croce, Sant Anastasia, Sant Angelo d Alife, San Giuseppe Vesuviano, Santa Maria a Vico, Santa Maria la Fossa, Saviano, Sessa Aurunca, Terzigno I gruppo (usato come riferimento): i rimanenti 104.
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23 Nell'interpretazione dei risultati vanno tenute in considerazione alcune limitazioni di completezza, accuratezza e risoluzione spaziale dei dati. In ogni caso, le associazioni osservate, la loro consistenza e coerenza, suggeriscono che le esposizioni legate al ciclo dei rifiuti, subite dalla popolazione negli ultimi decenni (fino al 2002, ultimo anno di disponibilità dei dati), giochino un ruolo importante fra i determinanti della salute nelle province di Napoli e Caserta. Se da un lato appare necessario colmare numerose lacune conoscitive in merito agli effetti e all'impatto sanitario, è d'altra parte urgente attivare e rafforzare misure di contenimento delle esposizioni, attraverso politiche integrate della gestione dei rifiuti.
24 Ann Ist Super Sanità 2011; 47(2): DOI: /ANN_11_02_10
25 Comuni ex ASL NA4
26 Ann Ist Super Sanità 2011; 47(2): DOI: /ANN_11_02_10 Cluster1: Marigliano, Mariglianella,, San Vitaliano Cluster2:Camposano Camposano, Cicciano Cercola, Pollena Trocchia,, Massa di Somma, Volla,, Sant'Anastasia, Casalnuovo di Napoli, Pomigliano d'arco
27 Ann Ist Super Sanità 2011; 47(2): DOI: /ANN_11_02_10 Palma Campania, Carbonara di Nola, S.Gennaro Vesuviano, Liveri, S.Paolo Belsito, S.Giuseppe Vesuviano, Saviano, Striano, Visciano, Nola, Casamarciano, Ottaviano Massa di Somma, Pollena Trocchia, Cercola, Sant'Anastasia, Volla, Somma vesuviana, Pomigliano d'arco, Casalnuovo di Napoli, Castello di cisterna, Ottaviano
28 I RISULTATI L analisi ha riguardato 25 sedi tumorali di casi diagnosticati nel periodo (periodo di disponibilità dei dati al momento dell avvio dell indagine) residenti al momento della diagnosi in uno dei 35 comuni. Sono emerse sub-aree con eccessi di tumore del fegato, del polmone, di leucemie e sarcomi dei tessuti molli, rispetto alla media dell intera area. Per queste sedi tumorali non è stata evidenziata una correlazione con l indicatore l di pressione ambientale da rifiuti, per cui al momento non è possibile trarre conclusioni riguardo la possibile associazione con l esposizione l a rifiuti. I risultati dell analisi di regressione suggeriscono una correlazione dell incidenza del tumore del testicolo con l indicatore di esposizione a siti di smaltimento dei rifiuti.
29 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE DELLO STUDIO EPIDEMIOLOGICO.1 I risultati complessivi delle indagini qui illustrati forniscono indicazioni di un possibile effetto sulla salute della popolazione dei siti di smaltimento dei rifiuti, in particolare di quelli illegali, presenti enti sul territorio delle province di Napoli e Caserta. Complessità delle associazioni fra patologie ad eziologia complessa e presenza di molteplici cause potenziali Il confondimento da deprivazione socioeconomica preso in considerazione ma forse non azzerato trattando i dati a livello comunale La correlazione misurata è compatibile con l osservazione di un fenomeno reale legato alla compromissione dell ambiente
30 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE DELLO STUDIO EPIDEMIOLOGICO. 2 Alla luce di questi segnali, seppure non conclusivi in termini causali, c il ripristino di un ciclo legale virtuoso nella gestione dei rifiuti i con il termine del traffico illegale dei rifiuti e la bonifica ambientale dei siti si rende particolarmente urgente in termini di sanità pubblica. I risultati dello studio: Contribuiscono a sostenere il processo di transizione alla legalità nella gestione del ciclo dei rifiuti Forniscono elementi per identificare le priorità del risanamento ambientale e della attività di monitoraggio Suggeriscono in quali ambiti territoriali pianificare e realizzare studi epidemiologici mirati (coorti di residenti, caso-controllo, biomonitoraggio), attività sostenute dal Ministero della Salute nell ambito dei Progetti CCM Sorveglianza epidemiologica di popolazioni residenti in siti contaminati (2009) e Salute e rifiuti: ricerca, sanità pubblica, comunicazione (2010), entrambi tuttora in corso, e attività di sorveglianza epidemiologica.
31 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE NECESSITÀ DI CREARE UN RACCORDO PERMANENTE FRA LE ISTITUZIONI COMPETENTI PER: Programmare le fasi ulteriori dell attività di ricerca e degli interventi preventivi Fornire un adeguata informazione agli amministratori e alle popolazioni coinvolte Assicurare il coinvolgimento della popolazione nei processi decisionali, garantendo le istanze di trasparenza e partecipazione NECESSITA DI INTEGRARE L AZIONE L SVOLTA DALLE ISTITUZIONI CON I CONTRIBUTI ESPRESSI DALLA SOCIETA CIVILE E DALL ASSOCIAZIONISMO ASSOCIAZIONISMO
32 Il ciclo integrato dei rifiuti deve prevedere nelle fasi iniziali: il RISPARMIO il RIUSO Il RICICLO dello stesso, per ridurre la quantità e migliorare la qualità dei rifiuti da conferire agli impianti di smaltimento (discarica, inceneritore)
33 Fabrizio Bianchi, Liliana Cori Istituto di fisiologia clinica, Consiglio nazionale delle ricerche, Pisa e Roma Epidemiol Prev 2011; 35 (5-6) suppl 2: 1-136
34 I dati qui presentati avvalorano l urgenza sul piano sanitario dell immediata interruzione di ogni attività illegale e il ripristino della legalità nella gestione e smaltimento dei rifiuti, e della bonifica delle aree conseguentemente contaminate, in ogni zona del Paese.
35 I processi decisionali relativi alle politiche nella gestione del ciclo dei rifiuti, dovranno tener conto delle indicazioni su menzionate, prevedendo una valutazione dell impatto sanitario, in particolare per le scelte di tipo impiantistico.
36 Si rendono altresì necessari piani di monitoraggio ambientale sulle diverse matrici, compresa la catena alimentare, in prossimità degli impianti, per la verifica del loro corretto funzionamento per accertare che la popolazione non venga esposta ad inquinanti potenzialmente dannosi per la salute, né che sia soggetta ad esposizioni che, seppure non dannose, possano influenzare negativamente la qualità della vita (ad es. emissioni maleodoranti).
Provincia di Napoli
Certificazione della annuale di rifiuti urbani e in Acerra 16.508.946-8.822.398 25.331.344 56.905 445,151 65,17 122.339 25.453.683 37,65-6,48 Afragola 7.016.893-20.795.132 27.812.025 63.658 436,898 25,23-27.812.025
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