AGROBIODIVERSITÀ IN PUGLIA
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- Samuele Giorgi
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1 Firenze, 25 novembre 2016 Sala Pegaso - Palazzo Sacrati Strozzi Piazza Duomo, 10 Convegno Agrobiodiversità: opportunità e prospettive regionali e nazionali per la tutela e la valorizzazione delle biodiversità di interesse agricolo e alimentare La tutela dell agrobiodiversità nelle diverse Regioni d Italia: diversità di approccio e dei sistemi di tutela e valorizzazione AGROBIODIVERSITÀ IN PUGLIA
2 Le tappe di un percorso nazionale e regionale La concertazione tra il Ministero e le Regioni per il rispetto del Trattato FAO (il Piano nazionale e le linee guida sulla biodiversità, presupposto per una rete di conservazione confrontabile sul territorio nazionale) Dalla consapevolezza all azione, con i fondi UE (si parte nel 2006 in un percorso settennale: le prime ricerche; i custodi georefenziati ; i progetti integrati della biodiversità, il notevole patrimonio di conoscenze che oggi abbiamo) La legge regionale 11 dicembre 2013, n. 39 Tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario, forestale e zootecnico (Registro, contrassegno, rete, banca, atlante ) La biodiversità nel PSR , evolve il concetto, cambia l approccio (governare il processo; le lezioni imparate; modulare l aiuto; consolidare l ex-situ; usare le risorse genetiche) Dalla conservazione all'uso sostenibile: una nuova visione (relazione della Commissione al Parlamento europeo, al consiglio e al Comitato economico e sociale europeo: Bruxelles, 28 novembre 2013) La Legge 194, torna la concertazione MiPAAF-Regioni.
3 Lo sappiamo, siamo il paese europeo con la maggiore ricchezza biologica: l Italia ospita oltre un terzo della fauna e circa la metà della flora europee. Se parliamo di agrobiodiversità, non è da tanto che stiamo facendo sul serio. Ma cerchiamo di recuperare il tempo perduto Dal 2010 ad oggi: il percorso recente
4 Posta al centro del Mediterraneo, la Puglia è terra di confine, luogo di incontro La natura e le sue forme viventi, i paesaggi agrari e naturali rappresentano l identità di questa regione La Puglia è luogo di diversità di storia, culture, tradizioni di paesaggi, di ambienti rurali, di agricolture e di prodotti agricoli (la grandissima parte dell ortofrutta è prodotta qui) persino delle stesse colture, si pensi ad alle diverse olivicolture regionali
5 Il Programma di Sviluppo Rurale della Puglia ha rappresentato un punto di svolta. Abbiamo colto appieno l occasione attivare azioni di tutela in maniera più sistemica e ad ampio spettro rispetto a quanto fatto con strumenti diversi quali quelli del Reg. 2078/92, del PSR , delle Azioni regionali. Distribuzione per tipologia di specie Aiuto quinquennale per le aziende i cui conduttori (agricoltori custodi) si impegnano a conservare in situ le risorse genetiche vegetali (colture) indicate nell Allegato 8 del PSR. varietà da tutelare: 21 di vite, 31 di olivo, 5 di albicocco, 10 di ciliegio, 12 di mandorlo, 3 di percoco, 6 di susino, 15 di pero, 2 di melo, 13 di fico, 6 di arancio, 14 di orticole e 8 di leguminose Di seguito, introdotte altre 52 varietà: 31 di fico, 11 di pero, 3 di susino, 1 di albicocco e 6 di orticole. numero di domande di aiuto Azione 214/3 - Tutela della biodiversità arboree erbacee Distribuzione domande di aiuto per specie arboree vite; 12% ulivo; 50% drupacee; 28% Fico; 5% Pero; 5% Arancio; 0%
6 PSR Puglia Azione 214/3 - Tutela della biodiversità Totale impegni assunti nei 5 anni: euro Totale custodi: 750 Abbiamo popolato un SIT regionale sulla biodiversità agraria - webgis personalizzato per l'editing online
7 PSR PUGLIA Azione 214/4 Progetti integrati e Sistema regionale della biodiversità Storia Recupero Conservazione ex situ Caratterizzazione Risanamento Banche dati Redazione schede Conservazione in situ 5 progetti: 1. Olivo da olio 2. Vite da vino 3. Arboree da frutto 4. Leguminose 5. Orticole Totale spesa:
8 1. Ricerca storica Lecce, 1908
9 BIOPATRIARCHI Un giardino da difendere! Grazie a Pubblicato il 21 novembre 2016 da Beniamino Leoni «Raffaele coltiva la cicoria rossa, la cima di rapa e soprattutto la verza cuore di bue ; con orgoglio sottolinea che ormai è l unico a Raffaele. coltivarla nella Valle (d Itria). In realtà la sua verza è un cavolo cappuccio: tante volte, nelle nostre esplorazioni sul territorio pugliese, abbiamo verifcato che i nomi delle varietà e delle specie vengono confusi. Per questo diventano importanti i descrittori e la ricerca bibliografica che ci aiutano nella giusta classifcazione. Raffaele semina la sua verza verso la metà di giugno creando una rodda (un semenzaio); a metà agosto la trapianta e la irriga con quel poco di acqua che riesce a recuperare. Ma grazie alla sua esperienza, alla sistemazione idraulicoagraria dei suoi terreni, riesce a portare le piante alla raccolta a fne ottobre. Raffaele ci consiglia di gustarla con la purea di fave, magari vicino ad un braciere, ma questo per noi che viviamo in città è un sogno. Se passate da Martina Franca andate a trovarlo, ma ricordate che il suo campo per lui non è un orto è un giardino!»
10 2. Recupero: Ricerca di materiale riproduttivo
11 3. Conservazione ex-situ Per esempio, l olivo: 10 collezioni implementate 12 Ha in più di superfici riservate al germoplasma autoctono
12 4. Caratterizzazione Usci ana 2 Uscia na 1
13 5. L importanza delle azioni di risanamento
14 webgis delle varietà orticole pugliesi 6. Banche dati e cartografia tematica Mappe di concentrazione delle accessioni
15 TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ VEGETALE graduare il rischio Sottomisura: Pagamento per impegni agroclimatico-ambientali DESCRIZIONE IMPEGNI Conservare in situ, coltivando ovvero riproducendo in azienda, una o più delle risorse genetiche vegetali di cui all elenco successivo per un quinquennio (Adeguamento delle tecniche colturali alle buone prassi per la coltivazione in situ e on farm indicate nelle Linee guida nazionali per la conservazione in situ, on farm ed ex situ della biodiversità vegetale, animale e microbica di interesse agrario (DM MiPAAF 6 luglio 2012)
16 Sottomisura: sostegno per la conservazione, l'uso e lo sviluppo sostenibili delle risorse genetiche in agricoltura Progetti integrati (sulle var. non presenti in elenco) Progetti su tutte le varietà individuate: registrazione di prodotti tipici nell elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali. registrazione delle varietà di conservazione miglioramento genetico fnalizzato al mantenimento in purezza Valorizzazione Conservazione/utilizzazione sostenibile della diversità biologica tutela e salvaguardia della biodiversità forestale cooperazione con paesi dell Area del Mediterraneo Progetti per la tutela e la valorizzazione della biodiversità zootecnica
17 La Legge Regionale n. 39/2013 prevede l istituzione: del Registro regionale suddiviso in sezione animale e vegetale del Contrassegno regionale, facoltativo, dei prodotti delle risorse genetiche autoctone della Commissione tecnico scientifica (3 esperti in risorse genetiche animali, 4 esperti in risorse genetiche agrarie e forestali, 1 esperto di agrobiodiversità, un esperto di conservazione delle risorse naturali) della Rete di tutela della Banca regionale del materiale genetico. Con il Regolamento 22 marzo 2016, n. 5 sono state approvate le procedure attuative In corso di approvazione il Programma d intervento triennale, che defnisce le azioni prioritarie nel triennio
18 Il primo compleanno di una norma di coordinamento nazionale! (LEGGE 1 dicembre 2015, n. 194) La norma sottolinea il ruolo primario e insostituibile dei nostri agricoltori nel presidiare e conservare il territorio La necessità di preservare il territorio da fenomeni di inquinamento genetico e di perdita del patrimonio genetico «Una funzione che trova nella bellezza dei nostri paesaggi, plasmati negli anni dall'attività agricola, una testimonianza concreta e immediata con ricadute positive anche sul turismo.» Quattro gli strumenti operativi: 1. l Anagrafe della biodiversità 2. il Comitato permanente, che garantirà il coordinamento delle azioni tra i diversi livelli di governo 3. la Rete nazionale 4. il Portale nazionale Inoltre: - Avvio di un Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo Istituzione di un Fondo di tutela per sostenere le azioni degli agricoltori e degli allevatori interventi per la ricerca scientifica.
19 Conclusioni/1: Valorizzazione delle varietà biodiverse: qual è la strada? Identità territoriale: il caso della carota di S. Vito (Polignano) Il potere del web
20 Conclusioni/2: Incrociare le politiche giova alla biodiversità
21 Conclusioni/3: la logica della produzione, l esempio degli ortaggi L Italia è lo stato Leader in Europa per la produzione di ortaggi, con il 22% della produzione totale europea, seguita dalla Spagna col 20% e dalla Polonia con l 8%. I 2/3 della coltivazione di ortaggi in Italia è concentrata al Sud, con una produzione di 7,8 milioni di tonnellate su un totale di 14,2 tonnellate a livello nazionale (FAO-STAT, 2012). La Puglia una lunga tradizione nella coltivazione degli ortaggi, ottenuto dagli stessi agricoltori con semplici tecniche di riproduzione generazioni dopo generazioni. Attualmente questa ricchezza di varietà sta incontrando domanda dei mercati locali «Conservare la biodiversità è impossibile finché essa non sia assunta come la logica stessa della produzione» Fonte: Elia e Santamaria (2013) (Vandana Shiva)
22 Conclusioni/3 Piccoli numeri, ma una agrobiodiversità grandissima. O viceversa? La più alta attività del settore delle sementi in termini di varietà non si sovrappone con le aree di più alta produzione di ortaggi. Tra i 27 stati europei l Olanda ha una posizione dominante in termini di numeri di varietà e ibridi registrati e di ditte sementiere. Varietà di ortaggi registrate e conservate in Europa Italia: C è un netto divario tra il sistema di coltura intensiva (supportata da un flusso di nuovi ibridi prodotti da un industria sementiera altamente tecnologica) e un settore d attività altamente professionalizzato anche se in sistemi tradizionali di coltivazione (sulla base di varietà locali e vecchie varietà a impollinazione tenute in vita nelle comunità da generazioni di coltivatori) Fonte: Elia e Santamaria (2013)
23 Conclusioni, stavolta conclusive. : nuove minacce, ma nuove opportunità (cambiamenti climatici, eccessivo sfruttamento delle risorse, agricoltura e scompensi ecosistemici, diffusione di specie eteroctone invasive/nuove patologie, domanda del mercato agrobiodiversità e agricoltura a basso impatto (integrata, conservativa, bio ) valore al territorio agrobiodiversità patrimonio di tutti, ma loro lo sanno? Grazie per l ascolto. Luigi Trotta Dirigente Sezione Competitività delle filiere agroalimentari REGIONE PUGLIA l.trotta@regione.puglia.it
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