SICUREZZA IN QUOTA: DALLA NORMATIVA ALLA PRATICA
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- Margherita Innocenti
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1 SEMINARIO informativo aprile 2009 SICUREZZA IN QUOTA: DALLA NORMATIVA ALLA PRATICA Relatore Dr. Isidoro Ruocco
2 Programma della giornata Presentazione Ing. Davide Biasco Polistudio spa La situazione normativa veneta e di altre regioni relativamente all obbligo di installazione di linee vita sulle coperture Requisiti di sicurezza delle postazioni di lavoro sulle coperture La formazione necessaria per gli operatori dr. Isidoro Ruocco Risposta ai quesiti - Trentino sicurezza srl 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 2
3 Temi odierni La normativa nazionale di riferimento con particolare relazione al d. lgs.. 81/2008 Normativa regionale cogente Principi per la messa in sicurezza delle coperture La norma UNI-EN 795:2002 Esempio di prodotti e relativo fissaggio 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 3
4 È proprio necessario dover parlare ancora di sicurezza dei lavori in quota? SPIDERMEN : 1 SPIDERMEN : 2 Dati: /05/2009 dr. Isidoro Ruocco 4
5 Spider man 1 Spider man 2 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 5
6 QUELLE CHE HANNO FATTO DA BASE PER il d. lgs.. 81/2008 DPR 547/ 55 e DPR 164/1956 D. lgs.. 235/2003 (modifica d. (modifica d. lgs.. 626/1994, art. 36 bis e segg.) : sicurezza lavori in quota D. lgs.. 235/2003 (agg. art. 36 PIMUS (agg. art. 36 quater,, d. lgs.. 626/94) D. lgs.. 494/1996, e succ. modifiche Art. 6 d. lgs.. 626/ /05/2009 dr. Isidoro Ruocco 6
7 D. lgs.. 81/2008 Linee guida ISPESL (n e collegate A e B Norme UNI EN (in( particolare UNI EN 795: 2002) D. lgs 475 /1992, DM 446/1992 A e B) (ATTUAZIONE della DIRETTIVA 89/ 686/ CEE) Leggi e regolamenti Regionali (lg. Toscana 1/2005, l.p. a. Trento n. 3/2007, regolamento Igiene e sanità Regione Lombardia) IN PARTICOLARE: LEGGE LEGGE REGIONE VENETO N. 4/2008 (REGOLAMENTO ATTUATIVO DI PROSSIMA EMENAZIONE) 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 7
8 L. 123/ 2007 delega per TU sicurezza TU sicurezza d. lgs.. 9 aprile 2008, n. 81 con sentenza Cassaz 34995/07 (datore di lavoro di fatto) orientamento confermato da Cassaz 25278/ 08 NB: Muta anche x i progettisti (definitivamente: progetto=opus) 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 8
9 I professionisti e la sicurezza Compiti : - Datore di lavoro - R.S.P.P. - progettista; - Direttore lavori - Coordinatore per la Sicurezza (norme specifiche, d. lgs. 81/2008 e Codice Civile) 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 9
10 legge Regionali e provinciali dettare norme di prevenzione e controllo da adottare nella progettazione e realizzazione di interventi edilizi riferiti a nuove costruzioni o a edifici esistenti per prevenire i rischi d'infortunio a seguito di cadute dall'alto nel corso dei successivi lavori di manutenzione ordinaria delle coperture. Coordinamento con le altre norme vigenti 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 10
11 Legge REGIONE VENETO N. 4/2008 Modifica alla legge regionale 27 giugno 1985, n. 61 Norme per l assetto e l uso del territorio e successive modificazioni: Art. 79 bis - Misure preventive e protettive da predisporre negli edifici per l accesso, il transito e l esecuzione dei lavori di manutenzione in quota in condizioni di sicurezza. 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 11
12 1. Ai fini della prevenzione dei rischi d infortunio, i progetti relativi agli interventi edilizi che riguardano nuove costruzioni i o edifici esistenti devono prevedere, nella documentazione allegata alla richiesta relativa al titolo abilitativo o alla denuncia d inizio attività,, idonee misure preventive e protettive che consentano, anche nella successiva fase di manutenzione, l accesso, il transito e l esecuzione dei lavori in quota in condizioni di sicurezza. 2. Per le finalità del comma 1, la Giunta regionale emana un proprio provvedimento contenente istruzioni tecniche sulle misure preventive e protettive. 3. La mancata previsione delle misure di cui al comma 1 costituisce causa ostativa al rilascio della concessione o autorizzazione a costruire ed impedisce, altresì,, l utile decorso del termine per l efficacia della denuncia di inizio dell attività. 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 12
13 4. I comuni adeguano i propri regolamenti edilizi alle istruzioni tecniche del provvedimento di cui al comma 2 prevedendo altresì adeguati controlli sulla effettiva realizzazione delle misure anche ai fini del rilascio del certificato di abitabilità.. Applicazione: tutti gli interventi effettuai dopo l entrata in vigore della norma. 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 13
14 Requisiti di sicurezza delle postazioni di lavoro sulle coperture 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 14
15 Capo II Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzionie nei lavori in quota Sezione I - Campo di applicazione art Le norme del presente capo si applicano alle attivita' che, da chiunque esercitate e alle quali siano addetti lavoratori subordinati o autonomi, concernono la esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione, conservazione, risanamento, ristrutturazione o equipaggiamento, la trasformazione, il rinnovamento o lo smantellamento di opere fisse, permanenti o temporanee, in muratura, in cemento armato, in metallo, in legno o in altri materiali, comprese le linee e gli impianti elettrici (continua) 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 15
16 Art Obblighi del datore di lavoro nell'uso di attrezzature per lavori in quota 1. Il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, sceglie le attrezzature di lavoro piu' idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformita' ai seguenti criteri: 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 16
17 Continua art. 111 a) priorita' alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale; b) dimensioni delle attrezzature di lavoro confacenti alla natura dei lavori da eseguire, alle sollecitazioni prevedibili e ad una circolazione priva di rischi Il datore di lavoro effettua i lavori temporanei in quota soltanto se le condizioni meteorologiche non mettono in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori. 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 17
18 Art Sistemi di protezione contro le cadute dall'alto 1. Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva come previsto all'articolo 111, comma 1, lettera a), e' necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione composti da diversi elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente, quali i seguenti: a) assorbitori di energia; b) connettori; c) dispositivo di ancoraggio; d) cordini; e) dispositivi retrattili; f) guide o linee vita flessibili; g) guide o linee vita rigide; h) imbracature 2. Il sistema di protezione, certificato per l'uso specifico,, deve permettere una caduta libera non superiore a 1,5 m o, in presenza di dissipatore di energia a 4 metri. 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 18
19 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 19
20 SCELTA DEI SISTEMI ANTICADUTA Linee guida ISPESL v. 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 20
21 1) attvitià di progettazione: scelta dei prodotti Obiettivo è impedire che il lavoratore possa oltrepassare il perimetro di falda; - Tale risultato è condizionato da: Forma della copertura : tetto 1 / 2 / 3 Tipologia e quantitativo dei prodotti previsti in progetto: - certificazione conformità - marcatura CE - ancoraggio puntiforme / linee vita(freccia) Esempio di tetto messo in sicurezza: - tetto a (foto) - tetto b (foto) 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 21
22 SCHEMI TIPOLOGICI ESEMPIO 1 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 22
23 Effetto pendolo: 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 23
24 ovvero, ridotto al minimo 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 24
25 L effetto pendolo va eliminato o ridotto mediate l installazione di punti di rinvio: 2,50 m Punto di rinvio Per il lavoro In ANGOLO Riduzione DELL EFFETTO PENDOLO 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 25
26 SCHEMA INCIDENZA FUNE CON ARROTOLATORE è necessario un cordino di posizionamento oltre l arrotolatore? 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 26
27 Norma UNI U EN 795/ 2002 DISTINGUE LE TIPOLOGIE DI ANCORAGGIO DETERMINA LA CLASSE DI APPARTENENZA DEI DISPOSITIVI IN FUNZIONE DELL USO PER OGNI CLASSE DETRMINA I REQUISITI E LE TIPOLOGIE DI PROVE FORMULA PRESCRIZIONI PER LA VERIFICA DEGLI ANCORAGGI E PER LA POSA (ALLEGATO A) 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 27
28 RESPONSABILITA DEI DATORI DI LAVORO Responsabilità ex 2087 c.c. senza violazioni di specifiche norme RESPONSABILITA PER VIOLAZIONI DI NORME SPECIFICHE ES. D.LGS. 81/ /05/2009 dr. Isidoro Ruocco 28
29 LINEE GUIDA REGIONE VENETO /05/2009 dr. Isidoro Ruocco 29
30 SEGUE L IMPUT DELLE LINEE GUIDA ISPESL E ALTRE NORME SULL ARGOMENTO VIGENTI - VEDI premessa e fascicolo - Vedi progetto - Vedi accessi - Vedi transito sulla copertura ed esecuzione dei lavori - Vedi Dispositivi fissi permanenti 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 30
31 (vedi Regolamento) Relazione tecnica : scelte progettuali misure preventive. e protettive di cui allegato II,. percorsi di accesso, calcolo analitico. delle resistenze dei punti di. ancoraggio Elaborato grafico contenete : planimetria in scala adeguata punti di accesso presenza di dispositivi fissi di ancoraggio, linee di vita o di tipo puntiformi specificando per ciascuno di essi la classe di appartenenza, il modello, la casa produttrice ed il numero massimo di utilizzatori contemporanei 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 31
32 domande:? Grazie per l attenzione. 03/05/2009 dr. Isidoro Ruocco 32
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