Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale OGS, Trieste e Udine 2

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale OGS, Trieste e Udine 2"

Transcript

1 Scuotimento del suolo e scenari di danneggiamento relativi a un terremoto (Mw=6.1) simulato nella regione Friuli Venezia Giulia L. Moratto 1, G. Peressi 2 1 Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale OGS, Trieste e Udine 2 Protezione Civile della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Palmanova (UD) Introduzione. Utilizzando le localizzazioni e i parametri del moto del suolo forniti in tempo reale dalle reti sismometriche è possibile stimare in brevissimo tempo l ordine di grandezza delle perdite attese in termini di numero di abitazioni crollate, inagibili, danneggiate, nonché di vittime, feriti e senzatetto, per poter organizzare una prima risposta all emergenza in atto. Diversi sono gli applicativi sviluppati a tal fine che utilizzano correlazioni di vulnerabilità teoriche o empiriche assieme a database di elementi fisici (infrastrutture) o sociali (popolazione) esposti al rischio. Anche a fini esercitativi è importante generare uno scenario il più possibile realistico in modo da riprodurre le esigenze e le risorse da mettere a sistema per affrontare l emergenza. In questo contesto la Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia ha svolto un esercitazione il 15 settembre 2016 in cui è stato simulato un terremoto di magnitudo 6.1 localizzato nella zona 460

2 pedemontana della regione; durante tale esercitazione il moto del suolo è stato calcolato con un approccio stocastico ed i risultati sono stati inseriti prima nel software ShakeMaps e, quindi, nel software ELER che genera scenari di danneggiamento. Le simulazioni stocastiche. Il moto del suolo è stato simulato utilizzando EXSIM, un algoritmo che usa un metodo stocastico con un modello di faglia finita (Boore, 2005, 2009; Motazedian e Atkinson, 2005); questo approccio simula lo scuotimento relativo alle onde S che spesso sono la parte del moto del suolo più importante nella stima della pericolosità sismica. Il software è basato su una combinazione di descrizioni sia parametriche che funzionali dello spettro in ampiezza del segnale mentre lo spettro in fase è generato come rumore bianco opportunamente modellato da una finestra temporale predefinita. Gli effetti della propagazione dalla sorgente al ricevitore sono modellati considerando il geometrical spreading, l attenuazione anelastica, e gli effetti di durata sul moto del suolo (Boore, 2009). Nel caso di terremoti forti, gli effetti di sorgente estesa come la geometria della faglia, la disomogeneità nello slip e la direttività influenzano in modo rilevante lo scuotimento del suolo ed i parametri del moto che lo caratterizzano (es. la durata del segnale, il contenuto in frequenza e l ampiezza). EXSIM tiene conto della sorgente estesa dividendo il piano di faglia rettangolare in piccole celle che vengono considerate come sorgenti puntiformi: la rottura inizia all ipocentro o nucleazione e si propaga con un modello cinematico attivando le varie celle che compongono l area di rottura. Infine, il moto del suolo totale simulato per ogni ricevitore si ottiene sommando il contributo di ciascuna cella dell area di rottura, calcolato con l approccio stocastico utilizzando il modello di sorgente puntiforme con un adeguato tempo di ritardo rispetto alla nucleazione (Boore, 2005). Motazedian e Atkinson (2005) hanno introdotto il modello dinamico per la corner frequency che dipende dal tempo ed è controllata dalla propagazione della rottura; tutto ciò consente di conservare l energia irradiata da alte frequenze indipendentemente dalle dimensioni delle celle in cui è suddivisa l area di rottura. Si noti che le ampiezze spettrali ad alta frequenza sono controllate dal parametro dello stress drop, mentre la percentuale di area irradiante definisce il livello degli spettri alle frequenze più basse; questi due parametri devono essere adeguatamente calibrati per ogni area di studio considerata. L efficacia dei sismogrammi stocastici, inclusi gli effetti di faglia finita è stata ampiamente dimostrata e discussa in studi precedenti (Moratto e Saraò, 2012; Santulin et al., 2012; Moratto et al., 2015). In questo studio le simulazioni sono state calcolate per un terremoto di Mw=6.1 con l ipocentro posizionato 1 km a ENE di Clauzetto (PN). Il meccanismo focale è stato ricavato dal database SHARE selezionando la sorgente ITCS062 Maniago-Sequals (Basili et al., 2013); le dimensioni dell area di rottura sono state derivate da Wells and Coppersmith (1994). Gli altri parametri rappresentanti la sorgente estesa come la direttività (quindi la posizione dell area di rottura attorno alla nucleazione) e la distribuzione di momento sismico sono stati fissati in modo stocastico dal software EXSIM. I parametri rappresentanti gli effetti di propagazione sono stati ricavati dallo studio di Malagnini et al. (2002). I segnali sono stati calcolati per 78 siti che identificano le stazioni sismologiche operanti nell Italia nord-orientale gestite da OGS (42 ricevitori), dall Università di Trieste (21 ricevitori) o da altri enti appartenenti alla rete transfrontaliera (15 ricevitori); sono state considerate solamente le stazioni con una distanza dalla sorgente inferiore a 100 km. I valori di PGA, PGV e degli spettri di risposta sono stati estratti dalle simulazioni ed usati come input per la generazione delle ShakeMaps. ShakeMaps. Le ShakeMaps sono generate in tempo reale per l area dell Italia nord-orientale utilizzando il codice di calcolo sviluppato dall USGS (Wald et al., 1999; Worden et al., 2010); tale software calcola le mappe di scuotimento del suolo per PGA, PGV e gli spettri di risposta (calcolati a 0.3, 1.0, e 3.0 sec), e per l intensità strumentale entro pochi minuti dal verificarsi di un evento sismico. Le ShakeMaps integrano i dati registrati con le stime teoriche ricavate dalle leggi di attenuazione empiriche e l applicazione di eventuali fattori di amplificazioni correlati alla presenza di effetti di sito (Moratto et al., 2009); il software è stato configurato con 461

3 GNGTS 2016 Sessione 2.3 Fig. 1 Mappe di scuotimento relative al terremoto di magnitudo 6.1 per PGA (in alto a sinistra), PGV (in alto a destra) ed intensità strumentale calcolata con le relazioni di Worden et al. (2012; in basso a sinistra) e Faenza and Michelini (2010; in basso a destra). i parametri proposti da Michelini et al. (2008), validi per tutto il territorio nazionale. L obiettivo principale della generazione delle ShakeMaps in tempo reale è quello di fornire informazioni che siano di supporto alla Protezione Civile in caso di un forte terremoto; quindi le ShakeMaps rappresentano una prima stima dello scuotimento del suolo registrato e stimato, disponibile pochi minuti dopo l evento sismico. In questo studio abbiamo generato le ShakeMaps per i parametri del moto estratti dalle simulazioni (Fig. 1); la mappa di scuotimento mostra una PGA superiore a 0.5 g nell area epicentrale mentre, nella medesima zona, i valori di PGV sono superiori a 30 cm/s. Fig. 2 mostra che i valori di PGA e PGV ricavati dalle simulazioni sono comparabili con quelli 462

4 Fig. 2 Confronto fra i valori di PGA (a sinistra) e PGV (a destra) ricavati dalle simulazioni stocastiche (triangoli) e le stime ottenute applicando le relazioni empiriche (linee verdi) di Akkar and Bommer (2010). calcolati utilizzando le leggi empiriche predittive del moto (Akkar e Bommer, 2010); inoltre EXSIM riesce a riprodurre la variabilità dello scuotimento che spesso viene osservata in campo vicino. Le mappe di intensità (Fig. 2) sono state derivate dai valori di PGV applicando le relazioni proposte da Worden et al. (2012) e Faenza e Michelini (2010): nel secondo caso i valori di intensità risultano mediamente più alti di quasi un grado a causa della diversa relazione utilizzata (Moratto et al., 2011). Scenari di danno. Mentre il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) utilizza un software denominato SIGE (Sistema Informativo per la Gestione dell Emergenza) che consente di calcolare le perdite umane e materiali subite dagli elementi a rischio, ai fini esercitativi è stato utilizzato il software ELER che, in maniera simile, utilizza dei database degli elementi a rischio combinandoli con relazioni analitiche di vulnerabilità e modelli di danneggiamento (Sabetta et al., 2011). Sebbene il software permetta di stimare anche lo scenario di scuotimento con diverse metodologie, in questo studio sono stati utilizzati come input i risultati prodotti dalle ShakeMaps ed in particolare le stime di intensità macrosismica generate utilizzando le relazioni empiriche proposte da Worden et al. (2012) e Faenza e Michelini (2010). Il programma può lavorare su 3 diversi livelli di dettaglio: 1. il livello 0 fornisce stime approssimative del numero di vittime; 2. il livello 1 calcola, sulla base di relazioni empiriche e dell intensità macrosismica, il numero di edifici danneggiati e la popolazione coinvolta; 3. il livello 2 utilizza metodi analitici che constano dell incrocio tra spettri di domanda e spettri di capacità secondo il metodo HAZUS-MH attraverso un database creato dalla correlazione tra le 7 tipologie edilizie ricavate dal censimento ISTAT e le 31 tipologie utilizzate dal metodo HAZUS-MH. Lo scenario esercitativo è stato creato con il livello 1 che calcola il danneggiamento utilizzando la Scala Macrosismica Europea (EMS-98) utilizzando cinque categorie (0 nessun danno; 1 leggero; 2 moderato; 3 grave; 4 molto grave; 5 distruttivo) e che permette di stimare il numero di abitazioni crollate, inagibili e danneggiate secondo il seguente schema: Tab. 1 Schema utilizzato per la stima dei danneggiamenti sulle abitazioni. ABITAZIONI CROLLATE ABITAZIONI INAGIBILI ABITAZIONI DANNEGGIATE 100% D5 100% D4 + 40% D3 100% D2 + 60% D3 463

5 Vengono poi stimate le conseguenze sulla popolazione in funzione del danno sull edificato tramite delle correlazioni empiriche proposte per il territorio italiano (Lucantoni et al., 2001). Tab. 2 Schema utilizzato per la stima delle conseguenze sulla popolazione. VITTIME FERITI SENZATETTO 30% D5 70% D5 + 40% D4 70% D % D4 + 30% D3 In particolare per la scossa simulata di magnitudo 6.1 del giorno 15 settembre lo scenario che si ricava considerando le due diverse relazione per ricavare l intensità è il seguente: Tab. 3 Stima dei danneggiamenti sulle abitazioni nel caso dello scenario di magnitudo Mw=6.1. RELAZIONE ABITAZIONI ABITAZIONI ABITAZIONI INTENSITà CROLLATE INAGIBILI DANNEGGIATE 100% D5 100% D4 + 40% D3 100% D2 + 60% D3 Worden et al. (2012) Faenza & Michelini (2010) Tab. 4 Stima delle conseguenze sulla popolazione nel caso dello scenario di magnitudo Mw=6.1. RELAZIONE INTENSITà VITTIME FERITI SENZATETTO 30% D5 70% D5 + 40% D4 70% D % D4 + 30% D3 Worden et al. (2012) Faenza & Michelini (2010) Fig. 3 Distribuzione delle classi di danno D4 e D5 per la scossa simulata del 15 settembre (la scala rappresenta il numero delle unità strutturali coinvolte) con le relazioni di Worden et al. (2012; a sinistra) e Faenza and Michelini (2010; a destra). Si può notare come le perdite umane ed i danneggiamenti sulle abitazioni siano estremamente maggiori nel caso della relazione di Faenza e Michelini (2010) in quanto il campo macrosismico presenta valori molto più forti rispetto a Worden et al. (2012) in particolare nell area epicentrale. Conclusioni. Lo scuotimento del suolo e gli scenari di danneggiamento sono stati generati per l esercitazione della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia in cui è stato simulato un terremoto di magnitudo 6.1. I risultati ottenuti mostrano che il danneggiamento stimato è 464

6 fortemente correlato con l utilizzo di differenti relazioni empiriche che calcolano l intensità macrosismica dai valori di PGV; la variabilità associata a queste relazioni di conversione è molto alta a causa della definizione intrinseca di intensità macrosismica e al fatto che esse sono state calibrate in aree geografiche differenti dove il numero di osservazioni disponibili nel campo delle intensità più forti può essere statisticamente povero. Pertanto risulta difficile ottenere stime stabili di intensità generando il campo macrosismico dai valori del moto ottenuti dalle registrazioni strumentali. Inoltre questa esercitazione ci ha permesso di testare la procedura che dalla prima localizzazione e dai parametri del moto ottenuti dai segnali registrati (simulati in questo caso) ci permette di ottenere una stima in tempo reale dello scuotimento del suolo e, quindi, gli scenari di danneggiamento attesi. Bibliografia Akkar S. and Bommer J.J.; 2010: Empirical equations for the prediction of PGA, PGV and spectral accelerations in Europe, the Mediterranean region and the Middle East. Seism. Res. Lett., 81, Basili R., Kastelic V., Demircioglu M.B., Garcia Moreno D., Nemser E.S., Petricca P., Sboras S.P., Besana-Ostman G.M., Cabral J., Camelbeeck T., Caputo R., Danciu L., Domac H., Fonseca J., García-Mayordomo J., Giardini D., Glavatovic B., Gulen L., Ince Y., Pavlides S., Sesetyan K., Tarabusi G., Tiberti M. M., Utkucu M., Valensise G., Vanneste K., Vilanova S. and Wössner J.; 2013: The European Database of Seismogenic Faults (EDSF) compiled in the framework of the Project SHARE. doi: /INGV.IT-SHARE-EDSF. Boore D.M.; 2005: SMSIM - Fortran programs for simulating ground motions from earthquakes: version 2.3 A Revision of OFR A. Open-File Report , U.S. Geol. Surv., 55 pp., available from the online publications link on Boore D.M.; 2009: Comparing stochastic point-source and finite-source ground motion simulations: SMSIM and EXSIM. Bull. Seismol. Soc. Am., 99, Faenza L. and Michelini A.; 2010: Regression analysis of MCS intensity and ground motion parameters in Italy and its application in ShakeMap. Geophys. J. Int., 180, Lucantoni A., Bosi V., Bramerini F., De Marco R., Lo Presti T., Naso, G. and Sabetta, F.,; 2001: Il rischio sismico in Italia, Servizio Sismico Nazionale, Ingegneria Sismica, anno XVIII-N. 1 Malagnini L., Akinci A., Herrmann R.B., Pino N.A. and Scognamiglio L.; 2002: Characteristics of the ground motion in Northeastern Italy. Bull. Seismol. Soc. Am., 92, Michelini A., Faenza L., Lauciani V. and Malagnini, L.; 2008: ShakeMap implementation in Italy. Seism. Res. Lett., 79, Moratto L., Costa G. and Suhadolc P.; 2009: Real-time generation of ShakeMaps in Southeastern Alps. Bull. Seismol. Soc. Am., 99, Moratto L., Suhadolc P., and Costa G.; 2011: ShakeMaps for three relevant earthquakes in the Southeastern Alps: comparison between instrumental and observed intensities. Tectonophysics, 509, Moratto L. and Saraò A.: 2012: Improving ShakeMap performance by integrating real with synthetic data: tests on the 2009 Mw=6.3 L Aquila earthquake (Italy). J. Seismology, 16, Moratto L., Vuan A. and Saraò A.: 2015: A hybrid approach for broadband simulations of strong ground motion: the case of the 2008 Iwate-Miyagi Nairiku earthquake. Bull. Seismol. Soc. Am., 105, Motazedian D. and Atkinson G.M.; 2005: Stochastic finite-fault modeling based on a dynamic corner frequency. Bull. Seismol. Soc. Am., 95, Sabetta F., Ferlito R., Martini M.G., Piersimoni M., 2011: Nuovi strumenti per la valutazione degli scenari di scuotimento e di danno. Atti del 30 Convegno Nazionale GNGTS, Trieste, pp Santulin M., Moratto L., Saraò A. and Slejko D.; 2012: Ground motion modelling including finite fault and 1D site effects in north-eastern Italy. Boll. Geof. Teor. Appl., 53, Wald D.J., Quitoriano V., Heaton T.H., Kanamori H., Scrivner C.W. and Worden C.B.; 1999: TriNet ShakeMaps : rapid generation of peak ground motion and intensity maps for earthquakes in Southern California. Earthquake Spectra, 15, Wells D.L. and Coppersmith K.J.; 1994: New empirical relationships among magnitude, rupture length, rupture width, rupture area and surface displacement. Bull. Seism. Soc. Am., 84, Worden C.B., Wald D.J., Allen T.I., Lin K., Garcia D. and Cua, G.; 2010: A revised ground-motion and intensity interpolation scheme for ShakeMap. Bull. Seism Soc. Am., 100, Worden C.B., Gerstenberger M.C., Rhoades D.A., and Wald D.J.; 2012: Probabilistic relatiosnhips between groundmotion parameters and Modified Mercalli Intensity in California. Bull. Seism Soc. Am., 102,

SCENARI DI DANNO EMPIRICI E ANALITICI A CONFRONTO CON RECENTI TERREMOTI ITALIANI

SCENARI DI DANNO EMPIRICI E ANALITICI A CONFRONTO CON RECENTI TERREMOTI ITALIANI 32 Convegno Nazionale Trieste 19-21 novembre 2013 SCENARI DI DANNO EMPIRICI E ANALITICI A CONFRONTO CON RECENTI TERREMOTI ITALIANI F. Sabetta 1, E. Speranza 1, B. Borzi 2, M. Faravelli 2 1- Dipartimento

Dettagli

Premessa. Dati di Scenario. Scenario di Danno dell Edilizia Residenziale

Premessa. Dati di Scenario. Scenario di Danno dell Edilizia Residenziale Premessa Eucentre nell ambito di una convenzione con il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri (DPC d ora innanzi) ha sviluppato dei sistemi WebGIS per lo studio

Dettagli

Evento Sismico della Lunigiana (Massa-Carrara) 21/06/2013, ore 10:33:57 UTC, M L =5.2: Simulazione della procedura di Early Warning

Evento Sismico della Lunigiana (Massa-Carrara) 21/06/2013, ore 10:33:57 UTC, M L =5.2: Simulazione della procedura di Early Warning Evento Sismico della Lunigiana (Massa-Carrara) 21/06/2013, ore 10:33:57 UTC, M L =5.2: Simulazione della procedura di Early Warning -Lab: Laboratorio di RIcerca in Sismologia Sperimentale e Computazionale

Dettagli

Progetto Reluis Assemblea annuale

Progetto Reluis Assemblea annuale Progetto Reluis 2005-2008 Assemblea annuale Parametri sismici per early warning in Campania LineaTematica9 coord. Prof. Paolo Gasparini V. Convertito, G. Iannaccone e A. Zollo Unità di ricerca UR9 - Dipartimento

Dettagli

Evento sismico in provincia di Reggio Emilia del 25 Gennaio 2012 ore 09:06, M4.9

Evento sismico in provincia di Reggio Emilia del 25 Gennaio 2012 ore 09:06, M4.9 I 00143 Roma Via di Vigna Murata 605 Tel: (0039) 06518601 Fax: (0039) 0651860580 URL: www.ingv.it email: aoo.roma@pec.ingv.it Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Evento sismico in provincia

Dettagli

IL TERREMOTO DEL 6 APRILE IN ABRUZZO: FISICO PRIME ANALISI ED EVIDENZE (rivisto post 8/05/2009)

IL TERREMOTO DEL 6 APRILE IN ABRUZZO: FISICO PRIME ANALISI ED EVIDENZE (rivisto post 8/05/2009) Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Università ità di Napoli Federico II Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica - ReLUIS IL TERREMOTO DEL 6 APRILE IN ABRUZZO: L EVENTO E GLI EFFETTI

Dettagli

Relazione di dettaglio: Bologna Mw 4.3 del :51:20 UTC; versione del ore 08:30:19 UTC.

Relazione di dettaglio: Bologna Mw 4.3 del :51:20 UTC; versione del ore 08:30:19 UTC. Relazione di dettaglio: Bologna Mw 4.3 del 2015-01-23 06:51:20 UTC; versione del 2015-01-23 ore 08:30:19 UTC. Comunicato Relazione per l'evento in oggetto Dalle ore 03:15 UTC del 23 Gennaio 2015, la Rete

Dettagli

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Terremoto in Pianura Padana-Emiliana 20 maggio 2012 ML 5.9 Secondo comunicato ore 14 Il terremoto di magnitudo 5.9, avvenuto alle ore 04:03 italiane, è avvenuto

Dettagli

Laboratorio di Sismologia COMUNICATO RSNI/RSLG

Laboratorio di Sismologia COMUNICATO RSNI/RSLG Laboratorio di Sismologia Dipartimento per lo Studio del Territorio e delle Sue Risorse Università degli Studi di Genova COMUNICATO RSNI/RSLG EVENTO DEL 21/06/2013 - ore 10:31 (GMT) Il giorno 21/06/2013

Dettagli

Ist. Naz. di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale OGS, Centro di Ricerche Sismologiche, Trieste e Udine 2

Ist. Naz. di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale OGS, Centro di Ricerche Sismologiche, Trieste e Udine 2 Studio preliminare per la stima della magnitudo momento (Mw) e dei parametri di sorgente della microsismicità registrata nell area di Collalto (Provincia di Treviso, Veneto) L. Moratto 1, M.A. Romano 1,

Dettagli

Relazione di dettaglio: Macerata Mw 5.9 del :18:05 UTC; versione del ore 22:42:54 UTC.

Relazione di dettaglio: Macerata Mw 5.9 del :18:05 UTC; versione del ore 22:42:54 UTC. Relazione di dettaglio: Macerata Mw 5.9 del 2016-10-26 19:18:05 UTC; versione del 2016-10-26 ore 22:42:54 UTC. Il terremoto delle 21:18 è avvenuto al confine tra la provincia di Macerata e quella di Perugia,

Dettagli

STUDI DI MICROZONAZIONE SISMICA: TEORIA E APPLICAZIONI

STUDI DI MICROZONAZIONE SISMICA: TEORIA E APPLICAZIONI STUDI DI MICROZONAZIONE SISMICA: TEORIA E APPLICAZIONI Pericolosità Sismica Nazionale: dati disponibili e loro utilizzo A cura di: Dott. (Ph.D.( Ph.D.) ) Simone Barani NTC08: Azione Sismica Pericolosità

Dettagli

PERICOLOSITÁ SISMICA NEL VENETO ORIENTALE *

PERICOLOSITÁ SISMICA NEL VENETO ORIENTALE * PERICOLOSITÁ SISMICA NEL VENETO ORIENTALE * Alessandro REBEZ **, Marco SANTULIN ***, Dario SLEJKO **** **** Articolo già pubblicato nella rivista FOIV (Federazione regionale degli Ordini degli Ingegneri

Dettagli

Leggi di attenuazione e zonazione sismica

Leggi di attenuazione e zonazione sismica UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE e AMBIENTALE Sezione Geotecnica Leggi di attenuazione e zonazione sismica ZS9 Prof. Ing. Claudia Madiai Correlazioni tra parametri sismici

Dettagli

Terremoto Abruzzo 06 aprile 2009 ore 03:32

Terremoto Abruzzo 06 aprile 2009 ore 03:32 Terremoto Abruzzo 06 aprile 2009 ore 03:32 Paolo Federici, Bergamo 29/04/2009 Premessa Terremoto Abruzzo 06 aprile 2009 ore 03:32 Localizzazione e sequenza sismica Meccanismo Spostamenti superficiali Accelerazione

Dettagli

B o l l e t t i n o I S N e t I r p i n i a S e i s m i c N e t w o r k

B o l l e t t i n o I S N e t I r p i n i a S e i s m i c N e t w o r k N 5 B o l l e t t i n o I S N e t I r p i n i a S e i s m i c N e t w o r k http://lxserver.ov.ingv.it/cgi-bin/isnet-events/isnet.cgi Settembre - Ottobre 2009 Bollettino ISNet Il bollettino ISNet è un

Dettagli

Evento Sismico di Sora (Fr) 16/02/2013, ore 21:16:09 UTC, M L

Evento Sismico di Sora (Fr) 16/02/2013, ore 21:16:09 UTC, M L Evento Sismico di Sora (Fr) 16/02/2013, ore 21:16:09 UTC, M L ISNet =4.7 -Lab: Laboratorio di RIcerca in Sismologia Sperimentale e Computazionale Indice Localizzazione Contesto sismo-tettonico Sorgenti

Dettagli

Risoluzione del tensore momento: applicazione alla rete sismica Irpinia Seismic Network

Risoluzione del tensore momento: applicazione alla rete sismica Irpinia Seismic Network Risoluzione del tensore momento: applicazione alla rete sismica Irpinia Seismic Network M. Michele (1), A. Emolo (2), S. Custodio (3) (1) Università degli Studi di Bari «Aldo Moro» (2) Università degli

Dettagli

REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA IN ATTO NELL AREA DEL CHIANTI

REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA IN ATTO NELL AREA DEL CHIANTI REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA IN ATTO NELL AREA DEL CHIANTI - AGGIORNAMENTO 19/12/2014, ORE 15.30 Dal pomeriggio del 18 dicembre 2013 è in atto una sequenza sismica in un area del distretto sismico del

Dettagli

Meccanismi focali della sismicità recente ai Campi Flegrei

Meccanismi focali della sismicità recente ai Campi Flegrei Meccanismi focali della sismicità recente ai Campi Flegrei Mario La Rocca(1), Danilo Galluzzo(2) 1) Università della Calabria, Cosenza; 2) Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Osservatorio Vesuviano,

Dettagli

VALUTAZIONE DELLA AZIONE SISMICA APPROCCIO DETERMINISTICO

VALUTAZIONE DELLA AZIONE SISMICA APPROCCIO DETERMINISTICO DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE UNIVERSITÀ DI CATANIA VALUTAZIONE DELLA AZIONE SISMICA APPROCCIO DETERMINISTICO DOCENTE: SALVATORE GRASSO Corso di Geotecnica nella difesa del territorio

Dettagli

LA SCELTA DEL SITO DI RIFERIMENTO NELL ANALISI DELLA RISPOSTA SISMICA LOCALE

LA SCELTA DEL SITO DI RIFERIMENTO NELL ANALISI DELLA RISPOSTA SISMICA LOCALE ATTIVITÀ IN CAMPO SISMICO RECENTI STUDI E SVILUPPI FUTURI Attività in campo sismico. LA SCELTA DEL SITO DI RIFERIMENTO NELL ANALISI DELLA RISPOSTA SISMICA LOCALE ALCUNI ELEMENTI DI BASE (da Indirizzi e

Dettagli

Relazione di dettaglio: Rieti Mw 6.0 del :36:32 UTC; versione del ore 04:26:02 UTC.

Relazione di dettaglio: Rieti Mw 6.0 del :36:32 UTC; versione del ore 04:26:02 UTC. Relazione di dettaglio: Rieti Mw 6.0 del 2016-08-24 01:36:32 UTC; versione del 2016-08-24 ore 04:26:02 UTC. Il terremoto avvenuto questa notte nella zona dell Appennino centrale alle ore 3:36 (ora italiana)

Dettagli

Evento Sismico della Lunigiana (Massa-Carrara) 21/06/2013, ore 10:33:57 UTC, M L

Evento Sismico della Lunigiana (Massa-Carrara) 21/06/2013, ore 10:33:57 UTC, M L Evento Sismico della Lunigiana (Massa-Carrara) 21/06/2013, ore 10:33:57 UTC, M L INGV =5.2 -Lab: Laboratorio di RIcerca in Sismologia Sperimentale e Computazionale Indice Localizzazione Sequenza sismica

Dettagli

Relazione di dettaglio: Perugia Mw 6.5 del :40:17 UTC; versione del ore 11:27:08 UTC.

Relazione di dettaglio: Perugia Mw 6.5 del :40:17 UTC; versione del ore 11:27:08 UTC. Relazione di dettaglio: Perugia Mw 6.5 del 2016-10-30 06:40:17 UTC; versione del 2016-10-30 ore 11:27:08 UTC. Il terremoto di questa mattina ha avuto origine alle 7:40:17 (ora italiana), magnitudo 6.5

Dettagli

Terremoto dell isola di Ischia del 21 agosto 2017: prime valutazioni sismiche e macrosismiche

Terremoto dell isola di Ischia del 21 agosto 2017: prime valutazioni sismiche e macrosismiche Terremoto dell isola di Ischia del 21 agosto 2017: prime valutazioni sismiche e macrosismiche La storia sismica dell isola di Ischia, e dell abitato di Casamicciola Terme in particolare, mostra come l

Dettagli

Centro Ricerche Sismologiche, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), Trieste

Centro Ricerche Sismologiche, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), Trieste modellazioni numeriche 3d per il calcolo del moto del suolo in emilia-romagna: costruzione e validazione del modello P. Klin 1, G. Laurenzano 1, M. A. Romano 1, E. Priolo 1, L. Martelli 2 1 Centro Ricerche

Dettagli

REPORT INFORMATIVO SULLA SEQUENZA SISMICA DELL ITALIA CENTRALE DEL 26 AGOSTO 2016 (aggiornamento del 13/09/2016)

REPORT INFORMATIVO SULLA SEQUENZA SISMICA DELL ITALIA CENTRALE DEL 26 AGOSTO 2016 (aggiornamento del 13/09/2016) REPORT INFORMATIVO SULLA SEQUENZA SISMICA DELL ITALIA CENTRALE DEL 26 AGOSTO 2016 (aggiornamento del 13/09/2016) Il presente report è stato redatto sulla base delle comunicazioni pubblicate da INGV e DPC

Dettagli

REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA CON EPICENTRO NEL COMUNE DI CASTELFIORENTINO (AGGIORNAMENTO: Ore del 25/10/2016)

REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA CON EPICENTRO NEL COMUNE DI CASTELFIORENTINO (AGGIORNAMENTO: Ore del 25/10/2016) REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA CON EPICENTRO NEL COMUNE DI CASTELFIORENTINO (AGGIORNAMENTO: Ore 21.00 del 25/10/2016) Alle ore 18.53 del 25/10/2016 è stato registrato un evento sismico di ML (Magnitudo

Dettagli

Pericolosità sismica Svizzera. Quando, dove e con quale frequenza si verificano determinate scosse in Svizzera?

Pericolosità sismica Svizzera. Quando, dove e con quale frequenza si verificano determinate scosse in Svizzera? Pericolosità sismica Svizzera Quando, dove e con quale frequenza si verificano determinate scosse in Svizzera? Pericolosità La mappa della pericolosità indica dove e con quale frequenza ci si deve attendere

Dettagli

Pericolosità sismica Svizzera. Quando, dove e con quale frequenza si verificano determinate scosse in Svizzera?

Pericolosità sismica Svizzera. Quando, dove e con quale frequenza si verificano determinate scosse in Svizzera? Pericolosità sismica Svizzera Quando, dove e con quale frequenza si verificano determinate scosse in Svizzera? Modello di pericolosità sismica 2015 I terremoti sono i pericoli naturali dal potenziale di

Dettagli

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia EFFETTI DI SITO DELLA PIANA DEL FUCINO attraverso lo studio comparato di dati sismici e geologici. D. Famiani 1, F. Cara 2, G. Di Giulio 2, G. Milana 2,G. Cultrera 2, P. Bordoni 2, G.P. Cavinato 3 1 Dipartimento

Dettagli

Introduzione. In particolare il comma 10 riporta:

Introduzione. In particolare il comma 10 riporta: Introduzione L articolo 3, comma 10 del D.L. 74/2012, convertito in legge 122/2012, prevede che la verifica di sicurezza delle norme vigenti degli edifici in cui si svolgono attività produttive dipenda

Dettagli

2.2 Classificazione sismica di Umbria e Marche

2.2 Classificazione sismica di Umbria e Marche 2. PERICOLOSITA SISMICA PER LA RICOSTRUZIONE: RISULTATI E CLASSIFICAZIONE SISMICA DI UMBRIA E MARCHE A CONFRONTO Laura Peruzza (1), Alessandro Rebez (2), Dario Slejko (2) (1) GNDT c/o OGS, Trieste (2)

Dettagli

terremoti di magnitudo moderata:

terremoti di magnitudo moderata: Scenari di scuotimento sismico per terremoti di magnitudo moderata: il terremoto di Salò del 24 Novembre 2004 Gianlorenzo Franceschina, Vera Pessina Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione

Dettagli

DiSGG, Università della Basilicata Centro di Competenza sul Rischio Sismico della Regione Basilicata (CRiS)

DiSGG, Università della Basilicata Centro di Competenza sul Rischio Sismico della Regione Basilicata (CRiS) Comune di Potenza DiSGG Vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio della città di Potenza DiSGG, Università della Basilicata (masi@unibas.it) Centro di Competenza sul Rischio Sismico della Regione Basilicata

Dettagli

VALUTAZIONE DELLA AZIONE SISMICA APPROCCIO PROBABILISTICO

VALUTAZIONE DELLA AZIONE SISMICA APPROCCIO PROBABILISTICO DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E ARCHITETTURA UNIVERSITÀ DI CATANIA VALUTAZIONE DELLA AZIONE SISMICA APPROCCIO PROBABILISTICO DOCENTE: SALVATORE GRASSO Corso di Geotecnica nella difesa del Territorio

Dettagli

MODELLAZIONE NUMERICA 3D DI TERREMOTI LOCALIZZATI IN MARE: RISULTATI PRELIMINARI

MODELLAZIONE NUMERICA 3D DI TERREMOTI LOCALIZZATI IN MARE: RISULTATI PRELIMINARI M. Frisenda (1) e R. Madariaga (2) (1) DIP.TE.RIS., Dipartimento per lo Studio del Territorio e delle sue Risorse, Genova, Italy (2) ENS, Ecole Normale Superieure, Paris, France MODELLAZIONE NUMERICA 3D

Dettagli

Rapporto sulla sismicità tra Montereale e Cittareale ( ; ore 11 UTC)

Rapporto sulla sismicità tra Montereale e Cittareale ( ; ore 11 UTC) I 00143 Roma Via di Vigna Murata 605 Tel: (0039) 06518601 Fax: (0039) 0651860580 URL: www.ingv.it email: aoo.roma@pec.ingv.it Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Rapporto sulla sismicità tra

Dettagli

DEL TERREMOTO DE L AQUILA

DEL TERREMOTO DE L AQUILA Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Università di Napoli Federico II (www.dist.unina.it) Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica ReLUIS (www.reluis.it) CARATTERISTICHE PECULIARI DEL

Dettagli

REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA IN ATTO NELL AREA DEL CHIANTI

REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA IN ATTO NELL AREA DEL CHIANTI REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA IN ATTO NELL AREA DEL CHIANTI - AGGIORNAMENTO 19/12/2014, ORE 11.00 Dal pomeriggio del 18 dicembre 2013 è in atto una sequenza sismica in un area del distretto sismico del

Dettagli

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Attuazione dei progetti di ricerca di particolare interesse per il Dipartimento della Protezione Civile previsti dalla convenzione ProCiv-INGV 2004-06 marzo

Dettagli

PROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE

PROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE PROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE faglia epicentro ipocentro o fuoco Ipocentro: punto in cui ha origine la scossa sismica o rilascio di energia Epicentro: intersezione della verticale all ipocentro con

Dettagli

(note a cura di E. Faccioli)

(note a cura di E. Faccioli) S5 Definizione dell input sismico sulla base degli spostamenti attesi 1: Situazione a 6 mesi: punti e osservazioni dai referees 2: Sottoprogetti: deliverables e avanzamento 2a Riunione plenaria, Milano

Dettagli

C. Nunziata. Scenari NDSHA per una progettazione antisismica sicura. con il prezioso contributo di molti altri...

C. Nunziata. Scenari NDSHA per una progettazione antisismica sicura. con il prezioso contributo di molti altri... Napoli, 26 Luglio 1805 PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO E VULCANICO: I COMPITI DELLA POLITICA E IL RUOLO DEGLI SCIENZIATI Scenari NDSHA per una progettazione antisismica sicura C. Nunziata con il prezioso

Dettagli

Cos è successo? Essere informati rapidamente sulle conseguenze di un terremoto grazie alle ShakeMap e alle mappe di scuotimento

Cos è successo? Essere informati rapidamente sulle conseguenze di un terremoto grazie alle ShakeMap e alle mappe di scuotimento Cos è successo? Essere informati rapidamente sulle conseguenze di un terremoto grazie alle ShakeMap e alle mappe di scuotimento ShakeMap relativa al terremoto di Zugo, occorso l 11 Febbraio 2012 alle 23:45,

Dettagli

INduced Seismicity in Italy: Estimation, Monitoring, and seismic risk mitigation

INduced Seismicity in Italy: Estimation, Monitoring, and seismic risk mitigation 21 Dicembre 2015 CNR Sede Centrale Aula Convegni P.le Aldo Moro, 7 - Roma Il progetto INSIEME: INduced Seismicity in Italy: Estimation, Monitoring, and seismic risk mitigation Tony Alfredo Stabile Tecnologie

Dettagli

Lezione 6b. Spettri di risposta. L equazione del moto assume la seguente forma:

Lezione 6b. Spettri di risposta. L equazione del moto assume la seguente forma: L equazione del moto assume la seguente forma: m u() t cu () t ku() t mu () t g Supponendo di risolvere tale equazione utilizzando l integrale di Duhamel, si ottiene: t 1 n ( t ) () sin[ D( )] ( ) m 0

Dettagli

La previsione del moto sismico: il contributo degli scenari di scuotimento alla pericolosità sismica

La previsione del moto sismico: il contributo degli scenari di scuotimento alla pericolosità sismica Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia La previsione del moto sismico: il contributo degli scenari di scuotimento alla pericolosità sismica a cura di Giovanna Cultrera, Antonella Cirella, André

Dettagli

Different damage distribution observed in the villages of Pescara del Tronto and Vezzano after the 2016 Central Italy Earthquake: some remarks

Different damage distribution observed in the villages of Pescara del Tronto and Vezzano after the 2016 Central Italy Earthquake: some remarks Different damage distribution observed in the villages of Pescara del Tronto and Vezzano after the 2016 Central Italy Earthquake: some remarks A. Masi (1), G. Santarsiero (1), L. Chiauzzi (1), M.R. Gallipoli

Dettagli

A trent anni dal Terremoto dell 80 La Prevenzione del Rischio Sismico tra Memoria e Innovazione

A trent anni dal Terremoto dell 80 La Prevenzione del Rischio Sismico tra Memoria e Innovazione Centro Studi PLINIVS Università di Napoli A trent anni dal Terremoto dell 80 La Prevenzione del Rischio Sismico tra Memoria e Innovazione Potenza, Venerdì, 19 Novembre 2010 Università degli Studi della

Dettagli

Il terremoto di Anzio del 22 agosto 2005 alle ore Internal technical Report

Il terremoto di Anzio del 22 agosto 2005 alle ore Internal technical Report Il terremoto di Anzio del 22 agosto 2005 alle ore 12.02 Geol. Fabio Meloni Regione Lazio - Area Difesa Suolo Servizio geologico (D2/2A/08) Internal technical Report Il terremoto di Anzio del 22 agosto

Dettagli

REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA CON EPICENTRO NEL COMUNE DI ACCUMOLI (AGGIORNAMENTO: Ore del 24/08/2016)

REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA CON EPICENTRO NEL COMUNE DI ACCUMOLI (AGGIORNAMENTO: Ore del 24/08/2016) REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA CON EPICENTRO NEL COMUNE DI ACCUMOLI (AGGIORNAMENTO: Ore 12.4 del 24/08/2016) Dalla prime ore del 24 agosto 2016 è in atto una importante sequenza sismica tra le province

Dettagli

Progetto GPS-RTK: una rete per il posizionamento in tempo reale

Progetto GPS-RTK: una rete per il posizionamento in tempo reale Topografia Progetto GPS-RTK: una rete per il posizionamento in tempo reale Nuovo interesse dei Geometri per l Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale che ha presentato la propria rete

Dettagli

Influenza della superficie delle zone sismogenetiche sul calcolo della pericolosità sismica

Influenza della superficie delle zone sismogenetiche sul calcolo della pericolosità sismica Influenza della superficie delle zone sismogenetiche sul calcolo della pericolosità sismica A.Rebez 1, M.Stucchi 2 1 - Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, Trieste (e-mail: rebez@ogs.trieste.it)

Dettagli

Via della Faggiola, 32 Pisa carlo.meletti@pi.ingv.it

Via della Faggiola, 32 Pisa carlo.meletti@pi.ingv.it Carlo Meletti La pericolosità sismica in Italia Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Via della Faggiola, 32 Pisa carlo.meletti@pi.ingv.it 90 Amiata 85 80 75 70 65 100 Garfagnana 60 55 90 50 80

Dettagli

Studi geofisici finalizzati alla microzonazione sismica del centro storico di Spoleto

Studi geofisici finalizzati alla microzonazione sismica del centro storico di Spoleto Rovereto, 11 Dicembre 2009 VI Workshop di Geofisica Pericolosità Sismica Microzonazione Effetti di Sito: punti fermi nella difesa dai terremoti Studi geofisici finalizzati alla microzonazione sismica del

Dettagli

TERREMOTO IN ABRUZZO Aprile 2009

TERREMOTO IN ABRUZZO Aprile 2009 TERREMOTO IN ABRUZZO Aprile 2009 6 Aprile 2009 ore 03:32:39 Event-ID 2206496920 Magnitudo(Ml) Data-Ora Coordinate Profondità Distretto sismico 5.8 06/04/2009 alle 03:32:39 (italiane) 06/04/2009 alle 01:32:39

Dettagli

Early warning sismico

Early warning sismico Early warning sismico in Campania Paolo GASPARINI Dipartimento di Scienze Fisiche CRdC AMRA Università degli Studi di Napoli Federico II Early Warning Cosa è l Early Warning? è costituito da tutte le azioni

Dettagli

Progetto di Ricerca N.6. Linea 6.3 Stabilità dei Pendii

Progetto di Ricerca N.6. Linea 6.3 Stabilità dei Pendii Progetto di Ricerca N.6 Metodi Innovativi per la Progettazione di Opere di Sostegno e la Valutazione della Stabilità dei Pendii Linea 6.3 Stabilità dei Pendii Sebastiano Rampello Unità di ricerca partecipanti

Dettagli

Pericolosità sismica Luca Martelli

Pericolosità sismica Luca Martelli Attivazione squadre per Sisma Centro Italia Giornata formativa per Tecnici NVRI Bologna, 13 settembre 2016 Viale della Fiera 8, Terza Torre, Salette C-D Pericolosità sismica Luca Martelli pericolosità

Dettagli

Il sito esse1.mi.ingv.it per la disseminazione dei dati di pericolosità sismica in Italia

Il sito esse1.mi.ingv.it per la disseminazione dei dati di pericolosità sismica in Italia Il sito esse1.mi.ingv.it per la disseminazione dei dati di pericolosità sismica in Italia Carlo Meletti e Francesco Martinelli Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Sezione di Milano - Pavia Rapporto

Dettagli

Studio di rischio sismico degli ospedali della Regione Lombardia

Studio di rischio sismico degli ospedali della Regione Lombardia AGE Conference Messina 100 anni dopo 24-29 Novembre 2008 Messina EUCENTRE European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering Studio di rischio sismico degli ospedali della Regione Lombardia

Dettagli

Un CLOUD-GIS per l emergenza sismica in Italia Centrale. M. Pignone, R. Cogliano, R. Moschillo INGV Sede Irpinia

Un CLOUD-GIS per l emergenza sismica in Italia Centrale. M. Pignone, R. Cogliano, R. Moschillo INGV Sede Irpinia Un CLOUD-GIS per l emergenza sismica in Italia Centrale M. Pignone, R. Cogliano, R. Moschillo INGV Sede Irpinia La sequenza sismica in Italia Centrale 2016-2017 24 agosto Mw 6.0 Accumoli (RI) 24 agosto

Dettagli

Task 4 Aggiornamento dei database sismologici

Task 4 Aggiornamento dei database sismologici Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Dipartimento della Protezione civile Convenzione INGV-DPC 2004 2006 / Progetto S1 Proseguimento della assistenza al DPC per il completamento e la gestione

Dettagli

I terremoti in Italia

I terremoti in Italia I TERREMOTI I terremoti in Italia Data Intensità (scala Mercalli) Magnitudo Regione Note 8 settembre 1905 X 6.8 Calabria 557 vittime, 300.000 senzatetto 28 dicembre 1908 XI 7.1 Calabro-Messinese Circa

Dettagli

dei terremoti storici dall anno 1000 (CPTI11,

dei terremoti storici dall anno 1000 (CPTI11, NOTA DI APPROFONDIMENTO 18 febbraio 2013 L area intorno a Sora in cui è avvenuto il terremoto di magnitudo ML 4.8 nella notte del 16 febbraio 2013 è classificata ad alta pericolosità sismica. Questo terremoto

Dettagli

Relazione Evento Sismico Provincia di Palermo del 13 Aprile 2012 delle ore 08:21 Italiane

Relazione Evento Sismico Provincia di Palermo del 13 Aprile 2012 delle ore 08:21 Italiane I 00143 Roma Via di Vigna Murata 605 Tel: (0039) 06518601 Fax: (0039) 0651860580 URL: www.ingv.it email: aoo.roma@pec.ingv.it Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Relazione Evento Sismico Provincia

Dettagli

Scenari di scuotimento in aree di interesse prioritario e/o strategico

Scenari di scuotimento in aree di interesse prioritario e/o strategico Progetto DPC-INGV S3 Scenari di scuotimento in aree di interesse prioritario e/o strategico Coordinatori F. Pacor e M. Mucciarelli GOALS Compute Ground Motion scenarios in Italian areas in case of MAXIMUM

Dettagli

Presentazione realizzata dall Opuscolo gratuito a cura dell'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Conoscere il Terremoto

Presentazione realizzata dall Opuscolo gratuito a cura dell'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Conoscere il Terremoto Presentazione realizzata dall Opuscolo gratuito a cura dell'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Conoscere il Terremoto A cura di Annarita Ruberto 1 Uno sguardo alla Terra... Un terremoto si

Dettagli

Università Politecnica delle Marche Dipartimento di Ingegneria Civile Edile ed Architettura

Università Politecnica delle Marche Dipartimento di Ingegneria Civile Edile ed Architettura Università Politecnica delle Marche Dipartimento di Ingegneria Civile Edile ed Architettura Alcune riflessioni sui danni prodotti dal sisma al patrimonio edilizio marchigiano Ancona 11, Maggio 2017 Prof.

Dettagli

Diffusione e accesso ai risultati dell elaborazione dati

Diffusione e accesso ai risultati dell elaborazione dati 8. Diffusione e accesso ai risultati dell elaborazione dati Tony Alfredo Stabile, Antonella Bobbio, Margherita Corciulo, Claudio Satriano Introduzione La diffusione e l accesso ai risultati dell analisi

Dettagli

PROVINCIA DI PISTOIA Servizio Pianificazione Territoriale S.I.T. Turismo Promozione Commercio Dr. Enrico Bartoli Geol. Marco De Martin Mazzalon Zonazione sismogenetica (I.N.G.V. 2004) Zona 915: Garfagnana

Dettagli

LE SCALE SISMICHE E L E N A G O V O N I

LE SCALE SISMICHE E L E N A G O V O N I LE SCALE SISMICHE E L E N A G O V O N I Prerequisiti Le strutture tettoniche (faglie, falde di sovrascorrimento, pieghe) Le rocce e le loro principali caratteristiche Gli aspetti fondamentali del sisma

Dettagli

Che cos è un terremoto?

Che cos è un terremoto? TERREMOTI Che cos è un terremoto? Un terremoto, o sisma, è un'improvvisa vibrazione del terreno prodotta da una brusca liberazione di energia da masse rocciose situate in profondità (tra 10 e 700 Km);

Dettagli

Alcune considerazioni preliminari di ingegneria sismica sul terremoto di Rieti

Alcune considerazioni preliminari di ingegneria sismica sul terremoto di Rieti Alcune considerazioni preliminari di ingegneria sismica sul terremoto di Rieti Edoardo Cosenza 1,2 e Iunio Iervolino 1,2 1 Dipartimento di strutture per l Ingegneria e l Architettura, Università degli

Dettagli

Modello di pericolosità sismica 2015 per la Svizzera

Modello di pericolosità sismica 2015 per la Svizzera Modello di pericolosità sismica 2015 per la Svizzera Foglio informativo La stima aggiornata della distribuzione regionale della pericolosità sismica lo conferma: i terremoti rappresentano un pericolo che

Dettagli

La Magnitudo Retroscena di un numero solo in apparenza semplice

La Magnitudo Retroscena di un numero solo in apparenza semplice La Magnitudo Retroscena di un numero solo in apparenza semplice Silvia Castellaro Dipartimento di Fisica e Astronomia Università di Bologna silvia.castellaro@unibo.it Roma, 13.10.2015 2 è lo stimatore

Dettagli

9 Effetti di campo vicino nel terremoto di L Aquila. 9.1 Direttività e azione sismica strutturale [ 68 ] Iervolino I. Università di Napoli

9 Effetti di campo vicino nel terremoto di L Aquila. 9.1 Direttività e azione sismica strutturale [ 68 ] Iervolino I. Università di Napoli [ 68 ] 9 Effetti di campo vicino nel terremoto di L Aquila Iervolino I. Università di Napoli 9.1 Direttività e azione sismica strutturale Al verificarsi di un evento sismico, le zone vicine alla sorgente

Dettagli

Selezione assistita dell input sismico e nuove Norme Tecniche per le Costruzioni

Selezione assistita dell input sismico e nuove Norme Tecniche per le Costruzioni Selezione assistita dell input sismico e nuove Norme Tecniche per le Costruzioni i Iunio Iervolino Dipartimento di Ingegneria Strutturale Università degli Studi di Napoli Federico II apparso online 15

Dettagli

TERREMOTI. PAOLO BALOCCHI v. 2015

TERREMOTI. PAOLO BALOCCHI v. 2015 PAOLO BALOCCHI v. 2015 DEFINIZIONE TERREMOTO è un movimento brusco e repentino provocato da un'improvviso rilascio di energia in un punto profondo della Litosfera; da questo punto si propagano in tutte

Dettagli

Scenari di pericolosità sismica ad Augusta, Siracusa e Noto

Scenari di pericolosità sismica ad Augusta, Siracusa e Noto G N D T Scenari di pericolosità sismica ad Augusta, Siracusa e Noto A cura di: Luis Decanini e Giuliano F. Panza Responsabili: Prof. Luis Decanini (Dipartimento di Scienze delle Costruzioni, Università

Dettagli

IL TERREMOTO IRPINO DEL 1930: CARATTERISTICHE DELLA SORGENTE SISMICA DA SIMULAZIONI NUMERICHE DEL PROCESSO DI FRATTURA

IL TERREMOTO IRPINO DEL 1930: CARATTERISTICHE DELLA SORGENTE SISMICA DA SIMULAZIONI NUMERICHE DEL PROCESSO DI FRATTURA A. Emolo (1), A. Gorini (2), G. Iannaccone (3) e A. Zollo (1) (1) Dipartimento di Scienze Fisiche, Università degli Studi Federico II, Napoli (2) Servizio Sismico Nazionale, Roma (3) Osservatorio Vesuviano,

Dettagli

INGV-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Sezione di Milano-Pavia Modifica del codice SeisRisk III per l utilizzo con dati di intensità

INGV-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Sezione di Milano-Pavia Modifica del codice SeisRisk III per l utilizzo con dati di intensità INGV-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Sezione di Milano-Pavia Modifica del codice SeisRisk III per l utilizzo con dati di intensità a cura di Augusto Antonio Gómez Capera e Dario Ivano Sudati

Dettagli

I terremoti: cause ed effetti

I terremoti: cause ed effetti Laboratorio progettuale (strutture) Anno accademico 2005/06 I terremoti: cause ed effetti Perché avvengono i terremoti? Catania, 8 marzo 2006 Aurelio Ghersi Zolle crostali e terremoti Il meccanismo che

Dettagli

Capitolo 4 I fenomeni sismici. Lupia Palmieri, Parotto, Il Globo terrestre e la sua evoluzione ed. blu Zanichelli editore

Capitolo 4 I fenomeni sismici. Lupia Palmieri, Parotto, Il Globo terrestre e la sua evoluzione ed. blu Zanichelli editore 1 Epicentri di circa 30 000 terremoti registrati in un decennio (Servizio Geodetico Costiero degli Stati Uniti d America). 2 Il meccanismo del rimbalzo elastico (o reazione elastica). Posizione geografica

Dettagli

Geo Tecnologie s.r.l.

Geo Tecnologie s.r.l. INDICE 1. PREMESSA 2 2. DECRETO MINISTERIALE 14 GENNAIO 2008 7 2.1 Parametri sismici locali 9 1 1. PREMESSA L Appennino meridionale presenta una storia sismica tra le più severe dell Italia, sia in termini

Dettagli

Relazioni di attenuazione del moto del suolo App.3 al Rapporto Conclusivo

Relazioni di attenuazione del moto del suolo App.3 al Rapporto Conclusivo Relazioni di attenuazione del moto del suolo App.3 al Rapporto Conclusivo a cura di L. Malagnini e V. Montaldo (marzo 2004) con contributi di A. Akinci, E. Faccioli e G. Zonno Premessa Dopo aver determinato

Dettagli

Stima dello scuotimento in tempo reale e quasi-reale per terremoti significativi in territorio nazionale

Stima dello scuotimento in tempo reale e quasi-reale per terremoti significativi in territorio nazionale Progetto S4 Stima dello scuotimento in tempo reale e quasi-reale per terremoti significativi in territorio nazionale coordinatori: Luca Malagnini (INGV-RM1) e Daniele Spallarossa (UNIGe) maggio 2005 57

Dettagli

Trent anni dopo quei novanta secondi

Trent anni dopo quei novanta secondi Trent anni dopo quei novanta secondi La Prevenzione del rischio sismico in Basilicata: il ruolo della Comunità scientifica DiSGG, Università della Basilicata CRiS, Centro di Competenza sul Rischio Sismico

Dettagli

Proposte di miglioramento delle NTC 2008: per nuova classificazione dei terreni (GDL DPC-INGV-S4)

Proposte di miglioramento delle NTC 2008: per nuova classificazione dei terreni (GDL DPC-INGV-S4) Proposte di miglioramento delle NTC 2008: per nuova classificazione dei terreni (GDL DPC-INGV-S4) Giornata di Studi: Metodi e Risultati della Microzonazione Sismica: la lezione del terremoto aquilano Perché

Dettagli

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Rilievo macrosismico degli effetti prodotti dal terremoto del Pollino del 26 ottobre 2012 alle ore 01:05 locali [aggiornamento: 29 ottobre 2012, ore 18:00]

Dettagli

Modellazione dei meccanismi sismogenetici e ricostruzione del moto sismico di riferimento

Modellazione dei meccanismi sismogenetici e ricostruzione del moto sismico di riferimento Modellazione dei meccanismi sismogenetici e ricostruzione del moto sismico di riferimento Gianlorenzo Franceschina,* Antonio Emolo,** František Gallovi,**, *** Francesca Pacor* Sommario In questo lavoro

Dettagli

RELUIS Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica

RELUIS Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica RELUIS Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica Progetto di ricerca N. 10 DEFINIZIONE E SVILUPPO DI ARCHIVI DI DATI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO, LA PIANIFICAZIONE E LA GESTIONE DELL EMERGENZA

Dettagli

L'uso degli accelerogrammi nell'analisi sismica non lineare delle strutture

L'uso degli accelerogrammi nell'analisi sismica non lineare delle strutture L'uso degli accelerogrammi nell'analisi sismica non lineare delle strutture Facoltà di Ingegneria Università di Napoli Federico II, febbraio 006 ccelerogrammi naturali compatibili con le specifiche di

Dettagli

Il terremoto di riferimento: la sequenza, storia sismica, pericolosità

Il terremoto di riferimento: la sequenza, storia sismica, pericolosità Il terremoto di riferimento: la sequenza, storia sismica, pericolosità R. Camassi Working Group Sismologia Storica e QUEST Team Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Italy La sequenza sismica

Dettagli

La Banca Dati Accelerometrica Italiana

La Banca Dati Accelerometrica Italiana DPC-INGV 2007-09: Progetto S4 La Banca Dati Accelerometrica Italiana Coordinatori Francesca Pacor (INGV Milano Pavia) Roberto Paolucci (Politecnico Milano) INGV Referenti DPC Antonella Gorini Adriano De

Dettagli

La Definizione dell Input Sismico per gli Scenari di Danno e per la Progettazione

La Definizione dell Input Sismico per gli Scenari di Danno e per la Progettazione La Definizione dell Input Sismico per gli Scenari di Danno e per la Progettazione ALCUNE RECENTI ESPERIENZE NELLA DEFINIZIONE DI ACCELEROGRAMMI REALI SPETTRO-COMPATIBILI Relatore: Dr. Carlo G. Lai (EUCENTRE)

Dettagli

R. De Ferrari 1, S. Barani 1, G. Ferretti 1, D. Bottero 2 1. Laboratorio di Sismologia, DISTAV, Università di Genova, Italia 2

R. De Ferrari 1, S. Barani 1, G. Ferretti 1, D. Bottero 2 1. Laboratorio di Sismologia, DISTAV, Università di Genova, Italia 2 ANALISI DELLA PERICOLOSITà SISMICA PER LA VALUTAZIONE DELLA SUSCETTIBILITà ALLA LIQUEFAZIONE DEL TERRITORIO LIGURE R. De Ferrari 1, S. Barani 1, G. Ferretti 1, D. Bottero 2 1 Laboratorio di Sismologia,

Dettagli