La Magnitudo Retroscena di un numero solo in apparenza semplice
|
|
- Gustavo Romani
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 La Magnitudo Retroscena di un numero solo in apparenza semplice Silvia Castellaro Dipartimento di Fisica e Astronomia Università di Bologna silvia.castellaro@unibo.it Roma, è lo stimatore per antonomasia della grandezza di un terremoto alla sorgente. La magnitudo interviene in quasi tutti gli aspetti delle normative tecniche: PGA è derivata dalla magnitudo studiare o meno il potenziale di liquefazione è funzione anche della magnitudo attesa al sito Eppure la magnitudo è un concetto solo in apparenza semplice. 3 4 silvia.castellaro@unibo.it 1
2 LA SORGENTE SISMICA 5 6 Che differenze ci aspettiamo nei sismogrammi di queste due sorgenti? Le onde che si registrano in un qualsiasi punto della superficie terrestre, prodotte da una stessa sorgente, saranno infinitamente diverse tra loro a seconda del percorso che avranno compiuto: sia a livello di crosta profonda che per effetto degli strati superficiali (di interesse geologico applicativo) Proprio per eliminare questo ultimo effetto era prassi sismologica ubicare stazioni sismiche su roccia sana affiorante. Come questo concetto sia evoluto ed i problemi che ha generato lo vedremo più avanti 7 8 silvia.castellaro@unibo.it 2
3 Anche quando hanno lo stesso valore di picco (PGA), i terremoti hanno forme e durate completamente diverse I parametri principali che governano la «forma» del sismogramma sono DISTANZA EPICENTRALE PICCOLA piccola distanza temporale tra onde P ed S GRANDE [TELESISMI] grande distanza temporale tra onde P ed S PROFONDITA Molte onde di superficie (R, L) Poche onde di superficie (R, L) 9 10 IDEA DI BASE RETROSTANTE IL CONCETTO DI MAGNITUDO 11 Stimatore per antonomasia delle dimensioni di un terremoto In origine si voleva che fosse una misura delle dimensioni del terremoto nei termini dell energia sismica rilasciata E S E S V S 2 In teoria questa può essere calcolata integrando la densità spettrale su tutte le frequenze contenute nel transiente del treno d onde di P, S e R/L. Tuttavia questa operazione era difficile nelle tracce analogiche, così Gutenberg (1945) assunse che l ampiezza massima osservata fosse un buono stimatore dell energia totale. Oggi esiste invece M E (magnitudo energia) che non satura e consiste sostanzialmente nell integrale del sismogramma ENERGIA SISMICA Sarebbe V 2 (t) dt calcolato sul sismogramma ma il problema è che il sismogramma deve essere normalizzato, altrimenti dipende dalla distanza epicentrale, dallo specifico suolo/struttura su cui è posto il sismometro, dalla risposta dello strumento ecc. (F(w) = S(w) P(w) I(w) ) In pratica si usano formule empiriche che correggono per il fatto che il terremoto è una doppia coppia, per le interferenze delle fasi profonde, della partizione di energia tra P ed S ecc. 12 silvia.castellaro@unibo.it 3
4 LA MAGNITUDO Nella accezioni base, non è legata ad alcun parametro fisico della sorgente MAGNITUDO LOCALE, M L (Richter, 1935) Si applica a terremoti superficiali e locali (< 600 km) E l ampiezza massima dello spostamento misurata da un sismometro Wood-Anderson a 100 km dall epicentro, indipendentemente dall onda che la genera (di solito è Sg, Lg o Rg) M L = log 10 (A d / A 0 ) max (spostamento in mm) Satura a circa MAGNITUDO LOCALE, M L (Richter, 1935) E importante per gli ingegneri perché il periodo del sismometro Wood-Anderson è 0.8 s (1.25 Hz) e la banda passante [0.1, 3]s è quella di molte strutture entro i 10 piani silvia.castellaro@unibo.it 4
5 MAGNITUDO DELLE ONDE DI SUPERFICIE, M S (Gutenberg e Richter, 1936, 1945) E l estensione di M L per essere usata anche a distanze telesismiche (> 1000 km) e eventi superficiali (< 50 km) Si basa sulla (semi)ampiezza dell onda di Rayleigh a T = 20 s M S = log 10 (A d / T) max log D D è la distanza epicentrale in gradi, A d in mm ENERGIA SISMICA (Gutenberg e Richter, 1954, 1956) log 10 E S = 1.5 M S [in J] da cui si vede che una variazione di M S di 2 unità implica una variazione di E S di 1000 volte A 20 s si ha la fase di Airy, ossia il minimo locale della V gruppo delle onde di Rayleigh che nasce dalla HVZ nel mantello superiore Satura a circa MAGNITUDO DELLE ONDE DI VOLUME, m b si applica ai terremoti profondi, dove non ci sono onde di superficie si misura a partire dall ampiezza dei primi pochi cicli dell onda P si misura a T = 1 s, A d in mm MAGNITUDO DURATA, M d Si basa sulla lunghezza della coda, dove la coda è ciò che segue l onset Sg P S g satura a circa 6.5 m b = log 10 (A d / T) max D Si denomina m B quella calcolata a bassa frequenza ( ) Hz silvia.castellaro@unibo.it 5
6 MAGNITUDO MOMENTO, M W (Kanamori, 1977) SPETTRO DI SORGENTE DELLO SPOSTAMENTO Nasce per ovviare al problema di saturazione di M S per grandi eventi. Si applica dunque ai grandi eventi e si fonda sul momento sismico scalare M 0 M 0 = m u A M 0 (che si misura in J) è un indicatore dello spostamento finale medio (u) lungo la faglia. M 0 è quindi un buono stimatore della deformazione nella zona sorgente Per una sorgente di taglio Plateau a spostamento costante per f < f C f C a 1/L 2 (L è la lunghezza della sorgente) decàde come f -2 per f > f C SPETTRO DI SORGENTE DELLA VELOCITA Per una sorgente di taglio Poiché E S a V 2, il suo massimo si ha a f C silvia.castellaro@unibo.it 6
7 MAGNITUDO MOMENTO, M W (Kanamori, 1977) M 0 si calcola a partire dal livello (costante) di spostamento spettrale a f << f C. M 0 è l asintoto dello spettro di ampiezza in spostamento per f 0 Hz MAGNITUDO MOMENTO, M W (Kanamori, 1977) M W = 2/3 log M con M 0 in Nm, ossia J MAGNITUDO MOMENTO, M W (Kanamori, 1977) Purtroppo nemmeno questa è utile ai fini dell ingegneria sismica perché è uno stimatore dell energia a bassissime frequenze Ad oggi in pratica sono necessari almeno 2 parametri per caratterizzare la dimensione e il potenziale di danno di un terremoto, per esempio: M 0 e f c M W e m b o M L o un confronto tra M W M E (integrazione su tutto il dominio di un sismometro ad ampia banda) silvia.castellaro@unibo.it 7
8 ASSUNTI DI BASE RETROSTANTI IL CONCETTO DI MAGNITUDO RELAZIONE GENERALE PER IL CALCOLO DELLA MAGNITUDO Per una data configurazione sorgente-ricevitore, gli eventi più grandi produrranno spostamenti maggiori. Si usa il log per tenere conto delle enormi differenze di ampiezza tra un terremoto e l altro, La magnitudo dovrebbe rendere conto dell energia rilasciata ed essere pertanto proporzionale alla velocità del moto del terreno, ossia A/T, dove T è il periodo dell onda considerata, Il decadimento di A con la distanza epicentrale D e con la profondità h è noto almeno a livello empirico ed è compensato dal fattore di calibrazione s(d, h), Il valore di ampiezza massima (A/T) max è considerato uno stimatore stabile della dimensione di un evento. La formulazione generale della magnitudo pertanto è M = log (A d / T) max + s (D, h) + C r + C S A d (in senso vettoriale se si considerano le orizzontali) s (D, h), non viene considerata la dipendenza di questo parametro con la frequenza (Duda e Jonovskaja, 1993 mostrano che ignorare la dipendenza dalla frequenza porta a errori su M > 0.6 m.u. per T < 1 s, errori < 0.3 m.u. per T > 4 s, trascurabili per le determinazioni a lungo T) C r è la correzione regionale C S è la correzione specifica per la stazione Nella pratica le M risultano dalla media delle stime di molte stazioni e questo elimina un po di dipendenza dagli effetti locali SATURAZIONE DELLA MAGNITUDO 31 A periodi >> del tempo di rottura della faglia, l ampiezza del moto non dipende più dalla lunghezza della faglia Si ha quindi il plateau nello spettro di spostamento (a lunghi periodi, basse frequenze) A periodi << del tempo di rottura, l ampiezza scala invece come 1/L 2 o f -2 SATURAZIONE DELLA MAGNITUDO 32 A seconda di dove cade il T di calcolo della magnitudo (20 s per M S, 1 s per m b ecc.) avremo che una scala basata su (A d /T) max potrà sottostimare sistematicamente la magnitudo dei terremoti più grandi. In ordine dunque saturano prima le magnitudo calcolate a T minore (f maggiore) m b (1 s) 6.5 M L [1-3s] 7 M S (20 s) 7.5 M W [1, ] non satura silvia.castellaro@unibo.it 8
9 ORDINE DI SATURAZIONE DELLE MAGNITUDO RIFLESSIONE (1) Uno degli errori intrinseci nella stima della magnitudo è che il vero ground motion non sarà mai totalmente corretto perché le funzioni di trasferimento dei sismometri sono valide solo per steady state oscillations, cioè dopo che la risposta al transiente del sismografo si è esaurita RIFLESSIONE (2) Un altro degli errori intrinseci nella stima della magnitudo legato all ignorare la dipendenza dalla frequenza di s (D, h) RIFLESSIONE (3) Un ulteriore elemento di incertezza nella stima della magnitudo è legato al fatto che A Hmax = (A 2 N+A 2 E) 0.5 ma il massimo su EW e NS è diverso sia perché non si guardano le stesse onde nelle due direzioni, sia perché il massimo può aversi persino a periodi diversi! Da solo questo fenomeno è responsabile di incertezza minime nella stima di M di 0.2 m.u. Si è provato ad ovviare a questo problema usando A Vmax silvia.castellaro@unibo.it 9
10 Stesso discorso si è ripetuto col terremoto del Modenese di maggio Esiste una gran numero di indicatori della dimensione di un terremoto M L, m b M B M s m d M 0 M e M w etc. ciascuno con un significato diverso Se a livello sperimentale è inevitabile dover usare magnitudo diverse, quando si deve compilare un catalogo sismico (essenziale per le stime di pericolosità) o si devono confrontare dati di stazioni diverse, è essenziale CONVERTIRE TUTTE LE MAGNITUDO AD UN UNICO TIPO silvia.castellaro@unibo.it 10
11 Lo stato dell arte è di usare M w perché, a differenza delle altre magnitudo, la sua definizione ha un significato fisico (è legata a M 0 = m u A). M w è calcolata normalmente solo per terremoti grandi. Più comunemente essa è derivata da altre magnitudo. però nemmeno M w è indicatore direttamente utile a fini ingegneristici. NOTA: tecnicamente non c è nemmeno un motivo fisico per cui le magnitudo dovrebbero essere tra loro in relazione lineare (ossia scalare linearmente) M w -m b M w -M s M w = m b = 5.8 Castellaro et al., GJI, Castellaro et al., GJI, 2006 silvia.castellaro@unibo.it 11
12 M w -M L Le scale di magnitudo sono legate tra loro solo da imprecise relazioni empiriche, solitamente lineari (ma non c è ragione fisica per cui debbano essere lineari, sebbene debba valere il principio del rasoio di Occam), L incertezza nella conversione da una scala all altra è inevitabile e legata a innumerevoli variabili (strumentali, di procedure interne ai singoli osservatori, di non linearità nella propagazione delle onde ecc. ecc.) 45 Castellaro et al., GJI, silvia.castellaro@unibo.it 12
Lezione 2. I terremoti: cause ed effetti. Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni)
Lezione 2 I terremoti: cause ed effetti Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni) Perché avvengono i terremoti? La struttura della terra L evoluzione della terra La tettonica a zolle Le principali
DettagliI terremoti: cause ed effetti
Laboratorio progettuale (strutture) Anno accademico 2005/06 I terremoti: cause ed effetti Perché avvengono i terremoti? Catania, 8 marzo 2006 Aurelio Ghersi Zolle crostali e terremoti Il meccanismo che
DettagliIl terremoto del Centro Italia: cause ed effetti geologici
Il terremoto del Centro Italia: cause ed effetti geologici Pavia, 16 novembre 2016 Silvio Seno, Giovanni Toscani Dipartimento di Scienze della Terra e dell Ambiente, Università di Pavia 2 Origine e cause
DettagliChe cos è un terremoto?
TERREMOTI Che cos è un terremoto? Un terremoto, o sisma, è un'improvvisa vibrazione del terreno prodotta da una brusca liberazione di energia da masse rocciose situate in profondità (tra 10 e 700 Km);
DettagliLusevera 25/05/2002 Md 2.5, distanza 4 km
Terremoto Con questo termine si indica lo spostamento istantaneo lungo una faglia, il conseguente rilascio di energia in forma di onde sismiche e il risultante scuotimento del suolo. Causa di tale spostamento
DettagliTERREMOTI. PAOLO BALOCCHI v. 2015
PAOLO BALOCCHI v. 2015 DEFINIZIONE TERREMOTO è un movimento brusco e repentino provocato da un'improvviso rilascio di energia in un punto profondo della Litosfera; da questo punto si propagano in tutte
DettagliProgetto Reluis Assemblea annuale
Progetto Reluis 2005-2008 Assemblea annuale Parametri sismici per early warning in Campania LineaTematica9 coord. Prof. Paolo Gasparini V. Convertito, G. Iannaccone e A. Zollo Unità di ricerca UR9 - Dipartimento
DettagliEvento Sismico della Lunigiana (Massa-Carrara) 21/06/2013, ore 10:33:57 UTC, M L =5.2: Simulazione della procedura di Early Warning
Evento Sismico della Lunigiana (Massa-Carrara) 21/06/2013, ore 10:33:57 UTC, M L =5.2: Simulazione della procedura di Early Warning -Lab: Laboratorio di RIcerca in Sismologia Sperimentale e Computazionale
DettagliIL TERREMOTO DEL 6 APRILE IN ABRUZZO: FISICO PRIME ANALISI ED EVIDENZE (rivisto post 8/05/2009)
Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Università ità di Napoli Federico II Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica - ReLUIS IL TERREMOTO DEL 6 APRILE IN ABRUZZO: L EVENTO E GLI EFFETTI
DettagliTerremoto dell isola di Ischia del 21 agosto 2017: prime valutazioni sismiche e macrosismiche
Terremoto dell isola di Ischia del 21 agosto 2017: prime valutazioni sismiche e macrosismiche La storia sismica dell isola di Ischia, e dell abitato di Casamicciola Terme in particolare, mostra come l
DettagliTerremoto Abruzzo 06 aprile 2009 ore 03:32
Terremoto Abruzzo 06 aprile 2009 ore 03:32 Paolo Federici, Bergamo 29/04/2009 Premessa Terremoto Abruzzo 06 aprile 2009 ore 03:32 Localizzazione e sequenza sismica Meccanismo Spostamenti superficiali Accelerazione
DettagliPROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE
PROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE faglia epicentro ipocentro o fuoco Ipocentro: punto in cui ha origine la scossa sismica o rilascio di energia Epicentro: intersezione della verticale all ipocentro con
DettagliLezione 6b. Spettri di risposta. L equazione del moto assume la seguente forma:
L equazione del moto assume la seguente forma: m u() t cu () t ku() t mu () t g Supponendo di risolvere tale equazione utilizzando l integrale di Duhamel, si ottiene: t 1 n ( t ) () sin[ D( )] ( ) m 0
DettagliSTUDI DI MICROZONAZIONE SISMICA: TEORIA E APPLICAZIONI
STUDI DI MICROZONAZIONE SISMICA: TEORIA E APPLICAZIONI Pericolosità Sismica Nazionale: dati disponibili e loro utilizzo A cura di: Dott. (Ph.D.( Ph.D.) ) Simone Barani NTC08: Azione Sismica Pericolosità
DettagliPropagazione delle onde sismiche
Capitolo 8B I terremoti Propagazione delle onde sismiche Lezione 20B 2 8.1 Il terremoto Il terremoto, detto anche scossa tellurica o sisma, consiste in rapidi movimenti del terreno prodotti, di solito,
DettagliIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
EFFETTI DI SITO DELLA PIANA DEL FUCINO attraverso lo studio comparato di dati sismici e geologici. D. Famiani 1, F. Cara 2, G. Di Giulio 2, G. Milana 2,G. Cultrera 2, P. Bordoni 2, G.P. Cavinato 3 1 Dipartimento
DettagliCapitolo 2 - Fenomeni Endogeni Principali TERREMOTI TERREMOTI
Dovuti a improvvise rotture o dislocazioni di grandi masse rocciose della litosfera sottoposte a sforzi continuati oltre il loro limite di deformazione elastica Rottura avviene in corrispondenza di un
DettagliI TERREMOTI COSA É IL TERREMOTO
I TERREMOTI COSA É IL TERREMOTO Il terremoto, sisma o scossa tellurica, è un fenomeno naturale che si manifesta con un'improvvisa, rapida vibrazione del suolo provocata dallo spostamento improvviso di
DettagliI terremoti in Italia
I TERREMOTI I terremoti in Italia Data Intensità (scala Mercalli) Magnitudo Regione Note 8 settembre 1905 X 6.8 Calabria 557 vittime, 300.000 senzatetto 28 dicembre 1908 XI 7.1 Calabro-Messinese Circa
DettagliRisoluzione del tensore momento: applicazione alla rete sismica Irpinia Seismic Network
Risoluzione del tensore momento: applicazione alla rete sismica Irpinia Seismic Network M. Michele (1), A. Emolo (2), S. Custodio (3) (1) Università degli Studi di Bari «Aldo Moro» (2) Università degli
Dettagli6. I TERREMOTI. Salvi Vittorio-Elena Napolitano-Taulant Ramadani INDICE
6. I TERREMOTI Salvi Vittorio-Elena Napolitano-Taulant Ramadani INDICE 6.1 PREMESSA 6.2 CHE COS'è UN TERREMOTO? 6.3 LE CAUSE DI UN TERREMOTO 6.4 DANNI CAUSATI DA UN TERREMOTO 6.5 I SISMOGRAFI 6.6 SCALA
DettagliSpettri e banda passante
Banda passante - Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Controlli Automatici L Spettri e banda passante DEIS-Università di Bologna Tel. 5 2932 Email: crossi@deis.unibo.it URL: www-lar.deis.unibo.it/~crossi
DettagliLeggi di attenuazione e zonazione sismica
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE e AMBIENTALE Sezione Geotecnica Leggi di attenuazione e zonazione sismica ZS9 Prof. Ing. Claudia Madiai Correlazioni tra parametri sismici
DettagliLocalizzazione di una esplosione
XXIII Ciclo di Dottorato in Geofisica Università di Bologna Corso di: Il problema inverso in sismologia Prof. Morelli Localizzazione di una esplosione Paola Baccheschi & Pamela Roselli 1 INTRODUZIONE Problema
DettagliEvento Sismico di Sora (Fr) 16/02/2013, ore 21:16:09 UTC, M L
Evento Sismico di Sora (Fr) 16/02/2013, ore 21:16:09 UTC, M L ISNet =4.7 -Lab: Laboratorio di RIcerca in Sismologia Sperimentale e Computazionale Indice Localizzazione Contesto sismo-tettonico Sorgenti
DettagliVALUTAZIONE DELLA AZIONE SISMICA APPROCCIO PROBABILISTICO
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E ARCHITETTURA UNIVERSITÀ DI CATANIA VALUTAZIONE DELLA AZIONE SISMICA APPROCCIO PROBABILISTICO DOCENTE: SALVATORE GRASSO Corso di Geotecnica nella difesa del Territorio
DettagliStudi geofisici finalizzati alla microzonazione sismica del centro storico di Spoleto
Rovereto, 11 Dicembre 2009 VI Workshop di Geofisica Pericolosità Sismica Microzonazione Effetti di Sito: punti fermi nella difesa dai terremoti Studi geofisici finalizzati alla microzonazione sismica del
DettagliEvento Sismico della Lunigiana (Massa-Carrara) 21/06/2013, ore 10:33:57 UTC, M L
Evento Sismico della Lunigiana (Massa-Carrara) 21/06/2013, ore 10:33:57 UTC, M L INGV =5.2 -Lab: Laboratorio di RIcerca in Sismologia Sperimentale e Computazionale Indice Localizzazione Sequenza sismica
DettagliCorso di Costruzioni in Zona Sismica
Corso di Costruzioni in Zona Sismica Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale Ernesto Grande e.grande@unicas.it +39.0776.299.3478 Informazioni generali Obiettivi Il corso affronta tematiche
DettagliLazio WP7- Sismicità strumentale
Convenzione Enel-Alto Lazio WP7- Sismicità strumentale Installazione rete sismica locale e studio, per mezzo di tecniche sismologiche,, del sito di stoccaggio geologico di CO 2 M.Anselmi,, M. Buttinelli,
DettagliVULCANESIMO E TERREMOTI
VULCANESIMO E TERREMOTI SI PARLA DI VULCANESIMO QUANDO IL MAGMA (UN INSIEME DI ROCCE ALLO STATO FUSO, GAS E MATERIALI SOLIDI ALLA TEMPERATURA DI CIRCA 1.000 C.) RISALE DALLA LITOSFERA E FUORIESCE SULLA
DettagliL altra domanda è: quali sono le scale utilizzate per misurare e rilevare l entità e l intensità dei terremoti?
L idea di creare uno strumento che rilevi i terremoti è molto antica: il primo congegno di cui si abbia notizia è un invenzione cinese risalente circa all anno 132 d.c. denominato sismoscopio di Zhang
DettagliPower meter Misure di potenza assoluta Misure di potenza relativa. Misure di potenza. F. Poli. 10 aprile F. Poli Misure di potenza
Misure di potenza F. Poli 10 aprile 2008 Outline Power meter 1 Power meter 2 3 Misure di potenza Misure di potenza = base della metrologia in fibra ottica. Misure di potenza 1 assoluta: necessarie in relazione
DettagliSulla velocità di propagazione delle onde sismiche su brevi percorsi
PUBBLICAZIONI DELL'ISTITUTO NAZIONALE DI GEOFÍSICA N. 220 G. ALIVERTI - L. SOLAINI Sulla velocità di propagazione delle onde sismiche su brevi percorsi ROMA Estratto da Annali di Geofisica Voi. Ili, n.
DettagliMONTE S.ELENA. CALDERA di YELLOWSTONE
MONTE S.ELENA 18 maggio 1980 (dopo circa 180 anni d inattività) Nube di cenere 100 km/h Oscura tutto nel raggio di 200 km Il giorno prima dell esplosione Si trova lungo la CINTURA DI FUOCO DEL PACIFICO
DettagliCapitolo 12. Moto oscillatorio
Moto oscillatorio INTRODUZIONE Quando la forza che agisce su un corpo è proporzionale al suo spostamento dalla posizione di equilibrio ne risulta un particolare tipo di moto. Se la forza agisce sempre
DettagliIndagine geofisica tramite tecnica MASW
M.A.E. Molisana Apparecchiature Elettroniche s.r.l C.FISC: 00231680943 P.IVA: 00231680943 Via: Zona Industriale Fresilina, snc 86095 Frosolone (IS) - Tel: - Fax: Email: support@mae-srl.it Web: Data: febbraio
DettagliGeneralità su Sismometri Principi di Sismometria Tipi di Sismometri Le Reti INGV
Generalità su Sismometri Principi di Sismometria Tipi di Sismometri Le Reti INGV Sismoscopio dal gr. skòpion (osservare) Sismografo dal gr. graphos (scrivere) Sismometro da mètron (gr. misura) Il sismografo
DettagliPericolosità sismica Svizzera. Quando, dove e con quale frequenza si verificano determinate scosse in Svizzera?
Pericolosità sismica Svizzera Quando, dove e con quale frequenza si verificano determinate scosse in Svizzera? Pericolosità La mappa della pericolosità indica dove e con quale frequenza ci si deve attendere
DettagliMODELLAZIONE DELLA RISPOSTA SISMICA LOCALE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI GEORISORSE E TERRITORIO CENTRO STUDI E RICERCHE SPRINT MODELLAZIONE DELLA RISPOSTA SISMICA LOCALE SERM-ACTION Corso universitario di
DettagliCaratteristiche del moto sismico al sito
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE e AMBIENTALE Sezione Geotecnica Risposta Sismica Locale Prof. Ing. Claudia Madiai Caratteristiche del moto sismico al sito Le caratteristiche
DettagliPericolosità sismica Svizzera. Quando, dove e con quale frequenza si verificano determinate scosse in Svizzera?
Pericolosità sismica Svizzera Quando, dove e con quale frequenza si verificano determinate scosse in Svizzera? Modello di pericolosità sismica 2015 I terremoti sono i pericoli naturali dal potenziale di
DettagliI terremoti (o sismi) sono movimenti più o meno violenti, rapidi ed improvvisi, della crosta terrestre. Le rocce della crosta terrestre sono
I TERREMOTI I terremoti (o sismi) sono movimenti più o meno violenti, rapidi ed improvvisi, della crosta terrestre. Le rocce della crosta terrestre sono sottoposte a compressioni e stiramenti che tendono
Dettagli( ) = Acos 2π ( λ x vt ) " # % & s x,t. = Acos kx ωt ( ) Ampiezza dell onda ed energia. Il caso più semplice:
Ampiezza dell onda ed energia Il caso più semplice: s x,t " # $ ( ) = Acos 2π ( λ x vt ) % & ' = Acos kx ωt ( ) 1 man mano che ci si allontana dalla sorgente, l energia si distribuisce su fron: d onda
DettagliMeccanismi focali della sismicità recente ai Campi Flegrei
Meccanismi focali della sismicità recente ai Campi Flegrei Mario La Rocca(1), Danilo Galluzzo(2) 1) Università della Calabria, Cosenza; 2) Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Osservatorio Vesuviano,
DettagliCaso II: Modellazione della generazione di fessurazioni e riattivazione delle faglie dovuta all estrazione di fluidi dal sottosuolo (Wuxi, China)
Analisi modellistica del rischio idrogeologico connesso alla geomeccanica della produzione e stoccaggio di fluidi nel sottosuolo Omar Tosatto, Carlo Janna, Massimiliano Ferronato, Pietro Teatini www.m3eweb.it
DettagliINDICE. Capitolo 1 LA TERRA TREMA 1 1 Le costruzioni e il terremoto 1 2 La situazione in Italia 4
INDICE Capitolo 1 LA TERRA TREMA 1 1 Le costruzioni e il terremoto 1 2 La situazione in Italia 4 Capitolo 2 I TERREMOTI 5 1 Origine dei terremoti 5 1.1 Costituzione interna della terra 6 1.2 La tettonica
DettagliFondamenti di Acustica
Fondamenti di Acustica Fisica Tecnica Corso di Laurea in Ingegneria dei trasporti Definizione di suono Per suono in un punto si intende una rapida variazione di pressione, intorno alla pressione atmosferica,
DettagliREPORT INFORMATIVO SULLA SEQUENZA SISMICA DELL ITALIA CENTRALE DEL 26 AGOSTO 2016 (aggiornamento del 13/09/2016)
REPORT INFORMATIVO SULLA SEQUENZA SISMICA DELL ITALIA CENTRALE DEL 26 AGOSTO 2016 (aggiornamento del 13/09/2016) Il presente report è stato redatto sulla base delle comunicazioni pubblicate da INGV e DPC
DettagliC O M U N E D I A S C I A N O Provincia di Siena
- Loc. Camparboli - Asciano (SI) - C O M U N E D I A S C I A N O Provincia di Siena INDAGINE GEOFISICA MEDIANTE LA TECNICA DEI RAPPORTI SPETTRALI O HVSR -.-.-.-.-.-.- - NUOVA MISURA - -.-.-.-.-.-.-.-.-
DettagliMisurare i terremoti
Misurare i terremoti Si definisce il terremoto (o sisma) come l'evento che ha origine quando lo scontro tra due zolle causa una rapida vibrazione della crosta terrestre capace di sprigionare quantità elevatissime
DettagliSequenza sismica in Italia centrale: scarpate di faglia prodotte dall evento del 30 ottobre 2016
Sequenza sismica in Italia centrale: scarpate di faglia prodotte dall evento del 30 ottobre 2016 Scritto da Silvia Mattoni 3 novembre 2016 Il terremoto del 30 ottobre in Italia Centrale ha prodotto almeno
DettagliElementi di acustica architettonica. Prof. Ing. Cesare Boffa
Elementi di acustica architettonica Acustica Definizione degli interventi di insonorizzazione delle pareti per controllare il suono trasmesso tra i due ambienti adiacenti o tra un ambiente e l esterno
DettagliSelezione assistita dell input sismico e nuove Norme Tecniche per le Costruzioni
Selezione assistita dell input sismico e nuove Norme Tecniche per le Costruzioni i Iunio Iervolino Dipartimento di Ingegneria Strutturale Università degli Studi di Napoli Federico II apparso online 15
DettagliRelazione di dettaglio: Rieti Mw 6.0 del :36:32 UTC; versione del ore 04:26:02 UTC.
Relazione di dettaglio: Rieti Mw 6.0 del 2016-08-24 01:36:32 UTC; versione del 2016-08-24 ore 04:26:02 UTC. Il terremoto avvenuto questa notte nella zona dell Appennino centrale alle ore 3:36 (ora italiana)
DettagliRANDOM VIBRATIONS RANDOM VIBRATIONS
RANDOM VIBRATIONS Diverse possono essere le situazioni operative in cui una struttura spaziale puo trovarsi sottoposta ad una forzante random in time. Ovvero in cui la forzante, rappresentata nel dominio
DettagliLE SCALE SISMICHE E L E N A G O V O N I
LE SCALE SISMICHE E L E N A G O V O N I Prerequisiti Le strutture tettoniche (faglie, falde di sovrascorrimento, pieghe) Le rocce e le loro principali caratteristiche Gli aspetti fondamentali del sisma
DettagliStudio di PERICOLOSITÀ SISMICA: definizione di scuotimento atteso
Studio di PERICOLOSITÀ SISMICA: definizione di scuotimento atteso La definizione della pericolosità di un sito viene separata in due fasi distinte: da una parte lo studio di sorgenti e propagazione profonda,
DettagliCapitolo 4 I fenomeni sismici. Lupia Palmieri, Parotto, Il Globo terrestre e la sua evoluzione ed. blu Zanichelli editore
1 Epicentri di circa 30 000 terremoti registrati in un decennio (Servizio Geodetico Costiero degli Stati Uniti d America). 2 Il meccanismo del rimbalzo elastico (o reazione elastica). Posizione geografica
DettagliIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Terremoto in Pianura Padana-Emiliana 20 maggio 2012 ML 5.9 Secondo comunicato ore 14 Il terremoto di magnitudo 5.9, avvenuto alle ore 04:03 italiane, è avvenuto
DettagliCorso di Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale
Università degli Studi di Catania Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Corso di Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale Corso di TOPOGRAFIA E CARTOGRAFIA A.A. 20015/2016 Prof. Ing. Giuseppe
DettagliIl Fenomeno della Liquefazione
Il Fenomeno della Liquefazione In geotecnica con il termine liquefazione si intende la perdita di resistenza di terreni saturi d acqua sotto sollecitazioni statiche o dinamiche, in conseguenza delle quali
DettagliREGIONE VALLE D AOSTA
REGIONE VALLE D AOSTA COMUNE DI AYAS COMMITTENTE: CHP s.r.l. OGGETTO: ESECUZIONE PROVA MASW NEL COMUNE DI AYAS NELLA FRAZIONE DI CHAMPOLUC REPORT PROVA TORINO 12/07/2016 Dott. Geol. Andrea DANIELE Via
DettagliIl terremoto del 6 aprile sismologiche e geologiche. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Il terremoto del 6 aprile 2009 a L Aquila: L considerazioni sismologiche e geologiche Martina Demartin & Pierfrancesco Burrato Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Trento, 24 settembre 2009 Dove
DettagliVs30 & Co. Silvia Castellaro. Ordine dei Geologi della Regione Basilicata Matera, 26 settembre 2009
Vs30 & Co. Silvia Castellaro silvia.castellaro@unibo.it it Ordine dei Geologi della Regione Basilicata Matera, 26 settembre 2009 Da quando è stata riconosciuta l importanza degli effetti di sito (tardi
DettagliDEL TERREMOTO DE L AQUILA
Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Università di Napoli Federico II (www.dist.unina.it) Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica ReLUIS (www.reluis.it) CARATTERISTICHE PECULIARI DEL
DettagliModellazione di sistemi ingegneristici (parte 2 di 2)
Corso di Teoria dei Sistemi Modellazione di sistemi ingegneristici (parte 2 di 2) Prof. Ing. Daniele Testi DESTeC, Dipartimento di Ingegneria dell Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni
DettagliRaggi sismici nella Terra
Raggi sismici nella Terra Jacopo Barbati luglio 23 Sommario Localizzazione della sorgente di un terremoto La localizzazione della sorgente di un terremoto richiede il calcolo della distanza epicentrale..
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE e AMBIENTALE Sezione Geotecnica. I Terremoti. Origine, propagazione, misura
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE e AMBIENTALE Sezione Geotecnica I Terremoti Origine, propagazione, misura Placche tettoniche Prof. Ing. Claudia Madiai I terremoti I
DettagliRelazione di dettaglio: Macerata Mw 5.9 del :18:05 UTC; versione del ore 22:42:54 UTC.
Relazione di dettaglio: Macerata Mw 5.9 del 2016-10-26 19:18:05 UTC; versione del 2016-10-26 ore 22:42:54 UTC. Il terremoto delle 21:18 è avvenuto al confine tra la provincia di Macerata e quella di Perugia,
DettagliGEOTECNICA E RISPOSTA SISMICA LOCALE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI GEORISORSE E TERRITORIO CENTRO STUDI E RICERCHE SPRINT GEOTECNICA E RISPOSTA SISMICA LOCALE SERM-ACTION Corso universitario Teresa
Dettagli5. CALCOLO DELL AZIONE SISMICA DI PROGETTO (NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI D.M. 14 GENNAIO 2008)
5. CALCOLO DELL AZIONE SISMICA DI PROGETTO (NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI D.M. 14 GENNAIO 2008) L azione sismica di progetto si definisce a partire dalla pericolosità sismica di base del sito d interesse
DettagliRisposta al disturbo additivo (Presa di carico)
Risposta al disturbo additivo (Presa di carico) Autore: elettrix01 Il controllo deve essere il più insensibile possibile ai disturbi additivi (il principale disturbo additivo è la coppia di carico o resistente
DettagliDall'analisi delle componenti spettrali delle tracce registrate è possibile: ricavare la frequenza fondamentale (o di risonanza) del sito;
SCOPI STRATIGRAFICO-SISMICI PROVA DI SISMICA PASSIVA A STAZIONE SINGOLA (METODO HVSR) L'indagine consiste nella misurazione, e nella successiva elaborazione, del microtremore ambientale nelle sue tre componenti
DettagliGrandezze fisiche e loro misura
Grandezze fisiche e loro misura Cos è la fisica? e di che cosa si occupa? - Scienza sperimentale che studia i fenomeni naturali suscettibili di sperimentazione e caratterizzati da grandezze misurabili.
DettagliEvento sismico in provincia di Reggio Emilia del 25 Gennaio 2012 ore 09:06, M4.9
I 00143 Roma Via di Vigna Murata 605 Tel: (0039) 06518601 Fax: (0039) 0651860580 URL: www.ingv.it email: aoo.roma@pec.ingv.it Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Evento sismico in provincia
DettagliProposte di miglioramento delle NTC 2008: per nuova classificazione dei terreni (GDL DPC-INGV-S4)
Proposte di miglioramento delle NTC 2008: per nuova classificazione dei terreni (GDL DPC-INGV-S4) Giornata di Studi: Metodi e Risultati della Microzonazione Sismica: la lezione del terremoto aquilano Perché
DettagliCapitolo 2. Il Suono in Acqua. Propagazione di un segnale acustico in ambiente sottomarino
Capitolo 2 Il Suono in Acqua Propagazione di un segnale acustico in ambiente sottomarino Nel seguito presentiamo, in forma schematica, i concetti fondamentali per la descrizione della propagazione del
DettagliLaboratorio di Sismologia COMUNICATO RSNI/RSLG
Laboratorio di Sismologia Dipartimento per lo Studio del Territorio e delle Sue Risorse Università degli Studi di Genova COMUNICATO RSNI/RSLG EVENTO DEL 21/06/2013 - ore 10:31 (GMT) Il giorno 21/06/2013
DettagliINDICE. 2.1 Cenni teorici sul metodo di Nakamura Pag Modalità di acquisizione Pag Elaborazione dati Pag. 3
INDICE 1. Introduzione Pag. 2 2. Registrazione Microtremori Pag. 2 2.1 Cenni teorici sul metodo di Nakamura Pag. 2 2.2 Modalità di acquisizione Pag. 3 2.3 Elaborazione dati Pag. 3 1 1. INTRODUZIONE Su
DettagliLE ONDE nella Fisica classica
LE ONDE nella Fisica classica Le onde costituiscono un trasporto di energia da un punto a un altro, senza spostamento di materia. Caratteri principali: Lunghezza d onda: Distanza percorsa dall onda durante
DettagliAlcune considerazioni preliminari di ingegneria sismica sul terremoto di Rieti
Alcune considerazioni preliminari di ingegneria sismica sul terremoto di Rieti Edoardo Cosenza 1,2 e Iunio Iervolino 1,2 1 Dipartimento di strutture per l Ingegneria e l Architettura, Università degli
DettagliREPORT SULLA SEQUENZA SISMICA IN ATTO NELL AREA DEL CHIANTI
REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA IN ATTO NELL AREA DEL CHIANTI - AGGIORNAMENTO 19/12/2014, ORE 15.30 Dal pomeriggio del 18 dicembre 2013 è in atto una sequenza sismica in un area del distretto sismico del
DettagliCOSTRUZIONI IN ZONA SISMICA
COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA Filippo DACARRO European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering Università degli Studi di Pavia, Italy filippo.dacarro@eucentre.it COS È UN TERREMOTO? Improvviso
DettagliMetodi numerici e sperimentali per la valutazione dell amplificazione del moto sismico
Metodi numerici e sperimentali per la valutazione dell amplificazione del moto sismico - Numerical and experimental methods for estimating ground motion amplifications Alessandro Pagliaroli CNR-IGAG, Istituto
DettagliParte Quarta Le vibrazioni ambientali
Le tecniche di sismica passiva sono basate sulla misura e l analisi delle vibrazioni del terreno indotte da sorgenti non controllate In particolare, l ambient vibration seismology è basata sullo studio
DettagliRelazione di dettaglio: Bologna Mw 4.3 del :51:20 UTC; versione del ore 08:30:19 UTC.
Relazione di dettaglio: Bologna Mw 4.3 del 2015-01-23 06:51:20 UTC; versione del 2015-01-23 ore 08:30:19 UTC. Comunicato Relazione per l'evento in oggetto Dalle ore 03:15 UTC del 23 Gennaio 2015, la Rete
DettagliGrandezze fisiche e loro misura
Grandezze fisiche e loro misura Cos è la fisica? e di che cosa si occupa? - Scienza sperimentale che studia i fenomeni naturali suscettibili di sperimentazione e che implicano grandezze misurabili. - Sono
DettagliVALUTAZIONE DELLA AZIONE SISMICA APPROCCIO DETERMINISTICO
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE UNIVERSITÀ DI CATANIA VALUTAZIONE DELLA AZIONE SISMICA APPROCCIO DETERMINISTICO DOCENTE: SALVATORE GRASSO Corso di Geotecnica nella difesa del territorio
DettagliPROGETTO SCUOLEINSIEME
Bando Fondazione Cariplo PROMUOVERE PERCORSI DI INTEGRAZIONE INTERCULTURALE TRA SCUOLA E TERRITORIO PROGETTO SCUOLEINSIEME UNITÀ DIDATTICA SEMPLIFICATA Elaborata da: Dott.ssa Bellante Ilaria A cura di:
DettagliTOSS: un modulo per la caratterizzazione del noise sismico
TOSS: un modulo per la caratterizzazione del noise sismico Variazioni di velocità della crosta (CC da noise) Tomografia onde superficiali da noise Caratterizzazione del noise sismico Integrità archivio
DettagliAttività di ricerca in campo sismologico promosse dalla Provincia di Trieste
Attività di ricerca in campo sismologico promosse dalla Provincia di Trieste Trieste - Classificazione sismica 1984 - Classificazione sismica 1998 - Proposta di riclassificazione sismica 2003 - Mappa zone
DettagliLA PREVENZIONE RESTA IL MODO PIU EFFICACE PER PROTEGGERSI DAI TERREMOTI. Geol. Raffaele Cappiello
LA PREVENZIONE RESTA IL MODO PIU EFFICACE PER PROTEGGERSI DAI TERREMOTI Geol. Raffaele Cappiello Roma 5 febbraio 2017 NATURA E ORIGINE DI UN TERREMOTO Il terremoto (dal latino terrae motus movimento della
DettagliCircuiti a microonde attivi in regime di grandi segnali
Circuiti a microonde attivi in regime di grandi segnali In un circuito a microonde che comprende elementi attivi (transistor) pilotati con livelli di potenza non sono trascurabili, si genera distorsione
DettagliFACOLTÀ DI ARCHITETTURA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA Corso di Costruzioni in zona sismica A.A. 2007-2008 dott. ing. Marco Muratore Lezione 4: dall equazione del moto allo spettro di risposta elastico
DettagliModellazione della deformazione superficiale nelle Alpi Sud Orientali. elastico
Modellazione della deformazione superficiale nelle Alpi Sud mediante slip in un semispazio elastico A. Caporali, F. Neubauer, G. Stangl, D. Zuliani Venzone, 18 Ottobre 2011 1 Outlook Struttura e sismicità
DettagliSigna srl INDAGINI GEOFISICHE. Indagine: Indagini geofisiche con la metodologia MASW. RAPPORTO TECNICO. Codice documento: Numero pagine: 24
Signa srl INDAGINI GEOFISICHE Committente: Idrogea Servizi S.r.l. Comune: Gemonio (VA). Indagine:. RAPPORTO TECNICO Codice documento: 34-12 Numero pagine: 24 A 26/06/12 EMISSIONE DG DG DG Rev. Data Descrizione
DettagliCapitolo 4 - Catalogazione dei terremoti
Capitolo 4 - Catalogazione dei terremoti A partire dai primi secoli dopo Cristo, vengono redatte cronache sugli avvenimenti sismici più rilevanti; successivamente, con gli inizi del XIX secolo, tali cronache
Dettagli