CIRCOLARE CLIENTI - N 15/2006

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1 CIRCOLARE CLIENTI - N 15/2006 DATA: 27/07/2006 A/TO CA: Titolare dell attività / Responsabile Ambiente DA/FROM: TECNOLARIO S.r.l. TEL/FAX N : # N PAG.: 1+4 Oggetto: AMBIENTE NUOVO CODICE AMBIENTALE 2006 EMISSIONI IN ATMOSFERA Comunicazione: Evento Fonte normativa Campo di applicazione E stato pubblicato il nuovo testo unico ambientale (anche detto: CA Codice ambientale"). Il D.Lgs. del 3 aprile 2006 n. 152 reca "Norme in materia ambientale". Supplemento Ordinario n. 96 della G.U. n. 88 del 14 aprile. Le nuove norme sono entrate in vigore il 29 aprile 2006 (quindicesimo giorno dalla pubblicazione). Il documento legislativo, composto di 318 articoli, razionalizza la normativa in sei settori chiave: rifiuti e bonifiche, acqua, difesa del suolo, inquinamento atmosferico, procedure e danni ambientali. Tale Decreto riguarda tutte le imprese, gli obblighi di seguito riportati ricadono su coloro che hanno punti di emissione in atmosfera. Adempimenti Il decreto legislativo in oggetto abroga parte della precedente normativa, in particolare il DPR 203/88. Di seguito si riportano i punti salienti: 1) i gestori degli impianti già autorizzati ex DPR 203/88 devono presentare alla regione una nuova domanda secondo questi termini: impianti anteriori al 1988 dal 29/04/2006 al 31/12/2010 impianti anteriori al 2006 che siano stati autorizzati entro il 31/12/1999 dal 1/01/2011 al 31/12/2015 impianti anteriori al 2006 che siano stati autorizzati dal 1/01/2000 dal 1/01/2015 al 31/12/2018 Le autorizzazioni di cui le imprese sono in possesso restano efficaci fino all ottenimento della nuova autorizzazione, purchè presentata nei termini. Le Regioni devono emanare appositi calendari. 2) Art. 269 c.2 impianti nuovi o trasferimenti (ex art.6) 3) Art. 269 c.8 modifiche di impianti (ex art.15) La durata delle nuove autorizzazioni è stabilita in 15 anni. 4) Art. 269 c.14 impianti non sottoposti ad autorizzazione vedi elenco all.1 5) Art. 272 impianti e attività in deroga (ex poco significative e ridotto inquinamento) v.elenchi all.2 Prestare attenzione in caso di: impianti anteriori al 29/04/06, non rientranti nel campo di applicazione del DPR 203/88 ed ora rientranti nel D.Lgs 152/06: devono adeguarsi al 152/06 entro il 29/04/2009 e presentare nuova domanda di autorizzazione (se richiesta) entro l ottobre impianti anteriori al 29/04/06, prima rientranti in: ex legge 615/66; DPR 1391/70; Titolo II, DPCM 8/03/02, ed ora rientranti nel D.Lgs 152/06, devono aderire all'autorizzazione generale adottata dalle Autorità competenti (Regioni, Province autonome) o dal MinAmbiente entro il luglio impianti anteriori al 29/04/06, ex poco significative e ridotto inquinamento del Dpr 25/07/91 ed ora obbligati ad autorizzazione ex Dlgs 152/2006, devono presentare domanda di autorizzazione entro il luglio Entrata in vigore Azione Allegati 29 aprile 2006 Verificare lo status autorizzativo delle proprie emissioni, a fronte dello schema sopra riportato. Considerare l eventuale presenza di emissioni non sottoposte ad autorizzazione o in deroga. Agire sulla base di quanto sopra riportato, provvedendo alla regolarizzazione. Elenco allegati: I) impianti non sottoposti ad autorizzazione: Art. 269 D.lgs 152/2006 II) impianti e attività in deroga (ex poco significative e ridotto inquinamento): Parte I e Parte II dell ALLEGATO 4 alla Parte V del D.lgs 152/2006 TECNOLARIO S.r.l. rimane a Vostra disposizione per informazioni e chiarimenti. Con l occasione porgiamo Distinti saluti Ing. Alessio Maggi

2 ALLEGATO I Impianti non sottoposti ad autorizzazione: Art. 269 D.lgs 152/ Non sono sottoposti ad autorizzazione i seguenti impianti: a) impianti di combustione, compresi i gruppi elettrogeni a cogenerazione, di potenza termica nominale inferiore a 1 MW, alimentati a biomasse di cui all'allegato X alla parte quinta del presente decreto, a gasolio, come tale o in emulsione, o a biodiesel; b) b) impianti di combustione alimentati ad olio combustibile, come tale o in emulsione, di potenza termica nominale inferiore a 0,3 MW; c) impianti di combustione alimentati a metano o a Gpl, di potenza termica nominale inferiore a 3 MW: d) impianti di combustione, ubicati all'interno di impianti di smaltimento dei rifiuti, alimentati da gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas, di potenza termica nominale non superiore a 3 MW, se l'attività di recupero è soggetta alle procedure autorizzative semplificate previste dalla parte quarta del presente decreto e tali procedure sono state espletate; e) impianti di combustione alimentati a biogas di cui all'allegato X alla parte quinta del presente decreto, di potenza termica nominale complessiva inferiore o uguale a 3 MW; f) gruppi elettrogeni di cogenerazione alimentati a metano o a Gpl, di potenza termica nominale inferiore a 3 MW; g) gruppi elettrogeni di cogenerazione alimentati a benzina di potenza termica nominale inferiore a 1 MW; h) impianti di combustione connessi alle attività di stoccaggio dei prodotti petroliferi funzionanti per meno di 2200 ore annue, di potenza termica nominale inferiore a 5 MW se alimentati a metano o Gpl ed inferiore a 2,5 MW se alimentati a gasolio; i) impianti di emergenza e di sicurezza, laboratori di analisi e ricerca, impianti pilota per prove, ricerche, sperimentazioni, individuazione di prototipi. Tale esenzione non si applica in caso di emissione di sostanze cancerogene, tossiche per la riproduzione o mutagene o di sostanze di tossicità e cumulabilità particolarmente elevate, come individuate dalla parte II dell'allegato I alla parte quinta del presente decreto. 15. L'autorità competente può prevedere, con proprio provvedimento generale, che i gestori degli impianti di cui al comma 14 comunichino alla stessa, in via preventiva, la data di messa in esercizio dell'impianto o di avvio dell'attività. 16. Non sono sottoposti ad autorizzazione gli impianti di deposito di oli minerali, compresi i gas liquefatti. I gestori sono comunque tenuti ad adottare apposite misure per contenere le emissioni diffuse ed a rispettare le ulteriori prescrizioni eventualmente disposte, per le medesime finalità, con apposito provvedimento dall'autorità competente.

3 ALLEGATO II Impianti e attività in deroga (ex poco significative e ridotto inquinamento): Parte I e Parte II dell ALLEGATO 4 alla Parte V del D.lgs 152/2006 Tecnolario

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