ALLE IMPRESE ASSOCIATE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ALLE IMPRESE ASSOCIATE"

Transcript

1 AMBIENTALE CIRCOLARE N ALLE IMPRESE ASSOCIATE LORO SEDI Oggetto: Compendio di normativa ambientale. Edizione num. 7 anno Si trasmette l edizione 2017 del compendio di normativa ambientale, aggiornato con le modifiche intervenute nel corso dell anno Le imprese associate potranno approfondire i contenuti delle novità normative attraverso le circolari ANCE Bergamo richiamate nel compendio. Il compendio, allegato alla presente circolare, verrà aggiornato con cadenza annuale, al 1 gennaio di ogni anno. EA edoardo.arcaini@ancebergamo.it All./

2 AMBIENTALE COMPENDIO AMBIENTALE Edizione numero 7 anno 2017 a cura di Edoardo Arcaini

3 Definizioni Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. rifiuto: qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l intenzione o abbia l'obbligo di disfarsi (D.Lgs. 152/06, art. 183, c. 1, lett. a) produttore di rifiuti: il soggetto la cui attività produce rifiuti e il soggetto al quale sia giuridicamente riferibile detta produzione (produttore iniziale) o chiunque effettui operazioni di pretrattamento, di miscelazione o altre operazioni che hanno modificato la natura o la composizione di detti rifiuti (nuovo produttore) (D.Lgs. 152/06, art. 183, c. 1, lett. f) «produttore di rifiuti»: il soggetto la cui attività produce rifiuti e il soggetto al quale sia giuridicamente riferibile detta produzione (produttore iniziale) o chiunque effettui operazioni di pretrattamento, di miscelazione o altre operazioni che hanno modificato la natura o la composizione di detti rifiuti (nuovo produttore) detentore: il produttore dei rifiuti o la persona fisica o giuridica che ne è in possesso (D.Lgs. 152/06, art. 183, c. 1, lett. h) intermediario: qualsiasi impresa che dispone il recupero o lo smaltimento dei rifiuti per conto di terzi, compresi gli intermediari che non acquisiscono la materiale disponibilità dei rifiuti (D.Lgs. 152/06, art. 183, c. 1, lett. l) NOTA: la nuova definizione di produttore dei rifiuti, estesa a qualsiasi soggetto al quale sia giuridicamente riferibile la produzione di rifiuti, comporta la possibilità che, anche in presenza di eventuali clausole contrattuali, via sia una responsabilità per gli adempimenti amministrativi anche del committente che sino al 2015 poteva considerarsi invece esonerato. È un sottoprodotto e non un rifiuto ai sensi dell articolo 183, comma 1, lettera a), qualsiasi sostanza od oggetto che soddisfa tutte le seguenti condizioni (D.Lgs. 152/06, art. 184-bis): a) la sostanza o l oggetto è originato da un processo di produzione, di cui costituisce parte integrante, e il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza od oggetto; b) è certo che la sostanza o l oggetto sarà utilizzato, nel corso dello stesso o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione, da parte del produttore o di terzi; c) la sostanza o l oggetto può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale; Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 2

4 Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. d) l ulteriore utilizzo è legale, ossia la sostanza o l oggetto soddisfa, per l utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull ambiente o la salute umana. Un rifiuto cessa di essere tale (D.Lgs. 152/06, art. 184-ter), quando è stato sottoposto a un operazione di recupero, incluso il riciclaggio e la preparazione per il riutilizzo, e soddisfi i criteri specifici, da adottare nel rispetto delle seguenti condizioni: a) la sostanza o l oggetto è comunemente utilizzato per scopi specifici; b) esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto; c) la sostanza o l oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti; d) l utilizzo della sostanza o dell oggetto non porterà a impatti complessivi negativi sull ambiente o sulla salute umana. L operazione di recupero può consistere semplicemente nel controllare i rifiuti per verificare se soddisfano i criteri elaborati conformemente alle predette condizioni. La disciplina in materia di gestione dei rifiuti si applica fino alla cessazione della qualifica di rifiuto. Classificazione I rifiuti sono classificati, secondo l'origine, in rifiuti urbani e rifiuti speciali e, secondo le caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi (D.Lgs. 152/06, art. 184, c. 1). Il 1 giugno 2015 sono entrate in vigore le novità disposte dal Regolamento Comunitario 1357/2014 e dalla Decisione 2014/955/UE sulla classificazione dei rifiuti. Le caratteristiche di pericolo dei rifiuti (prima indicate dagli indici H) sono state riclassificate con apposita sigla HP per evitare inutili fraintendimenti con le indicazioni di pericolo che CLP dispone per sostanze e miscele. Sono inoltre necessarie attenzioni particolari nel caso di rifiuti a cui potrebbero essere assegnati codici di rifiuti pericolosi e non pericolosi (Codici CER a specchio ). Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 3

5 Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. Sono rifiuti urbani (D.Lgs. 152/06, art. 184, c. 2): a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione; b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell'articolo 198, comma 2, lettera g); c) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua; e) i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali; f) i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b),e) ed e). Sono rifiuti speciali (D.Lgs. 152/06, art. 184, c. 3): a) i rifiuti da attività agricole e agro-industriali, ai sensi e per gli effetti dell'art c.c.; b) i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo, fermo restando quanto disposto dall'articolo 184-bis; c) i rifiuti da lavorazioni industriali; d) i rifiuti da lavorazioni artigianali; e) i rifiuti da attività commerciali; f) i rifiuti da attività di servizio; g) i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acquee dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi; h) i rifiuti derivanti da attività sanitarie. Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 4

6 Deposito temporaneo Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. Il raggruppamento dei rifiuti e il deposito preliminare alla raccolta ai fini del trasporto di detti rifiuti in un impianto di trattamento, effettuati, prima della raccolta, nel luogo in cui gli stessi sono prodotti, da intendersi quale l'intera area in cui si svolge l'attività che ha determinato la produzione dei rifiuti, alle seguenti condizioni: 1) i rifiuti contenenti gli inquinanti organici persistenti devono essere depositati nel rispetto delle specifiche norme tecniche; 2) i rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo una delle seguenti modalità alternative, a scelta del produttore dei rifiuti: con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito; quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga complessivamente i 30 metri cubi di cui al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi. In ogni caso, allorché il quantitativo di rifiuti non superi il predetto limite all'anno, il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno; 3) il «deposito temporaneo» deve essere effettuato per categorie omogenee di rifiuti e nel rispetto delle relative norme tecniche, nonché, per i rifiuti pericolosi, nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in essi contenute; 4) devono essere rispettate le norme che disciplinano l'imballaggio e l'etichettatura delle sostanze pericolose. NOTA: unica eccezione all ubicazione del deposito temporaneo presso il luogo di produzione è costituita dai rifiuti prodotti da attività di manutenzione per i quali valgono le disposizioni di cui agli articoli 230 e 266 del D.Lgs. 152/06. Anche se le quantità di rifiuti in deposito temporaneo sono minime (ad esempio un solo litro di olio esausto) le stesse devono essere avviate a recupero o smaltimento al più tardi entro un anno dalla produzione del rifiuto. Con riferimento al deposito temporaneo degli oli esausti, frequente nel caso di imprese che effettuano in proprio la manutenzione del parco veicolare, si segnala che per depositi di capacità geometrica superiore a 500 litri è necessario verificare il rispetto di specifici requisiti. Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 5

7 Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. Tracciabilità dei rifiuti Circolari ANCE Bergamo n. 225/16 e n. 02/17 Adempimenti per la tracciabilità dei rifiuti edili FIR Registro di carico/scarico MUD SISTRI Produzione rifiuti speciali non pericolosi Produzione rifiuti speciali pericolosi fino a 10 dipendenti Produzione rifiuti speciali pericolosi con più di 10 dipendenti * Trasporto dei propri rifiuti non pericolosi Trasporto di rifiuti prodotti da terzi Destinatario dei rifiuti N.P. P. N.P. P. ** ** adempimento obbligatorio adempimento non obbligatorio N.P. Rifiuti speciali non pericolosi P. Rifiuti speciali pericolosi * DAL 3 MARZO 2014 (SANZIONI DAL 1 GENNAIO 2018) ** DAL 1 OTTOBRE 2013 (SANZIONI DAL 1 GENNAIO 2018) Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 6

8 Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. I produttori iniziali di rifiuti speciali non pericolosi derivanti da attività di demolizione e costruzione (rifiuti non pericolosi da cantiere) possono tenere in deposito i rifiuti presso il luogo di produzione nel rispetto dei criteri del deposito temporaneo (si veda la sezione Deposito temporaneo ). Tali soggetti non sono obbligati alla tenuta del registro di carico e scarico dei rifiuti e alla presentazione del MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale). I produttori di rifiuti speciali pericolosi derivanti da qualsiasi attività (rifiuti pericolosi) possono tenere in deposito i rifiuti presso il luogo di produzione nel rispetto dei criteri del deposito temporaneo (si veda la sezione Deposito temporaneo ). Tali soggetti sono obbligati alla tenuta del registro di carico e scarico dei rifiuti e alla presentazione del MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale entro il 30 aprile Si veda la sezione MUD ). Dal 3 marzo 2014 sono altresì obbligati all utilizzo del SISTRI (vedi sezione successiva). Il trasporto dei propri rifiuti deve sempre essere accompagnato dal Formulario (FIR) e, nei casi previsti, dall utilizzo del SISTRI. SIStema di controllo della Tracciabilità dei RIfiuti (SISTRI) Circolari ANCE Bergamo n. 89/16, n. 131/16, n. 222/16 e n. 02/17 CATEGORIE DI SOGGETTI OBBLIGATI ALL UTILIZZO DEL SISTRI: - Produttori iniziali di rifiuti pericolosi con più di 10 dipendenti - Produttori iniziali di rifiuti pericolosi che effettuano attività di stoccaggio di rifiuti (da intendere come attività di deposito preliminare D15 e messa in riserva R13) - Trasportatori di propri rifiuti pericolosi (ex art. 212 c. 8 - CAT. 2bis) solo quando obbligati ad aderire come produttori (con più di dieci dipendenti) - Trasportatori di propri rifiuti pericolosi (ex art. 212 c. 5 - CAT. 5) - Trasportatori a titolo professionale di rifiuti pericolosi prodotti da terzi - Vettori esteri che trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale - Recuperatori e smaltitori di rifiuti pericolosi - Intermediari e commercianti di rifiuti pericolosi - Nuovi produttori di rifiuti (sia pericolosi che non pericolosi) derivanti da operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti pericolosi - Nuovi produttori di rifiuti pericolosi derivanti da operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti non pericolosi - In caso di trasporto intermodale, i soggetti ai quali sono affidati i rifiuti pericolosi in attesa della successiva presa in carico (nave, ferrovia o altro) Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 7

9 Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. Per tutti i soggetti coinvolti le sanzioni per il mancato o errato utilizzo del SISTRI si applicheranno solo a partire dal 1 gennaio 2018 e fino al 31 dicembre 2017 tutti gli operatori sono comunque obbligati alla tenuta del registro di carico e scarico, alla compilazione del formulario per il trasporto dei rifiuti ed alla presentazione del MUD. Le sanzioni per omessa iscrizione al SISTRI e mancato versamento del relativo contributo nei termini previsti (art. 260 bis, comma 1 e 2) si applicano invece dal 1 aprile Per l anno 2017, le sanzioni per omessa iscrizione al SISTRI e versamento del relativo contributo di iscrizione nei termini previsti sono state ridotte del 50%: sia la mancata iscrizione sia l omesso pagamento del contributo sono ora puniti con la sanzione amministrativa pecuniaria da a Rimane invariato il campo di applicazione del SISTRI, limitato ai soli rifiuti pericolosi e, nel caso di loro produzione, ai soli produttori con più di dieci dipendenti. Formulario di Identificazione dei Rifiuti (FIR) Il formulario di identificazione rifiuti (FIR) è un documento di accompagnamento del trasporto dei rifiuti che contiene tutte le informazioni relative alla tipologia del rifiuto, al produttore, al trasportatore ed al destinatario. La movimentazione dei rifiuti esclusivamente all interno di aree private non necessita di compilazione del FIR. Il FIR deve essere redatto in 4 esemplari, compilato, datato e firmato dal produttore o dal detentore dei rifiuti e controfirmato dal trasportatore. Le copie del formulario devono essere conservate per 5 anni. Una copia del formulario deve rimanere presso il produttore o il detentore e le altre tre, controfirmate e datate in arrivo dal destinatario, sono acquisite una dal destinatario e due dal trasportatore, che provvede a trasmetterne una al detentore. Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 8

10 Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. I FIR devono essere numerati e vidimati dagli uffici dell'agenzia delle entrate o dalle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura o dagli uffici provinciali competenti in materia di rifiuti e devono essere annotati sul registro IVA acquisti (nel senso che deve essere registrata la fattura di acquisto del formulario). La vidimazione dei predetti formulari di identificazione è gratuita e non è soggetta ad alcun diritto o imposizione tributaria. IN CASO DI TRASPORTO EFFETTUATO DA UN TERZISTA: la responsabilità del produttore/detentore per il corretto recupero o smaltimento dei rifiuti è esclusa a condizione che il detentore abbia ricevuto il formulario controfirmato e datato in arrivo dal destinatario entro tre mesi dalla data di conferimento dei rifiuti, ovvero alla scadenza del predetto termine abbia provveduto a dare comunicazione alla provincia della mancata ricezione del formulario. Registro di carico e scarico I soggetti obbligati alla tenuta del registro di carico e scarico dei rifiuti devono annotare sullo stesso le informazioni relative alle caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti. Per quanto riguarda i produttori, le annotazioni devono essere effettuate almeno entro 10 giorni lavorativi dalla produzione del rifiuto e dallo scarico del medesimo. Il registro deve essere conservato presso il luogo di produzione del rifiuto e deve essere integrato con i relativi formulari di identificazione. I registri devono essere conservati per 5 anni dalla data dell ultima registrazione. I registri sono numerati, vidimati e gestiti con le procedure e le modalità fissate dalla normativa sui registri IVA. I registri sono numerati e vidimati dalle Camere di commercio territorialmente competenti. Il D.Lgs. 205/10 aveva introdotto l obbligo di tenuta del registro di carico e scarico per i produttori di rifiuti speciali non pericolosi che non aderiscono volontariamente al SISTRI e che effettuano il trasporto dei propri rifiuti. Il D.Lgs. n. 121/2011 ha successivamente abrogato tale obbligo per le imprese edili che pertanto, come in passato, non sono obbligate alla tenuta del registro di carico e scarico per la produzione di rifiuti non pericolosi derivanti da attività di demolizione e costruzione, anche se trasportati in conto proprio dalla medesima impresa. Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 9

11 Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD) Circolare ANCE Bergamo n. 99/16 e n. 35/17 Sono obbligati alla presentazione del MUD: le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi; le imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero e di smaltimento di rifiuti (impianti); chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti; le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all art. 184 (d.lgs. 152/06), comma 3, lettere c) (rifiuti da lavorazioni industriali), d) (rifiuti da lavorazioni artigianali) e g) (rifiuti derivanti dall attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento fumi), con più di dieci dipendenti; i commercianti e gli intermediari di rifiuti senza detenzione. E confermata la validità del modello di dichiarazione ambientale (MUD) utilizzato nel 2015 e nel 2016 (DPCM 21 dicembre 2015 e DPCM 17 dicembre 2014) e pertanto non ci sono novità rispetto all anno precedente. Il MUD deve essere presentato entro il 30 aprile In particolare, è stato confermato l obbligo di comunicare il quantitativo di rifiuti in giacenza. Invitiamo le imprese associate a prestare particolare attenzione a questo nuovo adempimento che, grazie a controlli di tipo incrociato, renderà evidente la presenza di rifiuti tenuti in deposito per un tempo superiore al massimo consentito dalla norma (si veda la sezione Deposito temporaneo ). Nel corso dell anno 2016 ISPRA ha confermato l interpretazione sostenuta dall ANCE secondo cui si possono includere nelle tipologie escluse dall obbligo di dichiarazione anche quelle non appartenenti al capitolo 17 dell Elenco Europeo dei Rifiuti. L esclusione riguarda i soli rifiuti non pericolosi. In tal senso ISPRA ha precisato che le attività di costruzione e demolizione possono produrre accanto al flusso principale dei rifiuti afferenti al capitolo 17, anche in misura residuale, tipologie di rifiuti funzionali all attività svolta, ma non attribuibili al medesimo capitolo, ad esempio i rifiuti da imballaggio. ISPRA ha invece confermato che, con riferimento alla produzione di rifiuti non pericolosi derivanti da attività di demolizione e costruzione, l esenzione vale per le sole imprese che svolgono come attività principale quella di costruzione e demolizione. Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 10

12 Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. Albo Gestori Ambientali Circolare ANCE Bergamo n. 82/16 Le attività di trasporto dei rifiuti possono essere effettuate solo da soggetti iscritti all Albo Nazionale Gestori Ambientali, ente incaricato dell iscrizione, selezione, qualificazione e controllo delle imprese operanti nel settore della gestione dei rifiuti. Le imprese edili che trasportano i propri rifiuti si devono iscrivere all Albo Nazionale Gestori Ambientali nella categoria 2-bis, riservata ai produttori iniziali di rifiuti. Si devono iscrivere in questa categoria i produttori iniziali di rifiuti non pericolosi che effettuano operazioni di raccolta e trasporto dei propri rifiuti, nonché i produttori iniziali di rifiuti pericolosi che effettuano operazioni di raccolta e trasporto dei propri rifiuti pericolosi in quantità non eccedenti trenta chilogrammi o trenta litri al giorno. L iscrizione all Albo deve essere rinnovata ogni 10 anni. Con la deliberazione Prot.n.01/ALBO/CN, l Albo Nazionale Gestori Ambientali ha chiarito i termini di efficacia e validità dei provvedimenti assunti nelle procedure di gestione telematica di domande e comunicazioni, utili anche ai fini della compilazione dei formulari di identificazione dei rifiuti. A partire dal 2 aprile 2016 l efficacia e la validità delle iscrizioni all Albo o di eventuali variazioni e rinnovi, decorrono dalla data di notifica dei relativi provvedimenti agli interessati. La delibera stabilisce altresì che, fino alla data del 2 aprile 2016, i provvedimenti dell Albo sono individuati facendo riferimento alla data della deliberazione della Sezione regionale oppure, in alternativa, alla data e al numero di protocollo in calce al provvedimento. La Deliberazione dell'albo Nazionale Gestori Ambientali del 16 ottobre 2012 ha introdotto un importante semplificazione in relazione alle variazioni anagrafiche delle iscrizioni all Albo: le variazioni riguardanti la denominazione o la ragione sociale, la forma giuridica, l indirizzo della sede o della sede legale, gli organi sociali, le trasformazioni societarie e le cancellazioni comunicate al registro delle imprese o al repertorio delle notizie economiche e amministrative dai soggetti iscritti all Albo si intendono comunicate anche alle competenti Sezioni regionali e provinciali e sono acquisite d ufficio da parte delle Sezioni stesse mediante la rete telematica delle camere di commercio. Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 11

13 Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. Permane l obbligo di comunicazione delle variazioni di diversa natura quali, ad esempio, la variazione del parco veicolare. Le imprese che trasportano rifiuti prodotti da terzi devono essere iscritte all Albo nelle categorie 4 o 5. Smaltimento o recupero di rifiuti I rifiuti prodotti dalle imprese edili possono essere conferiti solo presso soggetti autorizzati dall Ente competente (Provincia) all attività di smaltimento o di recupero di rifiuti. La Provincia di Bergamo pubblica l'elenco degli impianti presenti sul territorio provinciale in possesso di autorizzazione allo smaltimento e/o recupero di rifiuti che operano in forza di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) ovvero in regime ordinario o semplificato. L elenco è disponibile nel portale web della Provincia di Bergamo, al link In ogni caso, è necessario accertarsi preliminarmente della disponibilità del destinatario a ricevere il rifiuto e che il produttore dei rifiuti, prima di effettuare qualsiasi contrattazione o conferimento di rifiuti, è comunque tenuto a verificare direttamente l'attendibilità dell autorizzazione dell impianto. Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 12

14 Impianti mobili per il recupero di rifiuti Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. Gli impianti mobili di smaltimento o di recupero (utilizzati direttamente presso il luogo di produzione del rifiuto cantiere) devono essere autorizzati, in via definitiva, dalla Provincia ove l'interessato ha la sede legale. Per lo svolgimento delle singole campagne di attività, l'interessato, almeno sessanta giorni prima dell'installazione dell'impianto, deve comunicare le specifiche dettagliate relative alla campagna di attività. Con d.g.r. n del 14 luglio 2015, Regione Lombardia ha introdotto alcune modifiche in relazione alle attività soggette a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), ripristinando l obbligo di verifica di assoggettabilità alla VIA per gli impianti mobili volti al recupero di rifiuti non pericolosi provenienti dalle operazioni di costruzione e demolizione, anche in caso di durata della campagna di recupero inferiore a 90 giorni. La normativa regionale viene pertanto riallineata alla più stringente normativa nazionale che prevede l obbligo di verifica per gli impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno. In Lombardia, le campagne di recupero con impianti mobili di rifiuti speciali non pericolosi prodotti da attività di demolizione e costruzione fino al quantitativo massimo di 30'000 m 3 non necessitano di autorizzazione allo scarico e di impermeabilizzazione delle aree utilizzate per il deposito e il trattamento di rifiuti. Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 13

15 Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. Terre e rocce da scavo opere soggette a VIA/AIA > m 3 Circolari ANCE Bergamo n. 141/16 e n. 200/16 Contrariamente alla previsioni iniziali (si vedano le circolari ANCE Bergamo n. 141/16 e n. 200/16) non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo regolamento per la gestione delle terre e rocce da scavo. Rimangono pertanto in vigore le disposizioni per la gestione delle terre e rocce da scavo ai sensi dell art. 41-bis D.L. 69/13 e del D.M. 161/12. A seguito delle modifiche intervenute nel corso dell anno 2013, il decreto ministeriale n. 161 del 10 agosto 2012 si applica solo alle terre e rocce da scavo che provengono da attività o opere soggette a valutazione d'impatto ambientale (VIA) o ad autorizzazione integrata ambientale (AIA) di volume superiore a m 3. Decreto 10 agosto 2012, n. 161 Regolamento recante la disciplina dell utilizzazione delle terre e rocce da scavo Il regolamento disciplina la gestione come sottoprodotti dei materiali da scavo definiti come: il suolo o sottosuolo, con eventuali presenze di riporto, derivanti dalla realizzazione di un'opera quali, a titolo esemplificativo: scavi in genere (sbancamento, fondazioni, trincee, ecc.); perforazione, trivellazione, palificazione, consolidamento, ecc.; opere infrastrutturali in generale (galleria, diga, strada, ecc.); rimozione e livellamento di opere in terra; materiali litoidi in genere e comunque tutte le altre plausibili frazioni granulometriche provenienti da escavazioni effettuate negli alvei, sia dei corpi idrici superficiali che del reticolo idrico scolante, in zone golenali dei corsi d'acqua, spiagge, fondali lacustri e marini; residui di lavorazione di materiali lapidei (marmi, graniti, pietre, ecc.) anche non connessi alla realizzazione di un'opera e non contenenti sostanze pericolose (quali ad esempio flocculanti con acrilamide o poliacrilamide). I materiali da scavo possono contenere, sempreché la composizione media dell'intera massa non presenti concentrazioni di inquinanti superiori ai limiti massimi di legge, anche i seguenti materiali: calcestruzzo, bentonite, polivinilcloruro (PVC), vetroresina, miscele cementizie e additivi per scavo Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 14

16 Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. meccanizzato. PIANO DI UTILIZZO Il Piano di Utilizzo per la gestione delle terre e rocce da scavo deve essere presentato all Autorità competente ( autorità che autorizza la realizzazione dell opera e, nel caso di opere soggette a VIA o AIA, la commissione VIA ) almeno 90 giorni prima dell inizio dei lavori per la realizzazione dell opera. L Autorità competente, entro 30 giorni dalla presentazione del Piano, ha la facoltà di chiedere l assistenza di ARPA per la verifica del Piano. L Autorità competente entro 90 giorni dalla presentazione del Piano di Utilizzo o delle eventuali integrazioni approva il Piano di Utilizzo o lo rigetta. il termine di 90 giorni dalla presentazione del Piano di Utilizzo per l avvio dei lavori di scavo previsto dall art. 5 del DM 161/2012 può essere ridotto dall amministrazione competente. In situazioni di emergenza dovute a causa di forza maggiore, il decreto prevede la possibilità di autocertificare la qualifica di sottoprodotto del materiale da scavo con l obbligo di presentare nei quindici giorni successivi il Piano di Utilizzo. MODIFICHE DEL PIANO DI UTILIZZO Il Piano di Utilizzo deve essere aggiornato in caso di modifica sostanziale intesa come: a) l'aumento del volume in banco oggetto del Piano di Utilizzo in misura superiore al 20%; b) la destinazione del materiale escavato ad un sito di destinazione o ad un utilizzo diverso da quello indicato nel Piano di Utilizzo; c) la destinazione del materiale escavato ad un sito di deposito intermedio diverso da quello indicato nel Piano di Utilizzo; d) la modifica delle tecnologie di scavo. DEPOSITO IN ATTESA DI UTILIZZO Il deposito del materiale escavato in attesa dell utilizzo può avvenire: all interno del sito di produzione; Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 15

17 Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. in siti di deposito intermedio; nei siti di destinazione. Il deposito del materiale escavato deve essere gestito tenendo fisicamente distinte le terre derivanti da differenti piano di utilizzo e identificando tramite apposita segnaletica i cumuli. TRASPORTO In tutte le fasi successive all uscita delle terre dal sito di produzione, il trasporto del materiale deve essere accompagnato dalla modulistica di cui all allegato 6 del decreto. Preventivamente al trasporto, deve essere inviata all'autorità una comunicazione attestante: stazione appaltante; ditta esecutrice; trasportatore; destinatari; targa del mezzo utilizzato; sito di provenienza; data e ora del carico; quantità e tipologia del materiale trasportato. Qualora intervengano delle modifiche, queste dovranno essere comunicate tempestivamente, anche solo per via telematica all Autorità competente. Con riferimento al trasporto dei materiali da scavo gestiti come sottoprodotti ai sensi del D.M. 161/2012, il Ministero dell Ambiente ha chiarito che è sufficiente inviare una sola comunicazione cumulativa (al giorno) contenente un cronoprogramma complessivo dei trasporti programmati per la Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 16

18 Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. giornata. Laddove le indicate previsioni non dovessero essere rispettate integralmente, l esecutore dovrà inviare tempestivamente all Autorità competente, anche solo per via telematica, una comunicazione cumulativa rettificata. DICHIARAZIONE DI AVVENUTO UTILIZZO L esecutore dello scavo dovrà presentare l apposita Dichiarazione di Avvenuto Utilizzo (D.A.U.) entro il termine di validità del Piano di Utilizzo. Nel caso l'utilizzo avvenga non da parte del proponente o dell'esecutore: nella D.A.U. deve essere riportato il periodo entro il quale il soggetto indicato deve completare l'utilizzo; dell'avvenuto utilizzo deve comunque essere data comunicazione all'autorità. L'omessa D.A.U. da parte del soggetto terzo indicato comporta la cessazione, con effetto immediato, della qualifica del materiale escavato come sottoprodotto. REQUISITI DI QUALITA AMBIENTALE Il decreto specifica dettagliatamente le procedure per la caratterizzazione dei materiali di scavo definendo le modalità di campionamento e di accertamento analitico dell assenza di contaminazione. Il set analitico minimale, che può essere modificato ed integrato in accordo con l Autorità competente in funzione delle caratteristiche dell area, include i seguenti parametri: Arsenico Mercurio Cadmio Idrocarburi C>12 Cobalto Cromo totale Nichel Cromo VI Piombo Amianto Rame BTEX* Zinco IPA* * da eseguire nel caso in cui l'area da scavo si collochi a 20 m di distanza da infrastrutture viarie di grande comunicazione, e ad insediamenti che possono aver influenzato le caratteristiche del sito mediante ricaduta delle emissioni in atmosfera. Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 17

19 Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. Se la concentrazione di sostanze inquinanti rientra nei limiti di cui alla: Colonna A della Tabella 1-Allegato 5-D.Lgs.152/06: le terre possono essere utilizzate in qualsiasi sito a prescindere dalla sua destinazione d uso; Colonna B della Tabella 1-Allegato 5-D.Lgs.152/06: le terre possono essere utilizzate in siti a destinazione produttiva (commerciale o industriale) e in quei processi industriali che prevedono la produzione di prodotti o manufatti merceologicamente ben distinti dai materiali da scavo. NORMALE PRATICA INDUSTRIALE Il decreto definisce le operazioni alle quali possono essere sottoposte le terre preliminarmente al loro utilizzo (trattamenti di normale pratica industriale): la selezione granulometrica del materiale da scavo; la riduzione volumetrica mediante macinazione; la stabilizzazione a calce, a cemento o altra forma idoneamente sperimentata per conferire ai materiali da scavo le caratteristiche geotecniche necessarie per il loro utilizzo, anche in termini di umidità, concordando preventivamente le modalità di utilizzo con l'arpa competente in fase di redazione del Piano di Utilizzo; la stesa al suolo per consentire l'asciugatura e la maturazione del materiale da scavo al fine di conferire allo stesso migliori caratteristiche di movimentazione, l'umidità ottimale e favorire l'eventuale biodegradazione naturale degli additivi utilizzati per consentire le operazioni di scavo; la riduzione della presenza nel materiale da scavo degli elementi/materiali antropici (ivi inclusi, a titolo esemplificativo, frammenti di vetroresina, cementiti, bentoniti), eseguita sia a mano che con mezzi meccanici, qualora questi siano riferibili alle necessarie operazioni per esecuzione dell'escavo. Mantiene la caratteristica di sottoprodotto quel materiale di scavo anche qualora contenga la presenza di pezzature eterogenee di natura antropica non Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 18

20 Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. inquinante, purché rispondente ai requisiti tecnici/prestazionali per l'utilizzo delle terre nelle costruzioni, se tecnicamente fattibile ed economicamente sostenibile. MATERIALI DI RIPORTO Sono equiparabili alle terre e rocce da scavo i materiali di riporto intesi come orizzonti stratigrafici costituiti da materiali di origine antropica, ossia derivanti da attività quali attività di scavo, di demolizione edilizia, ecc, che si possono presentare variamente frammisti al suolo e al sottosuolo. Ai fini del nuovo regolamento sulla gestione delle terre da scavo, i materiali di origine antropica che si possono riscontrare nei riporti, qualora frammisti al terreno naturale nella quantità massima del 20%, sono indicativamente identificabili con le seguenti tipologie di materiali: materiali litoidi, pietrisco tolto d'opera, calcestruzzi, laterizi, prodotti ceramici, intonaci. Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 19

21 Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. Terre e rocce da scavo opere NON soggette a VIA/AIA e opere soggette a VIA/AIA di volume < m 3 Circolare ANCE Bergamo n. 141/16 e n. 200/16 Contrariamente alla previsioni iniziali (si vedano le circolari ANCE Bergamo n. 141/16 e n. 200/16) non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo regolamento per la gestione delle terre e rocce da scavo. Rimangono pertanto in vigore le disposizioni per la gestione delle terre e rocce da scavo ai sensi dell art. 41-bis D.L. 69/13 e del D.M. 161/12. A seguito delle modifiche intervenute nel corso dell anno 2013, la gestione dei materiali da scavo di qualunque volumetria provenienti da attività o opere non soggette a VIA o AIA e dei materiali da scavo prodotti nell ambito di attività o opere soggette a VIA o ad AIA ma con volumetria inferiore ai 6000 m 3 avviene nel rispetto delle disposizioni di cui all art. 41-bis del D.L. 69/2013. D.L. 21 giugno 2013, n. 69 art. 41-bis Ulteriori disposizioni in materia di terre e rocce da scavo L art. 41-bis del D.L. 69/13 prevede, per le citate opere, la possibilità di gestire i materiali da scavo come sottoprodotti a seguito dell invio all ARPA di una dichiarazione attestante il rispetto delle seguenti condizioni. TIPOLOGIA DI MATERIALI DA SCAVO Il suolo o sottosuolo, con eventuali presenze di riporto, derivanti dalla realizzazione di un'opera quali, a titolo esemplificativo: scavi in genere (sbancamento, fondazioni, trincee, ecc.); perforazione, trivellazione, palificazione, consolidamento, ecc.; opere infrastrutturali in generale (galleria, diga, strada, ecc.); Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 20

22 rimozione e livellamento di opere in terra; Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. materiali litoidi in genere e comunque tutte le altre plausibili frazioni granulometriche provenienti da escavazioni effettuate negli alvei, sia dei corpi idrici superficiali che del reticolo idrico scolante, in zone golenali dei corsi d'acqua, spiagge, fondali lacustri e marini; residui di lavorazione di materiali lapidei (marmi, graniti, pietre, ecc.) anche non connessi alla realizzazione di un'opera e non contenenti sostanze pericolose (quali ad esempio flocculanti con acrilamide o poliacrilamide). I materiali da scavo possono contenere, sempreché la composizione media dell'intera massa non presenti concentrazioni di inquinanti superiori ai limiti di legge, anche i seguenti materiali: calcestruzzo, bentonite, polivinilcloruro (PVC), vetroresina, miscele cementizie e additivi per scavo meccanizzato. CONDIZIONI CHE IL PRODUTTORE DEVE DIMOSTRARE a) che è certa la destinazione all'utilizzo direttamente presso uno o più siti o cicli produttivi determinati; b) che, in caso di destinazione a recuperi, ripristini, rimodellamenti, riempimenti ambientali o altri utilizzi sul suolo, non sono superati i valori delle concentrazioni soglia di contaminazione di cui alle colonne A e B della tabella 1 dell'allegato 5 alla parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006, con riferimento alle caratteristiche delle matrici ambientali e alla destinazione d'uso urbanistica del sito di destinazione e i materiali non costituiscono fonte di contaminazione diretta o indiretta per le acque sotterranee, fatti salvi i valori di fondo naturale; c) che, in caso di destinazione ad un successivo ciclo di produzione, l'utilizzo non determina rischi per la salute né variazioni qualitative o quantitative delle emissioni rispetto al normale utilizzo delle materie prime; d) che ai fini di cui alle lettere b) e c) non è necessario sottoporre i materiali da scavo ad alcun preventivo trattamento, fatte salve le normali pratiche industriali e di cantiere. MODALITÀ OPERATIVE Il rispetto delle condizioni sopra richiamate è a carico del proponente/produttore (necessità di definire contrattualmente la questione tra le parti, salvo Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 21

23 Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. diversa disposizione di legge) che deve presentare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio (DPR n. 445/00) all ARPA territorialmente competente. La dichiarazione deve essere preferibilmente trasmessa per Posta Elettronica Certificata: al link sono disponibili gli indirizzi di riferimenti dei Dipartimenti di ARPA Lombardia (l indirizzo del Dipartimento di Bergamo è dipartimentobergamo.arpa@pec.regione.lombardia.it). In tale dichiarazione dovranno essere indicate: quantità destinate all utilizzo; eventuali siti di deposito del materiale (anche esterni al sito di produzione); tempi previsti per l utilizzo (per un periodo massimo di un anno dalla produzione ovvero per un termine superiore qualora l opera nel quale sarà riutilizzato preveda un tempo di esecuzione maggiore); autorizzazione all attività di scavo e di utilizzo. Salvo che non si sia in presenza di opere per le quali l attività di scavo è soggetta ad espressa autorizzazione di natura urbanistica, per autorizzazione si deve intendere il titolo edilizio in base alla quale l opera da cui deriva la produzione delle terre e rocce viene realizzata (anche eventualmente contratto di appalto nel caso di opera pubblica là dove sia assente una specifica autorizzazione urbanistica per la sua realizzazione). Si ritiene opportuno evidenziare che la comunicazione della dichiarazione all ARPA potrà essere effettuata sino all inizio dei lavori di scavo (occorre però tenere conto delle eventuali diverse indicazioni contenute nei regolamenti edilizi comunali o in altri atti amministrativi previsti ad esempio per il rilascio del permesso di costruire ecc. nei quali è spesso frequente la richiesta di indicazioni sulla gestione dei materiali di scavo/di risulta). Trattandosi di una comunicazione non sarà necessario attendere da parte dell ARPA un espresso atto di approvazione. La dichiarazione potrà essere variata (es. nuova destinazione dei materiali ecc.) mediante comunicazione trasmessa al Comune del luogo di produzione nel termine di 30 giorni dall avvenuta modifica di una delle condizioni a suo tempo indicate. Sebbene non sia espressamente obbligatorio, è consigliabile trasmettere (per conoscenza) la comunicazione di modifica anche all ARPA territorialmente competente con riferimento al sito di produzione dei Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 22

24 Le principali modifiche avvenute nel 2016 sono evidenziate in colore azzurro e per le stesse sono riportati gli estremi delle circolari ANCE Bergamo di riferimento. materiali da scavo, in quanto detta comunicazione risulta utile al fine dell aggiornamento dei dati relativi alla specifica situazione) Successivamente il produttore (e non più il proponente) dovrà confermare alle ARPA territorialmente competenti (sia del luogo di produzione che di quello/i di utilizzo) e, nel caso in cui siano state presentate delle comunicazioni di modifica, al COMUNE territorialmente competente con riferimento al sito di produzione dei materiali da scavo che i materiali sono stati utilizzati secondo le indicazioni comunicate. DOCUMENTO DI TRASPORTO L'utilizzo dei materiali da scavo come sottoprodotto resta assoggettato al regime proprio dei beni e dei prodotti. A tal fine il trasporto di tali materiali è accompagnato, qualora previsto, dal documento di trasporto o da copia del contratto di trasporto redatto in forma scritta o dalla scheda di trasporto di cui agli articoli 6 e 7-bis del decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 286, e successive modificazioni. MODULISTICA DISPONIBILE ARPA Lombardia ha predisposto un modello (disponibile al link di Dichiarazione per l utilizzo dei materiali da scavo che, come precisato dallo stesso Ente, non rappresenta un modello obbligatorio ma può essere sostituito da altri modelli che rispettino i contenuti di legge. Al fine di agevolare ulteriormente le Imprese associate, ANCE Lombardia, partendo dal modello predisposto da ARPA e con il contributo di ANCE Bergamo e delle altre Associazioni Territoriali lombarde, ha reso disponibile una propria modulistica, comprensiva delle comunicazioni di variazione e completo utilizzo dei materiali da scavo. I modelli, che suggeriamo di utilizzare, sono allegati al presente compendio e disponibili in formato word nel sito servizio AMBIENTALE, argomento TERRE E ROCCE DA SCAVO. Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo pag. 23

25 1. Stralcio dell elenco CER (capitoli 13, 15, 16 e 17) Allegati 2. Formulario esempio di compilazione 3. Registro di carico e scarico esempio di compilazione 4. Materiali da scavo ex art. 41-bis del D.L. 69/2013 Format proposti (ANCE LOMBARDIA) Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo ALLEGATI pag. 1

26 Codice CER Descrizione Esempio rifiuto edile Allegato 1 17 RIFIUTI DALLE ATTIVITÀ DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PRELEVATO DA SITI CONTAMINATI) cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche cemento mattoni mattonelle e ceramiche * miscugli o frazioni separate di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, contenenti sostanze pericolose miscugli di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diversi da quelli di cui alla voce legno, vetro e plastica legno vetro plastica * vetro, plastica e legno contenenti sostanze pericolose o da esse contaminati miscele bituminose, catrame di carbone e prodotti contenenti catrame * miscele bituminose contenenti catrame di carbone miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce Fresato di asfalto * catrame di carbone e prodotti contenenti catrame metalli (incluse le loro leghe) rame, bronzo, ottone alluminio Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo ALLEGATI pag. 2

27 piombo zinco ferro e acciaio stagno metalli misti * rifiuti metallici contaminati da sostanze pericolose * cavi impregnati di olio, di catrame di carbone o di altre sostanze pericolose cavi, diversi da quelli di cui alla voce terra (compresa quella proveniente da siti contaminati), rocce e materiale di dragaggio * terra e rocce, contenenti sostanze pericolose Terre da bonifica di siti contaminati terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce * materiale di dragaggio contenente sostanze pericolose materiale di dragaggio, diverso da quello di cui alla voce * pietrisco per massicciate ferroviarie, contenente sostanze pericolose pietrisco per massicciate ferroviarie, diverso da quello di cui alla voce materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti amianto * materiali isolanti, contenenti amianto * altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose Materiali isolanti pericolosi (es. lana di roccia/vetro pericolosa/cancerogena) materiali isolanti, diversi da quelli di cui alle voci e Materiali isolanti non pericolosi * materiali da costruzione contenenti amianto Rifiuti da bonifica di amianto materiali da costruzione a base di gesso Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo ALLEGATI pag. 3

28 * materiali da costruzione a base di gesso contaminati da sostanze pericolose materiali da costruzione a base di gesso, diversi da quelli di cui alla voce altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione * rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione, contenenti mercurio * * rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione, contenenti PCB (ad esempio sigillanti contenenti PCB, pavimentazioni a base di resina contenenti PCB, elementi stagni in vetro contenenti PCB, condensatori contenenti PCB) altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione (compresi rifiuti misti) contenenti sostanze pericolose rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e Macerie da demolizione 15 Rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti) imballaggi (compresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata) imballaggi di carta e cartone imballaggi di plastica imballaggi in legno imballaggi metallici Fusti metallici imballaggi compositi imballaggi in materiali misti imballaggi di vetro imballaggi in materia tessile * imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze Fusti con residui di sostanze pericolose (es. olii) * imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose (ad esempio amianto), compresi i contenitori a pressione vuoti assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi Ambientale COMPENDIO 2016 ANCE Bergamo ALLEGATI pag. 4

SCHEDE ESPLICATIVE DELLE MODIFICHE PROPOSTE ALLO SCHEMA DI D.P.R

SCHEDE ESPLICATIVE DELLE MODIFICHE PROPOSTE ALLO SCHEMA DI D.P.R SCHEDE ESPLICATIVE DELLE MODIFICHE PROPOSTE ALLO SCHEMA DI D.P.R. RECANTE IL RIORDINO E LA SEMPLIFICAZIONE DELLA DISCIPLINA SULLA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO 1. AMIANTO (art. 2 e All. 4) Si chiede

Dettagli

Comune di Isola Rizza. Procedure semplificate per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo

Comune di Isola Rizza. Procedure semplificate per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo Comune di Isola Rizza Procedure semplificate per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo Sulla Gazzetta Ufficiale del 20 agosto 2013 è stata pubblicata la legge 9 agosto 2013, n. 98 di conversione con

Dettagli

Scheda informativa del modulo A14

Scheda informativa del modulo A14 IN QUALI CASI PUOI UTILIZZARE QUESTO MODULO? Per poter gestire le terre e rocce da scavo come sottoprodotti e sottrarle alle regole sulla gestione dei rifiuti, il produttore/proponente uttilizza ilquesto

Dettagli

R I F I U T I D A C & D (art. 39, comma 2 della L.R. 45/07 e ss.mm.ii.)

R I F I U T I D A C & D (art. 39, comma 2 della L.R. 45/07 e ss.mm.ii.) MODULO 1 Spazio riservato all Ufficio Protocollo Pratica N. Per trasmissione del presente modulo da parte del Comune alla provincia di Teramo Osservatorio Provinciale Rifiuti Al Responsabile dello SPORTELLO

Dettagli

Oggetto: Compendio di normativa ambientale. Edizione num. 6 anno 2016.

Oggetto: Compendio di normativa ambientale. Edizione num. 6 anno 2016. AMBIENTALE CIRCOLARE N. 070 18.03.2016 ALLE IMPRESE ASSOCIATE LORO SEDI Oggetto: Compendio di normativa ambientale. Edizione num. 6 anno 2016. Si trasmette l edizione 2016 del compendio di normativa ambientale,

Dettagli

TERRE E ROCCE DA SCAVO D.M. 10 agosto 2012, n. 161 Il nuovo Regolamento sull utilizzo

TERRE E ROCCE DA SCAVO D.M. 10 agosto 2012, n. 161 Il nuovo Regolamento sull utilizzo TERRE E ROCCE DA SCAVO D.M. 10 agosto 2012, n. 161 Il nuovo Regolamento sull utilizzo Giovedì 8 novembre 2012, Rimini Edoardo Arcaini ANCE BERGAMO ASSOCIAZIONE COSTRUTTORI EDILI 24121 Bergamo via dei Partigiani,

Dettagli

GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DI SCAVO

GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DI SCAVO GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DI SCAVO Dott. Matteo Baronti Cosa cambia Applicazione (come previsto dall art. 41, comma 2, della nuova norma) del Regolamento di cui al DM 161/2012 per i materiali da scavo

Dettagli

TERRE E ROCCE DA SCAVO pubblicato il decreto che ne definisce le procedure per l utilizzo come sottoprodotti

TERRE E ROCCE DA SCAVO pubblicato il decreto che ne definisce le procedure per l utilizzo come sottoprodotti TERRE E ROCCE DA SCAVO pubblicato il decreto che ne definisce le procedure per l utilizzo come sottoprodotti Entrerà in vigore il 6 ottobre 2012 il Decreto Ministeriale 10 agosto 2012 n 161 che stabilisce

Dettagli

LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO

LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO come sottoprodotto nei cantieri non soggetti a VIA o AIA DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 13 giugno 2017, n. 120 Andrea Ferrari Alois Furlan LA GESTIONE

Dettagli

LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO

LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO come sottoprodotto nei cantieri non soggetti a VIA o AIA DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 13 giugno 2017, n. 120 Andrea Ferrari Alois Furlan LA GESTIONE

Dettagli

D.M. 161/2012 E TERRE E ROCCE DA SCAVO:

D.M. 161/2012 E TERRE E ROCCE DA SCAVO: D.M. 161/2012 E TERRE E ROCCE DA SCAVO: DOMANDE & RISPOSTE 1. A quale tipologia di materiale si applica il dm 161/2012? Il decreto 161/2012 si applica alla gestione dei materiali da scavo, risultato di

Dettagli

L evoluzione della normativa sulle terre e rocce da scavo. Carlo Sinisi

L evoluzione della normativa sulle terre e rocce da scavo. Carlo Sinisi L evoluzione della normativa sulle terre e rocce da scavo Carlo Sinisi COMUNITA EUROPEA 15 luglio 1975 Direttiva n. 75/442/CEE Direttiva del Consiglio relativa ai rifiuti La Commissione preparerà, entro

Dettagli

ALLE IMPRESE ASSOCIATE

ALLE IMPRESE ASSOCIATE CIRCOLARE N. 035 03.02.2017 ALLE IMPRESE ASSOCIATE LORO SEDI Oggetto: Modello Unico di Dichiarazione ambientale scadenza del 2 maggio 2017. Servizio di ANCE Bergamo per la compilazione e presentazione

Dettagli

Circolare n 003 del 22 agosto 2017 Oggetto: Regolamento sulle terre e rocce da scavo

Circolare n 003 del 22 agosto 2017 Oggetto: Regolamento sulle terre e rocce da scavo Il nuovo provvedimento (che modifica quello approvato lo scorso luglio) riunisce in un testo unico le numerose disposizioni oggi vigenti che disciplinano: la gestione e l utilizzo delle terre e rocce da

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (resa ai sensi degli artt. 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445)

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (resa ai sensi degli artt. 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445) Spett.le ARPA Lombardia DIPARTIMENTO DI VARESE Via dei Campigli n. 5 21100 - VARESE E, p.c. Spett.le Sportello Unico per le Attività Produttive Via Cavour n. 2 21013 GALLARATE (VA) Dichiarazione relativa

Dettagli

delle terre e rocce da scavo: norme e procedure per il loro riutilizzo Giuseppe Liuzzi Assessorato Ambiente Provincia di Reggio Emilia

delle terre e rocce da scavo: norme e procedure per il loro riutilizzo Giuseppe Liuzzi Assessorato Ambiente Provincia di Reggio Emilia Provincia di Reggio Emilia La gestione delle terre e rocce da scavo: norme e procedure per il loro riutilizzo Giuseppe Liuzzi Assessorato Ambiente Provincia di Reggio Emilia 15 Dicembre 2008 D.Lgs 152/06

Dettagli

Semplificazioni per il conferimento dei rifiuti inerti. 15 aprile 2015 Silvia Storace

Semplificazioni per il conferimento dei rifiuti inerti. 15 aprile 2015 Silvia Storace Semplificazioni per il conferimento dei rifiuti inerti 15 aprile 2015 Silvia Storace Cosa sono i rifiuti Rifiuto (oggetto o sostanza di cui il detentore voglia o abbia l obbligo di disfarsi) Urbano Speciale

Dettagli

GESTIONE RIFIUTI DEPOSITO TEMPORANEO DOCUMENTAZIONE OBBLIGATORIA REGISTRO TRATTAMENTI IN AGRICOLTURA

GESTIONE RIFIUTI DEPOSITO TEMPORANEO DOCUMENTAZIONE OBBLIGATORIA REGISTRO TRATTAMENTI IN AGRICOLTURA GESTIONE RIFIUTI DEPOSITO TEMPORANEO DOCUMENTAZIONE OBBLIGATORIA REGISTRO TRATTAMENTI IN AGRICOLTURA INDICAZIONI SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI AGRICOLI. Dipartimento di Prevenzione Servizio Ambiente e Salute

Dettagli

La normativa in materia di terre e rocce da scavo è stata oggetto negli ultimi anni di molteplici modifiche.

La normativa in materia di terre e rocce da scavo è stata oggetto negli ultimi anni di molteplici modifiche. Terre e rocce, materiali da scavo 1 e materiali di riporto La normativa ambientale (D. Lgs. n. 152/06 e smi) classifica il terreno da scavo, se non riutilizzato nel sito di provenienza, nella categoria

Dettagli

Compilazione e contenuto

Compilazione e contenuto Compilazione e contenuto 1) I dati anagrafici relativi all azienda 2) la denominazione della coltura trattata, la relativa estensione e- spressa in ettari; 3) I trattamenti effettuati in azienda, in ordine

Dettagli

ALL.TO 2 Indicazioni operative per la gestione delle terre e rocce da scavo nella realizzazione di Opere Pubbliche.

ALL.TO 2 Indicazioni operative per la gestione delle terre e rocce da scavo nella realizzazione di Opere Pubbliche. ALL.TO 2 Indicazioni operative per la gestione delle terre e rocce da scavo nella realizzazione di Opere Pubbliche. 1 Premessa 2 Progetto preliminare 3 Progetto definitivo ed esecutivo 4 Varianti in corso

Dettagli

Appendice I. Rifiuti autorizzati in ingresso all impianto, quantità (t/anno) e operazioni di gestione. Carta e cartone

Appendice I. Rifiuti autorizzati in ingresso all impianto, quantità (t/anno) e operazioni di gestione. Carta e cartone Appendice I ALLEGATO 1 Rifiuti autorizzati in ingresso all impianto, quantità (t/anno) e operazioni di gestione MACROTIPOLOGIA DI Carta e cartone 200101 DI CARTA Imballaggi in carta e cartone 150101 Imballaggi

Dettagli

Workshop W LA GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO.

Workshop W LA GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO. Workshop W LA GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO Terre e rocce da scavo Dal 06/10/2012 al 26/06/2013 Art. 184 U Art. 185 Art. 184 bis 4 condizioni DM 161/2012 2 Terre e rocce da scavo Dal 26/06/2013 al 21/08/2013

Dettagli

PRODUZIONE DEI MATERIALI DI RISULTA 5

PRODUZIONE DEI MATERIALI DI RISULTA 5 PRODUZIONE DEI MATERIALI DI RISULTA 5 Indicare nella Tabella 1 e nella Tabella 2 i quantitativi, rispettivamente, di materiali prodotti destinati al recupero e destinati allo smaltimento che si ha stimato

Dettagli

TERRE E ROCCE DA SCAVO Il punto della situazione

TERRE E ROCCE DA SCAVO Il punto della situazione TERRE E ROCCE DA SCAVO Il punto della situazione 1 dott.ssa Claudia SILVESTRO Responsabile Area Ambiente, Sicurezza ed Energia Confindustria Udine Udine, Parleremo di DM 10 agosto 2012 n.161 entrato in

Dettagli

La Gestione dei materiali da demolizione nei cantieri edili

La Gestione dei materiali da demolizione nei cantieri edili La Gestione dei materiali da demolizione nei cantieri edili ARPAC è l'agenzia Regionale per l'ambiente della Regione Campania istituita con Legge Regionale n. 10/98 Dr.ssa Fabrizia Giovinazzi Dirigente

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ Spett.le ARPA... (indirizzare all ARPA territorialmente competente con riferimento al sito di produzione dei materiali da scavo) DICHIARAZIONE IN MERITO AL RISPETTO DEI CRITERI PREVISTI IN TEMA DI RIUTILIZZO

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ DICHIARAZIONE IN MERITO AL RISPETTO DEI CRITERI PREVISTI IN TEMA DI RIUTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO DAL COMMA 1 DELL ART. 41bis DEL DECRETO LEGGE 21 GIUGNO 2013, N 69, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI

Dettagli

ANID Informativa Ambientale Marzo 2015

ANID Informativa Ambientale Marzo 2015 ALCUNE SCADENZE AL 30 APRILE 2015 Pagamento Diritto Annuale Trasporto Rifiuti in conto proprio Pagamento diritto annuale albo gestori ambientali Pagamento diritto annuale SISTRI MUD - Modello Unico di

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ DICHIARAZIONE IN MERITO AL RISPETTO DEI CRITERI PREVISTI IN TEMA DI RIUTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO DAL COMMA 1 DELL ART. 41bis DEL DECRETO LEGGE 21 GIUGNO 2013, N 69, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI

Dettagli

Terre e rocce da scavo: le novità previste dalle nuove norme

Terre e rocce da scavo: le novità previste dalle nuove norme Terre e rocce da scavo: le novità previste dalle nuove norme Quarry rocks and earth: an updating of rules and standards GdL Ambiente - SITEB A cura di Chiara Panceri Riassunto Il contesto normativo che

Dettagli

5) Devono essere rispettate le norme che disciplinano l imballaggio e l etichettatura dei rifiuti pericolosi. B) Comunicazione annuali (MUD) (art. 189

5) Devono essere rispettate le norme che disciplinano l imballaggio e l etichettatura dei rifiuti pericolosi. B) Comunicazione annuali (MUD) (art. 189 Spettabile A TUTTI I CLIENTI E FORNITORI LORO SEDI Alla c.a. responsabile rifiuti Cornaredo, 02 maggio 2006 CIRCOLARE OGGETTO: DECRETO LEGISLATIVO N. 152 del 03 aprile 2006 A seguito della pubblicazione

Dettagli

Adempimenti ambientali di competenza delle CCIAA. Aggiornamento Febbraio 2017

Adempimenti ambientali di competenza delle CCIAA. Aggiornamento Febbraio 2017 Adempimenti ambientali di competenza delle CCIAA Aggiornamento Febbraio 2017 1 Ecocerved scarl AreaAmbiente Accesso ai servizi L accesso da parte degli utenti avviene dal portale AreaAmbiente che contiene

Dettagli

GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO COME SOTTOPRODOTTI. www.appa.provincia.tn.it

GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO COME SOTTOPRODOTTI. www.appa.provincia.tn.it GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO COME SOTTOPRODOTTI GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO COME SOTTOPRODOTTI 1. MATERIALI CHE PROVENGONO DA OPERE NON SOGGETTE A VIA O AIA a prescindere dai volumi di scavo: art.

Dettagli

TERRE E ROCCE DA SCAVO MATERIALI DA DEMOLIZIONE

TERRE E ROCCE DA SCAVO MATERIALI DA DEMOLIZIONE TERRE E ROCCE DA SCAVO MATERIALI DA DEMOLIZIONE Presentazione della banca dati regionale delle discariche e degli impianti di trattamento di rifiuti inerti Gli adempimenti, le autorizzazioni e la destinazione

Dettagli

I RIFIUTI DA C&D: : MODALITA DI GESTIONE IN EMILIA-ROMAGNA

I RIFIUTI DA C&D: : MODALITA DI GESTIONE IN EMILIA-ROMAGNA Assessorato Ambiente, qualificazione urbana I RIFIUTI DA C&D: : MODALITA DI GESTIONE IN EMILIA-ROMAGNA Progetto europeo SARMa buone pratiche nell estrazione e nel riciclo degli inerti in Emilia-Romagna

Dettagli

Terre e rocce da scavo e materiali da riporto: semplificazioni o complicazioni? Pordenone Sala consiliare della Provincia 16 ottobre 2013

Terre e rocce da scavo e materiali da riporto: semplificazioni o complicazioni? Pordenone Sala consiliare della Provincia 16 ottobre 2013 Provincia di Pordenone Settore Ecologia Incontro studio sui siti potenzialmente contaminati Terre e rocce da scavo e materiali da riporto: semplificazioni o complicazioni? Pordenone Sala consiliare della

Dettagli

ISBN:

ISBN: Terre e rocce da scavo Contenuti: - Schede operative - Normativa - Formulario ISBN: 978-88-6219-286-6 Terre e rocce da scavo A cura di: Stefano Margiotta (Studio Groenlandia) AMBIENTE E SICUREZZA SUL

Dettagli

GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO alla luce della L. 9 agosto 2013 n.98 di conversione, con modifiche, del D.L.21 giugno 2013 n.69 (cd "Decreto Fare")

GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO alla luce della L. 9 agosto 2013 n.98 di conversione, con modifiche, del D.L.21 giugno 2013 n.69 (cd Decreto Fare) COMUNE DI CORINALDO (AN) - UFFICIO URBANISTICA AMBIENTE- Via Del Corso, civ. 9-60013 CORINALDO (AN) Tel. 071/67782-0-220 Fax 071/7978042 E mail: m.manna@corinaldo.it GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO alla

Dettagli

Normativa procedure tecniche e applicative

Normativa procedure tecniche e applicative Viterbo 20 dicembre 2013! Terre e rocce da scavo Normativa procedure tecniche e applicative!! Dott. Geol. Mauro D Angelantonio Servizio Tecnico di ARPA Lazio Divisione Ecogestione Via Garibaldi 114 Rieti

Dettagli

A) RIFIUTI MODELLO UNICO DI DICHIARAZIONE AMBIENTALE (MUD 2016) B) SISTRI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO ANNUALE 2016

A) RIFIUTI MODELLO UNICO DI DICHIARAZIONE AMBIENTALE (MUD 2016) B) SISTRI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO ANNUALE 2016 RIFIUTI Circolare n. 22 del 12/04/2016: trasmessa per posta elettronica riportata sul sito www.ancebrescia.it riportata sul prossimo notiziario stampata e spedita per posta A) RIFIUTI MODELLO UNICO DI

Dettagli

Verifiche ispettive e controlli nella gestione dei rifiuti

Verifiche ispettive e controlli nella gestione dei rifiuti LA NUOVA NORMATIVA AMBIENTALE La classificazione dei rifiuti I reati ambientali Verifiche ispettive e controlli nella gestione dei rifiuti Parte 1 Dott. Roberto Mastracci Aspetti tecnici nella gestione

Dettagli

REGISTRO DI CARICO E SCARICO RIFIUTI

REGISTRO DI CARICO E SCARICO RIFIUTI REGISTRO DI CARICO E SCARICO RIFIUTI È il documento ambientale sul quale devono essere registrati tutti i carichi e gli scarichi dei rifiuti. I registri sono tenuti presso ogni impianto di produzione,

Dettagli

IL SISTRI: DM AMBIENTE 17/12/2009

IL SISTRI: DM AMBIENTE 17/12/2009 IL SISTRI: DM AMBIENTE 17/12/2009 Il Decreto Ministero dell'ambiente e tutela del territorio e del mare 17/12/2009, recante Istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, ai sensi

Dettagli

LA DISCIPLINA DELLE TERRE

LA DISCIPLINA DELLE TERRE Ravenna 20 Maggio 2016 LA DISCIPLINA DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO Linda Collina l.collina@sgm-ingegneria.it Terre e rocce da scavo dal 21/08/2013 RIFIUTI SPECIALI NON RIFIUTI SOTTOPRODOTTI Art. 184 Art.

Dettagli

ANCE Torino Collegio Costruttori Edili Torino 12 ottobre 2017 Dott. Cesare Rampi Studio Planeta

ANCE Torino Collegio Costruttori Edili Torino 12 ottobre 2017 Dott. Cesare Rampi Studio Planeta ANCE Torino Collegio Costruttori Edili Torino 12 ottobre 2017 Dott. Cesare Rampi Studio Planeta Articoli di riferimento Art. 2 definizione di «sito di produzione» Art. 4 c.2 utilizzi previsti Art. 24 criteri

Dettagli

REPORT TECNICO SULLA MISCELAZIONE DEI RIFUTI NON PERICOLOSI

REPORT TECNICO SULLA MISCELAZIONE DEI RIFUTI NON PERICOLOSI REPORT TECNICO SULLA MISCELAZIONE DEI RIFUTI NON PERICOLOSI 1. Attività di miscelazione di rifiuti non pericolosi non in deroga all art. 187 d. lgs. 152/06 La Ditta potrà effettuare operazioni di miscelazione

Dettagli

RIUTILIZZO DI MATERIALE DA SCAVO

RIUTILIZZO DI MATERIALE DA SCAVO Spett. A.R.P.A.B Viale della Fisica 18 C/D 85100 POTENZA PZ protocollo@pec.arpab.it RIUTILIZZO DI MATERIALE DA SCAVO dichiarazione del produttore ai sensi dell art. 41 bis, comma 2 del decreto legge 21

Dettagli

Oggetto: Compendio di normativa ambientale. Edizione num. 2 anno 2012.

Oggetto: Compendio di normativa ambientale. Edizione num. 2 anno 2012. CIRCOLARE N. 107 Bergamo, 13 aprile 2012 ALLE IMPRESE ASSOCIATE LORO SEDI Oggetto: Compendio di normativa ambientale. Edizione num. 2 anno 2012. Richiamiamo la nostra circolare n. 107 del 15 aprile 2011

Dettagli

TERRE E ROCCE DA SCAVO: IL DPR 120/2017 TORINO 12 OTTOBRE 2017

TERRE E ROCCE DA SCAVO: IL DPR 120/2017 TORINO 12 OTTOBRE 2017 TERRE E ROCCE DA SCAVO: IL DPR 120/2017 TORINO 12 OTTOBRE 2017 La normativa sulle terre e rocce da scavo (t&r) è in continua evoluzione: dal 2001 ad oggi abbiamo avuto circa 20/21 provvedimenti normativi

Dettagli

La nuova disciplina delle terre e rocce da scavo

La nuova disciplina delle terre e rocce da scavo La nuova disciplina delle terre e rocce da scavo Paolo Pipere Esperto di Diritto dell Ambiente Consulente giuridico ambientale Segretario nazionale Associazione Italiana Esperti Ambientali Materiali da

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (D.P.R. 28/12/2000, n. 445, art. 47 e art. 38)

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (D.P.R. 28/12/2000, n. 445, art. 47 e art. 38) DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (D.P.R. 28/12/2000, n. 445, art. 47 e art. 38) Pag. 1 di 7 Dati del proponente/produttore Il sottoscritto: proponente produttore Cognome Nome nato a: in qualità

Dettagli

Guida all applicazione del SISTRI

Guida all applicazione del SISTRI Marco Rizzuto Cecilia Sanna Guida all applicazione del SISTRI Adempimenti, procedure e sanzioni 1 INDICE GENERALE CAPITOLO 1 Il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti: SISTRI...11 1.1 Soggetti

Dettagli

LA NUOVA NORMATIVA PER LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO

LA NUOVA NORMATIVA PER LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO Seminario ANCE-Collegio Costruttori Edili di di Torino La La nuova normativa per per la la gestione delle terre terre e rocce da da scavo: dal dal Piano di di Utilizzo alla alla Comunicazione Arpa Torino,

Dettagli

RIFIUTI O MATERIALI DA SCAVO?

RIFIUTI O MATERIALI DA SCAVO? FERRARA 15 Maggio 2015 Il Controllo dell inquinamento tra scienza e diritto RIFIUTI O MATERIALI DA SCAVO? Profili investigativi e significatività delle prove. Michela Mascis A.R.P.A. SEZIONE PROVINCIALE

Dettagli

LE NOVITA DEL D.M. 15 febbraio 2010 CHE MODIFICA IL DECRETO SISTRI

LE NOVITA DEL D.M. 15 febbraio 2010 CHE MODIFICA IL DECRETO SISTRI STUDIO ALBERTAZZI CONSULENZE LEGALI AMBIENTE Via Dal Prato 84 Castelbolognese Via Panzacchi 54 Bologna tel. 0546/656637 cell. 347/2512978 fax 0546/060569 e-mail : albertazzi.bernardino@fastwebnet.it www.bernardinoalbertazzi.it

Dettagli

La gestione dei rifiuti e degli scarti nel processo edilizio modalità operative ed adempimenti burocratici conformemente al D.Lgs.

La gestione dei rifiuti e degli scarti nel processo edilizio modalità operative ed adempimenti burocratici conformemente al D.Lgs. SICUREZZA NEI CANTIERI EDILI SI DEVE E SI PUÒ! Strumenti operativi per la prevenzione e la protezione dai rischi Reggio Emilia 10.10.2007 La gestione dei rifiuti e degli scarti nel processo edilizio modalità

Dettagli

DICHIARAZIONE PER RIUTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO

DICHIARAZIONE PER RIUTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO Spett.le ARPA UMBRIA PEC: protocollo@cert.arpa.umbria.it Spett.le ARPA. (compilare anche questo campo nel caso in cui l utilizzo avvenga fuori regione) e p.c. Al Comune di Monte S. Maria Tiberina Servizio

Dettagli

DETERMINAZIONE. Estensore GARDI PIERLUIGI. Responsabile del procedimento GARDI PIERLUIGI. Responsabile dell' Area F. TOSINI

DETERMINAZIONE. Estensore GARDI PIERLUIGI. Responsabile del procedimento GARDI PIERLUIGI. Responsabile dell' Area F. TOSINI REGIONE LAZIO Direzione Regionale: Area: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI DETERMINAZIONE N. G05281 del 30/04/2015 Proposta n. 6172 del 20/04/2015 Oggetto: PRIMA PORTA

Dettagli

MODELLO A: ELABORATO PROGETTUALE

MODELLO A: ELABORATO PROGETTUALE Mod. A ELABORATO PROGETTUALE PER L UTILIZZO DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO MODELLO A: ELABORATO PROGETTUALE Compilato da: soggetto proponente Il sottoscritto nato il / / a residente a via e nr. civico in

Dettagli

NOVITÀ INTRODOTTE ALLA NORMATIVA IN TEMA DI TERRE E ROCCE DA SCAVO. D.P.R. n. 120/2017

NOVITÀ INTRODOTTE ALLA NORMATIVA IN TEMA DI TERRE E ROCCE DA SCAVO. D.P.R. n. 120/2017 NOVITÀ INTRODOTTE ALLA NORMATIVA IN TEMA DI TERRE E ROCCE DA SCAVO. D.P.R. n. 120/2017 Grazie alla pluriennale esperienza come consulenti in tema di monitoraggio ambientale i professionisti di Ambienta

Dettagli

TABELLA RIFIUTI NON PERICOLOSI

TABELLA RIFIUTI NON PERICOLOSI TABELLA RIFIUTI NON PERICOLOSI quantità massime stoccabili giornaliere quantità massime trattabili giornaliere quantità annue rifiuti destinati allo stoccaggio quantità annue rifiuti destinati al trattamento

Dettagli

ISTRUZIONE OPERATIVA N. 11 COMPILAZIONE REGISTRO CARICO/SCARICO E FORMULARIO

ISTRUZIONE OPERATIVA N. 11 COMPILAZIONE REGISTRO CARICO/SCARICO E FORMULARIO COMPILAZIONE REGISTRO CARICO/SCARICO E FORMULARIO A cura di: Servizio Ambiente e Progettazione per la Sicurezza COMPILAZIONE REGISTRO CARICO/SCARICO Scopo e campo di applicazione La seguente istruzione

Dettagli

LA GESTIONE DEI RIFIUTI

LA GESTIONE DEI RIFIUTI IL TESTO UNICO AMBIENTALE CON LE MODIFICHE INTRODOTTE DAL D.LGS. 04/2008 LA GESTIONE DEI RIFIUTI Anno 2008 La gestione dei rifiuti Rev.01 1 Campo di applicazione La parte 4 del TU e le s.m.i. disciplinano

Dettagli

SCHEDA «INT2»: STOCCAGGIO RIFIUTI CONTO TERZI 1

SCHEDA «INT2»: STOCCAGGIO RIFIUTI CONTO TERZI 1 SCHEDA «INT2»: STOCCAGGIO RIFIUTI CONTO TERZI 1 Qualifica professionale e nominativo del responsabile tecnico dello stoccaggio rifiuti conto terzi Qualifica professionale di responsabile tecnico per aziende

Dettagli

Allegato B al Decreto n. 5 DEL 30 GENNAIO 2013 del pag. 17/25

Allegato B al Decreto n. 5 DEL 30 GENNAIO 2013 del pag. 17/25 Allegato B al Decreto n. 5 DEL 30 GENNAIO 2013 pag. 17/25 01 03 06 sterili versi da quelli cui alle voci 01 03 04 e 01 03 05 01 04 08 scarti ghiaia e pietrisco, versi da quelli cui alla voce 01 04 07 01

Dettagli

LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN ATENEO

LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN ATENEO U.O.C. AMBIENTE E SICUREZZA/RSPP LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN ATENEO U.O.C. Ambiente e Sicurezza dei rifiuti in Ateneo 1 - (10.01.2017 - Rev. 1) IL QUADRO NORMATIVO D.Lgs. 03/04/2006 n. 152 e s.m.i. «Norme

Dettagli

LA GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO 24 giugno 2015

LA GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO 24 giugno 2015 LA GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO 24 giugno 2015 Assimpredil Ance Area Territorio Tecnologia Economia Roberto CAPORALI Alessandra ZANNI Riferimenti normativi - Utilizzo in sito Materiali da scavo art.

Dettagli

Responsabilità condivisa lungo la filiera rifiuti in ottica 231: dal produttore al destinatario.

Responsabilità condivisa lungo la filiera rifiuti in ottica 231: dal produttore al destinatario. Responsabilità condivisa lungo la filiera rifiuti in ottica 231: dal produttore al destinatario . cenni su attori e obblighi di filiera posizione di garanzia e giurisprudenza Modello 231, SGA e protocolli

Dettagli

SICUROMAGNA S.R.L. Modello Unico di Dichiarazione annuale rifiuti da presentare entro il 30 aprile 2015 (MUD 2015)

SICUROMAGNA S.R.L. Modello Unico di Dichiarazione annuale rifiuti da presentare entro il 30 aprile 2015 (MUD 2015) SICUROMAGNA S.R.L. Via Montecatini, 213-47521 Cesena (FC) Tel. e Fax 0547 384296-0547 630467 email: info@sicurlink.it PEC: sicuromagna@pec.sicurlink.it n. 07/15 del 02/02/2015 - pagine 2 + 3 TEMA INTERESSATI

Dettagli

Per i soggetti iscritti a SISTRI il pagamento del contributo annuale dovrà avvenire entro il 30 aprile 2015.

Per i soggetti iscritti a SISTRI il pagamento del contributo annuale dovrà avvenire entro il 30 aprile 2015. RIFIUTI Suggerimento n. 201/44 del 16 aprile 2015 AZA SISTRI PAGAMENTO CONTRIBUTO 2015 Per i soggetti iscritti a SISTRI il pagamento del contributo annuale dovrà avvenire entro il 30 aprile 2015. Facciamo

Dettagli

ANALISI DEL CONTESTO PROVINCIALE E STRATEGIE DI SVILUPPO

ANALISI DEL CONTESTO PROVINCIALE E STRATEGIE DI SVILUPPO ANALISI DEL CONTESTO PROVINCIALE E STRATEGIE DI SVILUPPO dott. Alessandro Moltrer ANALISI DEL SISTEMA DEGLI AGGREGATI RICICLATI: DA RIFIUTI A RISORSA CONOSCENZA DEL COMPARTO SCHEMA DI RIFERIMENTO STRUMENTI

Dettagli

La gestione dei materiali di risulta da manutenzione. Natale MOZZANICA

La gestione dei materiali di risulta da manutenzione. Natale MOZZANICA La gestione dei materiali di risulta da manutenzione Natale MOZZANICA Torino, 25 novembre 2016 Cosa si «produce» durante le attività di manutenzione? Chi è il Detentore e il Produttore del Rifiuto? Quale

Dettagli

Riutilizzo dei materiali di scavo prodotti negli interventi di bonifica

Riutilizzo dei materiali di scavo prodotti negli interventi di bonifica Milano 5 marzo 2015 BONIFICHE E MATERIALI DI SCAVO: RECENTI NOVITA dalla direttiva IED alla conversione del DL Sblocca Italia Riutilizzo dei materiali di scavo prodotti negli interventi di bonifica prof.

Dettagli

Valori e parametri di riferimento per la determinazione delle garanzie finanziarie. Tabella 1

Valori e parametri di riferimento per la determinazione delle garanzie finanziarie. Tabella 1 ALLEGATO B Valori e parametri di riferimento per la determinazione delle garanzie finanziarie Tabella 1 N. OPERAZIONI DI RECUPERO/SMALTIMENTO (escluse discariche) TIPOLOGIA RIFIUTI E CRITERIO DI CALCOLO

Dettagli

ALLEGATOA2 alla Dgr n. 940 del 22 giugno 2016 pag. 1/11

ALLEGATOA2 alla Dgr n. 940 del 22 giugno 2016 pag. 1/11 ALLEGATOA2 alla Dgr n. 940 del 22 giugno 2016 pag. 1/11 sub allegato A2 ELENCO MISCELE (NON IN DEROGA) AUTORIZZATE 161102 161104 161106 Miscela n. 1 : RIFIUTI LITOIDI rivestimenti e materiali refrattari

Dettagli

Piano di Azione. Interventi per il miglioramento del servizio di Raccolta Differenziata in Calabria ALLEGATO TECNICO N. 7

Piano di Azione. Interventi per il miglioramento del servizio di Raccolta Differenziata in Calabria ALLEGATO TECNICO N. 7 UNIONE EUROPEA REGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE CALABRIA PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2014-2020 FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE FONDO SOCIALE EUROPEO PROGRAMMA DI AZIONE E COESIONE COMPLEMENTARE

Dettagli

Gestione operativa dei rifiuti sanitari

Gestione operativa dei rifiuti sanitari Gestione operativa dei rifiuti sanitari Conoscere le norme per migliorare l efficienza Introduzione o Introduzione, premessa, obiettivi; Fonti normative e fonti operative; Il quadro di riferimento normativo

Dettagli

NUOVE MODALITÀ PER LA GESTIONE E IL RIUTILIZZO DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO D.M. 10 AGOSTO 2012, N.161

NUOVE MODALITÀ PER LA GESTIONE E IL RIUTILIZZO DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO D.M. 10 AGOSTO 2012, N.161 COLLEGIO COSTRUTTORI EDILI DI BRESCIA E PROVINCIA NUOVE MODALITÀ PER LA GESTIONE E IL RIUTILIZZO DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO D.M. 10 AGOSTO 2012, N.161 Brescia, giovedì 28 febbraio 2013 Enrico Massardi

Dettagli

Provincia di Asti Normativa AUA per le autorizzazioni allo scarico

Provincia di Asti Normativa AUA per le autorizzazioni allo scarico Provincia di Asti Normativa AUA per le autorizzazioni allo scarico Dott. Marco Bertolino Dott.ssa Valentina Cerigo Definizione di scarico Qualsiasi immissione di acque reflue in acque superficiali, sul

Dettagli

Circolare per gli associati del 01/06/2016

Circolare per gli associati del 01/06/2016 Circolare per gli associati del 01/06/2016 OGGETTO: Modello MUD 2016: omessa presentazione Ciao, oggi ti voglio spiegare che cosa è e come funziona Il Mud, Il Modello Unico di Dichiarazione ambientale

Dettagli

ALLEGATO C. Linee guida e indicazioni operative per l utilizzo di limi provenienti dalla lavorazione di marmi e pietre e di terre e rocce da scavo

ALLEGATO C. Linee guida e indicazioni operative per l utilizzo di limi provenienti dalla lavorazione di marmi e pietre e di terre e rocce da scavo ALLEGATO C Linee guida e indicazioni operative per l utilizzo di limi provenienti dalla lavorazione di marmi e pietre e di terre e rocce da scavo 1. Ambito di applicazione I limi provenienti dalle attività

Dettagli

Decreto Dirigenziale n. 691 del 26/10/2011

Decreto Dirigenziale n. 691 del 26/10/2011 Decreto Dirigenziale n. 691 del 26/10/2011 A.G.C.5 Ecologia, tutela dell'ambiente, disinquinamento, protezione civile Settore 2 Tutela dell'ambiente Oggetto dell'atto: D.LGS 152/06 ART.208 - DGRC N. 1411/07

Dettagli

MODELLO A: ELABORATO PROGETTUALE

MODELLO A: ELABORATO PROGETTUALE Mod. A Oggetto: ELABORATO PROGETTUALE PER L UTILIZZO DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO MODELLO A: ELABORATO PROGETTUALE Compilato da: soggetto proponente Il sottoscritto nato il / / a residente a via e nr.

Dettagli

DECRETO 13 maggio (GU n. 165 del )

DECRETO 13 maggio (GU n. 165 del ) DECRETO 13 maggio 2009 Modifica del decreto 8 aprile 2008, recante la disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, come previsto dall'articolo 183, comma 1, lettera

Dettagli

REGOLAMENTO REGIONALE 12 giugno 2006, n. 6. Regolamento regionale per la gestione dei materiali edili

REGOLAMENTO REGIONALE 12 giugno 2006, n. 6. Regolamento regionale per la gestione dei materiali edili 10002 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 74 del 16-6-2006 REGOLAMENTO REGIONALE 12 giugno 2006, n. 6 Regolamento regionale per la gestione dei materiali edili IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

Dettagli

SISTRI SITUAZIONE AL 24 FEBBRAIO A cura di Claudia Silvestro e Alessandra Tonelli Area Ambiente, Sicurezza ed Energia di Confindustria Udine

SISTRI SITUAZIONE AL 24 FEBBRAIO A cura di Claudia Silvestro e Alessandra Tonelli Area Ambiente, Sicurezza ed Energia di Confindustria Udine SISTRI SITUAZIONE AL 24 FEBBRAIO 2014 A cura di Claudia Silvestro e Alessandra Tonelli Area Ambiente, Sicurezza ed Energia di Confindustria Udine Confindustria Udine, 24 febbraio 2014 LA BASE LEGALE Il

Dettagli

TABELLE DELLE MISCELAZIONI Ditta SER.ECO S.r.l. Via Vezze, 26/28 Calcinate

TABELLE DELLE MISCELAZIONI Ditta SER.ECO S.r.l. Via Vezze, 26/28 Calcinate Miscelazioni di rifiuti (R12) destinati a recupero di materia (RM) Destini delle miscele (riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi). Le attività si riferiscono, a seconda

Dettagli

DICHIARAZIONE IN MATERIA DI TERRE E ROCCE DA SCAVO (art. 186 D.Lgs 152/2006 come modificato da D.Lgs. n. 4/08)

DICHIARAZIONE IN MATERIA DI TERRE E ROCCE DA SCAVO (art. 186 D.Lgs 152/2006 come modificato da D.Lgs. n. 4/08) AL SETTORE TECNICO del Comune di Sant Eusanio del Sangro Provincia di CHIETI DICHIARAZIONE IN MATERIA DI TERRE E ROCCE DA SCAVO (art. 186 D.Lgs 152/2006 come modificato da D.Lgs. n. 4/08) DATI IDENTIFICATIVI

Dettagli

SCHEDA STAZIONE ECOLOGICA / AREA ATTREZZATA PER RSA C/O DISCARICHE EX 1 CAT.

SCHEDA STAZIONE ECOLOGICA / AREA ATTREZZATA PER RSA C/O DISCARICHE EX 1 CAT. SCHEDA STAZIONE ECOLOGICA / AREA ATTREZZATA PER RSA C/O DISCARICHE EX 1 CAT. ANNO 2004 (art. 16 L.R. 27/94 e ss.mm.ii.) COMUNE DI STAZIONE ECOLOGICA (1) [ ] AREA ATTREZZATA PER RSA C/O DISCARICA EX 1 CAT.

Dettagli

L attuale quadro normativo sulla gestione delle terre e rocce da scavo (t&r)

L attuale quadro normativo sulla gestione delle terre e rocce da scavo (t&r) SEMINARIO TECNICO LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO TRA NUOVA E VECCHIA NORMATIVA LE OPPORTUNITÀ, LE CRITICITÀ E GLI ATTUALI SCENARI APPLICATIVI L attuale quadro normativo sulla gestione delle terre

Dettagli

MODELLO TERRE E ROCCE DA SCAVO (D.Lgs. n. 152/2006, Art. 41 Bis della L. n. 98/2013, DM 161/2012) Il/la sottoscritto/a nata/o a

MODELLO TERRE E ROCCE DA SCAVO (D.Lgs. n. 152/2006, Art. 41 Bis della L. n. 98/2013, DM 161/2012) Il/la sottoscritto/a nata/o a PROTOCOLLO COMUNE DI CHIESINA UZZANESE Provincia di Pistoia SETTORE URBANISTICA Modello aggiornato Aprile 2014 Spazio riservato AREA TECNICA: NUM. PRATICA Spett.le Comune di CHIESINA UZZANESE Via Garibaldi

Dettagli

Terre e rocce da scavo: Sala Convegni Confindustria - Palazzo Ciacchi

Terre e rocce da scavo: Sala Convegni Confindustria - Palazzo Ciacchi Terre e rocce da scavo: come procedere? Pesaro 1 Marzo 2013 Pesaro 1 Marzo 2013 Sala Convegni Confindustria - Palazzo Ciacchi Ruolo delle ARPA nel DM 161/2012. Cenni al campionamento e alla caratterizzazione

Dettagli

Le nozioni di sottoprodotto e materia prima secondaria. Avv. Andrea Farì

Le nozioni di sottoprodotto e materia prima secondaria. Avv. Andrea Farì Le nozioni di sottoprodotto e materia prima secondaria Avv. Andrea Farì Cambio di prospettiva: il rifiuto da problema ambientale a risorsa La nozione di rifiuto Prima fase: interpretazione estensiva (finalità

Dettagli

ECOEURO. Incontro Fiat Group Automobiles con il Network di Demolizione. Torino. 11 Aprile 2008 M.U.D.

ECOEURO. Incontro Fiat Group Automobiles con il Network di Demolizione. Torino. 11 Aprile 2008 M.U.D. ECOEURO Incontro Fiat Group Automobiles con il Network di Demolizione Torino 11 Aprile 2008 M.U.D. 1 La normativa di base Decreto Legislativo 24/06/2003, n 209 (s.m. 149/06) Attuazione della Direttiva

Dettagli

Per la gestione delle terre da scavo esistono due possibilità: RIUTILIZZO SUL POSTO DEL TERRENO NATURALE:

Per la gestione delle terre da scavo esistono due possibilità: RIUTILIZZO SUL POSTO DEL TERRENO NATURALE: Per la gestione delle terre da scavo esistono due possibilità: RIUTILIZZO SUL POSTO DEL TERRENO NATURALE: Si fa riferimento all art. 13 del Decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205 Disposizioni di attuazione

Dettagli

Le nuove regole per la gestione delle terre e rocce da scavo

Le nuove regole per la gestione delle terre e rocce da scavo ANCE VENETO CONFINDUSTRIA VENETO Le nuove regole per la gestione delle terre e rocce da scavo Vicenza, 19 Ottobre 2017 TERRE e ROCCE DA SCAVO sottoprodotti rifiuti processi industriali utilizzo nell ambiente

Dettagli

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 13 giugno 2017, n. 120. Regolamento recante la disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo, ai sensi dell articolo

Dettagli

Il piano scavi e la gestione delle terre e rocce da scavo nei cantieri. Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lecco 18 dicembre 2015

Il piano scavi e la gestione delle terre e rocce da scavo nei cantieri. Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lecco 18 dicembre 2015 Il piano scavi e la gestione delle terre e rocce da scavo nei cantieri Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lecco 18 dicembre 2015 STRUTTURA DELL INTERVENTO PARTE 1 MATERIALI DA SCAVO (gestione come

Dettagli