Formare e innovare con il GPP si può fare

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1 Forum CompraVerde-BuyGreen Veneto Formare e innovare con il GPP si può fare Corsi, percorsi e buone prassi per nuove competenze e servizi sempre più verdi Venezia, 21 Giugno 2017 Il Protocollo ITACA per l edilizia sostenibile Ing. Massimiliano Bagagli Coordinamento ITACA GdL interregionale Edilizia Sostenibile

2 ITACA Istituto per l innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale, è un organo tecnico di supporto alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome. Costituita dalle Regioni nel 1996, ITACA è un associazione senza scopo di lucro con l obiettivo di attivare azioni condivise dal sistema regionale al fine di promuovere e garantire un efficace coordinamento tecnico tra le stesse Regioni, le istituzioni statali, enti locali e operatori del settore. Come lavora PRESENTAZIONE ITACA L Istituto opera attraverso tavoli tecnici costituiti da dirigenti e funzionari regionali con il coinvolgimento e la collaborazione di rappresentanti di amministrazioni statali e locali e delle organizzazioni nazionali rappresentative dei produttori di beni e servizi e degli esecutori di lavori e sindacali. Gli organi Presidente: Arch. Anna Casini (Vicepresidente Regione Marche) Consiglio Direttivo: (Assessori regionali) Assemblea Soci (Regioni + MIT + rappresentanza operatori economici e sindacali)

3 L organizzazione delle attività Le attività tecniche di ricerca e approfondimento sono organizzate in AREE TEMATICHE di coordinamento e gestione di SERVIZI. AREE TEMATICHE: Contratti pubblici di lavori, servizi e forniture; Sostenibilità energetica e ambientale; Sicurezza sul lavoro; Legalità e Trasparenza; Capitolati tecnici e Prezzari; Osservatorio Regionale Appalti; Partenariato Pubblico Privato. SERVIZI (Servizio Contratti Pubblici MIT/Conferenza Regioni): Servizio pubblicazione bandi, avvisi ed esiti di gara (artt. 66, 122, 124, 253 DLgs. 163/2006); Servizio pubblicazione programmazione triennale lavori pubblici (art.128 DLgs. 163/2006 e artt. 13 e 271 DPR 207/2010); Servizio supporto tecnico giuridico alle stazioni appaltanti (art.32 DLgs. 163/2006); Anagrafe delle opere pubbliche incompiute (art.44bis DL 201/2011).

4 SISTEMA PROTOCOLLO ITACA Il Protocollo ITACA, nelle sue diverse declinazioni, è uno strumento di valutazione del livello di sostenibilità energetica e ambientale degli edifici. Il Protocollo permette di verificare le prestazioni di un edificio in riferimento non solo ai consumi e all efficienza energetica, a ridotti consumi di acqua, a materiali che nella loro produzione comportino bassi consumi energetici e nello stesso tempo garantiscano un elevato comfort, ma prendendo anche in considerazione il suo impatto sull ambiente e sulla salute dell uomo. Il Protocollo garantisce inoltre l oggettività della valutazione attraverso l impiego di indicatori e metodi di verifica conformi alle norme tecniche e leggi nazionali di riferimento. Il Protocollo ha diverse finalità in relazione al suo differente uso: è uno strumento a supporto della progettazione per i professionisti, di controllo e indirizzo per la pubblica amministrazione, di supporto alla scelta per il consumatore, di valorizzazione di un investimento per gli operatori finanziari.

5 SISTEMA PROTOCOLLO ITACA Il lavoro sul Protocollo è iniziato fin dal 2001 con la costituzione del Gruppo di lavoro interregionale per l Edilizia Sostenibile. Il Gruppo di lavoro assume quale matrice per il modello di valutazione lo strumento SBTool, sviluppato nell ambito del processo di ricerca internazionale denominato Green Building Challenge (GBC), coordinato dal iisbe (international initiative for a Sustainable Built Environment), e contestualizzato al territorio italiano in relazione alla normativa di riferimento ed ai propri caratteri ambientali e tipologici. principi su cui si basa lo strumento sono: - l individuazione di criteri, ossia i temi ambientali che permettono di misurare le varie prestazioni ambientali dell edificio posto in esame; - la definizione di prestazioni di riferimento (benchmark) con cui confrontare quelle dell edificio ai fini dell attribuzione di un punteggio corrispondente al rapporto della prestazione con il benchmark; - la pesatura dei criteri che ne determinano la maggiore e minore importanza; - il punteggio finale sintetico che definisce il grado di miglioramento dell insieme delle prestazioni rispetto al livello standard.

6 SISTEMA PROTOCOLLO ITACA Gli strumenti di valutazione adottati relativi ad edifici PROTOCOLLO ITACA PER EDIFICI RESIDENZIALI PRASSI DI RIFERIMENTO UNI PdR UNI 13:2015 Sezione 0 (Principi metodologici) (agg. 06/2016) PdR UNI 13:2015 Sezione 1 (Protocollo Edifici residenziali) (agg. 06/2016) Il Protocollo sostituisce da gennaio 2015 il Protocollo Residenziale 2011 PROTOCOLLO ITACA PER EDIFICI NON RESIDENZIALI Protocollo ITACA Edifici non Residenziali (agg.11/2015) Il Protocollo sostituisce ed accorpa i Protocolli 2011 destinati agli edifici commerciali, scolastici, industriali e uffici, con l'aggiunta di una nuova destinazione d'uso dedicata alle strutture ricettive PROTOCOLLI ITACA REGIONALI Le Regioni Umbria, Marche, Piemonte, Puglia, Basilicata, Lazio, Friuli Venezia Giulia e Valle d Aosta hanno una versione regionale del protocollo

7 SISTEMA PROTOCOLLO ITACA La PdR UNI 13:2015 Nel gennaio 2015 viene pubblicata la Prassi di Riferimento UNI ITACA 13:2015 recante Sostenibilità ambientale nelle costruzioni - Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità, elaborata coerentemente con le norme europee, al fine di evolvere i diversi protocolli a norme tecniche nazionali di riferimento. La prassi di riferimento costituisce una tipologia di documento paranormativo nazionale, che introduce prescrizioni tecniche a supporto della normazione e del mercato, e rientrano tra i prodotti della normazione europea, come definiti dal Regolamento UE n.1025/2012. La PdR UNI 13:2015 ha sostituito il Protocollo ITACA relativo agli Edifici Residenziali. La Prassi si applica esclusivamente a progetti di livello esecutivo. Livelli di progettazione inferiori non consentono la verifica degli indicatori dei criteri di valutazione. La Prassi si applica sia a edifici di nuova costruzione sia a edifici oggetto di ristrutturazione. La Prassi è stata aggiornata a Giugno 2016

8 SISTEMA PROTOCOLLO ITACA Struttura della PdR 13:2015 La Prassi consente di formulare un giudizio sintetico sulla performance globale di un edificio, assegnando un punteggio. La Prassi è strutturata in 5 Aree di valutazione, 18 Categorie, 37 Criteri. Area A Qualità del sito Selezione del Sito Progettazione dell area Area B Consumo di risorse Energia primaria non rinnovabile Energia da fonti rinnovabili Materiali eco-compatibili Acqua potabile Prestazioni dell involucro Area C Carichi ambientali Emissioni di CO2 Rifiuti solidi Acque reflue Impatto sull ambiente circostante

9 SISTEMA PROTOCOLLO ITACA Struttura della PdR 13:2015 Area D Qualità ambientale indoor Ventilazione Benessere termoigrometrico Benessere visivo Benessere acustico Inquinamento elettromagnetico Area E Qualità del servizio Funzionalità ed efficienza Controllabilità degli impianti Mantenimento delle prestazioni in fase operativa PUNTI Scala di prestazione PRESTAZIONI Rappresenta una prestazione inferiore alla pratica corrente. Rappresenta la pratica corrente, una prestazione minima accettabile definita da leggi o regolamenti vigenti, o, in caso non vi siano regolamenti di riferimento. Rappresenta un lieve miglioramento della prestazione rispetto ai regolamenti vigenti e alla pratica corrente. Rappresenta un moderato miglioramento della prestazione rispetto ai regolamenti vigenti e alla pratica corrente. Rappresenta un significativo miglioramento della prestazione rispetto ai regolamenti vigenti e alla pratica comune. E da considerarsi come la migliore pratica corrente. Rappresenta un moderato incremento della migliore pratica corrente. Rappresenta una prestazione considerevolmente avanzata rispetto alla migliore pratica corrente, di carattere sperimentale.

10 IL SISTEMA DI ISPEZIONE RT 33 ACCREDIA Il Regolamento Tecnico RT-33 ACCREDIA A novembre 2013 è entrato in vigore il Regolamento Tecnico RT-33 ACCREDIA, che ha istituito il sistema nazionale di accreditamento e certificazione per l applicazione del Protocollo ITACA. Il Regolamento disciplina, in particolare, il nuovo sistema di ispezione, nelle seguenti fasi: Progettazione (esecutiva) Realizzazione Esercizio Il sistema di ispezione si avvale degli Organismi di Ispezione (OdI), accreditati da ACCREDIA per le verifiche di conformità al Protocollo ITACA ai sensi della norma ISO/IEC 17020:2012. Per l attività di ispezione l OdI si avvale esclusivamente di professionisti, Ispettori Protocollo Itaca, qualificasti attraverso uno specifico corso di formazione riconosciuto da ITACA e ACCREDIA. Il soggetto gestore individuato per l attuazione del Regolamento RT-33 è il Comitato Promotore costituito da ITACA e composto dai rappresentanti di: Regione Piemonte, Regione Basilicata e Regione Marche.

11 IL SISTEMA DI ISPEZIONE RT 33 ACCREDIA Organismi di Ispezione (OdI) Gli OdI effettuano ispezioni per conto di committenti pubblici o privati. L RT-33 individua in particolare, in ordine alla loro indipendenza, con forte attenzione ai rischi di conflitto d interesse, secondo la ISO/IEC 17020:2012, le seguenti tipologie di OdI: di tipo A: organismi indipendenti di parte terza, che svolgono esclusivamente attività ispettiva e di certificazione (organismi già accreditati da Accredia per altri settori); di tipo B: organismi che delegano un apposita struttura interna autonoma, separata ed identificabile, a svolgere esclusivamente attività ispettiva e di certificazione per conto della propria organizzazione (es. struttura Pubblica Amministrazione); di tipo C: organismi che svolgono attività inerenti ai temi dell attività ispettiva, ma che si dotano di una struttura autonoma, identificabile ma non necessariamente separata, che svolge attività ispettiva e di certificazione alla propria organizzazione o ad altre parti (es. studio professionale, società ingegneria). Organismi già accreditati: ICMQ S.p.A. (26 giugno 2015), RIINA CHECK S.r.l. (15 aprile 2015) Organismi in fase di accreditamento: NORMATEMPO Italia S.r.l., QUALITECH S.r.l., SGS Italia S.p.A., QSC S.r.l., TECNO PIEMONTE S.p.A.

12 IL SISTEMA DI ISPEZIONE RT 33 ACCREDIA Ispettori Protocollo ITACA L attività di Ispezione svolta da un OdI è esercitata attraverso un professionista qualificato per mezzo di uno specifico corso di formazione (60 ore) riconosciuto da ITACA e ACCREDIA, con superamento dell esame finale. L elenco dei professionisti qualificati per tale attività di ispezione è pubblicato sul sito internet di Itaca:

13 IL SISTEMA DI ISPEZIONE RT 33 ACCREDIA Il Registro Nazionale RNPI Il Regolamento RT 33 prevede il monitoraggio dei processi d ispezione svolto dal Registro Nazionale Protocollo ITACA (RNPI), anche ai fini dei relativi controlli ed il rilascio degli attestati finali. Il flusso informativo RNPI relativo alle procedure dell attività ispettiva, è organizzato in due fasi: fase di progetto fase di realizzazione Il flusso segue tutte gli step di avanzamento del singolo procedimento di ispezione, tracciato attraverso l attribuzione di uno specifico codice identificativo: codice processo ispettivo (CPI). RNPI è uno strumento di ausilio agli Organismi di Ispezioni (OdI) per: 1. l invio dei dati riguardanti l attività d ispezione; 2. la verifica e validazione dei Rapporti d ispezione; 3. il rilascio degli attestati finali e la formazione della banca dati nazionale.

14 Il Processo d Ispezione IL SISTEMA DI ISPEZIONE RT 33 ACCREDIA Il processo di ispezione RT-33 prevede, in sintesi, le seguenti fasi: il Committente incarica un professionista per la predisposizione della Relazione tecnica di valutazione, documento tecnico redatto in fase di progettazione esecutiva, che riporta il valore degli indicatori dei criteri del Protocollo ITACA applicabile; successivamente, il Committente presenta formale domanda di ispezione ad un OdI accreditato da ACCREDIA in conformità alle prescrizioni di cui all RT-33. Alla domanda dovrà essere allegata la Relazione tecnica di valutazione; l OdI comunica l incarico di ispezione al Registro che attribuisce a tale processo il codice univoco di identificazione (CPI), ai fini della tracciabilità e validità delle attestazioni; al termine della procedura di ispezione l OdI emette un Rapporto di Ispezione che trasmette al Registro per la definitiva validazione, con allegato gli atti progettuali; il Registro, a seguito della verifica e validazione con esito positivo del Rapporto di Ispezione, emette l Attestato Protocollo ITACA, inviato al Committente. Con l Attestato il Committente dimostra quindi la conformità del progetto o dell edificio realizzato al Protocollo ITACA. Software di supporto ai professionisti Sono in via di sviluppo, da parte di alcune maggiori case software nazionali, dei moduli per il calcolo dei punteggi di prestazione in conformità al Protocollo Itaca, che si integrano con i programmi più diffusi di calcolo delle prestazioni energetiche e con le piattaforme BIM.

15 Il DM 24/12/15 ed i CAM (Criteri Minimi Ambientali) Edilizia Il DM 24 dicembre 2015 definisce i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici e per la gestione dei cantieri della pubblica amministrazione. Il documento s inserisce nel Piano d azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione (PAN GPP) per ridurre gli impatti ambientali degli interventi di nuova costruzione o ristrutturazione/manutenzione degli edifici e per aumentare il numero di appalti verdi. Il D.Lgs 18 aprile 2016, n. 50 (il "nuovo Codice Appalti") prevede l'applicazione dei "Criteri di sostenibilità energetica ed ambientale" da parte delle stazioni appaltanti per contribuire agli obiettivi ambientali previsti dal PAN GPP. Il DM dell'11 gennaio 2017 "Adozione dei criteri ambientali minimi per gli arredi per interni, per l'edilizia e per i prodotti tessili" è l aggiornamento del DM 24/12/15 reso necessario dalle ultime novità nel campo tecnologico, nel mercato di riferimento, tenendo conto dei risultati delle precedenti applicazioni, nonché per le nuove indicazioni della Commissione UE. In particolare le novità riguardano l Allegato 1 del DM 24/12/15 che è ora ridenominato Allegato 2: Criteri ambientali minimi per l affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici

16 Il DM 24/12/15 ed i CAM (Criteri Minimi Ambientali) Edilizia Sono circa una ventina i CAM in vigore attualmente nei più svariati campi di acquisto di prodotti, manufatti o servizi

17 Il DM 24/12/15 ed i CAM (Criteri Minimi Ambientali) Edilizia I CAM Edilizia sono articolati in criteri di base e criteri premianti. I criteri di base sono obbligatori mentre i criteri premianti sono integrati nei documenti di gara nel caso l appalto sia aggiudicato sulla base del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. I criteri di base sono riportati nei seguenti paragrafi: 2.1: selezione dei candidati (sistemi di gestione ambientale); 2.2: specifiche tecniche per gruppi di edifici 2.3: specifiche tecniche dell edificio 2.4: specifiche tecniche dei componenti edilizi 2.5: specifiche tecniche del cantiere 2.7: condizioni di esecuzione (clausole contrattuali). I criteri premianti sono riportati nel paragrafo 2.6 del DM e sono utilizzati nel caso l appalto sia aggiudicato sulla base del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa.

18 Il DM 24/12/15 ed i CAM (Criteri Minimi Ambientali) Edilizia I riferimenti ai modelli di valutazione energetico-ambientali (ITACA) In più punti dell Allegato 2 del DM 11 gennaio 2017 si fa riferimento ai modelli di valutazione energetico-ambientali. Nel 1.1 si specifica che: laddove vengano richieste verifiche effettuate da un organismo di valutazione della conformità con questa dicitura si intende un organismo che effettua attività di valutazione della conformità, comprese taratura, prove, ispezione e certificazione, accreditato a norma del regolamento (UE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio E più avanti gli Organismi di valutazione di conformità che intendano effettuare attività di verifica relativa ai requisiti richiesti sono quelli accreditati a fronte della norma UNI CEI EN ISO/IEC Il sistema di ispezione del Protocollo ITACA si avvale degli Organismi di Ispezione (OdI), accreditati da ACCREDIA per le verifiche di conformità ai sensi della norma ISO/IEC 17020:2012

19 Il DM 24/12/15 ed i CAM (Criteri Minimi Ambientali) Edilizia I riferimenti ai modelli di valutazione energetico-ambientali (ITACA) Nel 1.2 INDICAZIONI GENERALI PER LA STAZIONE APPALTANTE si specifica che: la stazione appaltante deve assicurarsi che la progettazione degli interventi sia affidata a professionisti in possesso di comprovata esperienza tale da raggiungere i livelli prestazionali richiesti ad un edificio sostenibile; E più avanti la stazione appaltante può trovare utile selezionare i progetti sottoposti ad una fase di verifica valida per la successiva certificazione dell edificio secondo uno dei protocolli di sostenibilità energetico-ambientale degli edifici (rating systems) di livello nazionale o internazionale. Nelle FAQ del sito del Ministero si chiarisce che ci si riferisce anche a ITACA

20 Il DM 24/12/15 ed i CAM (Criteri Minimi Ambientali) Edilizia I riferimenti ai modelli di valutazione energetico-ambientali (ITACA) In tutti i criteri del 2.2: specifiche tecniche per gruppi di edifici, in quasi tutti i criteri afferenti al 2.3: specifiche tecniche dell edificio si specifica che: Qualora il progetto sia sottoposto ad una fase di verifica valida per la successiva certificazione dell edificio secondo uno dei protocolli di sostenibilità energeticoambientale degli edifici (rating systems) di livello nazionale o internazionale, la conformità al presente criterio può essere dimostrata se nella certificazione risultano soddisfatti tutti i requisiti riferibili alle prestazioni ambientali richiamate dal presente criterio. In tali casi il progettista è esonerato dalla presentazione della documentazione sopra indicata, ma è richiesta la presentazione degli elaborati e/o dei documenti previsti dallo specifico protocollo di certificazione di edilizia sostenibile perseguita. Il Protocollo ITACA ed i CAM In sintesi quindi il Protocollo ITACA: si avvale di Organismi di Ispezione (OdI) conformi alla norma ISO/IEC 17020:2012 per le verifiche di conformità delle prestazioni ambientali è riconosciuto come uno dei protocolli di sostenibilità energetico-ambientale degli edifici (rating systems) di livello nazionale o internazionale che si può utilizzare per la selezione dei progetti assicura la conformità a molti criteri ambientali minimi quando può essere dimostrato che nella valutazione ITACA risultano soddisfatti tutti i requisiti riferibili alle prestazioni ambientali richiamate nei criteri ambientali minimi

21 Il Protocollo ITACA ed i CAM L impegno di ITACA per il futuro Nel 1.2 INDICAZIONI GENERALI PER LA STAZIONE APPALTANTE si specifica che: Per meglio chiarire il ruolo di tali protocolli va detto che questi sono diversi tra loro e non contengono tutti i criteri presenti in questo documento o anche quando li contengono, non richiedono sempre gli stessi livelli di qualità e prestazione presenti nel presente documento di CAM, per cui la stazione appaltante potrà usare tali protocolli per verificare la rispondenza ad un criterio solo se, per l'assegnazione della certificazione, sono compresi i requisiti di cui ai criteri inseriti nel presente documento di CAM con livelli di qualità e prestazioni uguali o superiori. Quindi l impegno di ITACA nei prossimi mesi a favore di tutti gli attori in gioco (stazioni appaltanti e imprese) non può che essere quello di evidenziare la corrispondenza tra CAM e Protocollo ITACA Tutto ciò si esplica con - La revisione della PdR UNI 13:2015 Sezione 1 (Protocollo Edifici residenziali) - La redazione di una PdR UNI relativa agli edifici non residenziali In cui siano inseriti gli elementi che assicurano la corrispondenza tra CAM e Protocollo ITACA A ciò si aggiunge come attività che completi il ventaglio di strumenti per valutare tutte le tipologie edilizie la redazione di una versione del Protocollo per Ospedali

22 Conclusioni Il Protocollo ITACA è uno strumento di valutazione del livello di sostenibilità energetica e ambientale degli edifici che è inserito all interno di un Sistema di Valutazione e di Ispezione regolato dal Regolamento RT 33 di Accredia Il DM dell'11 gennaio 2017 modifica l Allegato 1 del DM 24/12/15 ora denominato Criteri ambientali minimi per l affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici In più punti dell Allegato 2 si fa riferimento ai protocolli di sostenibilità energeticoambientale degli edifici (rating systems) come ITACA ed al loro utilizzo come metodo di verifica dei singoli Criteri Minimi Ambientali Per favorire il lavoro di stazioni appaltanti ed imprese e per promuovere l utilizzo di tali protocolli l impegno di ITACA nei prossimi mesi è quello di assicurare la corrispondenza tra CAM e Protocollo ITACA mediante la revisione della PdR UNI 13:2015 relativa agli edifici residenziali e la redazione di una PdR UNI relativa agli edifici non residenziali inserendo pure una versione del Protocollo dedicata agli Ospedali

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