Le potenzialità energetiche della filiera del biometano nella Provincia di Treviso. 7 febbraio 2014
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1 Le potenzialità energetiche della filiera del biometano nella Provincia di Treviso 7 febbraio 2014
2 Indice Principali aspetti del decreto biometano Le potenzialità della filiera della provincia di Treviso Gli attuali impianti di produzione biogas e la rete metano
3 Decreto biometano 5 dicembre 2013 Il decreto si applica agli impianti nuovi di produzione di biometano entrati in esercizio entro cinque anni dalla sua data di entrata in vigore (18 dicembre 2013), e agli impianti esistenti per la produzione e utilizzazione di biogas che, entro cinque anni dalla sua data di entrata in vigore, verranno convertiti, parzialmente o in toto, alla produzione di biometano. Incentivazione prevista per: Immissione di biometano in rete Biometano per autotrasporto Utilizzazione biometano in impianti di cogenerazione ad alto rendimento
4 Decreto biometano 5 dicembre 2013 Immissione di biometano in rete La remunerazione aggiuntiva alla valorizzazione economica del biometano sul mercato, è pari alla differenza tra i seguenti due valori, espressi in /MWh con indicazione di due cifre decimali: a) il doppio del prezzo medio annuale (28,52 /MWh equivalenti a circa 0,28 /Sm 3 ) del gas naturale riscontrato nel 2012, nel mercato di bilanciamento del gas naturale gestito dal Gestore dei Mercati Energetici S.p.A. (nel seguito GME ); b) il prezzo medio mensile del gas naturale nel medesimo mercato di cui alla lettera a), riscontrato in ciascun mese di immissione del biometano in rete. Per ottenere detto incentivo alla vendita in rete, il titolo autorizzativo dovrà prevedere un impiego di sottoprodotti, così come indicati nella tabella 1A del decreto del 6 luglio 2012, di almeno il 50% in peso.
5 Decreto biometano 5 dicembre 2013 Immissione di biometano in rete Tabella 1A del decreto del 6 luglio 2012 Sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano (carcasse, sottoprodotti di origine animale derivanti dalla fabbricazione di prodotti destinati al consumo umano, farine di carne e d ossa, stallatico) Sottoprodotti provenienti da attività agricola, di allevamento, dalla gestione del verde e da attività Forestale (effluenti zootecnici, paglia, pula, etc.) Sottoprodotti provenienti da attività alimentari ed agroindustriali (trasformazione di pomodoro, olive, uva, frutta, ortaggi, barbabietole, cereali; industria panificazione, lavorazione caffè, etc.) Sottoprodotti provenienti da attività industriali (lavorazione del legno)
6 Decreto biometano 5 dicembre 2013 Immissione di biometano in rete Il testo prevede che l incentivo venga corrisposto per un periodo pari a 20 anni a decorrere dalla data di entrata in esercizio dell impianto. Il valore dell incentivo (alla vendita) verrà inoltre modulato nel modo seguente: applicando una maggiorazione del 10% per impianti con taglie fino a 500 Sm 3 /h di capacità produttiva; non applicando nessuna variazione per impianti da 501 a Sm 3 /h di capacità produttiva; applicando una riduzione del 10% per impianti oltre Sm 3 /h di capacità produttiva.
7 Decreto biometano 5 dicembre 2013 Immissione di biometano in rete Il valore dell incentivo così calcolato andrà considerato incrementato del 50%, qualora il biometano sia stato prodotto a partire esclusivamente da sottoprodotti, così come definiti nella tabella 1A del decreto del 6 luglio 2012, e rifiuti. In alternativa alla vendita, e solo per impianti con una capacità produttiva fino a 500 Sm 3 /h di biometano, è previsto che il soggetto produttore abbia la facoltà di optare per il ritiro del biometano da parte del GSE.
8 Decreto biometano 5 dicembre 2013 Biometano per autotrasporto Il testo del decreto indica anche le modalità di accesso agli incentivi per la produzione di biometano per autotrasporto. L iter di incentivazione è il seguente: 1) rilascio, per un periodo di 20 anni decorrenti dalla data di entrata in esercizio, dei Certificati di Immissione in Consumo (CIC) di biocarburanti di cui al decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali 29 aprile 2008, n. 110, con le modalità di cui allo stesso decreto; 2) sottoscrizione di un contratto bilaterale di fornitura di biometano con il soggetto che immette in consumo il biometano; 3) invio del contratto al GSE
9 Decreto biometano 5 dicembre 2013 Biometano per autotrasporto Nel caso in cui il biometano per autotrasporto sia prodotto da: frazione biodegradabile dei rifiuti urbani a valle della raccolta differenziata; i seguenti sottoprodotti che non presentino altra utilità commerciale al di fuori del loro impiego per la produzione di carburanti, come individuati e tracciati (CER) ex D. Lgs. 152/06: acque glicerinose, acidi grassi da produzione biodiesel, oli lubrificanti vegetali esasuti, etc. sottoprodotti di cui alla tabella 1.A del decreto del Ministro dello sviluppo economico 6 luglio 2012 il rilascio dei certificati di immissione in consumo di biocarburanti è equivalente all immissione in consumo di una quantità doppia (procedura di Double Counting). Secondo le linee guida GSE, occorre immettere in consumo 10 Gcal di biocarburante per ogni CIC. Pertanto, nei casi su indicati, verrebbe riconosciuto un CIC ogni 5 Gcal di biocarburante.
10 Decreto biometano 5 dicembre 2013 Utilizzazione biometano in impianti di cogenerazione ad alto rendimento II biometano immesso nelle reti del gas naturale e utilizzato in impianti riconosciuti dal GSE di cogenerazione ad alto rendimento (CAR) è incentivato mediante il riconoscimento delle tariffe per la produzione di energia elettrica da biogas, di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 6 luglio 2012, con le modalità e le condizioni ivi previste. Qualora il biometano sia utilizzato in un sito diverso da quello di produzione e trasportato tramite la rete del gas naturale, si applicheranno le disposizioni relative alla immissione in rete. II soggetto produttore dovrà inoltre, sottoscrivere un contratto bilaterale di fornitura del biometano con il soggetto che lo utilizza per la produzione di energia elettrica.
11 Decreto biometano 5 dicembre 2013 Utilizzazione biometano in impianti di cogenerazione ad alto rendimento Gli incentivi ed i premi (per 20 anni) previsti dal DM 6 luglio 2012 per la produzione di energia da fonti rinnovabili in regime di CAR non mutano se l impianto è alimentato a biometano o biogas. Pertanto, potrebbe non risultare vantaggioso prevedere l introduzione di una sezione di upgrading a biometano, qualora l impianto di cogenerazione presente nel sito sia già in grado di accedere ai meccanismi di incentivo previsti dal citato decreto per l intera potenzialità della sezione di produzione di biogas. Viceversa, se il biogas fosse utilizzato per la sola produzione di energia elettrica o per la cogenerazione non in regime di CAR, occorrerà valutare se i maggiori vantaggi previsti per l immissione in rete di biometano e/o per il trasporto specie se l impianto fosse stato già ammortizzato riescano a ridurre il payback period ad un valore che giustifichi l investimento per la sezione di raffinazione del biogas.
12 Decreto biometano 5 dicembre 2013 Utilizzazione biometano in impianti di cogenerazione ad alto rendimento A titolo esemplificativo si consideri un impianto esistente con sezione di produzione elettrica della potenza di circa 600 kw.
13 Decreto biometano 5 dicembre 2013 Incentivi automezzi pubblici a metano Al fine di incentivare l utilizzo di biometano nel trasporto pubblico, la normativa nazionale ne prevede l incentivazione tramite il riconoscimento di titoli di efficienza energetica (TEE). Tra le schede tecniche di valutazione dei TEE aggiunte nel 2013 la n. 41E riguarda proprio l utilizzo di biometano (BM) nei trasporti pubblici in sostituzione del metano (GN). La scheda analitica permette di valutare in modo semplice il numero di certificati bianchi ottenibili. L attuale valore di scambio di un TEE è pari a poco meno di 90. Nei calcoli occorre ovviamente tenere conto della vita utile del progetto. Nella scheda analitica questo è stato fissato in 10 anni. Ciò significa che, poiché i TEE sono riconosciuti per cinque anni, la procedura di calcolo prevede che i Tep di risparmio effettivo siano moltiplicati per un fattore di durabilità che di fatto attualizza il risparmio conseguito nei 10 anni di vita utile del progetto, nei cinque di riconoscimento dei TEE (τ=1,87 ).
14 Indice Principali aspetti del decreto biometano Le potenzialità della filiera della provincia di Treviso Gli attuali impianti di produzione biogas e la rete metano
15 Obiettivo. Identificare il quantitativo potenziale di biomassa organica, suddiviso per tipologia di fonte, disponibile per la produzione di biometano, ossia al netto della biomassa impiegata nella filiere energetiche già operative sul territorio (produzione elettricità, termo-riscaldamento, cogenerazione). Fonti. Lo studio dell offerta di fonti di approvvigionamento ha previsto la raccolta di dati a partire da censimenti Istat, Enea e altri istituti di ricerca (CRPA, Veneto Agricoltura). Strumento. database georeferenziato articolato della biomassa presente: Reflui da allevamenti zootecnici; Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani (FORSU) Stime dei quantitativi di residui e scarti vegetali e di origine animale ed organica da lavorazioni e trasformazioni agro-industriali con valutazioni e; Produzioni agricole realmente e potenzialmente disponibili con le relative superfici coltivate (colture energetiche) e non (terreni a riposo); Rifiuti da verde urbano
16 Disponibilità complessiva di effluenti (letame e liquami) zootecnici per singolo comune
17 Disponibilità di letame e liquame per categoria zootecnica in ciascun comune
18 Resa media in biogas da vari substrati
19 Stima potenziale del BIOGAS producibile da deiezioni animali Producibilità biogas da deiezioni animali ~ m 3
20 Disponibilità di FORSU - anno 2012
21 Rese di produzione di biogas Fonte: C.R.P.A. Reggio Emilia Fonte: Anima-Unida- Gruppo DRA Producibilità biogas da FORSU ~ m 3
22 Disponibilità territoriale dei residui e scarti organici dell Agroindustria CER 6 Macrocomparto di provenienza cer 4 AGRICOLTURA 0201 (Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, selvicoltura, acquacoltura, caccia e pesca) fanghi di lavaggio scarti di tessuti animali altri scarti deiezioni animali rifiuti selvicolturali rifiuti non spec 0201 CARNI 0202 (Rifiuti della preparazione e del trattamento di carne, pesce ed altri alimenti di origine animale) fanghi di lavaggio scarti di tessuti animali scarti inutilizzabili per consumo fanghi di depurazione rifiuti non spec 0202 ORTOFRUTTA 0203 (Rifiuti della preparazione e del trattamento di frutta, verdura, cereali, oli alimentari, cacao, caffè, tè e tabacco, della produzione di conserve alimentari, della preparazione di lievito, della preparazione e fermentazione di melassa) fanghi di lavaggio rifiuti legati all'impiego di conserv scarti inutilizzabili per consumo fanghi di depurazione rifiuti non spec 0203
23 Disponibilità territoriale dei residui e scarti organici dell Agroindustria
24 Disponibilità scarti di radicchio Numero medio di piante di radicchio per ettaro Peso medio della pianta raccolta gr 1000 Resa media alla vendita gr 200 Scarto medio per pianta tra prima e seconda pulizia (foglia e fittone) Produzione media di biomassa per ettaro Periodo di disponibilità dello scarto gr ,7 Kg x = kg = 45.5 t/ha da metà ottobre ai primi giorni di aprile Stima Produzione biogas da scarti radicchio m 3
25 Stima produzione biogas da radicchio
26 Disponibilità territoriale sfalci, potature e ramaglie Disponibilità di rifiuto organico da potature ~ t. Produzione biogas m 3
27 Colture energetiche Disponibilità terreni a riposo ~ ha
28 Resa del Triticale Stima producibilità biogas da terreni riposo coltivati a triticale ~ m 3
29 Stima complessiva di biogas Fonte Biomassa Quantità m 3 /anno Forsu Reflui zootecnici Scarti vegetali da residui colturali Verde pubblico Colture energetiche su terreni a riposo (es. triticale) TOTALE
30 Stima complessiva di biogas
31 Indice Principali aspetti del decreto biometano Le potenzialità della filiera della provincia di Treviso Gli attuali impianti di produzione biogas e la rete metano
32 Distribuzione dei consumi di gas naturale
33 Gli attuali impianti di produzione biogas
34 Rete distribuzione gas
35 Distributori metano
36 Prossime azioni Individuare i possibili di bacini biomassa (filiere) e ipotizzare dimensioni e ubicazione impianti Verifica sostenibilità economica e ambientale (LCA)
37 Grazie della cortese attenzione! Daniele Pace
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