11. Rifiuti Introduzione Il problema della produzione e della gestione dei rifiuti

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "11. Rifiuti Introduzione Il problema della produzione e della gestione dei rifiuti"

Transcript

1 11. Rifiuti Introduzione Il problema della produzione e della gestione dei rifiuti Le problematiche connesse alla produzione di rifiuti hanno assunto negli ultimi decenni proporzioni sempre maggiori, in seguito all aumento del benessere economico, al veloce progredire dello sviluppo industriale, all incremento della popolazione e delle aree urbane e al conseguente aumento dei consumi. La diversificazione dei processi produttivi, inoltre, ha generato la moltiplicazione delle tipologie dei rifiuti con effetti sempre più nocivi per l ambiente. La quantità di rifiuti può essere considerata un indicatore di quanto la società usi con efficacia le risorse a disposizione. I rifiuti rappresentano infatti una perdita di risorse preziose che potrebbero essere recuperate, riciclate e reimmesse nel ciclo produttivo, richiedendo di conseguenza meno materie prime. In sintesi un eccessiva generazione di rifiuti è sintomo di processi di produzione inefficienti, bassa durabilità dei prodotti e meccanismi di consumo non sostenibile. Il modo più efficace per cercare di risolvere il problema è agire a monte, riducendo la quantità di rifiuti generati. L effetto risultante, a prescindere dai miglioramenti nella gestione dei rifiuti, è quello di limitare gli impatti: dal trasporto, che provoca inquinamento atmosferico e rischio di incidenti e sversamenti, allo smaltimento e recupero, che oltre a presentare rischi di inquinamento del suolo, aria e acqua presentano problemi legati alla saturazione degli impianti esistenti e alla difficoltà nel localizzarne di nuovi. Il problema della prevenzione nella produzione dei rifiuti deve quindi essere affrontato sia in termini quantitativi, riducendo i volumi prodotti, che qualitativi, riducendo la pericolosità. La prevenzione è strettamente legata all aumento dell efficienza nell utilizzo delle risorse, alla possibilità di influenzare i modelli di consumo e alla riduzione dei rifiuti connessi con i prodotti dell intero ciclo vita: dalla produzione all uso, fino al momento in cui il prodotto stesso diventa rifiuto. Per ridurre la produzione dei rifiuti è necessario agire alla fonte, aumentando la vita utile dei prodotti, utilizzando meno risorse con processi di produzione più puliti e con meno sprechi, influenzando le scelte e la domanda dei consumatori affinché si favoriscano prodotti e servizi che generano meno rifiuti e che contengono meno sostanze dannose per l ambiente. Gli sforzi per la prevenzione nella produzione dei rifiuti sostanzialmente sono mirati al raggiungimento di due obiettivi riportati nel 6 Environmental Action Program 273, e cioè: riduzione della produzione di rifiuti totali e di determinate categorie di rifiuti (PCB 274, veicoli a fine vita, fanghi, costruzione e demolizione, elettrici ed elettronici, oli, ecc.); 273 Il Sesto Programma comunitario di azione ambientale, dal titolo Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta, adottato dalla Commissione europea il 24 gennaio 2001, fissa per i prossimi 10 anni gli obiettivi generali da perseguire e le strategie da attuare in materia ambientale e si applicherà alla Comunità allargata. 274 Per PCB si intendono: 1) 1)i policlorodifenili; Rifiuti 251 di 380

2 riduzione delle sostanze pericolose e quantità di rifiuti pericolosi. Il 6EAP pone come obiettivo la riduzione della quantità di rifiuti pericolosi prodotti del 20% nel 2010 e del 50% nel 2020 rispetto al 2000 Un terzo obiettivo di carattere generale è quello di perseguire una crescita economica senza che questo comporti un aumento dei rifiuti prodotti. L approccio comunitario, e di riflesso quello nazionale, sulla politica di gestione dei rifiuti rimane quello di adottare il principio gerarchico, secondo il quale viene privilegiata la prevenzione nella produzione dei rifiuti, seguita dal recupero di materia e secondariamente di energia, per finire con lo smaltimento. La novità della tematica si condensa nel termine sostenibile che sta a indicare la volontà di affrontare la problematica dei rifiuti evitando di trasferire gli impatti ad essi correlati ad altri comparti ambientali e, nello stesso tempo, di impedire che gli impatti delle attività di gestione del presente possano ripercuotersi sulle generazioni future. Le attività di gestione dei rifiuti avvengono in modo sostenibile se permettono di ottenere un beneficio ambientale netto, se risultano fattibili dal punto di vista tecnico ed economico e se lo stato ambientale del futuro non ne viene pregiudicato. La gestione dei rifiuti infatti può comportare una serie di impatti sull ambiente, come ad esempio: emissioni in atmosfera, sia sotto forma di gas serra, derivanti da impianti di trattamento e smaltimento, sia da inquinamento atmosferico, dovuto al trasporto dei rifiuti; impatti sulla matrice acqua, intesi sia come utilizzo di acqua per il funzionamento degli impianti che come inquinamento delle acque superficiali o sotterranee; impatti sul suolo, intesi in termini di inquinamento del suolo (rilascio di sostanze nel suolo), ma anche di occupazione e sfruttamento del suolo (per le discariche e per gli altri tipi di impianti); accettabilità sociale, coinvolgendo la popolazione nelle scelte di localizzazione e rendendola partecipe dei vantaggi e svantaggi di particolari tipologie di trattamento o smaltimento. L impatto della gestione e del trasporto è ancora problematico in molte zone ed è necessario che i nuovi impianti di trattamento seguano norme di esercizio estremamente rigorose. In questo contesto sono da sottolineare alcune importanti novità nel panorama legislativo nazionale. In primis il D.Lgs n.36 /2003 che recepisce la direttiva europea sulle discariche e fa suo il concetto di sostenibilità imponendo il controllo della discarica per 30 anni dopo la sua chiusura; inoltre fissa modalità di gestione e monitoraggio delle emissioni di biogas e delle acque di percolazione, superficiali e sotterranee. Il DM n. 161 del 12 giugno 2002 fissa invece le norme tecniche sul recupero agevolato di materia dei rifiuti pericolosi. Le politiche di gestione mirano prevalentemente ad incentivare il riciclaggio concentrando gli sforzi sui flussi prioritari di rifiuti come per esempio i veicoli a fine vita e gli imballaggi, per quest ultimi inoltre sono previste percentuali più alte di recupero e riciclaggio totale e valori limite di riciclaggio anche per singolo materiale. Il 6 Environment Action Program prescrive la riduzione della quantità di rifiuti destinati allo smaltimento finale del 20 % circa entro il 2010 rispetto ai valori del 2000 e del 50% circa entro il ) 2)i policlorotrifenili; 3) 3)il monometiltetraclorodifenilmetano, monometildiclorodifenilmetano, monometildibromodifenilmetano; 4) 4)ogni miscela che presenti una concentrazione complessiva di qualsiasi delle suddette sostanze superiore allo 0,005% in peso (50 ppm). I PCB sono stati impiegati per esempio in condensatori e trasformatori, nell'olio idraulico, in vernici, resine, materie sintetiche, inchiostro di stampa, colle e masse di sigillatura a elasticità permanente Rifiuti 252 di 380

3 Il D.lgs n. 36/2003 sulle discariche invece impone la riduzione dei RU biodegradabili a: 173 kg/ab entro il kg/ab entro il kg/ab entro il La definizione di rifiuto e la sua classificazione Il principale riferimento normativo italiano in materia di rifiuti è il D.Lgs 22/97 (cosiddetto Decreto Ronchi), che definisce principi, modalità e responsabilità per la gestione dei rifiuti. I rifiuti sono classificati secondo l origine e secondo le caratteristiche di pericolosità. La classificazione in base all origine prevede la distinzione dei rifiuti in urbani e speciali, a seconda del fatto che siano prodotti da attività domestiche (o ad esse assimilate) dei cittadini o nel corso dello svolgimento di attività produttive. Nella tabella seguente sono dettagliati i rifiuti urbani e speciali in base alla classificazione del Decreto Ronchi Rifiuti urbani Rifiuti domestici (pericolosi e non) Rifiuti non domestici assimilati agli urbani (solo non pericolosi) Rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade Rifiuti giacenti sulle aree pubbliche o di uso pubblico Rifiuti vegetali Rifiuti cimiteriali Rifiuti speciali Rifiuti da attività agricole e agro-industriali Rifiuti da attività di demolizione, costruzione, e i rifiuti pericolosi che derivano dalle attività di scavo Rifiuti da lavorazioni industriali, tranne il coke da petrolio utilizzato come combustibile per uso produttivo Rifiuti da lavorazioni artigianali Rifiuti da attività commerciali Rifiuti da attività di servizio Rifiuti da attività di recupero e smaltimento dei rifiuti, fanghi da potabilizzazione, depurazione ed abbattimento fumi Rifiuti da attività sanitarie Macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti Veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti Combustibile derivato da rifiuti, qualora non rivesta le caratteristiche qualitative individuate da norme tecniche Tabella 155 Rifiuti urbani e speciali I rifiuti (urbani e speciali) sono poi classificati in pericolosi e non pericolosi, in base alle sostanze in essi contenute. L identificazione corretta dei rifiuti viene effettuata attraverso i Codici Europei del Rifiuti (C.E.R.), raccolti nel Catalogo CER, approvato e periodicamente rivisto a livello comunitario. Il codice CER individua ciascun rifiuto in base al processo che l ha generato e/o alle sue caratteristiche chimico-fisiche e di pericolosità. Rifiuti 253 di 380

4 11.2. Analisi dei dati Rifiuti Solidi Urbani Produzione Nella seguente tabella sono riportate per gli anni 2000, 2001 e 2002 le produzioni di rifiuti solidi urbani ed assimilati e la produzione pro capite della Provincia di Ancona della Regione Marche. Ente Abitanti RSU 2000 RSU 2001 RSU TOTALI RSU (kg) Kg. pro capit e Abitanti TOTALI RSU kg Kg. pro capite Abitanti* TOTALI RSU kg Kg. pro capite Provincia Ancona , , ,8 Regione Marche , ,2 Tabella 156 Produzione rifiuti solidi urbani e produzione pro-capite (Fonte: Rapporto Rifiuti 2003 APAT; dati ISTAT-) Nel 2001 la provincia di Ancona contribuiva per il 34% alla produzione regionale di rifiuti urbani, come mostrato in fig.1 % rifiuti prodotti nelle province della regione Marche 18% 34% 23% 25% Ancona Pesaro Ascoli Piceno Macerata Figura 71 Percentuali di RSU prodotti dalle province della regione Marche sul totale di RSU prodotti Anno 2001 (Fonte: Rapporto Rifiuti 2003 APAT) Rappresentando la produzione dei rifiuti pro capite per la provincia di Ancona e per la regione Marche (Fig. 2) e confrontando tali dati con il dato di produzione medio pro capite relativo al centro Italia e a tutta Italia per il 2001, si osserva che: 275 I dati relativi al 2002 sono provvisori Rifiuti 254 di 380

5 La produzione media procapite di RSU nella regione Marche (531,9 kg/ab) era inferiore a quella del Centro Italia del 12% e superiore a quella nazionale del 3%; La produzione media procapite di RSU per la provincia di Ancona (585,6 kg/ab) era superiore a quella regionale 9,2%; In generale per la Provincia di Ancona si è registrato un calo di produzione del 3,5% dal 2001 al Tale dato era in controtendenza rispetto agli andamenti regionale e nazionale. Produzione di RSU procapite kg/abitante Italia Centro Marche Ancona Figura 72 Produzione Rifiuti Urbani nelle Provincia di Ancona, nella regione Marche, nel Centro Italia e in tutta Italia. Anni (Fonte: Rapporto Rifiuti 2003 APAT) La produzione di RSU nei comuni della Provincia nel 2002 è dettagliata nella seguente tabella: Comune Abitanti RSU 2002 TOTALI RSU kg Kg. pro capite Agugliano Ancona Arcevia Barbara Belvedere Ostrense Camerino Camerata Picena Castelbellino Castelcolonna Castelfidardo Castelleone Di Suasa Castelplanio Cerreto D'Esi Rifiuti 255 di 380

6 Chiaravalle Corinaldo Cupramontana Fabriano Falconara Marittima Filottrano Genga Jesi Loreto Maiolati Spontini Mergo Monsano Monte San Vito Montecarotto Montemarciano Monterado Monteroberto Morro D'Alba Numana Offagna Osimo Ostra Ostra Vetere Provincia Ancona Regione Marche Tabella 157-Produzione rifiuti solidi urbani e produzione pro-capite 2002 (Fonte: Provincia Ancona) I dati qui riportati sono discordanti rispetto a quelli presentati all inizio del Capitolo per la Provincia di Ancona. le fonti dei dati sono infatti differenti (Rapporto Rifiuti 2003 APAT nel primo caso e Provincia di Ancona nel secondo caso). Rifiuti 256 di 380

7 Produzione RSU procapite nella Provincia, Anno 2002 Ostra Vetere Ostra Osimo Offagna Numana Morro D'Alba Monteroberto Monterado Montemarciano Montecarotto Monte San Vito Monsano Mergo Maiolati Spontini Loreto Jesi Genga Filottrano Falconara Marittima Fabriano Cupramontana Corinaldo Chiaravalle Cerreto D'Esi Castelplanio Castelleone Di Suasa Castelfidardo Castelcolonna Castelbellino Camerata Picena Camerano Belvedere Ostrense Barbara Arcevia Media provinciale Ancona Agugliano kg/ab.anno Figura 73- Produzioni pro capite dei rifiuti solidi urbani nei comuni della Provincia Rispetto alla media provinciale, nel 2002 erano 10 i comuni con produzione di rifiuti procapite superiore. In particolare, spicca il Comune di Numana, con una produzione di kg procapite/anno, contro 550 kg procapite/anno). Tale produzione è probabilmente imputabile al turismo che determina un incremento notevole di rifiuti prodotti soprattutto nei mesi estivi. Rifiuti 257 di 380

8 Raccolta differenziata Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati relativi alla raccolta differenziata per gli anni nella Provincia di Ancona e nella regione Marche, in rapporto alla media del centro Italia e alla media nazionale. RSU differenziati Anno t % t % t % Ancona , , ,6 Marche , , ,9 Tabella 158 Quantità di rifiuti solidi urbani differenziati nelle Province AN e MC e nella Regione Marche anni (Fonte: Rapporto Rifiuti 2003 APAT) 35 Obiettivo Obiettivo 2001 % Obiettivo ,1 17,4 14,4 14,5 12,8 11, Italia Centro Marche Ancona Figura 74 - Percentuale raccolta differenziata dei RSU nelle Province di AN e MC, nella regione Marche, nel Centro Italia e in tutta Italia. Anni La provincia di Ancona presentava livelli di raccolta differenziata complessivamente in crescita dal 2000 al 2002, risultando generalmente allineata con la regione Marche (11,8% contro 11,9% nel 2001 e 14,6% contro 14,9% nel 2002) e con il centro Italia. Restava tuttavia piuttosto distante dal dato medio nazionale (19,1% nel 2002) che già era in notevole ritardo rispetto agli obiettivi di raccolta differenziata indicati nell art. 24 del D.Lgs 22/97 (15% nel 1999, 25% nel 2001 e 35% nel 2003). Si riportano di seguito i dati relativi alla raccolta differenziata per i Comuni della Provincia anno RSU differenziati Comuni t % t % Agugliano , ,1 Ancona , ,7 277 I dati relativi al 2002 sono provvisori 278 (Fonte: Rapporto Rifiuti 2003 APAT) Rifiuti 258 di 380

9 Arcevia 122 6, ,1 Barbara 95 12, ,0 Belvedere Ostrense 47 5,8 62 6,9 Camerano , ,1 Camerata Picena 92 7, ,5 Castelbellino 112 6, ,5 Castelcolonna 60 12, ,3 Castelfidardo , ,2 Castellone di Suasa 87 13, ,8 Castelplanio , ,3 Cerreto d'esi 36 2, ,0 Chiaravalle 617 7, ,7 Corinaldo , ,5 Cupramontana 94 5, ,9 Fabriano 783 6, ,1 Falconara Marittima , ,5 Filottrano , ,4 Genga 56 5,2 64 6,0 Jesi , ,6 Loreto , ,1 Maiolati 250 8, ,0 Mergo , ,2 Monsano 80 4,7 98 5,7 Monte San Vito , ,5 Montecarotto , ,3 Montemarciano , ,8 Monteraldo 87 11, ,8 Monteroberto , ,5 Morro D'Alba 41 5,3 62 8,3 Numana , ,4 Offagna 43 7,2 39 5,8 Osimo , ,3 Ostra , ,4 Ostra Vetere , ,5 Poggio S. Marcello 47 13, ,2 Polverigi 87 7, ,5 Ripe 119 7, ,4 Rosola , ,1 S. Marcello 29 3,8 66 7,9 S. Paolo di Jesi 70 22, ,0 Santa Maria Nuova , ,3 Rifiuti 259 di 380

10 Sassoferrato 286 8, ,1 Senigallia , ,2 Serra 'de Conti , ,6 Serra San Quirico 85 6, ,7 Sirolo 221 9, ,0 Staffolo 73 15, ,6 Tabella Rifiuti percentuale di differenziato nel 2001 e 2002 per i Comuni della Provincia (Fonte: Provincia di Ancona) Rifiuti 260 di 380

11 Staffolo Sirolo Serra San Quirico Serra 'de Conti Senigallia Sassoferrato Santa Maria Nuova S. Paolo di Jesi S. Marcello Rosora Ripe Polverigi Poggio S. Marcello Ostra Vetere Ostra Osimo Offagna Numana Morro D'Alba Monteroberto Monteraldo Montemarciano Montecarotto Monte San Vito Monsano Mergo Maiolati Loreto Jesi Genga Filottrano Falconara Marittima Fabriano Cupramontana Corinaldo Chiaravalle Cerreto d'esi Castelplanio Castellone di Suasa Castelfidardo Castelcolonna Castelbellino Camerata Picena Camerano Belvedere Ostrense Barbara Arcevia Ancona Agugliano Valore provinciale % 5.0% 10.0% 15.0% 20.0% 25.0% 30.0% 35.0% Figura 75 Percentuale di raccolta differenziata nei comuni della Provincia di Ancona Rifiuti 261 di 380

12 Rifiuti 262 di 380

13 Il Comune che ha raggiunto la maggior percentuale di differenziato nel 2002 è il Comune di Mergo (31,2 %). Altri Comuni che hanno raggiunto l obiettivo indicato dal D.Lgs. 22/97 per il 2001 (25%) sono Camerano e Serra de Conti. Nella provincia di Ancona, sono attive 27 tipologie di raccolte differenziate per un totale di 23 diverse categorie di rifiuti intercettati (vetro, materiale tessile, carta, plastica, metalli sono raccolti sia come rifiuti urbani o assimilabili, sia come imballaggi) elencate di seguito. In corrispondenza di ciascuna categoria di rifiuto si riporta il codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti), composto da sei cifre che identificano in modo univoco ciascun rifiuto in base alla sua provenienza e natura. Carta e cartone (200101) Vetro (200102) Rifiuti biodegradabili di cucine e mense (200108) Abbigliamento (200110) Apparecchiature con CFC (200123) Oli e grassi commestibili (200125) Medicinali (200132) Batterie ed accumulatori ( e ) Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso ( e ) Legno (200138) Plastica ( Metallo (200140) Rifiuti ingombranti (200307) Pneumatici fuori uso (160103) Imballaggi: - carta e cartone (150101) - plastica (150102) - metallo (150104) - composito (150105) - in materiali misti (150106) - in vetro (150107) - in materia tessile (150109) materiali da costruzione contenenti amianto (170605) rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione ( ) Vengono di seguito riportati i dati relativi alle principali categorie di rifiuti differenziati, raggruppando, dove possibile le diverse tipologie (es. Carta e cartone comprende sia la frazione differenziata dai rifiuti urbani (200101), sia gli imballaggi in carta e cartone (150101)) Sono poi rappresentate le frazioni merceologiche prevalenti a livello provinciale, dove si rilevava, nel 2002, la predominanza di carta e cartone e organico (27 % sul totale differenziato) Rifiuti 263 di 380

14 Rifiuti 264 di 380

15 Comuni RACCOLTE DIFFERENZIATE 2002 (ton/anno) Carta e cartone Plastica Legno Metalli Tessili Vetro Pneumatici Batterie organico Apparec. Elettr. fuori uso Oli esausti Altri rifiuti Agugliano 67,590 50,62 24,37 89,58 4,20 101,24 0,00 2,21 117,14 0,00 0,60 63,64 Ancona 3554, ,66 446,64 393,64 221, ,80 23,24 33,44 701,78 38,36 1, ,30 Camerano 356, ,77 189,58 74,46 9,64 120,12 15,56 4,62 433,70 7,30 0,80 6,91 Camerata Picena 42,870 8,59 0,00 3,00 3,55 33,10 0,00 0,05 20,09 0,00 0,00 60,97 Castelfidardo 331,520 80,26 128,81 87,38 27,26 246,06 13,38 7,22 506,68 6,49 0,00 43,03 Chiaravalle 262,230 59,12 54,68 51,22 5,98 288,60 0,00 6,02 56,66 0,00 0,50 194,72 Falconara Marittima 874, ,26 148,89 120,59 61,97 359,30 0,00 9,37 910,94 0,00 0,00 110,81 Filottrano 169,010 1,62 0,00 24,05 24,86 0,00 0,00 0,67 22,18 0,00 0,00 589,75 Loreto 231,290 0,00 0,00 0,04 21,98 0,00 0,00 1,10 25,06 0,00 0,00 575,73 Monte San Vito 101,560 27,49 0,00 57,70 9,27 77,80 0,00 3,32 128,70 1,35 0,25 73,13 Montemarciano 178,740 44,10 39,27 104,49 11,37 119,40 0,00 3,47 461,21 0,00 0,00 20,81 Numana 157,920 19,85 0,00 15,98 3,33 142,90 0,00 2,53 979,08 0,00 0,00 365,26 Offagna 14,670 8,57 0,00 7,64 0,00 7,76 0,00 0,04 0,00 0,00 0,00 0,61 Osimo 656, ,51 290,23 659,82 23,46 372,50 0,00 22, ,37 0,00 0, ,19 Polverigi 45,750 21,20 0,00 0,52 2,88 33,50 0,00 0,00 0,00 119,65 0,00 54,43 Sirolo 52,780 14,04 0,00 52,02 0,00 85,10 0,00 1,39 80,56 0,00 0,00 7,31 Arcevia 19,770 12,10 0,00 30,40 0,00 70,43 0,00 0,19 0,00 0,00 0,00 0,00 Barbara 20,370 5,39 0,00 17,92 0,00 37,40 3,80 0,94 31,00 0,00 0,00 5,79 Belvedere Ostrense 9,570 6,27 0,00 0,00 0,00 31,16 0,00 0,35 0,00 0,00 0,00 10,12 Castelbellino 56,880 11,49 0,00 0,00 9,90 31,25 0,00 0,42 1,36 0,00 0,00 49,41 Castelcolonna 10,160 3,62 0,00 0,20 0,00 19,20 0,00 0,91 0,00 0,00 0,00 10,93 Castelleone Di 12,160 5,38 0,00 46,00 0,00 23,30 0,00 0,00 12,22 0,00 0,00 0,00 Suasa Castelplanio 49,990 9,39 0,00 0,00 5,75 37,91 0,00 0,47 18,80 0,00 0,00 56,35 Rifiuti 265 di 380

16 Cerreto D'Esi 7,911 3,72 0,00 0,00 0,00 13,96 0,00 2,77 0,00 0,00 0,00 32,66 Corinaldo 118,550 10,26 0,00 0,56 0,00 68,65 0,00 6,13 2,26 0,00 0,00 24,32 Cupramontana 46,680 9,20 0,00 0,00 6,50 42,40 0,00 0,04 0,00 0,00 0,00 67,53 Fabriano 342,220 68,33 0,00 32,55 0,00 374,47 0,00 1,14 0,00 0,00 0,00 0,12 Genga 5,932 4,65 0,00 0,00 0,00 28,83 0,00 0,12 0,00 0,00 0,00 24,51 Jesi 1450, ,46 224,52 517,32 83,42 0,00 0,00 15, ,59 0,00 0,00 1,65 Maiolati Spontini 61,410 19,50 0,00 0,00 0,00 49,56 0,00 0,48 14,50 0,00 0,00 106,33 Mergo 115,020 7,33 0,00 0,00 2,95 19,30 0,00 0,06 1,72 0,00 0,00 22,45 Monsano 46,820 10,36 0,00 0,00 0,00 29,83 0,00 0,41 0,00 0,00 0,00 10,35 Montecarotto 48,280 16,76 0,00 0,00 4,20 35,57 0,00 0,36 1,74 0,00 0,00 52,19 Monterado 15,220 18,75 0,00 0,00 0,00 24,71 0,00 0,36 0,00 0,00 0,00 43,90 Monteroberto 42,790 5,36 0,00 0,00 4,90 31,54 0,81 0,42 4,50 0,00 0,00 48,15 Morro D'Alba 8,460 7,61 0,00 0,00 0,00 34,52 0,00 2,49 0,00 0,00 0,00 9,38 Ostra 113,220 20,50 0,00 0,00 0,00 75,70 0,00 1,84 33,40 2,35 0,00 253,01 Ostra Vetere 58,490 12,45 0,00 37,56 0,00 60,60 12,30 2,00 43,86 0,00 0,00 40,46 Poggio San Marcello 5,470 3,31 0,00 0,00 1,60 23,55 0,00 0,44 0,00 0,00 0,00 16,84 Ripe 21,200 55,76 0,00 0,00 0,00 55,60 0,00 1,79 0,00 0,55 0,00 62,91 Rosora 23,960 9,20 0,00 0,00 3,20 17,57 0,00 0,11 2,66 0,00 0,00 40,78 San Marcello 28,610 3,27 0,00 0,00 0,00 23,31 0,00 0,35 0,00 0,00 0,00 10,00 San Paolo Di Jesi 7,960 3,06 0,00 0,00 1,80 26,70 0,00 0,37 6,10 0,00 0,00 23,17 Santa Maria Nuova 45,039 11,54 0,00 0,00 0,80 49,40 0,00 0,95 69,92 2,37 0,00 165,15 Sassoferrato 23,731 11,17 0,00 0,00 0,00 70,14 0,00 0,22 0,00 0,00 0,00 356,60 Senigallia 855, ,16 81,68 175,26 46,94 670,23 0,00 13, ,37 0,00 0,50 121,74 Serra De' Conti 104,000 38,63 45,53 59,99 6,40 79,90 0,00 2,60 49,15 0,00 0,85 90,35 Serra San Quirico 81,810 8,62 0,00 0,00 3,95 26,85 0,00 0,09 9,25 0,00 0,00 42,18 Staffolo 24,420 6,46 0,00 0,00 5,40 24,61 0,00 0,18 0,00 0,00 0,00 63,80 Rifiuti 266 di 380

17 Tabella Principali frazioni di raccolta differenziata per i Comuni della Provincia 279 Frazioni prevalenti della raccolta differenziata a livello provinciale anno 2002 Altri rifiuti 15% Carta e cartone 27% organico 27% Vetro 13% Tessili 2% Metalli 7% Legno 4% Plastica 5% Carta e cartone Plastica Legno Metalli Tessili Vetro Pneumatici Batterie organico Apparecch. Elettroniche fuori uso Oli esausti Altri rifiuti Figura 76- Contributo medio delle varie frazioni merceologiche sul totale di raccolta differenziata a livello Provinciale 279 Fonte: Provincia di Ancona Rifiuti 267 di 380

18 Rifiuti 268 di 380

19 Gestione dei rifiuti urbani La Regione Marche, dal punto di vista della gestione dei rifiuti urbani, è suddivisa in 4 Ambiti Territoriali Ottimali, coincidenti con le Province (L.R. 28/99): A.T.O. 1 Provincia di Pesaro-Urbino A.T.O. 2 Provincia di Ancona A.T.O. 3 Provincia di Macerata A.T.O. 4 Provincia di Ascoli Piceno Ciascun ATO è ulteriormente suddiviso, ad opera dei Piani Provinciali di Gestione Rifiuti in Bacini di recupero/smaltimento, entità territoriali costituite da insiemi di Comuni organizzati in Consorzi obbligatori, all interno dei quali i Consorzi stessi, in regime di privativa, realizzano e gestiscono, o affidano ad un unico soggetto lo smaltimento dei rifiuti urbani e assimilati. Ogni bacino deve essere dotato: di un impianto di selezione della frazione secca di un impianto di trattamento del rifiuto organico, finalizzato almeno alla riduzione delle caratteristiche di putrescibilità del rifiuto stesso e, in prospettiva, alla produzione di compost; almeno una discarica di supporto Per quanto riguarda Ancona, i bacini individuati dal Piano Provinciale di gestione rifiuti (approvato con Atto del Consiglio Provinciale n 60 del ) sono attualmente 2, sebbene l obiettivo del Piano Provinciale sia di giungere ad un unico Consorzio. Nella seguente tabella sono rappresentate le composizioni dei due Bacini dell ATO 2 (AN): BACINO 1 BACINO 2 Abitanti: (al 31/12/2001) Abitanti: (al 31/12/2001) Superficie: 552,05 kmq Superficie: 1.388,11 kmq Agugliano Arcevia Montecarotto Ancona Barbara Monterado Camerano Belvedere Ostrense Monteroberto Camerata Picena Castelbellino Morro D'Alba Castelfidardo Castelcolonna Ostra Chiaravalle Castelleone Di Suasa Ostra Vetere Falconara Marittima Castelplanio Poggio San Marcello Filottrano Cerreto D'Esi Ripe Loreto Corinaldo Rosora Monte San Vito Cupramontana San Marcello Montemarciano Fabriano San Paolo Di Jesi Numana Genga Santa Maria Nuova Offagna Jesi Sassoferrato Osimo Maiolati Spontini Senigallia Polverigi Mergo Serra De' Conti Sirolo Monsano Serra San Quirico Staffolo Tabella 161- Caratteristiche e composizione dei Bacini dell ATO 2 Rifiuti 269 di 380

20 Il Bacino 2 risulta molto più esteso, anche se meno popolato del Bacino 1. Figura 77 - Bacini di recupero/smaltimento interno all ATO 2 (AN) - Impianti di trattamento recupero e smaltimento dei rifiuti solidi urbani Il Piano regionale di Gestione dei Rifiuti ha come obiettivo generale il raggiungimento di elevate quote di recupero dei rifiuti urbani prodotti (fino al 50%), soprattutto attraverso una raccolta differenziata intensiva. La parte residuale secca potrà essere avviata in discarica o a termodistruzione. A tal fine, si rende necessaria anche l attivazione di impianti di selezione, stabilizzazione e recupero di materia. Circa l utilizzo e la scelta impiantistica, il Piano Regionale, in conformità ad una specifica decisione della Giunta Regionale, ha escluso la realizzazione di nuovi impianti per recupero di energia, tramite incenerimento o smaltimento termico fino al 31/12/2003. Inoltre, nell individuare le fasi attuative relative alle previsioni del piano, il documento di programmazione distingue una prima fase (fino al 31/12/2000) ed una seconda fase (fino al 2002) definite transitorie che preludono alla fase a regime da raggiungere nel Per la fase transitoria si prevede di privilegiare l utilizzo delle discariche esistenti da verificare e selezionare sulla base di valutazioni di carattere territoriale, ambientale e gestionale. Discariche per rifiuti solidi urbani Nella regione Marche nel 2001 erano attive 19 discariche per RSU distribuite come segue: 6 nella Provincia di Ancona (ATO 2); 3 nella Provincia di Ascoli Piceno (ATO 4); 3 in Provincia di Macerata (ATO 3) e 7 nella provincia di Pesaro Urbino (ATO 1). Rifiuti 270 di 380

21 Il flusso totale per il territorio regionale dei rifiuti di produzione urbana annualmente conferiti in discarica era pari a 571,162 t nel 2001 (di cui 227,143 t nella Provincia di Ancona) e a 353,779 t nel 2002 (di cui 187,882 t in Provincia di Ancona). Nella tabella seguente sono riportate le discariche per rifiuti solidi urbani (1a categoria) presenti nella Provincia di Ancona Comune Gestore Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/01 Capacità residua al 31/12/02 Quantità RU smaltita (t/a) 2001 Quantità RU smaltita (t/a) 2002 Castel Colonna Castel Colonna Ambiente S.p.A Chiaravalle Comune di Chiaravalle Corinaldo Ditta Coppari Virgilio Falconara Marittima CAM. A.S Maiolati Spontini SO.GE.NUS S.p.A Montemarciano Comune Montemarciano Chiusa 257 / Tabella 162 Discariche autorizzate delle Provincia di AN 280 Tra le discariche della Provincia di Ancona, quella di Montemarciano è stata chiusa nel Secondo le stime riportate nel Piano Provinciale di Gestione Rifiuti della Provincia di Ancona, la realizzazione della nuova discarica di bacino 1, permetterebbe di coprire il fabbisogno provinciale ipotizzato fino al I fabbisogni di trattamento a regime (t/a al 2005) individuati dal Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti della Provincia di Ancona, suddivisi per Bacino sono: Selezione/trattamento del secco (ton/anno) Stabilizzazione/compostaggio (ton/anno) ATO Provincia Ancona Bacino Bacino Tabella 163 Fabbisogno ipotizzato di trattamento rifiuti urbani per la provincia di Ancona al Fonte: Rapporto Rifiuti 2003 APAT Rifiuti 271 di 380

22 Impianti di trattamento del rifiuto urbano indifferenziato (compostaggio, produzione CDR) Nella Provincia di Ancona al 2003 non erano presenti impianti di trattamento di rifiuto indifferenziato. Gli impianti attualmente operativi nella Regione Marche erano due, uno sito nel Comune di Ascoli Piceno e l altro nel Comune di Fermo (AP). Ambedue questi impianti effettuano selezione del rifiuto indifferenziato, recupero della frazione secca e compostaggio della frazione umida. E attualmente in costruzione un altro impianto di selezione e compostaggio a Urbania (PU) Per quanto riguarda gli impianti di compostaggio di rifiuti selezionati, nella regione Marche erano presenti 5 impianti di cui solo uno in provincia di Ancona con le seguenti caratteristiche: Rifiuto trattato nel 2001 Rifiuto trattato nel 2002 Localizz. Impianto Moie Maiolati (AN) di Potenzialità (ton) nel 2002 tot % fraz. Org. Sel. % verde % fanghi % altro Tot % fraz. Org. Sel. % verde % fanghi / / Tabella Caratteristiche impianti produzione compost provincia Ancona. 281 % altro Di seguito è rappresentata la frazione dei rifiuti urbani indifferenziati conferiti in discarica nel 2001 e 2002 per le Provincia di Ancona. Percentuale di RSU indifferenziato conferito in discarica. Provincia Ancona % Figura 78- Rifiuti indifferenziati conferiti in discarica nella Provincia di Ancona. Anni 2001 e 2002 Nonostante si osservi una certa tendenza a diminuire il conferimento del rifiuto indifferenziato in discarica, la quasi totalità dei rifiuti nel 2002 era ancora smaltita tal quale, senza alcuna selezione a monte. Questo era 281 Fonte: Rapporto rifiuti 2003 APAT Rifiuti 272 di 380

23 sicuramente dovuto all assenza di dotazioni impiantistiche adeguate per le operazioni di trattamento di indifferenziato, secondo quanto previsto dai Piani regionale e Provinciale. Impianti di selezione e trattamento degli imballaggi Per quanto riguarda la gestione degli imballaggi, si elencano di seguito le piattaforme e gli impianti attivi a livello regionale per il recupero dei materiali: -multimateriale. A febbraio 2003 erano presenti 9 piattaforme di selezione per i seguenti materiali: 6 per il legno; 1 legno/plastica, 2 carta plastica; - plastica. A Castelplanio è presente un impianto di selezione plastica; - carta cartone. Nella regione Marche nel 2003 erano presenti 7 piattaforme di selezione e di trattamento di carta e cartone. Fino al 2001 erano presenti anche 2 cartiere non più attive nel 2002; - acciaio. Per quanto riguarda l acciaio sono presenti 4 impianti di trattamento, di cui uno in provincia di Ancona; Provincia Potenzialità (ton) Tipo di Trattamento Ancona 400 Bonifica imballaggi industriali Tabella Impianti di trattamento acciaio Provincia Ancona Rifiuti Speciali Produzione Nella tabella seguente si riportano i quantitativi di rifiuti speciali totali e pericolosi prodotti dalla provincia di AN e dalla regione Marche per gli anni 2000 e 2001 RIFIUTI SPECIALI PRODOTTI Anno Totale (t) Pericolosi (t) % sul valore regionale Totale (t) Pericolosi (t) % sul valore regionale Ancona , ,6 Marche Tabella 166 Rifiuti speciali prodotti nella Provincia di Ancona e nella regione Marche. Anni Fonte: Rapporto rifiuti 2003 APAT 283 Fonte:.Rapporto rifiuti 2003 APAT Rifiuti 273 di 380

24 Andamento produzione Rifiuti speciali nella regione Marche e nella Provincia di Ancona ( ) tonnellate Ancona Marche 2000 Figura 79- Andamento produzione Rifiuti speciali nella regione Marche e nella Provincia di Ancona ( ) In generale, la produzione di rifiuti speciali a livello regionale è cresciuta dal 2000 al 2001, passando da 1,2 milioni di ton a 1,3 milioni di ton. Il maggior contributo alla produzione proviene dalla Provincia di Ancona, che produce il 31% dell intero quantitativo regionale. Nel 2002, nella Provincia di Ancona sono stati prodotti tonnellate di rifiuti di cui tonnellate non pericolosi e tonnellate di pericolosi Nella seguente figura sono rappresentati i rifiuti prodotti nel 2002 in Provincia di Ancona Rifiuti speciali prodotti in Provincia Ancona Anno % Non Pericolosi Pericolosi 90% Figura 80 Rifiuti prodotti nel 2002 in Provincia di Ancona Rifiuti 274 di 380

25 Si riscontra una diminuzione nel quantitativo dei rifiuti speciali prodotti dal 2001 al Nella tabella seguente sono riportati i quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi prodotti nella provincia di Ancona nell anno 2002 distinguendo le tipologie di attività Tipologia di attività Produzione totale non pericolosi (ton) Produzione totale pericolosi (ton) Agricoltura e pesca Industria estrattiva Industria alimentare Industria tabacco Industria tessile Confezioni vestiario; preparazione e tintura pellicce Industria conciaria Industria legno carta stampa Raffinerie petrolio, fabbricazione coke Industria chimica Industria gomma e materie plastiche Industria minerali non metalliferi Produzione metalli e leghe Fabbricazione e lavorazione prodotti metallici escluse macchine ed impianti Fabbricazione apparecchi elettrici, meccanici ed elettronici Fabbricazione mezzi di trasporto Altre industrie manifatturiere Produzione energia elettrica, acqua, gas Costruzioni Commercio, riparazioni ed altri servizi Trasporti e comunicazioni intermediazione finanziaria, assicurazioni ed altre attività professionali Pubblica amministrazione, istruzione e sanità Trattamento rifiuti e depurazione acque di scarico Altre attività di pubblico servizio Nd Tot anno Tabella Produzione rifiuti speciali prodotti nella provincia di Ancona anno Fonte: Osservatorio regionale dei rifiuti) Rifiuti 275 di 380

26 Rifiuti speciali non pericolosi prodotti in provincia di Ancona. Anno 2002 Trattamento rifiuti e depurazione acque di scarico 22% Industria alimentare 3% Industria legno carta stampa 13% Industria gomma e materie plastiche 2% Commercio, riparazioni ed altri servizi 3% Industria minerali non metalliferi 5% Costruzioni 4% Altre industrie manifatturiere 13% Fabbricazione mezzi di trasporto 2% Fabbricazione apparecchi elettrici, meccanici ed elettronici 12% Fabbricazione e lavorazione prodotti metallici escluse macchine ed impianti 14% Agricoltura e pesca Industria alimentare Industria tessile Industria conciaria Raffinerie petrolio, fabbricazione coke Industria gomma e materie plastiche Produzione metalli e leghe Fabbricazione apparecchi elettrici, meccanici ed elettronici Altre industrie manifatturiere Costruzioni Trasporti e comunicazioni Pubblica amministrazione, istruzione e sanità Altre attività di pubblico servizio Industria estrattiva Industria tabacco Confezioni vestiario; preparazione e tintura pellicce Industria legno carta stampa Industria chimica Industria minerali non metalliferi Fabbricazione e lavorazione prodotti metallici escluse macchine ed impianti Fabbricazione mezzi di trasporto Produzione energia elettrica, acqua, gas Commercio, riparazioni ed altri servizi intermediazione finanziaria, assicurazioni ed altre attività professionali Trattamento rifiuti e depurazione acque di scarico Nd Figura Produzione rifiuti speciali non pericolosi prodotti nella provincia di Ancona suddivisi per settore merceologico. Anno 2002 Rifiuti 276 di 380

27 Rifiuti speciali pericolosi prodotti in provincia di Ancona. Anno 2002 Pubblica amministrazione, istruzione e sanità 5% Nd 16% Raffinerie petrolio, fabbricazione coke 7% Produzione metalli e leghe 9% Fabbricazione e lavorazione prodotti metallici escluse macchine ed impianti 9% Commercio, riparazioni ed altri servizi 24% Fabbricazione apparecchi elettrici, meccanici ed elettronici 15% Agricoltura e pesca Industria alimentare Industria tessile Industria conciaria Raffinerie petrolio, fabbricazione coke Industria gomma e materie plastiche Produzione metalli e leghe Fabbricazione apparecchi elettrici, meccanici ed elettronici Altre industrie manifatturiere Costruzioni Trasporti e comunicazioni Pubblica amministrazione, istruzione e sanità Altre attività di pubblico servizio Costruzioni 3% Industria estrattiva Industria tabacco Confezioni vestiario; preparazione e tintura pellicce Industria legno carta stampa Industria chimica Industria minerali non metalliferi Fabbricazione e lavorazione prodotti metallici escluse macchine ed impianti Fabbricazione mezzi di trasporto Produzione energia elettrica, acqua, gas Commercio, riparazioni ed altri servizi intermediazione finanziaria, assicurazioni ed altre attività professionali Trattamento rifiuti e depurazione acque di scarico Nd Figura 82 Rifiuti speciali pericolosi prodotti nella provincia di Ancona suddivisi per settore merceologico. Anno 2002 Rifiuti 277 di 380

28 Dalle figure precedenti si osserva come le aziende di trattamento rifiuti fossero nel 2002 le maggiori responsabili della produzione di rifiuti speciali non pericolosi (22%), mentre per quanto riguarda i rifiuti pericolosi, il maggior contributo era determinato dal settore Commercio, riparazioni ed altri servizi (24%), in particolare dalle autofficine e autodemolizioni. A conferma di quanto evidenziato dai dati precedenti, si riportano i rifiuti speciali prodotti nell anno 2002 suddivisi per codice CER Codice CER 01 Rifiuti derivanti da prospezione, estrazione da miniera o cava, nonché dal trattamento fisico o chimico di minerali 02 Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca, trattamento e preparazione di alimenti 03 Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili, polpa, carta e cartone Produzione totale non pericolosi (ton) Produzione totale pericolosi (ton) Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce e dell'industria tessile Rifiuti della raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale e trattamento pirolitico del carbone Rifiuti dei processi chimici inorganici Rifiuti dei processi chimici organici Rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati), adesivi, sigillanti e inchiostri per stampa Rifiuti dell'industria fotografica Rifiuti provenienti da processi termici Rifiuti prodotti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli ed altri materiali; idrometallurgia non ferrosa 12 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica 13 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi (tranne oli commestibili, 05 e 12) 14 Solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto (tranne le voci 07 e 08) 15 Rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti) Rifiuti non specificati altrimenti nell'elenco Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati) 18 Rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione che non derivino direttamente da trattamento terapeutico) 19 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell'acqua e dalla sua preparazione per uso industriale Rifiuti 278 di 380

29 Codice CER 20 Rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata Produzione totale non pericolosi (ton) Produzione totale pericolosi (ton) Tabella Rifiuti prodotti Provincia di Ancona suddivisi per codice CER anno Produzione totale non pericolosi (ton) Produzione totale pericolosi (ton) Figura 83 - Rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi per codice CER Si osserva come il peso maggiore dei rifiuti speciali prodotti fosse determinato dal CER 19 (Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell'acqua e dalla sua preparazione per uso industriale), legati all attività di trattamento rifiuti e depurazione acque di scarico, in accordo con quanto osservato in precedenza. Seguono i rifiuti con codice 12 (Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica), 15 (Rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non Rifiuti 279 di 380

30 specificati altrimenti)), 03 (Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili, polpa, carta e cartone) Gestione Gli impianti di trattamento autorizzati per la Provincia di Ancona (a maggio 2004) sono 68, di cui 14 gestiscono rifiuti pericolosi. Gli impianti che effettuano operazioni di recupero (R1-R13) sono 43 e quelli che effettuano operazioni di smaltimento (D1-D15) sono 28 1 In particolare si riportano il numero di impianti autorizzati per tipologia di trattamento. Tipologia di trattamento N. Impianti in provincia di Ancona anno 2002 D1 Deposito sul o nel suolo (a esempio discarica) 3 D8 D9 D13 Trattamento biologico non specificato altrove nel presente allegato, che dia origine a composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12 Trattamento fisicochimico non specificato altrove nel presente allegato che dia origine a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12 (a esempio evaporazione, essiccazione, calcinazione, ecc.) Raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D D14 Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13 1 D15 Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14 13 R3 Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche) 19 R4 Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici 15 R5 Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche 27 R10 Spandimento sul suolo a beneficio dell'agricoltura o dell'ecologia 2 R13 Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R Alcuni impianti effettuano sia trattamenti di smaltimento, sia trattamenti di recupero. Rifiuti 280 di 380

31 tot 97 Tabella 14 - Impianti di trattamento autorizzati nelle Provincia di Ancona anno 2004 (fonte: Provincia Ancona) Gli impianti predominanti sono quelli per la messa in riserva (R13) e il deposito preliminare (D15). Sono presenti inoltre numerosi impianti di riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche (R5) (di cui una quota consistente costituita da impianti mobili per trattamento rifiuti inerti) e di riciclo/ recupero di sostanze organiche (non solventi) (R3). Di seguito si riportano gli impianti di rifiuti speciali (escluse le officine di autodemolizione) presenti all interno della Provincia di Ancona (maggio 2004) Comune Gestore impianto Attività di gestione rifiuti Arcevia Mariotti Costruzioni R5 (non pericolosi) Corinaldo Nuova LIM R10 (non pericolosi) Recomat R3, R4, R5, R13 (non pericolosi) Fabriano All Green R5, R5 impianto mobile, R4 impianto mobile, R3, R3 impianto mobile, R4, R13 (non pericolosi) Alba Recuperi R5, R13 (non pericolosi) Jesi Cartonificio Biondi Pulisan Pramfer srl Termopetroli sas Gorgovivo multiservizi Vigna Giorgio R3, R4, R5, R13 (non pericolosi) D15 (non pericolosi) R13, R4 (non pericolosi) D15, R13 (pericolosi) D8 (non pericolosi) D15, R3, R4, R13 (non pericolosi) Edil Recuperi srl R5, R13 (non pericolosi) EdilScavi srl R5, R13 (non pericolosi) Sider Rottami Adriatica R13(pericolosi) Tesei Giovanni D15 (non pericolosi) Maiolati Spontini SO.GE.NUS. SpA D1 Loreto Riccoboni D9, D15 (pericolosi) Monsano Ecologica Marche srl D15, R3, R4, R5, R13 (non pericolosi) Montemarciano Discarica Comunale D1 Recupero 80 R3, R4, R5, R13 (non pericolosi) Ostra Cavallari Rita R3, R4, R13 (non pericolosi) Senigallia BE.MA srl R10 (non pericolosi) Comune di Senigallia D13, D15 (pericolosi e non pericolosi) Depuratore comune di D8 (non pericolosi) Senigallia Inerti Gabella R5 (non pericolosi) L.E.S.A. srl R5 (non pericolosi) SIMAM D8, D9 (non pericolosi) Serra S. Quirico Cava Gola della Rossa SpA R5 impianto mobile (non pericolosi) Cava Mancini sas R5 impianto mobile (non pericolosi) Ancona Anconambiente Spa D15, R13 (pericolosi e non pericolosi) Azienda municipalizzata Servizi Ancona D15 (non pericolosi) Rifiuti 281 di 380

32 Comune Gestore impianto Attività di gestione rifiuti Centro riciclo R3, R4, R5, R13 Euro Antincendi Martini srl R3 (pericolosi) Eusebi Impianti srl R3, R13 (pericolosi) Eusebi Service srl R3, R13 (pericolosi) Gorgovivo multiservizi D8 (non pericolosi) Gruppo Garbage Service D9 (non pericolosi) IN.CO.BIT SUD srl R13 (non pericolosi) Recupero 80 R3, R4, R5, R13 (non pericolosi) Ripanti Edilizia R13 (non pericolosi) Varian R5 impianto mobile (non pericolosi) Camerano F.lli Marchetti R5, R13 (non pericolosi) Gorgovivo multiservizi D8 (non pericolosi) Tecnodemolizioni R5 impianto mobile (non pericolosi) Camerata Picena SEA Servizi Ecologici Ambientali D8, D9, D13, D14, D15, R3, R4, R5, R13 (non pericolosi) Castelfidardo Acquambiente marche srl D8 (non pericolosi) Agostinelli Aurelio R4, R13 (non pericolosi) Borsella Bruno R5, R13 (non pericolosi), R3 (pericolosi e non pericolosi) CAMI Service snc R5 (non pericolosi) Castagnani Antonio R4, R13 (non pericolosi) Comune di Castelfidardo D15, R13 (pericolosi e non pericolosi) Castelplanio Compagnia per l Ambiente R3, R13 (non pericolosi) Chiaravalle Discarica di Chiaravalle D1 (pericolosi e non pericolosi) Cupramontana Torelli & Dottori R5 impianto mobile (non pericolosi) Falconara C.A.M. D15 (pericolosi e non pericolosi) Marittima Eredi Raimondo Bufarini srl D8, D9 (pericolosi e non pericolosi) Gorgovivo multiservizi D8 (non pericolosi) ISIS Divisione Pallets R3, R13 (non pericolosi) Italmacero D15, R3, R4, R5, R13 Filottrano Adriatica Trucioli R3, R13 (non pericolosi) Edil System Spa R5, R13 (non pericolosi) Loreto Scav-Edil R5 impianto mobile (non pericolosi) Osimo Axsystem srl D9 (non pericolosi) Carbonafta &Carbometalli snc D15, R13 (pericolosi) Tabella 15 - Impianti di gestione rifiuti speciali prodotti da terzi (esclusi autodemolizioni) nella Provincia di Ancona (maggio 2004) Nella tabella seguente sono riportati, per il 2000 e il 2001, i dati relativi agli smaltimenti nella discarica di seconda categoria, tipo B (impianti di stoccaggio definitivo nei quali possono essere smaltiti rifiuti speciali non pericolosi ed alcune tipologie di rifiuti speciali pericolosi, tal quali o trattati) presenti nella Provincia di Ancona II tipo B Provincia Comune Deposito [kg] Capacità residua [m 3 ] Deposito [kg] Capacità residua [m 3 ] Ancona Maiolati Spontini Tabella 16 Discarica di rifiuti speciali nella Provincia di Ancona (Fonte: Rapporto Rifiuti 2003-APAT) Rifiuti 282 di 380

SCHEDA STAZIONE ECOLOGICA / AREA ATTREZZATA PER RSA C/O DISCARICHE EX 1 CAT.

SCHEDA STAZIONE ECOLOGICA / AREA ATTREZZATA PER RSA C/O DISCARICHE EX 1 CAT. SCHEDA STAZIONE ECOLOGICA / AREA ATTREZZATA PER RSA C/O DISCARICHE EX 1 CAT. ANNO 2004 (art. 16 L.R. 27/94 e ss.mm.ii.) COMUNE DI STAZIONE ECOLOGICA (1) [ ] AREA ATTREZZATA PER RSA C/O DISCARICA EX 1 CAT.

Dettagli

Mappe Cessato Catasto Filottrano (Aggiornamenti anni 50-60). Fogli da 1 a 7.

Mappe Cessato Catasto Filottrano (Aggiornamenti anni 50-60). Fogli da 1 a 7. INVENTARIO MAPPE CESSATO CATASTO (per Cassettiere) a cura di Giovanna Caporaloni, Daniela Donninelli e Valentina Ruani. Dove non segnalato gli aggiornamenti si intendono relativi agli anni 20-40. La dimensione

Dettagli

Comune di Positano (SA) % di r.d. calcolata dalla fonte dati disponibile

Comune di Positano (SA) % di r.d. calcolata dalla fonte dati disponibile Raccolta differenziata Dati di produzione e percentuale di raccolta differenziata Anno 2011 % di r.d. calcolata dalla fonte dati disponibile 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Gen Feb Mar Apr Mag Giu

Dettagli

Comune di Manocalzati (AV) % di r.d. calcolata dalla fonte dati disponibile

Comune di Manocalzati (AV) % di r.d. calcolata dalla fonte dati disponibile Raccolta differenziata Dati di produzione e percentuale di raccolta differenziata Anno 2014 % di r.d. calcolata dalla fonte dati disponibile 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug

Dettagli

13. Consumi di energia elettrica

13. Consumi di energia elettrica 13. Consumi di energia elettrica Il processo di sviluppo dei cosiddetti Paesi industrializzati tende a promuovere in misura sempre maggiore comportamenti di consumo energivori; in un tale contesto, l Italia

Dettagli

Scenario Attuale: tipologie di imballaggio Primario: imballaggio che può costituisce l unità di vendita per l utente finale, o per il consumatore. È a

Scenario Attuale: tipologie di imballaggio Primario: imballaggio che può costituisce l unità di vendita per l utente finale, o per il consumatore. È a POLITECNICO DI TORINO Disegno industriale Packaging e conseguenze sull ambiente e sull economia Dott. Seminario EDEN: "Packaging eco-sostenibile" 20 settembre 2012 Centro Congressi Torino Incontra Via

Dettagli

12 - DATI 2014 SULLA PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI DELLA REGIONE LAZIO

12 - DATI 2014 SULLA PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI DELLA REGIONE LAZIO APPENDICE IL QUADRO REGIONALE tonnellate 12 - DATI 2014 SULLA PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI DELLA REGIONE LAZIO Produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani Produzione e regionale

Dettagli

20 - DATI 2014 SULLA PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI DELLA REGIONE SARDEGNA

20 - DATI 2014 SULLA PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI DELLA REGIONE SARDEGNA APPENDICE IL QUADRO REGIONALE 2 - DATI 214 SULLA PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI DELLA REGIONE SAEGNA Produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani Produzione e regionale Tabella 2.1

Dettagli

CONFINDUSTRIA PADOVA, TREVISO, VICENZA LA NUOVA DISCIPLINA PER LA CARATTERIZZAZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI

CONFINDUSTRIA PADOVA, TREVISO, VICENZA LA NUOVA DISCIPLINA PER LA CARATTERIZZAZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI CONFINDUSTRIA PADOVA, TREVISO, VICENZA LA NUOVA DISCIPLINA PER LA CARATTERIZZAZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI Vicenza 14 aprile 2015 CLASSIFICAZIONE E CODIFICA DEI RIFIUTI classificazione dei rifiuti

Dettagli

Allegato 2 Piano di Monitoraggio e Controllo

Allegato 2 Piano di Monitoraggio e Controllo Allegato 1 Codici C.E.R. ammessi nell impianto Provvedimento di Valutazione di Impatto Ambientale e Autorizzazione Integrata Ambientale per la realizzazione ed esercizio di un impianto per il trattamento

Dettagli

4 - DATI 2014 SULLA PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI DELLA REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE

4 - DATI 2014 SULLA PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI DELLA REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE APPENDICE IL QUADRO REGIONALE tonnellate 4 - DATI 2014 SULLA PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI DELLA REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE Produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani Produzione

Dettagli

RELAZIONE DI ARPA MARCHE

RELAZIONE DI ARPA MARCHE TAVOLO TECNICO INTERAGENZIALE GESTIONE SOSTENIBILE DELLE RISORSE IDRICHE RELAZIONE DI ARPA MARCHE Ernesto Corradetti (Referente di ARPA Marche nel Tavolo Tecnico) Pg. 1 di 6 A. Inquadramento territoriale

Dettagli

p_vr.p_vr.registro UFFICIALE.I.0103536.22-10-2014.h.10:27

p_vr.p_vr.registro UFFICIALE.I.0103536.22-10-2014.h.10:27 p_vr.p_vr.registro UFFICIALE.I.0103536.22-10-2014.h.10:27 G e o rice rche S.a.s. Alla Provincia di Verona Settore Ambiente Via delle Franceschine, n. 10 37122 Verona ambiente.provincia.vr@pecveneto.it

Dettagli

risultati e prospettive

risultati e prospettive La Raccolta DA RIFIUTO Differenziata A RISORSA: a Roma: risultati e prospettive il nuovo modello di raccolta di Roma Capitale Ecomondo, Roma, 5 novembre 9 marzo 2014 2012 Ing. Giovanni Fiscon Direttore

Dettagli

DECRETO A.I.A. N P.M.C Scheda I Rev.05 maggio 2015 Pag. 1/5 SCHEDA «I»: RIFIUTI 1. Sezione. I. 1 Tipologia del rifiuto prodotto

DECRETO A.I.A. N P.M.C Scheda I Rev.05 maggio 2015 Pag. 1/5 SCHEDA «I»: RIFIUTI 1. Sezione. I. 1 Tipologia del rifiuto prodotto DECETO A.I.A. N Scheda I ev.05 maggio 2015 Pag. 1/5 SCHEDA «I»: IFIUTI 1 Sezione. I. 1 Tipologia del rifiuto prodotto Descrizione del rifiuto Quantità Impianti / di Codice CE 3 Classificazione Stato fisico

Dettagli

RIEPILOGO INDICATORI MARCHE: LE ESPORTAZIONI

RIEPILOGO INDICATORI MARCHE: LE ESPORTAZIONI RIEPILOGO INDICATORI MARCHE: LE ESPORTAZIONI Dicembre 2015 Esportazioni delle regioni italiane gennaio- settembre (valori assoluti, composizione e variazioni %) Ripartizioni e regioni 2014 2015 2014/2015

Dettagli

Imprese attive per divisione di attività economica al 31 dicembre 2005 (Fonte: InfoCamere)

Imprese attive per divisione di attività economica al 31 dicembre 2005 (Fonte: InfoCamere) 213 attive per divisione di attività economica al 31 dicembre 2005 ACQUANEGRA CREMONESE Agricoltura, caccia e relativi servizi 18 Industrie alimentari e delle bevande 3 Industrie tessili - Confezione di

Dettagli

IMPIANTO DI SEPARAZIONE DEL SECCO

IMPIANTO DI SEPARAZIONE DEL SECCO IMPIANTO DI SEPARAZIONE DEL SECCO L obbiettivo dell impianto è quello di separare i diversi rifiuti in ingresso per ottenere materiali selezionati riciclabili. Il tutto prevede un processo di selezione

Dettagli

Tabelle regionali con cadenza mensile. Regione Basilicata. Analisi della numerosità degli infortuni

Tabelle regionali con cadenza mensile. Regione Basilicata. Analisi della numerosità degli infortuni Tabelle regionali con cadenza mensile Regione Basilicata Analisi della numerosità degli infortuni Dati rilevati al 31 gennaio 2015 Nota metodologica Nelle tabelle mensili le totalizzazioni delle denunce

Dettagli

Rapporto annuale regionale

Rapporto annuale regionale Rapporto annuale regionale 2014 - Sicilia Appendice statistica Dati rilevati al 31 ottobre 2015 Sommario Tabelle regionali con cadenza semestrale relative agli infortuni 1 Tabelle regionali con cadenza

Dettagli

PROVINCIA DI SAVONA COMUNE DI CERIALE. Regolamento per la gestione dei Rifiuti Urbani Approvato con Deliberazione di C.C. n.

PROVINCIA DI SAVONA COMUNE DI CERIALE. Regolamento per la gestione dei Rifiuti Urbani Approvato con Deliberazione di C.C. n. PROVINCIA DI SAVONA COMUNE DI CERIALE Regolamento per la gestione dei Rifiuti Urbani Approvato con Deliberazione di C.C. n. 20 del 13/03/2013 ART. 65 SANZIONI 1. Le violazioni a quanto previsto dal presente

Dettagli

Imprese attive per divisione di attività economica al 31 dicembre 2007 (Fonte: InfoCamere)

Imprese attive per divisione di attività economica al 31 dicembre 2007 (Fonte: InfoCamere) attive per divisione di attività economica al 31 dicembre 2007 ACQUANEGRA CREMONESE Agricoltura, caccia e relativi servizi 16 Industrie alimentari e delle bevande 3 Industrie tessili 1 Confezione di articoli

Dettagli

PRODUZIONE INDUSTRIALE

PRODUZIONE INDUSTRIALE 10 marzo 2014 Gennaio 2014 PRODUZIONE INDUSTRIALE A gennaio 2014 l indice destagionalizzato della produzione industriale aumenta, rispetto a dicembre 2013, dell 1,0%. Nella media del trimestre novembregennaio

Dettagli

Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese

Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese 30 Gennaio 2009 Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese Novembre 2008 L Istituto nazionale di statistica comunica i risultati della rilevazione sull occupazione, gli orari di lavoro e le retribuzioni

Dettagli

Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali

Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali 31 gennaio 2011 Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali Dicembre 2010 Nel mese di dicembre 2010, sulla base degli elementi finora disponibili, l indice totale dei prezzi alla produzione

Dettagli

La Cassa Integrazione Guadagni in deroga e la Mobilità in provincia di Varese. Anno 2013

La Cassa Integrazione Guadagni in deroga e la Mobilità in provincia di Varese. Anno 2013 La Cassa Integrazione Guadagni in deroga e la Mobilità in provincia di Varese Anno 2013 febbraio 2014 Indice Lavoratori inseriti in lista di MOBILITÀ Per legge di riferimento pag. 1 Per Centro per l Impiego

Dettagli

Assemblea Territoriale d Ambito dell Ambito Territoriale Ottimale ATO 2 - Ancona

Assemblea Territoriale d Ambito dell Ambito Territoriale Ottimale ATO 2 - Ancona Convenzione per l esercizio unitario delle funzioni amministrative in materia di organizzazione dei servizi di gestione integrata dei rifiuti urbani da parte dell Assemblea Territoriale d Ambito (ATA)

Dettagli

Imprese attive per divisione di attività economica al 31 dicembre 2008 (Fonte: InfoCamere) Comune Imprese Addetti ACQUANEGRA CREMONESE Agricoltura,

Imprese attive per divisione di attività economica al 31 dicembre 2008 (Fonte: InfoCamere) Comune Imprese Addetti ACQUANEGRA CREMONESE Agricoltura, 253 ACQUANEGRA CREMONESE Agricoltura, caccia e relativi servizi 15 22 - Industrie alimentari e delle bevande 3 11 Industrie tessili 1 - Confezione di articoli di vestiario; preparazione e tinture di pellicce

Dettagli

Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali

Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali 29 novembre 2010 Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali Ottobre 2010 Nel mese di ottobre 2010, sulla base degli elementi finora disponibili, l indice totale dei prezzi alla produzione

Dettagli

CAMBIA LA RACCOLTA DEI RIFIUTI IMPARIAMO COME SI FA

CAMBIA LA RACCOLTA DEI RIFIUTI IMPARIAMO COME SI FA CAMBIA LA RACCOLTA DEI RIFIUTI IMPARIAMO COME SI FA Che cos è la raccolta porta a porta dei rifiuti? E un particolare sistema che prevede il periodico ritiro a domicilio dei rifiuti organizzando le raccolte

Dettagli

PRODUZIONE INDUSTRIALE

PRODUZIONE INDUSTRIALE 10 febbraio 2015 dicembre 2014 PRODUZIONE INDUSTRIALE A dicembre 2014 l indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato dello 0,4% rispetto a novembre. Dopo la stazionarietà registrata

Dettagli

RISCHIO BASSO H I - ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E DI RISTORAZIONE 55 - ALLOGGIO 56 - ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI RISTORAZIONE

RISCHIO BASSO H I - ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E DI RISTORAZIONE 55 - ALLOGGIO 56 - ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI RISTORAZIONE RISCHIO BASSO ATECO 2002 ATECO 2007 Commercio ingrosso e dettaglio Attività Artigianali non assimilabili alle precedenti (carrozzerie, riparazione veicoli lavanderie, parrucchieri, panificatori, pasticceri,

Dettagli

Tabelle regionali con cadenza mensile. Regione Lombardia. Analisi della numerosità degli infortuni

Tabelle regionali con cadenza mensile. Regione Lombardia. Analisi della numerosità degli infortuni Tabelle regionali con cadenza mensile Regione Lombardia Analisi della numerosità degli infortuni Dati rilevati al 31 maggio 2016 Nota metodologica Nelle tabelle mensili le totalizzazioni delle denunce

Dettagli

termica invece viene calcolato in base al consumo di metano ed annotato su apposito registro con cadenza mensile. Le suddette registrazioni sono dispo

termica invece viene calcolato in base al consumo di metano ed annotato su apposito registro con cadenza mensile. Le suddette registrazioni sono dispo Alla Giunta Regionale della Campania Settore Provinciale Ecologia, Tutela Ambiente, Disinquinamento, Protezione Civile di Salerno Via Generale Clark, 103-84131 SALERNO Oggetto: D.Lgs. 59/2005 Inoltro documentazione

Dettagli

Abitanti 9.637.976 Ab. dei Comuni che hanno compilato la scheda 9.637.976 Ab. dei Comuni che non hanno compilato la scheda 0

Abitanti 9.637.976 Ab. dei Comuni che hanno compilato la scheda 9.637.976 Ab. dei Comuni che non hanno compilato la scheda 0 Regione LOMBARDIA N dei comuni 1.546 N delle schede da compilare 1.542 N delle schede compilate 1.542 % di copertura 100,0% Abitanti 9.637.976 Ab. dei Comuni che hanno compilato la scheda 9.637.976 Ab.

Dettagli

Trasmissione solo via PEC

Trasmissione solo via PEC PROT. N. 150241/15 Lì 2/11/2015 ECOLOGIA RF/ED da citare nella risposta chiave ditta: 27102 pratica n. 2015/847 Trasmissione solo via PEC Spett.le ditta FERCART S.r.l. Via del Lavoro, 1 5044 MONTAGNANA

Dettagli

L IMBALLAGGIO di DOMANI

L IMBALLAGGIO di DOMANI L IMBALLAGGIO di DOMANI Materiali per riciclo e recupero: Normativa Nazionale ed Europea Oreste Pasquarelli - UNIPLAST 1 DIRETTIVE del PARLAMENTO EUROPEO e del CONSIGLIO Le Direttive che riguardano specificamente

Dettagli

SUB-ALLEGATO 1 ELENCO CODICI CER AMMESSI IN IMPIANTO DEMOLIZIONI POMILI SRL (LOCALITA PRATO DELLA CORTE)

SUB-ALLEGATO 1 ELENCO CODICI CER AMMESSI IN IMPIANTO DEMOLIZIONI POMILI SRL (LOCALITA PRATO DELLA CORTE) SUB-ALLEGATO 1 ELENCO CODICI CER AMMESSI IN IMPIANTO DEMOLIZIONI POMILI SRL (LOCALITA PRATO DELLA CORTE) 1/6 CER AUTORIZZATI E RELATIVE OPERAZIONI ALLE QUALI POSSONO ESSERE SOTTOPOSTI CER RIFIUTI PERICOLOSI

Dettagli

LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI: IL SISTEMA DI RECUPERO, TRATTAMENTO E SMALTIMENTO NELLA PROVINCIA DI TORINO

LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI: IL SISTEMA DI RECUPERO, TRATTAMENTO E SMALTIMENTO NELLA PROVINCIA DI TORINO Capitolo 9 La gestione dei rifiuti speciali: il sistema di recupero, e smaltimento nella Provincia di Torino 9 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI: IL SISTEMA DI RECUPERO, TRATTAMENTO E SMALTIMENTO NELLA

Dettagli

PRODUZIONE INDUSTRIALE

PRODUZIONE INDUSTRIALE 6 agosto 2014 giugno 2014 PRODUZIONE INDUSTRIALE A giugno 2014 l indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato dello 0,9% rispetto a maggio. Nella media del trimestre aprile-giugno

Dettagli

La gestione dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani

La gestione dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani La gestione dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani Paolo Pipere Responsabile Servizio Ambiente ed Ecosostenibilità Camera di Commercio di Milano 1 Classificazione e codifica dei rifiuti 2 I criteri

Dettagli

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA dello SCARTO ORGANICO L IMPORTANZA del QUALITA per L INTERA FILIERA del COMPOSTAGGIO. Le problematiche in impianto Aimag SpA

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA dello SCARTO ORGANICO L IMPORTANZA del QUALITA per L INTERA FILIERA del COMPOSTAGGIO. Le problematiche in impianto Aimag SpA 11 ottobre 2007 LA RACCOLTA DIFFERENZIATA dello SCARTO ORGANICO L IMPORTANZA del QUALITA per L INTERA FILIERA del COMPOSTAGGIO Le problematiche in impianto Aimag SpA Elisa Semeghini compostaggio@aimag.it

Dettagli

PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI NEL VENETO

PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI NEL VENETO ARPAV Osservatorio Regionale Rifiuti PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI NEL VENETO Invece che la terza discarica Esperienze di gestione integrata dei rifiuti e nuove prospettive di sviluppo Orvieto,

Dettagli

PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SERVIZIO ACQUA E RIFIUTI

PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SERVIZIO ACQUA E RIFIUTI Determinazione n. 392 del agosto 204 PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SERVIZIO ACQUA E RIFIUTI Prot. Generale N. 0077266 / 204 Atto N. 392

Dettagli

Gli aspetti classificatori e di definizione. Statistica Aziendale

Gli aspetti classificatori e di definizione. Statistica Aziendale Gli aspetti classificatori e di definizione 1971 1981 1991 Quadro di ragguaglio tre le classificazioni ATECO per gli anni 1971, 1981 e 1991 per la manifatturiera. Fonte: Istat 3 - Industrie manifatturiere

Dettagli

CORRELAZIONE SNAP-ATECO-CER

CORRELAZIONE SNAP-ATECO-CER CORRELAZIONE SNAP-ATECO-CER ALESSANDRA PANTALEO ARPA Lombardia Settore Monitoraggi Ambientali Modellistica qualità dell'aria e inventari inemar@arpalombardia.it Progetto INEMAR_TE: obiettivo 1.f 1- Aggiornare

Dettagli

DECRETO 13 febbraio 2014 Criteri ambientali minimi Affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani

DECRETO 13 febbraio 2014 Criteri ambientali minimi Affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani DECRETO 13 febbraio 2014 Criteri ambientali minimi Affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani Torino, 14 aprile 2014 GIANLUCA CENCIA Direttore Federambiente Piano d azione per la sostenibilità

Dettagli

Modulo B. Formazione tecnica specifica per settore produttivo (per RSPP e ASPP) Da 8 a 68 ore a seconda del macrosettore di appartenenza

Modulo B. Formazione tecnica specifica per settore produttivo (per RSPP e ASPP) Da 8 a 68 ore a seconda del macrosettore di appartenenza Modulo B Formazione tecnica specifica per settore produttivo (per RSPP e ASPP) Da a 6 ore a seconda del macrosettore di appartenenza Questo modulo si articola in macrosettori costruiti tenendo conto dell

Dettagli

Interventi di adeguamento alle B.A.T. AREA PRODUZIONE E RIVESTIMENTO TUBI

Interventi di adeguamento alle B.A.T. AREA PRODUZIONE E RIVESTIMENTO TUBI Interventi di adeguamento alle B.A.T. AREA PRODUZIONE E RIVESTIMENTO TUBI CODICE: TB.1 INTERVENTO: Realizzazione nuovo impianto di trattamento acque del TUL/1 COMPARTO AMBIENTALE PRINCIPALE: Scarichi idrici

Dettagli

(12,5%) e dalla fabbricazione di coke e dei prodotti derivati dalla raffinazione del petrolio (11,5%).

(12,5%) e dalla fabbricazione di coke e dei prodotti derivati dalla raffinazione del petrolio (11,5%). COMUNICATO STAMPA Aumentano i rifiuti speciali nel 2014 (+ 5%) Italia tra le prime in UE per riciclo degli speciali (oltre 75%). Più import (6,2 milioni t) che export (3,2 milioni t), soprattutto rottami

Dettagli

SCHEDA TECNICA. di rilevamento dello scarico acque reflue e/o meteoriche nelle fognature consortili Pag. 1 di 5

SCHEDA TECNICA. di rilevamento dello scarico acque reflue e/o meteoriche nelle fognature consortili Pag. 1 di 5 meteoriche nelle fognature consortili Pag. 1 di 5 da allegare alla domanda di autorizzazione allo scarico (D. Lgs. 152-11.5.99 Disposizioni sulla tutela delle acque dall inquinamento) Si raccomanda, prima

Dettagli

5.2 CONSIDERAZIONI SULLE OPZIONI DI RIDUZIONE.

5.2 CONSIDERAZIONI SULLE OPZIONI DI RIDUZIONE. 5.2 CONSIDERAZIONI SULLE OPZIONI DI RIDUZIONE. In questa sezione non ci si soffermerà sul dettaglio del calcolo, ma sulle considerazioni da farsi quando è necessario operare una riduzione. Nell esempio

Dettagli

DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA P.F. SVILUPPO DELL IMPRESA AGRICOLA E DEL SISTEMA AGROALIMENTARE N. 478/CSI_10 DEL 10/11/2008

DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA P.F. SVILUPPO DELL IMPRESA AGRICOLA E DEL SISTEMA AGROALIMENTARE N. 478/CSI_10 DEL 10/11/2008 1 DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA P.F. SVILUPPO DELL IMPRESA AGRICOLA E DEL SISTEMA AGROALIMENTARE N. 478/CSI_10 DEL 10/11/2008 Oggetto: L.R. 34/ 83 Norme per disciplinare la produzione di sementi di piante

Dettagli

INFORMARIFIUTI NOVEMBRE

INFORMARIFIUTI NOVEMBRE PROVINCIA DI BERGAMO SETTORE AMBIENTE INFORMARIFIUTI NOVEMBRE 2009 Circolare per le amministrazioni locali su tutto quanto fa rifiuto SOMMARIO CENTRI DI RACCOLTA - novita per i soggetti affidatari della

Dettagli

Università degli Studi di Napoli Federico II. Scuola Politecnica e delle Scienze di Base

Università degli Studi di Napoli Federico II. Scuola Politecnica e delle Scienze di Base Università degli Studi di Napoli Federico II Scuola Politecnica e delle Scienze di Base Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale Corso di Laurea Triennale in: INGEGNERIA PER L AMBIENTE ED

Dettagli

8. COMMERCIO E SERVIZI

8. COMMERCIO E SERVIZI 8. COMMERCIO E SERVIZI 8.1 Struttura e dinamica dei servizi Nel corso del 2009 è stata adottata una nuova classificazione delle attività economiche (ATECO 2007) che entra ancora più nel dettaglio dei vari

Dettagli

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI. Calabria REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 1 TRIMESTRE 2013 TAVOLE CONGIUNTURALI DELLE IMPRESE ATTIVE

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI. Calabria REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 1 TRIMESTRE 2013 TAVOLE CONGIUNTURALI DELLE IMPRESE ATTIVE CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 1 TRIMESTRE 2013 TAVOLE CONGIUNTURALI DELLE IMPRESE ATTIVE Elaborazioni a: marzo 2013 Indice delle tavole Dati congiunturali a periodicità

Dettagli

Recupero e riciclo dei rifiuti di imballaggio in Italia: stato dell arte e prospettive. Walter Facciotto Direttore Generale Perugia, 14 maggio 2011

Recupero e riciclo dei rifiuti di imballaggio in Italia: stato dell arte e prospettive. Walter Facciotto Direttore Generale Perugia, 14 maggio 2011 Recupero e riciclo dei rifiuti di imballaggio in Italia: stato dell arte e prospettive Walter Facciotto Direttore Generale Perugia, 14 maggio 2011 La gestione dei rifiuti di imballaggio La Direttiva Rifiuti

Dettagli

Comune di Rapporto Ambientale Introbio

Comune di Rapporto Ambientale Introbio ANNO 2008 RIFIUTI SOLIDI URBANI 1) RIFIUTI SOLIDI URBANI a) CER 2003 01 Rifiuti solidi URBANI RESIDUALI kg 462.590 b) CER 2003 07 Rifiuti solidi URBANI INGOMBRANTI kg 91.517 kg 554.107 c) CER 2003 03 Rifiuti

Dettagli

Servizio Pianificazione, Sviluppo Sostenibile e Ciclo Integrato dei Rifiuti. Nuovo PPGR Proposta di programma/2015

Servizio Pianificazione, Sviluppo Sostenibile e Ciclo Integrato dei Rifiuti. Nuovo PPGR Proposta di programma/2015 Il trattamento del rifiuto organico: applicazione delle direttive europee nella pianificazione provinciale Roberto Ronco Assessore all Ambiente Open Workshop ISWA Il trattamento della frazione organica

Dettagli

SINTESI DEL REPORT MENSILE IMPIANTO. Agosto 2016

SINTESI DEL REPORT MENSILE IMPIANTO. Agosto 2016 SINTESI DEL REPORT MENSILE IMPIANTO Agosto 2016 TERMOVALORIZZATORE MONTALE Società del gruppo LL International SpA soggetta a direzione e coordinamento ai sensi dell art. 2497 C.C. Rev. 9 del 13/09/2012

Dettagli

proposta di legge n. 334

proposta di legge n. 334 REGIONE MARCHE 1 ASSEMBLEA LEGISLATIVA proposta di legge n. 334 a iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Giancarli presentata in data 4 giugno 2013 INTERVENTI PER IL SOSTEGNO DELLE AZIONI DI PREVENZIONE

Dettagli

Piani di gestione delle situazioni di grave difficoltà occupazionale Monitoraggio del settore elettronico 1 trimestre 2009

Piani di gestione delle situazioni di grave difficoltà occupazionale Monitoraggio del settore elettronico 1 trimestre 2009 piani di gestione delle situazioni di grave difficoltà occupazionale monitoraggio del settore elettronico 1 trimestre 2009 Agenzia regionale del lavoro della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia 2 1

Dettagli

ELABORATO 3 INTERVENTI NECESSARI, INVESTIMENTI E RISORSE FINAZIARIE

ELABORATO 3 INTERVENTI NECESSARI, INVESTIMENTI E RISORSE FINAZIARIE 2 ELABORATO 3 INTERVENTI NECESSARI, INVESTIMENTI E RISORSE FINAZIARIE Sommario 3.1 PREMESSA... 3 3.2 VEICOLI ATTREZZATI E CONTENITORI... 5 3.3 ADEGUAMENTO IMPIANTO INCENERIMENTO CON RECUPERO ENERGETICO...

Dettagli

Da Ancona per - Bivio - Portonovo- 01 DEL CONERO Sirolo Numana 01+000 18+000 18+660 20+000

Da Ancona per - Bivio - Portonovo- 01 DEL CONERO Sirolo Numana 01+000 18+000 18+660 20+000 Da Ancona per - Bivio - Portonovo- 01 DEL CONERO Sirolo Numana 01+000 18+000 18+660 20+000 18,340 02 SIROLO-SENIGALLIA Da Sirolo - A 14 (Ancona Sud) - Polverigi - Incrocio S.P. 9 00+000 11+000 Corsie di

Dettagli

6. IL SISTEMA INTEGRATO DI GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI: L ORGANIZZAZIONE ED I SOGGETTI ATTUATORI OBIETTIVI ED AZIONI

6. IL SISTEMA INTEGRATO DI GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI: L ORGANIZZAZIONE ED I SOGGETTI ATTUATORI OBIETTIVI ED AZIONI 6. IL SISTEMA INTEGRATO DI GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI: L ORGANIZZAZIONE ED I SOGGETTI ATTUATORI OBIETTIVI ED AZIONI Piano Provinciale Gestione Rifiuti Pag. 97 Piano Provinciale Gestione Rifiuti

Dettagli

ALLEGATO D: ELENCO DELLE POSSIBILI TIPOLOGIE DI ESSERE TRATTATI IN SEGUITO ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE PRODUTTIVA ED

ALLEGATO D: ELENCO DELLE POSSIBILI TIPOLOGIE DI ESSERE TRATTATI IN SEGUITO ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE PRODUTTIVA ED ALLEGATO D: ELENCO DELLE POSSIBILI TIPOLOGIE DI RIFIUTI CON IL RELATIVO CODICE CER CHE POTREBBERO ESSERE TRATTATI IN SEGUITO ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE PRODUTTIVA ED ENERGETICA

Dettagli

Operazioni di recupero di cui all'art. 216 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. Comunicazione di inizio attività Sede operativa: Via Asti 75 - SANTENA

Operazioni di recupero di cui all'art. 216 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. Comunicazione di inizio attività Sede operativa: Via Asti 75 - SANTENA SERVIZIO PIANIFICAZIONE E GESTIONE RIFIUTI, BONIFICHE, SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE www.provincia.torino.gov.it Protocollo n. 72845 /LB7/SA/SS Tit. 10 Cl. 5 Posizione n. 021644 Il n. di protocollo e il n.

Dettagli

ARPA Piemonte - AIRP Convegno Agenti Fisici Alessandria, 6-8 giugno 2016

ARPA Piemonte - AIRP Convegno Agenti Fisici Alessandria, 6-8 giugno 2016 ARPA Piemonte - AIRP Convegno Agenti Fisici Alessandria, 6-8 giugno 2016 L'integrazione delle disposizioni del D.Lgs. n. 230/1995 e s.m.i. nei procedimenti di autorizzazione ambientale ai sensi del D.Lgs.

Dettagli

FONTI RINNOVABILI DI ENERGIA E BIOEDILIZIA

FONTI RINNOVABILI DI ENERGIA E BIOEDILIZIA Competitività e innovazione: le nuove opportunità a sostegno delle imprese Speciale Focus Risparmio energetico e bioedilizia: strumenti ed incentivi FONTI RINNOVABILI DI ENERGIA E BIOEDILIZIA Campobasso

Dettagli

Allegato 2 - Check-list per la registrazione EMAS di un'impresa

Allegato 2 - Check-list per la registrazione EMAS di un'impresa Organizzazione/Sito : Sede legale: Sito Produttivo: Responsabile legale: Allegato 2 - Check-list per la registrazione EMAS di un'impresa Accertamento relativo alla verìfica di conformità legislativa ai

Dettagli

Gestione dei rifiuti speciali Rifiuti Speciali avviati a recupero e smaltimento per tipologia di trattamento

Gestione dei rifiuti speciali Rifiuti Speciali avviati a recupero e smaltimento per tipologia di trattamento RIFIUTI Gestione dei rifiuti speciali Rifiuti Speciali avviati a recupero e smaltimento per tipologia di trattamento Nome indicatore DPSIR Fonte dati RS avviati a recupero e smaltimento per tipologia di

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CAGLIARI. Gestione dei Rifiuti. Assegnare il codice CER e le caratteristiche di pericolosità ad un rifiuto speciale

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CAGLIARI. Gestione dei Rifiuti. Assegnare il codice CER e le caratteristiche di pericolosità ad un rifiuto speciale Assegnare il codice CER e le caratteristiche di pericolosità ad un rifiuto speciale I RIFIUTI SPECIALI so descritti da un codice a sei cifre (codice CER 1 ) che permette la loro identificazione su tutto

Dettagli

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 Servizi di public utilities Processo Raccolta e smaltimento dei rifiuti Sequenza di processo Recupero

Dettagli

Indice. Presentazione del Presidente. Introduzione

Indice. Presentazione del Presidente. Introduzione Indice Presentazione del Presidente Introduzione 1. federambiente 1.1 Forma giuridica ed obiettivi 1.2 Servizi agli associati e rapporti con le altre federazioni 1.3 Struttura interna 1.4 Principali dati

Dettagli

Modulo B. Obiettivi generali:

Modulo B. Obiettivi generali: Modulo B Formazione tecnica specifica per settore produttivo (per RSPP e ASPP) Durata 24 ore per il macrosettore ATECO 8 Pubblica amministrazione e istruzione Questo modulo si articola in macrosettori

Dettagli

3. IL VALORE ECONOMICO E OCCUPAZIONALE DELLE ATTIVITÀ DI WHITE ECONOMY

3. IL VALORE ECONOMICO E OCCUPAZIONALE DELLE ATTIVITÀ DI WHITE ECONOMY Estratto dalla ricerca realizzata dal Censis per Unipol nell'ambito del programma "Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali. 3. IL VALORE ECONOMICO E OCCUPAZIONALE DELLE ATTIVITÀ DI

Dettagli

"Bio-Combustibili per Autotrazione: Tecnologie di Produzione ed Utilizzo"

Bio-Combustibili per Autotrazione: Tecnologie di Produzione ed Utilizzo Seminario APAT Sala Conferenze Via V. Brancati, 48 00144 Roma - 23 Maggio 2008 "Bio-Combustibili per Autotrazione: Tecnologie di Produzione ed Utilizzo" Ing. Giovanni Pino Responsabile Settore Innovazione

Dettagli

DITTA C.R.A.VER SRL.

DITTA C.R.A.VER SRL. Pagina 1 REPORT DIVULGATIVO NON TECNICO AGGIORNAMENTO SEMESTRALE - 1 SEMESTRE ANNO 2015 (INIZIO DELL ATTIVITÀ DI CONTROLLO DA NOVEMBRE 2013) DITTA C.R.A.VER SRL. IMPIANTO UBICATO IN SAN MARTINO BUON ALBERGO

Dettagli

Rifiuto Urbano (t) BD - BM 55.000 29.111 0 0 29.111. 2 TV Spresiano CDR 84.000 72.877 0 0 72.877

Rifiuto Urbano (t) BD - BM 55.000 29.111 0 0 29.111. 2 TV Spresiano CDR 84.000 72.877 0 0 72.877 3.4. Trattamento e smaltimento del rifiuto urbano residuo 3.4.1. Trattamento meccanico biologico Il rifiuto urbano residuo trattato nel 21 rappresenta il 23,7% del totale ed è pari a 57.692 t (Fig. 3.1.1).

Dettagli

Piani di gestione delle situazioni di grave difficoltà occupazionale Monitoraggio del settore elettronico 4 trimestre 2009

Piani di gestione delle situazioni di grave difficoltà occupazionale Monitoraggio del settore elettronico 4 trimestre 2009 piani di gestione delle situazioni di grave difficoltà occupazionale monitoraggio del settore elettronico 4 trimestre 2009 La presente scheda è stata curata da Giorgio Plazzi, esperta dell Agenzia regionale

Dettagli

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI VIBO VALENTIA

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI VIBO VALENTIA CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 4 TRIMESTRE 2012 TAVOLE CONGIUNTURALI Elaborazioni a: gennaio 2013 Indice delle tavole Dati congiunturali a periodicità trimestrale Dinamismo

Dettagli

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 Servizi di public utilities Processo Raccolta e smaltimento dei rifiuti Sequenza di processo Recupero

Dettagli

IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA. per l anno 2008, delle misure di compensazione territoriale

IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA. per l anno 2008, delle misure di compensazione territoriale Prescrive che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in occasione della richiesta di parere da parte di questo Comitato sul successivo Contratto di programma ANAS, trasmetta un quadro complessivo

Dettagli

GESTIONE DEI RIFIUTI 1. SCOPO RESPONSABILITÀ MODALITÀ OPERATIVE DISTRIBUZIONE...ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO.

GESTIONE DEI RIFIUTI 1. SCOPO RESPONSABILITÀ MODALITÀ OPERATIVE DISTRIBUZIONE...ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO. GESTIONE DEI RIFIUTI 1. SCOPO... 2 2. RESPONSABILITÀ... 2 4. MODALITÀ OPERATIVE... 2 4.1 Gestione in ufficio... 2 4.1.1 SEDI OPERATIVE... 2 4.2 Gestione delle Centrali Termiche... 4 4.3 Gestione in cantiere...

Dettagli

OSSERVATORIO REGIONALE SUL TURISMO REGIONE MARCHE

OSSERVATORIO REGIONALE SUL TURISMO REGIONE MARCHE Università Politecnica delle Marche Facoltà di Economia G. Fuà REPORT OSSERVATORIO REGIONALE SUL TURISMO REGIONE MARCHE PROVINCIA DI ANCONA Prof. Gian Luca Gregori Dott.ssa Cristina Bolzicco Anno 2008

Dettagli

ALLEGATO N. 6 DATI TECNICI SULLO SCARICO DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI CHE RECAPITANO IN PUBBLICA FOGNATURA

ALLEGATO N. 6 DATI TECNICI SULLO SCARICO DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI CHE RECAPITANO IN PUBBLICA FOGNATURA (*) Scarico N. Estremi catastali del punto di scarico FOGLIO N. MAPPALI N. Scarico in : pubblica rete fognaria pubblica rete fognaria recapitante nel collettore consortile collettore consortile pubblico

Dettagli

Produzione Dichiaranti Produzione Dichiaranti Produzione Dichiaranti t n t n t n Comparto conciario Pisa (ATECO 191)

Produzione Dichiaranti Produzione Dichiaranti Produzione Dichiaranti t n t n t n Comparto conciario Pisa (ATECO 191) Il comparto conciario I dati estratti dal MUD si riferiscono a due gruppi di rifiuti che nel prosieguo verranno trattati separatamente: o quelli prodotti dalle aziende che dichiarano come attività prevalente

Dettagli

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI CREMONA REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 4 TRIMESTRE 2015 TAVOLE CONGIUNTURALI DELLE IMPRESE ATTIVE

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI CREMONA REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 4 TRIMESTRE 2015 TAVOLE CONGIUNTURALI DELLE IMPRESE ATTIVE CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 4 TRIMESTRE 2015 TAVOLE CONGIUNTURALI DELLE IMPRESE ATTIVE Elaborazioni a: Dicembre 2015 Indice delle tavole Dati congiunturali a periodicità

Dettagli

Il percorso degli IMBALLAGGI in ACCIAIO dalla Raccolta al Riciclo. Desenzano del Garda, 24 giugno 2015

Il percorso degli IMBALLAGGI in ACCIAIO dalla Raccolta al Riciclo. Desenzano del Garda, 24 giugno 2015 Il percorso degli IMBALLAGGI in ACCIAIO dalla Raccolta al Riciclo Desenzano del Garda, 24 giugno 2015 CONAI Consorzio Nazionale Imballaggi CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, è un Consorzio privato

Dettagli

Il principio di prossimità per una Nuova legislazione ambientale regolamentazione nella gestione dei rifiuti urbani

Il principio di prossimità per una Nuova legislazione ambientale regolamentazione nella gestione dei rifiuti urbani Il principio di prossimità per una Nuova legislazione ambientale regolamentazione nella gestione dei rifiuti urbani Cagliari Hotel Panorama 27 maggio 2016 h.9:00 Relatore: Dott.ssa Daniela Barsanti Presidente

Dettagli

Il territorio e la popolazione

Il territorio e la popolazione Il territorio e la popolazione 17 Superficie Il territorio Le Marche si estendono per una superficie di 9693,5 Km 2 (il 3,2% del territorio italiano), con una struttura geomorfologica costituita in prevalenza

Dettagli

ALLEGATO 1 NOTIZIE GENERALI

ALLEGATO 1 NOTIZIE GENERALI ALLEGATO 1 DATI TECNICI SULLO SCARICO DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE E/O ASSIMILABILI ALLE DOMESTICHE CHE RECAPITANO IN CORPO IDRICO SUPERFICIALE, SUL SUOLO E NEGLI STRATI SUPERFICIALI DEL SOTTOSUOLO. NOTIZIE

Dettagli

INDICE 0. INDICE INTRODUZIONE DEFINIZIONE DELLE TIPOLOGIE DI RIFIUTI Elenco rifiuti MODALITA DI GESTIONE...

INDICE 0. INDICE INTRODUZIONE DEFINIZIONE DELLE TIPOLOGIE DI RIFIUTI Elenco rifiuti MODALITA DI GESTIONE... COMMITTENTE: : GENERAL CONTRACTOR: INFRASTRUTTURE FERROVIARIE STRATEGICHE DEFINITE DALLA LEGGE OBIETTIVO N. 443/01 LINEA A.V. /A.C. TORINO VENEZIA Tratta MILANO VERONA Lotto Funzionale Brescia-Verona PROGETTO

Dettagli

LIVELLO GENERALE DI ILLEGALITÀ

LIVELLO GENERALE DI ILLEGALITÀ ANALISI QUANTITATIVA LIVELLO NAZIONALE L attività operativa dell anno 2002 in tutto il territorio nazionale ha prodotto 8.760 controlli su 4.612 obiettivi, nel cui ambito sono state accertate 2.925 infrazioni

Dettagli

La cogenerazione in Italia. F. Sanson. Giornata di confronto sull applicazione della direttiva

La cogenerazione in Italia. F. Sanson. Giornata di confronto sull applicazione della direttiva CESI RICERCA Giornata di confronto sull applicazione della direttiva europea 2004/8 Milano La cogenerazione in Italia F. Sanson CESI Ricerca Dip. Sistemi di Generazione sanson@cesiricerca.it Cogenerazione

Dettagli

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI. Calabria REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 3 TRIMESTRE 2013 TAVOLE CONGIUNTURALI DELLE IMPRESE ATTIVE

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI. Calabria REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 3 TRIMESTRE 2013 TAVOLE CONGIUNTURALI DELLE IMPRESE ATTIVE CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 3 TRIMESTRE 2013 TAVOLE CONGIUNTURALI DELLE IMPRESE ATTIVE Elaborazioni a: Settembre 2013 Indice delle tavole Dati congiunturali a periodicità

Dettagli

EMILIA ROMAGNA. Le previsioni al 2016: impiego di lavoro

EMILIA ROMAGNA. Le previsioni al 2016: impiego di lavoro EMILIA ROMAGNA Le previsioni al 2016: impiego di lavoro Lo scenario di previsione relativo alle dinamiche occupazionali dell Emilia Romagna tra il 2010 e il 2016 1 indica una modesta crescita dell occupazione,

Dettagli

Tutte Altre trasformazioni dei combustibili solidi (Produzione di coke, prodotti petroliferi e combustibile nucleare)

Tutte Altre trasformazioni dei combustibili solidi (Produzione di coke, prodotti petroliferi e combustibile nucleare) Tab. 1.6.1 Attività IPPC. Attribuzione codici NOSE-P e NACE Codic e IPPC Attività allegato I Direttiva 96/61 1. Attività energetiche 1.1 Impianti di combustione con potenza calorifica di combustione 1.2

Dettagli