L esperienza della Variante al PTCP di Bologna in recepimento del PTA

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1 Sala del Baraccano, 19/05/2011 L esperienza della Variante al PTCP di Bologna in recepimento del PTA (Paola Cavazzi Servizio Pianificazione Ambientale Provincia di Bologna)

2 Il PERCHÈ... Il Piano di Tutela delle acque della Regione Emilia-Romagna (PTA), approvato con deliberazione n. 40 del 21/12/2005, costituisce piano stralcio di settore dei Piani di Bacino individuando gli obiettivi di qualità ambientale e per specifica destinazione dei corpi idrici e gli interventi volti a garantire il loro raggiungimento o mantenimento, nonché le misure di tutela quali-quantitative tra loro integrate e coordinate per bacino idrografico. Il PTA definisce obiettivi e livelli di prestazione richiesti alla pianificazione infraregionale delle Province, in coerenza con i quali, nell'ambito delle proprie competenze, le Province, attraverso i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale (PTCP), recepiscono e perfezionano il dispositivo del PTA.

3 Il PERCORSO: PTA Regionale approvato dall Assemblea Legislativa con delibera n.40 del 21/12/2005 Documento preliminare e Valsat sono stati approvati dalla Giunta Provinciale l'8/04/2008 (dopo circa un anno di attività) Conferenza di Pianificazione dal 09/05/08 al 18/02/09 Variante al PTCP in recepimento del PTA adottata dal Consiglio Provinciale con delibera n.38 del 07/04/2009 Richiesta l espressione del parere motivato in merito alla VAS alla Regione Emilia-Romagna il 05/05/2009 ai sensi dell art. 15, D.Lgs. n.4/2008 Fino al dicembre 2010 (ben oltre il termine di 60 giorni dall adozione) sono pervenute: 10 riserve regionali (D.G.R. n.1119 del 27/07/2009) e 28 osservazioni Controdeduzioni e conseguente adeguamento degli elaborati costitutivi della Variante sono stati approvati dal Consiglio Provinciale con atto n.6728 del 28/12/2010. La Regione ha espresso intesa e parere motivato con atto n.142 del 7/2/2011. Variante al PTCP in recepimento del PTA Regionale approvata dal Consiglio Provincia

4 La PARTECIPAZIONE: Le funzioni di partecipazione e di informazione sui contenuti della Variante e sugli effetti ambientali ad esso conseguenti, sono state assolte, in sede di formazione della Variante, con la Conferenza di Pianificazione propedeutica all'adozione e i Tavoli Tecnici aperti oltre che agli enti istituzionali anche ai rappresentanti del mondo economico, della società civile locale e del Forum di Agenda 21, secondo quanto disciplinato dall'art. 27 della L.R. 20/2000, nonché durante la fase di deposito e partecipazione in ordine al Rapporto Ambientale curata dall'autorità Regionale, in collaborazione con l'amministrazione Provinciale. Tavoli Tecnici: 1 - Quadro degli obiettivi di qualità e variazioni rispetto a quanto previsto dal PTA Regionale 2 - Riduzione dei carichi inquinanti 3 - Riduzione dei consumi idrici in agricoltura 4 - Consumi idrici civili 5 - Nuove risorse idriche 6 - Aree di protezione degli acquiferi di pianura-pedecollina e di collina-montagna 7 - Consumi idrici civili e riduzione dei carichi puntiformi 8 - Riduzione dei consumi ed acquisizione di nuove risorse 9 - Aree di protezione degli acquiferi e delle acque superficiali

5 Le OSSERVAZIONI: 10 riserve regionali (Delibera Giunta Regionale n del 27/07/2009) osservazioni presentate da 28 soggetti così suddivisi:16 da Enti e Organismi Pubblici; 10 da Associazioni sociali e Soggetti privati nei cui confronti le previsioni di Piano possono produrre effetti diretti; 2 da Associazioni economiche o da Associazioni costituite per la tutela degli interessi diffusi Di tali osservazioni più del 50% è pervenuto oltre il termine di deposito Principali temi di osservazione: Deficit idrico conseguente all applicazione dei deflussi minimi vitali ed alle riduzioni di prelievi da acque sotterranee Attuazione della misura invasi Norme tecniche nelle zone di protezione (artt. 5.2 e 5.3)

6 I TEMPI: 07/07 08/07 09/07 10/07 11/07 12/07 01/08 02/08 03/08 04/08 05/08 06/08 07/08 08/08 09/08 10/08 11/08 01/09 02/09 03/09 04/09 05/09 06/09 07/09 08/09 09/09 10/09 11/09 12/09 01/10 02/10 03/10 04/10 05/10 06/10 07/10 09/10 10/10 11/10 12/10 01/11 02/11 03/11 04/11 raccolta dati, doc.prel. + Valsat conferenza adozione osservazioni controdeduzioni intesa approv.

7 I CONTENUTI: La Variante integra ed aggiorna il PTCP sui temi legati alla tutela delle acque, dettando nuovi OBIETTIVI, MISURE per raggiungerli, ed una VAS per condividerle La valutazione di sostenibilità dei piani ha indirizzato le linee di sviluppo territoriale? la VAS è stata utilizzata in modo integrato e simultaneo alla definizione e redazione del Piano e costituisce uno strumento di supporto alle decisioni. La VAS come linea lungo la quale sviluppare un processo partecipato, così da coinvolgere, già nella fase di redazione del Piano, i principali attori che saranno responsabili dell attuazione delle misure previste dal piano stesso. Si tratta di un percorso decisionale aperto, che punta al coinvolgimento anche dei portatori di interesse non istituzionali, un canale di comunicazione e interazione organizzato e formalmente riconosciuto la cui voce principale si esprime proprio nella valutazione delle scelte possibili (l essenza della VAS). I contenuti della Vas: valutazione dello stato di fatto valutazione degli obiettivi valutazione di scenari (alternative): per diverse misure, prima e nel corso della Conferenza di Pianificazione, sono state ipotizzate diverse alternative di applicazione, ciascuna con prestazioni diverse rispetto agli obiettivi. Nel corso della Conferenza di Pianificazione, tenendo conto dei punti vista degli attori coinvolti, sono state scelte le alternative maggiormente percorribili. L ampio dibattito ha premesso una forte consapevolezza sulle scelte definitive del Piano, da parte dei diversi soggetti che saranno coinvolti nella sua attuazione. definizione della procedura di monitoraggio e valutazione L esperienza della Variante al PTCP di Bologna in recepimento del PTA - Sala del Baraccano, 19/05/2011

8 I CONTENUTI: OBIETTIVI DELLA VARIANTE Qualità ambientale Corpi idrici superficiali (stato ambientale buono su 8 stazioni e sufficiente su 3) e rispetto del DMV Acque sotterranee (stato ambientale buono o particolare su circa 70 stazioni) Riduzione del carico eutrofizzante (t/anno di N e P) Qualità per specifica destinazione Qualità per uso potabile A2 in tutte le 9 stazioni (Volta Scirocco, sul Reno in Provincia di Ravenna è in A3) Vita dei pesci: mantenere la conformità sui tratti classificati

9 I CONTENUTI: Le famiglie di MISURE DELLA VARIANTE Ridurre il prelievo della risorsa idrica Aumentare la capacità autodepurativa Ridurre e ridistribuire i carichi inquinanti

10 Misure per ridurre il prelievo Prelievi ad uso civile: circa 105 Mmc Riduzione prelievi da falda: 16 Mmc Riduzione prelievi superficiali: Reno 4 Mmc; Santerno 1,5 Mmc Riduzione perdite: 2,5 Mmc Riduzione consumi: 7 Mmc Campagne informative Riduzioni per complessivi 21,5 Mmc Nuovo schema tariffario pro capite Indirizzi normativi ai comuni per usi non potabili: raccolta pioggia, riuso acque grigie, uso acqua CER Altre risorse: 12 Mmc Captazione acque sorgive variante di valico: 2 Mmc Aumento capacità regolazione invasi di Bubano: 2 Mmc Adduttrice Reno/Setta: 8 Mmc Misure per complessivi 21,5 Mmc

11 Misure per ridurre il prelievo Prelievi uso agricolo: 145 Mmc a fronte di consumi per 72 Mmc Riduzione prelievi superficiali per DMV: 13,1 Mmc dagli affluenti appenninici e 6 Mmc per la rete dei canali di Bologna Invasi collinari: 0,5 Mmc Riuso acque reflue: 2,1 Mmc Migliore gestione canali: 5 Mmc Riduzioni per complessivi 19,1 Mmc Invasi consortili: 11,4 Mmc - interventi da definire in fase di attuazione attraverso specifici accordi di programma vedi art. 2.2 NTA Acque da Po: a integrazione dei quantitativi delle misure previste Misure per complessivi 19 Mmc Art. 2.2 Definizione della procedura per la localizzazione di nuovi invasi. 1. (D) La Provincia, in accordo con i Comuni interessati, può avviare procedure concertative volte all individuazione di nuovi invasi. Tale possibilità è subordinata alla approvazione a alla efficacia di uno specifico accordo di programma di cui alle disposizioni dettate dall art. 34 del decreto legislativo n. 267 del 2000 integrate da quanto previsto all art. 40 della L.R. 20/2000 ed in coerenza, ove necessario, con la pianificazione settoriale vigente in materia di attività estrattive. L esperienza della Variante al PTCP di Bologna in recepimento del PTA - Sala del Baraccano, 19/05/2011

12 Misure per ridurre il prelievo Prelievi ad uso industriale: 30 Mmc Riuso industriale acque depurate (valutazione di AATO in sede di elaborazione del Piano d Riutilizzo di acque reflue depurate) Obbligo di misura del prelievo da falda ed acque superficiali (competenza regionale) Applicazione di nuovi canoni annuali disincentivanti (competenza regionale) Strategie basate su accordi volontari e adottate attraverso le Autorizzazioni Integrate Ambientali: Revisione concessioni di derivazione Restrizioni allo scarico (aumenta il costo di trattamento e disincentiva il prelievo)

13 Misure per ridurre i carichi Carichi puntiformi Reti non depurate: attuazione del Piano d Ambito con alcune accortezze: La revisione delle priorità degli interventi richiede direttive regionali Verifica scelte tecnologiche (ricorrendo a soluzioni decentrate e tecniche naturali si può ridurre i costi fino al 90%) Dal PA restano fuori gli sfioratori ed il riuso dei reflui Carichi diffusi SFIORATORI Piano di Indirizzo Carico elevato Prescrizioni ai Comuni per Riduzione ridurre l afflusso dei carichi in fogna inquinanti dalle acque superficiali Integrazione gestione reti Reimmettere civili e agricole i nutrienti degli scarichi nei suoli Realizzazione vasche di prima pioggia Questione finanziaria: come si pagano le opere? Case sparse: trattamenti obbligatori RIUSO DEI REFLUI Piano di Riutilizzo Nuove forme di risorsa idrica Carico agricolo: criticità per limiti risorse del PSR

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15 Ma la fine è appena l'inizio... Parte ora l'attuazione del piano, che avviene con le misure previste ed è controllata con il Sistema di Monitoraggio (99 indicatori), definito contestualmente alla Dichiarazione di Sintesi. Una Variante non sostanziale impegna un ente per oltre un anno Un piano ha invece un percorso di almeno due anni......gli strumenti di pianificazione territoriale sono un grande impegno e una volta fatti non devono essere accantonati nel cassetto di pochi affezionati perchè è con questi che si governa il territorio. I piani sono, o dovrebbero essere, la sede privilegiata per la comparazione degli interessi collettivi, sia pubblici che privati, relativi al territorio su cui incidono

16 Grazie per l'attenzione

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