LO SCHEMA DI ANALISI BDO (Bisogni-Domanda-Offerta) (art del Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n. 112)

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1 1 RIFORME e AGENDE DELLE POLITICHE LEGISLATIVE LO SCHEMA DI ANALISI BDO (Bisogni-Domanda-Offerta) Per l analisi dei SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA (art del Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n. 112) 4 unità didattica 4 dicembre 2017 Ore 11,45-13

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3 3 ELEMENTI IN GIOCO NEI SISTEMI DI SERVIZIO FAMIGLIA CICLO di VITA LAVORO REDDITO CULTURA TERRITORIO POLITICHE SOCIALI ISTITUZIONI ORGANIZZAZIONI PROFESSIONI RELAZIONI interpersonali UTENTE OPERATORE

4 4 COME CAMBIANO, NEL CORSO DEL TEMPO, I SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA? Mutamenti continui nelle tre aree

5 5 Per la sua COMPLESSITA il SISTEMA DEI SERVIZI deve essere analizzato da VARI punti di vista (metodo dei paradigmi) Cultura Individui Società Bisogni e problemi Sistema e Sotto Sistemi SERVIZI SERVIZIO Istituzioni e regole Organizzazioni Economia e mercato Fasi storiche Linea del TEMPO Professioni e Setting professionali

6 6 diversi SCHEMI DI ANALISI o PARADIGMI del SISTEMA DEI SERVIZI Sistema e Sotto Sistemi BDO: Bisogni, Domanda, Offerta Economia e mercato Cultura, Individui, Società Fasi storiche Istituzioni e regole Organizzazioni Professioni e Setting professionali analisi del quadro istituzionale complessivo e delle sue parti rilevazione dei bisogni e delle domande tramite la ricerca demografica e psicosociale economia, sviluppo economico, politiche fiscali contributi conoscitivi della sociologia, antropologia e psicologia analisti storica delle agende politiche e degli esiti nel corso del tempo diritto costituzionale, diritto pubblico, diritto amministrativo, diritto privato contributi conoscitivi delle scienze organizzative modelli di pensiero e di azione delle diverse professioni sociali e sanitarie

7 7 Ferrario Paolo, Politiche sociali e servizi. Metodi di analisi e regole istituzionali, Carocci Faber, 2014

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9 9 Una semplice definizione di politica sociale dal lato della OFFERTA è la seguente: Insieme di azioni pubbliche (o connesse al sistema pubblico) orientate ad intervenire sulle situazioni problematiche che si manifestano con lo sviluppo socioeconomico

10 10 Una semplice definizione di politica sociale dal lato della DOMANDA è la seguente Le politiche sociali sono risposte storiche (ossia storicamente condizionate) ai problemi che le persone incontrano o possono incontrare nel loro ciclo di vita

11 11 Nel quadro analitico che stiamo inseguendo La DOMANDA è quella parte di bisogno che si traduce in richiesta di servizi cui si risponde con risorse organizzative pubbliche e private e saperi professionali

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13 13 La matrice cognitiva utile per mettere sotto osservazione professionale il SISTEMA DEI SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA PUNTI CHIAVE ASSETTI ISTITUZIONALI dello stato 1 Bisogni, domande, problemi; 2 Politiche sociali e legislative; 3 Organizzazioni e reti; 4 Professioni e formazione SERVIZI SANITARI E SOCIO SANITARI SERVIZI SOCIALI E SOCIOEDUCATIVI FAMIGLIE e MINORI DISABILITA SALUTE MENTALE DIPENDENZE E TOSSICODIPENDENZE VECCHIAIA E ANZIANI DEMENZE BIOPOLITICHE MIGRAZIONI e IMMIGRAZIONE

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15 15 Partiamo da alcune constatazioni. Se prendiamo in considerazione i testi istituzionali, organizzativi, professionali che parlano di servizi alla persona ci accorgiamo che spesso gli autori articolano le loro ricerche attorno al tema: Quali situazioni problematiche? Quali risposte alle situazioni problematiche? C è dunque una ricorrenza che va spiegata

16 Il nuovo dizionario di servizio sociale (2005 e 2013) 16

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19 19 Un importante contributo tecnico e metodologico sulla connessione fra le varie componenti del LAVORO DI SERVIZIO è:

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22 Il concetto e gli strumenti delle LINEE GUIDA 22

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25 25 Campanini Annamaria, Gli ambiti di intervento dei servizi sociali, Carocci faber, 2016 Servizio sociale e adulti (p ) Servizio sociale e anziani (p ) Servizio sociale e dipendenze patologiche (p ) Servizio sociale e persone con disabilità (p ) Servizio sociale e famiglie (p ) Servizio sociale e giovani (p ) Servizio sociale e giustizia (p ) Servizio sociale e immigrazione (p ) Servizio sociale e minori ( Servizio sociale e salute ( ) Servizio sociale e salute mentale ( )

26 26 Raffaello Maggian, I servizi socioassistenziali, Carocci faber, 2013 Servizi per la famiglia (p ) Servizi per i minori e i giovani (p ) Servizi per le donne in difficoltà (p ) Servizi per le disabilità (p ) Servizi per la marginalità sociale (p ) Servizi per le problematiche psicosociali (p ) Servizi per le persone anziane (p ) Servizi di auto mutuo aiuto (p )

27 27 Raffaello Maggian, Guida al welfare italiano, Maggioli, 2011 Agio e e disagio, pag Difficoltà economiche, pag Senza fissa dimora, pag Problema della casa, pag Ricerca del lavoro, pag Stranieri in Italia, pag Le dipendenze, pag La disabilità, pag L invecchiamento della popolazione, pag

28 28 Ugo Ascoli (cur.) Il Welfare in Italia Il Mulino, 2011 Fisco e welfare per le famiglie, pag Le politiche scolastiche, pag Le politiche del lavoro, pag Politiche pensionistiche, pag

29 29 Gori Cristiano, Ghetti Valentina, Rusmini Giselda, Tidoli Rosemarie (cur.) Il Welfare sociale in Italia. Realtà e prospettive Carocci,, 2014 Servizi per la prima infanzia, pag ; Interventi per gli anziani non autosufficienti, pag.59-71; 74-90; Persone povere e a rischio di emarginazione, pag ;

30 30 Paolo Ferrario, Politiche sociali e servizi, Carocci Faber, 2014 Famiglie, minori, e politiche dei servizi, p Disabilità e politiche dei servizi, Salute mentale, psichiatria e politiche dei servizi, p Dipendenze, tossicodipendenze e politiche dei servizi, p Vecchiaia, anziani e politiche dei servizi, p Demenze e politiche dei servizi, p Biopolitiche e servizi alla persona: inizio e fine vita, p Immigrazioni e politiche dei servizi,

31 31 Paola Nicoletta Scarpa (cur.) L educatore professionale Maggioli, 2012 Area dei minori, pag Area degli adulti pag Area degli anziani pag Area della disabilità pag Area del disagio psichico pag Area delle tossicodipendenze pag

32 32 Silvia Kanizsa e Sergio Tramma (cur.) Introduzione alla pedagogia e al lavoro educativo Carocci editore, 2011 I soggetti destinatari del lavoro educativo: I bambini (p ) I bambini, i ragazzi e i genitori in difficoltà (p Gli adolescenti e i giovani (p ) Gli adulti (p ) Gli anziani (p ) Le persone senza fissa dimora (p.82-85) La prostituzione (p ) La salute mentale (p ) Il carcere (p ) Le dipendenze (p ) La disabilità (p I malati (p ) Gli stranieri (p

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35 35 L OROLOGIO DELLE RIFORME LE CONNESSIONI FRA POLITICHE SOCIALI, AMMINISTRAZIONE dei SERVIZI, ORGANIZZAZIONE dei SERVIZI, LAVORO PROFESSIONALE POLITICHE POLITICHE SOCIALI SOCIALI OBIETTIVI, PRIORITA LEGGI LAVORO LAVORO PROFESSIONALE PROFESSIONALE AMMINISTRAZIONE DEI DEI SERVIZI SERVIZI PROFESSIONALITA CONTESTI di LAVORO GRUPPI PROFESSIONALI DECISIONI FINANZIAMENTI PROCEDURE SETTING PROFESSIONALI COMUNICAZIONI ORGANIZZAZIONE ORGANIZZAZIONE DEI DEI SERVIZI SERVIZI STRUTTURE PROCESSI ORGANIZZATIVI RELAZIONI INTERNE RELAZIONI INTER-ORGANIZZATIVE WS

36 36 LE POLITICHE LEGISLATIVE come INDICATORI di cambiamento

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38 38 Gli strumenti analitici delle PERIODIZZAZIONI (timing) e delle AGENDE delle POLITICHE SOCIALI L asse del TEMPO STORICO Vai al Link delle AGENDE delle POLITICHE SOCIALI nel blog mappeser:

39 39 AGENDE POLITICHE DEL PERIODO : Alcune RIFORME APPROVATE: Province Unioni civili Divorzio breve RIFORME IN AGENDA: Testamento biologico Ius soli Legge sull autismo Legge sul 'Dopo di noi Riforma Terzo settore e servizio civile Chiusura ospedali psichiatrici giudiziari REI Reddito di inclusione

40 RIFORMA DELLE PROVINCE, Regolazione del SISTEMA DELLA AUTONOMIE LOCALI Dlgs 267/2000 Modifica di: Diritto pubblico Diritto amministrativo Diritto costituzionale Diritto regionale LEGGE 7 aprile 2014 n. 56

41 41 Libri su: RIFORMA DELLE PROVINCE, 2015

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43 43 FINANZIAMENTO DELLE SPESE RELATIVE ALLE FUNZIONI FONDAMENTALI DEGLI ENTI LOCALI TRIBUTI PROPRI COMPARTECIPAZIONI AL GETTITO DEI TRIBUTI ERARIALI E REGIONALI FONDO PEREQUATIVO DELLO STATO

44 44 RIFORMA DELLE AUTONOMIE LOCALI e transizione dalle Province alle AREE VASTE 2015 STATO MINISTERI REGIONI COMUNI ASL PROVINCE - CITTA METROPOLITANE - AREE VASTE LEGGE 7 aprile 2014, n. 56 Disposizioni sulle citta' metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni

45 45 PUNTI CHIAVE della Legge 56/2014 ulteriore riforma delle autonomie locali individuazione di Regioni e Comuni come fondamentali livelli di governo locale la riforma costituzionale abolisce il riferimento nella Costituzione alle Province e introduce il concetto di enti di area vasta AREE VASTE come livelli di organizzazione delle funzioni a servizio dei Comuni (art. 1/1) CITTA METROPOLITANE come enti delle grandi città (art 1/2) incentivi alle UNIONI DI COMUNI (art. 1/4)

46 46 Regolazione delle PROVINCE/AREE VASTE con la Legge 56/2014 ridefinite enti territoriali di area vasta (art 1/3) gli organi politici sono costituiti con un sistema elettorale di secondo livello sono titolari di funzioni fondamentali di interesse statale attribuite dallo Stato possono essere titolari di ulteriori funzioni di interesse regionale non fondamentali attribuite dalle Regioni le Regioni delimitano i confini degli enti di area vasta

47 RIFORMA del TERZO SETTORE 47 Regolazione delle reti private e degli enti di terzo settore Leggi 381/1991 Effetti su: Diritto privato Codice Civile Diritto degli enti locali Contratti LEGGE 6 giugno 2016 n. 106

48 48 RIFORMA del TERZO SETTORE,

49 49 RIFORMA DEL TERZO SETTORE: FASI DI APPROVAZIONE E ATTUAZIONE 6 GOVERNO 1 7 DECRETI ATTUATIVI Linee Guida 3 Non profit 2 Pareri e indicazioni sui punti chiave DISEGNO di LEGGE 4 CAMERA approva 5 SENATO LEGGE approva

50 50 Parlamento Legge 106/2016 Governo Decreti attuativi

51 51 RIFORME dei COMUNI e delle PROVINCE RIFORME COSTITUZIONALI RIFORME SANITARIE RIFORME degli APPALTI RIFORME del TERZO SETTORE

52 52 Agenda politica tratta da: PAOLO FERRARIO, Politiche sociali e servizi Carocci Faber, 2014 Pag. 64

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54 54 TERZO SETTORE COMPLESSO DI ISTITUZIONI CHE, PONENDOSI ALL INTERNO DEL SISTEMA ECONOMICO, SI COLLOCANO TRA LO STATO E IL LIBERO MERCATO CON UN RUOLO E UNA FUNZIONE SOCIALE PRECISI E SPECIFICI. IN PARTICOLARE SI TRATTA DI ENTI PRIVATI VOLTI ALLA PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI DESTINATI ALLA SOCIETA CIVILE IN TUTTE LE FORME da Dizionario di economia civile, a cura di Luigino Bruni e Stefano Zamagni Citta Nuova, 2009, p. 765

55 55 STATO TERZO SETTORE MERCATO

56 56 LEGGE Obiettivo: Regolazione complessiva di questo SISTEMA SOCIALE ED ECONOMICO Il terzo settore È caratterizzato da molte differenze interne Ruoli Valori Culture PROBEMI DA GOVERNARE le specificità delle varie culture dei soggetti la loro regolazione: codice unico del terzo settore

57 57 La legislazione degli anni 90 ha definito le componenti specifiche del terzo settore, ossia i singoli soggetti Questa legge (2016) ha l obiettivo di regolare nel suo insieme tutto il complesso di questo sistema

58 58 La galassia del Terzo settore è composta da una serie di attori diversi per organizzazione del lavoro, status giuridico, struttura. Le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus), disciplinate dal decreto legislativo n. 460 del 1997, che riconosce a tali realtà un regime tributario di favore in considerazione delle finalità di solidarietà sociale perseguite. Possono dunque qualificarsi come Onlus le associazioni con o senza personalità giuridica, i comitati, le fondazioni, le società cooperative e altri enti di carattere privato purché perseguano finalità di solidarietà sociale. Vi rientrano inoltre tipologie che troviamo in seguito elencate, quali le Ong o le organizzazioni di volontariato. La normativa di riferimento non indica quindi una tipologia giuridica aggiuntiva di diritto civile, ma una specifica categoria di diritto tributario. Le organizzazioni non governative (Ong), specializzate nella cooperazione allo sviluppo e regolamentate dalla legge n. 49 del 1987, che a breve sarà abrogata, come previsto dalla legge n. 125 del Quest ultima norma definisce una nuova governance del sistema della cooperazione attraverso l istituzione di una serie di organismi partecipati dalla società civile e dai partenariati internazionali. Le organizzazioni di volontariato, regolamentate dalla legge n. 266 del 1991, che definisce il volontariato come attività prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, anche indiretto, ed esclusivamente per fini di solidarietà. La legge non individua i settori nei quali le organizzazioni devono operare e prevede che possano assumere forma giuridica compatibile con lo scopo solidaristico. Tra le fonti economiche accessibili a tali organizzazioni, oltre alle sottoscrizioni pubbliche e private, da ricordare anche il Fondo previsto dall articolo 15 della suddetta legge 266 del 1991, istitutiva dei centri di servizio per il volontariato (Csv). Le cooperative sociali, di cui al Codice civile (art. 2512), sono destinate dalla legge n. 381 del 1991 ad occuparsi della gestione dei servizi socio-sanitari (tipo A) o allo svolgimento di attività produttive finalizzate all inserimento di persone svantaggiate (tipo B). Le cooperative sono caratterizzate dal voto capitario dei soci, vale a dire dal fatto che ogni socio ha diritto a un voto in assemblea, indipendentemente dal valore della propria quota di capitale sociale. per il personale impiegato e vincoli sui beni o servizi prodotti, che devono perseguire obiettivi di utilità sociale.

59 59 Le associazioni di promozione sociale, istituite dalla legge 383 del Possono essere associazioni riconosciute e non, movimenti e gruppi, purché svolgano attività di utilità sociale a favore di associati o terzi, senza scopo di lucro e garantendo il rispetto della libertà degli associati. Si esclude espressamente che rientrino nella categoria i partiti politici, le organizzazioni sindacali e professionali e le associazioni che pongano limitazioni alle condizioni economiche degli associati o discriminazioni in relazione all ammissione dei medesimi. Le imprese sociali, introdotte dalla legge n. 118 del 2005 e disciplinate dal decreto legislativo n. 155 del Sono «organizzazioni private senza fini di lucro che esercitano, in via stabile e principale, un attività economica di produzione o di scambio di beni o di servizi di utilità sociale, diretta a realizzare finalità di interesse generale»: una qualificazione che può essere assunta da soggetti costituiti con qualsiasi forma giuridica. Tra i soggetti che compongono il Terzo settore sono i più orientati al mercato, dal momento che svolgono normale attività imprenditoriale e sono iscritti al Registro imprese della Camera di commercio. Le imprese sociali devono, per loro natura, rispettare i contratti di lavoro e ascoltare gli stakeholders. Prevedono regole specifiche

60 60 MATRICE DI ANALISI DELLA LEGGE 106/2016 di RIFORMA DEL TERZO SETTORE Punti chiave Articoli/commi DEFINIZIONE 1/comma 1 FINALITA : civili, solidaristiche, di utilità sociale 1/comma 1 REVISIONE DEL CODICE CIVILE (libro primo/titolo secondo 1/comma 2/a; 3 CODICE DEL TERZO SETTORE 1/comma 2/b; 4 REGISTRO UNICO 4/comma 1/m Riforma delle organizzazioni di VOLONTARIATO 5 SERVIZIO CIVILE 8 IMPRESA SOCIALE 6 PROGRAMMAZIONE NEI TERRITORI 4/comma 1/o APPALTI 4/comma 1/h VIGILANZA, MONITORAGGIO, CONTROLLO, 7 POLITICHE FISCALI 9 RELAZIONE ANNUALE 12 FONDAZIONE ITALIA SOCIALE 10

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70 RIFORMA delle UNIONI CIVILI 70 Regolazione del diritto di famiglia e, di conseguenza, dei rapporti con i minori Leggi 381/1991 Effetti su: Diritto di famiglia LEGGE 6 giugno 2016 n. 106

71 71 Libri su Filiazione, divorzio breve e unioni civili

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74 74 Da I Libri del Sole 24 Ore 30 marzo 2016

75 75 Da I Libri del Sole 24 Ore 30 marzo 2016

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77 77 Da I Libri del Sole 24 Ore 30 marzo 2016

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79 RIFORMA del DOPO DI NOI 79 Regolazione del diritto di famiglia e, di conseguenza, dei rapporti con i minori ALLARGA IL QUADRO Legge 104/1992 Effetti su: Vita quotidiana disabili senza più reti familiari LEGGE 22 giugno 2016 n. 112

80 80 La legge sul DOPO DI NOI

81 81 Da: Paolo Ferrario, Politiche sociali e servizi, Carocci Faber 2014, p. 236

82 82 Da: Paolo Ferrario, Politiche sociali e servizi, Carocci Faber 2014, p. 237

83 83 Da: Paolo Ferrario, Politiche sociali e servizi, Carocci Faber 2014, p. 242

84 84 Dalla relazione alla PROPOSTA DI LEGGE:

85 85 Matrice di lettura della Legge n. 112/2016 Punti chiave del testo normativo Articoli e commi OBIETTIVI e PRINCIPI 1/1 DOMANDA DI SERVIZIO 1/2 OFFERTA 2 TRUST 1/3; 6 FONDO per l assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare OBIETTIVI del FONDO 4 CAMPAGNE INFORMATIVE 7 RELAZIONE ALLE CAMERE 8 ruolo MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI 3 2/2 ruolo delle REGIONI e dei COMUNI 2/1

86 Bibliografia in tema di Problemi e servizi alla persona e alla comunità 86 Nuovo dizionario di servizio sociale, a cura di Annamaria Campanini, Carocci Faber, 2013 Ugo Ascoli (cur.), Il Welfare in Italia, Il Mulino, 2011 Campanini Annamaria (a cura di ), Gli ambiti di intervento del servizio sociale, Carocci Faber, 2016 Ferrario Paolo, Politiche sociali e servizi. Metodi di analisi e regole istituzionali, Carocci Faber, 2014 Gori Cristiano, Ghetti Valentina, Rusmini Giselda, Tidoli Rosemarie (cur.), Il Welfare sociale in Italia. Realtà e prospettive, Carocci, 2014 Silvia Kanizsa e Sergio Tramma (cur.), Introduzione alla pedagogia e al lavoro educativo, Carocci editore, 2011 Luppi Maria, Bregantin Antonella, Maiocchi Antonella, Mariani Lucia, Sguardi sul servizio sociale. Esperienze e luoghi di una professione che cambia, Franco Angeli, 2016 Maggian Raffaello, I servizi socioassistenziali, Carocci faber, 2013 Maggian Raffaello, Guida al welfare italiano, Maggioli, 2011 Raineri Maria Luisa, Linee guida e procedure di servizio sociale, Erickson, 2014 Scarpa Nicoletta, L educatore professionale, Maggioli editore, 2012

87 87 Grazie per l attenzione Paolo Ferrario paolo.ferrario@ .it mappeser.com aulevirt.com

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