I Regni Romano-Germanici e il ruolo della Chiesa. Unità 2 pp

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Camilla Pisano
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1 I Regni Romano-Germanici e il ruolo della Chiesa Unità 2 pp

2 P. 46 P. 33

4 Battesimo di Clodoveo p. 33

5 Miniatura del XIV secolo

6 Regni romano-germanici p. 33 e p. 47 Elementi germanici Elementi romani il potere venne suddiviso: ai Germani, che costituivano essenzialmente l esercito, spettava il potere politico e militare e la difesa dello Stato; ai Romani l amministrazione pubblica e la burocrazia. Leggi separate Il dualismo era particolarmente evidente a livello giuridico. Una profonda e sostanziale differenza divideva il diritto germanico da quello romano. Il diritto romano era codificato in norme scritte, elaborate in secoli di tradizione giuridica, e applicava il principio della territorialità delle leggi, secondo il quale chi abita in un territorio è tenuto a rispettarne le leggi. Il diritto germanico era un diritto consuetudinario, basato cioè su consuetudini e abitudini tramandate oralmente da una generazione all altra, e applicava il principio della personalità delle legge, per cui ogni individuo era soggetto alla legge del suo popolo, anche quando viveva nel territorio di un altro. I Germani quindi non imposero le proprie leggi, ma non accettarono neppure quelle romane. Così i matrimoni misti, che nel IV secolo ancora si praticavano, furono vietati.

7 476 Odoacre, re degli Eruli, depone Romolo Augusto e invia le insegne imperiali a Costantinopoli (p. 21) 489 gli Ostrogoti guidati da Teodorico vengono autorizzati dall imperatore d oriente a scacciare Odoacre (p. 34) 493 dopo 2 anni di guerre, Teodorico e Odoacre fanno un patto: governeranno insieme i rispettivi popoli 493 (Subito dopo il patto) Teodorico uccide a tradimento Odoacre Da Odoacre a Teodorico p. 34

Il Regno di Teodorico: coesistenza Goti e Romani convissero pacificamente dividendosi le mansioni: l amministrazione delle città era affidata ai Romani; ai Goti erano invece riservati gli incarichi

8 Il Regno di Teodorico: coesistenza Goti e Romani convissero pacificamente dividendosi le mansioni: l amministrazione delle città era affidata ai Romani; ai Goti erano invece riservati gli incarichi militari. Scelse tra i Romani i suoi consiglieri più fidati: il senatore Cassiodoro e il filosofo Boezio. Severino Boezio, filosofo latino e studioso. In carcere scrive De consolatione philosophiae.

9 Teodorico rappresentato in una miniatura del XII secolo.

10 Editto di Teodorico Affinché si realizzasse una coesistenza pacifica tra i due popoli, i Goti e ei Romani mantenevano ognuno le proprie leggi. Scritto in latino volgare, fu redatto per redimere le controversie tra i Goti.

Mosaico di Sant Apollinare Nuovo con il porto di Classe, vicino a Ravenna Molti Germani si erano convertiti al cristianesimo abbracciando l eresia ariana, mentre altri erano rimasti pagani.

11 Mosaico di Sant Apollinare Nuovo con il porto di Classe, vicino a Ravenna Molti Germani si erano convertiti al cristianesimo abbracciando l eresia ariana, mentre altri erano rimasti pagani. Gli Ostrogoti, che erano ariani, guardavano con sospetto al crescente potere del vescovo di Roma; tale sospetto si acuì quando l imperatore d Oriente cominciò a perseguitare gli ariani Teodorico, allora, imprigionò il papa e molti esponenti della classe dirigente romana furono giustiziati. Alla morte di Teodorico (526) il regno versava in una situazione di grave debolezza.

12 L arianesimo Battesimo di Cristo, Mosaico della cupola del Battistero degli Ariani, Ravenna. L'arianesimo è una dottrina cristologica elaborata dal monaco e teologo cristiano Ario ( ) e condannata al primo concilio di Nicea (325). Egli non negava la Trinità, ma subordinava il Figlio al Padre, negandone la natura divina.

13 Ravenna sotto Teodorico Il bacio di Giuda, mosaico in S.Apollinare S.Apolinnare Nuovo Battistero degli Ariani Mosaico del Battistero Mausoleo di Teodorico

La triste fine di Amalasunta, regina degli Ostrogoti Figlia del re Teodorico e dalla principessa Audefleda (figlia del re dei Franchi Clodoveo I), nacque a Ravenna; influenzata dalla cultura romana,

14 La triste fine di Amalasunta, regina degli Ostrogoti Figlia del re Teodorico e dalla principessa Audefleda (figlia del re dei Franchi Clodoveo I), nacque a Ravenna; influenzata dalla cultura romana, conoscitrice della lingua latina e greca, andò in sposa a un nobile della stirpe degli Amali, "i più valorosi tra i guerrieri e i sovrani gotici". Divenuta vedova si dedicò all'istruzione del figlio, con un'impostazione più in linea con la tradizione romana che con quella gota; perseguì una politica di buoni rapporti tra Goti, Romani e Bizantini, e favorendo la nomina di elementi moderati alle maggiori cariche dello Stato. Questa politica le alienò la solidarietà di una parte della nobiltà ostrogota, che riuscì a sottrarle la cura dell'educazione del figlio, allo scopo di farne un futuro re che potesse governare secondo le tradizioni degli antenati. Amalasunta reagì bandendo, e successivamente facendo uccidere, tre dei capi sospettati di cospirare contro il suo potere e allo stesso tempo aprì dei negoziati con l'imperatore Giustiniano I, forse allo scopo di divenire, a sua volta, imperatrice. Alla morte del figlio, avvenuta il 2 ottobre 534, Amalasunta divenne regina a tutti gli effetti e associò al trono il cugino Teodato, uno dei più influenti esponenti della nobiltà gota. Teodato imprigionò la regina sull'isola Martana, nel lago di Bolsena, dove nel 535, fu strangolata nel bagno da parenti di quei Goti che ella aveva ordinato di assassinare. Giustiniano, che pure aveva riconosciuto la legittimità del regno di Teodato, prese a pretesto l'assassinio di Amalasunta per iniziare la guerra gotica.

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