Commissione Tributaria Provinciale, Massa Carrara, sez. II, sentenza 28/07/2017 n 144

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1 ICI prima casa: non basta la residenza anagrafica per l esenzione Commissione Tributaria Provinciale, Massa Carrara, sez. II, sentenza 28/07/2017 n 144 di Matteo Vagli Pubblicato il 17/11/2017 Per l esenzione dall ICI sulla prima casa non basta la residenza anagrafica. E quanto afferma una recente sentenza della Commissione tributaria provinciale di Massa Carrara (n. 144/17 depositata in Segreteria il ) secondo cui l aver trasferito la propria residenza anagrafica in un Comune non è condizione sufficiente a determinare l esenzione dall Imposta comunale sull immobile di proprietà del ricorrente. Il ricorrente aveva impugnato gli avvisi di accertamento con contestuale irrogazione di sanzioni a lui notificati per omesso versamento Ici per le annualità 2010 e 2011 sostenendo, tra le altre cose, il suo trasferimento di residenza nel Comune a partire dall anno Sullo specifico punto il Comune si è difeso eccependo, in primo luogo, il fatto che parte ricorrente non avrebbe addotto concreti elementi probatori a sostegno delle proprie argomentazioni sull assunto che la mera residenza anagrafica del contribuente non è sufficiente a creare in capo al proprietario dell immobile il diritto all esenzione per la c.d prima casa. Il Giudice Tributario ha accolto la tesi sostenute dal Comune ritenendo indizi probanti la non dimora abituale nell immobile nonostante la residenza anagrafica, il recapito delle bollette relative alle utenze domestiche presso altro indirizzo, il mancato ritiro della tessera elettorale presso l Anagrafe comunale, la mancata richiesta del medico di base presso la locale Azienda sanitaria. In aggiunta, il Giudice tributario ha messo anche in evidenza il fatto che il ricorrente non ha prodotto alcuna documentazione attestante la sussistenza di una separazione legale dal coniuge che tuttora vive in altra città.

2 Questa sentenza è importante perché ribadisce in maniera chiara la ratio che è sottesa all esenzione Ici sulla prima casa. Ora, poiché, nel passaggio dalla vecchia Ici alla nuova Imu (ricompresa nella attuale IUC), non vi sono, sotto questo punto di vista, differenze sostanziali, ne consegue che il principio affermato vale anche per l imposta attualmente in vigore. In sostanza l esenzione sulla prima casa è applicabile soltanto se il contribuente e i suoi familiari vi dimorano abitualmente, ovvero, detto in altri termini, se quel nucleo familiare vive effettivamente in quell immobile. A contrario, in tutti quei casi in cui non vi e l unità in concreto (la dimora abituale appunto di cui all'articolo 43 cod. civ.) del nucleo familiare, non può essere applicata l esenzione. Due sono, quindi, gli elementi da prendere in considerazione e di cui valutare l esistenza: l unità del nucleo familiare e la dimora abituale degli appartenenti al nucleo. Circa il primo elemento, è necessario individuare correttamente chi sono i membri appartenenti al nucleo familiare. Sotto questo aspetto, non vi è alcun dubbio che il coniuge non legalmente separato (magari senza nemmeno una istanza di separazione in corso), debba essere considerato facente parte del nucleo del contribuente; ne consegue che anche quest ultimo e non solo il contribuente deve dimorare abitualmente nell immobile di cui si richiede l esenzione. Circa il secondo elemento, è necessario specificare come la residenza anagrafica crei una sorta di presunzione di abituale dimora del proprietario all interno dell abitazione, ma tale presunzione può ( o meglio deve ) essere fatta cadere con indizi probatori contrari come è successo nel caso in questione. Ebbene, soltanto la contemporanea presenza dei suddetti presupposti genera, per il contribuente, il diritto ad avere l esenzione e, per il Comune, l onere del controllo. Non dovrebbero, pertanto, essere più ammesse quelle situazioni in cui ad esempio due coniugi non legalmente separati, proprietari entrambi di un immobile, richiedevano l esenzione Ici/Imu prima casa (nello stesso Comune o addirittura in Comuni diversi) avendo, nell immobile di proprietà, la mera residenza anagrafica; oppure situazioni in cui il proprietario ha soltanto la mera residenza anagrafica. Appare, pertanto, confermato l operato di quei Comuni che, sulla scia della Sentenza della Suprema Corte n del , avevano cominciato ad emettere avvisi di accertamento per omessa versamento dell Imposta comunale sugli immobili nei confronti di quei contribuenti che, pur avendo la residenza anagrafica, non dimoravano abitualmente nell immobile oppure avevano persone appartenenti al proprio nucleo familiare residenti e/o dimoranti altrove. (Altalex, 26 ottobre Nota di Matteo Vagli) ( da )

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