PROGETTO RECUPERO: come sono stati utilizzati i rifiuti raccolti differenziatamente in Piemonte nel 2005

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2 PROGETTO RECUPERO: come sono stati utilizzati i rifiuti raccolti differenziatamente in Piemonte nel 2005

3 Assessorato Ambiente, Parchi ed Aree Protette, Energia, Risorse idriche, Acque Minerali e Termali Direzione Ambiente - Direttore Salvatore De Giorgio Coordinamento generale: Agata MILONE - Responsabile Settore Programmazione gestione Rifiuti A cura di: Claudia BIANCO, Clizia BONACITO Ha collaborato: l Osservatorio Regionale Rifiuti Si ringraziano l ARPA Piemonte, il CONAI e i Consorzi di filiera, il COBAT, le piattaforme, i centri di stoccaggio, le aziende recuperatrici che hanno collaborato per la realizzazione del progetto. La presente pubblicazione è reperibile sul sito internet: Elaborazione dati novembre 2007

4 3 La valenza strategica del Progetto Recupero è quella di dimostrare ai cittadini quale sia l effettiva destinazione del materiale recuperato con la raccolta differenziata dei rifiuti e sfatare, una volta per tutte, il luogo comune che si differenzia a casa, con un onere da parte del cittadino, e poi tanto tutto finisce in discarica. Il risultato è documentato e traccia un quadro esauriente della realtà piemontese del recupero e della differenziata. Fare un confronto preciso tra i dati del 2004 e del 2005, che presentiamo in questa pubblicazione, è abbastanza difficile perché la metodologia adottata per le rilevazioni ha migliorato notevolmente il grado di approfondimento. Infatti il conteggio dei volumi di recupero ora viene effettuato esclusivamente dopo l ultimo vaglio effettuato dalle aziende recuperatrici per eliminare materiali non adatti al riciclo. I dati dimostrano anche un altra realtà positiva, non sempre sotto gli occhi di tutti. Le aziende che operano nel campo del recupero rappresentano un significativo comparto economico ed occupazionale. E un settore che ha ancora molte potenzialità e che merita una giusta attenzione per il beneficio complessivo che reca all ambiente in cui viviamo. Raccogliere in modo differenziato non ci esime però dall impegno per ridurre preventivamente la produzione complessiva dei rifiuti. La Regione Piemonte ne ha fatto un obiettivo prioritario. I risultati che presentiamo sono la sintesi dell impegno di ciascuno di noi. Lo testimonia il fatto che si sia raggiunta una media percentuale di recupero quasi del 90, con un incremento di circa 20 itante per anno di rifiuti raccolti in maniera differenziata. La strada imboccata è corretta, dobbiamo proseguire per migliorare il risultato. Nicola de Ruggiero Assessore all Ambiente della Regione Piemonte

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6 5 INDICE INTRODUZIONE... 7 MODALITÀ DI ACQUISIZIONE DATI CONAI - quadri convenzioni in PIEMONTE al 31 dicembre FLUSSO DEI RIFIUTI CARTACEI FLUSSO DEI RIFIUTI VETROSI FLUSSO DEI RIFIUTI LEGNOSI FLUSSO DEI RIFIUTI METALLICI FLUSSO DEI RIFIUTI PLASTICI FLUSSO DELLA FRAZIONE ORGANICA FLUSSO BATTERIE ESAUSTE SINTESI E CONCLUSIONI... 49

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8 7 INTRODUZIONE La Regione Piemonte, al fine di sensibilizzare l opinione pubblica sull importanza della raccolta differenziata dei rifiuti e del successivo recupero dei materiali, ha sviluppato uno studio permanente, denominato Progetto Recupero, che si prefigge di effettuare la mappatura completa dei flussi dei rifiuti urbani, dalla raccolta differenziata al recupero, e di quantificare l incidenza del rifiuto piemontese sull industria del recupero, con particolare riferimento ai rifiuti di imballaggio. La mappatura dei flussi dei rifiuti e la verifica che essi siano effettivamente recuperati sono elementi importanti per incentivare il cittadino ad effettuare la raccolta differenziata. Per attivare uno scambio di dati ed informazioni relativi alla raccolta ed al recupero degli imballaggi, è stato firmato, nel novembre 2005, un protocollo d intesa con il CONAI Nazionale Imballaggi che ha coinvolto anche i Consorzi di filiera CIAL (alluminio), CNA (acciaio), COMIECO (carta), COREVE (vetro), COREPLA (plastica), RILEGNO (legno). Inoltre, nel giugno 2006 è stato firmato un protocollo d intesa con il COBAT, il consorzio obbligatorio delle batterie al piombo esauste. Il protocollo è finalizzato a favorire la raccolta ed il successivo riciclo delle batterie al piombo esauste conferite erroneamente attraverso il circuito tradizionale della raccolta dei rifiuti urbani o abbandonate. A tale scopo il COBAT propone ai soggetti che gestiscono la raccolta dei rifiuti urbani la sottoscrizione di una convenzione, con la quale si impegna ad attivare un servizio gratuito di ritiro e successivo avvio al riciclo delle batterie al piombo esauste recuperate sul territorio comunale e/o consortile. Sono escluse dall accordo le batterie al piombo esauste prodotte nell ambito di attività imprenditoriali (elettrauto, officine, ecc.), in quanto della loro gestione sono responsabili gli stessi produttori. I protocolli d intesa citati hanno l obiettivo di incrementare, sul territorio regionale, la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio e delle batterie esauste e facilitarne l avvio al riciclo ed al recupero presso riciclatori o recuperatori presenti sul territorio nazionale. Progetto Recupero è stato attivato nel 2005, con la mappatura dei flussi dei rifiuti cartacei e vetrosi raccolti nel 2003 e della frazione organica raccolta nel Il primo anno è stato dedicato soprattutto alla definizione degli strumenti che permettono di ottenere le informazioni necessarie per fare chiarezza sulle varie tappe che effettua il rifiuto prima di arrivare alla destinazione finale. Nel 2006 la ricerca, oltre che ai rifiuti cartacei e vetrosi, è stata estesa ai rifiuti plastici, metallici e legnosi raccolti dal servizio pubblico nel 2004.

9 8 Nel 2007 è stato definito il flusso delle 6 tipologie di rifiuto raccolte dal servizio pubblico nel 2005 (carta, vetro, plastica, legno, metallo e frazione organica), con uno specifico approfondimento in merito ai materiali estranei ancora presenti nei rifiuti o nelle materie prime seconde (mps) destinati ai recuperatori finali, quali cartiere, impianti di compostaggio, granulatori dei polimeri plastici, pannellifici. La ricerca si è arricchita, inoltre, con i dati di recupero delle batterie esauste forniti dal COBAT. Per i rifiuti cartacei e vetrosi, essendoci un ottima copertura di informazioni con le convenzioni tra i Consorzi di Bacino ed i Consorzi di Filiera COMIECO e COREVE, si è riusciti agevolmente a definire i vari passaggi dalla raccolta fino al recupero finale. La definizione del flusso dei rifiuti legnosi, costituito da pochi passaggi, è stata relativamente semplice anche grazie ai dati riguardanti i rifiuti di imballaggio forniti dal di Filiera RILEGNO. Il flusso dei rifiuti metallici descritto è comprensivo sia di quelli ferrosi, costituiti principalmente da rifiuti ingombranti e in piccola parte da imballaggi in acciaio, sia di quelli non ferrosi, rappresentati soprattutto da imballaggi in alluminio; infatti nei MUD tali rifiuti vengono indicati indistintamente con i codici CER (imballaggi metallici) e (metallo). Sono state individuate alcune delle fonderie e acciaierie che recuperano i metalli ferrosi, anche se l elenco non risulta esaustivo, in quanto il rifiuto valorizzato è venduto di volta in volta alle imprese in grado di offrire le migliori condizioni economiche. Anche in questo caso i dati ricavati dai MUD sono stati integrati con quanto comunicato dal di Filiera CNA. Per i metalli non ferrosi (alluminio), ci si è avvalsi dei dati del di Filiera CIAL, in quanto raramente i rottamai sapevano indicare con precisione il quantitativo dei rifiuti in alluminio presente sul totale dei rifiuti metallici ricevuti. I rifiuti plastici raccolti sono costituiti da diverse tipologie di polimeri che devono essere selezionate e avviate al recupero in maniera distinta. Pertanto il loro flusso si è rivelato complesso e di non facile definizione, nonostante le convenzioni sul territorio piemontese con il COREPLA siano molto diffuse e abbiano permesso di individuare una buona parte dei passaggi di questi rifiuti verso la destinazione finale. La definizione del flusso della frazione organica si è rivelata piuttosto semplice, in quanto, dopo essere stata raccolta, viene inviata direttamente agli impianti di recupero senza passaggi intermedi; il contatto diretto con gli impianti di compostaggio ha permesso di individuare con buona precisione il dettaglio dei materiali estranei presenti e non compostabili.

10 9 Nel corso del 2007, per divulgare i risultati dello studio, è stata avviata una campagna di comunicazione che ha previsto, oltre alla distribuzione di materiali divulgativi e alla diffusione dei dati on- line, anche l incontro con i tecnici dei Consorzi di Bacino, delle Province e dei Comuni della Regione Piemonte, con notevole riscontro presso gli enti interessati. La campagna proseguirà nel 2008 con l aggiornamento dei dati on-line, con nuovi materiali divulgativi e con una mostra itinerante che descrive i risultati di Progetto Recupero relativi ai rifiuti urbani raccolti nel La mostra sarà ospitata presso una cinquantina di enti piemontesi (comuni, consorzi e aziende pubbliche di raccolta rifiuti). I risultati, le relazioni sul flusso dei rifiuti raccolti nel 2003 e nel 2004 e i materiali delle campagne di comunicazione, nonché il calendario della mostra, sono consultabili sul sito internet della Regione Piemonte rifiuti/home.htm.

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12 11 MODALITÀ DI ACQUISIZIONE DATI Per lo svolgimento del Progetto Recupero, la Regione Piemonte ha ritenuto opportuno utilizzare esclusivamente banche-dati certe e validate e quindi si è basata su dati di produzione dei rifiuti urbani relativi al 2005 acquisiti ed elaborati dall Osservatorio Regionale Rifiuti tramite la RUPAR (Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Regionale) e sui dati dei MUD (modello di dichiarazione ambientale sulla gestione dei rifiuti). L Osservatorio Regionale Rifiuti è in grado di acquisire i dati entro l anno successivo a quello di produzione dei rifiuti; mentre i dati acquisiti tramite i MUD vengono resi fruibili circa due anni dopo rispetto all anno di produzione, a causa di una specifica procedura. Per tale motivo i flussi dei rifiuti raccolti differenziatamente vengono elaborati circa due anni dopo rispetto all anno di produzione dei rifiuti. Con tale procedura è, peraltro, possibile acquisire i dati a consuntivo, dopo l effettuazione del reale recupero. I dati dell Osservatorio Regionale Rifiuti sono serviti come riferimento, tuttavia i quantitativi delle varie tipologie di rifiuti raccolte dal servizio pubblico, oggetto di analisi del flusso (dalla produzione al recupero finale), sono stati individuati analizzando i MUD compilati dai Comuni o dai Consorzi di Bacino o dalle aziende che svolgono il servizio di raccolta e che non contengono i rifiuti assimilati agli urbani non gestiti dal Comune/ (presenti, invece, nei dati dell Osservatorio Regionale Rifiuti). Pertanto, confrontando i dati quantitativi di produzione dei rifiuti del presente Progetto con quelli dell Osservatorio Regionale Rifiuti possono emergere alcune discrepanze. I dati di raccolta dei rifiuti cartacei, vetrosi, legnosi, metallici e plastici sono stati anche confrontati ed integrati con quelli forniti dai Consorzi di Filiera (COMIECO imballaggi cellulosici, COREVE imballaggi vetrosi, COREPLA imballaggi in plastica, RILEGNO imballaggi in legno, CIAL imballaggi in alluminio e CNA imballaggi in acciaio). L analisi dei MUD dei rifiuti urbani ha permesso di individuare, oltre ai quantitativi dei rifiuti urbani prodotti e raccolti presso le utenze domestiche dal servizio pubblico, anche la prima piattaforma di stoccaggio e/o di lavorazione alla quale il rifiuto è stato conferito. Con l analisi dei MUD dei rifiuti speciali compilati dalle prime piattaforme, sono stati

13 12 ricostruiti i successivi passaggi dei rifiuti finché rimangono tali e non diventano materia prima secondaria. Generalmente, comunque, dopo la pulizia iniziale effettuata presso la prima piattaforma, il rifiuto prosegue il suo percorso come materia prima secondaria, e quindi non è più contemplato nella dichiarazione annuale dei MUD. In questi casi, nella individuazione dei passaggi successivi, ci si è avvalsi dei dati forniti dai Consorzi di Filiera e sono state contattate direttamente le singole aziende/ piattaforme e i successivi recuperatori sia per la verifica dei quantitativi in ingresso ed uscita, sia per conoscere la tipologia di lavorazione effettuata sui rifiuti e le percentuali di materiali di scarto che ne derivano. In alcuni casi, infine, i rifiuti vengono consegnati direttamente dal raccoglitore al recuperatore finale che effettuerà da sé le operazioni di pulizia, e quindi, tramite i MUD sia dei rifiuti urbani che dei rifiuti speciali, è stato possibile individuarne il percorso.

14 13 CONAI - quadri convenzioni in PIEMONTE al 31 dicembre 2005 PROV. N Sogg. Conv. N Abitanti coperti CARTA - COMIECO PLASTICA - COREPLA VETRO - COREVE Popolazione coperta N Comuni serviti Comuni serviti N Sogg. Conv. N Abitanti coperti Popolazione coperta N Comuni serviti Comuni serviti N Sogg. Conv. N Abitanti coperti Popolazione coperta AL N Comuni serviti Comuni serviti AT BI CN NO TO VB VC Totale PROV. N Sogg. Conv. N Abitanti coperti ACCIAIO - CNA ALLUMINIO - CIAL LEGNO RILEGNO Popolazione coperta N Comuni serviti Comuni serviti N Sogg. Conv. N Abitanti coperti Popolazione coperta N Comuni serviti Comuni serviti N Sogg. Conv. N Abitanti coperti Popolazione coperta AL N Comuni serviti Comuni serviti AT BI CN NO TO VB VC Totale

15 14 FLUSSO DEI RIFIUTI CARTACEI 2005 Nel 2004, per la prima volta, il quantitativo di carta raccolta è stato più elevato dell utilizzo da parte delle cartiere, cosicché l Italia è divenuta per la prima volta esportatrice netta di carta da macero. Il circuito di raccolta su superficie pubblica ha acquisito sempre maggiore rilevanza, giungendo a comprendere il 35 del macero nazionale; il restante macero arriva dal commercio e industria (38) e dagli sfridi di produzione e giornali/riviste invenduti (27). Fonte: COMIECO-ASSOCARTA; Il riciclo ecoefficiente Edizioni Ambiente I rifiuti cellulosici, dopo la raccolta, vengono portati presso aziende, denominate piattaforme, nelle quali possono essere o solamente stoccati, in attesa della successiva destinazione, oppure sottoposti alla pulizia per eliminare i materiali estranei e per la suddivisione in giornalame e imballaggi in cartone. Generalmente, comunque, presso le piattaforme, i rifiuti vengono compattati per l ottimizzazione del trasporto verso la destinazione successiva. Il materiale lavorato in uscita da tali piattaforme, se possiede determinate caratteristiche (previste dal D.M. 5/2/98 All.1, come modificato dal D.M. 186/2006), non viene più considerato rifiuto ma materia prima secondaria (es. carta da macero per le cartiere). In alcuni casi, se la vicinanza lo rende conveniente, il rifiuto cartaceo è inviato direttamente alle cartiere che provvedono alle operazioni di pulizia e selezione. Tabella 1 Rifiuti cartacei raccolti dal servizio pubblico nel 2005, riscontrati nei MUD e dei quali è stato seguito il flusso fino al recuperatore finale. PROVincia Residenti 2005 ton raccolte dal servizio pubblico anno raccolti ton recuperate anno recuperati recupero ALessandria , ,8 93 Asti , ,9 89 BIella , ,9 93 CuNeo , ,6 88 NOvara , ,3 88 TOrino , ,5 93 Verbania , ,2 94 Vercelli , ,6 90 Reg. Piemonte , ,4 92 Reg. Piemonte , ,4 98 Il quantitativo di rifiuto cartaceo raccolto dal servizio pubblico nel 2005 in Piemonte è pari a ton, e di queste sono state recuperate ton, ovvero il 92 (tabella 1). L 8 mancante è costituito dagli scarti prodotti presso le piattaforme che effettuano una prima selezione del rifiuto cartaceo e dall ulteriore pulizia che effettuano le cartiere durante la prima fase di spappolamento della carta da macero.

16 15 Nel 2004 lo scarto era costituito dal 2, ma teneva conto solamente dei materiali estranei presenti nel rifiuto trattato dalle piattaforme di selezione. Deve essere sottolineato, comunque, che alcune piattaforme e cartiere (che ricevono direttamente i rifiuti cartacei dalle aziende di raccolta) hanno segnalato che la qualità del rifiuto cartaceo è peggiorata negli ultimi anni. La presenza, in alcune aree della regione, di cassonetti senza l apertura specifica per scatole e giornalame, sembra favorire il conferimento di sacchetti di rifiuti indifferenziati! La destinazione finale del rifiuto cartaceo è costituita per il 99 da cartiere, per l 1 da impianti di compostaggio. La carta e il cartone provenienti da RD urbana piemontese sono stati utilizzati dalle cartiere per produrre (figura 5): carta per cartoni ondulati e scatole (70): la produzione di carta per produrre lo strato interno dei cartoni richiede una bassa qualità del macero utilizzato e quindi la possibilità di utilizzare quello proveniente da raccolta differenziata urbana al 100; la produzione di carta per cartoncino patinato prevede l utilizzo di macero proveniente da raccolta differenziata urbana in percentuale variabile dal 35 al 70 in base alla qualità che si deve ottenere; carta da giornale (16): la percentuale di utilizzo del macero da raccolta differenziata arriva anche al 100, in relazione al grado di bianco che viene richiesto; cartone per anime e tubi (13) come supporto di avvolgimento di altri beni (carta, plastica, imballaggi flessibili, nastri adesivi, tessili): la percentuale di utilizzo del macero da raccolta differenziata varia dal 70 al 100, in base alla qualità del prodotto che deve essere ottenuto; carta feltro (0,4): è costituito per il 50 da carta e per il 50 da materiale tessile recuperato, la mescola viene bitumata ed utilizzata, per esempio, sotto le piastrelle dei balconi come guaina impermeabile. Nel corso degli ultimi dieci anni l industria cartaria ha migliorato in modo significativo la propria efficienza impiantistica riducendo il suo impatto: - il prelievo complessivo di acqua è passato da 416 (dato sul 2004) a 368 milioni di metri cubi l anno (dato sul 2005) - la presenza di inquinanti nelle acque reflue si è ridotta: nel 2004 il settore ha emesso ton di solidi sospesi, mentre nel 2005 le emissioni si sono attestate su ton - le emissioni di gas serra prodotte sono diminuite dal 7 al 36 per tonnellata di produzione fra il 1990 e il 2000 Fonte: Il riciclo ecoefficiente Edizioni Ambiente

17 16 Figura 5 NUOVI BENI PRODOTTI CON LA CARTA/CARTONE PROVENIENTE DA RD URBANA carta feltro 0,4 compost 0,6 carta da giornale 16,1 carta per imballaggi 70,1 carta/cartone per tubi 12,8 Nella tabella 2 si dettagliano i quantitativi raccolti e recuperati per ciascun di Bacino e sono indicate le aziende recuperatrici. Tabella 2 Flusso dei rifiuti cartacei dettagliato per di Bacino anno Tonnellate raccolte dal servizio pubblico PROV CONSORZIO di BACINO Residenti 2005 ton raccolte 1 raccolti centro di selezione/ stoccaggio RECUPERATORI Ton recuperate recuperati RECUP. ALESSANDRIA ASTI BIELLA CUNEO Alessandrino CCR Casalese CSR Ovadese CBRA Astigiano COSRAB Biellese ACEM Monregalese CEC Cuneese , , , , , ,6 ARAL SPA (AL) BENFANTE SRL (AL) ZANOTTI CARLETTO snc (AL) COSMO Spa (AL) SLB snc (AL) GENOVA MACERI srl (AL) SRT spa (AL) VESCOVO ROMANO & c. snc (VC) COFIR sas (AT) GAIA spa (AT) BENASSI SETTIMO & C. snc (CN) F.G. RICICLAGGI srl (SV) VESCOVO ROMANO & c. snc (VC) BERGADANO & C. sas (BI) ACEM (CN) LPR 2000 srl(cn) OSSON srl (CN) F.G. RICICLAGGI srl (SV) BENASSI SETTIMO & C. snc (CN) CARTAFIN snc (CN) ,0 CARTAFIN snc (CN) ARAL IMP. COMPOSTAGGIO (AL) CARTIERA DI BOSCO MARENGO SPA (AL) CARTIERA DI VOGHERA SRL (PV) CARTIERA DI MODENA SPA (MO) A. MERATI & C. CARTIERA DI LAVENO S.p.A. (VA) MONDI PACKAGING CARTONSTRONG S.r.l. (MI) SACCHETTIFICIO CARTIERA BONINO s.a.s. (TO) CARTIERA DI BOSCO MARENGO SPA (AL) , ,1 93 CARTIERA DI BOSCO MARENGO SPA (AL) ,4 90 BORMIO S.p.A. (CO) CARTIERE MODESTO CARDELLA SPA (LU) PKARTON s.p.a. (CN) CARTIERE ENRICO CASSINA s.n.c. (TO) INDUSTRIA CARTARIA PIERETTI spa (LU) CARTIERA BORMIDA SPA (SV) CARTIERA FORNACI S.p.A. (VA) CARTIERE ENRICO CASSINA s.n.c. (TO) CARTIERA SACI SPA (VR) PKARTON s.p.a. (CN) SCA PACKAGING ITALIA S.p.A. (LU) CARTIERA BORMIDA SPA (SV) INDUSTRIA CARTARIA PIERETTI spa (LU) CARTIERA DI VOGHERA SRL (PV) CARTIERA DI VOGHERA SRL (PV) CARTIERE ENRICO CASSINA s.n.c. (TO) PKARTON s.p.a. (CN) , , , ,9 90

18 17 PROV CONSORZIO di BACINO Residenti 2005 ton raccolte 1 raccolti centro di selezione/ stoccaggio RECUPERATORI Ton recuperate recuperati RECUP. CUNEO NOVARA COABSER Albese Braidese CSEA Saluzzese CBN Basso Novarese CMN Medio Novarese ACEA Pinerolese , , , , ,5 BRA SERVIZI s.r.l. (CN) BENASSI SETTIMO & C. snc (CN) CMT SPA (TO) CARTAFIN snc (CN) SACED srl (CN) ASSA spa (NO) SKM snc (NO) F.LLI GARGIULO sas (NO) VESCOVO ROMANO & c. snc (VC) CARTIERE ENRICO CASSINA snc (TO) CARTIERA BORMIDA SPA (SV) INDUSTRIA CARTARIA PIERETTI spa (LU) BURGO GROUP S.p.A. (MN) CARTIERE ENRICO CASSINA s.n.c. (TO) PKARTON s.p.a. (CN) DEMOLLI INDUSTRIA CARTARIA S.p.A. (TO) SCA PACKAGING ITALIA S.p.A. (LU) , ,9 89 RENO DE MEDICI spa (MI) CARTIERA DI VOGHERA SRL (PV) ,8 94 CARTIERA DI BOSCO MARENGO SPA (AL) CARTIERA PIERETTI S.p.A. (LU) BORMIO S.p.A. (CO) DEMOLLI INDUSTRIA CARTARIA S.p.A. (TO) CARTIERA OLONA S.a.s. (VA) ,6 79 CARTIERE ENRICO CASSINA s.n.c. (TO) ,5 92 CCS Chierese ,8 EFFE ERRE FIORASO RECUPERI snc (TO) CARTIERA BORMIDA SPA (SV) CARTIERA DI VOGHERA SRL (PV) ,2 91 TORINO VERBANIA COVAR 14 Torino Sud CADOS Dora- Sangone BACINO 16 Torino Nord CISA Ciriecese CCA Canavesano BACINO 18 Città di Torino COBVCO Verbanese COBVO Valle Ossola ,4 CMT AMBIENTE srl (TO) , , , , , ,9 CARTAMACERO sas (TO) CMT spa (TO) CARTAMACERO sas (TO) ITALMACERI srl (TO) VESCOVO ROMANO & c. snc (VC) CARTAMACERO sas (TO) TURIN CARTA srl (TO) ITALMACERI srl (TO) VESCOVO ROMANO & c. snc (VC) CARTAMACERO sas (TO) ASA (TO) CMT spa (TO) ITALMACERI srl (TO) CARTAMACERO sas (TO) PUBLIREC srl (TO) F.LLI GARGIULO sas (NO) CONSERVCO spa (VB) I.C.C. s.p.a (VR) PKARTON s.p.a. (CN) ,1 92 DEMOLLI INDUSTRIA CARTARIA S.p.A. (TO) BORMIO S.p.A. (CO) I.C.C. s.p.a. Industria Cartaria Cadidavid (VR) BURGO GROUP S.p.A. (MN) CARTIERA DI COLOGNO S.p.A. (MI) DEMOLLI INDUSTRIA CARTARIA S.p.A. (TO) BURGO GROUP S.p.A. (MN) SCA PACKAGING ITALIA S.p.A. (LU) , ,6 94 DEMOLLI INDUSTRIA CARTARIA S.p.A. (TO) ,6 99 SCA PACKAGING ITALIA S.p.A. (LU) CARTIERE ENRICO CASSINA s.n.c. (TO) CARTIERA OLONA S.a.s. (VA) CARTIERA DI BOSCO MARENGO SPA (AL) BORMIO S.p.A. (CO) DEMOLLI INDUSTRIA CARTARIA S.p.A. (TO) BURGO GROUP S.p.A. (MN) CARTIERA DELL ADDA S.p.A. (LC) SCA PACKAGING ITALIA S.p.A. (LU) MONDI PACKAGING srl (MB) CARTONSTRONG S.r.l. (MI) ADDA ONDULATI spa (LC) PKARTON s.p.a. (CN) CARTIERA FORNACI S.p.A. (VA) MONDI PACKAGING srl (MB) CARTONSTRONG S.r.l. (MI) CARTIERA DI BOSCO MARENGO SPA (AL) , , , ,9 VALLE OSSOLA spa (VB) CARTIERA FORNACI S.p.A. (VA) ,7 91

19 18 PROV CONSORZIO di BACINO Residenti 2005 ton raccolte 1 raccolti centro di selezione/ stoccaggio RECUPERATORI Ton recuperate recuperati RECUP. VERCELLI Vercellese ,0 BERGADANO & C. sas (BI) ANDREONI MARCELLO sas (MI) VESCOVO ROMANO & c. snc (VC) MMG MATTIUZZO snc (VC) CARTIERA FORNACI S.p.A. (VA) INDUSTRIA CARTARIA PIERETTI spa (LU) BORMIO S.p.A. (CO) CARTIERE ENRICO CASSINA s.n.c. (TO) CARTIERE MODESTO CARDELLA SPA (LU) A. MERATI & C. CARTIERA DI LAVENO S.p.A. (VA) DEMOLLI INDUSTRIA CARTARIA S.p.A. (TO) ,6 90 REG. PIEMONTE , ,4 92

20 19 FLUSSO DEI RIFIUTI VETROSI 2005 Il rifiuto vetroso raccolto è inviato presso i centri di trattamento dove avviene la separazione del vetro dai materiali indesiderati. Tale operazione è necessaria o perché il rifiuto viene raccolto congiuntamente ad altri materiali (raccolta multimateriale) o a causa di conferimenti impropri. Il materiale vetroso così ripulito e triturato è denominato pronto al forno ovvero vetro grezzo che ha subito il trattamento necessario per renderlo idoneo per la produzione in vetreria. Tabella 3 Rifiuti vetrosi raccolti nel 2005 dal servizio pubblico, riscontrati nei MUD e dei quali è stato seguito il flusso fino al recuperatore finale. PROVincia Residenti 2005 ton raccolte dal servizio pubblico anno raccolti ton recuperate anno recuperati recupero ALessandria , ,4 88 Asti , ,6 90 BIella , ,8 88 CuNeo , ,1 92 NOvara , ,4 90 TOrino , ,5 91 Verbania , ,1 93 Vercelli , ,7 90 Reg. Piemonte , ,5 91 Reg. Piemonte , ,9 86 Il quantitativo di rifiuto vetroso raccolto dal servizio pubblico nel 2005 in Piemonte è pari a ton, e di queste sono arrivate al recuperatore finale ton, ovvero Il 91 (tabella 3). L aumento rispetto al 2004, la cui percentuale di recupero si attestava all 86, è dovuto al fatto che sono migliorate le possibilità di recupero del vetro fine presso aziende specializzate, quale la SASIL spa di Biella, che riescono sia ad estrarre ancora vetro da inviare alle vetrerie, sia polvere di vetro adatta all industria della ceramica, sia vetro finissimo che può essere usato nell industria del laterizio. La quota mancante, imputabile agli scarti di selezione, è solo in minima parte avviata allo smaltimento in discarica (circa 1-3), mentre rifiuti selezionati quali acciaio, alluminio (2-7) sono avviati al loro circuito di recupero.

21 20 La riduzione totale delle emissioni dirette di CO2 per l anno 2006, conseguente all utilizzo di rottame di vetro nella produzione di vetro cavo, è risultata pari a tonnellate di CO2. La stima della possibile riduzione delle emissioni di CO2 indirette, relative al risparmio di energia elettrica conseguito con l uso di rottame di vetro nella miscela vetrificabile, è stata calcolata sulla base di un fattore di conversione pari a 500 kg CO2/Mwh ed è risultata pari a circa tonnellate di CO2 per l anno In altre parole, nel complesso, si può quindi immaginare di avere evitato le emissioni in atmosfera dei gas serra derivanti dalla circolazione, per un anno, di circa autovetture euro 4 di piccola cilindrata, con una percorrenza media di km. Fonte: Dossier Prevenzione 2007 CONAI Il rifiuto vetroso da raccolta differenziata urbana per il 96 è avviato al recupero presso le vetrerie per la produzione di vetro cavo (bottiglie) (fig. 6). Infatti, il vetro proveniente dalla raccolta differenziata è ormai la principale fonte per produrre nuovi contenitori. Il restante 4 viene recuperato presso le industrie della ceramica e dei laterizi. Figura 6 vetrerie 96 DESTINAZIONE DEL RIFIUTI VETROSO industrie ceramica 3 industria laterizi 1 Non tutti i vetri colorati sono compatibili con l ottenimento di vetro nuovo di una determinata colorazione, a causa degli svariati ossidi metallici in essi presenti. Così per la produzione di bottiglie verdi il rottame vetroso può essere reimpiegato fino a percentuali dell 80-85, mentre per le bottiglie giallo/marrone la percentuale scende e varia tra il 20 e il 45. La produzione di vetro bianco richiede come materiale di partenza solo vetro bianco (come i rifiuti vetrosi derivanti dalle strutture sanitarie quali i flaconi per soluzioni) e non è possibile quindi utilizzare quello proveniente dai rifiuti urbani. ANDAMENTO DEI PESI DI ALCUNI CONTENITORI DI VETRO CONTENITORE ANNI 90 (g) 2000 (g) RIDUZIONE Bottiglia birra 66 cl Bottiglia birra 33 cl Bottiglia olio 1 l Bottiglia latte Fonte: Dossier Prevenzione 2007 CONAI Nella tabella 4 si dettagliano i quantitativi raccolti e recuperati per ciascun di Bacino e sono indicate le aziende recuperatrici (vetrerie, industrie della ceramica e laterizi).

22 21 Tabella 4 Flusso dei rifiuti vetrosi dettagliato per di Bacino anno NOVARA CUNEO BIELLA ASTI ALESSANDRIA PROV CONSORZIO di BACINO Alessandrino CCR Casalese CSR Ovadese CBRA Astigiano COSRAB Biellese ACEM Monregalese CEC Cuneese COABSER Albese Braidese CSEA Saluzzese CBN Basso Novarese CMN Medio Novarese Residenti 2005 ton raccolte 2 raccolti ,1 centro di selezione/ stoccaggio ZANOTTI VETRO srl (AL) TECNORECUPERI SRL (VA) ECOLVETRO SRL (SV) SASIL spa 3 (BI) RECUPERATORI O-I Manufacturing Italy S.p.A. (AT) Saint-Gobain Italia S.p.A. (VI - SV) Zignago Vetro spa (VE) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) Ton recuperate recuperati RECUP , ,9 ZANOTTI VETRO SRL (AL) O-I Manufacturing Italy S.p.A. (AT) , , , , , , , , , ,9 ZANOTTI VETRO SRL (AL) TECNORECUPERI SRL (VA) RE.VETRO S.R.L. (GE) ECOLVETRO SRL (SV) SASIL spa 3 (BI) ZANOTTI VETRO SRL (AL) TECNORECUPERI SRL (VA) VESCOVO ROMANO & C. SNC (VC) ECOLVETRO SRL (SV) SASIL spa 3 (BI) EUROVETRO SRL (VA) TECNORECUPERI SRL (VA) ANDREONI MARCELLO sas (MI) CASETTA PIETRO SAS (TO) ECOLVETRO SRL (SV) ECOGLASS SRL (VI) BERGADANO & C. S.A.S. (BI) F.G. RICICLAGGI SRL (SV) SASIL spa 3 (BI) CASETTA PIETRO SAS (TO) F.G. RICICLAGGI SRL (SV) ECOGLASS SRL (VI) ECOLVETRO SRL (SV) SASIL spa 3 (BI) CASETTA PIETRO SAS (TO) ECOGLASS SRL (VI) SASIL spa 3 (BI) CASETTA PIETRO SAS (TO) BRA SERVIZI S.R.L. (CN) ECOGLASS SRL (VI) ECOLVETRO SRL (SV) SASIL spa 3 (BI) CASETTA PIETRO SAS (TO) ECOGLASS SRL (VI) ECOLVETRO SRL (SV) SASIL spa 3 (BI) TECNORECUPERI SRL (VA) SASIL spa 3 (BI) MACOGLASS SRL (BG) ZANOTTI VETRO SRL (AL) TECNORECUPERI SRL (VA) SASIL spa 3 (BI) O-I Manufacturing Italy S.p.A. (AT) Saint-Gobain Italia S.p.A. (VI -SV) Zignago Vetro spa (VE) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) O-I Manufacturing Italy S.p.A. (AT) Saint-Gobain Italia S.p.A. (VI - SV) Zignago Vetro spa (VE) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) O-I Manufacturing Italy S.p.A. (MI - AT) Saint-Gobain Italia S.p.A. (VI - SV) Zignago Vetro spa (VE) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) O-I Manufacturing Italy S.p.A. (MI) Saint-Gobain Italia S.p.A. (VI - SV) Zignago Vetro spa (VE) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) Saint-Gobain Italia S.p.A. (VI - SV) Zignago Vetro spa (VE) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) O-I Manufacturing Italy S.p.A. (MI) Saint-Gobain Italia S.p.A. (VI - SV) Zignago Vetro spa (VE) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) O-I Manufacturing Italy S.p.A. (MI) Saint-Gobain Italia S.p.A. (VI - SV) Zignago Vetro spa (VE) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) O-I Manufacturing Italy S.p.A. (MI) Saint-Gobain Italia S.p.A. (VI) Zignago Vetro spa (VE) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) O-I Manufacturing Italy S.p.A. (MI) Saint-Gobain Italia S.p.A. (VI) Zignago Vetro spa (VE) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) , , , , , , , , , Tonnellate raccolte dal servizio pubblico 3 SASIL spa: seleziona lo scarto vetroso proveniente da altri centri di selezione per inviarlo a vetrerie e ad industrie di ceramica e laterizio

23 22 PROV CONSORZIO di BACINO Residenti 2005 ton raccolte 2 raccolti centro di selezione/ stoccaggio RECUPERATORI Ton recuperate recuperati RECUP. TORINO VERBANIA VERCELLI ACEA Pinerolese CCS Chierese COVAR 14 Torino Sud CADOS Dora- Sangone BACINO 16 Torino Nord CISA Ciriecese CCA Canavesano BACINO 18 Città di Torino COBVCO Verbanese COBVO Valle Ossola Vercellese , , , , , , , , , , ,6 CASETTA PIETRO SAS (TO) ECOGLASS SRL (VI) SASIL spa 3 (BI) CASETTA PIETRO SAS (TO) ECOGLASS SRL (VI) GAROFALO GASPARE EUROVETRO SRL (VA) SASIL spa 3 (BI) CASETTA PIETRO SAS (TO) ECOGLASS SRL (VI) EUROVETRO SRL (VA) GAROFALO GASPARE (TO) SASIL spa 3 (BI) CASETTA PIETRO SAS (TO) ECOGLASS SRL (VI) EUROVETRO SRL (VA) GAROFALO GASPARE (TO) SASIL spa 3 (BI) CASETTA PIETRO SAS (TO) VESCOVO ROMANO & C. SNC (VC) TECNORECUPERI SRL (VA) ECOGLASS SRL (VI) SASIL spa 3 (BI) CASETTA PIETRO SAS (TO) EUROVETRO SRL (VA) ECOGLASS SRL (VI) SASIL spa 3 (BI) CASETTA PIETRO SAS (TO) ECOGLASS SRL (VI) SASIL spa 3 (BI) CASETTA PIETRO ECOGLASS SRL (VI) SASIL spa 3 (BI) CONSERVCO spa (VB) ZANOTTI VETRO SRL (AL) TECNORECUPERI SRL (VA) MACOGLASS SRL (BG) SASIL spa 3 (BI) VALLE OSSOLA spa (VB) MACOGLASS SRL (BG) TECNORECUPERI SRL (VA) SASIL spa 3 (BI) VESCOVO ROMANO & C. SNC (VC) TECNORECUPERI SRL (VA) ANDREONI MARCELLO sas (MI) EUROVETRO SRL (VA) ECOLVETRO SRL (SV) MACOGLASS SRL (BG) ECOGLASS SRL (VI) SASIL spa 3 (BI) Saint-Gobain Italia S.p.A. (SV) Zignago Vetro spa (VE) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) O-I Manufacturing Italy S.p.A. (MI) Saint-Gobain Italia S.p.A. (VI) Zignago Vetro spa (VE) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) O-I Manufacturing Italy S.p.A. (MI) Saint-Gobain Italia S.p.A. (VI) Zignago Vetro spa (VE) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) O-I Manufacturing Italy S.p.A. (MI) Saint-Gobain Italia S.p.A. (VI) Zignago Vetro spa (VE) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) O-I Manufacturing Italy S.p.A. (MI) Saint-Gobain Italia S.p.A. (VI) Zignago Vetro spa (VE) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) O-I Manufacturing Italy S.p.A. (MI) Saint-Gobain Italia S.p.A. (VI) Zignago Vetro spa (VE) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) O-I Manufacturing Italy S.p.A. (AT) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) O-I Manufacturing Italy S.p.A. (AT) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) O-I Manufacturing Italy S.p.A. (MI - AT) Saint-Gobain Italia S.p.A. (VI) Zignago Vetro spa (VE) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) O-I Manufacturing Italy S.p.A. (MI - AT) Saint-Gobain Italia S.p.A. (VI) Zignago Vetro spa (VE) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) O-I Manufacturing Italy S.p.A. (MI) Saint-Gobain Italia S.p.A. (VI -SV) Zignago Vetro spa (VE) GranitiFiandre spa (RE) Cerdomus Ceramiche spa (RA) Marazzi Group spa (MO) RIL srl (VC) , , , , , , , , , , ,7 90 REG. PIEMONTE , ,5 91

24 23 L ostacolo forse più importante che, negli ultimi anni, non ha consentito di ottenere ulteriori riduzioni del peso dei contenitori è stato il progressivo decadimento della qualità del vetro causato, a sua volta, dall eccessiva quantità di sostanze non vetrose ed organiche presenti nel rottame e dalle percentuali, necessariamente crescenti, di impiego del rottame pronto al forno nelle miscele. Le difficoltà di riduzione del rapporto peso/capacità dei contenitori sono, in buona misura da porre in relazione con i problemi seguenti: Presenza di materiali non vetrosi (ceramica, porcellana, pietre ecc.) nel rottame pronto al forno che, per le dimensioni troppo grandi non passano in soluzione durante l elaborazione del vetro. Le micro e macro eterogeneità che possono sfuggire al controllo in zona fredda causano rotture delle bottiglie nelle condizioni di impiego tanto maggiori quanto più sottile è lo spessore medio e, quindi, il rapporto peso/capacità dei contenitori. Carica eccessiva di sostanze organiche molto riducenti apportate al rottame dai residui di bevande e di prodotti alimentari e presenza di particelle solide di carta e di materie plastiche. Tutti i composti organici riducenti, nel corso della fusione, reagiscono con i solfati generando SO2 che forma una schiuma pesante e persistente sulla superficie del vetro fuso. Ciò riduce il trasferimento del calore per irraggiamento dalle fiamme al vetro e provoca, conseguentemente, difficoltà di affinaggio ed incrementi, a volte anche consistenti, del consumo specifico di energia e dell usura delle sovrastrutture del forno. Fonte: SASIL SPA Fonte: Tecnorecuperi srl

25 24 In base agli studi di Ecobilancio, in un anno il riciclo del legno evita il rilascio in atmosfera di almeno tonnellate di CO2 eq. con un risparmio unitario di 1,03 kg di CO2 per ogni kg di legno riciclato. I risultati a oggi ottenuti hanno consentito nello specifico di evitare emissioni di metano dovute al conferimento in discarica del legname e di congelare del carbonio presente nelle fibre legnose all interno di un nuovo prodotto:tale quantitativo non verrà rilasciato in atmosfera per tutto il tempo di vita del prodotto secondario stesso. Fonte: Dossier Prevenzione 2007 CONAI FLUSSO DEI RIFIUTI LEGNOSI 2005 I rifiuti legnosi prodotti dalle utenze domestiche sono per la maggior parte raccolti presso i centri di raccolta comunali o sovracomunali e sono costituiti principalmente da cassette, pallets, serramenti, mobili e altri manufatti in legno. Dopo la raccolta, i rifiuti legnosi sono a volte trasferiti presso piattaforme che li triturano per ottimizzarne il trasporto ed eliminano i materiali estranei più grossolani. Il rifiuto legnoso così ottimizzato è successivamente consegnato al recuperatore o come materia prima secondaria, se ne rispetta le caratteristiche, oppure come rifiuto. Nel caso in cui la distanza lo permetta, il rifiuto legnoso viene trasportato dal raccoglitore direttamente presso l azienda recuperatrice senza subire alcun genere di trattamento. Tabella 5 Rifiuti legnosi raccolti dal servizio pubblico nel 2005, riscontrati nei MUD e dei quali è stato seguito il flusso fino al recuperatore finale. PROVincia Residenti 2005 ton raccolte dal servizio pubblico anno raccolti ton recuperate anno recuperati recupero ALessandria , ,6 97 Asti , ,9 92 BIella , ,0 96 CuNeo , ,4 95 NOvara , ,5 95 TOrino , ,1 95 Verbania , ,8 96 Vercelli , ,3 95 Reg. Piemonte , ,5 96 Reg. Piemonte , ,1 97 Nel 2005, in Piemonte, sono state raccolte differenziatamente ton di rifiuto legnoso e sono state recuperate ton, ovvero il 96 (tabella 5). Il 4 medio di scarti è costituito da un 2-3 di materiale non recuperabile che viene destinato alla discarica, mentre la restante parte è soprattutto costituita da scarti metallici avviati al loro circuito di recupero. La percentuale di recupero nel 2004 era stata del 97, per cui sostanzialmente non è variata.

26 25 Il rifiuto legnoso viene recuperato per il 7 presso impianti di compostaggio per la produzione di ammendante compostato, per il 9 in impianti di recupero energetico (soprattutto legno non adatto per la produzione dei pannelli) e per l 84 è stato destinato ad aziende che producono pannelli in truciolato compresso per mobili (figura 7). Figura 7 pannellificio 84 RECUPERO DEI RIFIUTI LEGNOSI recupero energetico 9 impianto compostaggio 7 Il riciclo del legno determina una riduzione nei prelievi di legno vergine da colture specializzate. In ambito nazionale ed europeo, la riduzione dei prelievi forestali riguarda essenzialmente aree già destinate a foresta produttiva, anche se solo in misura ancora molto ridotta soggette a una gestione sostenibile e certificata. Su scala globale, invece, la riduzione dei prelievi forestali è rilevante anche rispetto agli obiettivi di mantenimento della biodiversità e di conservazione del patrimonio forestale. Fonte: Il riciclo ecoefficiente Edizioni Ambiente Per la produzione dei pannelli truciolari, le aziende utilizzano circa 10 di segatura, di materiale vergine (per esempio pioppi) e, per la restante quota, legno proveniente da raccolte differenziate. A parte la segatura che viene immessa direttamente nei forni per essere essiccata, tutto il resto del materiale viene introdotto con differenti nastri trasportatori nei trituratori che riducono sia il legno fresco che quello da RD alla dimensione richiesta per la produzione di pannelli truciolari. Il materiale legnoso proveniente da RD, durante il processo di cesoiatura e triturazione, viene ripulito dalle frazioni estranee, che sono a loro volta raccolte ed avviate a recupero, in particolare modo i materiali ferrosi e non ferrosi. Il materiale triturato proveniente da raccolta differenziata e la segatura vengono mescolati al legno vergine in proporzioni adeguate (mediamente rispettivamente) per la produzione dei pannelli.

27 26 Tali pannelli infatti sono costituti da uno strato esterno fatto di segatura e uno interno costituito da una mescola di legno vergine e legno derivato da RD (tipo sandwich), detto materasso. In base anche al tipo di resine e colle miscelate con il legname si possono produrre pannelli per le diverse funzionalità (piani cucina oppure altri mobili). Il materasso così creato passa sotto una pressa a caldo; successivamente è tagliato, fatto raffreddare, levigato e quindi stivato. Il pannello finito può in seguito essere rivestito con carte melamminiche la cui colorazione varia in base alle richieste dei mobilifici. Nella tabella 6 si dettagliano i quantitativi raccolti e recuperati per ciascun di Bacino e sono indicate le aziende recuperatrici. Tabella 6 Flusso dei rifiuti legnosi dettagliato per di Bacino anno Tonnellate raccolte dal servizio pubblico PROV CONSORZIO di BACINO Residenti 2005 ton raccolte 4 raccolti centro di stoccaggio/ selezione RECUPERATORI Ton recuperate recuperati RECUP. 5 ALTRI PANNELLIFICI: il centro di selezione/stoccaggio non ha indicato i pannellifici destinatari dei rifiuti legnosi da loro trattati ALESSANDRIA Alessandrino CCR Casalese CSR Ovadese ,3 ARAL SPA (AL) SIT S.R.L. (PV) , ,3 COSMO SPA (AL) VESCOVO ROMANO & C. SNC (VC) ,9 SRT spa (AL) SIT S.R.L. (PV) 678 8,9 96 SIT S.R.L. (PV) AZIENDA AGRICOLA ALLEVI S.R.L. (PV) SACECCAVDEPURAZIONISACEDE S.P.A. (AL) ,2 97 ASTI CBRA Astigiano ,3 GAIA SPA (AT) VESCOVO ROMANO & C. SNC (VC) SIT S.R.L. (PV) ANNOVATI S.P.A. (TO) ,9 92 BIELLA COSRAB Biellese ,3 VESCOVO ROMANO & C. SNC (VC) SEAB SPA (BI) SIT S.R.L. (PV) ANNOVATI S.P.A. (TO) ,0 96 ACEM Monregalese ,5 ACEM (CN) SIT S.R.L. (PV) 606 6,4 98 CEC Cuneese ,3 SACED SRL (CN) ANNOVATI S.P.A. (TO) ,5 95 CUNEO COABSER Albese Braidese ,4 BRA SERVIZI S.R.L. (CN) ROSSO VALERIO (TO) ANNOVATI S.P.A. (TO) XILOPAN s.p.a. (PV) ,6 94 CSEA Saluzzese ,4 SACED SRL (CN) LART SRL (TO) DE PAOLI FABRIZIO SNC (TO) ANNOVATI S.P.A. (TO) SIT S.R.L. (PV) SIA SRL (MN) ,9 95

28 27 PROV CONSORZIO di BACINO Residenti 2005 ton raccolte 4 raccolti centro di stoccaggio/ selezione RECUPERATORI Ton recuperate recuperati RECUP. NOVARA TORINO VERBANIA VERCELLI CBN Basso Novarese CMN Medio Novarese ACEA Pinerolese CCS Chierese COVAR 14 Torino Sud CADOS Dora- Sangone BACINO 16 Torino Nord CISA Ciriecese CCA Canavesano BACINO 18 Città di Torino COBVCO Verbanese COBVO Valle Ossola Vercellese ,3 CBBN (NO) SIT S.R.L. (PV) , , ,8 F.LLI GARGIULO SAS (NO) DEL CURTO SRL (LC) DE PAOLI FABRIZIO SNC (TO) ,6 LART SRL (TO) , , , , ,8 CMT AMBIENTE SRL (TO) ONYX SARM SAS (TO) DE PAOLI FABRIZIO SNC (TO) LART SRL (TO) PUBLIREC SRL (TO) IMPRESA GORLIER FABRIZIO (TO) LART SRL (TO) DE PAOLI FABRIZIO SNC (TO) PUBLIREC SRL (TO) LART SRL (TO) PUBLIREC SRL (TO) VESCOVO ROMANO & C. SNC (VC) JACKMETAL SAS (TO) ,6 PUBLIREC SRL (TO) SIT S.R.L. (PV) 5 ALTRI PANNELLIFICI ,4 96 ANNOVATI S.P.A. (TO) ,2 95 ANNOVATI S.P.A. (TO) SIT S.R.L. (PV) SIA SRL (MN) ,2 96 ANNOVATI S.P.A. (TO) SAIB SPA (PC) ,6 94 ANNOVATI S.P.A. (TO) SIA SRL (MN) SIT S.R.L. (PV) ANNOVATI S.P.A. (TO) SIA SRL (MN) SIT S.R.L. (PV) ANNOVATI S.P.A. (TO) SIA SRL (MN) SIT S.R.L. (PV) , , ,8 96 ANNOVATI S.P.A. (TO) SIT S.R.L. (PV) 686 3,7 95 ANNOVATI S.P.A. (TO) SIT S.R.L. (PV) , ,9 CONSEVCO SPA (VB) SIT S.R.L. (PV) , , ,6 VALLE OSSOLA SPA (VB) DEL CURTO SRL (LC) VESCOVO ROMANO & C. SNC (VC) Com. Montana Valsesia (VC) OLIVERO SAS (BI) SIT S.R.L. (PV) 5 ALTRI PANNELLIFICI 479 9,0 97 SIT S.R.L. (PV) 943 5,3 95 REG. PIEMONTE , ,5 96

29 28 FLUSSO DEI RIFIUTI METALLICI 2005 La statua della libertà (New York USA) pesa 225 tonnellate, ha un anima di acciaio secondario ed un abito francese di rame e piombo riciclati Fonte: com I quantitativi di rifiuti metallici riscontrati in questo studio sono costituiti per la maggior parte da rifiuti ferrosi ingombranti raccolti presso i centri di raccolta (biciclette, reti metalliche, ecc.), quindi da imballaggi in acciaio, in banda stagnata e in alluminio derivanti dalla separazione della raccolta multimateriale vetro/metallo o plastica/ metallo, nella quale è presente generalmente circa il 7-8 di rifiuti metallici. I rifiuti metallici raccolti sono conferiti alle ditte (piattaforme) che effettuano la differenziazione per tipologia di metallo, la pulizia dai materiali estranei ed eventualmente la riduzione volumetrica. Alcune piattaforme, non attrezzate per tagliare il rottame metallico ferroso, lo inviano presso i cosiddetti mulini che provvedono a tale operazione. In altri casi, la ditta seleziona e invia gli imballaggi in banda stagnata presso ditte specializzate nell eliminazione dello stagno, così da bonificare l acciaio e recuperare lo stagno. I rottami ferrosi valorizzati vengono venduti alle acciaierie e fonderie, che li riutilizzano nella produzione di lingotti e/o stampati metallici. I rifiuti di imballaggio in alluminio vengono controllati in termini qualitativi, avviati, se necessario a ulteriore selezione e poi pressati in balle e portati alle fonderie. Tabella 7 Rifiuti metallici raccolti dal servizio pubblico nel 2005, riscontrati nei MUD e dei quali è stato seguito il flusso fino al recuperatore finale. PROVincia Residenti 2005 ton raccolte dal servizio pubblico anno raccolti ton recuperate anno recuperati recupero ALessandria , ,5 96 Asti , ,1 99 BIella , ,6 99 CuNeo , ,4 95 NOvara , ,3 97 TOrino , ,8 95 Verbania , ,3 95 Vercelli , ,8 99 Reg. Piemonte , ,8 96 Reg. Piemonte , ,1 98

30 29 Nel 2005, in Piemonte, sono stati raccolti differenziatamente ton di rifiuti metallici e ne sono stati recuperati ton, ovvero il 96: lo 0,5 è stato accertato essere costituito da rifiuti in alluminio, mentre il restante è costituito da rifiuti ferrosi (tabella 7). Lo scarto è del 2-5 è costituito per lo più da materiali avviati a loro volta a recupero. Alcune aziende contattate hanno dichiarato di non produrre scarti in quanto in fase di prelievo dei rifiuti dai centri di raccolta eliminano i rifiuti non metallici che vengono convogliati negli altri circuiti di recupero (legno, ingombranti, ecc.). I prodotti in alluminio sono intrinsecamente una formidabile banca di energia: i prodotti in alluminio possono essere convertiti in alluminio riciclato usando solo il 5 dell energia necessaria per ottenerlo dalla bauxite. Fonte: Gli imballaggi in acciaio sono rappresentati da: - banda stagnata (lamina di acciaio ricoperta da stagno): universalmente nota come latta, la banda stagnata è un foglio di acciaio ricoperto su entrambe le facce da un sottile strato di stagno di spessore variabile; - banda cromata (lamina di acciaio ricoperta da cromo): la banda cromata è un materiale alternativo alla banda stagnata, dalla quale si differenzia per la diversa copertura dell acciaio con cromo e ossidi di cromo. Dal punto di vista economico è meno costoso ma non permette una perfetta saldatura come la banda stagnata. Per questo motivo è impiegata soprattutto nella produzione di fondi e coperchi e di tappi corona; - banda nera (o lamierino di acciaio): il cosiddetto lamierino, è acciaio laminato a freddo, non rivestito con altri materiali, con ottime doti di ossidabilità e notevole resistenza alle sollecitazioni meccaniche; è il materiale ideale per la fabbricazione dei grandi fusti; - vergella di ferro e coils per la realizzazione di reggetta o filo di ferro per imballo. Fonte: Il riciclo ecoefficiente Edizioni Ambiente Nel corso dell anno, le piattaforme di lavorazione vendono il rottame metallico ferroso alla fonderia/acciaieria offerente le migliori condizioni economiche, non essendoci contratti di esclusiva tra piattaforma e recuperatore; pertanto non è sempre stato possibile identificare le acciaierie dove sono stati recuperati i rottami metallici. La quantità di imballaggi in alluminio riciclata nel 2006 corrisponde a un volume di circa m 3 di materiale non avviato a discarica ed a un risparmio energetico pari a circa tep ( tonnellate equivalenti petrolio) evitando l emissione in atmosfera di circa tonnellate di CO2 equivalente. Fonte: Dossier Prevenzione 2007 CONAI Presso le acciaierie, la produzione dell acciaio può avvenire con diverse tecnologie di fusione. Le maggiormente usate sono: il CICLO CON FORNO ELETTRICO, in cui l acciaio viene prodotto mediante la rifusione dei rottami ferrosi come materia prima-secondaria e rappresenta poco meno del 35 della produzione mondiale. il CICLO INTEGRALE ALTOFORNO-ACCIAIERIA A OSSIGENO, in cui sono impiegati come materia prima i minerali di ferro e comprende circa il 60 della produzione mondiale di acciaio; il consumo specifico di energia in questo processo è circa il doppio rispetto all uso del forno elettrico.

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