NOVITÀ IN MATERIA DI IMPOSTE SUI REDDITI

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1 Ravenna, 10 Settembre 2012 Circolare n. 10/12 OGGETTO: Principali novità del c.d. Decreto Sviluppo. Il giorno 26/6/2012 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.147, Supplemento Ordinario n.129, il D.L. 22/6/2012, n.83, recante Misure urgenti per la crescita del Paese (c.d. Decreto Sviluppo ). Il citato Decreto è entrato in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ossia il 26/6/2012. Il giorno 11/8/2012 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.187 la Legge n.134 del 7/8/2012, di conversione, con modificazioni, del Decreto in oggetto. Tale Legge è entrata in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ossia il 12/8/2012. Di seguito vengono analizzate le principali disposizioni a carattere tributario. Deducibilità delle perdite su crediti NOVITÀ IN MATERIA DI IMPOSTE SUI REDDITI Con l intento di coordinare le disposizioni del TUIR con la riforma che ha interessato la Legge fallimentare, l art. 101, comma 5, del citato TUIR è stato così modificato: Le perdite di beni di cui al comma 1, commisurate al costo non ammortizzato di essi, e le perdite su crediti sono deducibili se risultano da elementi certi e precisi e in ogni caso, per le perdite su crediti, se il debitore è assoggettato a procedure concorsuali o ha concluso un accordo di ristrutturazione dei debiti omologato ai sensi dell articolo 182-bis del regio decreto 16 marzo 1942, n Ai fini del presente comma, il debitore si considera assoggettato a procedura concorsuale dalla data della sentenza dichiarativa del fallimento o del provvedimento che ordina la liquidazione coatta amministrativa o del decreto di ammissione alla procedura di concordato preventivo o del decreto di omologazione dell accordo di ristrutturazione o del decreto che dispone la procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi. Gli elementi certi e precisi sussistono in ogni caso quando il credito sia di modesta entità e sia decorso un periodo di sei mesi dalla scadenza di pagamento del credito stesso. Il credito si considera di modesta entità quando ammonta ad un importo non superiore a euro per le imprese di più rilevante dimensione di cui all articolo 27, comma 10, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e non superiore a euro per le altre imprese. Gli elementi certi e precisi sussistono inoltre quando il diritto alla riscossione del credito è prescritto. Per i soggetti che redigono il bilancio in base ai principi contabili internazionali di cui al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002, gli elementi certi e precisi sussistono inoltre in caso di cancellazione dei crediti dal bilancio operata in dipendenza di eventi estintivi. Rispetto alla versione originaria, quindi, è stato disposto che: - le perdite su crediti sono deducibili se il debitore ha concluso un accordo di ristrutturazione dei debiti omologato ai sensi dell art. 182-bis del R.D. 16/3/1942, n.267; - gli elementi certi e precisi, richiesti dalla norma per la deducibilità delle perdite su crediti, sussistono, in ogni caso, quando il credito è di modesta entità ed è decorso un periodo di sei mesi dal termine di pagamento. Nel dettaglio, il credito si considera di modesta entità quando è inferiore a euro per le imprese di più rilevante dimensione (si tratta delle imprese con volume d affari superiore a 150 milioni di euro, così come previsto dal Provvedimento del Direttore dell Agenzia delle Entrate prot. n del 20/12/2010), e a euro per le altre imprese; - gli elementi certi e precisi sussistono, inoltre, quando il diritto alla riscossione del credito è prescritto; - per i soggetti che redigono il bilancio in base ai principi contabili internazionali, infine, gli elementi certi e precisi sussistono in caso di cancellazione dei crediti dal bilancio operata in dipendenza di eventi estintivi. Tassazione delle sopravvenienze attive Al fine di coordinare le disposizioni del TUIR con la riforma che ha interessato la Legge fallimentare, l art. 88, comma 4, del citato TUIR è stato così modificato:

2 Non si considerano sopravvenienze attive i versamenti in denaro o in natura fatti a fondo perduto o in conto capitale alle società e agli enti di cui all articolo 73, comma 1, lettere a) e b), dai propri soci e la rinuncia dei soci ai crediti, né gli apporti effettuati dai possessori di strumenti similari alle azioni, né la riduzione dei debiti dell impresa in sede di concordato fallimentare o preventivo o per effetto della partecipazione delle perdite da parte dell associato in partecipazione. In caso di accordo di ristrutturazione dei debiti omologato ai sensi dell articolo 182-bis del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, ovvero di un piano attestato ai sensi dell articolo 67, terzo comma, lettera d), del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, pubblicato nel registro delle imprese, la riduzione dei debiti dell impresa non costituisce sopravvenienza attiva per la parte che eccede le perdite, pregresse e di periodo, di cui all articolo 84. Con tale disposizione è stato specificato che, in caso di accordo di ristrutturazione dei debiti omologato ovvero di un piano attestato pubblicato nel registro delle imprese, la riduzione dei debiti dell impresa non costituisce sopravvenienza attiva solo per la parte che eccede le perdite fiscali di cui all art. 84 del TUIR (pregresse o di periodo). Detrazione per interventi di ristrutturazione e di efficientamento energetico Per le spese documentate, sostenute dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino al 30 giugno 2013, relative agli interventi di cui all articolo 16-bis, comma 1 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, spetta una detrazione dall imposta lorda pari al 50 per cento, fino ad un ammontare complessivo delle stesse non superiore a euro per unità immobiliare. Restano ferme le ulteriori disposizioni contenute nel citato articolo 16-bis. È stata introdotta, in relazione alle spese documentate per interventi di recupero del patrimonio edilizio di cui all art. 16-bis, comma 1, del TUIR, sostenute dalla data di entrata in vigore del Decreto Sviluppo (26/6/2012) e fino al 30/6/2013, una detrazione dall imposta lorda pari al 50% delle spese, fino ad un ammontare complessivo delle stesse non superiore a euro. Le disposizioni di cui all articolo 1, commi da 344 a 347, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, si applicano, nella misura ivi prevista, anche alle spese sostenute entro il 30 giugno Con la sopra riportata disposizione, inoltre, è stato disposto che per le spese di riqualificazione energetica degli edifici sostenute fino al 30/6/2013 continua ad applicarsi la detrazione del 55%. Tali disposizioni si prefiggono la finalità di favorire la realizzazione di interventi di ristrutturazione edilizia, anche nell ambito della riqualificazione energetica degli edifici, con lo scopo di incentivare la ripresa del mercato delle costruzioni, che da sempre rappresenta uno dei comparti produttivi più importanti per la crescita del PIL nazionale. NOVITÀ IN MATERIA DI IVA Ripristino dell IVA per la cessione e la locazione di nuove costruzioni La disposizione in esame è stata introdotta con lo scopo di rendere disponibili risorse economiche, che attualmente le imprese di costruzione non utilizzano a causa della vigente normativa che prevede che le cessioni di immobili destinati ad uso abitativo effettuate da dette imprese costruttrici, oltre 5 anni dalla data di costruzione, sono esenti dall IVA. Inoltre, sono esenti anche la maggior parte delle locazioni di abitazioni effettuate da parte dei medesimi soggetti. Tali fattispecie rendono, pertanto, l IVA non neutrale nei confronti degli imprenditori edili. Nell attuale momento di crisi questo regime penalizza particolarmente le imprese costruttrici che non sempre riescono a cedere nei cinque anni dalla fine dei lavori le costruzioni realizzate, trovandosi così nella necessità di dover compiere operazioni di vendita esenti da IVA. Questo determina l impossibilità, per i costruttori, di poter portare a compensazione l IVA a credito riferita all acquisto dei beni e servizi correlati all immobile, sostenuti ai fini della realizzazione dello stesso. In tale ipotesi, la mancata neutralità dell IVA produce un costo aggiuntivo per i costruttori in quanto gli stessi sono obbligati al rimborso a favore dello Stato delle detrazioni di IVA di cui hanno beneficiato nel corso degli anni, per le costruzioni di immobili per i quali non si è conclusa la vendita in regime di imposizione di IVA. Problema analogo si presenta nel momento in cui i costruttori intendano concedere in locazione gli immobili che abbiano costruito e che siano rimasti invenduti.

3 Per ovviare a tale problema è stata introdotta la possibilità di applicare l IVA, in via opzionale, alle cessioni e alle locazioni sopra individuate come esenti. A tal fine sono stati riscritti i nn.8, 8-bis e 8-ter dell art. 10 del D.P.R. 26/10/1972, n.633, i quali ora prevedono che Sono esenti dall imposta: 8) le locazioni e gli affitti, relative cessioni, risoluzioni e proroghe, di terreni e aziende agricole, di aree diverse da quelle destinate a parcheggio di veicoli, per le quali gli strumenti urbanistici non prevedono la destinazione edificatoria, e di fabbricati, comprese le pertinenze, le scorte e in genere i beni mobili destinati durevolmente al servizio degli immobili locati e affittati, escluse le locazioni, per le quali nel relativo atto il locatore abbia espressamente manifestato l opzione per l imposizione, di fabbricati abitativi effettuate dalle imprese costruttrici degli stessi o dalle imprese che vi hanno eseguito, anche tramite imprese appaltatrici, gli interventi di cui all articolo 3, comma 1, lettere c), d) ed f), del Testo Unico dell edilizia di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, di fabbricati abitativi destinati ad alloggi sociali come definiti dal decreto del Ministro delle infrastrutture, di concerto con il Ministro della solidarietà sociale, il Ministro delle politiche per la famiglia ed il Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive del 22 aprile 2008, e di fabbricati strumentali che per le loro caratteristiche non sono suscettibili di diversa utilizzazione senza radicali trasformazioni; 8-bis) le cessioni di fabbricati o di porzioni di fabbricato diversi da quelli di cui al numero 8-ter), escluse quelle effettuate dalle imprese costruttrici degli stessi o dalle imprese che vi hanno eseguito, anche tramite imprese appaltatrici, gli interventi di cui all articolo 3, comma 1, lettere c), d) ed f), del Testo Unico dell edilizia di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, entro cinque anni dalla data di ultimazione della costruzione o dell intervento, ovvero quelle effettuate dalle stesse imprese anche successivamente nel caso in cui nel relativo atto il cedente abbia espressamente manifestato l opzione per l imposizione, e le cessioni di fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali, come definiti dal decreto del Ministro delle infrastrutture 22 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 146 del 24 giugno 2008, per le quali nel relativo atto il cedente abbia espressamente manifestato l opzione per l imposizione; 8-ter) le cessioni di fabbricati o di porzioni di fabbricato strumentali che per le loro caratteristiche non sono suscettibili di diversa utilizzazione senza radicali trasformazioni, escluse quelle effettuate dalle imprese costruttrici degli stessi o dalle imprese che vi hanno eseguito, anche tramite imprese appaltatrici, gli interventi di cui all articolo 3, comma 1, lettere c), d) ed f), del Testo Unico dell edilizia di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, entro cinque anni dalla data di ultimazione della costruzione o dell intervento, e quelle per le quali nel relativo atto il cedente abbia espressamente manifestato l opzione per l imposizione; Per effetto delle modifiche apportate sono assoggettate ad IVA le locazioni per le quali nel relativo atto il locatore ha espressamente manifestato l opzione per l imposizione: - di fabbricati abitativi, effettuate dalle imprese costruttrici degli stessi o dalle imprese che vi hanno eseguito, anche tramite imprese appaltatrici, interventi di restauro e di risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia o di ristrutturazione urbanistica ; - di fabbricati abitativi destinati ad alloggi sociali; - di fabbricati strumentali per natura. Per le locazioni dei fabbricati abitativi appena menzionati trova applicazione l aliquota IVA del 10%. Per quanto concerne le cessioni di fabbricati diversi da quelli strumentali per natura, sono assoggettate ad IVA: - le cessioni effettuate dalle imprese costruttrici degli stessi o dalle imprese che vi hanno eseguito, anche tramite imprese appaltatrici, gli interventi di restauro e di risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia o di ristrutturazione urbanistica, entro cinque anni dalla data di ultimazione della costruzione o dell intervento; - le cessioni effettuate dalle stesse imprese (ossia dalle imprese costruttrici o da quelle che hanno effettuato gli interventi citati) dopo i cinque anni, nel caso in cui il cedente ha manifestato espressamente l opzione per l imposizione; - le cessioni di fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali per le quali nel relativo atto il cedente ha espressamente manifestato l opzione per l imposizione. Con riferimento alle cessioni di fabbricati strumentali per natura, invece, da un lato è stato ampliato il periodo (esteso da quattro a cinque anni, come già previsto per i fabbricati abitativi) entro il quale le cessioni di fabbricati strumentali da parte delle imprese costruttrici o di quelle che hanno effettuato gli interventi di cui all art. 3, comma 1, lett. c), d) e f), del Testo unico

4 dell edilizia, costituiscono operazioni imponibili ai fini IVA; dall altro, sono state modificate le eccezioni alla regola dell esenzione previste per tali cessioni. Attualmente, quindi, sono imponibili ad IVA: - le cessioni di fabbricati strumentali per natura effettuate dalle imprese costruttrici degli stessi o dalle imprese che vi hanno eseguito, anche tramite imprese appaltatrici, gli interventi di restauro e di risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia o di ristrutturazione urbanistica, entro cinque anni (non più quattro) dalla data di ultimazione della costruzione o dell intervento; - le cessioni di fabbricati strumentali per natura per le quali nel relativo atto il cedente ha espressamente manifestato l opzione per l imposizione, non rilevando, come accadeva in precedenza, la qualifica del soggetto cessionario (soggetto privato o soggetto IVA che svolge attività che danno diritto alla detrazione dell IVA in misura pari o inferiore al 25%). Per le cessioni di fabbricati imponibili ad IVA per opzione, per le quali, quindi, il cedente ha espressamente manifestato l opzione per l imposizione ad IVA, trova applicazione il regime del reverse charge. Regime dell IVA per cassa In sede di conversione in Legge del Decreto Sviluppo è stato introdotto l art. 32-bis che reca importanti novità per il regime IVA per cassa. In particolare è stato previsto che, in esecuzione della facoltà accordata dalla Direttiva 2010/45/UE del Consiglio, del 13/7/2010, per le cessioni di beni e per le prestazioni di servizi effettuate da soggetti passivi con volume d affari non superiore a 2 milioni di euro, nei confronti di cessionari o di committenti che agiscono nell esercizio di impresa, arte o professione, l IVA diviene esigibile al momento del pagamento dei relativi corrispettivi. Per i medesimi soggetti l esercizio del diritto alla detrazione dell IVA relativa agli acquisti dei beni o dei servizi sorge al momento del pagamento dei relativi corrispettivi. In ogni caso, invece, il diritto alla detrazione dell imposta in capo al cessionario o al committente sorge al momento di effettuazione dell operazione, ancorché il corrispettivo non sia stato ancora pagato. Il regime sopra descritto non si applica alle operazioni effettuate dai soggetti che si avvalgono di regimi speciali IVA, né alle operazioni poste in essere nei confronti di cessionari o di committenti che assolvono l imposta mediante l applicazione dell inversione contabile. L IVA diviene, comunque, esigibile dopo il decorso del termine di un anno dal momento di effettuazione dell operazione. Il limite annuale non si applica nel caso in cui il cessionario o il committente, prima del decorso del termine, sia stato assoggettato a procedure concorsuali. Si rileva, infine, che si tratta di un regime opzionale, in cui il contribuente è chiamato a esercitare una preventiva opzione secondo le modalità che saranno definite con un successivo Provvedimento del Direttore dell Agenzia delle Entrate. NOVITÀ IN MERITO AGLI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO PER LE IMPRESE Cambiali finanziarie L art. 32 del D.L. 22/6/2012, n.83, profondamente rivisto, rispetto alla versione originaria, in sede di conversione in Legge, reca consistenti modifiche alla disciplina delle cambiali finanziarie, definite come titoli di credito all ordine emessi in serie ed aventi una scadenza non inferiore a un mese e non superiore a trentasei mesi dalla data di emissione. Tali cambiali possono essere emesse da società di capitali nonché da società cooperative e mutue assicuratrici diverse dalle banche e dalle micro-imprese, come definite dalla Raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio Le società e gli enti non aventi titoli rappresentativi del capitale negoziati in mercati regolamentati o non regolamentati possono emettere cambiali finanziarie subordinatamente alla presenza dei seguenti requisiti: a) l emissione deve essere assistita, in qualità di sponsor, da una banca o da un impresa di investimento, da una società di gestione del risparmio (SGR), da una società di gestione armonizzata, da una società di investimento a capitale variabile (SICAV), purché con succursale costituita nel territorio della Repubblica, che assiste l emittente

5 nella procedura di emissione dei titoli e lo supporta nella fase di collocamento dei titoli stessi; b) lo sponsor mantiene nel proprio portafoglio, fino alla naturale scadenza, una quota dei titoli emessi non inferiore: 1. al 5% del valore di emissione dei titoli, per le emissioni fino a 5 milioni di euro; 2. al 3% del valore di emissione dei titoli eccedente 5 milioni di euro, fino a 10 milioni di euro, in aggiunta alla quota risultante dall applicazione della percentuale di cui al numero 1.; 3. al 2% del valore di emissione dei titoli eccedente 10 milioni di euro, in aggiunta alla quota risultante dall applicazione delle percentuali di cui ai numeri 1. e 2.; c) l ultimo bilancio deve essere certificato da un revisore contabile o da una società di revisione iscritta nel registro dei revisori contabili; d) le cambiali finanziarie devono essere emesse e girate esclusivamente in favore di investitori professionali che non siano, direttamente o indirettamente, soci della società emittente; il collocamento presso investitori professionali in rapporto di controllo con il soggetto che assume il ruolo di sponsor è disciplinato dalle norme vigenti in materia di conflitti di interesse. Le cambiali finanziarie possono essere emesse anche in forma dematerializzata: a tal fine l emittente si avvale esclusivamente di una società autorizzata alla prestazione del servizio di gestione accentrata di strumenti finanziari. Le cambiali così emesse sono esenti dall imposta di bollo, ferma restando comunque l esecutività del titolo. I commi da 8 a 10 del citato art. 32 del Decreto in esame provvedono ad allineare il regime fiscale delle obbligazioni, delle cambiali finanziarie e dei titoli similari emessi da società non quotate a quello più favorevole previsto per le società quotate. Le disposizioni dell articolo 3, comma 115, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, non si applicano nei casi in cui le obbligazioni e le cambiali finanziarie, emesse da società non emittenti strumenti finanziari rappresentativi del capitale quotati in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione, diverse dalle banche e dalle micro-imprese, come definite dalla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto-legge, siano sottoscritti da investitori qualificati che non siano, anche per il tramite di società fiduciarie o per interposta persona, direttamente o indirettamente soci della società emittente. Tale disposizione, dunque, uniforma il trattamento fiscale previsto per la deducibilità degli interessi passivi per le emissioni di obbligazioni e di cambiali finanziarie da parte di società non emittenti strumenti finanziari quotati su mercati regolamentati o su sistemi multilaterali di negoziazione, diverse dalle banche e dalle micro-imprese, e la normativa vigente prevista per le società quotate, a condizione, però, che le obbligazioni e i titoli similari siano sottoscritti da investitori qualificati, che non siano, direttamente o indirettamente, soci della società emittente. È stato inoltre previsto che anche le società non quotate possono avvalersi dell esenzione dall applicazione della ritenuta sugli interessi ed altri proventi corrisposti sulle obbligazioni, sulle cambiali finanziarie e titoli similari (attualmente pari al 20%), qualora tali titoli siano ammessi alle negoziazioni su mercati regolamentati o su sistemi multilaterali di negoziazione. Le spese di emissione delle cambiali finanziarie, delle obbligazioni e dei titoli similari di cui all articolo 1 del Decreto legislativo 1 aprile 1996, n. 239, primo comma, sono deducibili nell esercizio in cui sono sostenute indipendentemente dal criterio di imputazione a bilancio. Obbligazioni partecipative e subordinate Le obbligazioni emesse da società non emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati, diverse dalle banche e dalle micro-imprese, possono prevedere clausole di partecipazione agli utili d impresa e di subordinazione, purché con scadenza iniziale uguale o superiore a 36 mesi. La clausola di subordinazione definisce i termini di postergazione del portatore del titolo ai diritti degli altri creditori della società e ad eccezione dei sottoscrittori del solo capitale sociale. Le emissioni di obbligazioni subordinate rientrano tra le emissioni obbligazionarie e ne rispettano i limiti massimi fissati dalla legge. La clausola di partecipazione, invece, regola la parte del corrispettivo spettante al portatore del titolo obbligazionario, commisurandola al risultato economico dell impresa emittente.

6 Obbligazioni delle società di progetto Project bond L art. 1 del Decreto Sviluppo introduce alcune agevolazioni fiscali temporanee (valide per 3 anni) volte ad incentivare l emissione e il collocamento di obbligazioni da parte di società di progetto (c.d. project bond ), rendendole appetibili per gli investitori. Al riguardo si rammenta che ai sensi dell art. 157 del D.Lgs. 12/4/2006, n.163 è consentito alle società di progetto, nonché alle società titolari di un contratto di partenariato pubblico privato, di emettere obbligazioni e titoli di debito, al fine di realizzare una singola infrastruttura o un nuovo servizio di pubblica utilità, a condizione che siano sottoscritte da investitori qualificati. L intervento legislativo consente l emissione di project bond anche per il rifinanziamento del debito precedentemente contratto per la realizzazione dell infrastruttura o delle opere connesse al servizio di pubblica utilità. Al fine di incentivare la sottoscrizione di tali obbligazioni di progetto, con esclusivo riferimento a quelle emesse nei tre anni successivi alla data di entrata in vigore del Decreto in esame (26/6/2012), è stato disposto, in favore del percipiente, che Gli interessi delle obbligazioni di progetto emesse dalle società di cui all articolo 157 del decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163, sono soggette allo stesso regime fiscale previsto per i titoli del debito pubblico. I relativi interessi, pertanto, sono soggetti alla ritenuta del 12,50%. D altro canto, l emittente dei project bond non sarà soggetto ai limiti di deducibilità degli interessi passivi fissati dall art. 3, comma 115, della L. 28/12/1995, n.549, secondo cui gli interessi passivi sono deducibili a condizione che, al momento dell emissione, il tasso di rendimento effettivo non sia superiore: a) al doppio del tasso ufficiale di riferimento, per le obbligazioni ed i titoli similari negoziati in mercati regolamentati; b) al tasso ufficiale di riferimento aumentato di due terzi, per le obbligazioni e dei titoli similari diversi dai precedenti. Infine, le imposte di registro, ipotecarie e catastali trovano applicazione in misura fissa per le garanzie di qualunque tipo da chiunque e in qualsiasi momento prestate in relazione alle emissioni di obbligazioni e titoli di debito da parte delle società di progetto, nonché per le relative eventuali surroghe, postergazioni, frazionamenti e cancellazioni anche parziali, ivi comprese le cessioni di credito stipulate in relazione a tali emissioni. CONCESSIONI DI CREDITI D IMPOSTA Credito d imposta per l assunzione di profili altamente qualificati Con l art. 24 del Decreto Sviluppo è stata agevolata l occupazione di personale altamente qualificato con forme contrattuali stabili, contribuendo così a favorire l innovazione e l innalzamento degli investimenti in ricerca e sviluppo da parte del sistema produttivo. In particolare, è stato istituito un contributo, sotto forma di credito d imposta, riservato a tutte le imprese che effettuano nuove assunzioni di profili altamente qualificati. La misura non ha alcun limite temporale di applicazione e risulta pertanto un intervento di carattere sistemico e permanente a sostegno del sistema produttivo. A decorrere dalla data di entrata in vigore del Decreto in esame (26/6/2012), a tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dalle dimensioni aziendali, dal settore economico in cui operano, nonché dal regime contabile adottato, è concesso un contributo sotto forma di credito d imposta del 35%, con un limite massimo pari a 200 mila euro annui ad impresa, del costo aziendale sostenuto per le assunzioni a tempo indeterminato di: a) personale in possesso di un dottorato di ricerca universitario conseguito presso una università italiana o estera se riconosciuto equipollente in base alla legislazione vigente in materia; b) personale in possesso di laurea magistrale in discipline di ambito tecnico o scientifico, impiegato in attività di Ricerca e Sviluppo. Il menzionato credito d imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d imposta di maturazione dello stesso e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d imposta nei quali è utilizzato. Esso non concorre alla formazione del reddito né della base imponibile dell IRAP ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione.

7 Ai fini del riconoscimento dell agevolazione i neo assunti potranno svolgere tre tipologie di attività: - lavori sperimentali o teorici diretti all acquisizione di nuove conoscenze sui fondamenti di fenomeni e di fatti osservabili, senza che siano previste applicazioni o utilizzazioni pratiche dirette; - ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire nuove conoscenze da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o implementare quelli esistenti; - acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica e commerciale allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati. Il diritto a fruire del contributo decade: a) se il numero complessivo dei dipendenti è inferiore o pari a quello indicato nel bilancio presentato nel periodo di imposta precedente all applicazione del presente beneficio fiscale; b) se i posti di lavoro creati non sono conservati per un periodo minimo di tre anni, ovvero di due anni nel caso delle piccole e medie imprese; c) se l impresa beneficiaria delocalizza in un Paese non appartenente all Unione europea riducendo le attività produttive in Italia nei tre anni successivi al periodo d imposta in cui ha fruito del contributo; d) nei casi in cui vengano definitivamente accertate violazioni non formali, sia alla normativa fiscale che a quella contributiva in materia di lavoro dipendente per le quali sono state irrogate sanzioni di importo non inferiore a euro 5.000, oppure violazioni alla normativa sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori previste dalle vigenti disposizioni, nonché nei casi in cui siano emanati provvedimenti definitivi della magistratura contro il datore di lavoro per condotta antisindacale. Le modalità applicative di tale contribuzione verranno dettate mediante Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze e con il medesimo Decreto saranno, inoltre, individuate le modalità di presentazione delle istanze da parte delle imprese beneficiarie. Credito d imposta in favore di soggetti danneggiati dal sisma del 20 e del 29 maggio 2012 L art. 67-octies del Decreto Sviluppo ha introdotto un contributo, sotto forma di credito d imposta, limitatamente agli anni 2013, 2014 e 2015, per i soggetti che alla data del 20/5/2012 avevano sede legale od operativa e svolgevano attività d impresa o di lavoro autonomo in uno dei comuni interessati dal sisma del 20/5 e del 29/5/2012, e che per effetto del sisma hanno subito la distruzione o l inagibilità dell azienda, dello studio professionale, ovvero la distruzione di attrezzature o di macchinari utilizzati per la loro attività. Il credito d imposta è pari al costo sostenuto entro il 30/6/2012 per la ricostruzione, il ripristino o la sostituzione dei menzionati beni e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d imposta di maturazione del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d imposta nei quali lo stesso è utilizzato. Inoltre, non concorre alla formazione del reddito né della base imponibile dell IRAP, non rileva ai fini del rapporto di cui agli artt. 61 e 109, comma 5, del TUIR, ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell economia e delle finanze, adottato entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono stabilite le modalità applicative delle disposizioni del presente articolo, ivi incluse quelle relative ai controlli e alla revoca del beneficio conseguente alla sua indebita fruizione. Per fruire del contributo, le imprese presentano un istanza, secondo le modalità che saranno individuate con il decreto di cui al primo periodo, all Agenzia delle entrate, che concede il contributo nel rispetto del limite di spesa di cui al comma 3. A tal fine, per ciascuna istanza accolta, l Agenzia delle entrate indica la quota del credito di imposta fruibile in ciascuno degli anni 2013, 2014 e Responsabilità solidale dell appaltatore ULTERIORI NOVITA L art. 13-ter del Decreto in esame, introdotto nel corso dell iter di conversione in Legge, sostituisce il comma 28 dell art. 35 del D.L. 4/7/2006, n.223 concernente i soggetti responsabili per il versamento di somme all erario nel caso di appalto di opere e di servizi, già oggetto di modifiche ad opera del D.L. 2/3/2012, n.16 (c.d. Decreto sulla semplificazione fiscale ).

8 In caso di appalto di opere o di servizi, l appaltatore risponde in solido con il subappaltatore, nei limiti dell ammontare del corrispettivo dovuto, del versamento all erario delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e del versamento dell imposta sul valore aggiunto dovuta dal subappaltatore all erario in relazione alle prestazioni effettuate nell ambito del rapporto di subappalto. La responsabilità solidale viene meno se l appaltatore verifica, acquisendo la documentazione prima del versamento del corrispettivo, che gli adempimenti di cui al periodo precedente, scaduti alla data del versamento, sono stati correttamente eseguiti dal subappaltatore. L attestazione dell avvenuto adempimento degli obblighi di cui al primo periodo può essere rilasciata anche attraverso un asseverazione dei soggetti di cui all articolo 35, comma 1, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e all articolo 3, comma 3, lettera a), del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n L appaltatore può sospendere il pagamento del corrispettivo fino all esibizione della predetta documentazione da parte del subappaltatore. Gli atti che devono essere notificati entro un termine di decadenza al subappaltatore sono notificati entro lo stesso termine anche al responsabile in solido. Il committente provvede al pagamento del corrispettivo dovuto all appaltatore previa esibizione da parte di quest ultimo della documentazione attestante che gli adempimenti di cui al comma 28, scaduti alla data del pagamento del corrispettivo, sono stati correttamente eseguiti dall appaltatore e dagli eventuali subappaltatori. Il committente può sospendere il pagamento del corrispettivo fino all esibizione della predetta documentazione da parte dell appaltatore. L inosservanza delle modalità di pagamento previste a carico del committente è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro a euro se gli adempimenti di cui al comma 28 non sono stati correttamente eseguiti dall appaltatore e dal subappaltatore. Ai fini della predetta sanzione si applicano le disposizioni previste per la violazione commessa dall appaltatore. Le disposizioni di cui ai commi 28 e 28-bis si applicano in relazione ai contratti di appalto e subappalto di opere, forniture e servizi conclusi da soggetti che stipulano i predetti contratti nell ambito di attività rilevanti ai fini dell imposta sul valore aggiunto e, in ogni caso, dai soggetti di cui agli articoli 73 e 74 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni. Sono escluse dall applicazione delle predette disposizioni le stazioni appaltanti di cui all articolo 3, comma 33, del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n È stato, quindi, disposto che: - i soggetti responsabili in solido dei versamenti sono l appaltatore e il subappaltatore e non più il committente; - la responsabilità riguarda, oltre alle ritenute sul lavoro dipendente, la sola IVA dovuta dal subappaltatore per le prestazioni effettuate nel rapporto di subappalto; - non opera più la limitazione temporale della responsabilità, originariamente fissata in 2 anni dalla cessazione dell appalto. Affinché venga meno la responsabilità solidale dell appaltatore, questi deve effettuare un apposita verifica del corretto adempimento degli obblighi da parte del subappaltatore e a tal fine, viene data all appaltatore la possibilità di sospendere i pagamenti nei confronti del subappaltatore fino all esibizione della documentazione che attesti i corretti adempimenti fiscali. Il pagamento del corrispettivo dovuto dal committente all appaltatore, inoltre, è subordinato all esibizione della documentazione che attesti il corretto adempimento dei predetti obblighi ed è prevista anche la possibilità di sospensione dei pagamenti fino all esibizione dei predetti documenti. Dal mancato rispetto di tali modalità di pagamento a carico del committente discendono apposite sanzioni amministrative pecuniarie. Infine, l ambito di applicazione di tali disposizioni è circoscritto ai soggetti che operano nell ambito di attività rilevanti a fini IVA, ai soggetti IRES, allo Stato e agli enti pubblici e sono, invece, escluse le stazioni appaltanti come individuate dal Codice dei contratti pubblici. S.r.l. a capitale ridotto Fermo quanto disposto dall art bis del Codice civile, in merito alla S.r.l. semplificata, il legislatore ha previsto la possibilità di costituire un ulteriore fattispecie di S.r.l. cosiddetta a capitale ridotto. La società a responsabilità limitata a capitale ridotto può essere costituita con contratto o atto unilaterale da persone fisiche che abbiano compiuto i 35 anni di età alla data della costituzione.

9 L atto costitutivo deve essere redatto per atto pubblico e deve indicare gli elementi di cui al secondo comma dell articolo 2463-bis del codice civile, ma per disposizione dello stesso atto costitutivo l amministrazione della società può essere affidata a una o più persone fisiche anche diverse dai soci. La denominazione di società a responsabilità limitata a capitale ridotto, l ammontare del capitale sottoscritto e versato, la sede della società e l ufficio del registro delle imprese presso cui questa è iscritta devono essere indicati negli atti, nella corrispondenza della società e nello spazio elettronico destinato alla comunicazione collegato con la rete telematica ad accesso pubblico. Al fine di favorire l accesso dei giovani imprenditori al credito, il Ministro dell economia e delle finanze promuove, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, un accordo con l Associazione bancaria italiana per fornire credito a condizioni agevolate ai giovani di età inferiore a 35 anni che intraprendono attività imprenditoriale attraverso la costituzione di una società a responsabilità limitata a capitale ridotto. Revisione della Legge fallimentare per favorire la continuità aziendale Con la revisione di alcune disposizioni della Legge fallimentare (R.D. 16/3/1942, n.267) si è inteso migliorare l efficienza dei procedimenti di composizione delle crisi d impresa, promuovendo l emersione anticipata delle difficoltà di adempimento dell imprenditore. In particolare, è stato cercato di fronteggiare i seguenti gravi disincentivi al tempestivo accesso delle imprese in crisi alle procedure di concordato preventivo e ai procedimenti di omologazioni degli accordi di ristrutturazione dei debiti: - l insufficiente protezione del debitore durante la preparazione del piano di ristrutturazione; - le criticità connesse al finanziamento dell attività del debitore durante la preparazione del piano o la negoziazione dell accordo (c.d. finanza interinale); - la mancanza di una disciplina specifica che faciliti il concordato con continuità aziendale, soprattutto prevedendo la continuazione dei contratti in corso; - l assenza di una specifica disciplina dei requisiti di indipendenza del professionista attestatore nominato dal debitore in ipotesi di concordato preventivo o di accordo di ristrutturazione. A tal fine è stato innanzitutto disposto che non sono soggetti all azione revocatoria: c) le vendite ed i preliminari di vendita trascritti ai sensi dell articolo 2645-bis del codice civile, i cui effetti non siano cessati ai sensi del comma terzo della suddetta disposizione, conclusi a giusto prezzo ed aventi ad oggetto immobili ad uso abitativo, destinati a costituire l abitazione principale dell acquirente o di suoi parenti e affini entro il terzo grado, ovvero immobili ad uso non abitativo destinati a costituire la sede principale dell attività di impresa dell acquirente, purché alla data di dichiarazione di fallimento tale attività sia effettivamente esercitata ovvero siano stati compiuti investimenti per darvi inizio; d) gli atti, i pagamenti e le garanzie concesse su beni del debitore purché posti in essere in esecuzione di un piano che appaia idoneo a consentire il risanamento della esposizione debitoria dell impresa e ad assicurare il riequilibrio della sua situazione finanziaria; un professionista indipendente designato dal debitore, iscritto nel registro dei revisori legali ed in possesso dei requisiti previsti dall art. 28, lettere a) e b) deve attestare la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità del piano; il professionista è indipendente quando non è legato all impresa e a coloro che hanno interesse all operazione di risanamento da rapporti di natura personale o professionale tali da comprometterne l indipendenza di giudizio; in ogni caso, il professionista deve essere in possesso dei requisiti previsti dall art del codice civile e non deve, neanche per il tramite di soggetti con i quali è unito in associazione professionale, avere prestato negli ultimi cinque anni attività di lavoro subordinato o autonomo in favore del debitore ovvero partecipato agli organi di amministrazione o di controllo; il piano può essere pubblicato nel registro delle imprese su richiesta del debitore; e) gli atti, i pagamenti e le garanzie posti in essere in esecuzione del concordato preventivo, nonché dell accordo omologato ai sensi dell articolo 182-bis nonché gli atti, i pagamenti e le garanzie legalmente posti in essere dopo il deposito del ricorso di cui all articolo 161; Al riguardo, si segnala che è stata introdotta una norma penale volta a incriminare il professionista, designato dal debitore, che espone informazioni false od omette di riferire informazioni rilevanti. Infatti, è stato disposto che Il professionista che nelle relazioni o attestazioni di cui agli artt. 67, terzo comma, lett. d), 161, terzo comma, 182-bis, 182-quinquies e 186-bis espone informazioni false ovvero omette di riferire informazioni rilevanti, è punito con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da a euro.

10 Se il fatto è commesso al fine di conseguire un ingiusto profitto per sé o per altri, la pena è aumentata. Se dal fatto consegue un danno per i creditori la pena è aumentata fino alla metà. Inoltre, in merito all azione revocatoria sono stati modificati i rispettivi termini di computo: Le azioni revocatorie disciplinate nella presente sezione non possono essere promosse decorsi tre anni dalla dichiarazione di fallimento e comunque decorsi cinque anni dal compimento dell atto. Nel caso in cui alla domanda di concordato preventivo segua la dichiarazione di fallimento, i termini di cui agli articoli 64, 65, 67, primo e secondo comma, e 69 decorrono dalla data di pubblicazione della domanda di concordato nel registro delle imprese. Sulla falsariga del Chapter 11 del Bankruptcy code americano, è stata introdotta la possibilità per l imprenditore di presentare un ricorso contenente la mera domanda di concordato preventivo (c.d. domanda di concordato anticipato), senza la necessità di produrre contestualmente alla stessa proposta, il piano e l ulteriore documentazione richiesta. Infatti, è ora così disposto: L imprenditore può depositare il ricorso contenente la domanda di concordato unitamente ai bilanci relativi agli ultimi tre esercizi, riservandosi di presentare la proposta, il piano e la documentazione di cui ai commi secondo e terzo entro un termine fissato dal giudice, compreso fra sessanta e centoventi giorni e prorogabile, in presenza di giustificati motivi, di non oltre sessanta giorni. Nello stesso termine, in alternativa e con conservazione sino all omologazione degli effetti prodotti dal ricorso, il debitore può depositare domanda ai sensi dell articolo 182 bis, primo comma. In mancanza, si applica l articolo 162, commi secondo e terzo. Dopo il deposito del ricorso e fino al decreto di cui all articolo 163 il debitore può compiere gli atti urgenti di straordinaria amministrazione previa autorizzazione del tribunale, il quale può assumere sommarie informazioni. Nello stesso periodo e a decorrere dallo stesso termine il debitore può altresì compiere gli atti di ordinaria amministrazione. I crediti di terzi eventualmente sorti per effetto degli atti legalmente compiuti dal debitore sono prededucibili ai sensi dell articolo 111. Con il decreto di cui al sesto comma, primo periodo, il tribunale dispone gli obblighi informativi periodici, anche relativi alla gestione finanziaria dell impresa, che il debitore deve assolvere sino alla scadenza del termine fissato. In caso di violazione di tali obblighi, si applica l articolo 162, commi secondo e terzo. La domanda di cui al sesto comma è inammissibile quando il debitore, nei due anni precedenti, ha presentato altra domanda ai sensi del medesimo comma alla quale non abbia fatto seguito l ammissione alla procedura di concordato preventivo o l omologazione dell accordo di ristrutturazione dei debiti. Fermo restando quanto disposto dall articolo 22, primo comma, quando pende il procedimento per la dichiarazione di fallimento il termine di cui al sesto comma del presente articolo è di sessanta giorni, prorogabili, in presenza di giustificati motivi, di non oltre sessanta giorni. Per risolvere una delle principali criticità del sistema connessa alla sostanziale inesistenza di un mercato della finanza interinale, dovuta soprattutto alla circostanza che i finanziatori non possono sapere se il loro credito godrà o meno del beneficio della prededuzione sino ad un momento molto avanzato del procedimento, è stato disposto che Il debitore che presenta, anche ai sensi dell articolo 161 sesto comma, una domanda di ammissione al concordato preventivo o una domanda di omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti ai sensi dell articolo 182 bis, primo comma, o una proposta di accordo ai sensi dell articolo 182 bis, sesto comma, può chiedere al tribunale di essere autorizzato, assunte se del caso sommarie informazioni, a contrarre finanziamenti, prededucibili ai sensi dell art. 111, se un professionista designato dal debitore in possesso dei requisiti di cui all articolo 67, terzo comma, lettera d), verificato il complessivo fabbisogno finanziario dell impresa sino all omologazione, attesta che tali finanziamenti sono funzionali alla migliore soddisfazione dei creditori. Si segnala, infine, l introduzione di una disciplina di favore per i piani di concordato preventivo finalizzati alla prosecuzione dell attività. Quando il piano di concordato di cui all art. 161, secondo comma, lett. e) prevede la prosecuzione dell attività di impresa da parte del debitore, la cessione dell azienda in esercizio ovvero il conferimento dell azienda in esercizio in una o più società, anche di nuova costituzione, si applicano le disposizioni del presente articolo, nonché gli articoli 160 e seguenti, in quanto compatibili. Il piano può prevedere anche la liquidazione di beni non funzionali all esercizio dell impresa. Nei casi previsti dal presente articolo:

11 a) il piano di cui all articolo 161, secondo comma, lett. e), deve contenere anche un analitica indicazione dei costi e dei ricavi attesi dalla prosecuzione dell attività d impresa prevista dal piano di concordato, delle risorse finanziarie necessarie e delle relative modalità di copertura; b) la relazione del professionista di cui all articolo 161, terzo comma, deve attestare che la prosecuzione dell attività d impresa prevista dal piano di concordato è funzionale al miglior soddisfacimento dei creditori; c) il piano può prevedere, fermo quanto disposto dall articolo 160, secondo comma, una moratoria fino a un anno dall omologazione per il pagamento dei creditori muniti di privilegio, pegno o ipoteca, salvo che sia prevista la liquidazione dei beni o diritti sui quali sussiste la causa di prelazione. In tal caso, i creditori muniti di cause di prelazione di cui al periodo precedente non hanno diritto al voto. Restiamo a disposizione per ulteriori chiarimenti. Distinti saluti.

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