Sicurezza Attiva. Nuove tecnologie per la sicurezza negli ambienti lavorativi

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1 Sicurezza Attiva Nuove tecnologie per la sicurezza negli ambienti lavorativi Ing. Filippo Bonifacio Sicurezza Attiva: Nuove tecnologie Advanced per la Microwave sicurezza negli Engineering ambienti lavorativi Srl.

2 La dimensione del problema Dati INAIL infortuni di cui sul luogo di lavoro e in itinere Si stimano altri infortuni tra i lavoratori in nero Casi mortali 920 infortuni mortali di cui 680 sul luogo di lavoro e 240 in itinere Settore Costruzioni 23% dei casi mortali sul lavoro Italiani nel 2012

3 SICUREZZA PASSIVA SICUREZZA ATTIVA Sicurezza passiva e attiva Prendiamo in prestito dal settore automotive alcuni concetti e vediamo come possano essere applicati nel concreto per perseguire l'obiettivo INCIDENTI ZERO SICUREZZA PASSIVA Approccio volto a garantire l'incolumità dell'operatore in caso di incidente. SICUREZZA ATTIVA Approccio volto a limitare le probabilità di incidente assistendo l'operatore nelle situazioni critiche per impedire il verificarsi dell'incidente stesso Es. caschetto, cintura etc.

4 Oggettivazione del concetto di rischio I livelli di rischio variano continuamente in funzione di ciò che accade istante per istante nei diversi scenari operativi così come varia la probabilità di incidente. Questi livelli di rischio non sono prevedibili a priori! Soluzione Oggettivazione della condizione di rischio Misurazione in tempo reale l'entità del rischio

5 Oggettivazione del concetto di rischio Il concetto di rischio è spesso espresso in modo soggettivo (specie dagli operatori!!). Proprio questo è spesso il motivo di molti incidenti. Il rischio in realtà è una entità oggettivabile, dipendente dalle condizioni mutevoli dell'ambiente operativo e anche dalle altrettanto mutevoli condizioni degli operatori (stanchezza, disattenzione, stress, ). Il rischio è definito come combinazione di probabilità e di gravità (severità) di possibili lesioni o danni alla salute, in una situazione pericolosa; la valutazione del rischio consiste nella valutazione globale di tali probabilità e gravità; tutto allo scopo di scegliere le adeguate misure di sicurezza.

6 Oggettivazione del concetto di rischio Nella valutazione degli scenari evolutivi possibili di un ambiente operativo, il rischio è un valore definito dal prodotto: R = P V u V al R è la pericolosità dell'evento in analisi, ovvero la probabilità che un fenomeno accada in un determinato spazio con un determinato tempo di ritorno; V u è la vulnerabilità, ovvero l'attitudine di un determinato elemento a sopportare gli effetti legati al fenomeno pericoloso; V al è il valore che l'elemento esposto al pericolo assume in termini di vite umane, economici, artistici, culturali o altro.

7 Oggettivazione del concetto di rischio ESEMPIO : Human Safety - Collisione uomo-macchina Percezione del rischio : Se valuto dal punto di vista della macchina R = P V u V al V al ha un valore moderato V u ha un valore molto piccolo R ha valore molto piccolo

8 Oggettivazione del concetto di rischio ESEMPIO : Human Safety - Collisione uomo-macchina Percezione del rischio : Se valuto dal punto di vista dell'uomo R = P V u V al V al ha un valore enorme V u ha un valore molto grande Perchè R possa essere piccolo P deve tendere a zero!!!!!!

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10 Oggettivazione del concetto di rischio ESEMPIO : Human Safety - Collisione uomo-macchina R = P V u V al La probabilità di incidente è una funzione variabile: - evolversi dello scenario e in particolare della posizione reciproca e della velocità reciproca tra mezzo e uomo - fattori ambientali come l aderenza del terreno che variano gli spazi di frenata e fattori umani come le condizioni psico fisiche del driver e dell'operatore a terra. P = P ( d, v rec, Amb, Dri, Op ) Posizione e velocità reciproche Fattore ambientale Fattore umano

11 Oggettivazione del concetto di rischio ESEMPIO : Human Safety - Collisione uomo-macchina Dipendenza della probabilità dai fattori ambientali R = P V u V al Variazione degli spazi di frenata con le condizioni del terreno L'aumento dello spazio di frenata comporta un aumento della probabilità di incidente P e di conseguenza un aumento del rischio R

12 Oggettivazione del concetto di rischio Analisi e misurazione dello scenario Il rischio è un valore dinamico e non statico. Per misurare il rischio è necessario poter rilevare e misurare alcuni parametri dello scenario operativo in tempo reale come ad esempio: Presenza (persone, mezzi mobili, cose, sostanze), Tipologia/Identità, Posizione, Distanze, Velocità, Concentrazioni, Livelli, etc...

13 La tecnologia RFID attiva per la sicurezza sul lavoro Perchè RFID attivi? La tecnologia RFID attiva consente di contestualizzare un evento nello spazio e nel tempo associando a questo l'identificazione. Rispetto alle altre tecnologie (Radar, Laser, Videocamere, ) consente l'identificazione automatica dei beni a rischio. Questa tecnologia rappresenta una tecnologia abilitante per la valutazione in real-time del livello di rischio nello scenario operativo di un cantiere.

14 La tecnologia RFID attiva per la sicurezza sul lavoro Idea innovativa: Identificare e localizzare in real time nel contesto operativo persone, oggetti e mezzi Tecnologia abilitante: RFID attivi Gli operatori saranno dotati di un TAG RFID attivo multifunzione Sicurezza Attiva insieme di sistemi automatici integrati che prevengono gli incidenti sulla base dell'identificazione del potenziale pericolo.

15 La tecnologia RFID attiva per la sicurezza sul lavoro MODULO 3 MODULO 2: Controllo accessi aree riservate / pericolose MODULO 4 Controllo e verifica in continuo dei DPI Tracking nelle aree riservate/pericolose MODULO 1: Controllo Accessi: identità e verifica documentale ACTIVE SAFETY MODULE 5: Anticollisione uomo mezzo in movimento MODULE 7: MODULE 6: Anticollisione mezzi Controllo aree di rispetto intorno a macchinari pericolosi

16 Modulo 1(3-4): CONTROLLO ACCESSI Progetto : «Sicurezza Grandi Opere» Regione Toscana, ASL 10, Uni FI E.M.T Lab - A.M.E. Il sistema di controllo accessi avanzato basato su TAG RFID attivi, consente di verificare in modo automatico e real-time una gran quantità di informazioni relative agli operatori che accedono al cantiere o ad aree definite all'interno del cantiere (Aree Pericolose e Tracking)

17 Modulo 1(3-4): CONTROLLO ACCESSI Progetto : «Sicurezza Grandi Opere» Regione Toscana, ASL 10, Uni FI E.M.T Lab - A.M.E. Controllo identità dell'operatore e dei requisiti Controllo documentale, adempimenti e relativi aggiornamenti Controllo dotazione DPI Controllo accessi ad aree riservate interne (Es. Tunnel) Tracking nelle aree riservate (Es. Tunnel) Gestione e Storicizzazione dei dati

18 Modulo 2 : DPI CHECK Progetto : «Si.S.Ca.» INAIL Napoli, CPT Napoli, Uni NA Enginfo Consulting E.M.T Lab - A.M.E. Il modulo DPI check è basato su una WBAN (Wireless Body Area Network) connessa al TAG attivo dell'operatore consente di verificare in continuo durante tutto il ciclo lavorativo il corretto utilizzo dei DPI da parte del lavoratore stesso.

19 Modulo 2 : DPI CHECK La soluzione si basa su una Wireless Body Area Network (WBAN) che interconnette tra loro i DPI indossati da ciascun operatore. Il dispositivo Master interroga continuamente i dispositivi Slave verificandone e registrandone la presenza a intervalli di tempo regolari programmabili. Il SW di verifica acquisisce i dati e genera opportuni report statistici. Il Master può essere letto in prossimità di varchi o hot spot dislocati in prossimità di aree di particolare pericolo per gestire gli accessi ad aree riservate o particolarmente pericolose verificando la disponibilità degli adeguati DPI (es. in tunnel, spazi confinati o per lavori in quota) SLAVE SLAVE SLAVE SLAVE MASTER

20 Modulo 2 : DPI CHECK Progetto : «Si.S.Ca.» INAIL Napoli, CPT Napoli, Uni NA Enginfo Consulting E.M.T Lab - A.M.E. Integrazione con il controllo Accessi tramite Master TAG Controllo dei DPI in Real Time in prossimità di varchi o hot spot Integrazione con sensoristica personale e ambientale Controllo dei DPI anche per lavorazioni fuori sede Registrazione Continua per tutta la giornata lavorativa (Log file) Storicizzazione dei dati

21 Modulo 5 : Anticollisione UOMO-MEZZO Progetto : «Sicurezza Hi Tech» INAIL Perugia, CPT Perugia, Scuola Edile, E.M.T Lab - A.M.E. Progetto : «Sicurezza Grandi Opere» Regione Toscana, ASL 10, Uni FI E.M.T Lab - A.M.E. Il modulo anticollisione uomo - mezzo è costituito TAG RFID "indossato" dai lavoratori e da un set di sensori montati sulla macchina in movimento (elevatori, stacker, o escavatori...) che permette di rilevare automaticamente la presenza di un operatore che è troppo vicino alla macchina in movimento.

22 Modulo 5 : Anticollisione UOMO-MEZZO Mezzo con i sensori Caschetto con il TAG Il sistema è modulare: l'area di controllo può essere completamente configurata (antenne direttive e potenza variabile).

23 Modulo 5 : Anticollisione UOMO-MEZZO ZONA OPERATIVA IN SICUREZZA MONITOR IN CABINA DI GUIDA Allarme visuale e sonoro in casi di pericolo ZONA PERICOLOSA

24 Modulo 5 : Anticollisione UOMO-MEZZO Il sistema traccia e memorizza tutti i dati relativi al rilevamento dei Tag ed alla configurazione del sistema. Ogni volta che il sistema rileva un TAG questo dato viene memorizzato (NEAR MISS). Oltre al codice del Tag viene riportata l antenna satellite che lo ha rilevato e l ora, la data, la posizione in cui è stata fatta la rilevazione (BLACK BOX). Le modifiche a livello di configurazione possono essere effettuate solo da personale autorizzato (attraverso password). Tutti gli accessi al menù di configurazione, le modifiche dei settaggi, etc. sono registrati (Diagnostica).

25 Modulo 5 : Anticollisione UOMO-MEZZO Progetto : «Sicurezza Hi Tech» INAIL Perugia, CPT Perugia, Scuola Edile, E.M.T Lab - A.M.E. Progetto : «Sicurezza Grandi Opere» Regione Toscana, ASL 10, Uni FI E.M.T Lab - A.M.E. Eliminazione degli angoli ciechi Identificazione del pericolo (UOMO) con riduzione falsi allarmi Individuazione della posizione del lavoratore a terra Allarme anche per il lavoratore a terra oltre che per il driver Registrazione continua degli eventi, report e analisi dei NEAR MISS Storicizzazione dei dati: ID, tempo, posizione BLACK BOX

26 Modulo 5 : Anticollisione UOMO-MEZZO Il principio sviluppato per il problema della collisione uomo-mezzo può essere esteso a sistemi atti ad evitare la collisione tra qualsiasi mezzo o oggetto nella area operativa. La gestione degli interventi nei diversi casi potrà essere differenziata sulla base della entità del rischio rilevato. Resta a comune la matrice tecnologia e quindi la possibilità di integrare i moduli in un sistema unico di SICUREZZA ATTIVA.

27 Modulo 7: Controllo aree di rischio intorno a macchinari pericolosi Ancora con il medesimo principio è possibile gestire la sicurezza in prossimità di macchinari pericolosi o aree a particolare rischio (tunnel, miniere, gallerie). La rilevazione contestuale del TAG RFID attivo effettuata da un sensore posto in corrispondenza della zona pericolosa consente di gestire l'accesso o l avvicinamento alle aree ad alto rischio e a segnalare (con allarme visivo/sonoro) la situazione di rischio) fino a provvedere in automatico l'arresto del macchinario quando un operatore oltrepassa il limite di sicurezza. Sensore

28 Altri moduli speciali su RFID attivi Molte altre funzionalità possono essere integrate modularmente nel sistema di sicurezza attiva basato sulla tecnologia RFID nella logica di realizzare un ambiente intelligente volto al miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro Conteggio e Tracking del personale nei tunnel Conteggio, Posizionamento, e controllo continuo della presenza del lavoratore all interno di una galleria o di un tunnel. Sensori di verticalità per operatori isolati Sensoristica in grado di valutare lo stato di salute degli operatori che operino isolati.

29 Sistemi RFID attivi e integrazione con le altre tecnologie per la sicurezza Active Sensors Network integrazione di tecnologie Tecniche di misura - sensing OCR - telecamere Sensori Laser Sensori Radar Sensori ambientali (rilevazione gas termometri etc..) Identificazione persone oggetti - macchinari Active RFID Riconoscimento immagini Laser scanning Tecnologie Informatiche: SW per la valutazione in Real Time del livello di rischio SW decisionali Architetture IT e di comunicazione dati (Wireless)

30 RIFERIMENTI Ing. Filippo Bonifacio WEB:

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SICUREZZA ATTIVA: insieme di sistemi automatici integrati che prevengono gli incidenti sulla base dell'identificazione del potenziale pericolo. Safety ACTIVE Solutions SAFETY Prevenzione degli incidenti SICUREZZA ATTIVA: insieme di sistemi automatici integrati che prevengono gli incidenti sulla base dell'identificazione del potenziale pericolo.

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