TRAUMATOLOGIA E PRIMO SOCCORSO

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1 TRAUMATOLOGIA E PRIMO SOCCORSO OBIETTIVI: - CONOSCERE LE FONDAMENATLI NORME DI PRIMO SOCCORSO - CONOSCERE I PRINCIPALI TRAUMI CHE POSSONO CAPITARE DURANTE L ATTIVITA SPORTIVA Come cittadino ognuno deve essere in grado di: - valutare le situazioni di: emergenza cioè quando sono compromesse le funzioni vitali gravità cioè quando sono conservate le funzioni vitali - operare gli interventi di primo soccorso - allertare i servizi preposti al soccorso: chiamare il 118 Regole per soccorrere - chiamare il 118, è un numero di telefono gratuito, può essere composto da qualsiasi apparecchio telefonico - riferire da dove si chiama, l indirizzo con maggiore precisione possibile - riferire cosa è successo - se possibile specificare il numero di persone coinvolte - riferire in quali condizioni si trova l infortunato, se è cosciente ecc - chi siete voi Cosa non fare - intervenire senza prendere precauzioni per evitare ulteriori danni - somministrare qualcosa da mangiare o da bere all infortunato - spostare il ferito senza i soccorsi - fare ressa attorno all infortunato - avvicinarsi all infortunato se questo può mettere in pericolo la vostra vita 1

2 LE LESIONI DELLE PARTI MOLLI CONTUSIONE Una lesione traumatica frequente che determina lo schiacciamento delle parti molli (tessuti) provocata dall urto violento da parte di un agente esterno, capace di provocare un travaso di sangue senza rompere o lacerare la pelle. Arrossamento e tumefazione della parte interessata, dovuti alla rottura di piccoli vasi (livido o ecchimosi) o di grandi vasi (ematoma) che determina la fuoriuscita sottocutanea di sangue. Applicazione locale di freddo intenso e prolungato per provocare la contrazione dei vasi sanguigni e limitare l emorragia, fasciatura contenitiva e riposo. Se la contusione coinvolge la testa, il collo o la colonna vertebrale è meglio consultare il medico. Massaggiare. ABRASIONE FERITA E una lacerazione della pelle che si escoria o si rompe a seconda del tipo di trauma subito. (es. sbucciatura del ginocchio cadendo, taglio con una lama ecc.). Ci può essere la presenza di emorragia. Superficiale quando interessa solo la cute. Profonda quando si estende agli strati sottostanti. L emorragia, cioè la perdita di sangue, è variabile a seconda della sede e della gravità della ferita stessa Lavare la ferita, togliere gli eventuali corpi estranei, disinfettare anche la zona intorno alla ferita con acqua ossigenata, coprire con cerotti o bendare. - se la ferita è stata causata da un oggetto che si è conficcato in profondità (esempio un chiodo, un pezzo di vetro o altro) non toglierlo ma recarsi subito al pronto soccorso. - Non utilizzare alcool o tintura di iodio - Non utilizzare cotone - Accertarsi che l oggetto che ha causato il taglio non fosse arrugginito - Accertarsi se si è vaccinati contro antitetanica. 2

3 COMMOZIONE SHOCK E la sospensione dell attività degli organi colpiti in seguito a grave trauma come per esempio una caduta o un forte scontro: Le zone colpite possono ricevere danni parziali o totali. E la perdita di coscienza che può comportare la perdita di memoria, la perdita di sensibilità, il rallentamento del polso, la perdita di sensibilità, la dilatazione della pupilla, il rallentamento del polso, aritmie del battito cardiaco e respiratorio. Chiamare il 118, applicare bende e fazzoletti bagnati sulla nuca, lasciare l infortunato sdraiato. Se possibile posizionarlo con le gambe sollevate e la testa in asse. Nel caso che l infortunato sia incosciente e che non si abbia il sospetto di trauma alla colonna vertebrale si dispone il soggetto nella posizione laterale di sicurezza. Girare l infortunato sul lato destro per evitare la caduta all indietro della lingua, con conseguente ostruzione delle vie aeree e per permettere la fuoriuscita all esterno di eventuale vomito. Dare da bere all infortunato soprattutto alcolici o eccitanti. VESCICA O FLITTENE Una formazione bollosa a contenuto sieroso della cute, causata da eccessiva frizione o pressione esercitata da calzature strette, attrezzi sportivi o altro. Lo strato superficiale della cute si solleva (bolla) per la raccolta di liquido sieroso o ematico fuoriuscito dai capillari della zona cutanea danneggiata. Evitare di far rompere la vescica, se la bolla si rompe occorre lavare e disinfettare. Asportare la pellicola superficiale, per evitare infezioni e ritardo della guarigione. 3

4 USTIONI Si tratta di distruzione delle cellule della pelle, dovuta a sostane (solide, liquide o gassose) ad alta temperatura, o per attrito. Si distinguono in ustione di: - 1 grado: arrossamento della pelle; - 2 grado: arrossamento con flittene e lacerazioni; - 3 grado: distruzione/necrosi degli strati cutanei. Applicare immediatamente acqua fredda corrente. Nei casi più gravi dopo aver lavato la ferita applicare una garza sterile. Forare le flittene, cercare di togliere eventuali indumenti. CONGELAMENTO E una lesione dovuta ad esposizione intensa e prolungata a basse temperature. Le parti colpite sono principalmente le estremità: può essere superficiale o profondo a seconda che interessi solo la pelle o anche i tessuti sottostanti. Si accusa dolore e formicolio, poi intorpidimento; difficoltà a muovere le estremità; la pelle assume un colore bianco cereo o blu marmorizzato. Si dividono in tre gradi di intensità come le ustioni Riscaldare le parti con un contatto pelle contro pelle, mettere la parte interessata in acqua a temperatura corporea. Non sfregare o massaggiare, non riscaldare con calore radiante (borsa acqua calda, calorifero, ecc.) EMORRAGIA E una fuoriuscita di sangue. Può essere interna o esterna a seconda che il sangue fuoriesca o meno dal corpo. Se il sangue che esce è rosso vivo e zampilla si tratterà di una emorragia arteriosa, se è più scuro e non esce a getto sarà una emorragia venosa Il sangue fuoriesce da una ferita o da una cavità (esterna) Comprimere la ferita con materiale sterile. Se si è sicuri del tipo di emorragia porre una benda a pressione sopra alla ferita vale a dire a monte in caso di emorragia arteriosa, al contrario se è venosa la benda si dovrà porre al di sotto della ferita. Usare cotone emostatico, polveri cicatrizzanti o antibiotiche 4

5 EPISTASSI E il comune sangue dal naso Fuoriuscita di sangue più o meno copiosa per la rottura di piccoli vasi superficiali, dovuta a lesioni traumatiche o al cambiamento di pressione atmosferica durante ascensioni in montagna. Comprimere la narice interessata contro il setto nasale. Sono utili anche impacchi freddi sulla fronte e sulla nuca. Non flettere il capo all indietro per evitare che il sangue prenda la direzione della gola, ma porre l infortunato con la testa china in avanti. LE LESIONI OSTEOARTICOLARI INFRAZIONE - FRATTURA L infrazione è una piccola fessura (detta fissurazione)che si viene a creare nell osso. La frattura è di maggiore gravità ed è la rottura di un osso. Esposta quando l osso rotto lede la superficie della pelle. Non esposta se la superficie della pelle non si è rotta. Si avverte dolore acuto, impossibilità di movimento sia attivo che passivo, gonfiore e deformazione. Sull infrazione occorre applicare ghiaccio. Non spostare l infortunato e raccomandargli di non muoversi. Se c è lacerazione apporre sulla ferita garze sterili, non usare mai cotone. Immobilizzare la parte, comprese le articolazioni che precedono e seguono la zona interessata. Coprire l infortunato con panni Movimenti che possono permettere all osso rotto di provocare lacerazioni ai tessuti circostanti. 5

6 DISTORSIONE Una lesione dei legamenti articolari o delle capsule che circondano le articolazioni. Con il termine distorsione si intende l allontanamento momentaneo dei capi articolari (senza che escano dalla propria sede), con conseguente stiramento degli elementi della caspula articolare (legamenti ecc.) Aumento graduale della tumefazione e del dolore della parte lesa con limitazione del movimento. Inoltre ci può essere versamento di liquido nella capsula che avvolge l articolazione. Immobilizzare la parte lesa e applicare impacchi freddi per diverse ore. Riposo per favorire la guarigione. Nelle distorsioni più gravi si può ricorrere al trattamento con ingessatura. Massaggiare l articolazione. LUSSAZIONE E la perdita di contatto fra le superfici ossee dell articolazione, caratterizzata dallo spostamento di due superfici articolari. Applicare impacchi ghiacciati; non muovere assolutamente la parte, recarsi al pronto soccorso. Incompleta (sublussazione) quando permane un punto di contatto tra i capi articolari; completa quando la perdita del contatto è totale. E molto dolorosa e l articolazione si presenta deformata e gonfia. Inoltre, c è incapacità di movimento. Cercare di riportare in sede la parte lesa. 6

7 LE LESIONI TENDINEE E MUSCOLARI CRAMPO Una contrazione improvvisa e involontaria del muscolo che determina uno spasmo doloroso. Può essere causato da un esagerato affaticamento del muscolo, da rapidi cambiamenti di temperatura o di umidità, da un non regolare flusso sanguigno, per esempio per una posizione forzata. E generalmente di breve durata Il muscolo si presenta indurito e fortemente dolorante con difficoltà di movimento. Massaggiare il muscolo per distenderlo lentamente e in modo passivo. Invitare la persona a respirare a fondo e a rilassarsi completamente. Interrompere l attività per un certo periodo, un ulteriore crampo sarebbe molto più doloroso e difficile da far passare. Usare un massaggio troppo energico o applicare del ghiaccio. STIRAMENTO O DISTRAZIONE E una lesione senza rottura delle fibrille muscolari. E particolarmente frequente in traumatologia sportiva. Si avverte un dolore improvviso che impedisce il movimento. La parte interessata dal trauma si presenta contratta. Interrompere l attività e applicare subito impacchi freddi. Fare in seguito una fasciatura moderatamente compressiva con eventuale applicazione di pomate antinfiammatorie. Massaggiare. 7

8 STRAPPO Una lacerazione di più fibre muscolari. Come in un elastico improvvisamente troppo teso, si verifica la rottura parziale o totale delle fibre. In genere è provocato dall eccessivo affaticamento del muscolo (con accumulo di acido lattico) che provoca l irrigidimento delle fibre che diventano più fragili. Altre cause che possono favorire sia lo strappo che lo stiramento sono da ricercarsi in alcuni fattori atmosferici come umidità, freddo, vento o in un errato e insufficiente riscaldamento prima di sforzi intensi. Si avvertono gli stessi sintomi dello stiramento, ma in modo più accentuato e inoltre con la rottura delle fibrille si hanno lesioni alla parte vascolare con fuoriuscita interna di sangue e con conseguente formazione di ecchimosi o ematoma. Intervenire come per lo stiramento con applicazione di impacchi freddi per decongestionare e attenuare il dolore. E indispensabile l intervento del medico. Massaggiare. TENDINITE Un infiammazione cronica del tendine. E una patologia molto temuta dagli sportivi in quanto necessita di cure e di periodi di riposo molto lunghi che costringono a interrompere l attività. I tendini più colpiti sono il tendine di Achille (corridori e saltatori) e i tendini della spalla (lanciatori e lottatori). Le cause delle tendiniti sono svariate: terreni troppo rigidi, elastici i accidentati; calzature non adeguate o eccessivamente consumate; allenamenti troppo intensi o con sovraccarichi eccessivi; disturbi della statica del piede. Si avverte dolore al tendine o alla sua inserzione con l osso, spesso alla palpazione presenta dei noduli. A seconda del grado di infiammazione si distinguono tendiniti di: -1 grado: si avverte dolore solo durante il movimento; -2 grado: dolore durante e dopo il movimento; -3 grado: oltre al dolore, significativa limitazione del movimento; -4 grado: il dolore è continuo durante tutta la giornata.- Riposo prolungato, controllare ed eventualmente correggere la statica del piede. Utilizzare antinfiammatori senza aver consultato il medico. 8

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