L importanza dell ambiente socio culturale nella pratica quotidiana

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1 L importanza dell ambiente socio culturale nella pratica quotidiana ROSANGELA LICCIARDI-TERAPISTA OCCUPAZIONALE 21 Ottobre, Ancona - OT WORLD DAY - Educazione Terapeutica: il fare del Terapista Occupazionale

2 I fattori ambientali: limiti o risorse! Lavoro/ scuola Ambiente socio Sistema servizi culturale Paziente/utente Ambiente fisico Famiglia

3 Lo studio dell ambiente fisico Osservazione : Dove vive il paziente? Cosa offre il quartiere? Esistono spazi-servizi utili al paziente? Presenza di barriere architettoniche? Adattamento dell ambiente al paziente o paziente adattato all ambiente? valutazione ambientale

4 La famiglia il sistema famigliare del paziente influisce inevitabilmente sulla attivazione delle risorse interne ed esterne, sulla motivazione, sulle decisioni che il paziente sarà portato a prendere ( modifiche ambientali, scelta ausili,..) Comprendere il tipo di legami tra paziente e famiglia. famiglie isolate, a volte non afferiscono neanche ai servizi, sono in situazioni abitative agricole, lontane dal mondo o comunque emarginate, hanno uno scarso funzionamento sociale. Difficilmente accessibili Le famiglie «primitive Perseguono l autoconservazione perché sono angosciati dalla frammentazione: se un membro portatori di sintomi dovesse alterare l equilibrio, ogni cambiamento sarebbe vissuto con angoscia,paura,diffidenza nei confronti del terapista. restie al cambiamento Famiglie presenti, non invischiate, aperte alla relazione di aiuto, aperte al cambiamento per il raggiungimento della massima qualità di vita del paziente e per il benessere del nucleo Con chi vive?

5 La r et e è la configurazione degli scambi comunicativi all interno della comunità. Famiglia servizi associazioni At t r a ver s o le in for m a zion i r a ccolt e p os s ia m o, fa r em er ger e ove è p os izion a to il p a zien te r is p etto a lle p er s on e p iù vicin e ed il t ip o d i r ela zion i Qu es t o p er ch é? Ma ggior e è la r et e d el p a zien t e m a ggior e s a r à p er il p a zien t e la p os s ib ilit à d i s celt e, con fr on t o, a iu t o, p os s ib ilit à d i ca m b ia m en t o d ella con d izion e.

6 Le r ela zion i s i s os t a n zia n o d i com u n ica zion e Gli scambi comunicativi hanno un ruolo decisivo nel determinare la qualità DEL TRATTAMENTO RIABILITATIVO : se la comunicazione funziona male, la relazione di cura ne risente, la fiducia del paziente diminuisce, e per il professionista diventa più difficile ottenere alleanza e la compliance. La maggiore responsabilità, se non totale, di stabilire e mantenere la relazione ricade esclusivamente sul terapista. Per questo fra i compiti di un professionista c è anche quello di prendersi cura della relazione mantenendo alta l attenzione a ciò che avviene nello scambio comunicativo e tenendo conto del contesto all interno del quale si svolge.

7 Alleanza e Compliance COMPLIANCE condivisione sugli interventi specifici messi in atto

8 Predittori positivi Predittori negativi Variabili del paziente Aspettative di miglioramento Storia di relazioni interpersonali positive Stile cordiale ed affiliativo Stile di attaccamento sicuro Apertura mentale, estroversione Motivazione al cambiamento Relazioni oggettuali buone Capacità di differenziarsi dagli altri Caos interpersonale Ostilità Evitante, ansioso, timoroso della vicinanza Stile di attaccamento insicuro Disturbi di personalità Eccessiva amichevolezza Relazioni oggettuali scarse Variabili del terapeuta Abilità tecnica Applicazione efficace delle tecniche fondamentali Comportamento professionale Interessato, sicuro, vigile Affidabile, cortese, onesto Caldo, cordiale, empatico Flessibile Capacità di osservare il Diagnosi errata Iperstrutturazione o ipostrutturazione della terapia Disinteressato Critico Esigente, esercita troppa pressione difensivo

9 Prestare attenzione a se stessi Saper discriminare il grado di coinvolgimento Auto prepararsi a prestare aiuto nei casi difficili Eliminare gli elementi di distrazione Riconoscere il linguaggio del corpo Capacità di adattamento

10 AUTOCONSAPEVOLEZZA Il primo passo per entrare in relazione col paziente ed essere onesti con se stessi Ricon os cim en to e ges tion e d elle proprie em oz ion i Dis tin gu ere la volon tà propria d a qu ella d el pa z ien te ( evita re d im pors i) Ch ied ers i d i cos a a bbia m o bis ogn o, d is tin gu erlo d a ciò ch e h a bis ogn o il pa z ien te. L im poten z a è il con fin e d ei n os tri lim iti Ca pa cità d i a d a tta m en to a lle d ivers e s itu a z ion i Ris erva tez z a

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12 Eliminare elementi di distrazione il S e t t in g Creare un setting adeguato, spoglio da distrazioni per il paziente e per il terapista. E s. tv a cces a, p a zien te ch e fu m a, fa m iglia r i in va d en ti, p or te a p er te s u lla s ta n za ove s i effettu a il tr a tta m en to. Cr ea r e d is ta n ze fu n zion a li Posizione di massima attenzione al paziente, in colloquio iniziale: seduti dritti, un po sporti in avanti verso l interlocutore, fissandolo negli occhi, senza distrarsi. Distanza adeguata.

13 Linguaggio non verbale as pe t t o c o m po rt am e n de du z io n e to Pos tu r e Movim en ti d el cor p o Livello d i en ergia E s p r es s ion i d el vis o Dis ta n ze S ta to d a n im o Ab b iglia m en t o Cos titu zion e fis ica S es s o Con gr u en za

14 Attenzione a cosa e come lo diciamo! Come lo dico? Utilizzare linguaggio semplice, comprensibile, non tecnico ch ia r ezza d egli ob iet t ivi com u n ica tivi e r ela zion a li ch e s i voglion o r a ggiu n ger e Cosa so/cosa non so del paziente? Quale obiettivo voglio raggiungere? a t t en zion e a lla r is p os t a (ver b a le e n on ver b a le) d ell a lt r o, feed -b a ck Attivare i canali della comunicazione in entrata ed in uscita _ equilibrio fra le due parti Attendere la risposta, rispettare i tempi. ca p a cit à d i r i a d egu a r e la com u n ica zion e in b a s e a l feed b a ck (com e p os s o u t ilizza r e la r ea zion e d el p a zien t e p er m iglior a r e l effica cia d ella m ia com u n ica zion e?) patto comunicativo ove ci s impegna ad ascoltare ed essere ascoltati.

15 Regola d oro : ASCOLTARE ASCOLTARE ATTENTAMENTE Prima di trarre conclusioni o ipotesi. Non convincersi di aver capito tutto Nessuna critica, nessun giudizio di valore Accettazione incondizionata Empatia en-pathos sentire dentro, e consiste nel riconoscere le emozioni degli altri come se fossero proprie, calandosi nella realtà altrui per comprenderne punti di vista, pensieri, sentimenti, emozioni e pathos.

16 I quattro livelli dell ascolto Schulz Von Thun Friedemann Questo modello individua in ogni comunicazione significativa fra due persone quattro diverse dimensioni:

17 Le domande Le do m an de s e rvo n o ad ave re qu alc h e in fo rm az io n e in più s u gli as pe t t i de l m o n do de l paz ie n t e c h e po s s o n o e s s e re im po rt an t i e s ign ific at ivi in vis t a de ll o bie t t ivo di c u ra. No n de vo n o e s s e re fat t e a c as o, n o n de vo n o rigu ardare as pe t t i c h e n o n h an n o c h iaram e n t e a c h e fare c o n la s it u az io n e di c u ra, n o n de vo n o aprire s paz i c h e il pro fe s s io n is t a n o n s ia po i in grado di ge s t ire. Le domande semi strutturate Le domande ad alternative multiple Le domande riflessive Domanda narrativa Le do m an de ( in c or n ic ia t e ) da u n a in t r od u z ion e, pe r re n de re c h iaro al paz ie n t e c o s a s t iam o c e rc an do di c apire e quale è l o bie t t ivo di que lla do m an da.

18 Densità delle informazioni Disponibilità a ricevere informazioni Dissonanza cognitiva Rottura del rapporto di fiducia Vorrei riuscire a farmi capire!

19 guida nella costruzione di una comunicazione informativa - massima di quantità: dare informazioni solo e unicamente nella misura in cui sono richieste dalla situazione (non troppe, non troppo poche) - massima di qualità dire soltanto ciò che è appropriato alla situazione (ciò che abbiamo il diritto di dire, ciò che riteniamo ragionevolmente vero e valido) - massima di relazione: essere pertinenti ( adeguare ciò che diciamo alla situazione e alla relazione in cui la comunicazione si instaura) - massima di modo. essere chiari, evitare l ambiguità, l oscurità dei termini e delle espressioni, mantenere un filo ordinato nell esposizione, non parlare Gric e P, Lo gic a e c o n v e rs az io n e, il Mu lin o, Bo lo gn a

20 La prima regola da seguire nel dare indicazioni di comportamento a un paziente è: Evitare espressioni come deve fare, deve sapere che Utilizzare il noi faremo questo insieme, Fissare obiettivi condivisibili e verificarne la chiarezza. La seconda regola è: evitare il più possibile i modi barriera. (Thomas Gordon) creano una barriera relazionale che limita l accettazione delle nostre proposte Min a c c ia r e, m e t t e r e in g u a r d ia e voc a r e c on s e g u e n z e n e g a t ive Giu d ic a r e, c r it ic a r e Mor a liz z a r e, fa r e p r e d ic h e In t e r p r e t a r e, d ia g n os t ic a r e In ve s t ig a r e, in d a g a r e Ar g om e n t a r e, c e r c a r e p e r s u a d e r e c on la log ic a Ra s s ic u r a r e, c on s ola r e, m in im iz z a r e

21 Uscire dalla modalità barriera: possibile? Scarsa adesione/comportamento Modificare / Rendere possibile influenzati da fattori Individuali(valori,storico, esperienze) Ambientali Socio culturali CAMBIAMENTO PROMUOVERE Valutare limiti reali risorse PARTECIPAZIONE

22 Gli elementi della comunicazione Informazione Educazione terapeutica Motivazione al cambiamento obiettivi Il contesto Sostegno Paziente -terapista Gli elementi della comunicazione consapevole La relazione asimmetrica Messaggi verbali e non verbali Up/down

23 Ricorda

24 Ricorda

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