I L G I O R N A L E D E L T E R R I T O R I O D E L L E A C I. Per gentile concessione di Marco Restivo

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1 271 Anno 9 - n 16 - Distribuzione Gratuita ATTUALITA ULTURA INFORMAZIONE SPORT & TURMO A I S I L G I O R N A L E D E L T E R R I T O R I O D E L L E A C I 30 Novembre 2013 Marino Giuseppe C.so Italia, 96 - ACIREALE C è stato un tempo, Akis muoveva ancora i primi passi sulla scena cittadina, in cui scrissi che Nino Garozzo, il sindaco, non era in grado di fare il sindaco. Allora il capo dell opposizione in consiglio comunale si chiamava Nicola D Agostino ed una risicata maggioranza si reggeva sui cosiddetti salti della quaglia. Allora Raffaele Lombardo era presidente della provincia, il centro-destra spadroneggiava in Sicilia, nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla decadenza di Silvio Berlusconi. E passato qualche anno ma sembra trascorsa un epoca storica: davvero ha un senso l ammonimento eracliteo: tutto scorre come un fiume e non ci si bagna mai nella stessa acqua. L unico fattore abc, l unico puntello certo, nella trasformazione, rimane(almeno per me) la telefonata del prof. Turi Consoli che, con entusiasmo quasi giovanilistico, mi esorta a non smettere di scrivere, a non interrompere questa sana dipendenza. A lui, proprio a lui, oggi voglio rivolgere questa breve riflessione. Caro prof, scrissi che Nino Garozzo non era in grado di fare il sindaco e mi sbagliavo. L uomo, il quale si appresta al ritorno alla professione, ha dimostrato in questi anni di saper reggere la macchina amministrativa. Nel 2004, il comune era al dissesto ed oggi non lo è più. E stato gestito l ordinario con diligenza(nonostante i continui tagli dei trasferimenti statali e la spada di Damocle del patto di stabilità); questo primo cittadino spicca per serietà ed onesta interpretazione del suo ruolo istituzionale. Ha un profilo istituzionale Nino Garozzo ed è uno dei pochi in questa città: forse lo rimpiangeremo. In consiglio comunale, ha retto la maggioranza, essendone di fatto il capogruppo: il suo intervento di chiusura, dopo ogni civico consesso, è stato l unico fatto politicamente rilevante a fronte di tanta mediocrità. Eppure, è una contraddizione solo apparente, il mio giudizio su questo decennio resta drammaticamente negativo. Ricorda, professore, quando intervistammo insieme Mario Coco, sindaco di Acireale, nella vecchia sede del Galatea? L ordinario oggi non basta, siamo accerchiati dai Sioux. O ci si dota di una forte identità per competere con i territori limitrofi o si muore. Al termine di questa stagione, vale la pena chiedersi: che tipo di identità esprime oggi Acireale, quale progetto organico di sviluppo? Basta un gonfalone per fregiarsi del titolo di città o questo posto(che ha da essere molto poco tranquillo, con buona pace di Antonio Marangolo!) è vuoto, come è vuota piazza Duomo, come è stata svuotata l anima di Aci e Galatea? Rompere con il passato, significa porre con forza due interrogativi: 1)Il campanilismo che pervade l acesità (cosa diversa dall orgoglio cittadino) è ancora culturalmente ed economicamente sostenibile o forse, in un tempo in cui la competizione si gioca tra aree metropolitane (non è la città metropolitana di Crocetta!), la prima questione politica è capire quale diritto di essere la città possa avere, quale identità, dentro un spazio straordinario, quello del distretto della Sicilia sud orientale, della valle dell Etna(oltre due milioni di abitanti), capace di competere con gli altri distretti dell area euro mediterranea? 2) La discussione sulla identità di Acireale, intesa non più come una monade ma come un tassello di un mosaico più vasto, può ridursi al turismo genericamente inteso o forse dovremmo restringere il campo e puntare su un brand Acireale, su uno specifico aspetto caratterizzante ed attrattivo? Questa rubrica vorrà occuparsi, in futuro, di questo. Nessuna pretesa dogmatica: solo lo sforzo, in assoluta umiltà, di riprendere il filo di un ragionamento, di mettere nero su bianco qualche scampolo di riflessione a voce alta. Perché, caro Professore, come capitò di dirci una volta, si può essere di parte, essendo indipendenti. Questo giornale ha accolto, in questi anni, le parti in un mosaico di indipendenza. La ringrazio sempre, nello spirito della reciproca fede nella grande anima di Acireale che, pur tra mille contraddizioni, in questi tempi complessi, ciascuno di noi cerca drammaticamente di ricostruire. Post Scriptum. Il 30 Novembre ricorre il 15 anniversario della dipartita di Rino Nicolosi. Questo giornale, in occasione dei dieci anni, dedicò al Presidente un numero speciale. Quanto è attuale oggi il pensiero, la riflessione, di un uomo che ha dato all isola molto più di quello che ha ricevuto. Spero che, in futuro, la sua città sappia andare oltre il nemo propheta in Patria, sia capace di ricordare chi ha onorato, con atti concreti, la Sicilia ed i siciliani. Antonio Coniglio Acesi in copertina Per gentile concessione di Marco Restivo Una copertina a doppia faccia, quella di questo numero. A due eventi culturali di grande spessore (Pinella Musmeci e Salvo Noè) dei quali troverete nell interno ampio risalto si contrappongono due fatti di cronaca molto tristi: la morte improvvisa in Piazza Europa del solitario Sebastiano Liggeri e i funerali del signor Giuseppe Castro, ritrovato e riconosciuto, finalmente, dopo la scomparsa durante il nubifragio abbattutosi ad Acireale, in specie nel torrente Platani, di poco tempo addietro. Spazio, anche a Vera Pulvirenti nuovo Presidente della Fidapa (oggi anche Premio Aquila d Argento, assegnatole recentemente a Misterbianco) alla quale auguriamo buon lavoro e a Sebastiano Manzoni, prolifico manager della scherma regionale (specialmente acese) che ha convogliato oltre trecento giovanissimi schermidori nel Palasport di Linera per due giorni con contorno di notevole numero di ospiti (atleti, genitori, amici ). E per finire segnaliamo due personaggi che con la loro continua, quotidiana operosità (campi diversi) continuano a dare positività e fiducia a chi li frequenta e li incontra: il prof. Rosario Faraci, del quale leggete in questo giornale anche un simpatico ossimoro e il dott. Mario Trovato, titolare di Liquirizia che riesce a coniugare il vino, la cioccolata, i biscotti, le torte con la ultura, quella con la di Akis. Anche questo è turismo. E per finire, in bellezza, è il caso di dire, festeggiamo la prof.ssa Annina Leonardi che ha compiuto i suoi primi 90 anni, festeggiati assieme a tutti i suoi cari ed i suoi primi 102 anni, è il caso di ripeterlo, della signora Lina Pennisi, moglie dell indimenticabile barone Orazio Pennisi di Floristella al quale siamo stati particolarmente legati durante la sua vita e che mai dimenticheremo (vedi pagina 8). Premio Internazionale Wojtyla-Roncalli a Mons. Antonino Raspanti Nella tenuta Leone a Galvanico (Salerno) è stato consegnato a Mons. Nino Raspanti, Vescovo della nostra Diocesi il Premio Wojtyla-Roncalli-IX edizione 2013 per il decreto canonico che lo stesso aveva emesso il 20 giugno di quest anno a costante difesa e promozione della cultura della legalità. Vivo il silenzio di un bacio. Obliare un cuore lacerato. Lorenzo Marotta Via Vitt. Emanuele, 35 ACI S. ANTONIO

2 2 Sabato 30 Novembre 2013 A Premio Aquila d Argento a Vera Pulvirenti Il Premio Aquila d Argento è stato assegnato all acese Vera Pulvirenti, una persona, che con la sua qualità acuta e vivissima, ha profuso agli altri intense qualità spirituali, morali ed anche pratiche ha detto la Scelfo nella sua presentazione, aggiungendo, tra l altro del perchè si è pensato all'aquila: l'aquila è conosciuta per la sua vista acutissima, il volo maestoso, ed ha il suo habitat sulle vette più alte della terra. Tra i popoli più antichi ha rappresentato il mito dell'invincibilità. Lo stesso Dante si riferisce all'aquila per esaltare le qualità di uno dei più grandi cantori dell'umanità: Omero. Il Poeta così si esprime al riguardo: "quel signor dell'altissimo canto, che sovra gli altri come aquila vola". Anche Federico II di Svevia ricordò l'importanza dell'aquila: Il "falcone" preferito di Federico II un giorno, inseguì ed uccise un'aquila. L'imperatore, anzichè compiacersene, fece uccidere il suo falcone preferito, perchè, si legge nelle fonti storiche "avea morto il suo Signore: l'aquila" che nella scala biologica vi è superiore. L'episodio rivela quale fosse la Nel prossimo numero il servizio concezione che Federico aveva della vita, ma conferma anche la considerazione in cui, l'imperatore, il quale è stato anche un grande ornitologo, teneva le aquile, delle quali apprezzava la maestosità e le straordinarie capacità". Ed ha continuato affermando come straordinarie sono le capacità degli illustri premiati, che hanno avuto la gioia di partecipare all'edizione del "Premio Nazionale", qualcuno venendo anche da molto lontano, da Venezia, a ritirare il "Premio: l'aquila d'argento". Nella foto a sx, da sin. Jolanda Scelfo, la presidente dell'accademia d'arte Etrusca, Carmen Arena, la premiata Vera Pulvirenti, il magistrato Ugo Scelfo. Si è svolta l inaugurazione (foto sopra) dell anno sociale con un partecipato incontro su Etna, Patrimonio dell Umanità, mentre per la presentazione del Parco Storico di Sicilia, presente l on.le Nello Musumeci, si è parlato de Cecilia Deni: L educazione e la formazione al femminile nel periodo storico tra l 800 e il 900. Rileggiamo Da Boccaccio a Pierro di Francesco Pavone Ci siamo proposti la rilettura di alcune opere del preside Francesco Pavone a distanza di circa quaranta anni dalla loro pubblicazione. Come i lettori ricorderanno, abbiamo iniziato con la raccolta di liriche Frammenti di vita del 1973 (cfr. Akis del 7 settembre 2013, p.3). Questa volta ci soffermiamo, invece, sulla saggistica, nella quale l autore esprime il meglio di sé dimostrando, con scrupolose e approfondite indagini di archivio, la sua capacità di analisi di testi antichi e moderni e di attenzione mirata ad autori della letteratura contemporanea. La sua formazione classica e il lungo e motivato studio nonché l insegnamento delle lettere nei licei gli consentono di muoversi con sicurezza in sentieri inesplorati e spesso di difficile interpretazione. E questo il caso della raccolta di saggi Da Boccaccio a Pierro (Niccolò Giannotta Editore, Catania 1968), opera che risultò vincitrice del Premio Goldoni per la saggistica nel 1973 e che abbiamo rintracciato nella Biblioteca Rosario Livatino del Liceo Scientifico Archimede di Acireale. Il primo saggio riguarda l esame di alcuni incunaboli e cinquecentine esistenti nella Biblioteca Zelantea di Acireale, che contengono opere, latine e volgari, di autori italiani; egli confronta questi scritti con alcune edizioni a stampa al fine di individuare il testo critico: tra questi novelle di Giovanni Boccaccio, l Opera Omnia di Angelo Poliziano e il De consolazione philosophiae di Severino Boezio. Nel secondo capitolo l autore esamina il testo Il tutore e la pupilla, che si trova nella Biblioteca Zelantea, probabile rifacimento della commedia Lo speziale di Carlo Goldoni. Per questo studio inedito, molto puntuale, Pavone ottenne il premio sopra indicato. Seguono le lettere inedite dello scrittore verista Luigi Capuana a Mario Rapisardi, quelle allo scultore acese Michele La Spina e, infine, quelle a Giuseppe Costanzo, insegnante di Mineo. Apporto di conoscenza significativo per integrare le notizie ufficiali su questi personaggi della letteratura e dell arte visti nella loro dimensione umana ordinaria ovvero nell ambito di una corrispondenza confidenziale. L ultima parte del volume è dedicata al poeta lucano Albino Pierro che Pavone considera una delle più alte voci della poesia di oggi. Esamina con attenzione sia le liriche in lingua italiana come quelle in dialetto, edite ed inedite, evidenziandone ora l originalità concettuale e la forza espressiva ora la sommessa intimità e l intensità di preghiera. In ultima analisi, questa raccolta di saggi, meglio di qualsiasi altra opera di Pavone, mostra appieno le doti di erudizione e di acume critico dell autore e può essere considerata tra le migliori della sua produzione. Giovanni Vecchio Prigioniera, un thriller psicologico coinvolgente di Maria Cristina Torrisi Prigioniera di Maria Cristina Torrisi (Carthago, Acireale 2013, pp. 160) è un romanzo storico (il sesto della scrittrice e giornalista acese) ambientato tra la fine del XIX e l inizio del XX secolo nei salotti della nobiltà piemontese e vede come protagonista Edga, accolta come una figlia dagli zii dopo la morte dei genitori. Ella vive la sua esperienza dell amore attratta dal fascino di un uomo sconosciuto, il conte Ferdinando Manforte, rinunciando alla serenità di un matrimonio con persona amica ed affidabile, Carlo Alberto. Contro il volere dei suoi, Edga va dove la porta il cuore, ma scoprirà ben presto di essere prigioniera di un uomo che portava in sé il ricordo condizionante di un tremendo evento familiare e attribuiva la causa di ogni male alla bellezza e alla seduzione. Esse non erano virtù, ma soltanto mezzi che ostacolavano la fedeltà. La trama del romanzo, un vero e proprio thriller psicologico, si snoda in due fasi: la prima carica di affetti e di moti del cuore, talora ambigui, in un ambiente protettivo che non impediva, però, ad Edga la confidenza con il mondo esterno tramite l arte, l informazione e la partecipazione al dibattito politico; la seconda, invece, dopo il matrimonio segreto con il conte, inizialmente affettuoso e affascinato dalla bellezza della moglie e poi possessivo e austero, piena di sofferenza per Elga, rinchiusa nel castello senza contatti con il mondo esterno e vittima di una visione della società che il conte vede corrotta e corruttibile a causa dell infedeltà delle donne. Il romanzo ci trasporta in vicende che acquistano vieppiù il sapore del giallo e solo alla fine rivelano tutta la terribile verità. Il romanzo, scritto con stile elegante e con frequenti annotazioni su persone, ambienti e sentimenti che soltanto una donna riesce a cogliere e forse anche a descrivere nei minimi risvolti, man mano che gli eventi si susseguono ci coinvolge e ci fa immergere nel vissuto della protagonista, tra segreti e paure e la voglia irresistibile di fuggire da quell inferno. La storia raccontata apparentemente si colloca lontano nel tempo, ma il lettore scopre ben presto che in essa c è il bisogno della donna di essere libera, non dipendente in tutto e per tutto da un uomo che vuole possederla e proteggerla e la costringe a rinunciare a vivere realmente nel mondo. Passa, dunque, attraverso le pagine del romanzo un messaggio abbastanza evidente che fa riflettere ed invita, comunque, a non perdere la speranza. Scrive nella prefazione il prof. Alfonso Sciacca che la Torrisi Non si ferma all apparente superficie degli eventi in sé, perché il suo sguardo indagatore e le forme della scrittura che gli si accompagna vogliono andare oltre per capire come quegli eventi siano accaduti, quali le cause, quale l intreccio che li ha determinati. Si direbbe che Cristina dimostra di avere grande intimità con ciò che va raccontando, di sentirlo vicino alla sua sensibilità e di restarne, in certo senso, sconvolta. Nel risvolto di copertina l autrice scrive che questo romanzo è un segno di solidarietà rivolto a tutte le donne che subiscono violenza tra le mura domestiche. Liberamente ispirato alla famosa fiaba Barbablù di Charles Parrault. Giovanni Vecchio Auguri!

3 A Sabato 30 Novembre 2013 Tito Marrone... Chi era costui? Presso la sala Cosentini dell'accademia Zelantea di Acireale partecipata presentazione dell'ultimo lavoro di Pinella Musmeci. Si tratta di un saggio critico dal titolo Tito Marrone... Chi era costui? dedicato appunto dalla Musmeci, socia corrispondente dell'accademia acese, al poeta trapanese definito in breve il primo dei Crepuscolari italiani per l'innovatività dei tratti stilistici e dei contenuti. A svolgere gli onori di casa nel corso di una serata ricca di riferimenti dotti al contesto storico-letterario del periodo a cavallo tra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo, il presidente dell'accademia, dott. Giuseppe Contarino che ha introdotto i lavori presentando i relatori, il prof Alfredo Sgroi, docente di Storia e Filosofia, esperto di teatro del novecento e cultore di Letteratura Italiana presso l'ateneo di Catania e il prof. Salvo Valastro, archeologo, docente di materie letterarie presso il Liceo Gulli e Pennisi di Acireale. L'Assessore alla Cultura della città di Acireale, prof.ssa Nives Leonardi, ha salutato gli intervenuti e portato agli intervenuti i saluti del Sindaco e dell'amministrazione comunale ed ha ricordato al folto pubblico presente che il volume è stato recentemente presentato presso l'ultima Fiera internazionale del libro a Francoforte nello stand editoriale italiano. Dopo la puntuale introduzione del Presidente che ha presentato l'autrice ed i due relatori, ricordandone il profilo culturale e letterario, i prof.ri Sgroi e Valastro hanno affrontato la figura di Marrone e il lavoro realizzato dalla Musmeci da due punti di vista diversi ma complementari e cioè l'uno il contesto coevo, l'altro i riferimenti stilistici legati agli autori classici. Il prof. Sgroi attraverso una panoramica sui riferimenti alla poesia contemporanea all'autore con l'esame puntuale dei poeti francesi di inizio 900 ed al contesto italiano, ha posto in luce il merito della Musmeci che è quello di avere nuovamente riportato l'attenzione su un autore ingiustamente dimenticato dalla critica e dal pubblico, forse per un certo riserbo del carattere che lo ha portato a chiudersi, come l'autrice mette in luce, e a esiliarsi in una sorta di oblio letterario. La produzione marroniana fu apprezzata dai contemporanei ed è stato ricordato che Luigi Pirandello, di certo personalità critica nei confronti della produzione letteraria del tempo, espresse giudizi molto positivi sull'opera teatrale Le fidanzate (peraltro anch'essa rimasta completamente inedita). La conclusione a cui si è giunti è quella che, pur non mancando sicuramente in Tito Marrone chiari riferimenti ai palpabili influssi dell'epoca, la sua opera è certamente fluida e liquida e non del tutto catalogabile nella mera etichetta di crepuscolarismo. Il prof. Valastro, definendo addirittura magmatica la produzione dell'autore, ha continuato attraverso l'individuazione dei molti riferimenti alla cultura classica che è possibile ritrovare chiaramente nell'opera marroniana (dai poeti greci all'antologia palatina), riferibili certamente alla presenza di una solida cultura classica nel nostro nonché ad una congenita classicità insita nel dna di molti autori siciliani. Non ultimo è stato posto l'accento sul fatto che è mancato fin qui nella critica un approccio alla traduzione che Tito Marrone fece dell'oresteiade di Eschilo (il testo stesso della traduzione sarebbe ancora da reperire), come già messo in luce dalla Musmeci nel saggio. In particolare l'autrice, che da anni si occupa con passione di ricerche legate alla cultura letteraria e storica siciliana, nel suo intervento finale ha fatto gustare al pubblico un assaggio della produzione lirica del nostro (attraverso la lettura della carnascialata Dialogo del giovedi grasso, un genere lirico che possiamo considerare esclusivamente marroniano) ed ha ricordato che solo attraverso la concorso di studi tra vari ricercatori sarà possibile ricostruire in maniera ancora più puntuale l'opera ed il contributo dati da Tito Marrone al panorama letterario del Novecento poiché la Cultura avanza attraverso la collaborazione e gli intenti comuni. Giusi Benintende Tito Marrone (pseudonimo di Sebastiano Amedeo Marrone; Trapani, 9 marzo 1882 Roma, 24 giugno 1967) è stato un poeta e commediografo italiano. Nacque da Francesco Marrone ( ), insegnante di francese nel liceo classico "Leonardo Ximenes" di Trapani, e da Filippa Burgarella ( ), appartenente a una facoltosa famiglia impegnata nel commercio[1]. Nel 1899, all eta di 17 anni, pubblicò il primo volume di liriche dal titolo Cesellature [2]. Nel 1902, la famiglia si trasferì a Roma, dove Tito Marrone cominciò a frequentare i caffè letterari e instaurò rapporti di amicizia con Sergio Corazzini, Fausto Maria Martini, Pier Maria Rosso di San Secondo, Lucio D'Ambra e Luigi Pirandello, partecipando al movimento letterario del crepuscolarismo. Pubblicò poi Le gemme e gli spettri (1901), Le rime del commiato (1901) e Liriche (1904), mentre suoi contributi apparivano su quotidiani e periodici.tito Marrone amò una bellissima ragazza dell'alta borghesia romana, Maria Valle, figlia di Antonio Valle (funzionario ministeriale) e di Cesira Fossati. Ma la ragazza morì di tifo, all'età di appena 22 anni, ad Albano Laziale il 30 settembre Questa tragedia, che segnò l'intera esistenza del poeta, sarebbe poi divenuta oggetto narrativo dell'ultimo romanzo di Pier Maria Rosso di San Secondo Incontri di uomini e di angeli del Marrone ebbe l'intuizione di reintrodurre sulle scene nazionali, dopo duemila anni d'assenza, le tragedie del teatro greco. Tradusse in versi, infatti, l'orestiade di Eschilo insieme con Antonio Cippico per la rappresentazione nel 1906 presso il Teatro Argentina di Roma, e per questo conquistò un vasto successo di pubblico. Sue opere teatrali originali erano state rappresentate in Italia e all'estero. Dopo la morte della fidanzata Maria Valle, amareggiato anche dalla scarsa considerazione della critica per le sue poesie, smise di pubblicare le proprie opere, pur continuando a comporre liriche e commedie. Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1947, riprese a pubblicare i propri scritti. Ricevette il "Premio Fusinato" (per Carnascialate, Poemi provinciali e Favole e fiabe ) e il "Premio Internazionale di Poesia Siracusa" (per il poema lirico Esilio della mia vita, gennaio 1950). La Provincia Regionale di Trapani, nel mese di maggio del 2012, ha intitolato a Tito Marrone l'unico teatro presente a Trapani, quello della locale Università. ph Fabio Consoli Fonte Wikipedia Pagine di Gusto: il cibo degli dei Grande partecipazione di pubblico per il secondo incontro della rassegna Pagine di gusto. L incontro tenuto dal prof. Salvo Valastro, docente di Lettere presso il Liceo Gulli e Pennisi di Acireale, ha relazionato su Il cibo degli dei. Chiaro il riferimento al cioccolato. E di cioccolato si è parlato durante tutta serata, prendendo le mosse da un dipinto del pittore svizzero Jean-Étienne Liotard, La Cioccolataia, conservato al museo di Dresda. Il prof. Valastro aiutato da alcune illustrazioni ha spiegato il valore antropologico della cioccolata, nel corso del 700 e dell 800, fino ad arrivare ai nostri giorni, il suo carattere antidepressivo e di socializzazione. E di come nel corso del tempo, grazie soprattutto alle intuizioni pubblicitarie delle aziende produttrici torinesi e tedesche, il cioccolato abbia pervaso il nostro immaginario con la sua carica seduttiva. Al termine dell incontro ai numerosi partecipanti è stata offerta la degustazione di una selezione di cioccolatini della storica azienda torinese Baratti&Milano, fondata nel Si narra di un povero barbone, incontrato spesso in un viale del solito parco dove si va a passeggiare al fresco degli alberi, magari si è scambiata con lui anche qualche parole, e che poi improvvisamente scompare. Appena un'ombra sul sentiero della vita, che svanisce senza lasciare traccia, se non fosse per l'anima sensibile del poeta che coglie questa mancanza e ne soffre, potrebbe anche non essere mai esistito. Quanti di questi esseri umani vivono la quotidianità di una vita di stenti senza che noi ce ne accorgiamo, eppure sono presenti dappertutto, sono gli extra-comunitari che ci chiedono i soldini per un panino davanti il solito supermercato o i piccoli zingarelli che chiedono qualcosa con la mano tesa e con gli occhi di cerbiatto impaurito. Non infastidiamoci davanti alla povertà. Investitura dei nuovi familiari dell'ordine Teutonico Lo scorso 27 ottobre si è svolta presso la Basilica dei Santi Pietro e Paolo di Acireale la cerimonia di investitura dei nuovi familiari dell'ordine Teutonico, appartenenti alla Commenda autonoma di Sicilia-Santa Maria degli Alemanni. La chiesa acese ha avuto, quindi, l'onore di ospitare questo importante evento, presieduto dal Gran Maestro dell'ordine, l'abate mons. Bruno Platter, il quale ha consegnato le insegne cavalleresche ai nuovi "familiari", provenienti da diverse città della Sicilia e anche dalla Spagna. Il Gran Maestro, nella sua omelia, ha richiamato ed illustrato il carisma di fede e carità, che caratterizza fin dalla sua fondazione l Ordine Teutonico, ed ha invitato i nuovi familiari a dare testimonianza di ciò con il loro impegno di servizio agli ultimi, dentro l Ordine e nel contesto sociale nel quale vivono. Tra i nuovi membri (16 laici e 5 religiosi) dell'antico ordine cavalleresco, nato in Terra Santa al tempo delle crociate, anche il nostro mons. Antonino Raspanti, vescovo della diocesi di Acireale, e don Gaetano Pulvirenti, arciprete-parroco di Santa Lucia in Aci Catena. Prologo all'importante cerimonia religiosa è stato, il giorno predecente, l'interessante incontro di studio organizzato dall Accademia Teutonica Enrico VI di Hohenstaufen sul tema I cavalieri teutonici nella Sicilia Orientale: storia, immagini, segni, moderato dal Prof. Avv. Antonino Longo, associato di diritto urbanistico presso la Facoltà di Ingegneria dell Università degli Studi di Catania e vice commendatore vicario dell'ordine Teutonico per le diocesi della Sicilia Orientale. Nel corso dell'incontro hanno preso la parola, come relatori, il Prof. Ing. Angelo Salemi, ordinario di architettura tecnica presso il Dipartimento di architettura dell università di Catania, e Don Giovanni Mammino, parroco di San Giovanni Battista in Aci Trezza, Dottore in Storia della Chiesa presso la Facoltà di Storia ecclesiastica della Pontificia Università Gregoriana di Roma. Le due relazioni hanno catalizzato l interesse dei presenti, riscuotendo un grandissimo apprezzamento. Nel corso della serata, inoltre, mons. Raspanti è stato insignito del titolo di accademico, ricevendo le relative insegne (cordone e medaglia). Guido Leonardi Romanzi e romanzieri italiani nella letteratura tra l 800 e il 900 Dotta conferenza di Nino Quattrocchi in un incontro dell Archeoclub di Acireale Importante relazione quella che Nino Quattrocchi, nell ambito delle attività culturali della sezione acese dell Archeoclub d Italia, ha svolto recentemente, presente un numerosissimo pubblico composto da soci e simpatizzanti.. Il relatore, infatti ha affrontato la ridefinizione critica di quasi due secoli di letteratura italiana, rivalutando e ridimensionando alcuni mostri sacri delle nostre patrie lettere. E stato un viaggio affascinante che, grazie al gusto per il racconto, con ampie citazioni e larghi indugi sugli autori e sulle opere, in un disegno storico delineato con sapiente equilibrio e con cordialità espositiva, ha fatto ripensare agli autori cari alla memoria di ciascuno e di tutti. Una relazione molto vasta che. Naturalmente, comprendeva parti più ampie accanto ad altre semplicemente accennate ma tuttavia sempre coinvolgenti e partecipate. Un interessante lavoro di scavo e di ricerca ha consentito al relatore di inquadrare perfettamente gli snodi letterari dell articolato processo evolutivo del nostro romanzo, alla luce delle acquisizioni della critica recente e meno recente. Risulta difficile dare conto particolareggiato dei vari momenti di una relazione così complessa e articolata, ma possiamo sicuramente dire che efficace è risultata trattazione relativa alla questione meridionale e all impegno umano con cui alcuni scrittori hanno saputo descrivere le condizioni del mondo contadino. Tutto ciò attraverso un analisi ragionata dei romanzi di Carlo Levi, Franco Jovine e Corrado Alvaro. Ancor più persuasivo è sembrato l altro incontro con il mondo del Sud, quello offerto dal romanzo Conversazioni in Sicilia di Elio Vittorini, scritto nel 1940, ma sempre attuale per la dimensione metafisica del racconto visto come la discesa in un mondo elementare dove tutto è fonte di stupore, come un avventura dell anima. Una serata bella, stracolma di emozioni che dimostra quanto potenziale ascolto abbia la letteratura quando si fa terreno d incontro di temi essenziali della vita, del dolore e della gioia, dell ingiustizia e della speranza. I testi selezionati dal relatore, infatti, rappresentavano tutto ciò. Un'ultima poesia Era seduto lì, su di una panchina con il capo chino, ciondolante e una bottiglia in mano e bisbigliava piano frasi d amore tra una bestemmia e un sorso di vino bevuto a canna. Masticava amare parole dure, non meno di quella sua vita finita nel fondo di un bicchiere. Barba incolta, capello sporco, male odorante e trasandato, sembrava appena uscito da un vecchio film del dopo guerra, quando la vita era veramente dura. E sono rimasto colpito dalle sue folte ciglia, sotto cui nascondeva quasi totalmente la sua storia, in occhi neri, rossi di sangue, rughe profonde e una pelle cotta dal sole. Ora, di tanto in tanto torno a passare da quella panchina, ora che la morte l ha portato via e che ho voglia per lui scrivere, un ultima poesia. Aurelio Albanese Foto Fabio Consoli Lo scorso 7 ottobre 2013 è stato benedetto presso la cappella del vecchio ospedale di Acireale in via Martinez, un quadro della Vergine Maria, realizzato dal dott. Giovanni Albano. Conosciuto e stimato medico acese, nonché apprezzato pittore (altre sue tele sono presenti in diverse chiese della città), il dott. Albano, su sollecitazione della sig.ra Leotta, la quale cura il decoro della cappella, ha voluto donare la sua opera alla struttura pubblica. La tela raffigura una Immacolata Concezione, sul modello della celebre opera del pittore spagnolo Bartolomé Esteban Murillo (Siviglia ), realizzata nel 1678 a olio su tela e oggi conservato presso il Museo del Prado di Madrid. Per l'occasione presso la stessa cappella è stata celebrata una Santa Messa, presieduta da mons. Vincenzo Lanzafame per il personale del poliambulatorio, alla presenza, tra gli altri, del Direttore Sanitario Dott.Scala. Guido Leonardi

4 4 Sabato 30 Novembre 2013 A SCRIVERE LA STORIA DELLA NOSTRA VITA Ogni vita merita un romanzo. Leggere le pagine della nostra vita, anche se ingiallite, sbiadite, vecchie, nuove o colorate significa fare della nostra esistenza il capolavoro perfetto. Capire, riflettere, migliorare si può, basta saper impugnare la penna della propria esistenza, e costruire, rigo dopo rigo, la sceneggiatura di un film chiamato vita. Non è necessario operare l eccezionale per fare della propria vita un capolavoro. Il mondo, cioè che riflettiamo e ci circonda, può davvero accorgersi della nostra straordinarietà contemplando la ricchezza del nostro vissuto. Ognuno di noi rappresenta, difatti, rispetto alla propria quotidianità, lo scrittore che vuole fissare i punti chiavi del nostro personale racconto. Spettatori privilegiati di un capolavoro perfetto. Registi, sceneggiatori o scrittori interessati che con precisione ed armonia costruiscono nella forma e nei contenuti una storia unica. Piena di attenzioni, di correzioni, di novità, a seconda delle quali il racconto può risultare piacevole, drammatico, o anche noioso. Scrivere la storia della propria vita significa essere consapevoli che siamo noi a tenere in mano la penna del destino. Sentirsi artefici del proprio romanzo attiva una determinazione unica e ci fa essere più vigili e più responsabili. E ci consente di affrontare, una volta per tutte, gli interrogativi che stanno alla base del nostro raccontare la vita. Qual è il titolo del romanzo della tua vita?, È scritto soltanto da te o hai permesso ad altri di scriverlo?, Pensi di esser stato tu l artefice della tua vita, o sono stati gli eventi a condizionarla maggiormente? E il messaggio di straordinaria profondità lanciato dal dott. Salvo Noè, assoluto protagonista di una conferenzaevento che ha registrato il pienone di presenze, ed andata in scena presso il Teatro Metropolitan di Catania e successivamente presso il Centro Sociale di Viagrande. Un ensemble di cuori, emozioni, storie racchiuse in serate dai contorni perfetti, un'opportunità preziosa per capire quanto sia importante condividere conoscenze e consapevolezze sul nostro vissuto. Raccontare della propria storia di vita, dei propri ricordi, così come dei successi e delle sconfitte, dei sentimenti, delle paure, delle amicizie e degli amori dona ad ognuno di noi una dimensione di pienezza che non lascia dietro nulla di insensato o sbiadito. Perché davvero ogni vita merita un romanzo. Abbiamo già scritto un po di capitoli del romanzo della nostra vita, e ognuno di questi è diviso in vari paragrafi. Di quanti ricordi, emozioni, nostalgie, rimpianti, giudizi, odori e piaceri è impregnata la nostra storia Sarai tu, d ora in avanti, il protagonista dei prossimi capitoli? Si, perché continueremo a contemplare i passi del nostro vissuto, rifletteremo sulle nostre debolezze ed anche sui nostri talenti eccezionali, migliorando finalmente la nostra vita e diventando gli artefici della nostra fortuna. Nelle foto: momenti della serata al Metropolitan di Catania e recentemente al Centro Sociale di Viagrande ospite dell amministrazione comunale (con il sindaco Franco Leonardi, il vice sindaco Mauro Licciardello e il comandante della stazione CC di Viagrande Saverio Girardi e le rispettive consorti) che hanno accolto la performance del dott. Salvo Noè con particolare entusiasmo assieme alla folla che ha accompagnato con particolare attenzione ed entusiasmo la chiacchierata del guru dell informazione e dell ottimismo. Serata di Gala Pro-Telethon, Premio Bellini Il maestoso scenario del Teatro Massimo Bellini di Catania ha ospitato una delle Serata di Gala Pro-Telethon. Con l organizzazione di Gianna Azzaro (G.A.R.Eventi), hanno presentato l evento la conduttrice televisiva Sky e modella Diletta Leotta, catanese DOC, ed il cabarettista ed attore Franco Oppini, catanese pour mariage.unico scopo della serata la beneficenza pro Telethon iniziativa viva e attiva tutto l anno, grazie anche al nostro coordinatore provinciale Dr. Maurizio Gibilaro. Insigniti dell illustre Premio Bellini G.A.R. la Maison Sarli Haute Couture, con il suo direttore Carlo Alberto Terranova; la Maison Impero Couture, con il suo presidente Luigi Auletta ;il ballerino storico di Ballando con le Stelle Raimondo Todaro. Insignita dell illustre Premio Bellini G.A.R Angela Lipomi, fashion designer, che ha offerto abiti alla bella Diletta ed ha presentato una collezione ispirati al Made in Italy. La Lipomi ha tenuto ad evidenziare quanto per lei conti la sua presenza in questa manifestazione la crisi ci ha messo uno stretto cappio attorno al collo, ma certi valori ancora ci salvano. I valori veri, quelli umanitari, ci ricaricano di energia positiva, aiutando chi non ha possibilità. Un forte messaggio di speranza, di coraggio e di voglia di non arrendersi, per sé e per chi ha bisogno di noi, come tutti coloro che sperano nella ricerca e nella raccolta Telethon. Angela Lipomi e reduce da una sfilata di alta moda tenuta nel 2013 a Dubai negli Emirati Arabi ed ha partecipato alla XII edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, organizzata ad Algeri ad ottobre 2012, organizzata dall Istituto Italiano di Cultura in collaborazione con l Ambasciata d Italia e la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell Università di Algeri. Ospiti della serata Cristina Sangiorgio, cantante dell edizione Amici 2013 e Grazia Pinto, Miss Universo Italia 2012 Dulcis in fundo, una presenza davvero d eccezione: l attrice Corinne Cléry, insieme al regista Giovanni Anfuso ed al suo compagno di viaggio nella messa in scena ed interpretazione de Il Tartufo di Molière, Franco Oppini.Una serata piena di grandi presenze, nomi e volti noti pronti a ricordarci che c è qualcuno, come noi per diritti, ma purtroppo meno fortunato di noi, che spera in ricerche innovative. Il motore di tutto questo è Telethon, ma noi siamo le uniche turbine di questa grande macchina. OSSIMORI DI SICILIA E' Novembre, ma siamo in estate. Siamo in estate, ma stiamo mangiando pietanze invernali. Mangiamo pietanze invernali, ma facciamo il bagno a mare. Facciamo il bagno a mare, ma col sottofondo delle musiche di Natale in spiaggia. Normalmente c'è quiete dopo una tempesta, ma da noi è il contrario: c'è bel tempo, aspettando la tempesta di San Martino che abbasserà le temperature. Ma di solito, quella di San Martino è chiamata estate. Di fronte a tutto ciò, l'etna si arrabbia. Sbuffa e ha la cima imbiancata. Perchè siamo in inverno, anzi no in estate. Saro Faraci ph Fancesco Barbera MAROCCO: Alla scoperta delle atmosfere magrebine Nella sala conferenze dell elegante hotel Golden Tulip di Casablanca si sono svolti i lavori del 54 congresso mondiale della FIJET, Federazione Internazionale Giornalisti e Scrittori del Turismo, che ha tra le sue finalità fornire e divulgare informazioni di carattere turistico tese a valorizzare le potenzialità del paese ospitante. Il Marocco ha quindi organizzato il congresso facendo visitare alle delegazioni di giornalisti provenienti da diverse nazioni alcune delle sue località più belle e suggestive. Casablanca, in berbero Tigmmi tumlit, che significa appunto la casa bianca, è la capitale economica del Marocco; la sua grande moschea, edificata per volontà del sovrano Hassam II e inaugurata nel 1993, è la più grande del Paese e per dimensioni la terza al mondo, infatti può contenere al suo interno fedeli e ospitarne nel suo immenso cortile. E costruita su una lingua di terra prospiciente l oceano Atlantico e sulla cima del minareto, il più alto del mondo con i suoi 210 metri di altezza, è montato un laser puntato verso LaMecca. La moschea, fra le poche visitabili in Marocco, colpisce per la sue moderne attrezzature (il tetto gigantesco è apribile) e per la sontuosità delle decorazioni: i pavimenti realizzati con marmi italiani, stucchi e legni intarsiati, pregiati lampadari e le incantevoli sale delle abluzioni che con 41 fontane trasmettono un fascino e una atmosfera particolare. Molto folkloristici sono i venditori di acqua con i tipici cappelli coloratissimi, ma che ormai costituiscono solo una attrattiva turistica perché l acqua si beve dalle bottiglie di plastica. Visitiamo successivamente La Corniche, moderno quartiere affacciato sul mare e fiorente zona turistica balneare in cui si trovano molti resort, hotel, ristoranti e discoteche cinema e caffè, punto di ritrovo per chi vuole passare una serata all insegna del divertimento. La nostra visita prosegue fino a Marrakech, una delle città imperiali che rivela tutto il fascino delle atmosfere nordafricane. La grandissima piazza di Jami el-fna è il centro e il cuore pulsante della città, essa cambia aspetto durante il corso della giornata, di mattina è sede di una grande mercato con bancarelle che vendono le merci più svariati, dalle stoffe ai datteri alle spremute, e alle uova di struzzo accanto ai suonatori con i loro tipici strumenti, i ballerini, le scimmie ammaestrate, gli incantatori di serpenti, le cartomanti. La sera è la volta dei banchetti con tavole per gustare i piatti tipici preparati al momento e la piazza si anima di un miscuglio di luci sapori odori e suoni. Al suo ingresso sostano decine di coloratissime carrozzelle trainate da due cavalli per chi volesse visitare la città in maniera diversa. La medina di Marrakech è un caleidoscopio di colori e profumi con i suoi negozi che si snodano fra un dedalo di viuzze e tutti offrono le loro mercanzie, e la contrattazione è d obbligo. Incantevole è stata la giornata trascorsa nell agriturismo Terre d Amanar e il momento del riposo all ombra di una tipica tenda berbera così come molto interessante è stata la visita all antico villaggio berbero ancora abitato da qualche famiglia originaria del luogo. La zona quasi montana è spettacolare per i suoi panorami e per le sue terre colore dell ocra e si provava la sensazione di ammirare un paesaggio lunare. La serata è stata allietata dalla cena nel bellissimo Night Jet Set con lo spettacolo di danza del ventre, (non poteva mancare!) e musica araba. Un altra piacevolissima serata è stata quella trascorsa al Sofitel Hotel con un ottimo barbecue allestito nello splendido giardino e musica dal vivo. Il congresso si è concluso a Casablanca all hotel Golden Tulip con la cena di gala. Maria Leotta paganomau@tiscali.it

5 A Un attento tutore della salute pubblica nella Prov. di Catania Sono trascorsi dieci anni dalla scomparsa di Ignazio Alì, gentiluomo, funzionario serio,scrupoloso,di grande modestia ed esperto Capo dei Vigili Sanitari di Catania. Allorchè scompare un amico ci si sente ancor più poveri, smarriti. In uno dei "Pensieri" Niccolò Macchiavelli il Segretario Fiorentino, osserva che "quando la fortuna ci ha tolto un amico, non vi è altro rimedio che il più che a noi è possibile cercare di godere la memoria di quello,e ripigliare se da Lui alcuna cosa fosse stata o acutamente detta o saviamente trattata". L'alto significato di questo pensiero dell'autore del "Principe" mi venne in mente all'arrivo della sconvolgente inopinata notizia dello spaventoso incidente stradale in cui perse la vita Ignazio Alì di San Giovanni la Punta,persona molto apprezzata per essere stato per tanti anni valentissimo Capo dei Vigili Sanitari Provinciali. Sono assalito da mille ricordi dell'amico carissimo che,oltre ad avere una solida e corposa preparazione relativa al suo impegnativo lavoro.-alterazione e sofisticazione delle sostanze alimentari, cause di insalubrità del suolo e dell'abitato,uso dei prodotti disinfettanti- conosceva a puntino le norme della polizia sanitaria e veterinaria. Dai Direttori del Laboratorio Provinciale d'igiene e Profilassi di Catania e dai Medici Provinciali, succedutesi via via nel tempo, tra i quali Mario Scuderi e Concetto Galia, era tenuto in così alta considerazione da essere elogiato apertamente in presenza dei dipendenti e additato come esempio di attaccamento al dovere e di alta professionalità. Modesto com'era,alì non fece mai sfoggio della sua preparazione di eccellente spessore,grazie alla quale era in grado di far fronte ai magistrati in qualsiasi contenzioso in fatto di frodi alimentari e di applicazione delle norme sulla sanità pubblica. Frequenti i casi in cui veniva consultato dai Sanitari che si fidavano dell'occhio clinico di Alì,capace di leggere nelle pieghe delle norme alla cui interpretazione era portato non solo dal fiuto e dalla intelligenza,ma anche da una preparazione acquisita con l'aggiornamento continuo attraverso la lettura della Gazzetta Ufficiale,dei saggi che via via apparivano e di numeros1. articoli di giornali e riviste specializzate. Figlio del Signor Alì, apprezzatissimo dipendente del Liceo-Ginnasio "Gulli" Pennisi" di Acireale, Ignazio Alì si formò da sè, senza appoggi di Santi in Paradiso, affrontando enormi sacrifici soprattutto negli anni difficili della guerra e del dogoguerra in cui mancava tutto e i copertoni di qualche sgangherata bicicletta venivano imbottiti di stracci per la penuria di camere d aria. Tra i tanti e tanti disagi,anche di questo soffrì l allora studente Alì che per la scorciatoia da Aci Sant'Antonio ad Aci Catena,attraverso una accidentata stradetta costeggiata di rovi,raggiungeva Acireale, da Aci Bonaccorsi, in groppa ad una bicicletta rabberciata alla meno peggio, affrontando con qualche compagno di scuola il serio pericolo delle cadute in mezzo ai rovi pungenti che lazzariavano chiunque ardisse avventurarsi,non esclusi Alì e i suoi compagni,tra i quali Giacomo Sciuto e Alfio Russo,destinati a diventare il primo Presidente della Provincia di Catania e l'altro farmacista. E' proprio vero quello che scrive Niccolò Machiavelli della morte di un amico: "Quando scompare una persona cara bisogna pensare a quello che ha fatto di buono e detto di saggio". Antonino Arcidiacono Riconquistare la sovranità popolare - Le verità taciute della crisi e le soluzioni possibili per liberarsi dalla schiavitù del debito. Organizzata dall Associazione Culturale Terre di Aci, presieduta dall avv. Carmelo Sardella, con il contributo dell A. R. S., si è svolta la Conferenza Riconquistare la sovranità popolare- Le verità taciute della crisi e le soluzioni possibili per liberarsi dalla schiavitù del debito. L incontro, che ha registrato un ampia partecipazione di pubblico, è stato introdotto dall avv. Carmelo Sardella, il quale si è soffermato sulla necessità di una corretta e veritiera informazione sulle ragioni della crisi economica come presupposto imprescindibile per il superamento della stessa. Quindi, ha parlato di moderna schiavitù dei popoli realizzata attraverso lo strumento del debito crescente ed inestinguibile, riconducendola alla perduta sovranità popolare e nazionale, nonché alla ceduta sovranità monetaria a seguito del trattato di Maastricht e dei successivi trattati. L economia e la grande finanza dominano e controllano la politica a cui non resta che obbedire. Bisogna cominciare a valutare la realtà per quello che è e non per quello che ci viene fatto credere. Senza questo forzo collettivo non ci potrà essere soluzione alcuna a questa crisi, ha concluso l avvocato Sardella. L apprezzata relatrice, dott.ssa Monia Benini, esperta nell ambito delle relazioni e delle funzioni internazionali, con studi e specializzazioni all Università di Padova, all Istituto per gli Studi di Politica Internazionale di Milano, all Istituto di Sociologia Don Luigi Sturzo di Caltagirone e all Università di Perpignan in Francia, autrice di vari libri tra cui La Guerra dell Europa e Liberarsi dalla Dittatura Europea, ha parlato, fra l altro, del segreto di stato imposto per l ingresso in Europa, degli obblighi derivanti dai trattati e delle strategie della BCE e del Fondo Monetario Internazionale, nonché del ruolo degli uomini e dei gruppi di pressione che si muovono nell ombra. Ha spiegato,altresì,perché l Italia è incamminata sulla stessa drammatica strada della Grecia, smascherando le menzogne per far credere senza ritorno la strada di questa Unione. Le oligarchie che stanno coscientemente trasformando i cittadini europei in sudditi, giocando proprio su quelle divisioni e quelle rivalità che l Unione avrebbe dovuto superare, possono, però, essere sconfitte dall anima dei popoli, la cui prima arma è l informazione, ha concluso la relatrice che per l occasione ha presentato l ultimo suo libro dal titolo inequivocabile: Liberarsi dalla dittatura europea. La conferenza ha dato anche l occasione di presentare un progetto di legge di iniziativa popolare, promosso dall associazione progetto Sicilia di Giuseppe Pizzino, di introduzione di un sistema monetario complementare all Euro per cui si stanno raccogliendo le firme in tutta la Sicilia. A conclusione vari interventi del pubblico, attento e partecipe, hanno arricchito la serata, stimolando il dibattito sui profili di incostituzionalità di questa unione Europea e sulle possibili vie d uscita dalla crisi economica. Sabato 30 Novembre Chiuso il lunedì Come è ormai consuetudine, la Commissione Ricreativa del C- Acireale ha organizzato l incontro dei soci per la degustazione del vino novello presso la rinomata azienda agrituristica Emanuele Scammacca del Murgo ( Tenuta S. Michele) sita in S. Venerina ( CT)., si è potuto gustare il menù caratterizzato dai vecchi sapori rustici., contornato dai vini doc bianco e nero dell azienda. La cospicua presenza dei soci e la giornata estiva hanno dato al momento conviviale elementi di amalgama,di discussioni e confronto sui programmi futuri del club. Un particolare ringraziamento va a Citto Spina, Dario Miraglia e Michele Cali per l organizzazione e l impegno profuso assieme alla segretaria Agata Pennisi Sacoor ed al presidente Lodovico Soresi. Il past-governatore Matteo Calabretta ha proposto e letto la poesia che solitamente compone per questa annuale occasione: SAN MARTINO 2013 Nessun più difende le donne,ed esse muoiono a mille e mille ogni dì. L'uomo é divenuto l'assassino della moglie e figli,odiati subito lì per lì, l amore, la poesia e l affetto coniugale molti calpestano come animali; ed in molti chiudiamo i nostri occhi,per non vedere siffatti criminali! Ma Tu,o venerando San Martino,alza la spada,lungo il Tuo cammino, non per ferire,ma per fratellanza sincera in uno alle castagne e vino. Ferma il disordine,le guerre,le ruine, la dissoluzione,tutte le alchimie. Tocca i nostri cuori, basta col rancore,l'odio,l'invidia e fuori le malie. Pensa ai bambini che non vogliono or il biberon,ma gli stupefacenti, che scorrono come fiumi e fiumi nelle loro vene,come affluenti! Nel tempi andati il nostro insigne motto era: In Hoc signo vinces, ma ora soltanto del falsi Del sono rimasti come nostra ultima spes. Rialziamoci,anche se siamo molto stanchi,tristi ed alcuni or vecchi, e sia il nostro il Spirito a farci saltellare,come giovani stambecchi. Ignazio Mammino Incontro sull usura ed ogni altra illegalità... Il presidente dell'associazione Antiracket acese onlus Rosario Livatino, geometra Giuseppe Russo, assieme ad altri presidenti di associazioni che lottano l'estorsione, l'usura ed ogni altra illegalità si sono incontrati a Catania lunedi 28 ottobre u.s. con l'on.le Nello Musumeci quale presidente della Commissione Antimafia dell'a.r.s. Ogni singolo rappresentante delle Associazioni dopo aver fatto presente la situazione esistente nel proprio territorio ha poi avanzato alcune istanze per migliorare il lavoro ed i risultati del volontariato sociale nella difesa della legalità. Con Giuseppe Russo dell'as.ar.a. di Acireale sono intervenuti i presidenti: Antonino Palano della LACAI di Terme Vigliatore, Salvatore Campo dell'a.si.a. di Aci Castello, Giovanni Bonanno dell'a.s.a.e.c. di Catania, Angelo Giuffrida dell' A.L.A. di Santa Maria di Licodia, Nino Terrazzino dell'associazione Rosario Livatino di Caltanissetta, nonché Maurizio Squillaci presidente dell'ass. Ugo Alfino della Confcommercio di Catania e Giuseppe Marino presidente dell'ass. Confcommercianti di Grammichele. Quale denominatore comune ci dichiara Pippo Russo la necessità di promuovere incontri più frequenti e rapporti collaborativi più concreti nello scambio di notizie fra le singole associazioni e fra queste e le Istituzioni che sono preposte al contrasto delle criminalità organizzate nonché alla prevenzione, repressione, lotta alla illegalità nelle sue diversificazioni. Si è poi posto l'accento sulla necessità di accertare in profondità eventuali collegamenti tra la criminalità organizzata e frange di operatori corrotti in alcune strutture pubbliche, studi di professionisti. Inoltre è stato fatto presente che pur in presenza di un accordo-quadro Quando sono nate le pompe funebri Durante il Medioevo, quando un uomo moriva, per certificarne la morte veniva chiamato il medico condotto, il quale, per verificare l'effettivo decesso, usava infliggere dolore al deceduto. Il modo più comune utilizzato in quel tempo era un potente morso inflitto alle dita dei piedi, quasi sempre l'alluce. Nel dialetto del popolino, il medico assunse così il nome di "beccamorto". Questa pratica diede origine ad un vero e proprio mestiere. La tradizione prevedeva che tale mestiere fosse tramandato dal padre al primo figlio maschio. Verso la fine del medioevo accadde però qualcosa che cambiò il futuro dei beccamorti. Uno dei beccamorti più famosi non riuscì a concepire un figlio maschio; la moglie partorì 4 figlie femmine. Il beccamorto, per evitare l'estinzione del mestiere, domandò alla chiesa la dispensa per poter tramandare la professione alla propria figlia femmina la quale, dopo aver ricevuto la benedizione, iniziò il suo lavoro di beccamorto. Il caso volle che il suo primo morto fosse un uomo al quale un carro aveva tranciato entrambe le gambe; la ragazza era indecisa su dove infliggere il morso ma, alla fine, decise dove dare il morso. Nacquero così le pompe funebri. fra alcuni Istituti di Credito e il Ministero degli Interni ci sono resistenze nella concessione di prestiti a clienti usurati. Mi fa piacere ricordare conclude il presidente Pippo Russo - che gli Statuti delle associazioni antiracket e antiusura prevedono e si riferiscono ad una completa assistenza verso gli operatori economici che, denunciando i loro estortori, dimostrano che anche tramite le nostre costanti attività, hanno acquistato fiducia verso lo Stato e le sue Istituzioni. Per la cronaca aggiungiamo che l'on.le Musumeci, prendendo la parola, ha rafforzato la necessità di rendere più attiva una operatività in rete fra le associazioni siciliane e le Istituzioni preposte alla lotta contro il crimine e di contrasto alle illegalità, anche per promuovere una coscienza civile più consapevole e responsabile. Incontro conclusosi con tre suoi precisi impegni: rivedersi a Palermo con tutte le Associazione Antiracket e Antiusura della Sicilia e le Istituzioni interessate, in una apposita giornata di lavoro, ai primi di dicembre prossimo, dedicata alle esperienze maturate nei vari Territori. Secondo, redazione di un calendario di incontri programmati a livello regionale. Terzo, con il ministro degli Interni Angelino Alfano si farà portavoce presso il governo delle problematiche sollevate dalle varie Associazioni di volontariato nel campo dell'antiracket e antiusura. Camillo De Martino Dal Lunedì al Sabato, Menù Prezzo Fisso 8,00 (scelta tra 3 primi, 3 secondi, acqua o vino) Domenica Menù Prezzo Fisso 15,00 (Antipasto, Primo, Secondo, Contorno, Frutta, Dolce, Acqua e Vino)

6 6 Sabato 30 Novembre 2013 A GIOVEDI 12 DICEMBRE IL NUTRIZIONTA IN FARMACIA L'Istituto delle Figlie di Maria Immacolata è un ordine di suore in seno alla Chiesa che opera con il carisma immacolatino in tutta Italia e anche con diverse "Case" negli Stati Uniti, in Argentina e con diverse missioni in Africa. Nato dalla mente di Brigida Postorino questo Istituto nel 1977 durante il Capitolo generale diede inizio al Movimento A.M.I. (Amici di Maria Immacolata) fatto di laici che collaborano con l'istituto e che era già in vita nei pensieri di Madre Brigida Postorino. Il corso di giornalismo che viene tenuto dai nostri collaboratori (Riccardo Anastasi, Maurizio Pagano e Nuccia Leotta) continua a suscitare grande interesse. ACIREALE IN BREVE Grigiori e scintille, una silloge di Ludovico Anastasi, presente l autore, martedì 3 dicembre nella sala parrocchiale di Piazza Francesco con la relazione del prof. Alfonso Sciacca e gli interventi della scrittrice-giornalista Maria Cristina Torrisi, il giornalista dott. Antonio Foti e l attrice prof.ssa Carola Colonna. Don Marco Barillari è il nuovo parroco di Pennisi. Una cerimonia religiosa, alla quale ha partecipato il Vescovo Raspanti, ha suggellato l arrivo del sacerdote nella comunità di Pennisi. Le foto sono di Nuccia Leotta e Franco Barbagallo. Avviso agli abbonati de Quelli del 7 il gestore del teatro Turi Ferro di Acireale ci ha informati che per disposizione delle Autorità Competenti, in una zona limitata dell edificio si renderanno necessari dei lavori di ripristino che porteranno alla chiusura, anche se per breve tempo, del teatro in questione. Pertanto, la nostra Associazione, non conoscendo con certezza il calendario dei lavori, nelle more e per meglio cautelare i nostri abbonati, è costretta ad apportare ai primi due spettacoli in programma le seguenti variazioni: Andy e Norman di N.Simon 11 gennaio 2014 Le studentesse della III B ad indirizzo turistico del Filippo Brunelleschi di Acireale presentando un video hanno recentemente conquistato a Trieste il primo premio nel Festival del Turismo organizzato su scala nazionale dal Touring Club Italiano. Il video, Scivolando verso Sud, vincitore della sezione Vieni da noi, della durata di circa 20 minuti, non è altro che una cartolina promozionale di Acireale.Il video è stato presentato in presenza del sindaco Nino Garozzo, dell assessore alla Pubblica istruzione e al Turismo Nives Leonardi, del dirigente scolastico Maria Elena Grassi, della coordinatrice del progetto Donatella Giuffrida e delle studentesse che hanno ideato, Alla rituale cerimonia della Traslazione delle reliquie di Santa Venera hanno partecipato anche un folto gruppo di Federiciani (foto di Fabio Consoli) oltre ai sindaci di AciCatena e Acireale. Il giornale D Artagnan di D. Platania 18 gennaio 2014 Le rappresentazioni che seguiranno rispetteranno il calendario stabilito a suo tempo, come da cartellone, così come, in generale, resteranno invariati gli orari ed i turni degli spettacoli. Accademia Arti Sceniche Odé: Lumière: spettacolo di luci in movimento Venerdì 6 dicembre 2013, presso Chiesa di San Francesco Borgia via dei Crociferi Catania Siamo al 4 corso di autodifesa personale femminile che Mario Finocchiaro, cintura nera di judo e ju-jitsu organizza per le giovani (e non solo) donne che abbiano voglia di recepire le nozioni base della difesa personale puntando oltre sull aspetto fisico anche su quello psicologico evitando attacchi di panico che blocca ogni loro azione per la difesa. Sono oltre 60 le corsiste che si sottopongono alle cure dello stesso Finocchiaro e della cintura nera Rosario Parasole e il maestro Jerry Spina (6 Dan di ju.jitsu). La foto è di Fabio Consoli

7 A L Associazione Amigdala di Viagrande ospita la poetessa e pittrice acese Maria Bella Calabretta con la partecipazione di Guia Jelo Domenica 1 dicembre, alle ore 18,30, l associazione culturale Amigdala di Viagrande ospita la poetessa e pittrice acese Maria Bella Calabretta. Nel corso di un talk show, condotto da Giovanni Vecchio, prendendo spunto dalle sue opere, si parlerà, infatti, dei linguaggi della poesia e della pittura, con la partecipazione del critico d arte Giovanna Caggegi. L incontro si svolgerà nella sala Ciclopi del Grand Hotel Villa Itria di Viagrande, dove si potrà ammirare anche una mostra di quadri della Calabretta realizzati in via sperimentale con diverse tecniche pittoriche. Saranno presentate inoltre alcune delle liriche più belle dell autrice scritte in lingua italiana e siciliana, che verranno declamate da GUIA JELO, attrice straordinaria di teatro, cinema e televisione. E un ulteriore riconoscimento alla produzione letteraria e pittorica dell autrice acese, che ultimamente ha presentato anche La mia Acireale, un libro di fiabe e racconti ispirati ai luoghi più significativi del territorio acese. G. V. L o p i n i o n e d i m A d Elezioni amministrative - La supercazzola Il PD. L accelerazione politica voluta dall on. Nicola D Agostino e dal suo delfino Salvo Nicotra ha prodotto all interno del PD acese un vero e proprio spappolamento. Le posizioni e le fazioni non hanno, al momento, alcuna possibilità di proporre politica perché i chiarimenti e le rese dei conti e i duelli all interno del circolo acese devono ancora trovare vincitori e vinti. Nel caos del PD, comunque, alcune considerazioni si può provare di proporle ai liberi navigatori. Francesco Fichera fa una scelta personale così afferma il segretario Antonio Raciti e non lo mette fuori perché sarebbe un evidente autogol. Restano un paio di adesioni alla scelta di Fichera sono presenti all interno del PD acese come quella (last minute) di Francesco Musmeci. Per il resto è fronte unito contro la scelta del primario di CA. Antonio Raciti avalla il percorso dell on. Fausto Raciti (spendersi in trattative per trovare una mediazione con CA) e spacca ulteriormente il partito. I Larosiani si chiedono, infatti, come mai si è portata avanti una trattativa senza parlarne con gli altri dirigenti e con modalità che sono sembrati piuttosto autoreferenziali. L on. Fausto Raciti avesse chiuso la trattativa (ma era perfettamente impossibile) allora si sarebbe scritta un altra nota ma davanti al fallimento della stessa, la sinistra del PD locale, ha fatto fronte consegnando all onorevole e al segretario una sonora sconfitta al congresso di circolo. Cicala e Spoto del Megafono hanno fatto un passo indietro dopo che per primi avevano lanciato la possibilità di una grande coalizione (PD e CA=D Agostino). Di fatto, da fonti autorevoli, sappiamo che in effetti non si cercava un accordo politico ma il lancio della candidatura a sindaco di Giuseppe Cicala. In questa lunga ed inutile trattativa sono stati spesi e bruciati i nomi di: Agostino Pennisi, Sebi Leonardi e Giuseppe Cicala. Un trittico niente male per questo falò autunnale. Per condire ancora un poco il minestrone del nonsense del PD locale ecco che arriva la Rita Borsellino. Sostiene Francesco Fichera l europarlamentare del PD e viene presentata da Agostino Pennisi. Una presentazione che suona incredibile almeno dal punto di vista delle dinamiche del partito. Ma quale dinamiche e quale partito? Stiamo parlando, infatti, di un PD locale confuso, frastornato, ondivago, convulso e pateticamente incapace a prendere una posizione politica condivisa non dico dalla base ma almeno dagli iscritti. Tutti contro tutti e intanto continuano la ricerca di una sintesi, un candidato e delle alleanze. I poveri cristi di Acireale Bene Comune assistono a questo rituale non sapendo di che morte dovranno morire. Tra il caos del centrodestra (Catanoso, Garozzo, Monaco), tra il trasformismo dell on. D Agostino e la sua ciurma di avventurosi eleganti, tra un centrosinistra sconvolto ed inefficiente il futuro di Acireale non può che essere pessimo. Per il cambiamento? L ultima a sinistra con gli ultimi. MADRI Otto anni avevo e frequentavo la 3 elementare, nel paesino dove sono cresciuta negli anni 70 si andava a scuola tranquillamente a piedi, i grandi accompagnavano con lo sguardo i figli di tutti, e noi ci sentivamo già grandi ed autonomi. Da qualche giorno nel torrente, deposito di carcasse di auto, avevamo scoperto una gatta che aveva dei cuccioli ma non riuscivamo ad avvicinarci.ma un giorno un piccolo tutto grigio ci venne incontro... Per alcuni giorni tornando da scuola abbiamo giocato con lui e un pomeriggio decisi di portarlo via. Era così minuto che riuscì a metterlo nella tasca del grembiule, felice ma un pò preoccupata per quello che avrebbe detto mia madre. Appena tornai a casa fu amore a prima vista e mi permise di tenerla. Fu da quel momento la mia sorellina(era una femmina), bellissima e presto diventò adulta. Molti gatti venivano a farle la corte ma a lei sembrava non interessasse, un giorno sparì per tornare solo l'indomani. La natura aveva fatto il suo corso si era accoppiata ed era tornata a casa per non uscirne più fino al momento del parto. Quando si avvicinò quel momento mia madre la portò in soffitta e lasciò che la natura continuasse il suo compito. Nacquero dei cuccioli e la gatta corse a chiamarci insistentemente noi andammo a vederli e lei, beandosi delle nostre coccole, mostrava la sua felicità facendo grandi fusa. I cuccioli erano quattro, in campagna quando nascevano cuccioli indesiderati molti non si facevano scrupoli e venivano soppressi, ma mia mamma non sarebbe mai riuscita a farlo quindi crebbero insieme, ma erano troppi lo stesso e, quindi, appena svezzati, li abbiamo regalati. La gatta ogni volta che non trovava un cucciolo si disperava e lo chiamava per molti giorni a me si stringeva il cuore e soffrivo per lei, ma mia mamma diceva che era meglio così. i cuccioli sarebbero cresciuti felici perchè da piccoli erano stati molto amati...molti li abbiamo cresciuti insieme, molti si sono persi, altri hanno vissuto la loro normale e domestica esistenza. Quella gatta è morta molto vecchia, dopo il mio matrimonio. Ho avuto anch'io dei figli - Elio mi è stato strappato dalla vita - Enrico è andato per la sua strada - Edoardo sta ancora crescendo... Sono come quella gatta una madre impotente che ama disperatamente i suoi figli. Sara Raciti Rao Obesità infantile L obesità infantile è un problema purtroppo sempre più diffuso che, secondo i dati più recenti, riguarda oltre 2 bimbi su 5 in Italia, con un incremento di circa il 2 % all anno. Come ogni patologia comporta degli effetti negativi più o meno gravi non solo sulle condizioni di vita di chi ne soffre, ma anche su quella dei familiari e, indirettamente, sulla collettività. L obesità produce i suoi effetti negativi a livello di autostima e sull immagine che i bambini hanno di loro stessi, inducendoli spesso a quei comportamenti che sono tipici di questa patologia: passare molte ore davanti alla tv, non voler partecipare ad attività con i coetanei, scarso impegno scolastico, modificazione del carattere, con conseguente emarginazione per diversità. Affrontare il problema attraverso la semplice imposizione di una dieta alimentare si è dimostrata una scelta inefficace e controproducente. Per ottenere cambiamenti durevoli è utile un approccio di tipo comportamentale, inteso non già come perdita esclusiva di peso corporeo, piuttosto come adozione di comportamenti finalizzati al cambiamento degli stili di vita, che contribuiscono cioè ad accrescere il livello di autoefficacia del bambino migliorandone l autostima. E necessario che i bambini in sovrappeso si confrontino tra di loro, vivendo insieme un percorso rieducativo alimentare, fisico e psicologico e si confrontino in una attività fisica e di educazione alimentare che li porti a dimagrire e soprattutto a vivere una vita sana. Per i bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni, si stima che il 24% è in sovrappeso e il 12% obeso. Alla Sicilia appartiene il triste primato. Fra gli aspetti più critici rilevati vale la pena citare che questi bambini non fanno la prima colazione o la fanno in maniera non adeguata, fanno a scuola una merenda qualitativamente non corretta. I genitori dichiarano che i propri figli non consumano giornalmente frutta e verdura, bevono ogni giorno bevande zuccherate; solo 1 bambino su 10 ha un livello di attività fisica raccomandato per la sua età, mentre 1 su 2 trascorre più di due ore al giorno davanti al televisore o a videogiochi. Infine, circa 4 madri su 10 di bambini con sovrappeso/obesità non ritengono che il proprio figlio abbia un peso eccessivo. Le cause dell obesità sono tante, ma nella maggior parte dei casi il problema è legato alle abitudini alimentari non adeguate. È importante fare un abbondante colazione, presentare pietanze diverse per abituare i bambini ai vari sapori, non fare ingerire alimenti zuccherati, ed evitare le cene ipercaloriche. Per tenere in forma o per far dimagrire in modo equilibrato un bambino, è fondamentale fargli fare del movimento e dello sport, all insegna del divertimento (bastano due/tre ore settimanali di palestra). Sabato 30 Novembre La Maserati ad Acireale... Pubblico delle grandi occasioni e particolarmente motivato dalla prestigiosa presenza dell ing. Alfieri Maserati, figliolo di Ernesto che nel 1932, alla morte prematura del fratello Alfieri, fondatore della Maserati, continuò l impresa con i fratelli Bindo ed Ettore, progettando tutte le Maserati dal 1932 al 1947 e tutte le OSCA-Fratelli Maserati dal 1948 in poi. Presentato dal Presidente dell Accademia, dott. Pippo Contarino e dal Veteran Car Club Etneo, ing. Aldo Scaccianoce l oratore ha relazionato su I fratelli Maserati Umanità, Creatività, Vittorie raccogliendo sinceri applausi e complimenti dal particolare pubblico, certamente legato da un sentimento particolare alla celebre marca di automobili, convenuto nell accogliente salone della Zelantea. Nelle foto alcuni momenti della conferenza ed una foto che fa parte della collezione di Beppe Scandura, per anni concessionario della Maserati ad Acireale (presente in sala) CompuTecnica Riparazione computer a domicilio via S. Vigo, 94/98 - ACIREALE Tel./Fax: parafarmaciaviavigo@gmail.com ph Fabio Consoli A A: Anno IX, numero 16 del 30 Novembre Editore e Direttore Responsabile: Turi Consoli - Autor. n. 22 del 23/05/2005 del Tribunale di Catania - Sede: via M. di Casalotto Aci IL GIORNALE S.Antonio Redazione: via Alliotta, Acireale - Tel.- Fax salcons@tiscali.it - Tipografia-Litografia: TM di Mangano Venera - via N. Martoglio, 93 - S. VENERI- DEL TERRITORIO NA (CT) - Tel Site: Elaborazione grafica, fotomontaggi e impaginazione: MP Graphic di Maurizio Pagano - Tel Distribuzione e arretrati: Gli articoli pubblicati esprimono il pensiero dei rispettivi autori e non rispecchiano necessariamente la linea editoriale assolutamente indipendente della testata. DELLE ACI La Direzione si riserva di pubblicare in tutto o in parte le foto, gli articoli e i servizi pervenuti, secondo le esigenze di spazio. Il materiale anche se non pubblicato non sarà restituito. 271

8 8 Sabato 30 Novembre 2013 A L Angolo che fu di paradiso e la gallina tornata in su la via che ripete il suo verso. Passata è la tempesta epistolare giornalistica pubblica e si è voluto attendere gli esiti e gli effetti ed in conseguenza i risultati reali sull ambiente e sulla forma urbis, se cioè l intervento tanto vantato e celebrato fosse coerente e gradevole con il sistema urbano e con l ambiente nel quale si è voluto intervenire. Ritengo che in epoche dette democratiche certi interventi sul tessuto urbano, specie se storico dovrebbero essere vagliati con maggiore e più responsabile attenzione e soprattutto con maggiore professionalità ed in particolare sensibilizzando il cittadino utente a compartecipare su tali eventi che lasciano il segno urbanistico ed architettonico nella Città; ed in questo individuando nello spettro generale quale intervento nuovo oppure di restauro e riqualificazione fosse da eseguire nel centro storico degradato o peggio lasciato in abbandono. Al contrario tutto avviene nel soporifico silenzio dentro l interno degli incubatori del Palazzo. Di contro la visione grafica di un progetto non è sufficiente in queste occasioni a far comprendere oltre che agli esperti ma anche agli utenti le risultanze finali che si desiderano ottenere. In questo un gravissimo correo che induce nell errore è la progettazione computerizzata allorquando la si usa per far vedere delle soluzioni architettoniche che poi non rispondono alla realtà una volta costruite. Per intenderci le cosiddette prospettive virtuali se impostate da punti di vista errati non lasciano capire ed immaginare la effettiva concezione spaziale dell opera o peggio ancora l esito finale che si desidera ottenere. In conseguenza, il bel disegno del computer a falsi colori, se ben orchestrato, illude il lettore e non riesce a far comprendere l effetto spaziale ed il suo impatto finale della costruzione che poi si realizzerà..questo metodo poco ortodosso e tutto moderno spesso porta alla incomprensione ed all errore anche agli addetti ai lavori con opinabili risultati. Una progettazione, prima di essere disegnata,va concepita e ideata nella visione e nell insieme territoriale nella quale va inserita. In tal maniera di agire le progettualità cosiddette burocratiche intese per il fine economico conseguono risultati che lasciano una volta realizzate, ma invece indirizzate solo squisitamente a scopi economici, alla fine non sono un beneficio ma un irreparabile danno alla Città. L edificio, come volume definito, deve essere visto e quindi ideato meditando dove e come si inserisce nell insieme antropizzato. Se ci riferiamo ad una parola usata in questo caso come creatività di certo dobbiamo dire che non bisogna disturbare sir Norman Foster o Renzo Piano per creare un intervento architettonico consono e coerente all ambiente ed al paesaggio. In primo luogo,il rispetto assoluto dell habitat preesistente deve essere tutelato come in questo caso il verde pubblico da un lato e quello privato storico dall altro lato della strada. Pertanto il Paesaggio nella sua continuità e la sua formale coerenza sono condizioni essenziali da rispettare. Inoltre il sistema urbanistico viario e distributivo deve essere verificato tecnicamente; oltre a controllare la distribuzione di parcheggi e servizi necessari all opera. L architettura andava concepita nel coacervo dei sistemi dualistici paesaggistico ed urbano. La ferita al paesaggio è evidente ed il taglio nel verde chiarissimo. L albicante volume non si amalgama né si include e non rispetta neppure un decente e doveroso ritiro stradale nel principale ingresso alla Città, relegato ad un modesto vicolo senza respiro, tra l altro ottenebrato da un paramento murario che per creatività ha tutto da ridire. Ormai a cosa fatta, un banale e disadorno intervento murario non certo architettonico, ha compromesso per sempre l ingresso al sistema urbano storico di Acireale. Non voglio nemmeno sottolineare tra l angusta viabilità, l assenza di pensiero urbanistico per i necessari spazi pubblici né tantomeno la compromessa fluidità viaria. Non commento il rispetto di legge al paesaggio, non commento il rispetto alle regole dell urbanistica, ma addolora il nero muro tombale che sorride a coloro che accedono alla illustre e storica Jaci. E questa la nuova Imago Urbis?...O forse è la nuova via Antillo? Aldo Scaccianoce L angolo della scherma in breve: Oltre trecento atleti, con famiglie, amici, sportivi al seguito sono giunti da tutta la Sicilia per una due giorni organizzata dal Club Scherma Acireale nell elegante e attrezzato Palazzetto di Linera: tema della riunione la Prima Prova Regionale, Gran Premio Giovanissimi. Un successo che sulla lunghezza d onda di quanto piantato da Sebastiano Manzoni ed i suoi collaboratori porta lavoro, turismo e, soprattutto, sport agonistico a livello giovanile con indubbi risvolti nel campo dell educazione, tolleranza e vivere civile. Alcuni giorni prima, in occasione dello stage che la Nazionale Russa di Scherma ha svolto a Linera, nell elegante palazzetto dello sport gestito dalla Scherma Acireale, è arrivato in visita anche il Presidente della Federazione Scherma, Giorgio Scarso, che, nell occasione è stato ricevuto a Palazzo di Città di Acireale ed al quale è stato consegnato, dal sindaco Garozzo, il Premio Aci e Galatea 2013, Premio che non aveva potuto ritirare il 10 Agosto scorso. Ora si aspetta la visita di Giorgio Avola per la consegna dell ultimo Premio relativo al Per ultimo, nel campo motoristico il Palazzetto di Linera ha ospitato l Edizione 2013 della Gita di San Martino : gimkana di auto storiche organizzata dal Club CT1 Veicoli Storici e dal Club La Manovella. Foto di Fabio Consoli Il Teatro Stabile di Acireale presenta al Teatro Maugeri Compagnia d'arte Sicilia Teatro IL FANTASTICO VIAGGIO DI ENRICO CARUSO regia di Turi Giordano con Geatano di Benedetto, Franco Gambino, Pino Squillaci, Mariarosa Judica, Annamaria Nicotra, Agata Bassetta, Gina Giannino, Tony Pasqua, Alfio Marletta Valori, Angela Curiale, Antonio Costa, Dora Baccini, Giovanni Raddino, Antonio Capizzi, Gianluca Timpanaro e Toti Sapienza. La comunità di Aci S.Filippo in festa, per i 50 anni di matrimonio di Pippo e Nerina Maesano, uniti in matrimonio nella Basilica di Aci S. Filippo il 23 ottobre La coppia per l'occasione accompagnata all'altare dai figli, Maria Grazia e Raimondo, ha festeggiato il traguardo raggiunto con una sobria cerimonia religiosa officiata dal fratello della sposa, don Mario Pulvirenti, che ha tracciato con commoventi parole il cammino dei coniugi uniti sempre da un amore unico da portare come esempio per tutte le coppie, alla presenza dei parenti che si sono stretti con particolare affetto. Prima della conclusione della S.Messa, don Mario ha letto il telegramma inviato dalla Santa Sede e consegnato la pergamena che Papa Francesco ha inviato alla coppia di sposini. Ai coniugi, gli auguri della redazione. Antonio Foti Un decreto la regionale controllerà la qualità di tutti i laboratori pubblici e privati. Una vera rivoluzione nel settore che da decenni ha operato senza controlli. Sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana - Parte I n. 50, dell 8 novembre 2013 è stato pubblicato il Decreto 12 settembre 2013, - Potenziamento del controllo di qualità della diagnostica di laboratorio e istituzione del Centro di riferimento regionale per il controllo qualità laboratori. L aspetto più importante del decreto dell Assessorato regionale per la Salute è quella di estendere all art. 1 il controllo di qualità regionale a tutti gli esami si ribadisce che le VEQ (Verifiche esterne di qualità) sono obbligatorie per ogni indagine di laboratorio, per tutti i laboratori pubblici e privati. Ciò è avvenuto a seguito di una serie di esposti da parte del sindacato Fe.N.A.S.P. che hanno attenzionato l inaffidabilità di molti laboratori. Anche la nota trasmissione televisiva Striscia La Notizia si è occupata dell argomento nella trasmissione del 2 maggio scorso dimostrando che su 20 laboratori ai quali è stato consegnato un tampone tonsillare ben 11 hanno prodotto risultati sbagliati con conseguente prescrizione non necessaria di antibiotici. Infatti il decreto assessorile riporta Considerato che in Sicilia si registra un elevato consumo di antibiotici e che l introduzione di pratiche clinico-analitiche corrette nelle indagini microbiologiche (es. effettuazione dell antibiogramma solo dopo preventivo accertamento del carattere patogeno della specie batterica identificata) riduce le prescrizioni di antibiotici non necessari, causa di aumento nella popolazione delle farmaco resistenze, danni alla salute pubblica ed incremento della spesa sanitaria. L assessore sottolinea ancora: Considerato che è necessario eliminare il più possibile tutte le inappropriatezze analitiche e processuali nelle indagini laboratoristiche che portano ad errati interventi terapeutici ed a spreco di risorse e che a tal fine la Regione intende garantire l adesione ai programmi VEQ da parte di tutti i laboratori pubblici e privati. Finalmente vengono ad essere previsti all art. 4 le verifiche di congruità di cui all art. 19, comma 3, della legge n. 67/88 ed il possesso del settore specialistico per le relative indagini dato che molti laboratori effettuano esami specialistici senza il possesso della relativa autorizzazione del settore specialistico. La verifica di congruità consiste nel fatto che il laboratorio è tenuto a dimostrare come ha effettuato un dato esame esibendo la documentazione attestante l acquisto dello specifico reagente. Recenti controlli hanno dimostrato che alcuni laboratori non hanno saputo fornire spiegazione su come hanno effettuato gli esami e recentemente vi sono stati alcuni laboratori definitivamente chiusi a seguito di controlli del NAS. Proprio in questi giorni la FeNASP ha presentato un esposto relativo alla Tireoglobulina, esame di elevato impatto clinico che evidenzia l insorgenza di metastasi in soggetti che hanno avuto asportata la tiroide. In ogni caso il cittadino può avere la garanzia che il laboratorio abbia effettuato realmente l esame chiedendo al laboratorio copia del documento di trasporto relativo all esame effettuato. Se essa viene consegnata l esame è stato realmente eseguito nel laboratorio in cui ci si è sottoposti al prelievo; altrimenti dott. Giovanni Tringali. Coordinatore nazionale per la Patologia Clinica della Fe.N.A.S.P. per i vostri regali di Natale L utilizzo del sapone......risale a decine di anni fa, ma fu proprio a Firenze, all epoca della Signoria dei Medici, che fare il sapone divenne una vera professione, sotto la Nobile arte dei Medici e degli Speziali si formò la corporazione dei Maestri Saponieri, come testimonia ancor oggi un vicolo nel cuore di Firenze che si chiama Via dei Saponai. visita il sito: siamo anche su facebook