CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL ARCHITETTURA
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- Alfredo Giusti
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1 LE FONDAZIONI Le opere di fondazione sono la parte dello scheletro portante utile a sostenere il peso proprio dell edificio sovrastante oltre il peso delle persone e delle attrezzature di arredo e a trasmetterlo al suolo. La fondazione è quindi l elemento costruttivo funzionale posto tra l edificio e il terreno. Classificazione delle fondazioni In base alle caratteristiche del terreno su cui poggiano, possono essere suddivise in classi: - Resistenza meccanica allo schiacciamento; - Presenza di acqua e di fessurazioni; - Grado di compattezza, porosità e attrito interno; - Gelività, natura chimica e pendenza degli strati sotterranei; - alla estensione della superficie di appoggio; - in base alla profondità del terreno resistente; al modo di trasferire il peso sul terreno resistente; - al tipo di reazione che il terreno oppone al carico trasmesso dalla fondazione. Per un edificio ad ossatura muraria corrisponde una fondazione continua, mentre per un edificio a scheletro portante, si adottano fondazioni discontinue. Campioni di terreno prelevati tramite carotaggio. 1 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
2 2 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
3 Fondazioni dirette su terreno resistente poco profondo Continue normali Tra esse le più comuni in epoca antica sono quelle in muratura a getto o a sacco. Questo tipo di fondazione prevede che la larghezza dello scavo corrisponda alla effettiva larghezza della fondazione. La muratura a sacco si ottiene impiegando pietra resistente e cls in parti uguali. Assai comuni sono pure le fondazioni in muratura con paramenti verticali e successive riseghe o con paramenti inclinati. Queste fondazioni sono però più costose ed esigono uno scavo di maggiore larghezza per la costruzione dei paramenti. Vengono realizzate con pietrame e malta cementizia. In presenza di umidità si opta per la malta idraulica. Fondazioni in muratura, a getto, a paramenti inclinati. La muratura a sacco si ottiene impiegando pietra resistente e cls in parti uguali. Le fondazioni con paramenti inclinati esigono uno scavo di maggiore larghezza per la costruzione dei paramenti. Continue ad archi dritti e rovesci. Queste sono fondazioni di pietrame o di mattoni usate in passato. Sul fondo dello scavo, si costruiscono una serie di archi rovesci; in corrispondenza dei piani di imposta di questi archi si costruiscono setti murari a sostegno di un altra serie di archi dritti tesi a sopportare il carico delle strutture continue in elevazione. I vuoti fra gli archi e i pilastri venivano colmati con lo stesso materiale dello scavo. (Vedi fig. destra) Fondazioni in muratura, a riseghe. 3 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
4 Continue a larga base In caso di terreno poco coerente e resistente si ricorre a fondazioni a zattera, in cui per sopperire alla scarsa resistenza del terreno, si interpone tra lo spessore s 1 della muratura in elevazione e lo spessore s della fondazione, un altra muratura intermedia che allarghi la base.( Vedi fig. in alto alla destra). Tale soluzione è stata in epoca più recente perfezionata, ricorrendo a zattere in cls armato, in cui la base della muratura è ampliata da ali che sporgono di a dai paramenti della muratura. (vedi fig. In basso a destra) Queste sono delle mensole incastrate, caricate dal basso verso l alto dalla reazione del terreno e pertanto sollecitate a flessione e taglio. In generale all altezza h della zattera si assegna un valore variabile fra 1/2 e 1/3 di a. Le armature delle ali sono disposte in basso per gli sforzi di trazione, mentre i ferri piegati a 45 assorbono le tensioni tangenziali. Se poi il terreno resistente è molto profondo, per dare maggiore rigidezza longitudinale alla zattera, si può introdurre una trave cordolo. (vedi figg. In basso a destra). Muro di fondazione con zattera in C.A. e in basso fondazione a zattera con ulteriore cordolo in C.A. 4 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
5 Discontinue a plinti isolati I plinti hanno la funzione di ampliare la base del pilastro e si usano nel caso di strutture in elevazione a scheletro indipendente. Si ricorre a queste fondazioni quando il terreno resistente si trova in superficie o in terreno poco profondo, ed abbia una resistenza tale da consentire di ripartire su una superficie contenuta il carico concentrato trasmesso dai pilastri. A destra: esempio di plinto per telaio in C.A. Sotto: esempio di plinto massiccio in C.A. La particolare forma del plinto, consente l uso di una minore armatura. Analizziamo un plinto: C è sempre (come in ogni tipo di fondazione) una sottofondazione realizzata in calcestruzzo magro, poco pregiato. All interno del plinto ci sono le armature, perché, come vedremo, è un elemento inflesso ed il cls, non essendo in grado di resistere a trazione, ha bisogno di essere armato, secondo una maglia che si infittisce in corrispondenza del pilastro. 5 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
6 Esempi di plinti in C.A. e particolare relativo alle armature. Dimensionamento di un plinto La prima operazione che si esegue in cantiere per la costruzione di un edificio, è quella dello scavo e del getto delle fondazioni. La fondazione ha il compito di trasferire al terreno il carico assiale (o quasi) del pilastro. Consideriamo un pilastro 30x30 cm perciò alla base, 900 cm² e dimensioniamo il plinto necessario. Il carico sopportabile dal conglomerato cementizio armato è circa 60 kg/cm², prendiamo per comodità 100 kg/cm², il carico totale sul pilastro sarà (100 kg/cm² x 900 cm²) pari a kg, che arrotondiamo a kg. Il carico di sicurezza del terreno sia ad es. dell ordine di kg/cm², ma dipende dalla natura del suolo. È chiaro che non è possibile appoggiare direttamente il pilastro al terreno, perché vi si infilerebbe come uno spillo. È necessario ripartire il carico su una superficie più grande: c carico totale superficie kg kg 2,5 cm² cm² Per ridurre il carico e renderlo sopportabile dal terreno bisogna utilizzare una superficie di cm² pari a 200 x 200 cm, che sarà la superficie di appoggio del nostro plinto. Questo è un tipo di ragionamento che vale per qualsiasi tipo di fondazione. 6 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
7 I plinti si distinguono in: Plinti per strutture in c.a. e plinti per strutture di acciaio. I primi hanno in genere forma tronco-piramdale su pianta quadrata o rettangolare, e possono essere: Bassi e flessibili Alti e rigidi - Bassi e flessibili: le armature vengono disposte prevalentemente in basso dove si hanno le sollecitazioni di trazione, secondo una maglia che si infittisce in corrispondenza del pilastro; Plinti nervati in C.A. e plinto basso e flessibile in conglomerato di cemento armato. alcuni ferri sono piegati a 45 per assorbire le tensioni tangenziali. Altri ferri si dispongono in alto quando, per la modesta altezza del plinto, le sollecitazioni di pressione, che si generano nella parte superiore, sono elevate tanto da richiedere un armatura metallica anche nella zona compressa. Tale elevata sollecitazione di compressione è nota come fenomeno di punzona mento. I lati inclinati vengono raccordati con la base maggiore mediante tratti verticali alti almeno 10 cm. Sotto il plinto, per livellare il piano d appoggio si getta uno strato di cls magro alto almeno 10 cm (magrone). 7 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
8 - Alti e rigidi: che per la loro notevole altezza sono poco armati. (Vedi figg. in basso) Quando l inclinazione della rastremazione è maggiore di 45 si possono anche non armare o armare ( fig. a destra). L altezza del plinto sarà tale da contrastare le sollecitazioni di flessione e taglio. Anche le fondazioni possono essere prefabbricate. L incastro perfetto si ottiene facilmente come indicato nella fig. 1. Tutto il plinto può essere prefabbricato, e nell incavo viene infilato il pilastro e fissato con malta espansiva in modo da realizzare un incastro. Altre volte l elemento prefabbricato è solo la parte inferiore della fondazione, mentre quella superiore è realizzata in opera (fig. 2). Nella parte prefabbricata (indicata con il tratteggio) viene inserito un tubo metallico. Il pilastro cavo si infila in questo tubo e dopo si esegue il completamento del getto del plinto. Tubo metallico Base prefabbricata Figura 1: Plinto prefabbricato con incastro per il pilastro Figura 2: Plinto parzialmente prefabbricato 8 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
9 L L Sottofondazione Funzionamento statico di un plinto (pianta e sezione) Vediamo come funziona un plinto. C è un carico, supponiamo perfettamente assiale, che agisce lungo il pilastro e che viene ripartito uniformemente su tutta la superficie di appoggio del plinto e che viene trasferito al terreno che reagisce. La parte laterale del plinto, indicata con la lettera L nella fig. a sinistra, viene così spinta verso l alto e si comporta come un elemento inflesso (più precisamente come una trave a sbalzo). Ma per ottenere un plinto come quello raffigurato è necessario disporre le casseforme in maniera complicata ed è per questo motivo che oggi si realizzano a forma di parallelepipedo. Questo tipo di fondazione vale per qualsiasi tipo di scheletro portante, ciò che cambia è solamente l attacco del pilastro al plinto. L attacco cls-cls è molto semplice. E sufficiente che dal plinto vengano lasciate fuori delle barre (ferri di richiamo) di lunghezza opportuna. 9 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
10 A questi successivamente verranno collegati i ferri del pilastro, dopodiché si provvederà a gettare il pilastro in cls. Abbiamo supposto che il carico di sicurezza del terreno è di circa 2,5 kg/cm². Se l edificio è molto alto avremo dei carichi rilevanti e superfici d appoggio dei plinti molto grandi. Più è grande la sezione d appoggio, maggiore è la resistenza alla flessione che il plinto può avere. Per questo motivo spesso vengono utilizzati plinti in acciaio molto resistenti. Questi vengono realizzati sovrapponendo più ricorsi di profilati IPE di acciaio perpendicolarmente gli uni agli altri (figura in basso). I vari ricorsi vengono via via annegati nel conglomerato. Generalmente le fondazioni isolate non vengono collegate fra di loro. Ci sono dei casi però in cui questo diventa necessario. Se ci sono delle eccentricità molto elevate nei carichi trasferiti dai pilastri per cui la risultante delle pressioni non è più centrata è potrebbe cadere addirittura fuori dalla sezione di appoggio del plinto (fig. 1). In questi casi si deve ricorrere ad un collegamento tra due o più plinti contigui, realizzato tramite una trave. Questa ha il compito di ridistribuire il carico. Può esserci un orditura di travi in una sola direzione o anche bidirezionale. (fig. 2). Se la resistenza del terreno è molto bassa bisognerebbe ricorrere a plinti di dimensioni elevate che potrebbero finire per sovrapporsi. In questi casi si ricorre a fondazioni continue, o a fondazioni a platea, come nel CIS. Fig 1 Azione eccentrica sul plinto Fig 2 Rete di plinti con travature bidirezionali di collegamento Plinto di acciaio 10 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
11 Fondazioni continue Sono usate nel caso di edificio a scheletro portante, in cui il carico è concentrato al piede dei pilastri. La fondazione è formalmente simile alla trave normale, ma non lo è staticamente, poiché funziona in senso longitudinale come una trave continua rovesciata, sottoposta a flessione verso l alto nello spazio fra i pilastri, per effetto della reazione del terreno. L armatura longitudinale risponde a questo comportamento strutturale con ferri resistenti a trazione, staffe resistenti a taglio e relativi ferri reggi staffe (vedi fig. pagina seguente). Pertanto i momenti flettenti sono di segno opposto rispetto a quelli che agiscono sulle travi, e, di conseguenza anche le armature sono disposte in modo opposto. Fondazione lineare continua sotto una parete portante. Fondazione lineare continua sotto dei pilastri. 11 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
12 Schema di maglie di fondazione a travi rovesce con la disposizione delle travi nei due sensi ortogonali. A differenza di quelle isolate hanno uno sviluppo lineare e possono supportare più pilastri. Supponiamo che i carichi trasferiti sulla fondazione siano assiali, ovvero la risultante passi per l asse di simmetria della fondazione (fig. 1, pagina seguente). Fondazioni a travi rovesce diagrammi dei momenti flettenti e degli sforzi di taglio. 12 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
13 La risultante passerà esattamente nel punto P, incontro dell asse di simmetria longitudinale e trasversale, mentre la reazione del terreno sarà uniformemente distribuita. Se i carichi dei due pilastri fossero sempre assiali, ma di intensità diversa, il punto di applicazione della risultante si sposterebbe in A, sull asse di simmetria longitudinale, ma non più su quello trasversale. Osservando la sezione (fig. 2) si può notare come le parti indicate con * siano a sbalzo da una parte e dall altra, per cui saranno armate nella parte inferiore. Analogo discorso può essere fatto per una sezione longitudinale (fig. 3). Il comportamento è opposto rispetto a quello di una trave dello scheletro portante. La fondazione è sollecitata agli e- stremi dai carichi dei pilastri, mentre per tutta la sezione d appoggio è sollecitata dalla reazione del terreno uniformemente distribuita. Le fibre tese vengono così a trovarsi superiormente e l armatura è concentrata nella parte superiore della trave. Questo è il motivo per cui questo tipo di fondazione prende il nome di trave rovescia. Tornando alla fig. 2 possiamo notare come la realizzazione di una forma di questo tipo richieda al giorno d oggi una notevole spesa in termini di legno per le casseforme, ma soprattutto in termini di manodopera per il loro posizionamento. Per questo motivo si preferisce realizzarle a sezione rettangolare. Staticamente le parti indicate ** non lavorano (in quanto cls sottoposto a trazione) e potrebbero anche essere eliminate. Un tempo infatti, quando i materiali come acciaio e cls erano molto costosi, mentre il legno e la manodopera più economici, si risparmiava utilizzando la sezione a forma trapezoidale. Fig. 1: Pianta di una fondazione continua ** ** * * Fig. Carico uniformemente ripartito Fig. 3: s c h e m a Trave statico di una trave Appoggio in elevazione e di Carico del pilastro una trave Trave rovescia rovescia. Reazione del terreno 13 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
14 1 Quando il plinto rappresenta la fondazione di un pilastro posto al confine di una proprietà, che il plinto stesso deve rispettare, risulta caricato eccentricamente e potrebbe ribaltarsi; allora è conveniente collegarlo ad un plinto vicino o trovare altre conformazioni idonee a eliminare l eccentricità. Forme più complesse si hanno solo nel caso di plinti prefabbricati. 3 2 Plinti In C.A.; particolare di plinto zoppo (1), di plinto di confine simmetrico (2) di plinto zoppo con trave di collegamento (3). 14 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
15 Fondazioni in terreni sciolti di scarsa resistenza A platea Sono fondazioni che, mediante una struttura rigida detta platea di fondazione, trasmettono il peso di tutto l edificio al terreno interessando una estesa superficie continua. La platea di fondazione è composta da: - travi principali, che si incontrano in corrispondenza della base dei pilastri, aventi modesta larghezza e altezza notevole, per ottenere un elevata rigidezza ed economia di ferro e di peso; - travi secondarie, strette e alte incastrate alle travi principali e poco distanziate tra loro, per ridurre la luce libera delle solette, limitarne lo spessore, l armatura e quindi il peso; - solette incastrate alle travi. La platea di fondazione è composta da travi principali, che si incontrano in c o r r i s p o n d e n z a della base dei pilastri, aventi modesta larghezza e altezza notevole, per ottenere un elevata rigidezza ed economia di ferro e di peso, travi secondarie, strette e alte incastrate alle travi principali e poco distanziate tra loro, per ridurre la luce libera delle solette ad esse vincolate che completano le fondazioni e ripartiscono il carico sul terreno, onde limitarne lo spessore, 15 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
16 Nuova sede del CIS, R e n z o P i a n o Cagliari. Foto di Cantiere relative all esecuzione della platea di fondazione dello spessore di un metro e del diaframma laterale lungo il viale banaria e la via Armando Diaz. Tale soluzione è stata necessaria per l abbondante presenza d acqua nel sottosuolo. In basso i ferri di richiamo per i pilastri. 16 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
17 Posa delle armature nel caso di platea priva di alleggerimento e nel caso di platea nervata con doppia soletta. 17 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
18 Nuova sede del CIS, Renzo Piano, Cagliari. Foto di Cantiere relative all esecuzione della platea di fondazione e l ancoraggio del diaframma verticale sotto le due vie laterali eseguito per trance, per consentire il transito dei mezzi di trasporto. A destra i primi casseri con l armatura, prima del getto in cls. 18 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
19 Plinti per strutture in acciaio Sono formati da due elementi, una piastra d acciaio unita al pilastro ed uno in cls, poggiante sul terreno, chiamato dado. Nelle strutture di acciaio il carico P trasmesso dal pilastro può raggiungere valori elevati. Pertanto, la piastra metallica serve da raccordo tra la sezione S del pilastro e la maggiore sezione di contatto col dado. Il pilastro può essere incastrato o incernierato alla piastra metallica, che a sua volta può essere incernierata o incastrata al dado di cls. 1 2 Schema di fondazione isolata: 1 ) dado; 2) sottofondazione Supponiamo che il nostro edificio abbia 4 fondazioni isolate. Come sappiamo il conglomerato viene realizzato con la precisione del cm, quindi diamo per scontato che ci siano degli errori sulle altezze dei piani di imposta dei plinti in quanto una diversa dall altra. Sappiamo inoltre che l acciaio viene lavorato con la precisione del mm, ed è quindi ovvio che non possiamo poggiare il piede del pilastro di acciaio sul plinto, perché avremmo quote di riferimento diverse. Precisiamo ora come è fatto il piede del pilastro: supponiamo che sia un HE alla cui base ci sia una piastra di acciaio (fig. a destra). Il carico di sicurezza del conglomerato cementizio è, come ordine di grandezza, circa 100 kg/cm²; questo significa che, se poggiassi il pilastro di acciaio nel conglomerato, si infilerebbe come uno spillo, perché la sua sezione è sollecitata dieci volte di più di quella che il conglomerato può reggere. Dobbiamo pertanto allargare la sezione del pilastro, saldandolo ad una piastra d acciaio, fino a raggiungere i 100 kg/cm² richiesti. Pilastro di acciaio Malta a ritiro controllato Piastra in acciaio Titafondo Fondazione di CA Collegamento tra lo scheletro portante in acciaio e la fondazione in conglomerato 19 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
20 In definitiva il carico complessivo diviso la superficie, ci deve dare una sezione minore di 100 kg/cm². Il secondo problema è quello di regolarizzare le quote alla base dei pilastri. Per far questo è necessario inserire nel plinto 4 barre d acciaio filettate che si inseriscono nei fori realizzati nella piastra d acciaio, che dopo viene fissata con quattro bulloni (come in figura), avvitati superiormente ed inferiormente alla piastra stessa. Agendo su di essi è possibile modificare la quota e l inclinazione del pilastro, che risulta essere perfettamente verticale. In questo modo realizziamo un incastro. Successivamente si sigilla la giunzione con una malta espansiva (malta + additivo espansivo). Bisogna inoltre ricordare che il pilastro d acciaio è generalmente del tipo HE. Questo profilo infatti è più indicato per carichi assiali, perché è inscrivibile in un quadrato. Gli elementi snelli sottoposti a carico assiale tendono a flettere nella direzione in cui il momento di inerzia della sezione è minimo. Una sezione quadrata lavora indubbiamente bene, anche se la migliore è quella circolare che ha il raggio di inerzia uguale in tutte le direzioni. 20 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
21 Plinti per telai in acciaio. 21 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
22 1 E s e m p i di plinti per telai in acciaio con tirafondi a testa di martello (1) e di c o n n e s - sione tra c o l o nn a in acciaio e dado in cls (2) DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
23 Fondazioni indirette su terreno resistente piuttosto profondo A pozzi o a piloni Adatte per edifici ad ossatura muraria, impiegate per fondazioni in terreni resistenti in profondità. Oggi sono quasi completamente sostituite dalle fondazioni con pali in cls. Una fondazione a piloni si esegue nel modo seguente: si scavano pozzi del diametro di 1,5-2,00 mt. nel terreno fino a raggiungere la base resistente. Si spiana il fondo e si riempiono i pozzi con cls o muratura a sacco. A pali portanti Trasmettono il carico sul terreno resistente profondo attraversando strati poco resistenti. Adempiono alla loro funzione portante come e veri e propri pilastri appoggiati o incastrati nel terreno, resistendo prevalentemente alla punta. I pali di fondazione possono essere così classificati: Esempi di fondazione a piloni, in muratura ed in setti anulari di C.A. - preparati fuori opera e infissi mediante battitura; possono essere: di legno, di ferro, di cls armato o precompresso - costruiti in opera con tubo-forma infisso per battitura; sono costruiti con cls di cemento parzialmente o totalmente armato - pali costruiti in opera con tubo-forma infisso mediante trivellazione con asportazione di terra (pali trivellati). 23 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
24 Esempi di pali in C.A. e cuffie per preservare la testa del palo durante l infissione. CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL ARCHITETTURA Esempi di punte in metallo per pali prefabbricati. 24 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
25 Dettagli tecnici dell esecuzione di pali in C.A. Particolare dell unione di due tronchi di palo (1) particolare dell armatura longitudinale e della puntazza per terreni rocciosi (2) ed esempio di palo Bignel (3) 1 2 Su pali sospesi Si impiegano in presenza di terreni molto cedevoli quando il comportamento di una platea desta preoccupazioni o non si vuole ricorrere a fondazioni speciali. I pali sospesi non raggiungono il terreno resistente e resistono prevalentemente per attrito; le loro teste possono essere unite DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
26 1 2 3 Esempi di pali creati in opera entro tubi forma infissi per battitura (1-2) e di pali creati in tubi forma infissi per trivellazione (3). 26 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
27 Esempi di esecuzione di pali in C.A. creati in opera. Esempi di esecuzione di pali in C.A. creati in o- pera. Attrezzatura di perforazione a percussione e rotazione rovescia. 27 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
28 Esempi di pali gettati in opera in tubo infisso mediante trivellazione con asportazione di terra. Esempi di pali radice, usati per il consolidamento di opere murarie. 2 Pali trivellati in presenza di fango bentonitico. Notare il raccordo tra imbuto e tubazione posta all interno del pozzo (2), pieno di fango, dal quale emergono i ferri d armatura e le staffe. Viene poi versato il cls (3) che raggiungendo il fondo del palo provoca la fuoriuscita del fango DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
29 Armatura di plinto di connessione tra pali. 29 DISPENSE DEL LABORATORIO INTEGRATO DI PROGETTO E COSTRUZIONE 2 - MODULO ARCHITETTURA TECNICA
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