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1 Figura 3-13 Figura 3-14 Per eliminare questi fenomeni indesiderabili, che causano perturbazioni alla marcia regolare del forno, aumentano i consumi specifici e gli onerosi interventi manuali di pulizia delle condotte, si ricorre al by-pass del cloro (Figura 3-15). BUZ_PRG_01_PRG_00 Rev. 0 - Dicembre 2014 Pagina 53 di 62

2 Figura 3-15 Per il forno di Vernasca, il principio di funzionamento può essere così riassunto: - spillamento, con apposita presa (2,9 x 1,8 m), di una frazione di gas combusti e polveri all'ingresso del forno rotante (2 10% della portata totale), con velocità dei gas al prelievo < 8 m/s; in questo punto, la temperatura dei gas spillati è tale che anche i composti di cloro sono allo stato gassoso e, inoltre, la loro concentrazione nel gas è più elevata (vedere flowsheet allegato); - brusco raffreddamento dei gas prelevati (da 1500 a 8000 Nm 3 /h con C) fino a una temperatura di circa 200 C, in una camera detta "quencher" (circa 3 m 3 ), tramite immissione di aria a temperatura ambiente, senza comunque incrementare la portata complessiva delle emissioni della linea di cottura autorizzata in A.I.A. (pari a Nm 3 /h - rif. E8) in condizioni di esercizio normale con marcia combinata (forno + molino crudo); - il cloro aeriforme (combinato con Na, K e S) "condensa" e viene successivamente trattato come particolato solido presente nell'effluente gassoso, con depolverazione in un filtro a maniche in fibra di vetro adatte per alte temperature (rif. E Nm 3 /h) per la captazione della parte di polvere molto ricca in cloro (0,4 2,5%); - il materiale scaricato dal filtro viene recuperato e trasportato con sistema pneumatico al silo di stoccaggio, depolverato con filtro a maniche esistente (rif. E Nm 3 /h), per il successivo riutilizzo come correttivo (in miscela con clinker) nella macinazione cemento; BUZ_PRG_01_PRG_00 Rev. 0 - Dicembre 2014 Pagina 54 di 62

3 - l impianto di spillamento, il trasporto ed il dosaggio delle polveri ottenute verrà gestito dal calcolatore di processo, nell ambito dei controlli di gestione e di sicurezza previsti nel ciclo produttivo della linea di cottura del clinker. I valori di concentrazione di cloro nel clinker sono influenzati dalla composizione chimica del clinker e dal tipo di processo di cottura; si registrano normalmente concentrazioni pari a 0,005-0,002%, con livello massimo di 0,01%. Pertanto, se il cloro, immesso con i combustibili e le materie prime, è maggiore di quanto il clinker riesce a portare fuori dal sistema, si rende necessaria l'installazione di un by-pass, i cui costi di installazione e di esercizio sono in parte compensati dalla marcia più regolare della linea di cottura, con tutti i vantaggi che ciò comporta. I dati d'esercizio registrati al F. 3 di Robilante confermano le ipotesi progettuali; con un 3% di apertura del by-pass è possibile ottenere una riduzione di cloro nella farina in alimentazione al forno, da 1,1 1,2% a valori inferiori allo 0,5%, che permettono un funzionamento stabile della linea di cottura (Figura 3-16). L incremento di consumo specifico di clinker è pari a MJ/t per ogni punto percentuale di apertura del by-pass, mentre l'incremento dei cloruri nei cementi prodotti è minimale, attestandosi comunque su valori che rispettano ampiamente le norme tecniche sui cementi (< 0,1% Cl). Figura 3-16 BUZ_PRG_01_PRG_00 Rev. 0 - Dicembre 2014 Pagina 55 di 62

4 In base all esperienza acquisita presso forni similari del Gruppo, saranno pianificati gli investimenti tecnici necessari alla realizzazione dell impianto di by-pass, adeguatamente dimensionato in base sia all effettivo contenuto di cloro nella farina cruda, correlato alle quantità crescenti di CarboNeXT nel frattempo utilizzato, sia ai risultati dei test eseguiti sul forno di Vernasca dalla IBU-IBU, società specializzata nella tecnologia del processo di cottura. Si ritiene plausibile garantire un contenuto di cloro <1% nella farina calda con l apertura del by-pass 2% a partire da un alimentazione di CBN di circa 2,5 t/h (Figura 3-17, vedere anche nel Quadro di riferimento Progettuale e 4.2.3). Figura 3-17: Posizionamento del by-pass sullo scivolo ingresso forno e dimensionamento in base ai risultati dei test Figura 3-18 BUZ_PRG_01_PRG_00 Rev. 0 - Dicembre 2014 Pagina 56 di 62

5 Figura 3-19 Recupero delle polveri del by-pass Tutte le polveri captate dai presidi tecnici di filtrazione vengono riutilizzate direttamente nel processo produttivo del cemento, attraverso coclee chiuse o trasportatori pneumatici, così come il materiale residuale da operazioni di pulizia (es. motospazzatura), avendo caratteristiche del tutto compatibili con le materie prime/correttivi impiegati nel processo e, quindi, senza generare alcun rifiuto da destinare allo smaltimento, ottemperando quindi al p. 27 delle BAT Cemento e p. 29 (a,b) delle Conclusioni sulle BAT, nonché alle procedure e istruzioni operative del Sistema di controllo Qualità (certificato secondo UNI EN ISO 9001). BUZ_PRG_01_PRG_00 Rev. 0 - Dicembre 2014 Pagina 57 di 62

6 In particolare, le polveri derivanti dai presidi tecnici di filtrazione (cd. CKD) e dall impianto del by-pass cloro (cd. BPD) della linea di cottura, costituite da una complessa miscela di componenti inorganici molto fini, vengono da anni utilizzate, come costituenti secondari, nella macinazione del cemento (in miscela con clinker, calcare e gesso); quindi, in un processo a freddo esclusivamente destinato alla produzione di cementi comuni, aventi caratteristiche meccaniche, chimiche e fisiche conformi allo standard europeo UNI EN 197-1:2011 Cemento - Composizione, specificazioni e criteri di conformità. Infatti, sono stoccate in sili e impiegate nella formulazione di miscele cementizie tipicamente in sostituzione del calcare in percentuali variabili fino al 5%, così come previsto dalla Tabella 1 - Composizione percentuale in massa, riportata nella suddetta norma tecnica UNI EN Nell Allegato 1 (disegni VR-D-F-0005 e VR-D-I-0008) sono riportati il flow sheet e i prospetti del forno con by-pass cloro Analisi e verifiche strutturali In base a quanto in precedenza considerato, rilevato e ritenuto, a scopo puramente esemplificativo, si allegano i disegni dei palchi e strutture relative agli impianti di ricevimento e dosaggio del CarboNeXT (VR-F-M-0027 e VR-F-M-0037), che saranno oggetto di specifiche relazioni di calcolo per le verifiche strutturali. Le disposizioni normative applicabili sono: - DPR 6 giugno 2001 n. 380 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentar in materia edilizia - Legge 5 novembre 1971 n. 1086: Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso, ed a struttura metallica - Legge 2 febbraio 1974 n. 64: Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche BUZ_PRG_01_PRG_00 Rev. 0 - Dicembre 2014 Pagina 58 di 62

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