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ANNO 1 - N 11-08 luglio 2013-1,00 20 Vale doppio MARTEDI E VENERDI ALLE 20.30 SU BLU 820 SKY

2 Editoriale n 11 Mercato all italiana di Filippo Gherardi direttore@professionemotori.it Giro di boa, calendario alla mano, per quel che riguarda il 2013 del mercato automobilistico, e rivolgendo uno sguardo ai dati emersi dopo i primi sei mesi dell anno in Italia le cose sembrano ancora lontane da una ripresa concreta e positiva. Partendo dalle cifre diffuse e relative all ultimo mese di giugno, ci accorgiamo di come il segno meno rimanga una non proprio piacevole costante nel rapporto, rispetto a dodici mesi fa, delle vendite di tutti i principali gruppi automobilistici. Poche le eccezioni, come ad esempio Renault (+6,77%), Nissan (+12,59%) e Ford (+18,37%). Il calo generale delle vendite, tra giugno 2012 e giugno 2013, si stanzia su un 5,51%, per un totale di 122.008 veicoli venduti contro i 129.118 di un anno fa. Le cose non migliorano, affatto, se si allarga il raggio di analisi all ultimo semestre. Da gennaio a giugno si registrano 731.203 unità vendute, mentre nei primi sei mesi di un 2012 comunque, di per se, non proprio esaltante i numeri si stanziavano sulle 815.213 unità. Percentuale del calo: il 10.31%. Entrando anche in questo caso nel dettaglio di ciascun costruttore, trovare bilanci positivi rimane difficile quanto cercare un ago in un pagliaio. Sempre Renault manda in archivio una crescita dello 0,07%, anche se il bilancio complessivo del gruppo rimane con segno meno. Mercedes è migliorata di un 2,36% rispetto ai primi sei mesi del 2012, mentre BMW, penalizzata nella variazione del gruppo dal calo di Mini, si stanzia con il proprio marchio in leggero rialzo con un + 0,24%. Le altre, ed uniche, note non dolenti arrivano da Land Rover (+8,55%) e dal gruppo Jaguar Land Rover (+4,73%). Per il resto, la crisi non molla nessuno e penalizza le virate di tutte le altre case automobilistiche, Fiat in primis. Ad un mercato che non cresce si abbina, parallelamente, un mercato che sta cambiando anche i propri connotati. A e B, sempre numeri alla mano, sono i segmenti maggiormente in quota, mentre dal D in giù si fatica a trovare spunti incoraggianti. Crossover e piccoli monovolume si confermano i modelli che più di ogni altro si stanno provando a caricare sulle spalle il rilancio, in termini di mercato delle quattroruote, del nostro paese, mentre si registra, ed è impossibile non sottolinearlo, un calo evidente negli ultimi mesi per quel che riguarda le vetture benzina, diesel ed anche Gpl, a vantaggio, seppur ancor relativo, dei modelli a metano, ibridi ed elettrici. Quest ultimi, tutti rigorosamente in crescita. Reg.presso il Tribunale dell Editoria di Roma n.38/2013 Amministrazione via Carlo Emery, 47-00188 Roma Tel/Fax 06.5000975 email: amministrazione@professionemotori.it Direttore Editoriale Massimiliano Giacomini direzione@professionemotori.it Direttore responsabile Filippo Gherardi email: direttore@professionemotori.it Redazione Germana Condò Delfina Maria d Ambrosio email: redazione@professionemotori.it Hanno collaborato Flavio Grisoli Leonardo Frenquelli editore@professionemotori.it marketing@professionemotori.it Realizzazione Grafica Rocco Lotito - roccolotito@hotmail.it

4 High Tech Pit stop In mezzo a tanta tecnologia non dimenticatevi degli pneumatici di Flavio Grisoli Questa settimana, la rubrica dedicata all innovazione tecnologica applicata alla mobilità a due e quattro ruote, è dedicata a qualcosa di fondamentale, ma spesso trascurata dagli automobilisti (come poi dimostrano i dati): gli pneumatici. Non tutti sanno che una corretta manutenzione delle coperture (che tanta importanza assumono nelle competizioni ai massimi livelli) può non solo salvare le vite degli automobilisti o di eventuali pedoni, ma anche salvaguardare l ambiente. Vale la pena snocciolare qualche dato per far capire meglio di cosa si sta parlando. Nel 2012 Bridgestone, famoso costruttore di pneumatici nipponico, ha condotto per l ottavo anno consecutivo oltre 28mila controlli gratuiti delle coperture montate dagli automobilisti, e redatto il relativo consuntivo. Ebbene, i risultati sono assai sconfortanti: c è un incremento del 25% di automobili con pneumatici sgonfi o con un usura superiore alle direttive europee. Complessivamente, il 78% delle gomme analizzate è inadeguata (l anno precedente la percentuale si era fermata al 63%). Questo cosa comporta: innanzitutto, appare doveroso ricordare che gli pneumatici sono l unica parte della nostra autovettura che è a contatto con la strada, va da sé che mantenerli in condizione di perfetto utilizzo è necessario per avere il pieno controllo dell autovettura. Guidare con gli pneumatici non a pressione ottimale comporta una minore tenuta di strada, uno spazio di frenata che si dilata a dismisura, oltre ad un aumento del consumo di carburante in misura di circa 3,9 miliardi di litri e di conseguenza un incremento delle emissioni di CO2 di circa 9,2 milioni di tonnellate. MARTEDI E VENERDI ALLE 20.30 SU BLU 820 SKY

6 La CLA 45 AMG (Foto Archivio) Stile AMG La A 45 e la CLA 45 nuove regine del brand esclusivo di Mercedes La gamma AMG, il marchio che caratterizza le vetture più esclusive e sportive di casa Mercedes, ingrandisce la sua offerta con A 45 e CLA 45. I due accattivanti modelli montano il propulsore 2 litri più potente al mondo, il primo quattro cilindri della storia AMG, capace di far impallidire le super sportive con le sue prestazioni mozzafiato. Con A 45 e CLA 45 Mercedes si rivolge ad un pubblico specifico, giovane e sportivo, attento alle tendenze del momento e che possa soprattutto permettersi un auto capace di offrire grandi emozioni anche se non proprio economica. Infatti la A 45 parte da un prezzo di circa cinquantamila euro mentre la CLA 45 dovrebbe superare i sessantamila. La A 45 AMG è uscita in questi giorni, mentre invece bisognerà attendere settembre per il lancio della CLA 45 AMG. Le due novità di Casa Mercedes monteranno un supermotore turbo benzina BlueDirect 2.0 litri a iniezione diretta, con una potenza specifica di 180 CV per litro, quindi un 360CV di potenza a trazione integrale e cambio automatico a doppia frizione e sette rapporti, che promette prestazioni da brivido. Per passare da zero a cento sono sufficienti 4 6, e per questo motivo la casa produttrice ha limitato elettronicamente la velocità massima consentita a 250 chilometri orari. Il motore che equipaggia i due modelli AMG, già omologato Euro 6 (normativa che entrerà in vigore nel 2017 ndr), ha un consumo dichiarato dalla casa di 6,9 litri per 100 chilometri sul ciclo misto. L assetto sportivo AMG è caratterizzato da ammortizzatori e molle appositamente regolati e da barre stabilizzatrici maggiorate, per tenere sotto controllo gli eccessi di una guida grintosa, oltre ad un efficiente impianto frenante maggiorato, con pinze freno di color rosso e con dischi forati e ventilati da 350x32 mm sull asse anteriore e da 330x22 mm sull asse posteriore. Tipici del marchio AMG sono i numerosi dettagli sportivi disseminati sulla carrozzeria e a bordo. Tanti gli inserti in carbonio, così come le parti verniciate di nero lucido (cerchi, splitter, flic anteriori, retrovisori e parte delle minigonne) a contrasto con la di Germana Condò vernice della carrozzeria. L allestimento è unico e prevede una dotazione di serie ricca che potrà essere arricchita con il Night Package per avere i vetri posteriori oscurati, i terminali di scarico e lame della griglia cromati, lo splitter frontale, gli specchietti, le minigonne e il diffusore posteriore di color nero opaco. Poi c è il kit Aerodinamico Exterior con splitter anteriore, minigonne e diffusore posteriore in fibra di carbonio, l Aerodynamics Package con splitter frontale allargato e canard anteriori, infine l Exclusive Package che aggiunge sedili sportivi riscaldati in pelle nera e profili rossi, oltre a finiture in pelle Artico con cuciture rosse sulla plancia e sui pannelli interni. La A 45 AMG (Foto Archivio)

Uno scatto del concept Twin Z (Foto Archivio) Twingo revolution Renault fissa per il 2014 il lancio della terza generazione dell utilitaria di Germana Condò È tempo di grandi cambiamenti in casa Renault che, dal prossimo anno, uscirà con le nuove generazioni dei suoi modelli di punta, tra cui Twingo che, giunta alla terza generazione, vedremo completamente rinnovata dentro e fuori. In virtù della partnership tra il gruppo Daimler e Renault, Twingo sarà realizzata sulla piattaforma Edision, la stessa della nuova Smart con motore al retrotreno e trazione posteriore e si proporrà con cinque porte, per fare la felicità di coloro che fin ora ne hanno sentito la mancanza, pur apprezzandone gli indiscutibili pregi. Twingo era stata concepita come auto da città. La prima monovolume piccola fuori e grande dentro, simpatica e colorata ma spartana, probabilmente più adatta ad una clientela femminile alla ricerca della praticità di guida e di utilizzo, a prezzi accessibili. Dalla fine del prossimo anno tutto questo cambierà. New Twingo andrà ad incrementare quella categoria delle piccole di lusso e di tendenza, in cui hanno sempre primeggiato Mini, Cinquecento e, più recentemente, DS e Adam. Negli ultimi anni, infatti, è aumentata l attenzione del pubblico di ambo i sessi per la personalizzazione e la ricercatezza delle utilitarie, aspetto non sottovalutato dai designer Renault che hanno studiato numerose soluzioni a riguardo. Lo staff, guidato da Laurens van den Acker, ha realizzato in collaborazione con Ross Lovegrove, uno dei designer contemporanei più creativi e visionari, la concept car Twin Z, presentata in anteprima mondiale al Salone del Mobile 2013 di Milano. Nonostante Lovegrove, noto per le sue collaborazioni con Artemide, Apple, Sony e Kartell, non avesse mai progettato un auto fino a questo momento, il risultato è stato innovativo e sorprendente. Giusto un anticipazione di quello che potremo aspettarci dalla nuova Twingo per la fine del prossimo anno. L obiettivo è quello di piacere a uomini e donne, non solo per lo spazio ben sfruttato dell abitacolo, ma soprattutto per il carattere, la ricerca del dettaglio e quelle linee più sinuose, forse un po ispirate alla nuova Fiat Cinquecento ma che potrebbero ricondurre anche indietro nel tempo, alla vecchia Renault 5. Le dimensioni restano contenute. New Twingo è caratterizzata da un passo lungo e una lunghezza che non va oltre i 3,7 metri. Non si conoscono le motorizzazioni disponibili, ma è probabile che la casa decida di utilizzare il TCe, un piccolo tre cilindri 900 alimentato a benzina di nuova concezione, completando l offerta con un propulsore diesel. È prevista anche una versione elettrica ZE che non arriverà sul mercato prima del 2016. In programma anche le versioni sportive GT e RS, la cui presentazione è prevista per ottobre 2014 al Salone dell Auto di Parigi. La versione della Twingo attuale continuerà ad essere prodotta e commercializzata almeno fino al 2015 come versione Collection. MARTEDI E VENERDI ALLE 20.30 SU BLU 820 SKY 7

8 Ford è facile Hands Free Liftgate: basta un piede per aprire il bagagliaio di Leonardo Frenquelli La Ford sta portando avanti un concetto di tecnologia che rivoluziona il mercato dell automobile: l alta tecnologia, in funzione della comodità. Dopo aver preso il centro della scena con il sistema SYNC, un vero e proprio collegamento sinergico tra guidatore e veicolo, la casa americana presenta il suo ultimo lavoro: il Ford Hands Free Liftgate. È montato sui modelli Escape e lo sarà sulla nuova C-Max, garantendo il massimo del comfort e della praticità per coloro i quali, operai o madri di famiglia, dovranno caricare il proprio bagagliaio pur avendo le mani occupate. Si tratta infatti del sistema tanto pubblicizzato e che sta scatenando altrettanto curiosità, che permette di aprire il portello del bagagliaio semplicemente passando il proprio piede sotto alla macchina. Sembra fantascienza, ma tutto ciò è dovuto ad una semplice rete di sensori di movimento, posti su quasi tutto il retro della vettura. La fabbrica tedesca Brose Fahrzeugteile ha fornito le cellule necessarie a dare vita al meccanismo e le più importanti sono quelle poste sul paraurti: quei due sensori, simili a quelli usati dalle consolle di videogiochi moderne, quando viene dato l input con lo speciale telecomando attivano un piccolo campo elettrico. Quando il piede interferisce in questo campo, lo sportello si solleva. Successivamente, altri due sensori regolano la corretta apertura del bagagliaio fino al punto giusto. C è un sensore in funzione anche al momento della chiusura che controlla che non ci siano ostacoli ad impedire l azione in corso. La tecnologia è senz altro innovativa ed estremamente pratica, però una domanda sorge spontanea: in qualsiasi momento chiunque può passare il proprio piede ed avviare il sistema? La Ford, ovviamente, ha pensato anche a questo. La presenza del telecomando che comunichi con i sensori dà solo al possessore dello stesso la possibilità di rompere il campo elettrico. Inoltre, è stato testato per migliaia di volte e definitivamente approvato un unico tipo di movimento che possa avviare la tecnologia, quindi si evita che un qualsiasi oggetto interferisca con il campo elettrico ed apra il bagagliaio. Numerosissimi test degli ingegneri Ford hanno standardizzato il movimento da eseguire: i sensori saranno attivati solo nel momento in cui per prima cosa sarà rilevata una gamba avvicinarsi al paraurti, poi sarà necessario portare avanti ed in seguito ritrarre lentamente l arto stesso per richiudere. Anche case di produzioni come BMW e Mercedes hanno commercializzato sistemi simili, ma Ford garantisce questo comfort in una fascia di prezzo accessibile a più persone. MARTEDI E VENERDI ALLE 20.30 SU BLU 820 SKY

10 Pezzi unici Dal 30 agosto al 1 settembre di scena Uniques special ones a S.Pietroburgo di Delfina Maria d Ambrosio Torna il prestigioso concorso internazionale dedicato alle automobili tailormade e one-off del passato e del presente, in poche parole la vera e propria festa del collezionismo e delle auto d epoca. Dal 30 agosto al 1 settembre avrà luogo la quarta edizione del Uniques special ones che presenterà una grandissima novità: per la prima volta, dopo tre anni di permanenza nella città di Firenze, l evento abbandonerà i confini toscani e italiani per far visita alla Russia. La città scelta come centro del concorso è San Pietroburgo, dove è avvenuta anche la presentazione della manifestazione tenutasi durante l appuntamento St. Petersburg Economic Forum, per la metropoli si tratta di una grande occasione, sarà infatti il suo esordio sui palcoscenici del collezionismo automobilistico internazionale. Un luogo dall indiscussa bellezza e dal grandissimo fascino storico, un posto che allieterà i visitatori con lo splendore dei monumenti del suo centro, Patrimonio dell Umanità secondo l Unesco, privilegio del quale anche Firenze gode, un fattore che sottolinea quindi l attenzione posta al contesto esterno dall Uniques specials one che del resto ha fatto proprio della relazione tra la manifestazione e ambienti di massimo prestigio uno degli obiettivi principali della sua politica. Sandro Binelli, presidente di MAC group e di unique ha spiegato come la Russia non sia stata selezionata solo per motivi estetici ma anche e soprattutto economici: «La scelta strategica è caduta sulla Russia per portare la nostra manifestazione in un mercato che si distingue nell attuale congiuntura economica per uno sviluppo costante e per una crescente attenzione al lusso e all esclusività». A restare invariato, in segno della continuità con le precedenti edizioni, è il format del concorso: ci saranno due giurie, una stilistica ed una tecnica, che avranno il compito di eleggere le migliori automobili tra quelle esposte che, chiaramente, non saranno vetture comuni ma dovranno rispondere a severi criteri e appartenere ad una delle seguenti categorie: One-off, esemplari unici, concept, prodotto raro di una produzione limitata, prototipi, vetture famose di interesse storico o cinematografico o ancora appartenute a personaggi che hanno avuto un ruolo nella storia della vettura, automobili provenienti da serie particolarmente limitate composte da non più di venti esemplari, vetture con carrozzerie assemblate sul primo o sull ultimo telaio realizzato e/o con il numero di telaio più vecchio o più recente esistente, automobili utilizzate per la stampa. Parametri che assicureranno e permetteranno l esposizione solo di esemplari esclusivi, il valore di 150 milioni di euro toccato negli anni precedenti dovrebbe essere addirittura superato in questa edizione, una vera gioia per i collezionisti che dovranno contendersi i soli 500 biglietti giornalieri disponibili. Un privilegio di altissimo rango che permetterà inoltre ai visitatori di accedere a prestigiosi palazzi, aperti solo per questa speciale occasione, come lo State Hermitage Museum, e godere del concerto della State Hermitage Symphony Orchestra St Petersburg Camerata diretta dal maestro Fabio Mastrangelo.

12 Bonus Malus Qualcosa di diverso dai classici voti. Si tratta di semplici e personali opinioni che rimettiamo all attenzione di chi legge Un punto di vista soggettivo sull universo dei motori (nuovi modelli, risultati gare, numeri di mercato) dai quali ripartiamo per scegliere i nostri Bonus e i nostri Malus dalla Redazione Come ci ricorda Leonardo Frenquelli appena otto pagine più avanti, erano passati esattamente due anni, otto mesi, diciannove giorni e 46 gare dall edizione 2010 del Gp della Malesia, l ultima gara in cui Valentino Rossi era salito, sempre con la Yamaha M1, sul gradino più alto del podio. Ad Assen, il tempio delle due ruote dove l impossibile, mai come in quest ultimo caso, ha la facoltà di diventare possibile, il Dottore è tornato davanti a tutti. Certo è difficile non celebrare (anche) l impresa sovrannaturale di Lorenzo, quinto al traguardo con la clavicola operata meno di 36 ore prima, ma concedeteci un pizzico di nazionalismo: il nostro eroe di Assen 2013 rimane Valentino. Se non bastavano la grande tradizione Jaguar, l eleganza di un design esterno dalle forme tipiche di una roadster ed arricchito dalla capote in tela, e motori V6 e V8, associati ad un cambio automatico ad otto rapporti e che variano da una potenza di 340 CV fino ad una di 495 CV, ecco che a rendere ancor più positivo il giudizio sulla Jaguar F-Type ci pensa un supporto web che abbina ai soliti dettagli delle caratteristiche tecniche principali una vera e propria sezione dedicata alla personalizzazione del veicolo. Un modo diverso e accessibile per divertirsi a creare e sognare, tutti, il proprio modello di un gioiellino che, prezzi di listino a vista, varia dai 61000 euro del modello base ai 102000 del V8 S chiavi in mano. Come passare nel giro di pochi giorni da un inchiesta (Testgate) ad un disastro (Silverstone). Impresa riuscita, suo malgrado, alla Pirelli. Il fornitore unico di pneumatici della Formula 1 è prima stato coinvolto, insieme alla Mercedes, in una polemica che verrà ricordata più per il tanto clamore sollevato che per una sentenza quasi inesistente, e meno di dieci giorni dopo si è ritrovata di nuovo sul banco degli imputati, anche se in questo caso non si tratta propriamente di quello del Tribunale Internazionale della FIA, per quattro esplosioni, di quattro pneumatici posteriori sinistri, su quattro vetture diverse ma nel medesimo Gran Premio. Insomma, definire quelle appena trascorse delle settimane da inferno in casa Pirelli sembra davvero riduttivo. Ancora una chiusura al ribasso per il mercato italiano dell automobile nell ultimo mese di giugno. Rispetto ad un anno fa, e quindi allo stesso mese di giugno ma del 2012, si registra un calo del 5,51% nelle vendite, per un totale di 122.008 veicoli contro i 129.118 di dodici mesi prima. La forbice si allarga e diventa ancora più impietosa se confrontiamo i dati relativi al primo semestre: nel 2012 erano stati complessivamente 815.213 i veicoli venduti nei primi sei mesi dell anno, in questo 2013 invece i numeri parlano di un calo del 10.31%, per un totale di 731.203 auto nuove. Secondo una stima, che ha quantificato le perdite in termini economici, negli ultimi sei mesi sono venuti meno 270 milioni di euro di IVA e 1,6 miliardi di euro di fatturato.

14 Au revoir Peugeot? Ipotesi di fusione tra la casa francese e il colosso General Motors-Opel L attuale crisi economica pare non conoscere confini e di certo non risparmia il settore automobilistico, dove miete vittime illustri. Ad essere in particolare difficoltà è la famiglia Peugeot per la quale il 2012 ha rappresentato un anno nerissimo con perdite arrivate fino a 5 miliardi di euro. Un trend negativo che la casa francese vuole e deve interrompere, in ogni caso e ad ogni costo. Il dazio da pagare è la cessione delle quote di mercato, dopo il fallimento della trattativa con il gruppo cinese DongFeng che non ha accettato di entrare nella società con l acquisizione del 30% delle quote, la Peugeot sta provando a creare liquidità attraverso la fusione con General Motors/Opel, loro partner già dall anno scorso quando ha rilevato il 7% per 400 milioni di dollari. Un offerta che, almeno a detta della stampa, per il momento è stata rifiutata, sembra infatti che il gruppo americano prima di compiere un tale passo voglia accertarsi delle reali possibilità economiche e ricevere ulteriori garanzie specialmente in ambito di tagli occupazionali. Del resto, se per l azienda francese le cose vanno male, non si può dire che GM stia attraversando momenti felici, anche per lei l anno scorso sul mercato europeo i conti si sono infatti chiusi in rosso. Una condizione quindi comune ad entrambi i gruppi, che stanno cercando di ridurre i costi con dolorose quanto inevitabili chiusure di fabbriche come quella di Aulnay per la PSA e quella di a Bochum per Opel, entrambe previste per il 2014. Tra gli indiscussi vantaggi di un eventuale fusione c è la notevole riduzione delle spese grazie alla condivisione dei costi relativi a varie voci della filiera, dalla progettazione alla distribuzione. Certamente resta da capire quale sarà l atteggiamento del governo francese, se cercherà di difendere l indipendenza di un settore di Delfina Maria d Ambrosio strategico come quello automobilistico e, cosa ancor più importante, i posti di lavoro che questo crea e che con General Motors al comando verrebbero nettamente tagliati. Una strada da non escludere è proprio quella dell intervento statale a sostegno della Peugeot, cosa del resto già avvenuta in passato attraverso prestiti e garanzie. La redazione di Professione Motori è lieta di rivolgere i più sentiti auguri ad Eugenio Franzetti, Direttore Relazioni Esterne Peugeot Italia, e alla sua consorte Nicole per la nascita della piccola Anita.

Presa diretta Arrivano anche in Francia le nuove scatole nere progettate per le auto L idea di installare una scatola nera come quella degli aerei sull automobile non è nuova. In alcuni paesi degli Stati Uniti è diventato un obbligo per tutte le auto prodotte dal primo novembre 2012. Sono dispositivi che riescono a memorizzare dati relativi alla velocità, alla forte decelerazione, all ora e alla esatta localizzazione del mezzo al momento di un incidente. A Berlino le black boxes sono state montate sulle auto della polizia. Analizzando i dati nei mesi successivi, sembra sia stata ridotta la sinistrosità del 36% delle pattuglie. Ora è la Francia che mira ad aumentare la sicurezza nelle strade, adottando questa soluzione. Gli indugi sono stati rotti dal Ministro degli interni Manuel Valls, il quale avrebbe dichiarato che la tecnologia della scatola nera è perfetta, per cui non sussistono motivi per rallentare ancora l attuazione di una norma che ne preveda l installazione sulle vetture francesi. Di scatola nera si è parlato anche nel nostro paese, dove è stata introdotta da un decreto emanato il 25 gennaio 2013 dal Ministero dei Trasporti di concerto con quello dello Sviluppo Economico. È stato il governo Monti a proporla in Italia, pensando più che alla sicurezza stradale, a trovare il modo di limitare le frodi alle assicurazioni, riducendo conseguentemente il costo dei premi. Nel Codice delle Assicurazioni Private è stata prevista la possibilità di installare la check box in cambio di uno sconto sul premio della RC auto. Si attende però il regolamento dell Ivass, ente dipendente da Bankitalia che vigila sulle assicurazioni, per conoscere nel dettaglio tutte le caratteristiche e le limitazioni che la scatola nera dovrà rispettare. Una delle questioni poco chiare è il fatto che le assicurazioni avrebbero in mano dati degli utenti che potrebbero sconfinare i limiti del rispetto della privacy. Questo sarebbe uno dei principali aspetti che rendono ancora scettici gli italiani. Il sistema dovrà registrare tutto ciò che accade nei quaranta secondi antecedenti e nei dieci successivi all impatto. Un tempo utile a fornire dati sulla dinamica precisa di un sinistro, senza rendere tracciabile la vita dell individuo. Altre misure a tutela della privacy sono la possibilità di applicare sulla propria vettura una vetrofania e quella di staccare di Germana Condò il contatto con il Gps, quindi la localizzazione del mezzo, anche solo tramite il telefono. Le assicurazioni non avranno modo di entrare nella disponibilità di dati sulle abitudini di guida dell assicurato. La scatola dovrà essere sigillata e fissata ad elementi rigidi del veicolo, dovrà garantire una stabilità non inferiore al 99% dei dati rilevati ed essere in grado di segnalare eventuali tentativi di manomissione o malfunzionamento del sistema. La check box dovrà essere dotata di un ricevitore elettronico Gps che servirà a localizzare il veicolo nel luogo preciso e nel momento stesso in cui sia necessario. Ciò la rende efficace anche come antifurto satellitare. L auto rubata diventa localizzabile rapidamente e con precisione. Alcuni modelli di qualità superiore trasmettono il segnale anche se l auto è nascosta in un sotterraneo di cemento armato. 15

16 Bandiera a scacchi Sebastian Vettel (Foto Archivio) Tutto suo GP Germania: Vettel vince in casa Bene le Lotus, Alonso si salva. Forse di Flavio Grisoli Il Re torna a dettare la propria legge. Stavolta, e per la prima volta, a casa sua. Sebastian Vettel vince il Gran Premio di Germania (quest anno al Nurburgring, la prossima stagione si tornerà ad Hockenheim, e tralasciamo sullo scempio compiuto su queste due piste da parte dei progettisti; va bene la sicurezza, va bene tutto quanto, ma i circuiti sono irriconoscibili, soprattutto il secondo) davanti a Raikkonen e Grosjean, che hanno approfittato al meglio di una Lotus rediviva. Ai piedi del podio Fernando Alonso, partito ottavo (non per demeriti suoi, ma per una precisa scelta del team, che ha ritenuto di tenersi stretto il treno di gomme morbide per l ultima parte di gara, quando i giochi erano ormai praticamente fatti; se pensiamo che il finlandese in griglia era quinto e Grosjean ha retto quattordici giri con le soft nel primo stint, forse a Maranello devono rifare qualche calcolo), mentre l altro ferrarista, Felipe Massa, si è ritirato al quarto giro per un problema non meglio precisato: «All inizio del quarto giro, quando mi trovavo sul rettilineo, nel momento in cui ho frenato le ruote posteriori si sono bloccate e non sono riuscito ad impedire che la macchina si girasse. Quando mi sono fermato poi è rimasta inserita la quinta marcia ed il motore si è spento. È molto strano rimanere bloccato in quel modo, anche se per il momento la squadra non ha riscontrato nessuna anomalia». La gara, in sé, è stata appassionante come a Silverstone, e non sono mancati i colpi di scena: Webber va ai box per il primo cambio gomme, la posteriore destra viene fissata male e nel ripartire si stacca e colpisce un operatore TV, che per fortuna non sembra aver riportato gravi conseguenze: la Red Bull, invece, è stata sanzionata dalla Federazione con trentamila Euro di multa. L australiano quindi riparte dal fondo è dà il via ad una splendida rimonta. Deludono, e tanto, le Mercedes: Hamilton, partito tanto per cambiare in pole, non ha il passo gara necessario per reggere il ritmo indiavolato di Vettel, e scivola fino alla quinta posizione. Amaro il commento del britannico (che magari voleva scrivere una bella pagina di sport per la sua nazione nel giorno della vittoria storica di Andy Murray sull erba di Wimbledon): «È stata una cattiva gara. Quando inizi in pole e finisci quinto è un risultato deludente. Ho perso dei punti dal leader del campionato e sto scivolando sempre più indietro». Non pervenuto Rosberg, partito indietro per un errore di valutazione durante la Q2 del sabato, e mai risalito, per gli stessi problemi con la temperatura delle gomme (troppo alta, un graining accentuato soprattutto al posteriore) avuti da Hamilton. La battaglia sembra finita intorno al giro 24, con Vettel in fuga e le Lotus a completare il podio, quando la Marussia di Bianchi prende fuoco e viene abbandonata, in folle, a bordo pista. Peccato che la forte pendenza in quel punto del circuito ha fatto sì che la monoposto iniziasse a muoversi, fino a rientrare in pista per rimanerci. Terrore in direzione gara e inevitabile ingresso della safety car. Tutti ai box e gara neutralizzata. Inizia così la battaglia fra il tre volte campione del mondo e le due Lotus che si avvicinano sempre di più. La Red Bull stavolta tiene e si prende la vittoria. Il tedesco torna a +34 su Alonso e vede, da molto vicino, il poker di titoli mondiali: «Finalmente ce l ho fatta, Kimi stava spingendo duro ma noi abbiamo fatto una gara continua e controllata, ho

Bandiera a scacchi spinto sempre. Incredibile vincere qui in Germania. Me la sono goduta, ho sentito la pressione di Kimi e di Romain, è stato difficile perché la Lotus andava molto forte, ma sono riuscito a difendermi nel modo giusto. Ho sentito la spinta del pubblico. E abbiamo tre grandi soste ai box». Rammaricato, e molto il finlandese, che lamenta il malfunzionamento della radio: «Io li sentivo, ma loro non sentivano me. Purtroppo oggi c era molto da discutere.potevo evitare l ultimo pit stop, potevo vincere. Avrei potuto proseguire, dovevamo pensare alla possibilità di arrivare fino alla fine. Il risultato finale? Non è l ideale ma è ok». Assolutamente particolare il commento di Alonso a fine gara, che fa capire una volta di più come a Maranello le idee non sono troppo chiare: «È stata una gara difficile dove, come abbiamo detto ieri, qualunque siano le gomme devi andare veloce, cosa che non siamo stati in gara. Non siamo stati abbastanza competitivi, specie nel primo stint, ma abbiamo chiuso a quattro secondi da Vettel partendo CLASSIFICA PILOTI 1 - S. Vettel 157 2 - F. Alonso 123 3 - K. Raikkonen 116 4 - L. Hamilton 99 5 - M. Webber 93 6 - N. Rosberg 84 7 - F. Massa 57 8 - R. Grosjean 41 9 - P. Di Resta 36 10 - J. Button 33 11 - A. Sutil 23 12 - S. Pérez 16 13 - J.E. Vergne 13 14 - D. Ricciardo 11 15 - N. Hulkenberg 7 ottavi. Come passo gara non ci ha spaventato nessuno, dobbiamo migliorare nel sabato. Siamo più o meno alla pari con la Red Bull tra oggi e Silverstone, in Ungheria dobbiamo accorciare le distanze. Abbiamo pagato il prezzo di fare 4 giri con le gomme in qualifica, noi al giro 14 abbiamo finito le gomme mentre L espressione di Alonso è tutta un programma (Foto Archivio) ad esempio Button si è fermato al 21 giro. Lì abbiamo perso il nostro vantaggio della nostra strategia con le gomme troppo usate». Ma allora non era meglio provare a partire qualche (un paio) di posizioni più avanti in griglia sfruttando le soft per due giri, visto poi come si sono comportate le Lotus in gara? CLASSIFICA MARCHE 1 - Red Bull Renault 250 2 - Mercedes 183 3 - Ferrari 180 4 - Lotus Renault 157 5 - Force India Mercedes 59 6 - McLaren 49 7 - Toro Rosso Renault 24 8 - Sauber Ferrari 7 17

18 Bandiera a scacchi In questa foto e in quella sotto il neozelandese Scott Dixon (Foto Archivio) Rivolta a Pocono Gara dominata dalla Ganassi Racing Vince Dixon, i big deludono Il neozelandese Scott Dixon, del Team Ganassi Racing, ha vinto il Pocono IndyCar 400, diventando l ottavo vincitore diverso su undici gare disputate nella IndyCar 2013. Sul tracciato di Long Pond, in Pennsylvania, Dixon si è imposto al termine di centosessanta giri emozionanti e precedendo, nell ordine, lo statunitense Charlie Kimball e il britannico Dario Franchitti, per un podio che consegna una strepitosa tripletta al team Ganassi. Un exploit incredibile ed inaspettato per la squadra del duo Ganassi-Sabates, sin qui a secco di vittorie nelle prime dieci uscite della stagione. Quarto posto per un redivivo Will Power del Team Penske, quinto un sorprendente Josef Newgarden del team Sarah Fisher Hartman Racing. In una gara che ha fatto, letteralmente, strage di big, chi si salva a giochi fatti è l attuale leader del campionato Helio Castroneves. Il brasiliano del Team Penske chiude solo in ottava posizione, alle spalle anche di Simon Pagenaud e Justin Wilson e senza essere mai stato davvero competitivo, tuttavia i suoi diretti avversari fanno peggio di lui e pertanto il fine settimana di Castroneves va comunque in archivio con un bilancio positivo. Passando proprio agli altri attesi attori protagonisti di questa IndyCar 2013, partiamo dall altro brasiliano Tony Kanaan del Team KV Racing Technology che dopo una gara vissuta in gran parte nelle prime posizioni, in cui figurano anche quindici passaggi in testa alla corsa, chiude sotto la bandiera a scacchi con una deludente tredicesima posizione finale. Peggio ancora, malgrado le premesse, il Team Andretti Autosport. I piloti della scuderia di Michael Andretti erano andati alla grande nel corso delle qualifiche, con Marco Andretti capace di strappare la pole position davanti, appunto, ai suoi due compagni di squadra Ryan Hunter-Reay e James Hinchcliffe. Poi, però, la gara ha riservato ben altri scenari. Il primo a lasciare punti, pesanti, sull asfalto di Pocono è stato James Hinchcliffe, fuori senza nemmeno aver percorso un giro dell ovale. Finisce, invece, dopo centoventuno tornate la corsa del campione in carica Ryan Hunter-Reay, fuori per dalla Redazione un incidente. Ancora più amaro in bocca per Marco Andretti, che dopo la pole mette a referto addirittura ben ottantotto giri davanti a tutti, per poi finire in una più che anonima decima posizione finale. A questo aggiungete anche il ritiro, al centoquattresimo giro, per il quarto moschettiere E.J. Viso. A sorridere, a posteriori, è quindi e soprattutto Helio Castroneves, a cui il pazzo fine settimana di Pocono non costa (come invece molti immaginavano alla vigilia) la leadership del campionato, ancora ad appannaggio del pilota di San Paolo con 356 punti, ventitre in più rispetto a Ryan Hunter- Reay (333) e cinquantacinque rispetto a Marco Andretti (301). Si torna tutti in pista tra una settimana con il doppio appuntamento (13-14 luglio) con l Honda Indy Toronto.

20 Bandiera a scacchi Valentino Rossi in trionfo ad Assen (Foto Archivio) Il ritorno Rossi vince ad Assen dopo due anni ed otto mesi di astinenza Il circuito di Assen è sempre stato protagonista di grandi spettacoli, ogni qual volta il circus del motomondiale vi ha fatto tappa. Così è successo anche quest anno, senza che le aspettative venissero deluse. In Moto3 c è stata la solita bagarre per il podio, che alla fine non ha fatto altro che premiare sempre i soliti tre, soltanto in ordini diversi. La classe di mezzo, la Moto2, ha saputo emozionare per il bel duello tra i due piloti al vertice della classifica, mentre nella MotoGP ci sono stati ritorni attesi per anni ed una grande prova di resistenza e tenacia. La gara delle più piccole è stata, come detto, una lotta già vista tra i soliti noti: Alex Rins, Luis Salom e Maverick Vinales. Dall inizio della stagione sono loro ad occupare i podi di tutto il mondo, tranne qualche rara eccezione, ed anche ad Assen è stato così. Dopo poche curve Rins, pilota di Barcellona e classe 95 come Vinales, è riuscito ad allungare sugli avversari. Gli unici due che tengono il suo passo sono proprio Vinales e Salom, leader del mondiale, tanto da recuperarlo a pochi giri dalla fine per poi dare vita ad un emozionante volata. Dopo tanto spettacolo è Salom ad avere la meglio sugli altri due, mantenendo la leadership mondiale davanti a Vinales, giunto secondo in Olanda e distante dieci punti in graduatoria, e al terzo classificato Rins, che ora ha un ritardo di 35 punti rispetto al capolista maiorchino. Sulla griglia di partenza della Moto2 c è un pilota che è più carico degli altri, venuto ad Assen per vincere ed accorciare le distanze in classifica: Pol Espargaro. Allo spegnersi dei semafori è il britannico Scott Redding che per la prima metà della gara lotta con Espargaro, in un duello curva su curva, con Aegerter che osserva e studia la situazione. Al momento giusto è proprio lo svizzero a trovare il guizzo e a passare davanti a tutti. Il livello degli altri due però è troppo alto e, scavalcato il giovane intruso, ricominciano la lotta negli ultimi quattro giri. Sarà la prima curva dell ultimo giro a dare ad Espargaro la seconda vittoria consecutiva e la terza stagionale. Redding si accontenta di un secondo posto che gli consente di salire a quota 134 e di mantenere il vantaggio di 30 punti in di Leonardo Frenquelli classifica sul vincitore di giornata, fermo a sua volta a 130. Il terzo posto in graduatoria è occupato da Esteve Rabat, che in questa tappa olandese non ha convinto e non è andato oltre la quinta piazza. Ottiene una grande soddisfazione ed il secondo podio in carriera Aegerter, autore di una gara costante e dai ritmi molto alti. Mancano all appello solo le regine, le ultime a dover percorrere i 4.555 chilometri di questo splendido tracciato. Sulla griglia si presenta anche Jorge Lorenzo, dopo che la sua presenza era stata messa in forte dubbio data l operazione subita dal cyborg di Palma di Maiorca per rimediare alla frattura della clavicola. Soltanto trentacinque ore dopo l intervento l iridato è in pista, con il miglior tempo ottenuto prima della caduta, il dodicesimo. Che questa gara non sarà come le altre si capisce già dalla prima fila: Crutchlow in pole, davanti al fenomeno Marquez ed un inatteso Stefan Bradl. Ad aprire la seconda fila c è Valentino Rossi che vuole sfruttare il feeling delle Yamaha con il TT Circuit e, soprattutto, l assenza tra i primi di Lorenzo. Dopo

Bandiera a scacchi Pol Espargaro (Foto Archivio) una partenza non eccezionale, il Dottore comincia una fuga di altri tempi con ritmi costantemente alti e senza errori, in stile Lorenzo. Dietro di lui sono Crutchlow e Marquez a dare spettacolo in una sfida che diverte gli appassionati e fa fuggire Rossi verso un traguardo atteso da tanto. Intanto, nelle retrovie, Pedrosa sembra quasi accontentarsi del quarto posto, ma l impresa vera la sta compiendo Jorge Lorenzo: dodicesimo in griglia, dopo neanche tre giri è già ottavo e non contento continua la sua scalata fino a chiudere in quinta posizione una gara che, teoricamente, non avrebbe neanche potuto disputare. Rossi va da solo, una fuga che ricorda quelle di qualche anno fa, dei primi anni di M1. Dopo un digiuno iniziato a Un dolorante Jorge Lorenzo chiude al quinto posto (Foto Archivio) Sepang nel 2010, dopo due anni, otto mesi, diciannove giorni e, non a caso, 46 gare senza successo, il Dottore torna davanti a tutti. Per la prima volta in questa stagione finalmente il nostro tricolore sventola più alto di tutti, e l inno che risuona non è l ormai scontata Marcha Real ma quello di Mameli, come succedeva qualche tempo fa. A chiudere il podio Marquez, che ha avuto la meglio su Crutchlow, autore di un ottimo terzo posto, ricordando sempre che la sua Yamaha del team Tech3 non è neanche lontanamente una moto ufficiale. L impresa di Lorenzo gli consente di rimanere a nove punti di ritardo nella classifica mondiale da Pedrosa, soltanto quarto in questa tappa così spettacolare. CLASSIFICA PILOTI MOTOGP 1 - D. Pedrosa 136 2 - J. Lorenzo 127 3 - M. Marquez 113 4 - C. Crutchlow 87 5 - V. Rossi 85 6 - A. Dovizioso 65 7 - S. Bradl 51 8 - N. Hayden 50 9 - A. Bautista 47 10 - A. Espargaro 44 11 - B. Smith 41 12 - M. Pirro 30 13 - A. Iannone 24 14 - R. De Puniet 15 15 - H. Barbera 13 16 - D. Petrucci 13 17 - C. Edwards 10 18 - B. Spies 9 19 - Y. Hernandez 6 20 - C. Corti 4 21 - M. Laverty 3 22 - K. Abraham 2 23 - B. Starling 2 24 - H. Aoyama 1 25 - J. Del Amor 1 Luis Salom (Foto Archivio) 21

Bandiera a scacchi In questa immagine e in quella in basso Tom Sykes (Foto Archivio) Lepre verde Sykes su Kawasaki imprendibile a Imola Il britannico sale in testa al Mondiale Fine settimana perfetto per Tom Sykes che al volante della sua Kawasaki domina il Gp Imola, seconda tappa del mondiale 2013 di Superbike ad essersi svolta tra i confini italiani. Il ventottenne pilota di Huddersfield comincia col centrare, nella giornata di sabato, la sua sesta Superpole consecutiva e continua vincendo, domenica, tanto Gara 1 quanto Gara 2. La ciliegina sulla torta, però, è il primo posto nel mondiale strappato dalle mani di Sylvain Guintoli che lo custodivano ormai da inizio stagione. Procedendo con ordine, il week end impeccabile di Sykes comincia nella giornata di sabato con la sesta Superole consecutiva, la diciassettesima della sua carriera in Superbike. Venendo a Gara 1, il britannico vince, anzi, domina chiudendo con oltre sette secondi di vantaggio su un ottimo Davide Giugliano. Terzo posto per Eugene Laverty, quarto Marco Melandri e quinto Michel Fabrizio. Fuori dai giochi, invece, Sylvain Guintoli, tanto quanto Jonathan Rea. Il centauro di di Filippo Gherardi Ballymena trova il pronto riscatto in Gara 2, terminando con la sua Honda al secondo posto distante poco più di cinque secondi dalla Kawasaki, imprendibile, di Tom Sykes. Terzo posto sul podio per Sylvain Guintoli, che ripara solo in parte l uscita in Gara 1 e che precede, nell ordine, le due BMW di Melandri (ancora quarto ndr) e Davies. Costretti al ritiro, dopo il podio della mattina, sia Laverty che Giugliano. Con questo doppio successo ad Imola diventano cinque, complessivamente, le vittorie in stagione di Sykes, che si prende la testa della classifica piloti distanziando di nove punti Guintoli. Duecentotrentacinque i punti del britannico, ducentoventinove quelli del francese di casa Aprilia. Terzo posto per Laverty a centonovanta, quarto Melandri con centoottantadue. Tra i costruttori, Aprilia ancora davanti a tutti con trenta punti di vantaggio sulla Kawasaki. Prossimo appuntamento con la Superbike il 21 luglio, in Russia, con il Gran Premio di Mosca. 23