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Transcript:

La pittura e in genere la produzione artistica in Catalogna nel 400 è policentrica. Possiamo comunque indicare in Barcellona e València i due maggiori centri propulsori

Barcellona Bernat Martorell: l ultima fase del Gotico internazionale e la penetrazione dei primi motivi fiamminghi

La prima generazione del Gotico internazionale a Barcellona trova il suo principale esponente in Lluís Borrassà (doc. a Girona nel 1380, dal 1383 a Barcellona, - 144) Lluís Borrassà, La guarigione del re Abgar, scomparto del Polittico di Santa Chiara, 1414-15, Vic, Museo diocesano, dal locale convento delle Clarisse.

Bernat Martorell, S. Giorgio e il drago, 1434-35, tempera su tavola, Chicago, Art Institute (dal Polittico di San Giorgio, probabilmente commissionato per la cappella del Palazzo della Municipalità di Barcellona)

Bernat Martorell (doc. 147-145) è il massimo rappresentante della pittura gotica internazionale in Catalogna nel secondo quarto del 400 A Barcellona acquisisce una primazia che era stata di Lluis Borrassà fino alla morte, pochi anni prima. Rispetto alla generazione di Lluis Borrassà, la formula del gotico internazionale di Martorell si differenzia per la capacità di integrare descrizioni della realtà. Brani della vita quotidiana, che richiamano le abitudini distintive dei ceti nobiliari e della borghesia, sono introdotti pretestuosamente nelle scene di tema religioso. Il suo realismo non proviene dalle formule di Borrassà o di Joan Mates, ma presuppone l assunzione di idee dell arte fiamminga che si affiancano a schemi del Gotico internazionale. Ciò avviene intorno al 1430, in termini di cambiamento e non di evoluzione, sebbene la sua presenza pressoché costante a Barcellona dal 147 impedisca di proporre la congettura di un suo viaggio nelle Fiandre.

Bernat Martorell e l arte fiamminga L acquisizione di formule fiamminghe da parte del Martorell si evidenzia nell elevazione del punto di vista, nel realismo delle composizioni in cui convivono aspetti drammatici tratti dalla realtà, codice cavalleresco e gusto per la descrizione di ambienti della vita quotidiana; quanto al realismo delle figure, essendo Martorell ancora fondamentalmente un artista gotico-internazionale, esse non giungono a caratterizzarsi individualmente sulla base del dato naturale, ma dimostrano l interesse e la capacità del pittore di approssimarsi al ritratto. Proprio questo connotato originario di pittore imbevuto delle formule del Gotico internazionale impedì al Martorell di convertirsi al realismo fiammingo che si imponeva in Europa fra il 1430 e il 1450. La sua sintesi dimostra però le sue grandi qualità di pittore ed ha esiti superiori in termini di capacità creativa e di fertilità di immaginazione a quelli di un artista più moderno, per il suo aggiornamento entusiastico ai modi fiamminghi, come Lluis Dalmau.

La caratteristica distintiva di Bernat Martorell è la forte strutturazione delle scene per mezzo della interrelazione delle figure umane, che in lui sono sempre le protagoniste delle composizioni, considerato che le inquadrature architettoniche sono inesistenti o assolutamente marginali. Ma non è soltanto la figura umana in sé la protagonista della pittura del Martorell, è piuttosto la sua capacità di conferirle espressione e di farla dialogare con le altre in un tessuto che è la base strutturale delle sue composizioni. Nozze di Cana, dal Polittico della Trasfigurazione, c. 1445-5, tempera su tavola, Cattedrale di Barcellona

Le figure da lui dipinte sono fortemente interdipendenti, in relazione alla posizione reciproca e al dialogo che si instaura con gli sguardi, che danno un senso vivo alle situazioni togliendole da quella condizione di convenzionalità e astrattezza che era ricorrente nel Gotico internazionale, in cui erano più rilevanti i segni distintivi fortemente codificati che portavano a riconoscere i personaggi e le situazioni. Nozze di Cana, dal Polittico della Trasfigurazione, c. 1445-5, tempera su tavola, Cattedrale di Barcellona

L interrelazione fra le figure discende anche dalla loro coerente adesione al tema della rappresentazione. Non si trovano più scene costruite sulla giustapposizione dei gruppi, come nella pittura goticointernazionale catalana precedente, ma le figure sono ordinate secondo nessi sintattici Bernat Martorell, La decapitazione di S. Giorgio, 1434-35, tempera su tavola, Parigi, Louvre, (dal Polittico di San Giorgio, probabilmente commissionato per la cappella del Palazzo della Municipalità di Barcellona)

Jaume Huguet (Valls, 141 Barcellona 149) è il pittore che riesce a incanalare il realismo fiammingo in una formula originale e di grande successo. Orfano in tenera età, è affidato allo zio Pere Huguet, pittore, attestato nel 144 a Tarragona, dove è in rapporti con Mateu Ortoneda, e nel 1434 a Barcellona, dove prende casa affianco a quella di Bernat Martorell.

Fino al 003, la prima attestazione documentaria di Jaume Huguet risaliva al 1448, quando si trovava a Barcellona. Ne rimaneva perciò oscuro il percorso formativo, che portava a diverse ipotesi: 1) soggiorno a Saragozza, in Aragona, dove almeno due opere venivano ricondotte a lui e portavano a fare l ipotesi di un prolungato soggiorno, in età giovanile, dati i tratti distintivi delle opere menzionate rispetto alla produzione matura e considerato che in connessione con la nomina alla cattedra vescovile di Dalmau de Mur (1431) vi svolgevano attività numerosi artisti catalani fra cui Mateu Ortoneda; ) un soggiorno in Italia settentrionale e in Sardegna. Un documentato contatto con la Sardegna nel 1451 (una procura per il recupero di una somma presso un mercante residente a Cagliari) non implica necessariamente una permanenza del pittore nell isola; 3) ripetuti soggiorni napoletani, il primo agli inizi degli anni 50, il secondo negli anni 60; 4) una più verosimile esperienza a Tarragona (non lontana dalla natia Valls) dove lo zio Pere è attestato nel 144.

Oggi si tende a riconoscere in alcune opere eseguite in Aragona, attribuite all Huguet, la mano di un distinto maestro.

Annunciazione, terzo quarto del 400, appartenuta a un disperso polittico della parrocchiale di Alloza (Terol), Museo di Saragozza

Adorazione dei Magi, terzo quarto del 400, appartenuta a un disperso polittico della parrocchiale di Alloza (Terol), Museo di Saragozza

La Madonna col Bambino e l Angelo custode, porta d organo dipinta a tempera, sec. XV, proveniente dal convento delle canoniche del Santo Sepolcro di Saragozza, Museo di Saragozza

Incontro di Anna e Gioacchino alla Porta Dorata, sec. XV, scomparto di un disperso polittico dedicato alla Vergine della chiesa di Cervera de la Cañada (Aragona), Bilbao, Museo di Belle Arti

Annunciazione, sec. XV, scomparto di un disperso polittico dedicato alla Vergine della chiesa di Cervera de la Cañada (Aragona), collocazione ignota

Polittico di San Michele arcangelo e dell Angelo custode, c. 1465-70, Museo vescovile, Vic

Jaume Huguet (attr.), Annunciazione, scomparto di un disperso polittico della parrocchiale di Vallmoll, c. 1447-50, Tarragona, Museo diocesano

Jaume Huguet (attr.), Madonna col bambino e angeli musicanti, scomparto di un disperso polittico della parrocchiale di Vallmoll (Tarragona), c. 1447-50, Barcellona, Museu Nacional d Art de Catalunya

Fino al 003, la prima attestazione documentaria di Jaume Huguet risaliva al 1448, quando si trovava a Barcellona. Ne rimaneva perciò oscuro il percorso formativo. Nel 003 José Ferré Puerto pubblicò la notizia della presenza del pittore a València nel 1445. Egli sigla come teste due documenti che regolano alcuni rapporti fra Jaume Mateu e il fuster Jaume Espina, anche in relazione all esecuzione di un disperso polittico.

Jaume Mateu Polittico di San Girolamo, Sogorb, Museo della Cattedrale, c. 1440-50

Jaume Mateu svolge un ruolo importante nella seconda fase del Gotico internazionale a València. Eredita la bottega dello zio Pere Nicolau ed esegue molti polittici. È documentato insieme con Gonçal Peris Sarrià e Joan Moreno ai ritratti dei reali aragonesi del Palazzo civico di València, ora in parte al Museu Nacional d Art de Catalunya.

La comparsa di Huguet a València nel 1445 coincide con un momento in cui le formule fiamminghe riscuotevano successo nella città, prima e con più convinzione che in altre parti di Spagna, nonostante la presenza di artisti affermati legati alla tradizione gotico-internazionale. Fra i portati dell esperienza valenziana, la rappresentazione dei santi a figura intera nelle predelle (caso piuttosto raro invece in Catalogna e Aragona), oltre che aspetti minori come i riscontri nelle piastrelle maiolicate e nei motivi decorativi dati a punzone nel fondo oro.

Jaume Huguet, Polittico del Connestabile, 1464-65, Barcellona, Cappella reale di Sant Agata.

L influsso fiammingo è evidente nel frontale d altare con la Flagellazione, eseguito a tempera su tavola per la cappella di San Marco dei ciabattini nella cattedrale di Barcellona (1450-56), oggi al Louvre.

Jan van Eyck, Madonna del cancelliere Rolin, 1434-35, Parigi, Museo del Louvre

La serrata inquadratura architettonica e il fondale paesistico attraverso le arcate sono tratti di derivazione diretta da modelli fiamminghi. Tuttavia, i modelli nordici non sono assunti per il tramite di Lluis Dalmau, ma appaiono già profondamente interiorizzati e rielaborati con originalità, in modi che diventeranno propri di Huguet. È evidente il gusto per introdurre elementi realistici, così come la cura per l ambientazione architettonica che lascia trasparire il fondo paesistico dal traforo delle aperture, creando un effetto illusivo di profondità. I corpi sono strutturati con intenso plasticismo e i volti denunciano una ricerca di caratterizzazione individuale.

Dal 1448 Huguet risulta stabilmente attestato a Barcellona. Proprio questo documento, una procura al fratello Antonio per sciogliere un contratto siglato per un retaule destinato a un paesino presso Tarragona, testimonia però una sua attività in quest ultima città. Dal 1454 sono documentati numerosi contratti per committenti barcellonesi.

Ricostruzione ipotetica del Polittico di Sant Antonio abate 1454-57, già nella chiesa omonima di Barcellona, distrutto nel 1909.

Consacrazione vescovile di Sant Agostino, scomparto principale dell omonimo polittico, 1463, in origine nell altare maggiore della chiesa di Sant Agostino vecchio a Barcellona, Barcellona, Museu Nacional d Art de Catalunya

È stato per tanto tempo attribuito a Jaume Huguet anche il Trittico di San Giorgio

Trittico con S. Giorgio e la principessa, San Giovanni Battista e donatore, San Ludovico di Tolosa e donatrice

È stato per tanto tempo attribuito a Jaume Huguet anche il Trittico di San Giorgio, costituito da tre tavole: quella mediana con S. Giorgio e la principessa che gli offre l elmo, i laterali con una coppia di ignoti committenti presentati ciascuno da un santo. I laterali sono andati perduti nei bombardamenti di Berlino del 1945. La tavola mediana si trova al Museu Nacional d Art de Catalunya.