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CNA infoparlamento n. 5 Aggiornamento periodico sui temi di maggiore rilevanza a cura degli Uffici Relazioni Istituzionali e Legislativo IN QUESTO NUMERO: MADE IN ITALY 1. Legge di Stabilità 2014 e Destinazione Italia 2. Istituzione del marchio "Italian Quality" 3. Riordino della disciplina delle Imprese Artigiane 4. Norme per la promozione della vendita ed il consumo dei prodotti alimentari a Km. Zero 5. Introduzione di sistemi anticontraffazione 6. Agropirateria 7. Commissione parlamentare di Inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo 8. Indagine conoscitiva sul fenomeno delle frodi nel settore alimentare 9. Programma di lavoro della Commissione per il 2014 10. Proposte UE: Maggiore sicurezza dei prodotti e vigilanza del mercato 11. Atti comunitari 12. Zoom 1. LEGGE DI STABILITA 2014 e DESTINAZIONE ITALIA La legge di Stabilità 2014 (n. 147/2013), ha previsto un incremento di 50 milioni di euro per l'anno 2014 del fondo rotativo per il sostegno alle imprese, riservandone una quota alle imprese del settore agroalimentare che si aggregano al fine di promozione, sviluppo e consolidamento sui mercati esteri. Inoltre, per favorire la promozione delle tradizioni e dei prodotti agroalimentari italiani, - con particolare riferimento alle produzioni mediterranee tipiche, biologiche e di origine protetta, realizzate da imprese agricole e agroalimentari condotte da giovani imprenditori del Mezzogiorno - valorizzare la cultura gastronomica nazionale soprattutto all'estero, e agevolare il contrasto del fenomeno dell'italian sounding, per l'anno 2014 è concesso un contributo di 2 milioni di euro in favore dell'istituto nazionale ricerche turistiche (ISNART), per 1

potenziare l'attività di promozione del marchio «Ospitalità Italiana - Ristoranti Italiani nel mondo», svolta dall'istituto stesso. Infine, per assicurare il sostegno all'esportazione, viene stanziata la somma di 200 milioni di euro per le finalità connesse all'attività di credito all'esportazione e di internazionalizzazione del sistema produttivo. Il DL Destinazione Italia (n. 145 del 2013), al fine di potenziare l'azione in favore dell'internazionalizzazione delle imprese italiane nonché la promozione dell'immagine del prodotto italiano nel mondo, ha sensibilmente incrementato le risorse del Fondo per la promozione degli scambi e l'internazionalizzazione delle imprese per l'anno 2014. 2. Istituzione del marchio Italian Quality per il rilancio del commercio estero e la tutela dei prodotti italiani E attualmente in discussione presso la 10 Commissione Industria del Senato un disegno di legge recante Istituzione del marchio "Italian Quality" per il rilancio del commercio estero e la tutela dei prodotti italiani (AS. 1061 ). Principali misure: valorizzazione dei prodotti italiani e riconoscimento del loro livello qualitativo al fine di consentire acquisti consapevoli da parte del consumatore; introduzione del marchio «Italian Quality» per l identificazione dei prodotti italiani che riportano la marcatura d'origine «Made in Italy», in ottemperanza al codice doganale dell'unione Europea e che hanno subìto nel territorio italiano almeno una operazione ulteriore e precedente l'ultima trasformazione o lavorazione sostanziale; proprietà del marchio dello Stato italiano; rilascio dell autorizzazione all'uso di competenza del MISE (apposito decreto del medesimo Ministero con il quale, sentite le associazioni di categoria interessate, sono stabiliti uno o più disciplinari di settore ai quali professionisti, artigiani ed imprese si attengono ai fini della richiesta di autorizzazione all'uso del marchio); rilascio autorizzazione a società semplici, in nome collettivo e cooperative, società in accomandita semplice, società a responsabilità limitata, reti di imprese, organizzazioni di produttori e consorzi o società consortili, anche in forma cooperativa, costituiti da imprese, anche artigiane, facenti parte di specifiche filiere produttive, a valere sui prodotti che l'impresa realizza nel rispetto delle condizioni stabilite per l autorizzazione all uso del marchio dal provvedimento in oggetto e dal disciplinare di settore. Nel documento che la CNA ha depositato in occasione dell audizione in Senato il 6 marzo scorso, si evidenziano le difficoltà presenti a livello comunitario nel far 2

valere le produzioni coperte da marchio di origine, con caratteristiche di elevata qualità, soprattutto a causa dell'opposizione dei Paesi del Nord Europa. Documento CNA 3. Riordino della disciplina delle Imprese Artigiane Il Testo unificato cd. Imprese artigiane predisposto dalla 10 Commissione Industria del Senato, è il frutto del coordinamento tra alcune proposte di legge e le audizioni effettuate relative al riordino normativo delle imprese artigiane. In particolare, il provvedimento è volto ad integrare l'ordinamento per quanto riguarda, da una parte, la possibilità di trasmettere il patrimonio culturale dell'artigianato da una generazione alla successiva e, dall'altra, la necessità di istituire il marchio di "impresa del patrimonio vivente", un relativo registro e, contestualmente, agevolare tutte quelle professioni artigiane uniche per la loro storia, le loro tecniche, gli strumenti utilizzati, finanche nell'architettura storica delle loro sedi. Viene tutelato il "saper fare" che, contestualizzato nelle realtà locali è, ed è stato per secoli, parte integrante della storia del territorio. Viene, inoltre, disciplinato il delicato passaggio di consegne che si verifica in un'impresa artigiana allorquando il fondatore decida di passare il testimone ad un giovane titolare, con tutte le difficoltà ma anche gli stimoli che sono propri dei ricambi generazionali. Documento CNA 4. Norme per la promozione della vendita ed il consumo dei prodotti alimentari a Km. Zero E in corso d esame presso la Commissione XIII Agricoltura della Camera dei Deputati, la proposta di legge recante "Norme per la promozione della vendita diretta e del consumo dei prodotti alimentari a chilometro zero provenienti da filiera corta e dei prodotti alimentari stagionali e di qualità" (AC 1052). Il provvedimento è volto a valorizzare e sostenere il consumo e la commercializzazione dei prodotti alimentari a chilometro zero provenienti da filiera corta e dei prodotti alimentari stagionali e di qualità, garantendo ai consumatori un'adeguata informazione sull'origine e sulle specificità di tali prodotti, anche al 3

fine di promuovere il consumo di alimenti a basso impatto ambientale. In tal modo si realizza un modello di consumo virtuoso posto che, effettuandosi su distanze relativamente brevi, esso consente la riduzione dei consumi energetici e delle conseguenti emissioni di anidride carbonica. Tale modello, comportando anche la riduzione degli ulteriori passaggi del sistema di distribuzione tradizionale, quali il confezionamento e l'imballaggio, consente un notevole abbattimento dei sovraprezzi. 5. Introduzione di sistemi anticontraffazione E in corso d esame in Commissione in X Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati la proposta di legge recante "Agevolazioni per l'introduzione di sistemi anticontraffazione per consentire al consumatore l'identificazione dei prodotti di origine italiana o interamente prodotti in Italia mediante l'apposizione di segni unici e non riproducibili associati a codici a barre bidimensionali" (AC 1454). Il provvedimento reca disposizioni per eliminare il fenomeno della contraffazione volta a trarre in inganno il consumatore finale sulla reale provenienza di un prodotto etichettato Made in Italy o 100 per cento Made in Italy. In particolare, viene disciplinata la differenza tra prodotti Made in Italy ovvero quei prodotti per i quali in Italia è avvenuta l'ultima trasformazione o lavorazione sostanziale e prodotti 100 per cento made in Italy per i quale il disegno, la progettazione, la lavorazione e il confezionamento sono stati compiuti esclusivamente in Italia. Nel provvedimento si prevedono agevolazioni volte a sostenere la tracciabilità dei prodotti attestata tramite l apposizione di codici a barre non seriali e non replicabili, al fine di consentire ai consumatori finali di conoscere la vera origine dei prodotti italiani e di ricevere un'adeguata informazione sulla qualità dei componenti e delle materie prime nonché sul processo di lavorazione delle merci e dei prodotti finiti e intermedi Made in Italy o 100 per cento made in Italy. I codici devono consentire l'identificazione del prodotto attraverso un codice a barre bidimensionale non seriale e non replicabile (Qr-code), basato su una tecnologia che consente al consumatore di leggere le informazioni in esso contenute anche tramite un telefono cellulare o uno smartphone. Documento Rete Imprese Italia 4

6. Agropirateria Nella seduta di giovedì 15 maggio, nella XIII Commissione Agricoltura della Camera, si è svolta la discussione dell interrogazione n. 5-02798, presentata dall on. Caon (LNA), in materia di lotta alle frodi alimentari. Le frodi e le contraffazioni nel settore agricolo e agroalimentare rappresentano un fenomeno preoccupante che, nonostante l'intensificarsi dei controlli, continuano a svilupparsi in maniera crescente e fanno perdere risorse al nostro Paese. Le sanzioni amministrative e penali che l ordinamento prevede in caso di condotte illecite poste in essere dagli imprenditori ed operatori commerciali non sembrano essere sufficienti per contrastare gli illeciti derivanti dalla persistente azione della cosiddetta agropirateria, ormai penetrata nel tessuto industriale e commerciale del comparto agroalimentare italiano. Secondo il Sottosegretario alle Politiche Agricole Castiglione, intervenuto per conto del Governo, le sanzioni applicabili nella lotta alle contraffazioni nel settore agroalimentare, previste dal d. lgs n. 297/2004, costituiscono uno strumento adeguato. Tuttavia è allo studio del Governo l'inserimento di una modifica al codice penale e al codice di procedura penale, affinché, per i reati di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari venga applicata la pena accessoria dell'interdizione temporanea dall'esercizio dell'attività professionale, nonché la pubblicazione della sentenza. Testo della risposta del Sottosegretario 7. Commissione parlamentare di Inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo Anche nell attuale Legislatura proseguirà l attività della Commissione parlamentare di Inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo. La Commissione - istituita nel 2010 con l'obiettivo di approfondire la conoscenza di tali fenomeni svolge attualmente il compito di accertare i risultati raggiunti e verificare i limiti normativi, tecnologici, organizzativi e finanziari a livello nazionale che hanno reso inadeguate le azioni delle istituzioni nel contrasto di tali fenomeni criminali. Ha, altresì, l'obiettivo di valutare la dimensione e l estensione dei fenomeni a livello comunitario, attraverso lo studio della normativa e delle buone prassi applicate in altri paesi membri dell'unione europea. L attività di inchiesta svolta dalla Commissione, in una prima fase ha riguardato il fenomeno da un punto di vista generale. In seguito l'attività è 5

stata scaglionata per comparti produttivi specializzati e grande rilievo è stato dedicato al settore agroalimentare. Alla luce di tale quadro, la tutela legale anticontraffazione, più specificamente nel campo agroalimentare, costituisce un punto chiave nella strategia di contrasto al fenomeno. Conseguentemente si è cercato di focalizzare l'attenzione sulla verifica dell'efficacia degli strumenti legislativi vigenti per contrastare le pratiche illecite. Tali strumenti sono da ricercare all'interno del nostro codice penale, nelle legislazioni speciali di settore nonché, a livello europeo, nella normativa comunitaria. Per garantire la continuità dell azione della Commissione, nei prossimi giorni verranno eletti il Presidente ed il Segretario della Commissione. Nella passata legislatura, al termine dei lavori, la Commissione ha approvato quattro documenti: Relazione sulla contraffazione nel settore agroalimentare Doc. XXII-bis, n. 2 Relazione nel settore del tabacco Doc. XXII bis, n. 6 Relazione sulla contraffazione nel settore tessile e della moda Doc. XXII bis, n. 7 Relazione sulla pirateria digitale in rete Doc. XXII bis, n. 8 8. Indagine conoscitiva sul fenomeno delle frodi nel settore alimentare E in corso di svolgimento, presso la 9 Commissione Agricoltura del Senato un indagine conoscitiva sul fenomeno delle frodi nel settore agroalimentare. 9. Programma di lavoro della Commissione per il 2014 E all esame della 14 Commissione Politiche dell UE del Senato l Affare assegnato 227, relativo al Programma di lavoro della Commissione per il 2014 e la Relazione programmatica del Governo sulla partecipazione dell'italia all'unione europea (2014) e i loro risvolti sulla politica europea dell Italia Schema di risoluzione proposto dal relatore Sen. Cociancich (PD): «La 14 Commissione, in materia di politiche industriali, invita a coordinare gli interventi dell Unione Europea con le specifiche disposizioni dei Trattati relative alla materia della concorrenza. La considerazione - solo europea - dei mercati di riferimento rischia di determinare una perdita di competitività delle industrie europee rispetto a quelle operanti sui mercati globali; Con riferimento all internazionalizzazione delle imprese dell Unione, si invita a continuare la promozione degli accordi di libero scambio sia nell ambito dell Organizzazione mondiale del commercio che a livello bilaterale, come ad esempio il TTIP con gli USA. In tali contesti, dovranno essere assicurate condizioni di parità nei mercati terzi, la difesa degli interessi europei e nazionali, nonché promosse forme di concorrenza leale attraverso la lotta alla contraffazione; In tema di brevetto unico europeo, la 14 Commissione richiama la posizione espressa dal Senato nella risoluzione n. 6-00020 del luglio 2013, sulla Relazione programmatica sulla partecipazione all UE del 2013, con la quale si è impegnato il Governo, "al fine di rafforzare la competitività, a porre in essere tutte le azioni necessarie per procedere all adesione dell Italia al sistema 6

complessivo del brevetto unitario europeo, considerata la sentenza della Corte di giustizia, del 16 aprile 2013 con le quali è stato rigettato il ricorso presentato da Italia e Spagna sulle modalità di utilizzo della cooperazione rafforzata. A tale riguardo, tenuto conto dei benefici, in termini di riduzione dei costi per le imprese nazionali, per ottenere la registrazione di un brevetto valido in tutti i Paesi aderenti, si sottolineano i profili afferenti al sistema processuale unificato, che porrebbe in posizione fortemente svantaggiata le piccole e medie imprese nazionali, qualora si trovassero a dover far valere le proprie invenzioni, rispetto a brevetti registrati da imprese di Paesi caratterizzati da un alta propensione alla brevettazione. La Commissione ritiene che, nell ambito agroalimentare, il Governo debba adoperarsi per sostenere la crescita dimensionale ed economica delle piccole e medie imprese nel comparto primario e per favorire la stabilizzazione del reddito degli agricoltori, nonché per tutelare gli interessi nazionali legati alla produzione e commercializzazione dell olio d oliva e dei prodotti vitivinicoli, al mantenimento dell etichettatura facoltativa delle carni bovine (che la Commissione europea vorrebbe superare), al riconoscimento delle indicazioni geografiche dei prodotti, per contrastare il grave fenomeno della contraffazione dei prodotti agroalimentari (compreso il fenomeno dell italian sounding), alla promozione di un rafforzamento delle regole di importazione dei prodotti biologici, e all introduzione di disposizioni chiare sulle regole di origine ed etichettatura dei prodotti alimentari, per garantire un efficace informazione dei consumatori». Documento Rete Imprese Italia 10. Proposte UE: Maggiore sicurezza dei prodotti e vigilanza del mercato Nell UE e nei paesi dell'associazione europea di libero scambio/dello Spazio economico europeo, le merci circolano liberamente e i consumatori e le imprese possono acquistare e vendere a più di 490 milioni di persone. Le norme dell UE in materia di sicurezza dei prodotti di consumo e quelle relative alla loro vigilanza permanente nel mercato da parte delle autorità nazionali costituiscono la base per un mercato unico sicuro. Tuttavia tali norme si trovano attualmente in vari testi normativi, creando così lacune e sovrapposizioni. Con l'accordo del Consiglio, la direttiva 87/357/CEE sulle imitazioni dei prodotti alimentari e la direttiva 2001/95/CE relativa alla sicurezza generale dei prodotti saranno sostituite da un nuovo e moderno regolamento sulla sicurezza dei prodotti di consumo. L Aula del Parlamento Europeo, nella seduta Plenaria del 15 aprile, ha approvato la proposta della Commissione Europea di rendere obbligatorio il marchio del paese d origine, sostituendo l attuale sistema volontario: l obiettivo è quello di migliorare la tracciabilità delle merci evitando il rischio che prodotti pericolosi finiscano sul mercato. Ad oggi, circa il 10% dei beni presi in esame dal sistema di allarme RAPEX dell UE non è riconducibile al produttore. Principali misure: definizione più precisa delle responsabilità e norme più coerenti in tutti i settori di prodotti per i fabbricanti, gli importatori e i distributori, per garantire la sicurezza di tutti i prodotti di consumo. Ciò significa anche ridurre i costi di adeguamento alla normativa per le imprese, in particolare per le piccole e medie imprese; 7

unica serie di norme coerenti per la vigilanza del mercato, che offrono strumenti più efficaci per consentire agli organismi nazionali di vigilanza di far rispettare la sicurezza e di adottare misure contro i prodotti pericolosi e non conformi. Ciò si traduce in prodotti sicuri e conformi in tutta l UE con un livello di protezione ancora più elevato, consentendo un maggiore fiducia dei consumatori nel mercato interno; miglioramento della tracciabilità dei prodotti di consumo, consentendo risposte rapide ed efficaci in caso di problemi in materia di sicurezza. A tal fine i fabbricanti e gli importatori dovranno inoltre garantire che i prodotti (o i loro imballaggi) rechino l indicazione del rispettivo paese d origine. Per i prodotti fabbricati nell UE, le imprese potranno scegliere di indicare un determinato paese dell UE o "UE" quale luogo di origine; istituzione di un sistema di vigilanza del mercato maggiormente cooperativo nell'ue. Un migliore coordinamento dei controlli di sicurezza dei prodotti consente di eliminare la concorrenza sleale da parte di operatori disonesti o scorretti; procedure semplificate per la notifica dei prodotti pericolosi e sinergie tra il sistema di allarme rapido esistente (RAPEX) e il sistema di informazioni e comunicazione per la vigilanza del mercato (ICSMS). La proposta sarà ora trasmessa al Consiglio per l approvazione definitiva. In seguito all'adozione del Consiglio, l'entrata in vigore della nuova normativa è prevista per il 2015. Le norme saranno applicate dalle autorità nazionali responsabili della vigilanza del mercato nei paesi dell UE. 11. Atti comunitari Segnaliamo i seguenti atti della legislazione europea di potenziale interesse per il settore del Made in Italy: COM (2014) 14 Per una rinascita industriale COM 2014) 25 Una visione per mercato interno dei prodotti COM (2013) 75 Proposta di Regolamento sulla sorveglianza del mercato dei prodotti COM (2013) 78 Proposta di Regolamento sulla sicurezza dei prodotti per i consumatori COM (2013) 76 "sicurezza dei prodotti e vigilanza del mercato "Regolamento di esecuzione UE n. 244/2014 recante iscrizione di una denominazione nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette. 8

12. ZOOM E stato assegnato alla 10 Commissione Industria del Senato il Disegno di legge AS 1040, recante modifiche alla legge 8 aprile 2010, n. 55, in materia di etichettatura dei prodotti Made in Italy, ma l iter non è ancora iniziato. Il provvedimento muove dal presupposto che il Made in Italy è lo strumento più importante con cui il sistema produttivo italiano, costituito in prevalenza da piccole e medie imprese, può difendersi da un mercato globalizzato ed altamente competitivo. Un mercato che offre sempre più spesso beni a prezzi accattivanti, ma non rispondenti a quei canoni di altissima qualità che contraddistinguono invece la tradizione manifatturiera italiana. La ratio di questo disegno è volta a fornire, dunque, un ulteriore strumento di tutela al Made in Italy ed alle nostre imprese, che devono poter essere riconosciute ovunque ed identificate come garanzia di qualità e sicurezza. Pertanto, l'acquisto di un bene etichettato Made in Italy secondo queste regole, sarà originale e dotato di tutte le sue caratteristiche e verrà maggiormente tutelato rispetto al prodotto contraffatto. In particolare, è prevista l'integrazione dell'etichettatura Made in Italy con un codice a barre che il produttore deve aggiungere riportando i dati fiscali suoi e del distributore nonché i riferimenti di rintracciabilità di colui il quale stampa l'etichetta. Il codice a barre deve contenere inoltre specifiche indicazioni di responsabilità in ordine all'igiene, alla sanità e alla sicurezza del prodotto. E stato assegnato alla 10 Commissione Industria del Senato il Disegno di legge recante Disposizioni in materia di promozione e di svolgimento dell'attività di home food, ma l iter non è ancora iniziato (AS 1271). Per home food si intendono le attività finalizzate all'erogazione del servizio di ristorazione esercitato da persone fisiche all'interno delle proprie strutture abitative ed il provvedimento in oggetto ha lo scopo di valorizzare e diffondere l'home food, la cultura del cibo tradizionale e la cultura del prodotto tipico e del territorio. E stato assegnato alla 9 Commissione Agricoltura del Senato il Disegno di legge recante Norme per la promozione della vendita diretta e del consumo dei prodotti alimentari a chilometro zero provenienti da filiera corta e dei prodotti alimentari stagionali e di qualità, ma l iter non è ancora iniziato (AS 1126). Con il provvedimento di definiscono i prodotti alimentari a chilometro zero quelli provenienti da filiera corta, ovvero provenienti da aree di produzione poste a una distanza non superiore a 70 chilometri dal luogo previsto per il consumo, nonché i prodotti alimentari stagionali e di qualità. Viene prevista inoltre, per iniziativa del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, l istituzione del marchio di filiera chilometro zero per riconoscere i prodotti alimentari di comprovata sostenibilità ambientale per i quali dalla produzione alla distribuzione è dimostrato un ridotto apporto di emissioni di gas a effetto serra. E stato assegnato alla X Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati il Disegno di legge recante Disposizioni per la redazione di una mappa degli itinerari dei prodotti d'eccellenza italiani, ma l iter non è ancora iniziato (AC 2032). 9

Nel contesto economico attuale, è necessario puntare tutte le risorse a disposizione verso una concreta promozione delle nostre eccellenze, il cosiddetto Made in Italy, che può rappresentare un potente traino anche per l industria del turismo. E necessario infatti individuare strategie dirette a supportare e rilanciare la produttività, puntare a una riorganizzazione promozionale e reticolare del nostro patrimonio artistico e paesaggistico, dei nostri prodotti di qualità e delle nostre filiere produttive. Il provvedimento in oggetto è diretto alla realizzazione di una road map (redatta dal Ministero dei Beni, Attività Culturali e Turismo) in differenti settori, con la quale si propongono itinerari e percorsi enogastronomici e culturali dei prodotti d'eccellenza italiani. E stata presentata lo scorso gennaio, ma non è ancora stata assegnata, la proposta di legge AC 1991 - proponenti On.li Borghese e Merlo (Gruppo Misto) - recante Istituzione del marchio Prodotto italiano - Italian product per la promozione dell'economia, dell'esportazione e della tutela dei prodotti italiani all'estero. 10