Giugno 2012: Notizie economiche ticinesi



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In maggio la disoccupazione in Ticino è diminuita: a fine mese figuravano iscritti presso gli Uffici regionali di collocamento 6 339 disoccupati, dei quali 5 460 a tempo totale (86.1%) ed i restanti a tempo parziale (879; 13.9%). Rispetto a aprile 2012 il numero dei disoccupati ha dunque conosciuto una riduzione di 260 unità (-3.9%); durante lo stesso periodo dell anno scorso la diminuzione era stata di 602 unità (-9.2%). Il numero effettivo di disoccupati attualmente registrato risulta superiore del 6.7% a quello del mese di maggio 2011. A fine maggio 2012 il tasso di disoccupazione si è pertanto attestato al 4.3%, diminuendo di 0.1 punti percentuali rispetto al mese precedente. Questo valore è superiore a quello registrato l anno scorso (+0.3 punti percentuali). In media negli ultimi 12 mesi sono stati registrati 6 678 disoccupati, pari ad un tasso del 4.5%, che è inferiore ai valori medi annui calcolati per il 2011 e per il 2010. Diminuzione del numero di persone in cerca di impiego in maggio 2012 in Ticino (vedi grafico) Complessivamente alla fine del mese di maggio 2012 erano 9 660 le persone alla ricerca di un impiego (somma dei disoccupati e dei non disoccupati) annunciate presso gli Uffici regionali di collocamento, il che equivale ad una diminuzione di 309 unità rispetto al mese precedente. Diminuzione del tasso di disoccupazione a livello nazionale (vedi grafico) Il tasso di disoccupazione in Svizzera è sceso al 3,0% in maggio, 0,1 punti in meno rispetto al mese precedente. Rispetto ad un anno prima è invece cresciuto di 0,1 punti, riferisce oggi la Segreteria di Stato dell'economia (SECO). In Ticino è stato registrato un calo mensile di 0,1 punti al 4,3%, nei Grigioni una flessione pure dello 0,1% al 2%. In totale in maggio erano annunciate ai vari uffici regionali di collocamento 118'860 persone, 4298 meno (-3,5%) del mese prima. Contemporaneamente è sceso il numero di posti di lavoro vacanti, del 5,8% a 17'252. In regresso dal 3,0% al 2,8% anche il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni), che in maggio ha riguardato 15'520 persone, 1149 (-6,9%) in meno rispetto ad aprile. Complessivamente le persone in cerca d'impiego registrate erano 170'776, 5366 in meno rispetto al mese precedente e 393 (-0,2%) in meno rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. La SECO ha anche fornito i dati sulla disoccupazione parziale, che si riferiscono però al mese di marzo. In tale periodo sono state colpite dal lavoro ridotto 9402 persone, 547 in più (+6,2%) rispetto al mese precedente. Il numero delle aziende toccate è aumentato di 41 unità (+5,9%), portandosi a 741. Il numero delle ore di lavoro perse è aumentato di 12'886 (+2,7%) a 496'724 ore. Nel corrispondente periodo dell'anno precedente (marzo 2011) erano state registrate 314'573 ore perse, ripartite su 5'265 persone in 629 aziende. Mercato interno ticinese Sempre più fievole l avanzata delle aziende prevalentemente attive sul mercato interno. Il mancato impulso proveniente dagli ordinativi incagliati ai valori dello scorso anno, il cui volume è ancora giudicato in lieve eccesso, e il conseguente stallo su base annua dei livelli di produzione condizionano l evoluzione del comparto. Le capacità tecniche di produzione, sfruttate ad un grado dell 82%, sono ritenute soddisfacenti da oltre nove intervistati su dieci così come adeguato è definito il livello d impiego. La situazione reddituale è migliorata secondo l 11% degli interpellati, invariata per il 76% e peggiorata per il 13%. Evoluzioni tali per cui la situazione dell impresa è giudicata né buona né cattiva dal 62% degli imprenditori intervistati, buona dal 35% e cattiva dal 3% (quote che lo scorso anno ammontavano rispettivamente al 59%, 38% e 3%). Con una produzione assicurata di 4,1 mesi, le prospettive tracciate dagli operatori indicano a tre mesi un lieve aumento degli ordinativi mentre stabili sia i livelli di produzione che d impiego; a sei mesi un leggero miglioramento della situazione degli affari. 2

Mercato estero e industrie ticinesi Il comparto delle aziende prevalentemente attive sui mercati esteri evidenzia nei primi due mesi del 2012 un calo su base annua degli ordinativi, il cui volume è giudicato complessivamente insufficiente, e una lieve riduzione dei livelli di produzione. L indicatore sintetico continua a disegnare una graduale contrazione che lo conduce a marzo nella zona che separa l andamento positivo da quello negativo. Le capacità tecniche di produzione, sfruttate ad un grado dell 81%, e i livelli d impiego sono giudicati adeguati dalla maggior parte degli intervistati. La situazione reddituale, già critica, è rimasta immutata secondo l 88% degli interpellati, è peggiorata per il 9%, mentre solo il 3% ne riscontra un miglioramento. In questo contesto la situazione dell impresa è definita né buona né cattiva dal 90% degli industriali, buona dal 6% e cattiva dal 4%. In prospettiva, forti di una produzione assicurata di 4,7 mesi, gli operatori si attendono per il secondo periodo del 2012, livelli di produzione e d impiego stabili a fronte di una lieve riduzione degli ordinativi; per la seconda metà dell anno una situazione degli affari che dovrebbe rivelarsi inalterata. L'export sta in piedi grazie alle medicine L anno è iniziato bene per il commercio estero svizzero, nonostante l alto livello del franco svizzero. Infatti nel mese di gennaio le esportazioni sono aumentate del 5,4% (+3,6% in termini reali) a 16,2 miliardi di franchi rispetto al mese precedente. Gran merito di questo inaspettato balzo in avanti spetta al settore chimico farmaceutico che ha generato i due terzi della crescita nell export con una crescita del 9%. Ancora meglio in termini percentuali (ma ha meno incidenza sul totale) l industria orologiera che ha registrato una crescita del 15,5%. Terzo settore che ha registrato una crescita è quello dell industria alimentare, con un aumento del 2,1%. Questo settore è cresciuto soprattutto grazie all exploit del caffè (+12%) e formaggio (+9%) mentre il settore del cioccolato è invece sceso del 12%, ma è inutile misurarlo con le vendite di dicembre, dove si concentrano molti acquisti per le feste di fine anno e quindi nulla di preoccupante. Ticino salvo dai fallimenti, ma in Svizzera sono in aumento Nei primi quattro mesi dell'anno, 2017 aziende sono andate in fallimento, 1461 delle quali per insolvenza (+11%): il numero delle imprese che ha dovuto depositare i bilanci perché non riusciva a far fronte ai pagamenti è stato superiore solo negli anni di crisi 2003 e 2005. A quanto sembra il franco forte e l'insicurezza economica che caratterizza soprattutto l'eurozona cominciano a mostrare i loro effetti, rileva la società internazionale di informazioni economiche Dun and Bradstreet (D&B) in un comunicato. Il Ticino è fra i pochissimi cantoni in contro tendenza: le bancarotte per insolvenza sono state 86, con un calo del 7% su base annua. Sull'altro fronte spiccano i dati di Basilea (+36%), Vaud (+27%), Grigioni (+18% a 26), Ginevra (+12%) e Zurigo (+5%). In calo, a livello nazionale come in quasi tutti i cantoni, compreso il Ticino, sono invece le bancarotte dovuta a una modifica legislativa (chiusura per lacune nell'organizzazione, articolo 731b del Codice delle obbligazioni), scese del 23% a 556. L'attuale clima di incertezza che attanaglia gli imprenditori spiega anche la dinamica delle nuove iscrizioni, scese del 2% a 13'185 ditte. La crescita degli ultimi due anni sembra così interrotta e sarà così difficile superare la soglia magica di 40'000 nuove aperture su 12 mesi. Orologi dal design di lusso si insediano in Ticino Una nuova azienda di orologi di lusso, la Zeitmeister SA, si insedia a Chiasso in via Livio al Gold Trade Center o più precisamente l ex edificio ABN Arno che sta diventando un vero polo del lusso con aziende ed artigiani dell oreficeria, diamanti e orologi. L azienda nasce da una costola della Ike Milano, piccola grande azienda nota nel mondo per il design dei prodotti che con l azienda svizzera appena insediatasi mira ad acquisire lo il marchio Swiss Made. L azienda si insedierà all interno di 3

un intero piano di 450 metri quadri nel quale oltre ad un negozio entrerà a far parte anche un laboratorio di produzione. per quanto riguarda la mano d opera, parte di essa sarà trasferita dall Italia, e parte sarà assunta ex novo, senza preferenze di nazionalità e provenienza. Aumentano le domande di assistenza sociale Aumentano le domande per l'assistenza sociale LAPS. Sono state infatti inoltrate 457 domande nel 2011 tramite lo sportello regionale a cui fanno riferimento anche i Comuni di Balerna, Morbio Inferiore, Breggia, Novazzano e Vacallo. Per quanto riguarda Chiasso, il numero delle domande si attesta a quota 213 con un aumento del 5 %. La cifra esposta corrisponde al 2.7 % della popolazione totale del Comune, a metà strada fra la media cantonale del 2 % e quella federale del 3 %. Le prestazioni LAPS suddivise per fasce di età sono le seguenti: -dai 18 ai 25 anni: 22 casi, ossia il 10%; -dai 26 ai 35 anni: 70 casi, ossia il 33%; -dai 36 ai 50 anni: 100 casi, ossia il 47%; -dai 51 ai 65 anni: 21 casi, ossia il 10 %. I bar diminuiscono Dal 2000 al 2010 i bar in Ticino (Caffè, bar pasticcerie, gelaterie, tea-room) sono passati da 481 a 398. Una diminuzione di 82 unità che conferma una tendenza che coinvolge altri tipi di locali, come quelli notturni (passati da 76 a 67) o ristoranti ed osterie (passati da 329 a 230). Ma i dati forniti dall Ufficio del Commercio cantonale sono da ritenere una chiave di lettura della società che cambia o semplicemente sono frutto di una evoluzione economica. Anche in Germania, la tendenza è simile, meno caffè e bar. Una diminuzione derivata dalla crisi economica in atto, che avrebbe ripercussioni sociali in termini di rapporti tra le persone. Fallimenti leggermente indietro: più aperture in Ticino Nel 2011 sono state registrate in Svizzera 11.073 aperture di fallimenti, l'1,3% in meno rispetto all'anno precedente. Si tratta della prima flessione superiore all'1% registrata nell'arco di dieci anni, indica l'ufficio federale di statistica in una nota odierna. A livello cantonale, l'evoluzione sull'arco di un anno è stata eterogenea. In undici Cantoni il volume delle aperture è rimasto stabile, mentre è sceso in altri nove e salito nei rimanenti sei, fra i quali Ticino e in misura minore Grigioni. Le flessioni più marcate sono state osservate a Zurigo (-6,1%) e Ginevra (-6,5%), mentre l'aumento più sensibile è avvenuto a Berna (+7,7%). Come negli scorsi anni, quasi la metà dei fallimenti notificati si è concentrata a Zurigo, Vaud, Berna e Ginevra. Nello stesso periodo, le perdite riconducibili alle chiusure di procedure sono aumentate del 3,1%, a 2,1 miliardi di franchi. Come l'anno precedente, Vaud ha registrato le perdite più cospicue (318,2 milioni di franchi), davanti a Ticino (279,7 milioni), Ginevra (245,5 milioni) e Zurigo (183 milioni). Inoltre, nel 2011 sono stati intimati più di 2,7 milioni di precetti esecutivi, l'1% in più rispetto al 2010. In caso di mancato regolamento di un debito, in più di 1,4 milioni di casi sono stati pignorati i beni dei debitori (-0,8%). Frontalieri, superata quota 53 mila Sono 53.417 i frontalieri che ogni giorno attraversano il confine e vanno a lavorare in Ticino. Il dato, comunicato dall'ufficio federale di statistica, riguarda il primo trimestre del 2012. Solo qualche mese prima, alla fine del 2011, il numero di lavoratori provenienti dall'estero aveva sfondato quota 52 mila. Rispetto a un anno fa i frontalieri sono aumentati di oltre 2800 unità, di oltre 7000 se a esser preso in considerazione è il dato del primo trimestre 2010. Il settore turistico ticinese 4

Il settore turistico ticinese non inverte rotta e la situazione permane delicata, soprattutto nella ristorazione, mentre si allenta, leggermente, la pressione sul comparto alberghiero. La dinamica avversa non abbandona le sponde del Ceresio, mentre sul Verbano e nelle altre zone turistiche del Cantone si avvertono perlomeno alcuni segnali di maggior dinamismo, sebbene non ancora sufficienti per decretare la fine delle ostilità. In prospettiva gli operatori si attendono ancora tempi cupi sia nella regione del Ceresio che del Verbano, mentre gli esercenti attivi nelle altre zone turistiche sono fiduciosi circa il prosieguo del miglioramento congiunturale. Situazione economica degli alberghi ticinesi Il comparto alberghiero ticinese mostra un quadro ancora dai toni opachi, sebbene la fase depressiva tenda lievemente ad allentarsi. Lo rivela il 41% degli operatori intervistati dichiarando un fatturato in ripresa rispetto ai valori dello scorso anno, a fronte del 24% che lamenta un calo (dodici mesi fa le stesse quote erano rispettivamente del 17% e del 66%). Ciononostante la domanda è tuttora in lenta flessione, e i pernottamenti in calo secondo il 43% degli esercenti (in precedenza tale quota superava il 50%), al cospetto dell aumento percepito dal 33%. Sia l impiego che la dotazione infrastrutturale sono ancora giudicati in eccesso, e il grado di occupazione delle camere si attesta al 39%. La situazione reddituale è peggiorata a detta del 40% degli intervistati, invariata per il 39% e migliorata per il 21%. In tali circostanze la situazione degli affari è giudicata cattiva dal 47% degli albergatori, né buona né cattiva dal 32% e buona dal 21%. In prospettiva gli operatori si attendono a tre mesi nuovi cali della domanda e dei pernottamenti, e livelli d impiego invariati. A sei mesi la situazione degli affari dovrebbe risultare inalterata. Situazione economica dei ristoranti ticinesi Sempre problematica la situazione del comparto della ristorazione ticinese. Il 57% degli esercenti denuncia una contrazione del fatturato (solo il 7% ravvisa un aumento), e il 65% accusa un calo del volume di pasti e di bibite (il 9% dichiara una crescita). Il livello d impiego e la dotazione infrastrutturale sono giudicate eccessive, mentre la situazione reddituale è peggiorata secondo la metà dei ristoratori, è invariata per il 42% e migliorata appena per l 8%. La situazione degli affari è giudicata cattiva dal 63% degli intervistati, né buona né cattiva dal 32% e buona dal restante 5%. In prospettiva i ristoratori indicano a tre mesi una domanda stabile, volumi di vendita in calo ma senza ripercussioni negative sull impiego; a sei mesi una situazione degli affari invariata. Conti cantonali, dati intermedi migliori del previsto I dati delle finanze cantonali, nelle fasi intermedie, sono sempre da prendere con le pinze, come testimoniano le cifre contenute nei Consuntivi di fine anno. Semmai sono utili per capire quali saranno gli scenari futuri. Il Consiglio di Stato ha preso conoscenza dell andamento delle finanze cantonali in base al rendiconto intermedio del primo quadrimestre 2012. L esercizio in corso dovrebbe chiudersi con un disavanzo di 158.3 milioni di franchi, rispetto a un preventivo negativo di 220.4 milioni. Il miglioramento quindi sarebbe di oltre 62 milioni di franchi. Sul fronte delle spese si registra un superamento del preventivo per alcuni ambiti appartenenti al settore sociale, specialmente per quanto riguarda l'assistenza. Le uscite saranno compensate da minori spese per interessi passivi, emissione prestiti e per i contributi per gli studenti universitari. Sul fronte delle entrate si segnalano invece 47 milioni di sopravvenienze fiscali, di cui 32 milioni relative all imposta sul reddito e la sostanza delle persone fisiche e 15 milioni concernenti l imposta sull utile e il capitale delle persone giuridiche. Se il gettito di competenza 2012 delle persone fisiche può essere per ora confermato, mentre per quello delle persone giuridiche si prevede una riduzione di 20.0 milioni rispetto a quanto previsto a preventivo 2012. La non adesione del Parlamento all amnistia fiscale non dovrebbe pesare sui conti cantonali: il mancato introito potrà essere compensato da maggiori imposte suppletorie e multe per un ammontare di 20 milioni, da un 5

aumento della quota sull imposta preventiva pari a 5.1 milioni e dal non previsto versamento di una quota sugli utili della banca nazionale, corrispondente a 28.5 milioni di franchi. Il Serfontana dilata le aperture Sono trenta i minuti in più che il Serfontana ha deciso di impiegare per quattro aperture settimanali. Insomma, come riferisce oggi il Cdt, Il lunedì, il martedì, il mercoledì e il venerdì, il centro di Morbio Inferiore chiuderà alle 19 e non alle 18:30. Una scelta che arriva proprio nei giorni caldi delle aperture domenicali. Anche se il prolungamento delle aperture entrerà in vigore con probabilità agli inizi di settembre. La scelta potrebbe essere vantaggiosa soprattutto per frontalieri e non, che di rientro da lavoro, avranno trenta minuti in più per potersi recare al centro commerciale e che oggi invece non riescono. Una scelta di concorrenza e mercato condizionata anche dai nuovi centri commerciali nati di recente in zona. Consiglio Federale: Non si possono favorire le aziende che assumono residenti In Ticino, i frontalieri sono attualmente 54'000 con una crescita del 40,1% rispetto al 2006. A fine 2011, a Ginevra erano 75'800. Il Consiglio federale presta grande attenzione alle preoccupazioni suscitate dagli attuali flussi migratori e dà importanza all'apertura controllata del mercato svizzero del lavoro. Il governo propone di respingere la mozione con cui Lorenzo Quadri chiede di favorire le aziende che assumono residenti. Di fronte all'insostenibile aumento dei frontalieri, quale conseguenza della libera circolazione delle persone, il deputato leghista chiede di inserire tra i criteri d'aggiudicazione degli appalti pubblici contemplati nella pertinente legge e nelle relative ordinanze, un nuovo criterio relativo alla presenza nell'organico di personale residente. Per Quadri, l'azienda che fa lavorare residenti deve risultare avvantaggiata rispetto a quella che ha inserito nel proprio organico un numero elevato di frontalieri. Tuttavia, il Consiglio federale gli ricorda che un criterio di aggiudicazione che privilegi imprese con lavoratori locali, rispetto a quelle che annoverano un maggior numero di frontalieri, viola il principio della parità di trattamento di tutti gli offerenti nazionali ed esteri, sancito da vari accordi. Il criterio di aggiudicazione richiesto dalla mozione non può quindi essere accettato. Berna precisa che i servizi centrali d'acquisto della Confederazione aggiudicano la commessa all'offerente che è idoneo ad adempiere il mandato, che rispetta i principi procedurali e la cui offerta sulla base dei criteri d'aggiudicazione è la più favorevole dal profilo economico. Nuovi posti di lavoro alla Newave Con l'entrata nel gruppo ABB, Newave, azienda di Quartino specializzata nella produzione di sistemi UPS, creerà nuovi posti di lavoro. A dirlo sono il CFO di Newave Patrick Sertori e il presidente del CdA di Newave Vllaznim Xhiha sottolineando come, diventando il centro di eccellenza della ABB per i gruppi di continuità, Newave investirà nella ricerca e sviluppo, aumenterà la produzione e conseguentemente saranno creati nuovi posti di lavoro a Quartino. Settore delle costruzioni in Ticino Nel corso del primo trimestre dell anno il settore delle costruzioni registra un calo dell attività, più pronunciato nell edilizia rispetto a quanto non si avverta nel genio civile e nell edilizia accessoria. Nonostante l indebolimento congiunturale, l intero settore gode ancora di buona salute. Per i prossimi mesi gli imprenditori del genio civile e delle aziende di completamento si attendono un miglioramento; più critici invece gli operatori delle aziende d installazione e dell edilizia che prospettano un possibile inasprimento dell andamento degli affari. Le riserve di lavoro si confermano comunque a buoni livelli. 6

Manifatture ticinesi Nel primo trimestre dell anno la situazione del settore manifatturiero ticinese peggiora ulteriormente, spingendo l indicatore sintetico in zona lievemente negativa dopo quasi due anni di valori positivi. A decretare questo quadro, la diminuzione (su base annua) degli ordinativi, il cui volume è giudicato complessivamente insufficiente, e lo stallo (rispetto a dodici mesi fa) dei livelli di produzione. L impiego e le capacità tecniche di produzione (quest ultime sfruttate ad un grado del 78%) sono valutate adeguate dalla maggior parte degli intervistati. Circostanze che si ripercuotono negativamente sulla situazione reddituale, che seguita a peggiorare a detta del 24% degli industriali interpellati, è rimasta invariata per il 67%, mentre è migliorata per il 9% (le stesse quote lo scorso anno erano rispettivamente del 21%, 71% e 8%). In tali circostanze la situazione dell impresa è giudicata né buona né cattiva dal 77% degli intervistati, buona dal 9% e cattiva dal 14%.Con 3,7 mesi di produzione assicurata, gli operatori prospettano per il prossimo trimestre livelli di ordinativi e di produzione stabili con possibili tenui contrazioni dell occupazione; per la seconda metà dell anno una situazione degli affari dovrebbe risultare inalterata. Situazione economica generale ticinese La dinamica negativa del settore turistico ticinese non s arresta neanche nel corso dei primi mesi del 2012, sebbene in alcune zone turistiche del cantone si avverta maggiore dinamismo. La cifra d affari settoriale segna, nel primo trimestre dell anno, una nuova contrazione (-5,8% su base annua) sulla scia dei risultati avversi dei periodi precedenti. Esito condizionato da una domanda ancora in flessione e dal calo del volume di attività che assilla il 55% degli esercenti (a fronte del 20% che ravvisa un aumento). Il livello d impiego e la dotazione infrastrutturale sono ancora globalmente giudicate in eccesso. La situazione reddituale è deteriorata secondo il 45% degli operatori, invariata per il 41% e migliorata per il 14%. In tale contesto la situazione degli affari è ritenuta cattiva dal 56% degli interpellati, né buona né cattiva dal 32% e buona dal 12%. Evoluzione congiunturale ostile che non abbandona le sponde del Ceresio, dove fatturato e volumi di attività seguitano a calare, l impiego è globalmente giudicato ad un livello eccessivo, la dotazione infrastrutturale adeguata, e la situazione reddituale e l andamento degli affari tendono a peggiorare. Andamento che si contrappone alla maggior vitalità, già rilevata a fine 2011, nelle cosiddette altre zone e, in questo inizio 2012, sul Verbano. In queste regioni turistiche il volume di attività e il fatturato sono in ripresa (su base annua), il livello d impiego è ancora giudicato in eccesso, mentre la dotazione infrastrutturale è globalmente ritenuta adeguata. La tenue avanzata dà sollievo alla situazione reddituale, che dopo due anni di continui peggioramenti, risulta ora globalmente migliorata. L andamento degli affari è però giudicato buono unicamente nelle altre zone, mentre nella regione del Verbano i pareri negativi continuano a prevalere. In prospettiva gli operatori siti sulle sponde del Ceresio e del Verbano indicano a tre mesi e a fronte di una domanda stabile, nuovi cali del volume di attività e dell impiego; a sei mesi una situazione degli affari invariata. Per contro, per il prossimo trimestre nelle altre zone turistiche si prevedono rialzi della domanda, dei volumi di attività e dell impiego, a sei mesi un miglioramento della situazione degli affari. Grafici disoccupazione: Tasso di disoccupazione in Ticino dal 2011 ad oggi 7

6 5 4 3 2011 2012 2 1 0 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Numero di persone in cerca di impiego in Ticino dal 2011 ad oggi 12000 10000 8000 6000 2011 2012 4000 2000 0 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 8

Tasso di disoccupazione in Svizzera dal 2011 ad oggi 4 3.5 3 2.5 2 1.5 2011 2012 1 0.5 0 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 9