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XXVIIRAPPORTOIMMIGRAZIONE CARITASEMIGRANTES(RICM)201772018 UNNUOVOLINGUAGGIOPERLEMIGRAZIONI SINTESI RAPPORTOIMMIGRAZIONE201772018, UNNUOVOLINGUAGGIOPERLEMIGRAZIONI Ci troviamo di fronte ad una emergenza culturale che richiede un intervento strutturato e di lungo periodo. È necessario mettere in campo tutte le risorse educative capaci di stimolare, da un lato, il necessario approfondimento rispetto a temi che sono ormai cruciali, e dall altro lato di accompagnare le nostrecomunitàversol acquisizionediunanuova grammaticadellacomunicazione chesiainnanzitutto aderente ai fatti e rispettosa delle persone. Papa Francesco non ha mancato di sottolineare che «la prevenzione e l identificazione dei meccanismi della disinformazione richiedono anche un profondo e attento discernimento». In tale contesto emergenziale i due organismi della CEI, Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, hanno voluto confermare il loro impegno anche attraverso la pubblicazione dell annuale Rapporto Immigrazione che da oltre 25 anni analizza il fenomeno migratorio nelle sue molteplicidimensioni.l edizione2017m2018presentamoltenovità,apartiredaunanuovavestegraficache vuole essere più aderente al mutato contesto culturale, in conseguenza del quale la narrazione del fenomenomigratorioècambiatanellostileenellaforma. LINGUAGGIOEMEDIA La mobilità umana si conferma fra i temi di maggior dibattito nella società attuale. Il monitoraggio delle notizie riguardanti l immigrazione apparse nei telegiornali di prima serata delle reti Rai, Mediaset e La7 rivela che in dodici anni i riferimenti all immigrazione sono aumentati di oltre dieci volte, passando dalle 380 notizie del 2005 alle 4.268 del 2017. Appare sistematica la correlazione fra l aumento di interesse mediaticoversoiflussimigratoridirettiversol ItaliaeglieventidinaturapoliticachecoinvolgonoilPaese. Colpisce constatare che la sensazione di minaccia alla sicurezza e all ordine pubblico ricondotta all immigrazionesperimentadal2013unacrescitacostante.nelcorsodel2017itelegiornalidiprimaserata sisoffermanoperlopiùsuiflussimigratori(40%),riservandoquasilametàdellenotizieainumeriealla gestionedeglisbarchisullecosteitaliane.unulteriore34%deiservizitelegiornalisticièdedicatoaquestioni che mettono in relazione immigrazione, criminalitàe sicurezza. Pertrovare il primotema dotato, almeno potenzialmente, dei caratteri di buona notizia è necessario scendere al terzo posto, dove si colloca il raccontodell accoglienza,alqualenel2017èriservatol 11%dellenotizie. 1

MONDO Nel2017sono257,7milionilepersonechenelmondovivonoinunPaesediversodaquellodiorigine.Dal 2000al2017ilnumerodellepersonechehannolasciatoilproprioPaesediorigineèaumentatodel49%. Nel2017imigrantirappresentanoil3,4%dell interapopolazionemondiale,rispettoal2,9%del1990.nel 2017 l Asia ospita il 30,9% dei migranti mondiali, seguita da Europa (30,2%), America del Nord (22,4%), Africa(9,6%),AmericaLatina(3,7%)eOceania(3,3%).Secondolestimedell OrganizzazioneInternazionale dellemigrazioni(oim)nel2015laquotadeimigrantiirregolarisultotaledeiflussiinternazionaliammonta al10m15%. EUROPA Nel2017sono38,6milioniicittadinistranieriresidentinell UnioneEuropea(30,2%deltotaledeimigrantia livelloglobale).ilpaeseeuropeochenel2017ospitailmaggiornumerodimigrantièlagermania(oltre12 milioni),seguitadaregnounito,franciaespagna.secondoidatieurostatnel2016glistranieriresidenti che hanno acquisito la cittadinanza nell area dei Paesi UEM28 sono 994.800, con un aumento, rispetto al 2015, del 18,3%. Tra i Paesi con il maggior numero di nuovi cittadini al primo posto c è l Italia, con 201.591acquisizionidicittadinanza,checorrispondonoal20,3%deltotaleUEM28. ITALIA L Italia,con5.144.440immigratiregolarmenteresidentisulproprioterritorio(8,5%dellapopolazionetotale residenteinitalia)sicollocaal5 postoineuropaeall 11 nelmondo.secondol UNHCRtrail1 gennaioeil 31 agosto 2018 è sbarcato in Italia l 80% di migranti in meno rispetto allo stesso periodo del 2017. Le comunità straniere più consistenti sono quella romena(1.190.091 persone, pari al 23,1% degli immigrati totali),quellaalbanese(440.465,8,6%deltotale)equellamarocchina(416.531,8,1%).icittadinistranieri risultanorisiederesoprattuttonelnordmovestdellapenisola(33,6%)eadiminuirenelcentro(25,7%),nel NordMEst(23,8%), nel Sud(12,1%) e nelle Isole(4,8%). Le regioni nelle quali risiede il maggior numero di cittadinistranierisonolalombardia(1.153.835cittadinistranieriresidenti,pariall 11,5%dellapopolazione totaleresidente),illazio(679.474,11,5%),l EmiliaMRomagna(535.974,12%),ilVeneto(487.893,10%)eil Piemonte(423.506,9,7%).LeprovincenellequalirisiedeilmaggiornumerodicittadinistranierisonoRoma (556.794, 12,8%), Milano (459.109, 14,2%), Torino (220.403, 9,7%), Brescia (156.068, 12,4%) e Napoli (131.757,4,3%). ILLAVORO DaimicrodatiRcflMISTATalprimosemestre2017lapopolazioneimmigratainetàdalavoroèdi4.100.826 personecon15annidietàedoltre,dellequaliil59,3%sonooccupateeil30,6%inattive.inparticolare,gli occupati stranieri risultano 2.430.409, aumentati rispetto al primo semestre 2016 del +0,9%. Di questi, 1.635.300sonodi nazionalità nonmue (67,3% degli occupati stranieri) e 795.100 lavoratori comunitari (32,7% deglioccupati stranieri). Gli stranieri in cerca di occupazione sono415.229(10,1% del totale degli stranieri), di cui 283.837 di nazionalità nonmue(67,3% del totale degli stranieri in cerca di occupazione) e 131.392dinazionalitàUE(33,1%).Gliinattivistranierisono1.255.187(30,6%deglioccupatistranieri),dicui 2

897.411nonMUE(71,5%degliinattivistranieri)e333.093UE(28,5%).Sesiconsiderailperiodochevadal primosemestre2016alprimosemestre2017,siosservaunaumentodell occupazionesiatraglistranieri (+0,9%) sia tra gli italiani(+0,6%). La quota del lavoro non qualificato negli immigrati è del 35,4%, contro l 8,2%neglioccupatiitaliani.SecondoidatiUnionCamere,leimpresedicittadininatiinunPaeseextraMUE al31dicembre2016sono366.426,inaumentorispettoal2015(+3,5%).laregioneconilmaggiornumero di queste imprese è la Lombardia(69.625, 19,0% del totale nazionale), seguita da Lazio(41.849, 11,4%), Toscana (35.891, 9,8%), Campania (32.931, 9,0%) ed Emilia Romagna (32.418, 8,8%). La Campania è la regionenellaqualesiregistral aumentopiùcospicuo(+11,1%). LASCUOLA Nell annoscolastico2016m2017glialunnistranierinellescuoleitalianesono826.091(dicui502.963natiin Italia,parial60,9%),inaumentorispettoall annoscolastico2015m2016di11.240unità(+1,4%).nell anno scolastico2016m2017,lascuolaprimariaaccoglielamaggiorequotadialunnistranieri:302.122,il36,6%del totale.l incidenzadeglialunnistranierisultotaledellapopolazionescolasticavariainmodosignificativoin ragione del fatto che alcune regioni e province hanno una spiccata capacità attrattiva nei confronti di immigratichevogliono insediarsi stabilmente con lapropria famiglia.lemaggiori incidenze si riscontrano nelle regioni del Nord, con il valore massimo in Emilia Romagna(15,8%), significativamente maggiore del valore nazionale(9,4%), seguita da Lombardia(14,7%) e Umbria(13,8%). Nelle regioni del CentroMNord il valore non scende al di sotto del10%, con la sola eccezione dellazio(9,5%). Decisamente inferiori i dati relativialleregionidelsud. FAMIGLIAECITTADINANZA Nelcorsodel2016sonostaticelebrati25.611matrimoniconalmenounodeiconiugistraniero(12,6%del totaledeimatrimoni),inleggeroaumentorispettoal2015(+0,2%).nel56,4%deicasisitrattadell unione fra uno sposo italiano e una sposa straniera. A fine 2017 i bambini nati da genitori entrambi stranieri risultano 67.933 (14,8% del totale delle nascite). Diminuisce il numero medio di figli delle cittadine straniere,purmantenendosisulivellidecisamentepiùelevatidiquellidellecittadineitaliane(1,95rispetto a 1,27 secondo le stime nel 2017). I dati ISTAT relativi al bilancio demografico nazionale confermano l aumentodeinuovicittadiniitalianigiàrilevatoneglianniprecedentiechehacondottol Italianel2015e nel2016adesserealprimopostotraipaesiuepernumerodiacquisizionidicittadinanza.al31dicembre 2017,suuntotaledi146.605acquisizionidicittadinanzadistranieriresidenti,il50,9%riguardadonne.Tali acquisizioni, rispetto alla stessa data del 2016, sono diminuite (M27,3%). Nelle regioni del Nord Italia si registrano tassi di acquisizione di cittadinanza ben al di sopra della media nazionale. Si notino, in particolare,icasidellavalled Aosta,delTrentinoAltoAdigeedelVeneto,marisultainteressantesegnalare tassi di acquisizione superiori alla media nazionale anche in regioni del Centro (Marche) e del Sud (Abruzzo).Riferendosisempreal2016,lemodalitàdiaccessoallacittadinanzarestanodifferentitrauomini e donne. Per gli uomini la modalità più frequente è la residenza (56% dei casi nel 2015), mentre il matrimonio è una modalità residuale (meno del 3%). Nel 2016, diversamente da quanto avveniva in passato, anche per le donne le acquisizioni di cittadinanza per residenza sono state le più numerose (43,9%), superando, seppur di poco, le acquisizioni per trasmissione/elezione (39,3%). Si riduce ulteriormente, anche per le donne, la quota di procedimenti avviati a seguito del matrimonio: nel 2016 questirisultanoil16,8%deltotale,mentrenel2014risultavanoil25%. 3

LACRISIECONOMICA Osservando nel dettaglio l incremento della povertà rispetto alla base di riferimento (il 2010), è interessante notare come l incremento maggiore di povertà abbia riguardato i cittadini stranieri appartenentiapaesidell UnioneEuropa:dal35,4%al48,5%(+13,1%in7anni).Seguonoicittadinioriginari dipaesinonmue,pressoiqualil incidenzadelrischiodipovertàèpassatadal43,5%al54%(+10,5%).tragli italianil aumentodelrischiodipovertàèstatomenorilevante,passandodal20,8%del2010al26,1%del 2016 (+5,3%). Nel corso del 2016 le persone accolte ed accompagnate presso i Centri di ascolto della Caritas sono state 205.090, un dato che comprende anche i quasi 16mila profughi ascoltati dalla sola diocesi di VentimigliaMSanremo. Come in passato, anche nel 2016 nel Nord e nel Centro Italia il profilo sociale delle persone aiutate coincide per lo più conquello degli immigrati(rispettivamente il 62,6% e il 62,1% del totale); nel Mezzogiorno, invece, chiedono aiuto soprattutto le famiglie di italiani (68,1%). In questi anni di crisi economica, tuttavia, anche le regioni del Nord e del Centro hanno rilevato un incrementoevidentedelpesodegliitaliani.traglistranierisonoduelenazionalitàprevalenti,inlineacon gliannipassati:quellamarocchina(19,2%)equellaromena(13,6%). LASALUTE Dalpuntodivistasanitario,ilprofilodisalutedeimigrantisivasemprepiùcaratterizzandopercondizionidi sofferenzadovuteadaccoglienzainadeguata,fragilitàsocialeescarsaaccessibilitàaiservizi.allasalutedei migranti,cosìcomeallasuamancanza,concorronolecondizionidivitanelpaesediprovenienza(condizioni premmigratorie), il percorso migratorio e i livelli di accoglienza e inclusione nel Paese di arrivo(condizioni postmmigratorie):imigrantisiammalanoanchediesclusionesociale,difallimentoominacciadifallimento delproprioprogettomigratorio,avoltedipovertàespessodidifficoltàdiaccessoaiservizisociomsanitari.i datial2016,annorecorddisbarchi,nonmodificanoiltrenddegliultimianni,ecioèunadiminuzionedei casidimalattieinfettive,cometbceaids.sonodatioggettivicheridimensionanoitimorisoggettivieche, da una parte, devono rassicurare l intera popolazione, ma dall altra devono stimolare interventi di integrazione sociale e di garanzia dell accessibilità ai servizi sanitari. Realizzare buone pratiche di accoglienzadiventailprimoeimprescindibilepassoperdifendereepromuoverelasalutediognimigrante. LADEVIANZA Al 31 dicembre 2017 la popolazione carceraria conta 19.745 detenuti stranieri tra imputati, condannati e internati. Rispetto allo stesso periodo del 2016, quando gli immigrati erano 18.621, si registra un incrementodel+6%.rimaneinalterata,tuttavia,l incidenzadellacomponenteesterasuldatocomplessivo della popolazione carceraria, a distanza di dodici mesi ancora ferma al 34%. Per quanto riguarda le aree geografichediprovenienza,negliistitutidipenaprevalelacomponenteafricana,chedasolarappresentala metàdeidetenutistranieri,con9.979persone(il50,5%).idetenutinordafricanirappresentanoil71%della componenteafricanaecircail35%dellapopolazionestranieranellecarceriitaliane.ilcontinenteeuropeo èinvecerappresentatoda7.287persone,parial36,9%deicarceratidioriginestraniera.ildettagliodelle nazionivedeilmaroccoconfermarsicomeilpaesemaggiormentepresente,con3.703detenuti(il18,7%), seguitodall Albania(2.598persone,parial13,1%)e,dipocodistanziata,dallaRomania(2.588persone,pari 4

al 13,1%). La componente immigrata è nettamente più giovane rispetto a quella italiana. Il detenuto straniero tipo è un uomo, è sposato e ha meno di 40 anni. La stragrande maggioranza della popolazione carceraria straniera è composta da detenuti di sessomaschile (18.844, pari al 95,5%), a fronte di 901 detenute (appena il 4,5%). Per le detenute occorre segnalare il preoccupante aumento di bambini al seguito.interminigenerali,sono56ibambinipresentiaccantoa51donnedetenute.diquesti,ibambini stranieri in carcere sono 30(pari al 58%) al seguito di 33 detenute straniere. Dei 20.313 minori e giovani adultipresiincariconel2017dagliufficidiserviziosocialeperiminorenni(ussm),glistranierisono5.302 (26%),dicui4.604ragazzi(86%)e698ragazze(14%).Nellatipologiadeidelitticommessidaglistranieri prevalgonoireaticontroilpatrimonio(9.222),seguitidaireatiinmateriadistupefacenti(7.430),controla persona (7.151), contro la pubblica amministrazione (3.061) e contro la fede pubblica (1.630). I dati mostrano come, a parità di reato, gli italiani entrano meno facilmente in carcere rispetto agli stranieri, i quali beneficiano in maniera difforme delle misure alternative per l espiazione della pena, a cominciare dall esecuzionedellapenapressoildomicilio. LARELIGIONE SecondolepiùrecentistimedellaFondazioneISMU,suuntotaledi5.144.440stranieriresidentiinItaliaal 1 gennaio2018,imusulmanisonopocomenodi1milioneemezzo,parial28,2%deltotaledeglistranieri. I cristiani complessivamente sono il doppio, quasi 3milioni, in aumento di circa 50mila unità negli ultimi due anni. Ne consegue che, nelcomplesso, il 57,7%dei cittadini stranieri residente in Italia è cristiano. Si trattainmaggioranzadiortodossi(1,6milioni,deiqualiquasi1milioneromeni)e1,1milionidicattolici(tra coloro che migrano dall Est Europa soprattutto albanesi, una minoranza di romeni e polacchi, filippini tra colorochemigranodall Asia,ecuadorianieperuvianifrailatinoamericani).Fralenazionalitàdelleprincipali comunitàreligioselocali,ilgruppomarocchinoèilprincipaledireligionemusulmananelletreregionicon più cittadini stranieri con tale appartenenza religiosa Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.Per quanto riguarda la nazionalità dei cattolici stranieri, con riferimento alle sole due regioni con oltre 100 mila stranieri residenti con tale appartenenza religiosa Lombardia e Lazio al primo posto si collocano i filippini,siainlombardiasianellazio,seguitidailatinoamericanidiperùedecuadorinlombardiaedagli europeicomunitaridiromaniaepolonianellazio. 5

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