L ATLANTE DI SAVE THE CHILDREN E LE MAPPE DELLE POVERTÀ IN ITALIA di Giulio Cederna. Torino, 16 marzo 2016 Dialoghi sull educazione

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1 L ATLANTE DI SAVE THE CHILDREN E LE MAPPE DELLE POVERTÀ IN ITALIA di Giulio Cederna Torino, 16 marzo 2016 Dialoghi sull educazione

2 Save the Children è la più importante organizzazione internazionale indipendente dedicata a salvare i bambini in pericoli e a promuovere i loro diritti. È stata fondata nel 1919, subito dopo la prima Guerra Mondiale.

3 Fare assistenza umanitaria non significa solo scontrarsi con la sofferenza e la miseria significa anche preziosi momenti di stupore e incanto, di avventurosa scoperta e inaspettate visioni su interi mondi a noi totalmente sconosciuti Englantyne Jebb

4 Save the Children opera in 120 paesi con programmi di salute, risposta alle emergenze, educazione e protezione dei bambini dagli abusi e dallo sfruttamento.

5 AL ZA ATARI, il posto del diavolo. Giordania.

6 Il 48% dei bambini del campo non va a scuola. Il 28% non prende parte ad alcun progetto educativo

7 A Idomeni, tra Grecia e Macedonia, dove un profugo su tre è minorenne

8 Save the Children Italia nasce nel 1999, è una Ong riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri. Porta avanti attività e progetti rivolti sia ai bambini e alle bambine dei cosiddetti paesi in via di sviluppo che a quelli che vivono sul territorio italiano.

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12 Dal 2010, l Atlante dell infanzia (a rischio) ha prodotto oltre 360 mappe (234 online) per analizzare le condizioni dei bambini e dei ragazzi in Italia, utilizzando 150 indicatori, dei quali 120 specifici sull infanzia, provenienti da fonti ufficiali e/o indagini autorevoli

13 L Atlante offre una visione del Paese ad altezza di bambino, multidimensionale. Le mappe aiutano a istituire confronti, orientare scelte e programmi di intervento. Aiutano a costruire network e alleanze con altri realtà sul campo

14 Senza da ABSENTIA, una condizione di privazione che non si contrappone semplicemente a con, ma serve a sottolineare la mancanza di ciò che normalmente dovrebbe esserci. Come PRIVAZIONE, deprivazione, da privus, che sta da sé, e evoca quindi una condizione di solitudine. Senza anche nel significato di ESCLUSIONE, che indica una separazione forzata (exclusus, chiuso fuori)

15 Dal 2009 a oggi abbiamo perso oltre 75 mila neonati. Il declino è in parte mitigato dall important e contributo delle mamme straniere.

16 Dal 2009 l incidenza dei minori è scesa dal 17% al 16,6%, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno

17 L importante contributo dei minori di origine straniera, soprattutto al Nord: sono una media di 1 su 10. In provincia di Torino sono il 15,7 %

18 Quasi 4 milioni di minori, il 37% della popolazione 0-17, vivono nelle città metropolitane a più alta urbanizzazione (il 16,6% del territorio italiano)

19 Piemonte 2014: 12,5% minori in povertà relativa Da quando è esplosa la crisi, tutti gli indicatori mostrano un impennata dei bambini in povertà. Nel 2014 Istat segnalava un dato tre volte più alto rispetto a quello del 2009.

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21 Piemonte: 12,5% minori in povertà relativa Fonte: Istat. Anno: 2014.

22 BAMBINI IN POVERTÀ ASSOLUTA Da quando è esplosa la crisi, tutti gli indicatori mostrano un impennata dei bambini in povertà. Nel 2014 Istat segnalava un dato tre volte maggiore rispetto a quello del 2009.

23 I figli hanno assistito al 65,2% dei casi di violenza contro le donne, in 1 caso su 4 anche i figli sono stati coinvolti. (Istat 2015) Al Nord, il 6,3% dei minori è seguito dai Servizi Sociali. In Italia, circa 90 mila minori, quasi 1 su 100, hanno subito diverse forme di maltrattamento (Cismai, Garante, Anci, TdH 2015).

24 Ogni anno circa 100 mila bambini e adolescenti entrano in un carcere per trovare un genitore recluso. Senza spazi, procedure, attenzioni idonee alla loro giovane età. Non esiste un sistema di raccolta dati affidabile per conoscere la storia dei minori in affidamento o nei servizi residenziali (circa 30 mila). Piemonte, affidamento familiare/servizi: indice 2

25 Presa in carico in Piemonte: 13,2 ogni 100 Il tentativo di ampliare l offerta pubblica dei servizi educativi 0-2 anni ha prodotto scarsi risultati (13%, +1,5%). Restano invariati i gap territoriali tra Nord e Sud.

26 Provincia di Torino: 175 euro La spesa sociale nell area famigliaminori va dai 393 euro di Trieste agli 8 di Vibo Valentia. Dove sarebbe più urgente intervenire non si riescono a garantire le prestazioni minime.

27 Circa 4 milioni di bambini (2 su 5) vivono in abitazioni sovraffollate (Eu-Silc); Tra il 2007 e il 2013 circa 130 mila famiglie sfrattate con la forza. Appena il 38% dei bambini gioca nei giardini pubblici (il 45,4% in Piemonte)

28 Nel Nord Ovest più di 1 famiglia con bambini su 3 considera molto presente il problema del traffico, 4 su 10 sono preoccupate per l inquinamento.

29 In Italia quasi 1 bambino su 3 è sovrappeso(co n picchi al Sud). Il livello di istruzione della madre e il reddito influenzano l eccesso di peso

30 Il 64% dei minori 6-17 anni non ha praticato nel 2014 quattro più attività ricreative tra le 7 analizzate da Save the Children. In Piemonte il 58,8%.

31 In Piemonte nel 2014: il 39,4% dei minori 6-17 anni non ha letto un libro (media ITA 48,4%). Il 43,2 % non ha visitato musei (ITA 55,2%). Il 66% non è andato a teatro (ITA 67,3%)

32 Piemonte, ESL 2013: 15,8% La lotta alla dispersione dà i suoi frutti: dal 2004 al 2014 la % di Early School Leavers è calata dal 22,9 al 15% (dato 2014). Rimangono forti divari Nord Sud.

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34 è la privazione delle competenze necessarie ai bambini e agli adolescenti per crescere e vivere. Queste capacità si acquisiscono soprattutto a scuola e possono essere misurate con indicatori quali i test delle competenze scolastiche e il tasso di abbandono. Un ruolo importante lo ricopre anche il contesto educativo in cui cresce il bambino, come la possibilità di partecipare ad attività culturali, ricreative e sportive

35 In Italia il 24,7% degli alunni non raggiunge le competenze minime in matematica, il 19,5% in italiano. Migliori le performance ai test in Piemonte (19,3% e12,9%). PISA, 2012

36 La povertà educativa è strettamente legata a quella economica delle famiglie, e rischia di perpetuarsi per generazioni in un circolo vizioso.

37 Il valore sociale della cultura. La lettura è un antidoto alla povertà: l analisi dei test PISA dimostra che i ragazzi in famiglie economicamente svantaggiate ma con una disponibilità tra 11 e 25 libri a casa raggiungono livelli di competenze superiori rispetto a chi vive in case con meno libri.

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39 Guardando al percorso scolastico dei bambini stranieri, pur rimanendo più difficile e a volte più lungo di quello dei compagni italiani, si riscontra una diminuzione del valore percentuale del ritardo. MIUR, 2015

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41 Nell anno scolastico di riferimento, infatti, si osserva un deciso sorpasso dell istruzione tecnica rispetto a quella professionale dovuto essenzialmente agli alunni stranieri nati in Italia. MIUR, 2014

42 La concentrazione abitativa dei bambini con background migrante nei quartieri di Barriera di Milano e Falchera a Torino. Tra il 1982 e il 2000 Torino aveva perso circa il 40% dei bambini 0-5. L arrivo delle famiglie straniere ha permesso di arrestare il declino.

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44 Le diseguaglianze di risultati sono strettamente legate alle diseguaglianze di opportunità Le conseguenze dannose delle diseguaglianze, che arrivano ovunque e impongono costi elevati alla nostra economia, sono ampiamente evitabili. Le politiche giuste reti di protezione sociale forti, un sistema fiscale progressivo, e una migliore regolamentazione, possono invertire queste tendenze devastanti.

45 Interventi tempestivi, integrati, multidimensionali, prima, durante e dopo il parto, e nei primissimi anni di vita, permettono di migliorare la salute, a breve medio, lungo termine, e aiutano a combattere le diseguaglianze. Azioni tempestive, differenziate, integrate, in territori delimitati, dentro e fuori dalle scuole, con una regia comune capace di unire attori diversi, producono risultati concreti nella lotta alla dispersione.

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