Le aeree di collaborazione nel PDZ:
|
|
- Giordano Cappelli
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Le aeree di collaborazione nel PDZ: prendersi cura dei soggetti fragili nel loro ambiente di vita
2 Le aree di collaborazione nel PDZ: Prendersi cura dei soggetti fragili nel loro ambiente di vita Licia Barbetta
3 Le aree di collaborazione nel PDZ: Prendersi cura dei soggetti fragili nel loro ambiente di vita Intersezioni: prendersi cura - soggetti fragili - collaborazione tra le condizioni della fragilità di bambini e ragazzi: povertà diseguaglianza ingiusta, fondata esclusivamente sull origine di nascita (Chiara Saraceno) tendenza: povertà ereditaria Trieste, 15 maggio 2013
4 Rapporto Save the Children (2012) 15% delle famiglie italiane hanno un reddito inferiore a quello medio nazionale bambini e ragazzi vivono in famiglie povere; di questi, vivono in condizioni di povertà assoluta il 22,6% dei bambini vive in nuclei a rischio di povertà; se i bambini sono figli di madre single, il rischio sale al 28.5%
5 tutela e promozione dei diritti dei minori e delle loro famiglie nell attuale contesto aumento degli allontanamenti lunghe permanenze delega alle comunità della vita di bambini e ragazzi tutela giuridico-assistenziale vs. opportunità educativa-emancipativa fatica degli operatori, elevato turn-over bambino in pezzi (Carmarlinghi, D Angella)
6 La fatica di collaborare tutela dei diritti tutela delle professioni: un po di storia (da Animazione Sociale, n. 266, 2012): Prima fase anni 70/ 80: le spinte valoriali libertà, eguaglianza, fraternità Seconda fase le specializzazioni: areeproblema, età, formazione, professioni, organici, sedi Terza fase l isolamento: differenze vs. comunanze; autonomia vs. autoreferenzialità lavoro sociale
7 Complessità e rischi complessità delle problematiche di bambini e ragazzi e delle loro famiglie raffinamento della lettura degli operatori sociali scarso valore riconosciuto al lavoro sociale saperi specialistici usati in funzione difensiva paradigma relazionale e proposta antiistituzionale dei servizi: rischio di evanescenza
8 Sviluppare la collaborazione Ripensare il perché: centralità della tutela dell infanzia, dell adolescenza, delle famiglie libertà, eguaglianza, fraternità e friabilità dei diritti princìpi universalistici della cittadinanza Ripensare il come: i Piani di Zona
9 Gli obiettivi Piano di Zona Promuovere la permanenza dei minori in famiglia. Le strategie per il triennio 5.1 dalle differenze alla condivisione per il migliore interesse di bambini e ragazzi e delle loro famiglie Le azioni per il revisione protocollo Ambiti-ASS per la presa in carico integrata definizione fattori di rischio e di protezione, monitoraggio allontanamenti. Trieste, 15 maggio 2013
10 Gli obiettivi Piano di Zona Potenziare e qualificare il processo di sostegno e allontanamento del minore nonché il sistema di accoglienza dei minori collocati all esterno della propria famiglia di origine Le strategie per il triennio 5.2 riaffermazione del diritto di bambini e ragazzi di vivere in una famiglia Le azioni per il applicazione linee guida allontanamenti, applicazione Buone prassi nelle comunità educative, promozione dell affido. Trieste, 15 maggio 2013
11 Gli obiettivi Piano di Zona Collegare gli interventi sociali e sociosanitari programmati nei Piani di Zona con specifiche azioni inerenti le politiche familiari. Le strategie per il triennio 10.1 cura delle famiglie e delle relazioni familiari in una dimensione reticolare delle risorse cittadine Le azioni per il Avvio tavoli provinciali per le politiche familiari: istituzionale e con il terzo settore Trieste, 15 maggio 2013
12 Servizi di sostegno alle funzioni genitoriali Dal Bilancio sociale 2003: sviluppare la qualità dei servizi rivolti all infanzia, ricollocandoli nella dimensione dell affermazione dei diritti, all interno di politiche di promozione del benessere, migliorare la qualità degli interventi di tutela e moltiplicare le azioni di promozione, a partire dall integrazione tra servizi sociali e politiche educative 2003: 26 % della spesa per servizi di sostegno, 71% per servizi sostitutivi 2012: 41% della spesa per servizi di sostegno, 59% per servizi sostitutivi Trieste, 15 maggio 2013
13 Interrogarsi sulla funzione genitoriale significa anche interrogarsi sull educazione. 13 Grazie dell attenzione Trieste, 15 maggio 2013
Piani di Zona 2009/2011 Progetti a sostegno degli anziani
Piani di Zona 2009/2011 Progetti a sostegno degli anziani Rimini 28 ottobre 2011 Francesca Marmo Legge Quadro 328/2000 La legge n 328 del 2000 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di
DettagliLa psicologia clinica e di comunità, strumenti ed opportunità per l'integrazione socio-sanitaria. sanitaria. 14 Maggio Roma
La psicologia clinica e di comunità, strumenti ed opportunità per l'integrazione socio-sanitaria sanitaria 14 Maggio 2009- Roma Dr.ssa Maria M. Russo Direttore Programma di Psicologia AUSL Rimini 1 Riferimenti
DettagliFondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese
Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese Tenendo conto di quanto indicato dal Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 14 ottobre 2015 e dall allegato D delle
DettagliAdozione e sostegno alle famiglie
Adozione e sostegno alle famiglie Firenze, 19 aprile 2017 «Il lavoro nelle adozioni come pratica di sostegno alla genitorialità: nuovi indirizzi e nuovi strumenti» Regione Toscana Settore Innovazione Sociale
DettagliRAGAZZI STRANIERI A SCUOLA
PROVINCIA DI PORDENONE Servizio Programmazione Sociale RAGAZZI STRANIERI A SCUOLA tavolo provinciale di coordinamento e azioni di supporto nell area dell integrazione socio-culturale e dell intercultura
DettagliDETERMINAZIONE DIRIGENZIALE IL RESPONSABILE DEL CENTRO DI ATTIVITA. Struttura Operativa Distretto 3. dott.ssa Angela Pianca
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI N 1 TRIESTINA TRIESTE DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE n. 519 del 27/08/2014 L anno duemilaquattordici, il giorno ventisette del mese di agosto IL
DettagliRIORDINO DEL SERVIZIO SOCIALE TERRITORIALE DEL COMUNE DI BOLOGNA
RIORDINO DEL SERVIZIO SOCIALE TERRITORIALE DEL COMUNE DI BOLOGNA LE SFIDE Scheda ATTUALI analitica DEL WELFARE A Bologna... Sostanziale mantenimento della spesa pubblica sociale e sociosanitaria per il
Dettaglitra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014
ADOZIONE SCUOLA Percorso per l attuazione l del Protocollo d Intesa d tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014 LE FINALITA Promuovere
DettagliLINEE GUIDA PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DEL SERVIZIO SPECIALISTICO TUTELA MINORI E DEL SERVIZIO SOCIALE COMUNALE DI BASE
LINEE GUIDA PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DEL SERVIZIO SPECIALISTICO TUTELA MINORI E DEL SERVIZIO SOCIALE COMUNALE DI BASE AREA SOGGETTO/ DESTINATARIO MANDATO/ COMPITO AZIONE/ INTERVENTO RESPONSABILITA
DettagliLe aeree di collaborazione nel PDZ: Prendersi cura dei soggetti fragili nel loro ambiente di vita (persone anziane)
A. Galopin A. Galopin - Trieste, - Trieste, 15 maggio 15 maggio 2013 2013 Le aeree di collaborazione nel PDZ: Prendersi cura dei soggetti fragili nel loro ambiente di vita (persone anziane) Le aree di
DettagliIndice. Capitolo 1 I bambini, i ragazzi e le famiglie Capitolo 2 L educazione, l istruzione e la formazione... 63
Indice Per un welfare condiviso su infanzia e adolescenza... 9 di Anna Maria Dapporto Assessore alla Promozione delle politiche sociali e di quelle educative per l infanzia e l adolescenza. Politiche per
DettagliLa Grande Casa La cooperazione sociale che sostiene e promuove i diritti di cittadinanza.
Accoglienza, per tutti e per ciascuno La Grande Casa La cooperazione sociale che sostiene e promuove i diritti di cittadinanza. Accoglienza, Per Tutti E Per Ciascuno La nostra cooperativa è nata con l
DettagliPROMOZIONE DEL BENESSERE E PREVENZIONE DEL RISCHIO IN ADOLESCENZA
PROMOZIONE DEL BENESSERE E PREVENZIONE DEL RISCHIO IN ADOLESCENZA Servizio Salute mentale, dipendenze patologiche, salute nelle carceri Servizio Politiche familiari, infanzia e adolescenza Franca Francia
DettagliPromozione del benessere e sostegno dei percorsi di autonomia: lo sguardo della Regione Emilia-Romagna Mariateresa Paladino e Monica Pedroni
Promozione del benessere e sostegno dei percorsi di autonomia: lo sguardo della Regione Emilia-Romagna Mariateresa Paladino e Monica Pedroni Servizio politiche sociali e socio educative Bologna, 20/1/2017
DettagliPresentazione del Mal.Ab. Gruppo specialistico interistituzionale contro il maltrattamento grave e l abuso ai minori.
Presentazione del Mal.Ab. Gruppo specialistico interistituzionale contro il maltrattamento grave e l abuso ai minori. Il Mal.Ab. di Trieste Gruppo interistituzionale attivo dal 1998. Dal 2004 vi partecipano:
DettagliNuovi strumenti integrati di programmazione territoriale, monitoraggio e valutazione
Assessorato Politiche per la Salute Assessorato alla Promozione delle Politiche Sociali e di quelle Educative per l infanzia e l adolescenza. Politiche per l Immigrazione Sviluppo del Volontariato,dell
DettagliCOMUNE DI SAN DONA DI PIAVE Servizi Sociali IL COMUNE DI SAN DONA DI PIAVE PER LA DOMICILIARITA
IL COMUNE DI SAN DONA DI PIAVE PER LA DOMICILIARITA PIANO LOCALE PER LA DOMICILIARITÀ P.L.D. dis po s izio ni applic ative D.G.R. n. 39 de l 17.1.2006 (D.G.R. n. 2359 de l 30.7.2004) OBIETTIVI DELLE POLITICHE
DettagliUn esperienza di rete locale co-partecipata: il Progetto V.A.I.
Un esperienza di rete locale co-partecipata: il Progetto V.A.I. Vincitore del PREMIO INNOVAZIONE 2007 Qualità e semplificazione A CURA DI : Rita Giannetti e Gabriella Zoff Centri Regionali di Orientamento
DettagliLa famiglia di origine e la Comunità per minori. A cura di Dott. Giacomo Dal Gesso
! La famiglia di origine e la Comunità per minori A cura di Dott. Giacomo Dal Gesso Il Minore Il minore non è il problema della famiglia, che si manifesta attraverso le difficoltà scolastiche o comportamentali
DettagliI risultati dello studio Risc: risultati nazionali e regionali
Incontro con le nuove zone I risultati dello studio Risc: risultati nazionali e regionali Cinzia Canali e Lisa Neve Firenze, 12 dicembre 2012 Il percorso di implementazione 2010-2011 Zona Valdarno Inf.
DettagliScheda per la redazione del Progetto
ALLEGATO A Scheda per la redazione del Progetto 1. RIFERIMENTI Ambito territoriale: n. 17 SAN SEVERINO MARCHE / MATELICA Referente territoriale per i servizi di sostegno alla famiglia: Cognome Valeriani
DettagliLa Casa della Salute in Emilia Romagna
Gestire la salute al di fuori degli ospedali: reti, spazi e pratiche di cura Trento, 20 marzo 2015 La Casa della Salute in Emilia Romagna Pierpaola Pierucci Laboratorio Paracelso Dipartimento di Studi
DettagliIl percorso nascita nella Regione Emilia-Romagna
Il percorso nascita nella Regione Emilia-Romagna Un modello integrato sociale-sanitario: sanitario: il ruolo dei Comuni Rossella Ibba Dirigente Servizio Politiche di Welfare Comune di Forlì Forlì,, 23
DettagliESPERIENZE DEGLI ATTORI COINVOLTI NELL AMBITO DELLA NPIA
CONFERENZA ANNUALE SALUTE MENTALE EVOLUZIONE DEL SISTEMA SOCIOSANITARIO LOMBARDO NELL AREA DELLA SALUTE MENTALE: PERCORSI LOCALI DI ATTUAZIONE ESPERIENZE DEGLI ATTORI COINVOLTI NELL AMBITO DELLA NPIA Brescia
DettagliCOMUNE DI BASILIANO PERCORSO COMUNALE DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI PROGRAMMAZIONE ANNO 2006
PROGRAMMAZIONE ANNO Punto Giovani Obiettivi Promozione di una comunità solidale e consapevole Dare un servizio ai giovani per renderli cittadinanza attiva e dare loro risposte concrete. Collegamento tra
DettagliLe persone di minore età in Emilia-Romagna: i numeri in gioco
Le persone di minore età in Emilia-Romagna: i numeri in gioco Gino Passarini Responsabile Servizio Politiche familiari, infanzia e adolescenza Bologna, 20 novembre 2013 traccia della presentazione 1. Bambini
DettagliIl Progetto Cicogna Comunità Sperimentale con Famiglie Accoglienti in Rete. Poli Piera
Il Progetto Cicogna Comunità Sperimentale con Famiglie Accoglienti in Rete Poli Piera Il contesto Il progetto nasce nel 2004 a Bologna all interno di un sistema diversificato di servizi rivolti a minori
DettagliI centri per le famiglie in Piemonte. Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale. 31 marzo 2016
ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI, DELLA FAMIGLIA E DELLA CASA I centri per le famiglie in Piemonte Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale 31 marzo 2016 Italia e Piemonte: alcune
DettagliDipartimento Cure Primarie U.O. Consultori Spazio Giovani di Bologna Centro di Consultazione per adolescenti
Dipartimento Cure Primarie U.O. Consultori Spazio Giovani di Bologna Centro di Consultazione per adolescenti SPAZIO GIOVANI E un Centro rivolto agli adolescenti (14-20 anni) e agli adulti del contesto
DettagliIl Piano sociale e sanitario in Emilia-Romagna : la sfida dell integrazione
Il Piano sociale e sanitario in Emilia-Romagna 2008-2010: la sfida dell integrazione a cura di Anna Rosetti Direzione Sanità e Politiche sociali 23 aprile 2008 Piano Sociale e Sanitario 2008-2010 PRINCIPI
DettagliDISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR)
DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR) PIANO DI ZONA 2013 ALLEGATO A: Piano Distrettuale per i Piccoli Comuni 1 CONTATTI DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A Piazza Caduti di Nassiriya
DettagliDECENNALE FORMAZIONE ASS n. 4 Medio Friuli. FORMAZIONE, SVILUPPO e SOSTENIBILITA. 10 anni e poi.. Bruno Sacher - Massimo Sigon
DECENNALE FORMAZIONE 2004-2014 ASS n. 4 Medio Friuli FORMAZIONE, SVILUPPO e SOSTENIBILITA 10 anni e poi.. Bruno Sacher - Massimo Sigon Udine, 28 ottobre 2014 1 Distretti SOS Aree Materno Infantili Età
DettagliRete del progetto Diade
La Rete Diade P Progetto realizzato nell'ambito dell'accordo di collaborazione sottoscritto con la Regione Lombardia per l'attivazione di servizi e iniziative finalizzate al contrasto e alla prevenzione
DettagliIl CIAF (Centro Infanzia, Adolescenza e Famiglie) Edda Fagni è una struttura educativa che, attraverso la metodologia della progettazione integrata,
F come Famiglie Il CIAF (Centro Infanzia, Adolescenza e Famiglie) Edda Fagni è una struttura educativa che, attraverso la metodologia della progettazione integrata, propone occasioni e percorsi di sostegno
DettagliSEMINARIO DI LAVORO PER L AVVIO E LA COSTITUZIONE DI «RETI DI SCUOLE»
PROGRAMMA P.I.P.P.I. Programma di Intervento Per la Prevenzione dell Istituzionalizzazione di bambini e ragazzi che vivono in famiglie negligenti SEMINARIO DI LAVORO PER L AVVIO E LA COSTITUZIONE DI «RETI
DettagliLe specificità delle azioni e degli interventi da monitorare nelle politiche familiari
MONITORARE AZIONI E INTERVENTI DI POLITICHE FAMILIARI: QUALI SPECIFICITA Le specificità delle azioni e degli interventi da monitorare nelle politiche familiari Francesco Belletti 5 novembre 2015 UNIONE
DettagliSCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE
Scheda 6-7 - 10 SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE TITOLO DELL'AZIONE Affidamento diurno e residenziale Promuovere l'affidamento diurno e residenziale TAVOLO TEMATICO Codice azione (se esistente) MINORI C.M.12.A2.1.
DettagliESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 25 ) Delibera N.560 del DIREZIONE GENERALE DIRITTO ALLA SALUTE E POLITICHE DI
REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 21-07-2008 (punto N. 25 ) Delibera N.560 del 21-07-2008 Proponente GIANNI SALVADORI DIREZIONE GENERALE DIRITTO ALLA SALUTE E POLITICHE
DettagliCOMUNE DI MILANO. Griglia di osservazione dei segnali di rischio: Milano. uno strumento co-costruito per i MSNA e il suo utilizzo nella rete
COMUNE DI MILANO Griglia di osservazione dei segnali di rischio: uno strumento co-costruito per i MSNA e il suo utilizzo nella rete 2016 Comune di Milano. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. Il presente documento
DettagliLeggere fa bene alla salute. La costruzione di una buona pratica di comunità
Leggere fa bene alla salute La costruzione di una buona pratica di comunità La Regione Umbria e la «lettura» La Regione Umbria riconosce nella «lettura» una risorsa strategica su cui investire per lo sviluppo
DettagliLimitazioni delle attività quotidiane
Limitazioni delle attività quotidiane Maria Grazia Simonelli Responsabile Servizio Sociale Unificato/ Zona Sociale Castelnovo ne' Monti Dati PASSI d Argento 2009 Distretto di Castelnovo ne Monti Sottogruppi
DettagliIl Pubblico tutore dei minori: ruolo e attribuzioni istituzionali. Padova 18 dicembre 2010
Il Pubblico tutore dei minori: ruolo e attribuzioni istituzionali Padova 18 dicembre 2010 L istituzione - la norma L UPTM è istituito con la L.R. n. 42/1988. Le attribuzioni: Libertà ed indipendenza Rete
DettagliPotenziamento integrazione sociale e sociosanitaria
Allegato n. 1 Potenziamento Cabina di regia integrata Ambito Cremona Ambito Crema Ambito Casalmaggiore Documento di pianificazione ai sensi dell'obiettivo "Integrazione sociale e / Cabine di Regia istituite
DettagliSCHEDA DI MONITORAGGIO DEL PROGETTO N 4
SCHEDA DI MONITORAGGIO DEL PROGETTO N 4 PERIODO IN ESAME: Gennaio 2006 DICEMBRE 2006 DATA COMPILAZIONE SCHEDA: APRILE 2007 Nome Progetto BAMBINI E NUOVE CULTURE Mission (finalità del Progetto) Il progetto
DettagliConsiderazioni sul percorso formativo di accompagnamento al Progetto Adolescenza. Bruna Zani e Luigi Guerra
Giornata conclusiva del percorso formativo Progetto Adolescenza Considerazioni sul percorso formativo di accompagnamento al Progetto Adolescenza Bruna Zani e Luigi Guerra Alma Mater Studiorum - Università
DettagliDalla legge 285/97 in favore di infanzia e adolescenza alla legge 328/00 per la realizzazione del sistema integrato dei servizi sociali
Dalla legge 285/97 in favore di infanzia e adolescenza alla legge 328/00 per la realizzazione del sistema integrato dei servizi sociali Roberto Maurizio Politiche per l infanzia l adolescenza e la famiglia
DettagliSeminario su Politiche locali e Interventi di inclusione sociale
Seminario su Politiche locali e Interventi di inclusione sociale Roma, 30 settembre 2009 CLARA TOMMASINI 1 Povertà materiale (deprivazione) cause dirette: disoccupazione, sovraffollamento mancanza di risorse
DettagliProvincia di Siena - Centro Pari Opportunità D.ssa Roberta Guerri IL GENDER BUDGETING
Provincia di Siena - Centro Pari Opportunità D.ssa Roberta Guerri IL GENDER BUDGETING Punto di partenza: ci sono processi economici poco studiati perché l economia è fatta di due mondi Quello visibile,
DettagliMigrare in Toscana: accoglienza, presa in carico e stato di salute Firenze, 27 ottobre 2016
Migrare in Toscana: accoglienza, presa in carico e stato di salute Firenze, 27 ottobre 2016 Minori Stranieri Non Accompagnati prassi consolidate e innovazioni sul territorio toscano Lorella Baggiani Regione
DettagliProposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa. Bozza di lavoro 1
Proposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa 1 Bozza di lavoro 1 Considerati la Legge del 27 dicembre 2006 n. 296 articolo 1, comma 622, che prevede
DettagliREGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI AFFIDO FAMILIARE
Comune Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Maglie Bagnolo del Cannole Castrignano Corigliano Cursi Giurdignano Melpignano Muro
DettagliAMBITO SOCIO ASSISTENZIALE 4.4 CODROIPO PIANO DI ZONA AMBITO DISTRETTUALE DI CODROIPO
AMBITO DISTRETTUALE DI CODROIPO Dal profilo di comunità al Piano di Zona 2006-2008 INDICE PREMESSA INDICE INTRODUZIONE 1 IL CONTESTO ISTITUZIONALE ED ORGANIZZATIVO 1.1 Scheda anagrafica di Ambito 2 LE
DettagliProtocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana
ISTITUTO COMPRENSIVO DI CIVITELLA IN VAL DI CHIANA Civitella in val di chiana Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana CONTRAENTI
DettagliL integrazione delle politiche
Assessorato Politiche per la Salute Assessorato alla Promozione delle Politiche Sociali e di quelle Educative per l infanzia e l adolescenza. Politiche per l Immigrazione Sviluppo del Volontariato,dell
DettagliASL PROVINCIA DI VARESE UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA. 29 giugno 2011
ASL PROVINCIA DI VARESE 29 giugno 2011 UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA 1 PRINCIPALI PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI RELATIVI ALL INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA
DettagliREGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE
REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 16-02-2016 (punto N 27 ) Delibera N 86 del 16-02-2016 Proponente STEFANIA SACCARDI DIREZIONE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE
DettagliScenari attuali nell accoglienza dei MSNA: Il Programma nazionale di protezione
Scenari attuali nell accoglienza dei MSNA: Il Programma nazionale di protezione ANCI Camilla Orlandi Responsabile Ufficio Immigrazione Le origini del Programma Considerevole presenza di minori stranieri
DettagliDISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona
DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona 2012 2014 Tavoli Tematici Cisterna di Latina, Palazzo Comunale Casa della Pace, 19 luglio 2013 Servizi Distrettuali attivi Segretariato Sociale PUA Pronto
DettagliPROGRAMMA GARANZIA GIOVANI
SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA PROGRAMMA GARANZIA GIOVANI INTEGRIAMOCI: "IMPRONTE SOCIALI" Settore Assistenza Disabili SEDE Congregazione delle Suore Ancelle dell
DettagliIL TERRITORIO E LA DISTRIBUZIONE DEMOGRAFICA
IL TERRITORIO E LA DISTRIBUZIONE DEMOGRAFICA il territorio: 11 Comuni la comunità: 69.183 persone (dato al 31.12.2009) comuni con + di 10.000 abitanti comuni con + di 5.000 abitanti 1 6 comuni con - di
DettagliDIOCESI DI PIACENZA-BOBBIO
DIOCESI DI PIACENZA-BOBBIO PROVINCIA DI PIACENZA PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE E LA VALORIZZAZIONE DELLA FUNZIONE SOCIALE ED EDUCATIVA DEGLI ORATORI E DEI CENTRI DI AGGREGAZIONE GIOVANILE PARROCCHIALI
DettagliAmbito distrettuale Muggia 1.3
Direzione centrale salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali PDZ 2013-2015 Ambito distrettuale Muggia 1.3 Materiali di lavoro per la stesura del profilo di comunità Marzo 2012 In collaborazione
Dettagli- l acquisizione e il consolidamento della capacità di gestione e di autocontrollo nell area emotivo-affettiva
Le scelte di politica scolastica, coerentemente all analisi del contesto territoriale e dei bisogni formativi evidenziati nelle Linee Guida georeferenziate, data la criticità e la problematicità delle
DettagliLA SCUOLA COME CONTESTO D INTEGRAZIONE
LA SCUOLA COME CONTESTO D INTEGRAZIONE Genova, 20 giugno 2013 LIVIA BOTTA COSA RAPPRESENTA LA SCUOLA PER I BAMBINI ADOTTATI? Scuola = prima e più importante organizzazione esterna alla famiglia con cui
DettagliPrendersi cura della famiglia fragile
VALUTARE L EFFICACIA DEL LAVORO PER PROGETTI PERSONALIZZATI CON BAMBINI E RAGAZZI A RISCHIO DI ALLONTANAMENTO CHE VIVONO IN FAMIGLIE MULTIPROBLEMATICHE. ESTENSIONE DEL PROGETTO RISC-PersonaLAB Genitorialità,
DettagliI percorsi di presa in carico delle persone fragili. L esperienza della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento.
Congresso CARD Regioni Nord Italia Trieste 7 dicembre 2012 I percorsi di presa in carico delle persone fragili. L esperienza della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento. Paola Maccani Direzione
DettagliIl sistema regionale per il monitoraggio, la conoscenza e l approfondimento: impegni e risultati. Sabrina Breschi, Istituto degli Innocenti
Il sistema regionale per il monitoraggio, la conoscenza e l approfondimento: impegni e risultati Sabrina Breschi, Istituto degli Innocenti A quale mandato risponde il Centro Regionale di Documentazione
DettagliDIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE
REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE AREA DI COORDINAMENTO POLITICHE DI SOLIDARIETA' SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA SETTORE TUTELA DEI MINORI, CONSUMATORI
DettagliCONGRESSO REGIONALE Marzo 2012 Modena, Centro Famiglia di Nazareth
CONGRESSO REGIONALE 29-31 Marzo 2012 Modena, Centro Famiglia di Nazareth Stato di attuazione della 194/78 nella Regione Emilia-Romagna tra ospedale e territorio A cura di Silvana Borsari Elena castelli
DettagliSCHEDA PROGETTO ESECUTIVO n 2
SCHEDA PROGETTO ESECUTIVO n 2 AFFIDO PARLIAMONE! AREA D INTERVENTO Minori, famiglia, genitorialità LINEE STRATEGICHE NELLE QUALI IL PROGETTO SI ISCRIVE: Direttrici Denominazione Target di riferimento 1
DettagliLE POLITICHE SUL BENESSERE FAMILIARE LP 1/2011 del 2/3/2011
LE POLITICHE SUL BENESSERE FAMILIARE LP 1/2011 del 2/3/2011 SISTEMA INTEGRATO DI POLITICHE STRUTTURALI PER IL BENESSERE FAMILIARE E LA NATALITÀVALORIZZANDO IL PROPRIO CAPITALE TERRITORIALE VULNERABILITÀ
DettagliSCHEDA DI MONITORAGGIO DEL PROGETTO N 13
SCHEDA DI MONITORAGGIO DEL PROGETTO N 13 PERIODO IN ESAME: Gennaio 2006 DICEMBRE 2006 DATA COMPILAZIONE SCHEDA: APRILE 2007 me Progetto LABORATORI EDUCATIVI TERRITORIALI L.E.T. Mission (finalità del Progetto)
DettagliCOMMENTO LEGGE QUADRO SUI SERVIZI SOCIALI ( LEX 328/00)
COMMENTO LEGGE QUADRO SUI SERVIZI SOCIALI ( LEX 328/00) La "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali", è una norma che rientra tra la più ampia riforma dello
DettagliLa nascita colora la vita. sinergie e collaborazioni fra mondo educativo, sociale e sanitario
La nascita colora la vita sinergie e collaborazioni fra mondo educativo, sociale e sanitario Bologna, 15 maggio 2012 L oggetto, i primi protagonisti, la proposta attuale Anni 99/2000: prende corpo l idea
DettagliIl Servizio sociale territoriale
Il Servizio sociale territoriale come livello essenziale del sistema integrato di interventi e servizi sociali Un progetto di ricerca Provincia di Bologna Servizio Politiche sociali e per la salute Istituzione
DettagliL INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE
L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE L ospedale e il territorio: opportunità e criticità nell integrazione socio-sanitaria Francesca Busa Direttore Distretto
DettagliP.I.P.P.I. Una preziosa opportunità per ripensare il sistema di protezione e tutela dell infanzia ed il sostegno alla genitorialità
P.I.P.P.I. Una preziosa opportunità per ripensare il sistema di protezione e tutela dell infanzia ed il sostegno alla genitorialità Monica Pedroni Regione Emilia-Romagna Roma 10 settembre 2014 Ministero
DettagliA.G.A.P. - TRENTINO. L inserimento scolastico (affidamento familiare e adozione) Trento, 25 novembre 2016
A.G.A.P. - TRENTINO L inserimento scolastico (affidamento familiare e adozione) Trento, 25 novembre 2016 Riferimenti normativi MIUR Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca Linee di indirizzo
DettagliUn esperienza del Friuli Venezia Giulia
Un esperienza del Friuli Venezia Giulia Lucia Negrisin Dirigente Scolastico Liceo Scientifico Statale Galileo Galilei Trieste Scuola pilota Gruppo Interistituzionale SpS FVG Un esperienza ai confini della
DettagliLa rete contro la violenza sulle donne
La rete contro la violenza sulle donne Il ruolo del consultorio familiare 1 Il centro antiviolenza nella provincia di Pesaro Presa in carico della donna durante il percorso di uscita dalla violenza 2 Larica
DettagliEssere genitori oggi tra rischi e capacità riflessiva. Povertà e risorse sociali e pedagogiche
Essere genitori oggi tra rischi e capacità Povertà e risorse sociali e pedagogiche Rischi evolutivi Adolescenza e giovane adultità sono epoche a rischio di «dispersione» (Erikson, 1951) Il lavoro di «autoaffermazione»
DettagliCOMUNE DI FIRENZE DIREZIONE SERVIZI SOCIALI REGOLAMENTO COMUNALE PER L AFFIDAMENTO DEI MINORI
COMUNE DI FIRENZE DIREZIONE SERVIZI SOCIALI REGOLAMENTO COMUNALE PER L AFFIDAMENTO DEI MINORI Art. 1 Principi generali Art. 2 Definizioni Art. 3 Tipologie di affidamento Art. 4 Affidamento familiare temporaneo
DettagliNIÑOS DE PLOMO Perù. 2. Obiettivo generale: Tutela della salute mentale e fisica dell infanzia.
FONDAZIONE DON BOSCO NEL MONDO - Via della Pisana, 1111 00163 Roma CF. 97210180580 - Tel. 06 65612663 Fax 06.65612679 - E-Mail donbosconelmondo@sdb.org NIÑOS DE PLOMO Perù 1. Titolo dell iniziativa: Progetto
DettagliNuovo X Attivato in continuità con interventi avviati a partire dall anno:
Comune sede progetto: Clusone AT n. 9 - Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve Progetto: Patatrak Sede presso Oratorio Via Gusmini Tel. 0346 21258 fax e-mail Tipologia di progetto extrascuola Solo compiti
DettagliScheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi 1 TITOLO: Asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi 1 TITOLO: Asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia Annualità 2 : 2014 x 2015 x 2016 x Numero progressivo: 1 Denominazione servizio/intervento:
DettagliPiano di Zona distrettuale per la salute e il benessere sociale Programma Attuativo 2011
Nuovi strumenti integrati di programmazione territoriale, monitoraggio e valutazione Piano di Zona distrettuale per la salute e il benessere sociale 2009-2011 Programma Attuativo 2011 Assessorato Politiche
DettagliASSISTENZA DOMICILIARE ALZHEIMER (A.D.A)
WORKSHOP BEST PRACTICE E INNOVAZIONE NELLE RSA: ESPERIENZE A CONFRONTO 2 Edizione ALZHEIMER A CASA: BUONE PRASSI PER L ASSISTENZA DOMICILIARE Castellanza, 6 novembre 2013 a cura di Ester Poncato e Ambrogina
DettagliL AFFIDAMENTO FAMILIARE IN TOSCANA
In collaborazione con il L AFFIDAMENTO FAMILIARE IN TOSCANA Seminario introduttivo al percorso di approfondimento regionale A cura di Lorella Baggiani, Regione Toscana con la collaborazione di Francesco
DettagliIl nomenclatore per la programmazione e valutazione delle politiche sociali
Il nomenclatore per la programmazione e valutazione delle politiche sociali Roma, 21 ottobre 2014 Oreste Nazzaro Direzione Generale per l inclusione e le politiche sociali 1 Convenzione per l attivazione
DettagliPROGETTO ORIENTAMENTO
PROGETTO ORIENTAMENTO anno scolastico 2014.15 Finalità: - L orientamento è un processo di apprendimento contestuale all attività curricolare, struttura non accessoria ma centrale dell azione formativa:
DettagliANNO SCOLASTICO 2016/17 FUNZIONE STRUMENTALE AREA SOSTEGNO
ANNO SCOLASTICO 2016/17 FUNZIONE STRUMENTALE AREA SOSTEGNO : DOCENTE: ORLANDI DONATELLA DATA: 29/09/2016 FIRMA DESCRIZIONE SINTETICA DEL L integrazione degli alunni portatori di handicap come di quelli
DettagliBOLLETTINO UFFICIALE della REGIONE CAMPANIA n. 50 del 17 agosto Atti della Regione PARTE I
A.G.C. 18 - Assistenza Sociale, Attività Sociali, Sport, Tempo Libero, Spettacolo - Deliberazione n. 1317 del 31 luglio 2009 Organizzazione dei Servizi di Segretariato sociale e Porta Unica di Accesso-
DettagliCOMUNE DI MANDELLO DEL LARIO Piazza L. Da Vinci n. 6 (prov. LC)
SCHEDE AMBITI DI COPROGETTAZIONE relative alla procedura aperta di istruttoria pubblica finalizzata all individuazione di soggetti del Terzo Settore disponibili alla coprogettazione e alla gestione in
DettagliChiara Saraceno BAMBINI DISUGUALI. Festival dell Economia giugno
Chiara Saraceno BAMBINI DISUGUALI Festival dell Economia 2017 1-4 giugno Bambini diseguali Chiara Saraceno Le ricerche internazionali mostrano che Le disuguaglianze nello sviluppo infantile iniziano dal
DettagliLa piramide demografica - oggi e al fonte: proiezioni LaborSim, basate sullo scenario Istat centrale
La piramide demografica - oggi e al 2050 fonte: proiezioni LaborSim, basate sullo scenario Istat centrale numeri indici (100=1958) 700 600 80 anni + 500 400 300 200 60-79 anni 20-59 anni 100 0 0-19 anni
DettagliLo sviluppo di nuovi modelli di residenzialità in psichiatria: un patto per la salute mentale
Convegno: Una nuova frontiera dell integrazione sociosanitaria: il ruolo dei Comuni per la residenzialità leggera in psichiatria Lo sviluppo di nuovi modelli di residenzialità in psichiatria: un patto
DettagliLa prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore
La prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore L esperienza della regione Emilia-Romagna a cura di Clara Curcetti Roma, 18 aprile 2007 Linee regionali di intervento per mitigare l impatto
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA PER LA PRESA IN CARICO CONGIUNTA DEI MINORI SOTTOPOSTI A PROCEDIMENTO PENALE VISTO
Ministero della Giustizia Dipartimento per la Giustizia Minorile Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia Ministero della Pubblica Istruzione Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia Direzione
Dettagli"Qualificazione dei Servizi e Percorsi di miglioramento nell assistenza alle persone con demenza in Emilia-Romagna
"Qualificazione dei Servizi e Percorsi di miglioramento nell assistenza alle persone con demenza in Emilia-Romagna IL CONTESTO: IL PROGETTO REGIONALE DEMENZE (DGR 2581/99) PROGETTO REGIONALE DEMENZE (DGR
DettagliPercorsi di qualità, modelli ed esperienze nei servizi a ciclo diurno per l adolescenza. Bari, 14 Ottobre 2016 Assemblea Annuale ANCI
Percorsi di qualità, modelli ed esperienze nei servizi a ciclo diurno per l adolescenza Bari, 14 Ottobre 2016 Assemblea Annuale ANCI Il focus dell analisi Lavoro di ricognizione di politiche per l infanzia
Dettagli