MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO SIAE. Società Italiana Autori ed Editori. (ex Decreto Legislativo n. 231/2001)



Documenti analoghi
PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

PROCEDURE SEMPLIFICATE PER L ADOZIONE DI MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE (MOG) NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

Le regole e i modelli organizzativi

STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 81/2008

REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE?

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

LA NORMA OHSAS E IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008: IMPATTO SUL SISTEMA SANZIONATORIO

Rev. N Descrizione delle modifiche Data Prima emissione del documento per estensione campo applicazione

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE

Corsi di formazione sulla sicurezza in edilizia 2008/2009 D.Lgs. 81/2008

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

«Gruppo Zadíg» - Notiziario n. 4 Maggio 2008

CHECK LIST ANALISI INIZIALE ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

Roma: 27 Ottobre 2015 Corte di Cassazione

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi

Azienda Sanitaria Firenze

Parte speciale Reati in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro

4. Modello in tema di tutela della sicurezza sul lavoro

RSPP - CARATTERISTICHE

CERTIQUALITY STEFANO ALDINI

SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO

Tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori, in particolare neoassunti, somministrati, stranieri

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO

Commissione Consultiva Permanente ex Art. 6 DLgs 81/08. Il documento del Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG)

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

Sistema di gestione della Responsabilità Sociale

3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA.

IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica,

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

I Sistemi di Gestione per la Sicurezza: La norma OHSAS 18001: 2007

1 La politica aziendale

Programma di formazione, informazione e. addestramento del personale addetto

PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI

Seminario su D.Lgs.81/08

Gli attori della sicurezza

Salute e Sicurezza sul lavoro - 2. Informazione Formazione Addestramento

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS AV2/07/11 ARTEMIDE.

La sicurezza e salute sui luoghi di lavoro in Regione Toscana

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori

COORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA

PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE D.Lgs. 81/08, Artt. 36, 37

Il Modello di Gestione su Salute e Sicurezza sul Lavoro. 26 Marzo 2015

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE

Il Sistema Qualità (ISO 9001:2008) Livello specialistico

POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione

DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

Ing. Alberto Rencurosi

Politica del Sistema di Gestione Salute, Sicurezza e Ambiente (Politica HSE)

!!!!!!!!!!!!!! !!!!!! SISTEMI GESTIONALI !!!!!!!!!!!!! CATALOGO CORSI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ! 1!

Circolare N.24 del 07 Febbraio Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

Formazione ed Informazione dei Lavoratori ai sensi del D.Lgs 81/08 e s. m. i., art. 36 e 37

Dipartimento Salute e Sicurezza LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER I LAVORATORI QUALCHE UTILE SUGGERIMENTO PER GLI RLS E RLST

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L.

Organizzazione della prevenzione aziendale

PROGRAMMA CORSO RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (R.L.S.)

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008

Egr. Via. Mod Delega Delega delle funzioni. Oggetto: Delega delle funzioni (art 16 - D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Gestione della salute e della sicurezza. per i lavoratori della ASL

BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza

MOGS per le piccole e medie imprese: le novità introdotte dal D.M. 13 febbraio Dott.ssa Fabiana Maria Pepe

Il Sistema di Gestione

Allegato F - Programma di adempimenti di cui all articolo 15 dell Allegato A

STUDIO ASSOCIATO DE AMBROGIO

TAI MILANO S.p.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE DI GESTIONE E DI CONTROLLO (D.lgs. 231/001 art. 30 D. lgs. 81/08)

Il Sistema di Gestione della Sicurezza e Salute sul Lavoro OHSAS 18000:2007 e il Modello di Organizzazione e Controllo secondo il D.Lgs.

1.0 POLITICA AZIENDALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO

L'obbligo di formazione dei lavoratori ai sensi del D.lgs. 81/08

TECNOLOGIE DIESEL E SISTEMI FRENANTI S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N.

Manuale Sicurezza Duemilauno Agenzia Sociale

PREMESSA. Spett.le Ordine degli Avvocati di Siracusa Viale Santa Panagia Siracusa. Presidente Avv. Alvise Troja

ORGANIGRAMMA E MANSIONARIO

RSPP & RIR. Ovvero: 81 & 105. FR Bologna 14 ottobre

1. DISTRIBUZIONE Direzione, RSPP, RLS, preposti 2. SCOPO

ISTITUTO COMPRENSIVO DI LENO

Politica per la Sicurezza

LA RESPONSABILITA AMMINISTRATIVA DELLE SOCIETA E I MODELLI ORGANIZZATIVI, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA SICUREZZA SUL LAVORO

Manuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE

CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori.

Applicazione delle Norme in Materia di Tutela della Salute \ e Sicurezza sul Lavoro nelle Scuole di Sci

AREA SICUREZZA. Nomina Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) D. Lgs. 81/08 art. 47, c 2

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA

SETTORE ASSICURATIVO. Il giorno 18 aprile tra. l ANIA. le OO.SS. premesso che

Transcript:

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo Parte Speciale D Salute e Sicurezza MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO di SIAE Società Italiana Autori ed Editori (ex Decreto Legislativo n. 231/2001) PARTE SPECIALE D REATI IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO 1

INDICE 1. Le fattispecie dei reati... 3 1.1 Premessa... 3 1.2 I reati di cui all'art. 25-septies del Decreto Legislativo n.231/2001... 3 2. Funzione della Parte Speciale... 4 3. Processi Sensibili nell'ambito dei reati in materia di salute e sicurezza sui luoghi di... 6 4. Ruoli e Responsabilità... 7 5. Principi generali di comportamento e protocolli specifici... 8 6. La Formazione e l addestramento...11 7. I controlli dell Organismo di Vigilanza...12 2

1. Le fattispecie dei reati 1.1 Premessa Ai fini di una migliore comprensione della normativa in materia di responsabilità amministrativa degli enti, di seguito sono descritti, per tratti essenziali, i reati la cui commissione da parte dei soggetti riconducibili alla Società può ingenerare responsabilità della Società stessa. La presente Parte Speciale D è dedicata alla trattazione dei reati in violazione della normativa sulla sicurezza sul così come individuati nell art. 25-septies. Nel paragrafo successivo sono illustrate in dettaglio le fattispecie di reato contemplate nei citati articoli, con l indicazione (mediante sottolineatura) di quelle la cui commissione potenziale è emersa durante l analisi di SIAE. Per una trattazione completa delle ipotesi di reato previste dal D.Lgs. 231/2001, comprensiva del testo e di una casistica sintetica, si veda SIAE MOGC Parte Generale, allegato 1 I reati e gli illeciti amministrativi per i quali trova applicazione il D.Lgs. 231/2001. 1.2 I reati di cui all'art. 25-septies del Decreto Legislativo n.231/2001 1 Omicidio colposo (art. 589 c.p.); Lesioni personali colpose (art. 590 c.p.). 1 Per una trattazione completa delle ipotesi di reato previste dal D.Lgs. 231/2001, comprensiva del testo e di una casistica sintetica, si veda SIAE MOGC Parte Generale, allegato 1 I reati e gli illeciti amministrativi per i quali trova applicazione il D.Lgs. 231/2001. 3

2. Funzione della Parte Speciale Obiettivo della presente Parte Speciale è consentire che i componenti degli Organi Sociali, i Dipendenti, i Consulenti e Mandatari, coinvolti nei Processi Sensibili, mantengano condotte conformi ai principi di riferimento di seguito enunciati, al fine di prevenire la commissione dei reati indicati nel paragrafo precedente. Si è già detto nella Parte Generale che il perseguimento delle finalità di prevenzione dei Reati richiede una ricognizione dei meccanismi di funzionamento e di controllo dell'azienda, nonché la verifica dell'adeguatezza dei criteri di attribuzione delle responsabilità all'interno della struttura. In tal senso, si sono individuati in generale i presidi principali per l'attuazione delle vigenti previsioni normative, costituiti da: a) Modello di organizzazione, gestione e controllo; b) Codice di Comportamento; c) sistema sanzionatorio; d) sistema di comunicazione. Allo stesso modo, sono stati individuati gli elementi caratteristici di ciascun presidio principale ed in particolare: e) l'istituzione di un Organismo di Vigilanza autonomo ed indipendente cui è affidato il compito di controllare il grado di effettività, adeguatezza, mantenimento ed aggiornamento del Modello, la predisposizione di meccanismi procedurali volti a razionalizzare le fasi di assunzione ed attuazione delle scelte decisionali, in un'ottica di documentabilità e verificabilità delle varie fasi del processo, l'adozione di un sistema chiaro di riparto dei compiti e delle responsabilità, l'operatività di un sistema di flussi informativi tra le diverse strutture aziendali e dalle stesse all'organismo di Vigilanza, l'adozione di un sistema di reporting dell'organismo di Vigilanza verso gli Organi Sociali, la predisposizione di validi strumenti di controllo (a titolo esemplificativo, schede informative, database dei rischi, criteri di selezione di Dipendenti e dei Mandatari); f) l'adozione di un Codice di Comportamento che costituisce la carta dei valori della Società, debitamente diffuso a tutti i componenti della struttura aziendale, ai Mandatari ed alle controparti contrattuali, costantemente aggiornato e monitorato; g) l'adozione di un sistema disciplinare volto a garantire efficacia ed effettività alle prescrizioni interne; h) la predisposizione di un sistema di comunicazione capillare, efficace, dettagliato, completo e costante, attraverso - ad esempio - manuali operativi, piani di formazione del personale, reti intranet, numeri verdi interni. In questa Parte Speciale sono individuati i principi specifici relativi ai Processi Sensibili, in relazione ai reati di cui al paragrafo precedente. Verranno quindi indicati: le aree e/o i processi aziendali definiti "sensibili" ovvero a rischio di specifico reato; i principi fondamentali di riferimento in attuazione dei quali dovranno essere adottate le procedure aziendali ai fini della corretta applicazione del Modello; 4

i principi di riferimento che dovranno presiedere alle attività di controllo, monitoraggio e verifica dell'organismo di Vigilanza e dei responsabili delle altre strutture aziendali che con lo stesso cooperano, debitamente regolate in apposite procedure e/o regolamenti interni da adottare ai fini della corretta applicazione del Modello. 5

3. Processi Sensibili nell'ambito dei reati in materia di salute e sicurezza sui luoghi di Le fattispecie di reato indicate sub par. 1 si applicano, in via potenziale, a tutte quelle attività per SIAE considerate sensibili ex art. 25-septies del D.Lgs. 231/2001, indipendentemente dal fatto che a svolgerle sia il personale di SIAE o terzi ad essa connessi. In particolare, i processi ritenuti più specificamente a rischio, come rilevato in sede di identificazione dei Processi Sensibili (c.d. as-is analysis, per la quale si veda il cap. 7 della Parte Generale), sono risultati essere: Gestione degli adempimenti in materia di salute e sicurezza sui luoghi di ; Approvvigionamenti di beni, servizi e consulenze e Logistica. Le dimensioni di analisi attraverso le quali tali processi sono stati analizzati sono state: rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di, agenti chimici, fisici e biologici; attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti; attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; attività di sorveglianza sanitaria; attività di informazione e formazione dei lavoratori; attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di in sicurezza da parte dei lavoratori; acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge; periodiche verifiche dell'applicazione e dell'efficacia delle procedure adottate. 6

4. Ruoli e Responsabilità Poiché il principio ispiratore del D.Lgs. n. 81 del 9/04/2008 è sintetizzabile attraverso la convinzione che la sicurezza si ottenga responsabilizzando tutti, i Destinatari della presente Parte Speciale D sono tutti i dipendenti di SIAE, nonché tutti i soggetti terzi operanti nelle aree e nei luoghi di considerati a rischio, così come previsto nei documenti Documenti di valutazione dei rischi (DVR), emessi in ottemperanza a quanto prescritto del D.Lgs. n. 81 del 9/04/2008. In particolare la struttura di prevenzione e protezione di SIAE è composta da: Datore di Lavoro e Committente, nella persona del Direttore Generale; Dirigente delegato alla sicurezza; Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dei rischi di salute e sicurezza sul (RSPP); Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP); Medico competente; Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS); Squadra antincendio (personale designato sia per la Direzione Generale che per ogni ufficio territoriale); Squadra di primo soccorso: (personale designato sia per la Direzione Generale che per ogni Ufficio territoriale). Tutti i Destinatari della presente Parte Speciale D devono rispettare quanto definito dalla Società al fine di preservare la sicurezza e la salute dei lavoratori e comunicare tempestivamente alle figure individuate e nelle modalità predefinite eventuali segnali di rischio o di pericolo (ad esempio quasi incidenti), incidenti (indipendentemente dalla loro gravità) e violazioni alle regole aziendali. 7

5. Principi generali di comportamento e protocolli specifici Ai fini della Parte Speciale D, sono stati individuati i Principi di Comportamento cui il personale della SIAE (cfr. Cap. 4, Destinatari, Parte Generale), a qualsiasi titolo coinvolto nelle attività riportate nel cap. 3, deve attenersi. SIAE si impegna ad assicurare un ambiente di adeguato dal punto di vista della sicurezza e della salute personale anche attraverso investimenti in impianti e macchinari per migliorare gli standard di sicurezza, nel rispetto delle previsioni normative di cui all art. 30 del D.Lgs. 81/2008 (TUS - Testo Unico sulla Sicurezza e s.m.i.) e degli accordi Stato-Regioni del 21 dicembre 2011. Al fine di perseguire gli obiettivi di prevenzione e controllo di cui alla presente Parte Speciale SIAE si è dotata di un Sistema di Gestione della Sicurezza sul Lavoro (SGSL) conforme allo standard OHSAS 18001/2007; il sistema, gestito dal Servizio Prevenzione e Protezione, è costituito da apposite Procedure ed Istruzioni Operative, finalizzate a sviluppare ed attuare la politica di sicurezza e salute dei lavoratori conformemente a quanto previsto dalla normativa vigente. In particolare, la politica aziendale di sicurezza e salute sul impegna la SIAE nel suo complesso affinché: ogni fase e processo della Società si svolga nel rispetto delle leggi vigenti in materia di salute e sicurezza ed in linea con i requisiti definiti dallo Standard BS OHSAS 18001:07; gli aspetti della sicurezza siano considerati essenziali fin dalla fase di definizione di nuove attività o nella revisione di quelle esistenti; le attività aziendali siano gestite, nell ottica del miglioramento continuo delle prestazioni in materia di salute e sicurezza, con l obiettivo di prevenire incidenti, infortuni e malattie professionali e limitare i rischi; le macchine, gli impianti e le attrezzature utilizzate per le attività aziendali siano conformi alle leggi e alle norme vigenti e siano oggetto di controlli e manutenzione periodica; tutti i lavoratori siano formati, informati e sensibilizzati sui rischi presenti in azienda, sulle attività di loro competenza, sulle responsabilità connesse all esercizio delle stesse e sui compiti di verifica e sorveglianza all interno del SGSL; si verifichi che tutte le parti terze che entrino nei nostri siti siano adeguatamente equipaggiate per eseguire in sicurezza le proprie mansioni e che siano informate sui rischi per la salute delle persone e sulla sicurezza dei luoghi in cui operano; tutta la struttura aziendale partecipi, secondo le proprie competenze e responsabilità, al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza assegnati; sia promossa la cooperazione fra le varie funzioni aziendali e il coinvolgimento dei lavoratori nella gestione della sicurezza sul, anche attraverso i RLS; siano definiti e perseguiti obiettivi di miglioramento continuo nel campo della salute e sicurezza sul. 8

SIAE si impegna a diffondere la presente politica a tutti i soggetti interessati ed a verificarne periodicamente la sua attuazione. Più in generale, il Sistema di Gestione della Sicurezza sul Lavoro (SGSL) è strutturato nel seguente modo: Politica Aziendale sulla sicurezza La Politica descrive le intenzioni e le direttive di SIAE relative alla propria prestazione di salute e sicurezza sul come espresso formalmente dall alta direzione. Inoltre fornisce un quadro di riferimento per condurre le attività e per definire gli obiettivi e i traguardi di sicurezza sul. Manuale SGSL Il Manuale del Sistema di Gestione della Sicurezza sul Lavoro (SGSL) descrive: - il Sistema di Gestione della Sicurezza sul (SGSL) predisposto da SIAE al fine di operare in conformità alle normative vigenti, oltre che allo standard di riferimento (OHSAS 18001:2007); - le responsabilità inerenti l organizzazione del SGSL; - i criteri generali a cui debbono ispirarsi le procedure gestionali del SGSL. Istruzioni Operative A disposizione sulla intranet aziendale. Modulistica A disposizione sulla intranet aziendale. Procedure di sicurezza In particolare, le procedure fanno riferimento a: - valutazione dei rischi; - prescrizioni legali; - gestione delle non conformità ; - obiettivi e programmi di miglioramento: - gestione della formazione, informazione ed addestramento; - gestione di infortuni, incidenti e quasi incidenti; - gestione degli audit interni; - riesame della direzione; - gestione emergenze Direzione generale; - gestione emergenze Sedi, Presidi e Filiali; 9

- Codice di Comportamento. Le procedure e le istruzioni operative costituiscono i protocolli specifici definiti da SIAE che garantiscono il rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza sul e la prevenzione per i reati di cui alla presente parte speciale. È fatto, invece, esplicito divieto di: porre in essere, collaborare o dare causa alla realizzazione di comportamenti tali che, presi individualmente o collettivamente, integrino, direttamente o indirettamente, le fattispecie di reato previste dall art. 25-septies; sono altresì proibite le violazioni ai principi, ai controlli e alla documentazione normativa esistente prevista o richiamata dalla presente Parte Speciale; porre in essere, collaborare o dare causa alla realizzazione di comportamenti tali che, presi individualmente o collettivamente, integrino, direttamente o indirettamente, le fattispecie di reato rientranti tra quelle sopra considerate (art. 25-septies del D.Lgs. 231/2001); porre in essere o dare causa a violazioni dei principi comportamentali, dei protocolli e delle procedure aziendali; fruire di servizi in appalto senza aver stipulato regolare contratto, ovvero di stipulare o rinnovare alcun contratto d appalto o d opera con consulenti, partner ed in generale fornitori che lavorano nelle sedi della Società, in assenza dei requisiti di idoneità previdenziale, di sicurezza, e contributiva. I Destinatari del Modello, pertanto, oltre a rispettare le previsioni di legge esistenti in materia e le norme comportamentali richiamate nel Codice di Comportamento devono anche rispettare i controlli di cui sono responsabili come previsto nella suddetta normativa e nell ulteriore documentazione adottata in attuazione dei principi di riferimento previsti nella presente Parte con particolare riferimento al Sistema di Gestione della Sicurezza sul Lavoro (SGSL). L Organismo di Vigilanza potrà richiedere, alle Unità Organizzative a vario titolo coinvolte, di comunicare periodicamente il rispetto delle regole comportamentali sancite nel presente Protocollo nello svolgimento dei compiti assegnati nonché ulteriori informazioni (flussi informativi) di volta in volta specificamente richiesti. I Responsabili delle Unità Organizzative aziendali coinvolte nell ambito del processo garantiranno, coordinando le strutture di propria competenza, la documentabilità del processo seguito, comprovante il rispetto della normativa, tenendo a disposizione dell Organismo di Vigilanza - in un archivio ordinato - tutta la documentazione all uopo necessaria. 10

6. La Formazione e l addestramento La formazione e l addestramento del personale con specifico riguardo alla salute ed alla sicurezza sui luoghi rappresentano un elemento essenziale per l effettività ed idoneità del relativo sistema preventivo. L assolvimento di mansioni che, in qualsiasi modo, possano incidere sulla salute e sicurezza sui luoghi di presuppone una adeguata formazione del personale, da verificare ed alimentare attraverso la somministrazione di formazione e addestramento finalizzati ad assicurare che tutto il personale, ad ogni livello, sia consapevole della importanza della conformità delle proprie azioni rispetto al Modello Organizzativo e delle possibili conseguenze dovute a comportamenti che si discostino dalle regole dettate dal Modello. A tal fine, SIAE assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata rispetto al proprio posto di ed alle proprie mansioni e che questa sia in linea con quanto previsto dalla normativa. L informazione generale in materia di sicurezza viene garantita attraverso la diffusione di manuali e pubblicazioni. Sono stati inoltre distribuiti manuali d informazione specialistica, in relazione alle singole mansioni (formazione-informazione circa sicurezza sul luogo di ; antincendio, evacuazione e primo soccorso; rumore; movimentazione dei carichi; videoterminali; detenzione e impiego agenti chimici; carrelli elevatori). La formazione dei lavoratori in materia di sicurezza viene effettuata previa consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza in base a quanto stabilito dall art. 37, D. Lgs. 81/2008. In particolare è prevista la formazione obbligatoria alla sicurezza di tutto il personale della SIAE in caso di: assunzione; trasferimento; cambiamento di mansione; introduzione di nuove attrezzature o tecnologie; introduzione di nuove sostanze e preparati nocivi. Oltre che del suo aggiornamento periodico secondo quanto stabilito dalla normativa. Detta formazione viene effettuata nei confronti di tutti i dipendenti sui contenuti generali della normativa di prevenzione e sui pericoli generalmente presenti in azienda e i connessi rischi, oltre che ad una formazione specifica sul rischio VDT. Per i lavoratori addetti alla Centrale Termica, al Centro Stampa, al deposito Stampati, al Laboratorio Manutenzione, i carrellisti e gli addetti all uso delle scale, si è inoltre proceduto ad elargire una formazione specifica a riguardo dei rischi caratterizzanti le proprie mansioni. Tutti i lavoratori neoassunti vengono formati a cura del RSPP sui contenuti del D.Lgs. 81/2008, sull organizzazione della sicurezza in SIAE, e sui rischi specifici cui sono esposti. È in uso la prassi di effettuare test di verifica di apprendimento dei discenti le cui evidenze sono conservate a cura del servizio SPP. Per quanto riportato nel DVR della Direzione Generale il Responsabile e gli Addetti al Servizio Prevenzione e Protezione hanno frequentato i corsi previsti, conseguendo le certificazioni abilitanti all esercizio della funzione. 11

7. I controlli dell Organismo di Vigilanza Fermo restando il potere discrezionale dell'organismo di Vigilanza di attivarsi con specifici controlli a seguito delle segnalazioni ricevute, l'organismo di Vigilanza effettua periodicamente controlli a campione, diretti a verificare la corretta esplicazione delle attività connesse ai Processi Sensibili con particolare riferimento al Sistema di Gestione della Sicurezza sul Lavoro (SGSL) A tal fine, si ribadisce che all'organismo di Vigilanza deve essere garantito, da parte di tutta la struttura della SIAE, libero accesso a tutta la documentazione aziendale rilevante. Di detti controlli l'organismo di Vigilanza riferisce al Consiglio di Gestione ed al Direttore Generale. 12