Lezione 5.3 LE PENSIONI: SVILUPPI RECENTI E PREVIDENZA INTEGRATIVA

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Transcript:

Lezione 5.3 LE PENSIONI: SVILUPPI RECENTI E PREVIDENZA INTEGRATIVA SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 1 CONTENUTO DELLA LEZIONE Riforma Dini: cenni ad aspetti di lungo periodo e alla disciplina transitoria Ulteriori interventi di riforma (1997-2010) La riforma Monti Fornero (2011-12) La previdenza integrativa: modelli La previdenza integrativa in Italia SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 2 1

Aspetti di lungo periodo della riforma Dini ( e necessità di controlli periodici sulla sua dinamica) La riforma Dini è finanziariamente sostenibile: nel lungo periodo PN/Q è costante. Potrebbe però essere a un livello non desiderabile. In ogni caso ci sono i rischi derivanti da shock esogeni (demografici e di produttività) che possono modificare il rapporto PN/Q Inoltre complicazione del regime transitorio. SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 3 Inoltre disciplina transitoria della riforma Dini (a regime nel 2036) Applicazione del contributivo solo per assunti dal 1995: a regime per i giovani Vecchia normativa Amato per chi ha anzianità di lavoro superiore a 18 anni (nel 1995) Pro rata per coloro che hanno un anzianità di lavoro inferiore a 18 anni (nel 1995) La disciplina transitoria del regime Dini è severa con i giovani e molto tollerante con gli anziani. (18 anni) Anno ingresso mdl 1977 1995 Vecchio regime Amato Pro rata SdW SISTEMI DI WELFARE Regime Dini (P. Silvestri, 2017-18) 4 2

Limiti del sistema pensionistico, dopo la riforma Dini Problemi strutturali 1. Per le carriere lavorative normali: aliquote contributive troppo elevate che generano PN/Q troppo elevata (spiazza altri settori del WS). 2. Quasi esclusivamente fondato su sistema pubblico a ripartizione; ruolo troppo limitato della previdenza integrativa. 3. A causa del dualismo del mercato del lavoro (crescente precarizzazione del lavoro giovanile): i giovani hanno carriere contributive discontinue e avranno pensioni troppo basse. Problemi di equità intergenerazionale 1. La lentezza del processo di transizione (regimi transitori Amato e Dini) determina un eccesso di tutela nei confronti delle generazioni più anziane a scapito dei giovani. SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 5 Ulteriori interventi di riforma (1997-2010) Governo Prodi (1998) Separazione assistenza previdenza; e tendenziale unificazione dei regimi Progressivo innalzamento aliquota dei lavoratori autonomi e dei parasubordinati (dal 10% verso il 19%; poi al 27%) Governo Berlusconi (riforma Maroni, legge 243/2004) innalzamento soglie di età per le pensioni di anzianità a partire dal 2008 ( scalone ) Innalzamento età pensionabile nel settore privato a 65 (a 60 le donne, che però andranno a 65 anni nel 2026), eliminando la flessibilità del regime Dini (57-65 anni) SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 6 3

Ma ricordiamo che, nell impianto della riforma Dini alzare l età pensionabile non riduce (nel lungo periodo) PN/Q: a maggiori contributi versati corrispondono pensioni unitarie più elevate SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 7 Ulteriori interventi di riforma (1997-2010) Governo Prodi (2007) Aggiustamento dello scalone (sistema delle quote : somma età anagrafica ed età contributiva) Nuova disciplina per la revisione dei coefficienti di trasformazione Governo Berlusconi (2010) Revisione requisiti di età (per vecchiaia e anzianità) in funzione della dinamica della speranza di vita (l.122/2010) Ritardo tra maturazione requisiti di età ed erogazione della pensione di anzianità ( differimento ) Occupate nella pubblica amministrazione: limite di età da 60 a 65 anni (dal 2009 al 2012) SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 8 4

SOSTENIBILITA del Rigime Dini + interventi fino al 2009 Spesa pubblica complessiva per pensioni in rapporto al PIL Simulazioni con il modello CAPP_DYN Fonte: M.Morciano, C.Mazzaferro, I costi della lenta transizione al sistema contributivo, CAPPaper n. 67-2009, in http://www.capp.unimore.it/ SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 9 SCENARIO DEMOGRAFICO Evoluzione dell'indice di dipendenza strutturale (IDS) degli anziani Intorno al 2025 iniziano ad andare in pensione i nati nel «baby boom» IDS: rapporto percentuale tra la popolazione di età 65 anni e più e la popolazione in età attiva (15-64 anni). SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 10 5

Quote di pensionati per tipologia sul totale dei pensionati da lavoro Fonte: Simulazioni con il modello CAPP_DYN. SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 11 Tasso di sostituzione individuale lordo dei neopensionati per anno e regime pensionistico Fonte: Simulazioni con il modello CAPP_DYN SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 12 6

In sintesi (il sistema prima della riforma Monti-Fornero) Lentezza della transizione: nei primi decenni le regole del retributivo sono centrali nel determinare gli esiti distributivi Riduzione del tasso di sostituzione, in misura sensibile soprattutto dopo il 2025 e per gli autonomi Aumento della dispersione dei redditi da pensione individuali a seguito dell introduzione del regime misto e con la progressiva entrata a regime della regola contributiva. Possibili effetti di polarizzazione tra pensionati. Presenza contemporanea di regimi molto differenti Aumento del rischio di povertà tra le famiglie di pensionati. Ruolo crescente dell assegno sociale e delle maggiorazioni sociali come forma di contrasto alla povertà tra pensionati È diminuito il debito pensionistico, ma gravi squilibri tra generazioni, a danno dei giovani Necessità di accompagnare ad un sistema pubblico a ripartizione, un sistema di previdenza integrativa a capitalizzazione SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 13 Riforma Monti - Fornero (MF) del dicembre 2011 (in vigore dal 2012) Il contesto: forte analogia con il 1993 la crisi finanziaria spinge l esecutivo a prendere decisioni di cui tutti parlavano da anni, ma che nessuno aveva avuto il coraggio (politico) di prendere la riforma viene approvata senza confronti con le parti sociali e politiche SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 14 7

Riforma Monti - Fornero (MF) Obiettivi: 1) Riequilibrare i conti nel breve periodo. 2) Ristabilire il principio guida della logica contributiva, ma con l introduzione di vincoli più severi per l uscita dal mercato del lavoro (sensibile aumento dell età di pensionamento). 3) Consentire la sostenibilità nel lungo periodo del sistema garantendo a tutti i pensionati trattamenti dignitosi (maggiore equità tra generazioni). Problemi: 1) Radicale modifica dei piani di vita di alcune coorti + Esodati 2) Il successo della riforma dipenderà da ciò che accadrà nel mercato del lavoro. SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 15 Riforma MF: assetto a regime A regime (2035) solo contributivo: Vecchiaia: scelta tra i 67 e 70 anni, con anzianità contributiva di almeno 20 anni (prima erano 5 anni) e pensione almeno pari a 1,5 volte l assegno sociale Anticipata (ex anzianità): almeno 63 anni e 20 di anzianità contributiva e pensione almeno pari a 2,8 volte l assegno sociale Regime particolarmente pesante, anche rispetto agli standard europei più severi. SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 16 8

Riforma MF: regime transitorio Regime transitorio piuttosto complesso (ci sono anche i regimi transitori precedenti) 1. Regime misto per tutti (anche per chi aveva 18 anni di anzianità lavorativa nel 1995: retributivo fino al 2011 e contributivo dal 2012) 2. Vecchiaia: età minima differenziata per età e sesso, destinata a convergere e a innalzarsi (66 anni nel 2018 e 69 anni nel 2050) 3. Anticipata (sostituisce anzianità): almeno 62 anni e anzianità contributiva, differenziata per età e sesso, di almeno 41 anni e 6 mesi (donne) e 42 anni e 6 mesi (uomini) (Possibilità di anticipo con penalizzazione ) SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 17 Riforma MF: regime transitorio Regime transitorio piuttosto complesso (ci sono anche i regimi transitori precedenti) 4. Revisione biennale (anziché triennale) delle dinamiche di aspettativa di vita e suo aggancio al calcolo dei coeff. di trasformazione, dei requisiti minimi di età, per tutte le prestazioni, comprese quelle assistenziali (i limiti della tabella sono destinati ad innalzarsi, all aumentare della speranza di vita). 5. Blocco parziale dell indicizzazione all inflazione (per il 2012 e 2013: è garantita solo per le pensioni con importo fino a circa 1.400 euro). 6. Modifica aliquote contributive: per i lavoratori autonomi dal 20% si arriva gradualmente al 24% nel 2018 (maggiori entrate nel breve e maggiore copertura previdenziale) SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 18 9

Aumento dell età di pensionamento e dei tassi di sostituzione SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 19 Variazione di occupati e pensionati rispetto alla situazione pre-riforma (ipotesi di crescita e occupazione in linea con il passato) Fonte: CAPP_DYN (Mazzaferro e Morciano) SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 20 10

Numero di occupati con età >60 Fonte: CAPP_DYN (Mazzaferro e Morciano) SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 21 Problemi e interrogativi legati alla riforma MF 1. Il mercato del lavoro saprà accomodare l aumento dei tassi di attività tra i più anziani senza spiazzare quelli dei più giovani? 2. Quale relazione tra invecchiamento della forza lavoro e produttività? 3. Quale relazione tra invecchiamento della forza lavoro e condizioni di salute? 4. E sostenibile in futuro un sistema di welfare in cui la cura (di anziani e bambini) è in buona misura a carico delle donne adulte? SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 22 11

Livello medio della pensione con e senza crisi 2012 Fonte: CAPP_DYN (Mazzaferro e Morciano) SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 23 In definitiva, la riforma MF, molto incisiva nell aumentare l età di pensionamento, potrà coniugare contenimento della spesa e adeguatezza delle prestazioni, solo se: -aumenterà, rispetto alle previsioni pre-riforma, il numero totale di posti di lavoro; -se l aumento dei tassi di occupazione sulle classi di età più elevate non ridurrà ulteriormente il tasso di crescita della produttività; -cioè, se si accompagnerà ad un sostanziale aumento del tasso di crescita economica... In sostanza, se la riforma MF è forte, essa comunque richiederà ulteriori aggiustamenti e adeguate politiche economiche. Il cantiere pensionistico rimane dunque aperto, e le sorti del sistema pensionistico sono, se possibile, adesso ancor più irrimediabilmente legate alle prospettive di sviluppo del paese. SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 24 12

IL RUOLO DELLA PREVIDENZA INTEGRATIVA: IL MODELLO DEI TRE PILASTRI 1. Pubblico a ripartizione (BD); obbligatorio 2. Fondi pensione collettivi (aziendali o di categoria) a capitalizzazione (CD o BD); obbligatorio o volontario 3. Piani individuali pensionistici (CD); volontario Previdenza integrativa SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 25 FUNZIONE DEI TRE PILASTRI 1. Differenziazione: migliore copertura dei rischi rispetto ai sistemi puri (ripartizione e capitalizzazione) 2. Minore spesa pubblica 3. Maggiore flessibilità SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 26 13

Fondi pensioni collettivi: elementi costitutivi Partecipazione contributiva del datore di lavoro Diritto di accesso Modalità di maturazione dei diritti (CD o BD) e possibilità di trasferimento in caso di cambiamento posto di lavoro (CD meglio di BD) Creazione di un fondo di garanzia o di una assicurazione di gruppo, a seconda della modalità di gestione del fondo (impresa, esterno) SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 27 I fondi pensioni collettivi svolgono importanti funzioni sociali: lo Stato interviene con salvataggi e agevolazioni. In genere sono intensamente regolamentati: Condizioni non discriminatorie nell accesso Regole di maturazione dei benefici e trasferibilità Quota dei benefici corrisposta come capitale o rendita Sicurezza dell investimento finanziario (vincoli al gestore) Trasparenza della gestione SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 28 14

Previdenza integrativa: aspetti problematici I tre pilastri: Complementari o sostituti? (Opting out) Rischio politico vs rischio finanziario Rischio di enfatizzare troppo i vantaggi della previdenza integrativa SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 29 Previdenza integrativa: rischi (1) Storicamente, la relazione tra g e r è variabile I rendimenti azionari sono più elevati perché più volatili Diviene più serio il problema delle pensioni di annata.. SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 30 15

Rendimenti totali e deviazioni standard in otto economie avanzate. Valori medi reali annuali, 1985-2009 (valori %) Fonte: C.Mazzaferro e A. Maggi, Pensioni pubbliche e pensioni private e adeguatezza delle prestazioni: le conseguenze della variabilità dei rendimenti (La finanza pubblica in Italia. Rapporto 2011) SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 31 Previdenza integrativa: rischi (2) La tutela dall inflazione è minore o nulla I costi amministrativi sono elevati (possono raggiungere il 40%) Anche i sistemi a capitalizzazione devono fare i conti con i rischi demografici SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 32 16

LA PREVIDENZA INTEGRATIVA IN ITALIA Storicamente (prima del 1993) - a livello collettivo (aziendale): TFR - a livello individuale: assicurazioni sulla vita SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 33 L ISTITUZIONE DEI FONDI PENSIONE Decreto legislativo n. 124/93 e revisione del 1995 (riforma Dini) Fondi pensione chiusi Fondi pensione aperti SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 34 17

FINANZIAMENTO DEI FONDI PENSIONE 1. Quote del TFR 2. Contributi del lavoratore 3. Contributi del datore PROBLEMA: come convincere lavoratori e imprese che il TFR va superato e quali incentivi adottare per indurre la contribuzione volontaria? SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 35 TFR: suo ruolo Sostitutivo di altre forme di ammortizzatori sociali Possibilità di accedere a finanziamenti da parte del lavoratore in mercati finanziari imperfetti (acquisto casa) Fonte di finanziamento soprattutto per la piccola impresa SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 36 18

MOBILIZZAZIONE DEL TFR: DIVERSI TENTATIVI Agevolazioni fiscali Cartolarizzazione del TFR Meccanismo del silenzio-assenso: a) Esplicita destinazione a pensione complementare (fondi chiusi, aperti ecc.) b) Esplicita destinazione aziendale (TFR) c) Silenzio-assenso: il nuovo TFR è destinato dal datore o a forme pensionistiche collettive o all Inps SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 37 PAROLE CHIAVE DELLA LEZIONE Aspetti di lungo periodo della riforma Dini Cenni alla disciplina transitoria La riforma Monti-Fornero del 2011-12 La previdenza integrativa: il modello dei tre pilastri. Caratteristiche e limiti della previdenza integrativa. La previdenza integrativa in Italia Il ruolo del TFR SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 38 19

DOVE STUDIARE: P.Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, Il Mulino, Bologna 2015 7 Lezione 8, La spesa per il welfare state Paragrafo 2. Le pensioni paragrafo 2.8. Le riforme degli anni recenti paragrafo 2.9. La previdenza integrativa (Aspetti della disciplina transitoria da paragrafo 2.7) Appunti + diapositive della lezione + Z4 Criticità riforma Monti-Fornero SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 39 20