Innalzamento dell età pensionabile e politiche del lavoro

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1 Invecchiare sul lavoro. Peso dell età e politiche del lavoro, salute e sicurezza: un problema delle sole aziende? Innalzamento dell età pensionabile e politiche del lavoro Unindustria Reggio Emilia 25 giugno 2014 Emmanuele Presidente ADAPT

2 Il cambiamento demografico NON è un problema delle sole aziende La politica si trova nella necessità di tener conto degli interessi e dei desideri degli elettori: tende quindi a privilegiare ciò che può produrre risultati immediati, cosa che non si verifica nei fenomeni demografici. (Camillo Ruini - John Stuart Mill ) Under (10%) (11,6%) (15,5%) (15,2%) (12,4%) (10,6%) Over TOTALE Elaborazione dati Istat

3 Il cambiamento demografico Invecchiamento Europa Italia Europa Italia Europa Italia 0-14/19 anni (%) 23,7 14,3 21, ,8 12,9 15/20-64 anni (%) 60,7 67,3 61,3 65,7 52,3 54,2 Over 65 anni (%) 15,6 18,4 17,4 20,3 28,8 33 Elaborazione dati Istat 2011; Eurostat 2014 Aspettativa di vita Italia Uomini 77 79,1 84,5 Donne 82,8 84,3 89,5 Elaborazione dati Istat 2011 Compresenza delle generazioni in azienda 3

4 Il cambiamento demografico Tassi di dipendenza Fonte: Cesaratto S, Invecchiamento della popolazione, mercato del lavoro e welfare: un introduzione critica, Studi e Note di Economia, Anno XIV, n , pagg

5 Gli effetti dell onda demografica 5

6 Gli effetti dell onda demografica A legislazione invariata la spesa pensionistica sarebbe salita al 23,27% del PIL nel 2040, sebbene al tempo della legge n.335/1995 (la riforma Dini-Treu) venne previsto un picco del 16% verso il 2035 (per effetto dei sottostanti andamenti demografici), con una successiva discesa a regime poco al di sotto del 14% del PIL. Questo non è successo. A motivo del crollo demografico e della crisi economica, l evoluzione della spesa pensionistica sul PIL si è profondamente trasformata: nel 2010 già si era verificato il «picco» (al di sopra del 15%) previsto per il 2035 e il rientro al di sotto del 14% rimandato di venti anni (2060). L Italia, secondo stime del Fmi, presentava ancora nel 2012 un incidenza del 17% della spesa pensionistica sul PIL, tra le più elevate in Europa, a fronte del 14,3% della Francia, dell 11,5% della Germania e persino del 14,6% dell Austria. Questi i problematici fondamenti economici della Riforma Monti-Fornero del 2011 nonché della «pressione» dell Europa. 6

7 Le novità della Riforma Monti-Fornero (art. 24 del Dl 6 dicembre 2011, n. 201 "Salva Italia" convertito con modificazioni in legge 22 dicembre 2011 n. 214) Le anzianità contributive maturate dopo il 31 dicembre 2011 sono calcolate per tutti i lavoratori con il sistema di calcolo contributivo La pensione di vecchiaia per le donne si consegue a 62 anni ed entro il 2018 si dovrà arrivare a 66 anni di età Gli uomini del settore privato e pubblico, sia dipendenti sia autonomi, già dal 2012 conseguono la pensione a 66 anni Non esiste più la pensione di anzianità, sostituita dalla pensione anticipata = non bastano più i 40 anni, ma ce ne vogliono per l anno e 1 mese per le donne e 42 e 1 mese per gli uomini I requisiti, oltre ad essere soggetti all adeguamento alla speranza di vita (per l anno 2013 pari a 3 mesi), sono aumentati di un mese per l anno 2013 e di un ulteriore mese a decorrere dal 2014 Sono stati introdotti dei disincentivi per chi chiede la pensione anticipata prima dei 62 anni È previsto il blocco dell adeguamento all inflazione per il 2012 e il 2013, per i trattamenti pensionistici che superano euro nel

8 Gli effetti economici della Riforma Monti-Fornero: non solo «cassa», ma sostenibilità economica del sistema previdenziale (stime) Spesa per pensioni n.d. Incidenza spesa/pil 16,85% 17,28% n.d. N pensioni liquidate (-22%) N pensionati % nuove pensioni Importo medio annuo pensione % < 500 euro 44,1% 42,6% n.d. % pensionati che percepiscono più di 1 pensione 32,7% 32,7% 32,6% % pensionati < 65 anni 27,8% 26,5% -52% pensioni anzianità 8

9 Gli effetti della Riforma Monti-Fornero sul mercato del lavoro Il mercato del lavoro over50 in Italia e in Europa nella crisi Allungamento della vita lavorativa «improvvisamente» di circa due anni e 1 mese, fino a 3 anni e 2 mesi per chi contava sui 40 anni di contributi (anzianità, che non esiste più) Allungamento della vita lavorativa «improvvisamente» di circa cinque anni per chi contava sulla pensione di vecchiaia Focus over 50 Numero lavoratori over 50 in Europa nel gennaio 2010: Numero lavoratori over 50 in Europa nel dicembre 2013: (+12%) Numero lavoratori over 50 in Italia nel gennaio 2010: Numero lavoratori over 50 in Italia nel dicembre 2013: (+17%) Focus Numero lavoratori over in Europa nel gennaio 2010: Numero lavoratori over in Europa nel dicembre 2013: ,7 (+24%) Numero lavoratori over in Italia nel gennaio 2010: Numero lavoratori over in Italia nel dicembre 2013: (+37%) 9

10 Conseguenze sul mercato del lavoro over Q4 2009Q4 2010Q4 2011Q4 2012Q4 2013Q ,5 152,1 134,3 105,1 80,3 63, , , , ,6 973,7 869, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,1 718,3 756,9 806,4 886, , ,6 222,8 203,2 241,9 267,8 259,1 Elaborazione dati Eurostat dati ultimi trimestri dell anno La fascia di lavoratori occupati più numerosa è quella (e 50-55>30-35), ovvero lavoratori che saranno dipendenti ancora tra i 26 e i 16 anni. I trend di crescita interessano SOLO la fascia d età

11 1 1 Il mercato del lavoro dei giovani «in» e «durante» la crisi Andamento occupazione in Italia in Europa Q2 2010Q3 2010Q4 2011Q1 2011Q2 2011Q3 2011Q4 EU 1,5% 1,4% -2,1% -2,3% 1,5% 1,2% -2,4% Italy 0,5% -2,2% 0,5% -1,2% -0,9% 0,1% -1,3% 2012Q1 2012Q2 2012Q3 2012Q4 2013Q1 2013Q2 2013Q3 2013Q4 EU -2,6% 1,2% 1,3% -2,5% -2,5% 1,2% 1,9% -2,0% Italy -0,8% -1,0% -0,7% -4,9% -3,9% -0,6% -1,9% -4,1% Elaborazione dati Eurostat dati trimestrali Numero lavoratori in Europa nel gennaio 2010: Numero lavoratori in Europa nel dicembre 2013: (-3,4%) Numero lavoratori in Italia nel gennaio 2010: Numero lavoratori in Italia nel dicembre 2013: (-17%) Tasso di disoccupazione giovanile (15-24) a gennaio 2010, Italia = 27,3% Tasso di disoccupazione giovanile (15-24) ad aprile 2014, Italia = 43,3%

12 Alcune domande: La «coperta occupazionale» è corta? Hanno senso piani di staffetta o ponte generazionale, come attivi in Francia e proposti in Italia dal Ministro Giovannini (senza attuazione)? Come intervenire sulla curva salari/produttività che, in Italia, rende il lavoratore esperto meno conveniente? Quale rapporto tra flessibilità e occupazione per i giovani e meno giovani? (legame nefasto tra le riforme Fornero) Quale il ruolo della formazione continua? 12

13 Dove trovarci 13

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