Betoncino armato in presenza di murature soggette a umidità



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Betoncino armato in presenza di murature soggette a umidità In riferimento agli interventi di miglioramento statico delle murature esistenti, mediante rinforzo strutturale con betoncino armato, spesso si trascura che questo tipo di rivestimento non permette la corretta traspirabilità delle murature ed in particolare di quella parte soggetta a risalita capillare. Infatti quasi tutte le strutture che necessitano di interventi strutturali sono semplicemente appoggiate al terreno sottostante, senza alcuna barriera alla risalita. Questo comporta che l umidità presente all interno delle murature cercherà di sfogarsi in tutte le zone dove la superficie muraria abbia una traspirabilità maggiore del betoncino armato; i punti critici spesso sono spalle di porte e finestre, oppure in alcuni casi, in presenza di cappotto esterno, non potendo l umidità sfogare né all interno né all esterno, questa risale fino al solaio del primo piano. Di certo, in tale contesto, se non si interviene con alcuna barriera contro l umidità di risalita il muro risulterà umido per un altezza superiore a quella della risalita prima degli interventi strutturali. Questa umidità, può deteriorare l armatura del betoncino, se in rete metallica, trasmettere sali solubili al betoncino provocando efflorescenze saline sulla superficie e diminuire le prestazioni termiche di tutta la struttura. La creazione di una barriera alla risalita, molto importante nei casi in cui si è in presenza di umidità di risalita, diventa fondamentale quando si vuole migliorare staticamente la struttura con un betoncino o un intonaco strutturale armato. I tipi di barriera alla risalita perfettamente efficaci sono solo tre: barriera fisica, mediante il taglio meccanico della muratura; barriera chimica, mediante iniezioni di resine; barriera elettrica, mediante elettroosmosi. Per ovvi motivi di indebolimento delle murature la barriera fisica e quella chimica non sono applicabili dove il rinforzo strutturale è l obbiettivo da raggiungere; l elettrosmosi, grazie alle sue caratteristiche di minima invasività e di definitiva risoluzione del problema, si adatta perfettamente a completare gli interventi di rinforzo strutturale con betoncino. pag. 1 di 6

L installazione di un impianto elettroosmotico consiste nell applicazione di un campo elettrico maggiore ed opposto a quello naturale, sempre presente nella muratura umida: in questo modo si richiama l acqua a livello della fondazione ed in questo punto si crea una barriera, elettrica, alla risalita. I vantaggi di questo procedimento sono essenzialmente tre: completa asciugatura della muratura in tempi rapidi (qualche settimana); barriera permanente alla risalita; asciugatura per capillarità. Quest ultima caratteristica del procedimento consente una maggiore limitazione all affioramento dei sali in superficie rispetto agli altri metodi di risanamento. L utilizzo dell impianto elettroosmotico, inoltre, non necessita di alcuna manutenzione, non richiede l uso di intonaci particolari e può ritenersi la soluzione definitiva del problema. Sezione di muro con risalita capillare Sezione di muro trattato pag. 2 di 6

Nel caso di creazione di sottofondazioni e applicazione di un betoncino armato non si ha alcuna invasività dato l utilizzo di elettrodi costituiti da un filo continuo in titanio opportunamente tratta dello spessore di 1,2 mm. L elettrodo negativo, che crea la barriera alla risalita, nel caso di intervento con realizzazione di sottofondazioni, viene appoggiato alla base dello scavo per la sottofondazione e poi ricoperto con una malta di cemento resa conduttiva dall aggiunta di fibre di carbonio. Catodo posto a livello del magrone Catodo ricoperto con malta conduttiva L elettrodo positivo viene posizionato in appoggio alla muratura esistente, poco sopra alla quota zero del piano di campagna, e fermato creando un ispessimento con un particolare rinzaffo con ottime caratteristiche meccaniche sempre additivato con fibre di carbonio. Appare quindi evidente che l installazione dell impianto non richiede alcun intervento murario invasivo sulle murature originali. Al fine di ottenere la massima fuoriuscita di sali dalla muratura durante le fasi della ristrutturazione spesso viene previsto un ulteriore elettrodo, detto provvisorio, posto ad un altezza variabile tra 1,5 e 2 metri: tale elettrodo avrà la funzione di asciugare il muro anche al di sopra dell elettrodo positivo definitivo; le opere murarie per l installazione dell elettrodo provvisorio sono nulle in quanto anche in questo caso vengono disposti degli spezzoni di elettrodi fermati con un ispessimento della muratura pag. 3 di 6

con la stessa malta utilizzata per l elettrodo positivo definitivo; gli spezzoni sono collegati alla centralina per mezzo di un cavo elettrico comune e ad asciugatura avvenuta è possibile scollegarli tagliando il cavo elettrico, oppure se i tempi non lo permettono può essere annegato nel betoncino e scollegato ad asciugatura avvenuta. I tempi di asciugatura normalmente variano tra i 30 ed i 60 giorni Anodo in aderenza alla muratura Anodo ricoperto con malta conduttiva Ultimo componente dell'impianto è la centralina di alimentazione dello stesso. Dal 2005 Elo ha introdotto l uso di centraline elettroniche che, oltre ad alimentare l'impianto, sono in grado di monitorarlo, segnalando eventuali anomalie o interruzioni da tagli accidentali degli elettrodi. Tale centralina è programmabile ed è fornita di display sul quale vengono visualizzate due informazioni: giorni di funzionamento e corrente erogata all'impianto. La lettura della corrente erogata (che rappresenta l'indice di umidità media delle murature) viene giornalmente registrata dalla centralina. Inoltre, in caso di anomalie, il display segnala il tipo di anomalia con data e ora della rilevazione. La centralina elettronica è in grado di effettuare l inversione temporizzata del campo elettrico per evitare la polarizzazione della muratura, come dimostrato da recenti studi scientifici internazionali. Inoltre in caso di mancanza di corrente elettrica per brevi periodi, è prevista la circuitazione degli elettrodi, in modo da proteggere passivamente la muratura dalla risalita capillare. pag. 4 di 6

Elettrodo provvisorio Schema inserimento elettrodi Altro aspetto importante per una corretta deumidificazione è il trattamento antisale. E infatti sempre consigliabile l utilizzo di un rinzaffo antisale per la protezione del nuovo intonaco; sebbene parte dei sali disciolti nella parte di muratura umida compresa tra gli elettrodi viene forzata dall impianto a migrare verso la fondazione, la maggior parte di questi, accumulatisi negli anni, restano cristallizzati all interno della muratura, migrando verso la superficie trasportati dall acqua. Questi sali, fortemente igroscopici, durante la fase di intonacatura verranno riattivati dall acqua dell impasto e quindi nuovamente trasportati verso la superficie dell intonaco, dove possono provocare macchie ed efflorescenze, con possibile distaccamento del tinteggio. Ulteriore aspetto da tenere in considerazione è che la parte di muratura sopra all'anodo, se non si utilizza l elettrodo provvisorio, asciugherà in tempi molto lunghi in assenza di intonaco o con un intonaco tradizionale; con un betoncino armato l asciugatura sarà pressoché impossibile. pag. 5 di 6

Centralina elettronica Elo Unit Plus Elo Dry Rinzaffo applicato Un intervento di risanamento strutturale efficace, quindi, deve prevedere il risanamento delle murature dall umidità e dai sali presenti nelle stesse e, alla luce di quanto sopra esposto, il metodo risolutivo più affidabile per la tipologia della struttura in oggetto è l installazione di un impianto elettroosmotico. Grazie all esperienza decennale e al costante impegno nel settore della ricerca e sviluppo della nostra società, gli impianti elettroosmotici Elo garantiscono sempre risultati definitivi e minima invasività. pag. 6 di 6