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Credito, Confidi e Sistema camerale Come le banche valutano il credito ai tempi di Basilea 3 Alessandro Messina 25 giugno 203

Costituzione della Repubblica italiana Articolo 47 La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito. Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese. 2

Testo Unico Bancario Decreto legislativo settembre 993, n. 385 Articolo 5 (Finalità e destinatari della vigilanza). Le autorità creditizie esercitano i poteri di vigilanza a esse attribuiti dal presente decreto legislativo, avendo riguardo alla sana e prudente gestione dei soggetti vigilati, alla stabilità complessiva, all'efficienza e alla competitività del sistema finanziario nonché all'osservanza delle disposizioni in materia creditizia. 2. La vigilanza si esercita nei confronti delle banche, dei gruppi bancari, degli intermediari finanziari, degli istituti di moneta elettronica e degli istituti di pagamento. 3. Le autorità creditizie esercitano altresì gli altri poteri a esse attribuiti dalla legge. 3

Istruzioni di vigilanza prudenziale per le banche italiane Circolare 263/2006 della Banca d Italia Per il rischio di credito sono previsti due metodi di calcolo del requisito patrimoniale: il metodo Standardizzato e il metodo dei rating interni (Internal Rating Based, IRB), a sua volta suddiviso in un IRB di base e un IRB avanzato. E previsto un più favorevole trattamento prudenziale riservato alle esposizioni rientranti nel portafoglio retail. Nei metodi IRB le ponderazioni di rischio sono funzione delle valutazioni che le banche effettuano internamente sui debitori (o, in taluni casi, sulle operazioni). L applicazione dei metodi IRB ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali è subordinato all autorizzazione dell Autorità di vigilanza 4

Credit Risk Management (CRM) Le tecniche di attenuazione del rischio di credito consentono alle banche, attraverso l utilizzo di modelli statistici e coerenti procedure organizzative, di quantificare il rischio associato ad una posizione creditizia. Rating Valutazione del merito creditizio del cliente e della Probabilità di Default Un sistema di Credit Risk Management è generalmente costituito almeno da tre moduli («Rating», «Garanzie» e «Pricing») Credit Risk Management Garanzie Valutazione del taso di recupero atteso nel caso di default Pricing Valutazione del pricing teorico dell operazione «corretto per il rischio» Un sistema di CRM correttamente attuato consente alla banca anche di definire un «pricing» adeguato per il capitale investito, in funzione della rischiosità complessiva dell operazione e del calcolo della Loss Given Default (LGD). 5

Sistemi di valutazione del rischio di credito Rating I sistemi di rating consentono di quantificare la capacità del cliente di far fronte ai propri impegni finanziari, capacità sintetizzata nella probabilità di default (PD), ovvero nella probabilità che il soggetto diventi insolvente nell intervallo di tempo considerato. Scoring Tali sistemi sono progettati per generare una classificazione ordinale del merito di credito delle controparti (es. il semaforo, i melograni, ecc.). Non danno quindi luogo a una classificazione cardinale basata sulle probabilità di insolvenza (PD). 6

I moduli utilizzati nei modelli di valutazione I moduli informativi elaborati in genere da un modello di valutazione del rischio di credito sono i seguenti: Bilancio Pregiudizievoli Andamento rapporto Modello di Rating Rischio settore Centrale rischi e altri SIC Analisi qualitativa 7

Il modulo qualitativo Il modulo di valutazione qualitativa dell impresa - quando presente - porta alla generazione di un sub-rating, che concorrerà alla definizione del rating generale, sulla base di dati acquisiti mediante la compilazione di un questionario, che può essere diversificato per settore (commercio, agricoltura, ecc.), tipologia di azienda (ditta individuale, società di persone, società di capitali, cooperativa), ecc. I principali aspetti presi in considerazione, di solito, sono: Impresa: i soci, la govenrnance, l esperienza, ecc. Management: la gestione, i rischi, ecc. Mercato: area geografica, quote mercato, punti di forza, concorrenza, ecc. Prodotti e distribuzione: portafoglio prodotti, canali di vendita, ecc. Clientela e ordini: diversificazione, stagionalità, ecc. Risorse umane: contratti, anagrafica, competenze, ecc. Ricerca e sviluppo: investimenti, brevetti, ecc. 8

Sistemi di informazioni creditizie I Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC) sono banche dati che raccolgono e gestiscono informazioni relative a richieste/rapporti di credito. Gli enti partecipanti (banche e società finanziarie), su base volontaria, forniscono ai SIC i dati relativi ai rapporti di credito della propria clientela e, per contro, vi accedono per conoscere la storia creditizia di chi ha richiesto un finanziamento (andamento dei pagamenti; esposizione debitoria residuale, stato del rapporto). I più noti sono i SIC di: 9

0 0

L assorbimento patrimoniale (/2) Si applica un fattore di ponderazione del 00 per cento (dunque si accantona l 8% dell esposizione stessa per le banche con metodologia standard), eccetto che per le esposizioni: - verso le amministrazioni centrali e le banche centrali di Stati membri dell Unione Europea denominate nella valuta locale, che vengono ponderate a zero; - nei confronti di intermediari vigilati aventi durata originaria pari o inferiore a tre mesi, le quali sono ponderate al 20 per cento; - classificate nel portafoglio al dettaglio (retail, ossia famiglie e piccole imprese, imprese con fatturato annuo non superiore a 5 milioni di euro), ponderate al 75 per cento; - garantite da ipoteca su immobili residenziali e derivanti da operazioni di leasing aventi ad oggetto tali tipologie di immobili, ponderate al 35 per cento; - garantite da ipoteca su beni immobili non residenziali (immobili destinati a uffici, al commercio o ad altre attività produttive) e derivanti da operazioni di leasing aventi ad oggetto tali tipologie di immobili, ponderate al 50 per cento.

L assorbimento patrimoniale (2/2) Le esposizioni verso gli intermediari vigilati sono ponderate in funzione alla classe di merito di credito nella quale rientra lo Stato di appartenenza. Ciò implica che attualmente, a seguito dei diversi declassamenti (downgrading) subiti dall Italia, le esposizioni verso gli intermediari vigilati (inclusi i Confidi iscritti all apposito albo previsto dall art.06 del TUB) sono ponderate al 00%. E pari a 00 la ponderazione prevista per le esposizioni nei confronti degli enti nonprofit (associazioni, fondazioni, associazioni non riconosciute, comitati, imprese sociali). Quando un esposizione è protetta da una garanzia personale che è a sua volta assistita dalla contro-garanzia dello Stato, l'esposizione può essere considerata protetta da una garanzia personale fornita dallo stesso Stato. Si tratta del principio che rende così appetibile strumenti come il Fondo Centrale di Garanzia ed SGFA, le cui garanzie consentono la ponderazione a zero delle corrispondenti esposizioni, essendo entrambi contro-garantiti dallo Stato. 2 2

IL CREDITO COOPERATIVO Dicembre 202 394 BCC-CR 55% delle banche operanti in Italia 4.448 sportelli 3,6% del sistema bancario 39.869 POS presenti in 0 province 2.78 comuni 3 3

IL CREDITO COOPERATIVO Il sistema BCC: i dati principali Patrimonio (capitale e riserve): 9,7 miliardi di euro (+,3%) Provvista complessiva: 83 miliardi di euro (di cui 53 miliardi da clientela) Impieghi a clientela: 38 miliardi di euro Gli impieghi erogati dalle BCC rappresentano: il 7,5% del totale dei crediti alle famiglie produttrici, l'8,4% dei crediti alle famiglie consumatrici, l'8,7% dei crediti alle imprese., milioni di soci 37 mila collaboratori 4 mila amministratori dati a dicembre 202 4 4

IL CREDITO COOPERATIVO Le BCC sono le banche dei territori, sono l espressione del bank in Italy Le BCC hanno accresciuto la partecipazione ed il coinvolgimento dei soci (+ 4,8% nel triennio 2009 202) Le BCC hanno accresciuto l occupazione (diretta ed indiretta) (+2,% solo quella diretta nel triennio 2009 202) Le BCC finanziano l economia reale e soprattutto i piccoli operatori economici (le BCC erogano il 22,6% del totale dei crediti alle imprese artigiane, il 8,3% di quelli alle imprese agricole e il 7,5% di quelli alle micro imprese) Le BCC finanziano le cooperative (le BCC affidano circa il 5% delle imprese cooperative) Le BCC hanno mediamente una elevata patrimonializzazione (il Tier ratio è pari al 4,3%) 5 5

IL CREDITO COOPERATIVO Le BCC hanno continuano a finanziare l economia reale anche durante la crisi 3% Impieghi (variazione % annua) % 9% 7% 5% 3% % -% 2005 2006 2007 2008 2009 200 20 202 BCC Other Settore banks bancario 6 6

IL CREDITO COOPERATIVO Impieghi lordi per ramo di attività economica Totale settore produttivo Quota di mercato 9,5% Agricoltura, silvicoltura e pesca Attività manifatturiere Commercio ingrosso e al dettaglio, riparazione auto e moto Trasporto e magazzinaggio Servizi di alloggio e ristorazione Servizi di informazione e comunicazione Attività professionali scientifiche e tecniche Noleggio, agenzie di viaggio, servizi alle imprese Costruzioni e attività immobiliari Altri finanziamenti al settore produttivo 8,3% 7,9% 0,6% 4,8% 7,5% 4,9% 4,7% 6,9%,2% 5,4% 7 7

IL CONTESTO UE UNIONE BANCARIA e European Single Supervisory Mechanism (ESSM) La finalità del legislatore europeo: Sarà dunque creata un Unione Bancaria Europea, fondata su una singola normativa sui servizi finanziari nel mercato unico nella sua interezza e composta da un singolo sistema di supervisione, un solo schema europeo di assicurazione dei depositi e un sistema europeo comune di risoluzione, supportato dalla possibilità per le banche degli Stati Membri dell area Euro di essere direttamente ricapitalizzate dal Meccanismo di Stabilità Europeo (ESM) quando i poteri di early intervention e risoluzione fossero insufficienti per mantenere la stabilità finanziaria. L Unione Bancaria sarà fondata su 3 pilastri. un unica supervisione centralizzata presso la BCE (Francoforte), 2. un unico schema di garanzia per i depositi 3. un unico sistema di risoluzione delle crisi, con l aggiunta del fondo ESM per le necessarie ricapitalizzazioni laddove i precedenti strumenti falliscano. 8 8

IL CONTESTO UE Preoccupazione. No adeguata considerazione peculiarità banche cooperative 2. No comprensione importanza della rete 3. Rischio omologazione taglia unica per tutti 4. Non coerente applicazione principi sussidiarietà e proporzionalità 5. Esclusione Parlamento Ridurre le capacità di finanziamento delle piccole banche locali e cooperative con una legislazione che non tiene conto delle loro specificità condurrà inesorabilmente al manifestarsi di effetti negativi sulle PMI e dunque sull economia reale. 9 9

È la risposta concreta del Credito Cooperativo ai giovani che vogliono fare impresa. L obiettivo di Buona Impresa! è stimolare e agevolare l imprenditorialità giovanile mettendo a disposizione strumenti concreti che favoriscano la nascita di nuove imprese. Non solo in termini di sostegno creditizio, ma di vero e proprio accompagnamento lungo il percorso che il giovane decide di intraprendere. 2 20 0

Insieme all offerta di prodotti di credito originali, pensati per giovani imprenditori (fino ai 35 anni), è previsto che per ogni progetto i giovani beneficino di attività di affiancamento: a) consulenza nello sviluppo dell idea b) guida nella redazione del business plan c) 2 incontri di verifica l anno per i primi 24 mesi di vita del progetto. Tali servizi saranno forniti da Rete Imprese Italia, Confcooperative, con cui Federcasse ha stipulato specifici accordi, o altri professionisti qualificati convenzionati, selezionati sul territorio dalle singole Federazioni o BCC. 2 2

Al momento Buona Impresa! è offerto in tutta Italia da 40 BCC, in circa 2 mila sportelli. Sono già alcune decine le start-up avviate grazie a Buona Impresa!, con un tasso di accoglimento delle proposte ricevute superiore al 50%. Buona Impresa! ha stretto una partnership anche con il progetto KUBLAI promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica (www.progettokublai.net) con il quale collaborerà nell ambito dei Kublai Awards, che premieranno i migliori progetti presenti nella web community alla base del progetto stesso. 2 22 2

2 23 3

Grazie amessina@federcasse.bcc.it 2 24 4