ESPERIENZE DI GESTIONE DEI SOGGETTI CON PROBLEMI DI IDONEITÀ IN UN AZIENDA SANITARIA

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ESPERIENZE DI GESTIONE DEI SOGGETTI CON PROBLEMI DI IDONEITÀ IN UN AZIENDA SANITARIA Silvia Fiorio Medico del Lavoro Medico Competente - Ospedale G. Fracastoro Azienda ULSS 20 di Verona La Movimentazione Manuale dei Pazienti Nelle strutture sanitarie la MMC è prevalentemente correlata alle attività di cura ed assistenza a pazienti non autosufficienti (Ospedale) 1999 I dati di letteratura evidenziano che gli infermieri e gli operatori socio-sanitari sono tra le categorie professionali con maggiore prevalenza di disturbi dell apparato muscolo-scheletrico, in particolare del rachide lombosacrale 1

334.918 unità N.B.: DATI FORNITI PRIMA DELLA RIFORMA PENSIONI!!!! Silvia Fiorio 04.12.2013 Gestione del lavoratore con inidoneità alla MMP E problematica per le conseguenti ripercussioni organizzative-gestionali: - scarsa disponibilità di personale - assenza di turnover A volte ciò crea tensioni nei rapporti tra MC e DL Datore di Lavoro/Organizzazione aziendale i giudizi di inidoneità /idoneità parziale alla MMP interferiscono con organizzazione attività assistenziale numero crescente di lavoratori che non possono essere adibiti ad attività specifiche sanitarie minore qualità delle cure al paziente Medico Competente un inserimento lavorativo proficuo del lavoratore con problematiche alla MMP è possibile solo intervenendo sul contesto lavorativo con misure di prevenzione primaria e secondaria (ausiliazione, formazione e modifica organizzazione del lavoro) 2

Esperienza in Azienda ULSS 20 di Verona Gli ospedali dell Azienda ULSS 20 2377 lavoratori dipendenti (al 01.02.15) 897 lavoratori esposti a rischio MMP/MMC 2 Strutture di ricovero e cura Ospedale di San Bonifacio (per acuti: nel 2011 n.279 posti letto, degenza media 8 gg*) Ospedale di rete di Marzana (per post-acuzie: Riabilitazione Funzionale nel 2011 n.23 posti letto e degenza media di 23 gg*; Lungodegenza 42 posti letto e degenza media di 27 gg*) *Azienda ULSS 20. Bilancio responsabilità sociale 2008-2012: cinque anni di mandato 3

Lavoratore con limitazioni alla MMP In passato era possibile SPOSTAMENTO lavoratore limitato per MMP in altri contesti lavorativi a basso rischio reparti refugium Attualmente è necessaria RICOLLOCAZIONE del lavoratore all interno della stessa U.O. ma con attività a basso rischio per MMP ASSISTENZA OSPEDALIERA SEMPRE PIÙ INDIRIZZATA A PATOLOGIE IN FASE ACUTA Riduzione tempo medio degenza Aumento pazienti NA Modifica del concetto di REPARTO: da MONOSPECIALISTICO ad ALTA /MEDIA /BASSA INTENSITA DI CURA ATTIVITA ASSISTENZIALI TRASVERSALI ( gruppo omogeneo di esposti) Indice M.A.P.O. (Movimentazione Assistenza Pazienti Ospedalizzati) MAPO = (NC/OP x Fsoll + PC/OP x Faus) x Fcarr x Famb x Fform INDICE MAPO > 5 Fascia rossa 1,51-5 Fascia gialla 0-1,5 Fascia verde ESPOSIZIONE AL RISCHIO ELEVATA MEDIA può comportare aumento patologie a carico del rachide TRASCURABILE AZIONI DI PREVENZIONE Piano di intervento a BREVE termine Piano di intervento a MEDIO/LUNGO termine --- 4

Metodo di Valutazione MAPO CRITICITÀ riscontrate sul campo Strumento solo parzialmente utilizzabile per la gestione limitazioni nella U.O. Possono in realtà essere svolti compiti assistenziali particolarmente sovraccaricanti in reparti classificati a rischio trascurabile secondo metodo MAPO E necessario poter analizzare i COMPITI EFFETTIVAMENTE SVOLTI Metodo di valutazione integrato Metodo MAPO integrato con uno strumento che in base alle diverse attività effettuate dagli OS nell U.O. nell arco della giornata lavorativa permette: 1) analisi sovraccarico biomeccanico attribuibile a ciascun compito secondo 4 determinanti 2) individuazione compiti più sovraccaricanti 3) individuazione misure organizzative per contenere il rischio e procedure più appropriate per l esecuzione del compito 4) individuazione compiti eseguibili anche dai lavoratori con limitazioni per MMP Metodo di valutazione integrato MAPO-MCG (Metodo Criteri Guida) del SUVA Fonti: -Metodi per la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico del rachide e sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti. CRREO Regione del Veneto 2009 -Test di ergonomia: movimentazione manuale di carichi. www.suva.ch/waswo/88190 5

I determinanti del Metodo Criteri Guida SUVA 1. Peso sollevato 2. Postura 3. Condizioni d esecuzione 4. Durata del compito Valutazione secondo il MCG del SUVA Compiti con FR 1: eseguibili da tutti indistintamente Compiti con FR 2-3: eseguibili dai lavoratori con limitazioni per MMP SOLO a determinate condizioni organizzative Compiti con FR 4: NON eseguibili dai lavoratori con limitazioni per MMP 6

Valutazione dei compiti lavorativi ( Applicazione Metodo Criteri Guida del SUVA) Preposti di UU.OO. di Degenza SCOMPOSIZIONE ATTIVITA PERSONALE COMPARTO IN SINGOLI COMPITI RSPP e Medico Competente CODIFICA ED ANALISI COMPITI SECONDO 4 DETERMINANTI - peso carico sollevato - postura assunta - condizioni di esecuzione del compito - tempo impiegato IDENTIFICAZIONE COMPITI A VALENZA TRASVERSALE IN U.O. DI DEGENZA COMPITI IN ATTIVITÀ ALBERGHIERO-ASSISTENZIALE (OSS) COMPITI IN ATTIVITÀ SANITARIA (INFERMIERE) Esempio di Valutazione con MCG-SUVA 7

Percorso di reinserimento lavorativo Medico Competente Emissione del giudizio di idoneità limitato alla mansione specifica Dirigente e Preposto di U.O. Verifica valutazione MAPO Verifica compiti con MMP utilizzando il MCG-SUVA trasversale PIANO DI ATTIVITA con individuazione di soluzioni organizzative Condivisione PIANO DI ATTIVITA con il Lavoratore Per conoscenza RSPP Preposto di U.O. Vigila su applicazione PIANO DI ATTIVITA Preposto di U.O. e Lavoratore Verifica a distanza applicabilità del PIANO DI ATTIVITA VERIFICA POSITIVA VERIFICA NEGATIVA Criticità Dirigente di U.O. Attivazione RIUNIONE secondo SGS PG06 Il Sistema di Gestione della Sicurezza Applicazione nelle Aziende Sanitarie Pubbliche della Regione Veneto La Regione Veneto ha promosso l implementazione del Sistema di Gestione della Sicurezza attraverso l applicazione del modello SGS conforme alle Linee Guida ISPESL-UNI-INAIL 2001 "Modello Regionale di Sistema di Gestione della Sicurezza per le Aziende Sanitarie pubbliche" (DGRV 1463 del 19 Maggio 2009) 8

Percorso SGS in Azienda ULSS 20 2013-2014 Verifica Gruppo Osservatorio 2010-2012 2008 Check-list iniziale Gruppo Regionale 2008-2009 Audit di U.O. e di Sistema 2010-2012 Informazione e Formazione 2009-2012 -Piani Miglioramento -Gruppi di lavoro -Procedure PG-PTPT -Regolamento Aziendale Sicurezza - Referenti SGS Il Manuale delle Procedure SGS PROCEDURE GESTIONALI (PG) PG 01 Struttura e organizzazione del Sistema di Gestione della Sicurezza PG 02 Flussi comunicativi, formativi e relazionali PG 03 Gestione della documentazione PG 04 Controlli e verifiche del sistema PG 05 Riesame e miglioramento del sistema PG 06 SORVEGLIANZA SANITARIA E INSERIMENTO DEL PERSONALE IN MANSIONI A RISCHIO PG 07 Gestione infortuni, non conformità, incidenti e comportamenti pericolosi PROCEDURE TECNICHE (PT) PT 01 Valutazione dei Rischi PT 02 Gestione DPI PT 03 Gestione sostanze chimiche PT 04 Manutenzione delle attrezzature e dei veicoli PT 05 Gestione appalti PT 06 Gestione Emergenze 9

Attività integrata frutto di un Gruppo di Lavoro PG 01 PT 01 PT 02 1 revisione gennaio 2012 PG 02 PT 03 PG 03 PG 04 SGS PT 04 PT 05 PG 05 PG 06 PG 07 PT 06 UFFICIO MEDICO COMPETENTE Servizio Professioni Sanitarie Servizio Gestione Risorse Umane Direzione Medica P.O. Direzione Extraospedaliera Direzione Sociale Procedura SGS PG 06 Sorveglianza Sanitaria e inserimento del personale in mansioni a rischio Scopo Definire i FLUSSI INFORMATIVI connessi all attività di Sorveglianza Sanitaria messa in atto dai MC dell Azienda ULSS 20 I flussi sono analizzati a seconda delle diverse tipologie di visite previste dalla normativa vigente (D. Lgs. 81/08) anche al fine di favorire l inserimento del personale in mansioni a rischio VISITA PREVENTIVA Per assunzione Per cambio mansione Per trasferimento in altra U.O. Per modifica profilo di rischio nelle stessa U.O. o trasferimento nel medesimo Dipartimento Visita per rientro dopo congedo parentale Visita dopo assenza per motivi di salute superiore a 60 giorni continuativi VISITA PERIODICA Visita per scadenza di idoneità con limitazioni e/o prescrizioni temporanee VISITA SU RICHIESTA DEL LAVORATORE VISITA ALLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO 10

Reinserimento lavorativo dopo idoneità con limitazioni/prescrizioni Procedura SGS PG 06 Qualora, per la particolarità del giudizio di idoneità - in casi complessi e selezionati - il Dirigente ritenga necessario acquisire una consulenza per un adeguato inserimento del lavoratore nell U.O. convoca una RIUNIONE con : - MC - RSPP - Preposto di U.O. al fine di individuare specifiche misure di prevenzione da attuare in relazione ai compiti specifici assegnati Esperienza di gestione di un Operatore Sanitario con limitazioni per MMP 11

Lavoratrice di 45a, qualifica OSS, reparto di degenza medica (area omogenea medica) MAPO: 0.94 Lavoratrice di 45a, qualifica OSS, reparto di degenza medica (area omogenea medica) Anamnesi in visita periodica: Lombalgia cronica con irradiazione arto inferiore sinistro Valutazione clinico funzionale sec. EPM: SAP 2 Diagnosi Rx L-S: spondilolistesi L5-S1 con spondilolisi di L5 sin Visita Fisiatrica: ciclo Fkt GIUDIZIO DI IDONEITÀ ALLA MANSIONE SPECIFICA CON LIMITAZIONI ALLA MMP 12

Giudizio di idoneità alla mansione Piano di attività per OSS 13

Valutazione attività OSS con MCG-SUVA Valutazione attività OSS con MCG-SUVA 14

Comunicazione alle strutture organizzative aziendali Sperimentazio ne piano di attività per un mese poi verifica Giudizio di idoneità alla mansione dopo 6 mesi 15

Conferma del piano di attività In base alla nostra esperienza il percorso di reinserimento lavorativo VANTAGGI -Chiara definizione dei compiti (chi fa/che cosa) -Coinvolgimento diretto figure professionali con specifiche responsabilità gestionali -Collaborazione tra Dirigenti, Preposti, MC e SPP per soluzione problemi reinserimento lavoratori limitati -Elimina concetto di reparti refugium -Permette al lavoratore di essere ancora proficuo per l organizzazione -Preserva la professionalità acquisita dal lavoratore nello specifico contesto -Miglioramento flussi comunicativi -Utilizzazione stesso linguaggio CRITICITÀ - Possibile recepimento da parte dei Dirigenti e dei Preposti come atto puramente burocratico: adempimenti formali e non sostanziali (monitoraggio) -Resistenza nell abbandono di vecchie prassi (gestione ad personam) -Impegno e disponibilità del MC e di SPP per supporto e consulenza 16

Concludendo Obiettivo comune: salvaguardare la salute del lavoratore nel suo contesto lavorativo Collaborazione a più livelli avendo a disposizione degli strumenti utili (Metodo integrato MAPO-MCG SUVA) Intervento efficace Nell ottica del miglioramento continuo Grazie per l attenzione! 17