Rassegna stampa A cura dell Ufficio Stampa FIDAS Nazionale 24 dicembre 2016 06 gennaio 2017 Rassegna associativa 2 Rassegna Sangue e emoderivati 11
Rassegna associativa
FRIULI.IT 26/12/2016 L autoemoteca isontina è al servizio di tutto il territorio La dono-mobile raccoglie sangue in tutta la regione di Marco Bisiach Il dono del sangue, a Gorizia, ha un futuro. Non è solo un auspicio, è una sensazione forte, che deriva dai dati di fatto. Tra questi, la sempre più intensa collaborazione tra le locali sezioni dell Advs e gli studenti delle scuole superiori. Anche nei giorni scorsi l autoemoteca intitolata alla memoria dello storico presidente dei donatori Egidio Bragagnolo ha sostato per una mattinata nel piazzale interno del polo tecnico goriziano, in via Puccini, ed oltre una trentina di ragazzi e ragazze hanno effettuato la loro donazione. Ce ne saranno altre, di giornate così, nel corso del 2017. Già, perché l unità mobile dei donatori di Gorizia è a servizio in realtà di tutto il territorio regionale. Ogni anno sono oltre 100 le uscite che l autoemoteca fa su tutto il territorio regionale e non solo nella provincia di Gorizia spiega il presidente della Fidas isontina, Feliciano Medeot -. Da Forni Avoltri fino a Grado e da Cormòns fino a San Martino al Tagliamento la nostra è a tutti gli effetti una autoemoteca regionale e non associativa. Un patrimonio della comunità isontina, acquistata nel 2009 con il fondamentale sostegno della Fondazione Carigo, ma a disposizione di tutto il Friuli Venezia Giulia. Si capisce bene allora come l autoemoteca sia in grado di registrare numeri molto importanti nell arco dei dodici mesi. Parliamo di 2.307 donazioni totali nel corso del 2015, che saranno probabilmente ripetute o superate quest anno. Di queste, 1.425 di sangue intero e 882 di plasma, con questo secondo tipo di donazione che è dato in aumento negli ultimi mesi. Complessivamente, poi, l unità mobile di raccolta Bragagnolo raccoglie circa il 25% del totale delle sacche. Un monito ai politici: dividersi non serve a nulla, imparino dall associazionismo Questo perché il mezzo è in grado di raggiungere i gruppi di donatori direttamente dove si trovano, a scuola (nel caso dei più giovani), all università, in caserma (nel caso delle forze dell ordine che periodicamente organizzano giornate dedicate al dono del sangue). Il tutto in un momento nel quale anche i donatori di sangue isontini vivono un cambiamento dal punto di vista organizzativo, con la fusione tra le associazioni di Gorizia e Monfalcone. Questo cambiamento porta con se molteplici opportunità: innanzitutto creare una vera sinergia tra i due centri trasfusionali della nostra provincia, in un ottica di coordinamento di risorse e di impiego delle stesse dice Medeot. Poi l opportunità di promuovere in maniera congiunta la donazione di sangue ed emocomponenti nei territori dell alto e del basso Isontino. Infine dare un segnale forte alla politica: in un momento in cui viene meno l unità della nostra provincia, i donatori invece perseguono l unità delle associazioni.
CORRIERE DELLE ALPI 28/12/2016 Donatori di sangue, sempre meno i giovani che diventano volontari Lentiai. Il capogruppo Gregorini spiega le difficoltà, le attività e i successi dell associazione «Le nuove regole ci hanno messi in difficoltà all inizio ma ora danno maggiori garanzie» di Alex De Boni LENTIAI «Donare sangue è donare la vita, ma trovare giovani volontari è sempre più difficile». Lo spiega il capogruppo dei donatori di sangue di Lentiai e consigliere dell'associazione Feltrina, Alberto Gregorini. La preoccupazione che aleggia tra gli addetti ai lavori è la difficoltà di coinvolgere i giovani spesso disinteressati al tema della donazione. Gregorini è in carica dal 2000 e gestisce un gruppo che conta 174 associati attivi con circa 200 donazioni effettuate nel 2016, che ha visto l'ingresso di 13 nuovi arruolati. «Essere un donatore di sangue», ricorda Gregorini, «vuol dire fare un gesto di altruismo verso il prossimo, ma anche verso se stessi. I donatori sono eroi silenziosi e spesso non hanno la visibilità che meritano. Negli ultimi mesi c'è stata una sensibile diminuzione delle prestazioni effettuate, in parte a causa dei nuovi regolamenti e in parte per l'ingresso di poche forze fresche». «Le nuove regole in un primo momento hanno portato alcuni disagi, ora rientrati, per una maggiore burocrazia e hanno reso non idonei alcuni donatori storici», afferma Erika Gregorini, tesoriere e segretario dell'associazione di Lentiai. «Il donatore si trova ora a dover leggere e compilare molti documenti prima della donazione, ma tutto cio è necessario al fine di garantire ai potenziali pazienti di ricevere sangue da donatori sani. La difficoltà maggiore», sottolinea Alberto Gregorini, «non deriva dal nuovo regolamento, bensì dal coinvolgere i giovani. Comunicare con le nuove generazioni è diventato molto più difficile di un tempo. Solo un decennio fa i ragazzi si trovavano all'oratorio ed era più facile coinvolgerli. La colpa in parte è anche dei genitori che spesso non trasmettono ai figli il grande valore del donare». Far parte di una di queste associazioni comporta grandi vantaggi in primis per il donatore stesso: almeno un paio di volte l'anno ha la possibilità di ricevere gratuitamente a casa le proprie analisi del sangue, e la donazione dà la possibilità di avere la giornata retribuita senza dover prendere permessi al lavoro. Nonostante le difficoltà il capogruppo lentiaiese sta lavorando per aumentare gli associati con volontari, striscioni nelle varie manifestazioni locali, una pagina facebook, l apertura mensile (ogni secondo sabato del mese) della sede a Lentiai e la possibilità di comunicare tramite WhatsApp e mail; in via di sviluppo ci sono anche alcuni progetti per i neo diciottenni che dovrebbero partire già dal prossimo anno. «Per il futuro», afferma Gregorini, «spero di riuscire a introdurre almeno un paio di persone nel gruppo Giovani Volontari Donatori di Sangue, costituito da tanti ragazzi che girano l'italia promuovendo campagne di sensibilizzazione e organizzando eventi». Tra le tante attività di successo portate avanti negli anni va citata la squadra di calcetto, idea ripresa nel 2010 che vanta un titolo di campione provinciale donatori sangue, due secondi posti e un terzo posto ai recenti campionati nazionali giocati in Primiero. «Al di là delle coppe vinte il più bel risultato è vedere come lo sport possa essere un ottimo punto di partenza per avvicinare i giovani tra i 18 e 25 anni alla donazione. Coniugare sport, vita sana e fare del bene verso gli altri», conclude Gregorini, «ti dà entusiasmo e ti fa apprezzare i piccoli gesti: donare sangue è donare la vita».
Rassegna sangue e emoderivati
REPUBBLICA.IT 03/01/2017 Donazioni di sangue, l'italia è un paese autosufficiente Sono oltre 1,7 milioni i donatori volontari in grado di garantire, su tutto il territorio nazionale, le terapie trasfusionali. Ma è troppo bassa la percentuale tra i giovani Donazioni di sangue, l'italia è un paese autosufficiente Il sangue unisce tutti i popoli recita lo slogan dell Oms per la giornata mondiale del donatore (14 giugno 2016) ed è uguale per tutti, anche se i gruppi sanguigni sono distribuiti in modo differente nelle varie etnie e popolazioni. Per questo è importante donare sangue e che donino tutte le persone che fanno parte di ogni comunità. In Italia, sono oltre 1,7 milioni i donatori volontari in grado di garantire, su tutto il territorio nazionale, le terapie trasfusionali (rientrano tra le prestazioni che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini). Grazie alle donazioni volontarie, da molti anni l Italia è un Paese autosufficiente, con una situazione di bilancio positivo tra numero di unità di sangue e emocomponenti donate e fabbisogno a livello locale. In estate cresce la domanda, legata anche al maggiore afflusso di turisti e alla maggiore propensione agli spostamenti su strada che si va a sommare al normale fabbisogno di servizi quali gli interventi chirurgici e le terapie di alto livello. Bisogni trasfusionali la cui copertura è garantita attraverso lo scambio interregionale. Lo scorso anno sono state prodotte 2.572.567 unità di globuli rossi, 276.410 unità di piastrine e 3.030.725 unità di plasma. Sono stati trasfusi 8.510 emocomponenti al giorno e curati 635.690 pazienti, 1.741 al giorno. L 83% dei donatori italiani dona in maniera periodica, non occasionale (fonte: Centro nazionale sangue). A donare sangue sono soprattutto persone con un età compresa tra 30 e 55 anni; ma le proiezioni demografiche indicano una tendenza alla riduzione nei prossimi uno-due decenni. Bassa, invece, la percentuale di giovani: il 13,4% della fascia di età tra 18 e 25 anni e il 18,3% di quella tra 26 e 35 anni. A seguito del progressivo invecchiamento della popolazione, si stima che alla fine del 2020 i donatori si saranno ridotti del 4,5%.