Neet e università: quale nesso? Alberto Stanchi Neet: Identità e differenze Torino, Circolo dei lettori - 30 marzo 2016
Neet: categoria di difficile individuazione Profilo anagrafico 15-29enni: una popolazione fortemente segmentata 15-29enni (?) che non studiano, non lavorano, non seguono corsi di formazione Qualificazione presenza di individui low skilled e high skilled Condizione lavorativa sia inattivi sia disoccupati Motivo di inattività elementi di svantaggio oppure esito di libere scelte Fonte: Italia Lavoro (2013), Le determinanti del Neet status; Italia Lavoro (2011), Neet: caratteristiche e cause del fenomeno e analisi delle politiche per contenerlo e ridurlo 2
Neet e università Di quali Neet parliamo? Età 1. diplomati non iscritti all università (e non occupati) 19enni 2. diplomati che abbandonano l università (e non lavorano) 19-22 anni Individui diversi per età, condizione, esigenze, obiettivi 3. laureati che non lavorano 23-29 anni (e oltre) 3
laurea come antidoto al Neet status Popolazione 25-64 anni (2014) Diplomati Laureati Tasso di occupazione 70% 80% Tasso di disoccupazione 9,1% 6,8% Guadagno 100 143 MA in Italia i vantaggi della laurea arrivano tardi e possono essere molto variabili: 18% è il tasso di disoccupazione laureati 25-34 anni, migliore solo di quello della Grecia e della Spagna (GB e D = 4%, F = 7%) Posto uguale a 100 il guadagno dei diplomati, quello dei laureati 25-34 anni è 114, quello dei laureati 55-64 anni è 164 Grande variabilità per tipo di laurea, percorso disciplinare, ambito territoriale, Fonte: Oecd (2015), Education at a Glance 4
diplomati che abbandonano l università Condizione dello studente 100 immatricolati nel 2003/04, dopo 9 anni Triennali Ciclo unico 100 immatricolati al biennio magistrale nel 2006/07, dopo 6 anni Laureati (I o II liv.) 55 63 80 Ancora iscritti 7 17 3 Abbandoni 38 20 17 Nel caso del Piemonte, possiamo fare una stima in 3-4.000 individui (da verificare) che abbandonano l università per ogni coorte di studenti le indagini hanno evidenziato che i problemi maggiori si verificano durante il I anno e nel passaggio tra I e II anno caratteristiche individuali e condizionamenti famigliari incidono sulla probabilità di abbandonare: genere, diploma tecnico o prof., basso voto di diploma, genitori poco scolarizzati, scarso livello di motivazione, lavoro durante gli studi, iscrizione in età adulta, Fonte: Anvur (2013), Rapporto sullo stato del sistema universitario; Osservatorio regionale per l Università del Piemonte, La progressione degli studi negli Atenei piemontesi: Università di Milano Bicocca (2009), Le determinanti dell abbandono 5
Indagine Osservatorio Piemonte % Trovato un lavoro 34 Scarso interesse per lo studio 16,5 Difficoltà economiche 15 Difficoltà negli studi 10 Difficoltà a conciliare studio/lavoro 8,5 Motivi personali 7,5 perché abbandonano l università? Milano Bicocca % Motivi di lavoro 42 Errore nella scelta 31 Motivi personali 17 Delusione studi universitari Difficoltà negli studi 5 6 4 su 10 non avrebbero abbandonato se (esclusi coloro che avevano abbandonato per ragioni economiche) Impedito interruzione studi % Nulla, avrebbe comunque abbandonato 58 Lezioni serali 23 Lezioni svolte da studenti senior 14 Migliore organizzazione corsi 2 Altro 3,5 Fonte: Osservatorio regionale per l Università del Piemonte (2006), La progressione degli studi negli Atenei piemontesi; Nucleo di valutazione Università di Milano Bicocca (2009), Addio agli studi. L impatto dei fattori sociali e delle motivazioni individuali sulla scelta di abbandonare l università 6
risposte differenti per esigenze differenti Se un certo numero di abbandoni può essere considerato fisiologico (caratteristiche individuali e condizionamenti famigliari) 1. scelta di iscriversi all università errata 2. difficoltà nello studio 3. difficoltà a conciliare studio e altri impegni 4. difficoltà economiche offerta formativa univ. poco professionalizzante; alternativa all univ. (AFAM, ITS, IFTS (?) ) limitata (o molto specializzata) numerosissime le iniziative di orientamento (quale il livello di partecipazione e di efficacia?) tutorato (potenzialmente efficace, ma con quali modalità organizzative?) atenei tradizionali poco attenti alle esigenze di chi non fa solo lo studente (iscrizione part time, didattica a distanza, ) interventi a supporto degli studenti (10% degli studenti è idoneo alla borsa; non tutti gli idonei sono borsisti; 2% degli studenti ha un posto letto in residenza) 7
laureati alla ricerca di un lavoro Tra i laureati, i Neet si identificano con i disoccupati (pochissimi gli inattivi) Condizione occupazionale a 1 anno dalla laurea, atenei piemontesi L2013 a 1 anno Lavora Iscritto alla magistrale Non cerca lavoro Cerca lavoro Totale v.a. Triennale 32 54 4 10 9.190 Magistrale 63-13 24 4.949 Ciclo Unico 47-30 23 1.116 Circa 2.500 La percentuale di disoccupati è destinata a migliorare con il tempo Condizione occupazionale a 3 e 5 anni dalla laurea, atenei piemontesi Tipo di corso Cerca lavoro L2011 a 3 anni L2009 a 5 anni Magistrale 11 8 Ciclo Unico 11 4 Una realtà fortemente articolata! Fonte: elaborazioni Osservatorio regionale per l Università su dati AlmaLaurea 8
fattori che incidono sulla probabilità di lavorare Il percorso disciplinare (favoriti i percorsi in ingegneria e quelli delle professioni sanitarie, penalizzati i percorsi psicologico, giuridico e geo-biologico) determinate dinamiche possono incidere sull occupabilità di alcune figure professionali (è il caso delle professioni sanitarie) Rispetto dei tempi previsti (aziende sembrano preferire i candidati giovani: perché più capaci o perché più disponibili sotto il profilo contrattuale e retributivo?) Esperienze lavorative (di qualsiasi natura, compresi i tirocini durante gli studi). In particolare, quanti maturano un esperienza di tirocinio hanno il 10% di probabilità in più di lavorare ad un anno dalla laurea Esperienze di studio all estero a un anno dalla laurea Fonte: AlmaLaurea (2015), La condizione occupazionale dei laureati; Osservatorio regionale per l Università su dati AlmaLaurea 9
le differenze fra percorsi disciplinari Triennali 2013 a 1 anno Cerca lavoro Medico (prof. sanitarie) 18,2 Insegnamento 16,9 Linguistico 16,2 Politico-sociale 16,1 Giuridico 14,9 Letterario 13 Agraria e veterinaria 11,3 Chimico-farmaceutico 10,8 Economico-statistico 8,8 Architettura 8,7 Educazione fisica 8,4 Geo-biologico 7,3 Scientifico 5,2 Ingegneria 3,7 Psicologico 3,7 Magistrali 2013 a 1 anno Cerca lavoro Psicologico 41,3 Linguistico 36,9 Politico-sociale 35,8 Letterario 33,7 Architettura 33,6 Chimico-farmaceutico 30,9 Geo-biologico 26,9 Agraria e veterinaria 21,7 Economico-statistico 19,3 Scientifico 12,8 Ingegneria 12,7 Ciclo unico 2013 a 1 anno Cerca lavoro Giuridico 28,4 Medico (med. e chir.) 22,1 Chimico-farmaceutico 16,5 Agraria e veterinaria 15,9 Fonte: elaborazioni Osservatorio regionale per l Università (2015) su dati AlmaLaurea, XVII indagine 2015 10
25.000 20.000 le assunzioni (previste) per titolo di studio La crisi ha inciso anche sulle assunzioni di laureati 15.000 10.000 8.070 6.600 6.920 5.000 5.579 4.066 3.943 5.485 5.403 5.320 5.020 6.010 4.550 4.910 5.040 6.350 - Nessun titolo richiesto (scuola dell'obbligo) Qualifica di formaz. o diploma profess. Diploma superiore (5 anni) Titolo universitario 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Fonte: elaborazioni Osservatorio regionale per l Università su dati Excelsior-Unioncamere 11
progressiva sostituzione con individui più scolarizzati Aumentato il peso delle assunzioni di laureati, ma nel 2015 è (ancora) il 16% del totale Fonte: elaborazioni Osservatorio regionale per l Università su dati Excelsior-Unioncamere 12
alcune azioni (per l università) 1. Riflessione su laurea triennale e magistrale (accanto a pochi corsi professionalizzanti (infermieri, assistenti sociali, educatori) moltissimi rappresentano solo una tappa per il successivo biennio magistrale) 2. Diffondere e valorizzare gli stage (la metà circa dei L2013 in Piemonte ha svolto un tirocinio curricolare, il 20-30% ha svolto uno stage post laurea) 3. Diffondere e valorizzare le esperienze all estero (ad oggi appannaggio di studenti provenienti da contesti favorevoli: la borsa Ue + le attuali integrazioni degli atenei (e dell Edisu) consentono una copertura solo parziale dei costi sostenuti) 4. Arricchire i piani di studio con competenze trasversali (un esigenza profondamente avvertita dalle imprese, come emerge da ricerca UniGe-Fga). In che modo: in sede di progettazione dei corsi, utilizzando specifiche metodologie didattiche, altro? 13
Contatti alberto.stanchi@ossreg.piemonte.it www.ossreg.piemonte.it 14